Il fatto: un contatore ENEL è stato posto sotto
sequestro perchè riporta il
marchio CE errato!
I soldi non sono falsi, è solo un errore di stampa. Disse il falsario al momento dell’arresto.
La battuta non è originale, ma rende l’idea. Un’affermazione del genere in bocca a qualche mariuolo fa sorridere e ci riporta ai film di Totò, ma in bocca ad un funzionario pubblico o privato è sconcertante.
Ma come? Al normale cittadino se fa il barista, si mette la multa se non fa lo scontrino per il panino dato al nipote, per qualsiasi errore formale scattano sanzioni di tutti i tipi ed invece sembra scontato che se l’errore, perché di questo si parla, lo fa l’Enel allora è un mero errore di stampa.
Dato che tale errore sembra essere stato noto da tempo e per un’intera partita di prodotti, non c’è stato tempo in 11 anni per fare un’etichetta correttiva ed apporla sui contatori con il marchio CE sbagliato?
Nessuno ha contestato la
conformità di misura del contatore sequestrato, peraltro da dimostrare, qui si tratta di un
aspetto altrettanto importante, ma evidentemente sconosciuto a questo solerte funzionario, ovvero che il
cittadino, il
consumatore, quindi anche lui, ha il
diritto di ricevere le informazioni corrette, da parte di chi gli fornisce qualsiasi prodotto.
Il marchio CE deve corrispondere a quello indicato dalla legge e se per caso è sbagliato deve essere corretto, ricordiamo che l’ammenda arriva a svariate migliaia di euro.
Il prodotto deve essere consegnato accompagnato con la
dichiarazione di conformità ed alle
istruzioni d’uso, e non ci deve essere alcuna richiesta da parte del cittadino.
Noi siamo certi che il contatore è perfettamente in regola, fino a prova contraria, che le dichiarazioni di conformità di tutti i contatori installati sono a disposizione dei clienti, magari sono tutte chiuse in un cassetto, oppure voi clienti Enel le avete ricevute e non ve ne siete accorti, così come per le istruzioni d’uso.
Il
“dettaglio”, lo dice la legge non noi, ma è un evidente
dettaglio per l’Enel, è che gli
strumenti di misura, compresi i contatori dell’energia elettrica devono rispettare la legge, ma in toto e non solo in parte e la legge dice:
- ci deve essere il marchio CE (corretto, se è sbagliato si paga la multa)
- ci deve essere il numero dell’Organismo Notificato che ha eseguito i test su quel modello.
- ci deve essere un manuale o delle istruzioni d’uso, ad esempio su come si legge il contatore e cosa NON si può fare sul contatore
- ci deve essere la dichiarazione di conformità firmata dal legale rappresentante dell’Enel (proprio da quel signore che nel corso degli anni abbiamo conosciuto dalle cronache e non perchè ci avesse inviato una qualche dichiarazione).
Poi presso l’azienda ci deve essere il
fascicolo tecnico, ma su questo indagheranno le autorità, non è un compito del cittadino.
Questo piccolo episodio dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, di quanta sia la distanza tra le istituzioni, gli enti più o meno pubblici ed i cittadini, considerati semplicemente sudditi senza scelta, senza scampo e senza alcun diritto.
Invece di molto ben fatte campagne pubblicitarie, sarebbe opportuno investire nella formazione del personale su cosa significa “Customer care” “seguire il consumatore“, come avviene in Paesi da cui copiamo solo i telefilm.
Sarebbe anche opportuno che le leggi fossero conosciute, applicate e rispettate, fin nei minimi particolari, dagli erogatori di servizi così come si impone al normale cittadino.
Dai “grandi” dovrebbe venire l’esempio positivo, le cronache giudiziarie ci dicono purtroppo il contrario.