Conformità sacchetti biodegradabili per rifiuti
Un impegno di tutti per salvaguardare il pianeta.
Conformità sacchetti biodegradabili per rifiuti
La conformità dei sacchetti biodegradabili per i rifiuti è un obbligo conseguente a due necessità:
- il rispetto della direttiva 2001/95/CE
- necessità di garantire la biodegradabilità che è una caratteristica correlata alla sicurezza dell’ambiente, che estende la necessità di sicurezza non solo dell’utilizzatore, ma anche della natura che lo circonda, che a bene guardare è la stessa cosa.
Cosa impone la direttiva 2001/95/CE?
Questa direttiva, che possiamo definire “la madre di tutte le direttive” anche se non è la prima promulgata dalla Commissione Europea, è conosciuta con il nome di “Sicurezza generale dei prodotti”. Essa riguarda tutti i prodotti, tutti i fabbricanti e tutti i consumatori e prevede che i prodotti immessi sul mercato comunitario siano “non pericolosi” per coloro che li utilizzeranno.
Questa direttiva vale sempre?
Certamente! Infatti, come dicevano i latini è “erga omnes” ovvero riguarda tutto e tutti. Se esiste una direttiva o un regolamento che disciplina una categoria di prodotti, questo vale in primis, ma se per caso esistono degli spazi di sicurezza non coperti dalla legge specifica, subentra sempre la 2001/95/CE, quindi non ci sono deroghe alla “non pericolosità” dei prodotti.
ATTENZIONE
Il fatto che non esista una direttiva specifica per un prodotto o se esiste ma non copre un aspetto pericoloso, non solleva MAI il fabbricante dalla necessità di garantire l’assoluta “non pericolosità” dei suoi prodotti.
“Sicurezza” e “non pericolosità” hanno lo stesso significato?
Esiste una netta differenza tra “sicurezza” e “non pericolosità” di un prodotto. La sicurezza è una prestazione che fa riferimento a dei precisi parametri, mentre la “non pericolosità è un valore assoluto che non ha necessità di confronti.
I sacchetti biodegradabili come sono definiti nell’ambito della sicurezza?
Questi prodotti sono definiti “generici”, perché relativamente al loro utilizzo non esiste una direttiva specifica. Essi però devono avere la caratteristica di biodegradabilità, cioè devono consumarsi in un tempo relativamente breve rispetto a quelli in nylon, che sono praticamente indistruttibili e che inquinano tutto il mondo (l’orbe terraqueo) senza possibilità di integrarsi con la natura.
Lo sapevi che:
ci sono vastissime aree sia del mare che del suolo che sono coperte da migliaia di tonnellate di sacchetti di plastica non degradabili e che questi materiali provocano immensi danni alla fauna ed alla flora di tutto il mondo e l’uomo si è ormai abituato a questa situazione.
Oltre alla biodegradabilità dei sacchetti per rifiuti, che si può fare per proteggere l’ambiente?
Come sempre la regola “prevenire è meglio che curare” vale prima di tutte le altre. Per risolvere o almeno combattere l’inquinamento, oltre ad iniziative importanti come quella dei materiali biodegradabili, che intervengono a posteriori, ci deve essere il nostro impegno quotidiano ad evitare la dispersione nell’ambiente di qualsiasi materiale inquinante, anche il più piccolo, come il mozzicone di sigaretta.
La raccolta dei rifiuti e la differenziata, sono i due primi passi per dare il nostro contributo, un piccolo gesto di grande civiltà, così come la cartina gettata fuori dal finestrino dell’auto è un segno di grande inciviltà.
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