Marchio CE, ulteriori chiarimenti!
Sulla marcatura CE c’è sempre quancosa di nuovo da sapere.
Ribadiamo ancora una volta il punto fondamentale da cui partono tutte le direttive e tutte le normative che vengono emesse in merito al Marchio CE, questo punto è LA SICUREZZA.
Il legislatore quando approva e pubblica direttive e norme, parte dalla necessità di garantire all’utente finale la massima sicurezza possibile, compatibilmente con i progressi della tecnica e le possibilità produttive, per questa ragione molte norme e direttive vengono aggiornate in continuazione.
Quindi facendo intervenire il buon senso, ognuno è in grado di comprendere che sono i requisiti di sicurezza a determinare la complessità delle procedure da attivare per applicare il Marchio CE su un prodotto e non il suo costo commerciale o la sua diffusione.
Tanto più un prodotto può creare danni all’utente, come nel caso delle macchine, tanto più accurata deve essere l’analisi dei rischi e tanto più complessi gli interventi per eliminare o ridurre i pericoli.
Per tali ragioni e non per speculazioni commerciali, l’assistenza o l’attività eseguita internamente per applicare il Marchio CE, possono avere un costo estremamente variabile e passare da poche centinaia di euro a svariate migliaia.
Si dice in modo puramente teorico e retorico, che la sicurezza non ha prezzo, ma i fatti quotidiani dimostrano che molto spesso non ha valore e proprio per garantire un minimo di sicurezza il Marchio CE può essere apposto solo dopo aver seguito un percorso ben definito, che non è la compilazione burocratica di moduli, ma la valutazione attenta di caratteristiche e circostanze.
Affrontate quindi l’applicazione del Marchio CE con l’obiettivo di ottenere dei prodotti sicuri prima ancora che funzionali, perchè è sempre meglio che vada fuori uso un prodotto piuttosto che chi lo usa.
Un prodotto sicuro è garanzia di tranquillità per chi lo utilizza, ma anche per chi lo produce e lo mette in commercio, altrimenti diventa una bomba ad orologeria, è solo questione di tempo.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
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Salve, a domanda concisa, risposta concisa:
assolutamente SI
Buongiorno,
Volevo chiedere produttori di manufatti in cemento e muri prefabbricati, sono soggetti obbligati alla marcatura ce?
Salve, comprendo perfettamente il Suo dubbio ed anche la causa.
Lei fa riferimento alla direttiva Bassa Tensione che vale per apparecchiature da 50 a 1000 V e non è certamente questo il caso.
I trasformatori in questione sono regolati da altre norme, che con la BT non c’entrano proprio nulla, forse per questo Lei non trovava risposte certe.
Metta insieme la Direttiva 2001/95/CEE e le norme CEI di prodotto e vedrà che il problema non è la presenza del marchio ed in ogni caso le normative di prodotto ne detrminano la necessità.
Se ha bisogno di chiarimenti più approfonditi, mi contatti pure direttamente, anche perchè approfondire in questa sede questo argomento non mi sembra il caso. Cordiali saluti.
Io ho solo il dubbio di come possa una apprarecchiatura collegata ad una rete di media tensione dover essere marcata CE; che se non mi sbaglio fa riferimento ad apparecchiature per tensioni di esercizio inferiori a 1000V (cioè riguarda apparechhiature di bassa tensione). il problema è quello di fare chiarezza sul fatto se sia necessario (obbligatorio) o meno apporre il marchio CE. non sono ancora riuscito ad avere risposte in merito anche da addetti del settore, i dubbi sono molti e le interpretazioni molteplici.
Grazie per la cortese attenzione
Salve, i trasformatori di potenza ed anche quelli di misura, sono disciplinati da precise norme, che chi costruisce tali prodotti dovrebbe possedere e conoscere, anche perchè non stiamo parlando di lampadine tascabili, pure esse normate, ma molto meno pericolose.
Dato che come ritengo, Lei sia un operatore del settore, La invito a ricercare alcune di queste norme, solo quelle di prodotto superano la decina.
Se l’Enel non richiede tale marcatura è un problema dell’Enel, quindi sarebbe più utile girare la domanda al soggetto interessato, come potrei io misero mortale rispondere in nome e per conto dell?Enel?
Lo stesso discorso vale per i costruttori di trasformatori, ma se Le può essere di confonrto, sappia che neppure i costruttori di pompe oleoidrauliche applcano la marcatura CE, infatti secondo loro una pompa non è una macchina.
Mi piacerebbe sapere e quindi facendo il Suo stesso gioco lo chiedo a Lei, una pompa che spinge l’olio a 200/300 bar cos’è?
I costruttori rispondono che la pompa da sola non si muove, quindi è evidente che è il motore elettrico l’unico colpevole. Sic!
buongiorno,
in merito al quesito della mail del 11/02/2010 riguardo al marchio CE di trasformatori MT/BT:
come mai una apparecchiatura che si collega alla media tensione dovrebbe essere marcata CE?
ad esempio ENEL distribuzione non richiede che i trasformatori siano marchiati CE.
i maggiori produttori di traformatori non marcano o non prevedono di marcare i trasformatori MT/BT con marchio CE.
Mi sa dare una risposta in merito?
grazie per la cortese attenzione
Salve, Lei sarebbe obbligato alla marcatura CE, anche se avesse assemblato macchine acquistate ieri e regolarmente marcate CE, in quanto ha realizzato una nuova macchina di cui ha piena e totale responsabilità.
Tenga presente, solo per rigore di norma, che la Sua macchina potrebbe essere sequestrata, sigillata, e Lei incorrerebbe in grossi problemi.
Lo dico nel Suo interesse e sulla bsae di fatti documentati, ci capita spesso di intervenire per mettere a norma macchine modificate all’interno delle aziende e bloccate dall’ISPESL.
Grazie per l’attenzione riservataci
Gentile Renato Carraro, sono titolare di un’attività che imbottiglia olio. Ho assemblato alcune macchine di cui alcune con marchio CE e altre prive di marchio CE perchè acquistate prima del 1995. Con la marcatura sono comunque in regola?
La marcatura CE ha una scadenza o è perenne?
Un ultima domanda: la direttiva bassa tensione quali attrezzature riguarda ed è inclusa nella nuova direttiva macchine?
Grazie
Buongirono, la prima è quella buona, possono essere marchiati con un’operazione di autocertificazione, veda l’e-book in prima pagina e se lo scarichi.
Naturalmente è necessario che il costruttore sia tranquillo sul piano della compatibilità elettromagnetica, ovvero garantisca che il telecomando non invii disturbi ad altre apparecchiature.
Buongiorno,
i telecomandi a radiofrequenza, tipo apricancello, e relative riceventi possono essere marcati direttamente dal produttore o devono essere certificati da un ente terzo.
Grazie
grazie per la cortese risposta.
Effettivamente sono componenti che vanno inglobati in una macchina più complessa, poichè il loro funzionamento è vincolato alla macchina stessa.
Da soli non servono a nulla.
Cordiali saluti,
Luca
Buon giorno, e grazie perchè c’è almeno qualcuno che saluta, sembra che in internet la buona educazione sia bandita.
Nel caso in cui quelli che Lei chiama “componenti”, siano “quasi macchine” secondo la Nuova Direttiva Macchine, è necessario che siano marcati CE e che siano accompagnati dalla Dichiarazione di incorporazione,
Attenzione non Dichiarazione di conformità, ma Dichiarazione di incorporazione, che è cosa ben diversa.
Nel caso questi componenti siano effettivamente tali, è sufficiente la dichiarazione di conformità, senza marcatura.
buongiorno.
Per quanto riguarda le macchine utensili, i componenti che entrano a far parte di una macchina più complessa (esempio: tavole rotanti, morse di bloccaggio,…)devono avere il marchio CE sul prodotto o basta la dichiarazione nel manuale di uso e manutenzione?
grazie
La risposta alla prima richiesta è affermativa, il prodotto deve essere marcato CE.
Alla seconda richiesta rispondo con una domanda:- quando va dal medico gli pone mai una domanda simile?
Se invece vuole sapere in base a quali norme o direttive ho fatto la mia valutazione, la risposta è:- quelle relative al prodotto – che Lei dovrebbe conoscere essendo, come ritengo un operatore o una persona interessata a questo prodotto.
La fornitura di informazioni tecniche specifcihe, rientra nel settore della consulenza, che è una delle nostre mission aziendali.
avrei un quesito:
un trasformatore di potenza MT/BT è sottoposto ad obbligo di marcatura CE ?
Grazie
mi sarebbe utile conoscere sulla base di quali documenti è data la risposta
Mi pareva che la risposta fosse chiara. Si la dichiarazione di conformità deve essere inviata al cliente fino a 10 anni addietro, quindi fino al 2000, però se il prodotto è lo stesso di 15 anni fa e viene chiesta la dichiarazione di conformità, non vedo quale sia il problema a rilasciare la dichiarazione al cliente
forse non ho formulato bene la domanda:
la ditta, dal 2005 ad oggi, pone direttamente sul prodotto il marchio CE,
mentre, per lo stesso prodotto fabbricato nel Es. 1995 o 1997 o 2001, la ditta non poneva il marchio CE direttamente sul prodotto, il compratore può chiedere il rilasciato del certificato attestante la conformità europea CE del prodotto.
Grazie
L’unico motivo per cui potrebbe non essere rilasciato alcun documento è che se sono passati più di 10 anni, non c’è più l’obbligo della conservazione. Per i prodotti dal 2000 in poi l’obbligo permane. Il prodotto a quanto comprendo è ancora in produzione, quindi il cliente potrebbe richiedere la dichiarazione di conformità di quelli attuali e visto che sono uguali, non cambierebbe nulla. Ho però il sospetto da come Lei pone la questione, che sarebbe meglio fare un controllo generale sul Vostro processo di marcatura.
vorrei porle un quesito:
una ditta costruttrice italiana ha costruito un prodotto senza marchio CE dal 1994 al 2004, dopodichè, lo stesso prodotto rispettando lo stesso tipo di fabbricazione e gli stessi materiali, è stato marchiato CE.
la domanda è la seguente: la ditta puo essere obbligata a rilasciare un certificato CE all’utente per i prodotti immessi sul mercato dal 1995 al 2004
Grazie
vorrei sapere se una ditta che vende attualmente materiale a marchio è obbligata a rilasciare la dichiarazione di conformità CE, per i prodotti costruiti dal 1995 alla data che comunque rispettano i parametri della direttiva
parole sante ! è il primo pensiero che ho formulato nel leggere il Suo articolo. credo che il punto focale della Sua analisi resti imperniata ancora sullo stato mentale di chi affronta l’obbligatorietà del marchio CE come una imposizione esterna e non ancora come (non voglio rubarLe le parole) garanzia di tranquillità per tutti.
spero ed auguro a tutti, costruttori ed acquirenti di poter assimilare i concetti da Lei espressi in maniera chiara.
al prossimo.