La marcatura CE degli apparecchi elettrici
L’elettricità muove gran parte dei prodotti che utilizziamo quotidianamente.
La nostra società esegue la marcatura CE delle apparecchiature elettriche e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
Le apparecchiature elettriche sono regolamentate, per quanto riguarda la marcatura CE, dalla direttiva denominata “bassa tensione” e questa dicitura a volte trae in inganno in quanto la bassa tensione va da 50 a 1000 Volts, mentre al di sotto di 50 viene definita bassissima tensione.
La bassa tensione è quindi quella più comune e diffusa dal punto di vista dell’utilizzo e riguarda anche le apparecchiature che funzionano a batterie che si ricaricano con il trasformatore, come i piccoli elettrodomestici portatili, o anche i telefoni cordless.
La marcatura CE consiste dal punto di vista visivo, nell’applicazione sul prodotto del marchio CE, in dimensioni e forma bene definite, mentre dal punto di vista sostanziale essa è costituita dalle seguenti parti:
- Dichiarazione di conformità del prodotto
- Fascicolo tecnico del prodotto
- Manuale di installazione, uso e manutenzione del prodotto
- Procedure formalizzate di produzione che dimostrino nel caso di costruzione di serie la corrispondenza di ogni singolo oggetto ed il campione su cui si sono svolte le indagini per la marcatura
La preparazione del fascicolo tecnico prevede una serie di attività:
- Analisi dei rischi in fase di progettazione, produzione ed utilizzo
- Predisposizione di disegni, progetti, documentazione tecnica di vario genere, dagli schemi elettrici ed elettronici, alla raccolta delle dichiarazioni di conformità dei fornitori
- Relazioni e calcoli qualora ritenuti esplicativi e necessari.
- L’inserimento di una copia del manuale
- Informazioni e dati sui prodotti acquistati
Marchio CE corretto
Va chiarito che mentre il marchio CE, l’identificazione, la dichiarazione di conformità ed il manuale d’uso, devono essere presenti al momento della vendita e fanno parte integrante del prodotto, tutta la rimanente documentazione, peraltro necessaria per una corretta e coerente produzione, deve essere messa a disposizione di un’eventuale ispezione da parte di autorità competente, ma non della clientela.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
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Salve volevo chiedere: se producessi delle scatole di montaggio destinate agli utenti finali che comprendono trasformatori (già marchiati CE dal produttore), PCB e un certo numero di componenti elettronici sfusi assieme a uno schema elettrico necessari all’utente finale per assemblare un circuito che poi provvederà ad alloggiare in un contenitore a sua discrezione, il PCB va marchiato CE? chi dovrebbe stampare i PCB mi ha riferito che non essendo un prodotto finito e funzionante ma solo un’insieme di pezzi non è necessaria la marcatura CE, è vero? vale anche se fornissi i PCB con i componenti già saldati ma che comunque l’utente deve andare a collegare con tutto il resto e ad alloggiare in un contenitore ?
Salve, il principio della marcatura CE è molto semplice: ognuno risponde per quello che fa.
Un conto è la marcatura CE, un altro è la marchiatura CE, la prima è il processo per garantire la sicurezza e lo deve fare chiunque faccia qualcosa, quindi anche TUTTI i Vostri fornitori, la seconda, la marchiatura, ovvero l’apposizione del marchio CE, che nel caso di prodotti destinati ad una filiera professionale si può evitare, ma i tratta solo di evitare SOLO di mettere il marchietto, cosa tanto ridicola che non vale neppure la pena di discuterne e metterlo, evitando così discussioni.
Affermare che un prodotto non deve essere sottoposto al processo di marcatura CE è semplicemente una stupidaggine, dietro la quale si nascondono i “furbetti”, che con questa scusa non fanno nulla.
Chiunque acquista qualcosa, quindi anche Lei, ha il diritto di ricevere da chi gliela vende, la garanzia di sicurezza che è appunto la marcatura CE, a maggior ragione se poi il prodotto viene venduto così com’è al cliente finale.
Io un fornitore così lo cambierei per principio, perchè gli stupidi, al contrario degli ignoranti, sono SEMPRE pericolosi.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buonasera, per i comuni dispositivi elettronici funzionanti a bassissima tensione, inferiore a 50V, quali direttiva si applica in alternativa alla 2014/35/UE?
Grazie
Roberto
Salve, la direttiva bassa tensione non si applica, se ne applicano altre pertinenti ai prodotti elettrici/elettronici, ma non sono in alternativa alla 2014/35/UE.
Il progettista ed il produttore devono conoscere tutte le direttive pertinenti, che peraltro sono indicate anche nel nostro sito.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buonasera Ing. Carraro,
ho acquistato dei prodotti elettronici che possiedono la certificazione CE dalla fabbrica. Vorrei metterli in commercio cambiando il nome originale con una di mia scelta. Le chiedo se i prodotti mantengono la certificazione originale e quindi se posso venderli senza rischi o violazione di normative in vigore.
Ringraziando La saluto cordialmente
Federico
Salve, chi vende un prodotto con il proprio nome ne diventa legalmente il “fabbricante” quindi la marcatura CE, che NON è il certificato CE (questo non serve a nulla).
Lei deve fare la marcatura CE di questi prodotti.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro,
approfitto della sua esperienza per un quesito che spero interessante: a un mio Cliente viene chiesto di fornire dei dispositivi elettrici a sostituzione di quelli forniti nei primi anni ’90.
Gli viene altresì chiesto di tenere a disposizione il fascicolo tecnico, il che presuppone però una marcatura CE di dispositivi progettati trent’anni fa.
E’ obbligatorio fornire ricambi marcati CE destinati a rimpiazzare dispositivi non CE a suo tempo installati su macchine non marcate CE?
La ringrazio per la disponibilità.
Un saluto cordiale
Salve, premesso che il fascicolo tecnico può essere richiesto e deve essere messo a disposizione SOLO delle autorità, esso è indispensabile per immettere in commercio qualsiasi prodotto che sia coperto da una direttiva sulla sicurezza.
In questo caso la marcatura CE è obbligatoria, perchè il ragionamento che sostituisce prodotti di 30 anni fa non ha alcun senso.
Anche se quei prodotti fossero stati marcati CE e dovevano esserlo, dopo 10 anni la marcatura CE originale non ha più alcun valore.
Quindi oggi i prodotti che ne sostituiscono altri devono necessariamente essere marcati CE, anzi non dovrebbero neppure essere reperibili sul mercato.
Penso che dal 1973 ad oggi ci sia stato tutto il tempo per mettersi in regola, non pensa?
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno, mi ritrovavo presso due centri commerciali ed un negozio, tutti cinesi, per dover acquistare nr. 2 ciabatte elettriche multipresa e nr. 4 prese tipo bosch.
Mentre tutte le ciabatte riportavano il marchio CE, le prese bosch ne erano sprovviste. Quindi ho acquistato le ciabatte, ma la mancanza del marchio CE sulle bosch mi ha fatto desistere.
Ora, non per far polemica, ma devo/posso fare la segnalazione alla GdF o lascio perdere?
Grazie per un eventuale riscontro.
Salve, la denuncia di un possibile reato, solo in Italia è considerata polemica, se non addirittura delazione.
Pensi che avendo io presentano un esposto sulla situazione interna a molte dogane, l’autorità di controllo a cui avevo inviato l’esposto ha convocato me, per chiedermi cosa avrebbero dovuto fare, anziché procedere con un’indagine, dato che era tutto circostanziato, anzi mi hanno detto che conoscevano quella situazione.
Quindi ritengo che una segnalazione o un esposto sia sempre doveroso, per chiedere di verificare, poi quello che sarà fatto realmente, sfugge spesso alla nostra comprensione, ma è comunque al di fuori delle nostre possibilità.
Devo aggiungere per dovere di cronaca che le autorità sono molto più attive nell’intervento nei confronti dei commercianti cinesi, anziché delle illegalità nostrane, come se ad esempio i contatori Enel non fossero prodotti in Cina, ma anche questa è un’altra storia.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno ing. Carraro, le chiedo se mi può spiegare qual’è l’iter per poter rilasciare la certificazione CE per le insegne luminose a Led. Quali requisiti servono?
Grazie
Salve, le insegne luminose, come tutti i prodotti elettrici, devono essere marcate CE.
Il processo “documentale” consiste nel predisporre un fascicolo tecnico che contiene tutti i documento che dimostrano la sicurezza del prodotto.
Dato che abbiamo affrontato l’argomento a voce, penso non siano necessari ulteriori approfondimenti.
La ringrazio e La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro,
la nostra azienda produce e commercializza motori elettrici per elettrodomestici sia in EU che fuori EU. Questi motori sono progettati per utilizzo esclusivo nelle apparecchiature di destinazione e sono fortemente customizzati; sono pilotati da sistemi di alimentazione e controllo molto specifici e parte integrante delle apparecchiature finali. Anche la protezione da sovraccarico e dai rischi elettrici è assicurata e certificata a livello di “apparecchiatura finale”. Certificazione funzionale e di sicurezza dell’elettrodomestico che incorpora il nostro motore e marcatura CE sono eseguite tutte dal ns cliente, che fabbbrica e commercalizza le apparacchiaure. Per queste ragioni il nostro motore non è nè certificato nè marcato CE; semplicemente forniamo una “dichiarazione di isolamento” (descrizione costruttiva) al nostro Cliente in fase di approvazione del motore..
Recentemente abbiamo avuto problemi con una Dogana che ci ha bloccato un lotto di motori prodotti in un nostro stabilimento in Est Europa ed in entrata in Italia, perchè sprovvisti di marcatura CE e stiamo ancora discutendo la questione.
Potrebbe darci un suo sintetico parere al riguardo ?
Grazie. Cordiali saluti.
Salve, la risposta sintetica è: avete torto entrambi, ovvero sia i doganieri, che Voi.
I doganieri non essendo autorità di controllo del mercato, non possono fare nessuna azione durante il transito doganale, che deve durare al massimo 3 giorni e si DEVE concludere con il rilascio della merce, in TUTTI i casi.
Ben più grave è la Vostra posizione, in quanto da quanto comprendo, non fate la marcatura CE dei Vostri prodotti, della cui conformità reale non dubito, ma che sotto l’aspetto formale, state vendendo ed avete venduto, in maniera totalmente illegale.
I motori elettrici DEVONO essere marcati CE e questo obbligo spetta a chi li immette nel mercato europeo.
Ciò che avete rischiato fino ad ora e continuate a rischiare, oltre a questi blocchi doganali, del tutto illegali, ma contro i quali nessuno agisce, sono le seguenti sanzioni:
– da 10 a 50 mila € di multa sul piano civile
– fino ad un anno di condanna penale, per ogni operazione illegale eseguita
Ritengo opportuno da parte Vostra fare chiarezza sulla questione ed adeguarVi agli obblighi di legge, tanto più che certamente i Vostri prodotti sono a norma, il fatto è che non siete a norma come azienda.
Spero che queste informazioni Le siano utili.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve…. Avrei bisogno di chiarire se possibile l’obbligo di marcatura CE sulle sigarette elettroniche nello specifico in quei prodotti artigianali che prevedono in pratica un alloggio batteria ed un circuito meccanico a lamella conduttiva(argento, rame, ottone, eccecc).
Mi spiego meglio.
Queste box battery vengono costruite con l’intento di condurre all’utilizzo finale solo la scarica effettiva della batteria(nello specifico batterie 18650,20700,21700 quelle che solitamente vengono usate nei banchi batterie per elettrodomestici, modellismo e ultimamente anche starter) ma in questo circuito non viene prevista alcuna sicurezza contro i cortocircuiti(fusibili, termici) in alcuni casi ci si aiuta con le lamelle in acciaio per batterie che con il calore si deformano in fretta aprendo il contatto ma assolutamente approssimativa come soluzione.
La domanda è:può un prodotto del genere essere marcato CE e quindi risultare sicuro?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicare
Salve, mi pare che la risposta la dia Lei stesso, ma certamente non compete a me, soprattutto senza vedere il prodotto, senza verificarlo e senza testarlo, dare un giudizio in merito alla sicurezza ed alla conformità.
Però io capovolgerei l’ultima Sua frase, ovvero: può essere dichiarato sicuro e quindi marcato CE? E’la sicurezza di qualsiasi prodotto, la prerogativa per poter essere marcato CE e non viceversa.
La condizione indispensabile per ogni prodotto immesso in libera pratica è che sia sicuro, il marchio CE apposto su un prodotto NON aggiunge 1 millesimo di sicurezza, se è sicuro attesat una verità, se non è sicuro attesta il falso.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve ing.Carraro,
vorrei realizzare e commercializzare una lampada da tavolo utilizzando componenti acquistati e regolarmente dotati di dichiarazione di conformità.
Si tratterebbe in pratica di un semplice assemblaggio di struttura, portalampada, interruttore, filo elettrico e spina.
A fini documentali, potrei procedere autonomamente? Un Vs. eventuale supporto che costo avrebbe?
Grazie mille,
Armando
Salve, assemblare prodotti già marcati CE non equivale a realizzare un prodotto già marcato o marcabile, infatti l’assemblaggio è una parte fondamentale del prodotto finito e se svolto male, può portare ad un prodotto non sicuro.
Per fare la marcatura CE, oltre a realizzare un prodotto conforme, è necessario predisporre un fascicolo tecnico per quel prodotto e per fare questo noi possiamo fornire assistenza ed un preventivo in tal senso che Le invieremo separatamente.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno, non mi è chiaro se le prove di compatibilità elettromagnetica siano obbligatorie o no per procedere alla stesura del fascicolo tecnico e successiva marchiatura CE.
Saluti,
Alessandro
Salve, per conoscere se la direttiva di compatibilità elettromagnetica deve essere applicata, deve considerare il tipo di prodotto e la sua destinazione d’uso, non è possibile fornire una risposta generica, ma è necessario conoscere il prodotto ed il suo impiego.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Grazie per la veloce risposta.
Mi farebbe piacere ricevere un preventivo e capire anche come si deve procedere quando si hanno varianti dello stesso prodotto, ovvero prodotti simili che hanno tutti lo stesso uso e scopo, ma che presentano caratteristiche diverse.
Grazie, cordiali saluti.
Giordano
Provvedo immediatamente
Buongiorno,
vorrei cominciare a commercializzare degli amplificatori per strumenti musicali che produco a mano.
Mi rifornisco di tutti i componenti elettrici, dei trasformatori e delle parti meccaniche, mentre realizzo direttamente tutti i circuiti, la struttura e le finiture.
Gli apparecchi saranno venduti finiti e funzionanti, alimentati direttamente dalla normale tensione di rete.
Che normative obbligatorie sono previste? E come fare per essere in regola con tutto?
Grazie per le informazioni, cordiali saluti.
Giordano
Salve, i Suoi apparecchi rientrano in varie direttive che disciplinano i prodotti elettrici, ma non si preoccupi, rispettando le normali conoscenze elettriche/elettroniche, che Lei ha sicuramente, si rientra senza problemi nelle direttive e nelle norme.
Ciò che invece risulta più complicato e giustifica il nostro lavoro di consulenza, è la preparazione di tutto il dossier documentale previsto dalla legge.
Non è burocrazia, ma la dimostrazione formale che ciò che Lei produce è sicuro, per chi viene a contatto con questi prodotti.
La legge prevede che Lei possa fare tutto da solo, oppure se lo preferisce può richiedere la nostra assistenza.
Se Le fa piacere Le invierò un preventivo per il nostro intervento.
La ringrazio e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno e complimenti per il sito e la vostra professionalita’
Produco dei piccoli elettrodomestici da cucina, bistecchiere, biscottiere, BBQ,…..
Vorrei importare dalla Cina alcuni componenti quali le resistenze elettriche ed i termostati, che andrei ad assemblare alle apparecchiature prodotte qui in Italia. Potreste gentilmente dirmi se i componenti da importare devono avere la marcatura CE, oppure se non e’ necessaria visto che vengono incorporati negli elettrodomestici prodotti in Italia. Grazie
Salve, i prodotti finali devono essere marcati CE, previa preparazione dell’intero fascicolo tecnico (non solo del manuale).
I componenti, in base alla legge, potrebbero essere importati ed utilizzati da Lei, senza una preventiva marcatura CE, ma …….
Ma in Italia esistono i “solerti doganieri”, un specie molto diffusa, che anziché applicare la legge la distorce per varie ragioni, che non rientrano nel nostro interesse.
Sta di fatto che mentre la legge consente alle autorità di controllo presenti in dogana (Guardia di Finanza) e non ai doganieri, di “sospendere” l’immissione in commercio, questi ultimi: sequestrano, respingono al mittente, distruggono, fanno scomparire, le merci, senza peraltro che NESSUNO abbia nulla da ridire.
Sospendere l’immissione in libera pratica significa che le merci vengono consegnate con la diffida ad immetterle in commercio, se prima non sono state regolarizzate, per i “solerti doganieri” significa tutt’altro, ma si sa che la lingua italiana è soggetta ad interpretazioni, infatti se dico che la “sospensione” è affatto chiara, molti capiranno che NON è chiara, mentre invece ho affermato che è chiarissima, però noi italiani siamo fatti così, quando non capiamo o non sappiamo, interpretiamo.
Pertanto il nostro consiglio è: dato che deve fare la marcatura CE sul prodotto finito, non Le costa nulla farla anche sui componenti, inviare ai cinesi dei file da stampare e fare marcare anche tutte le varie parti che importa.
In questo modo sarà comunque in regola con la legge e non rischierà di dover “scontarsi” con i “solerti doganieri”.
Naturalmente se Le serve aiuto per le marcatura CE che deciderà di fare, noi saremo a disposizione.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buon giorno Ing. Carraro
Stiamo importando un prodotto a batterie per la manicure , marchiato CE.
Di solito apponiamo direttamente sul dispositivo il marchio CE + made in + indicazioni della batterie ( esempio 1 x1.5 V AA).
Mi risulta che il marchio CE e il made in vanno messi sul dispositivo mentre l’ indicazione delle batterie che il dispositivo usa è facoltativo. é cosi? o ci sono altre informazioni da mettere direttamente sulla rating label del dispositivo?
la ringrazio in anticipo per la risposta
Salve, un prodotto importato NON può legalmente essere marcato CE, a meno che non lo abbiate fatto marcare Voi, sotto la Vostra diretta responsabilità, ovvero il produttore è solo l’esecutore materiale dell’apposizione del marchio CE e dei documenti (scritti in italiano).
Intuisco da quanto Lei scrive che del fascicolo tecnico di questo prodotto, non esista traccia, quindi preferisco non entrare nel merito delle Sue domande, perchè non desidero fornire risposte a domande parziali, facendo pensare che quello che ha indicato Lei sia la marcatura CE.
Senza un fascicolo tecnico completo predisposto da Voi, ogni altra cosa è incompleta e/o illegale, quindi penso che prima sarebbe opportuno fare chiarezza su cosa sia la marcatura CE e cosa sia il fascicolo tecnico.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buon giorno
La ringrazio per la risposta. Ad completamento di quanto anticipato le indico però che abbiamo a disposizione il fasciolo tecnico, la dichiarazione di conformità, il manuale d’uso, lo schema elettrico,i test report vari, lo schema circuiti e la BOM. Dovremmo essere in linea con quanto prescritto dalla normativa europea. Quindi rimaneva il dubbio di cosa appore direttamente sul dispositivo , partendo dal fatto che il marchio CE e il mad in sono obbligatori, ci si chiedeva se anche le indicazione delle batterie.
la ringrazio in antico se volesse rispondere e volesse chiarire questo asepetto su cui non si hanno molte informazioni.
cordiali saluti
Salve, da quello che Lei ha scritto prima e da ciò che scrive ora, intuisco che Lei intende per fascicolo tecnico il manuale.
Non viene mai menzionata l’analisi dei rischi, che è una componente fondamentale del fascicolo tecnico.
Pertanto ritengo che il Vostro “fascicolo tecnico” non sia conforme a quanto prescritto dalla legge.
Inoltre questi documenti devono essere fatti da Voi e non dal Vostro fornitore.
Le batterie hanno l’obbligo di marchio CE, ma penso che le acquistiate e che non siano di Vostra produzione.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera Ing. Carraro
siamo in trattativa con una azienda cinese per l’importazione di un apparecchio a batterie (utilizza 2 batterie AA) denominato “cappuccino espresso” in altre parole serve per formare la classica schiuma del cappuccino l’apparecchio è composto da un bicchiere dotato di frusta per il montaggio della crema – vorrei sapere se questo apparecchio deve recare la marcatura CE o altro –
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti
Renato Dalla Negra
Salve, il prodotto deve essere marcato CE, per essere immesso legalmente sul mercato UE.
Per evitare i ben noti problemi doganali, di cui troverà ampia descrizione in questo sito, consigliamo di fare la marcatura CE prima dell’importazione, fornendo al produttore i documenti a Vostro nome, che documentano la marcatura CE.
Ricordo che qualsiasi marcatura o documento a nome dl produttore cinese, è privo di validità legale e di qualsiasi utilità.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve ing. Carraro,
in merito alla @ di:
(Renato Dalla Negra
1 aprile 2016 at 19:54
Buonasera Ing. Carraro
siamo in trattativa con una azienda cinese per l’importazione di un apparecchio a batterie (utilizza 2 batterie AA) denominato “cappuccino espresso” in altre parole serve per formare la classica schiuma del cappuccino l’apparecchio è composto da un bicchiere dotato di frusta per il montaggio della crema – vorrei sapere se questo apparecchio deve recare la marcatura CE o altro –
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti
Renato Dalla Negra)
lei ci ha risposto che “il prodotto deve essere marcato CE”,
il fornitore ci dice che trattasi di voltaggio 3,
cambia qualcosa!?
ho quindi non rientra nella normativa bassa tensione da 50 a 1000 V,
la stiamo interpretando male
noi!?
ho questo prodotto dalla sua esperienza necessita di marcatura CE per altre motivazioni di quella direttiva,
o ricade in altre direttive che richiedono la marcatura CE,
ringraziandola anticipatamente,
restiamo in attesa info in merito,
saluti
V.Vergati
Salve, nella mia risposta non cito la direttiva di bassa tensione, che non è pertinente, come giustamente afferma il Suo interlocutore, però lo stesso dovrebbe sapere che ci sono altre direttive che impongono la marcatura CE,(che non deve fare lui, anche se il prodotto deve rispettare direttive e norme europee) ed appunto a quelle facevo riferimento nell’affermare che il prodotto deve essere marcato CE.
Quindi ribadisco:il prodotto deve essere marcato CE, i responsabili della marcatura CE siete Voi in quanto importatori.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve ing.Carraro,
le chiediamo un ultima cortesia,
ci potrebbe dire gentilmente quale direttiva obbliga la marcatura CE
in questo contesto,
tale richiesta ci permetterà di esibirla al fornitore e farlo procedere secondo le sue indicazioni,
la ringraziamo anticipatamente per la sua disponibilità,
cordiali saluti
V.Vergati
Salve, il blog è uno spazio di discussione ed in questo ambito, non entriamo mai nella questioni specifiche di un prodotto o di una situazione, che richiede la ricerca specifica e la consulenza tecnica.
L’attribuzione delle direttive e delle norme che regolano un prodotto, è il primo step del nostro lavoro di consulenza e lo svolgiamo nel corso della nostra attività.
Non riteniamo corretto fornire informazioni, che possono indurre a fare delle scelte a chi ci interpella, senza che da parte nostra ci sia un’assunzione di responsabilità.
Una cosa sono le opinioni su questioni generiche, un’altra cosa è la consulenza su un prodotto, che non abbiamo neppure visto e di cui non conosciamo praticamente nulla, se non che funziona a 3V.
Se ritenete di avere necessità di consulenza per la marcatura CE, noi siamo a disposizione, ma in un rapporto professionale e non per un dibattito pubblico su questioni private.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve ing.Carraro,
volevamo comunque ringraziarla della disponibilità data,
capiamo chiaramente la situazione e la propia posizione,
valuteremo il discorso di una consulenza privata,
distinti saluti
V.Vergati
Spero sia chiaro che non si tratta di reticenza per convincervi a richiedere la consulenza, ma della volontà di distinguere tra discussione di tipo generico ed attività professionale.
Fornire pareri più o meno dotti e poi lasciare a chi li riceve il rischio di metterli in pratica, non ci sembra nè corretto nè professionale, tutto ciò a difesa di chi ci interpella e non non dei nostri interessi economici.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
p.s. questo è il link dell’articolo http://www.marcaturace.net/articoli/opinioni/einstein-aveva-certamente-ragione
I commenti a questo articolo li lascio ai lettori.
Buonasera, sono Francesco Pileggi.
Sto costruendo delle lampade, e presto le vorrei mettere in commercio, e volevo mettere in regola il mio prodotto.
Potreste essermi d’aiuto ?
cordilamente
Francesco Pileggi
Salve, il Suo prodotto ha necessità di essere marcato CE, non forniamo informazioni commerciali su questo blog, ma Le invierò il preventivo per la nostra consulenza nella Sua mail.
Cordiali saluti
ing. Carraro
La modifica delle lampade al neon, eliminando l’alimentatore e alterando l’impianto elettrico interno alla plafoniera per bypassarlo, comporta la perdita della certificazione del costruttore. Le chiedo: la ricertificazione della plafoniera da chi può essere fatta? Da chi ha fatto il lavoro, oppure serve la ricertificazione da un ente accreditato (IMQ o simile)?
Vi ringrazio in anticipo per la collaborazione e distinti saluti.
Ennio Cesa
Modificare un prodotto comporta la necessità di rifare la marcatura CE e non di ricertificare il prodotto, infatti la legge parla di marcatura CE e non di certificazione CE.
Questi prodotti devono essere marcati CE da chi li modifica e la nuova direttiva dice tra l’altro:- la presente direttiva NON richiede l’intervento di alcun organismo notificato -.
Eppure questi ultimi continuano ad insistere con un campagna di disinformazione TOTALE, sulla necessità di fare i certificati, quindi ricorrere a loro.
Finché troveranno polli da spennare, che credono alle loro balle senza fare alcuna verifica, avranno guadagni facili.
Si legga la direttiva bassa tensione, Le saranno chiare molte cose, poi se avrà bisogno di aiuto noi siamo qui, ma non esiste alcuna legge che dice di ricorrere ai consulenti, così come non ne esiste una che dice, che sono necessari gli organismi notificati.
Spero che la risposta sia chiara e sia utile a Lei ed a molti altri, che pensano che sia sempre necessaria l’approvazione di qualcuno per dimostrare che un lavoro è fatto bene.
Probabilmente nel merito tecnico delle modifiche, Lei ne sa più di me e più dei tecnici degli organismi notificati.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buona sera,
a proposito di marcature CE vorrei farle una domanda a su un aspetto che mi è poco chiaro.
Vorrei autoprodurre una serie limitata di lampade per illuminazione di interni (cose semplici, che prevedano attacchi tipo E27 con lampadine a led) e mi sembra di aver capito che, a prescindere dalla semplicità dell’oggetto, occorra una marcatura CE.
L’artigiano che mi realizzerebbe tali lampade solitamente costruisce insegne luminose e mi ha detto che, appunto per le insegne luminose, non è obbligatorio la marcatura CE ma solo una certificazione di conformità.
Addirittura comunemente realizza anche “installazioni luminose” da interni (per architetti e arredatori) ed anche per questi rilascia solo una certificazione di conformità.
Considerato che non vi è differenza sostanziale tra una semplice lampada ed una insegna luminosa non capisco perchè una preveda la marcatura CE e l’altra no.
Per piccole serie di lampade autoprodotte una certificazione di conformità, rilasciata dall’elettricista che monta la parte elettrica, potrebbe essere sostitutiva della marcatura CE?
Grazie mille,
Francesco.
Salve, la marcatura CE è obbligatoria per ogni tipo di prodotto elettrico, quindi anche per le insegne luminose.
Lei può decidere di rispettare la legge, oppure seguire i consigli di questo artigiano, certamente bravo a fare i suoi prodotti, un po’ meno preparato per quanto riguarda gli obblighi di legge, ma si sa che in questo Paese se una cosa non la si conosce, spesso la si inventa, anche questa è creatività “made in Italy”.
Si scarichi la direttiva bassa tensione e se la legga attentamente, vedrà che otterrà delle risposte chiarissime, senza dover dare credito, nè a me, nè al suo artigiano.
Potrà così conoscere gli obblighi di legge senza interpretazioni di terzi e potrà agire in modo legale, senza correre rischi.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
p.s. naturalmente se dovesse trovare qualcosa di diverso da ciò che ho scritto io, pubblicherò volentieri il Suo nuovo commento.
salve, vorrei mettere in commercio una lampada stroboscopica da me progettata e costruita, la forma particolare la rende adatta a controlli di stampa a di altri processi, altrimenti non possibili con lampade in commercio. l’apparecchio è alimentato con batteria ricaricabile da 7 volts, con un’apposita presa sulla strobo, la ricaricocon un alimentatore esterno marcato ce.attualmente è in uso in modo gratuito e con il consenso del titolare dell’azienda presso cui lavoro.cosa posso fare per venderla?
la ringrazio per la risposta onesta che vorrà darmi.
cordiali saluti
Salve, il Suo prodotto ha l’obbligo di marcatura CE, anche nella condizione in cui viene utilizzato in questo momento.
Non metto in dubbio la conformità e la sicurezza del prodotto, ma sono altrettanto certo che debba essere sottoposto alla procedura di marcatura CE, che sul piano documentale consiste nel predisporre il fascicolo tecnico del prodotto.
A tale proposito troverà utili informazioni sul sito e se ne avrà necessità potrà richiedere la nostra consulenza.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve, vorrei mettere in vendita dei prodotti elettronici, specificatamente accessori per auto da me progettati. Essi non sono destinati all’uso su strada pubblica, bensi’ destinati alle competizioni. Essi contengono un modulo bluetooth che permette il collegamento con smartphone. Vorrei vendere il suddetto prodotto sotto forma di kit da assemblare, in una confezione contenente i vari componenti, il circuito stampato, e il contenitore. E’ necessaria la marcatura CE?
La ringrazio cordialmente
Dario
Salve, questi prodotti devono essere marcati CE, perché non rientrano in automotive.
Quindi deve preparare il fascicolo tecnico, con tutto ciò che comporta. La nostra società fornisce la consulenza in merito.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buongiorno, dovremmo realizzare un dispositivo domotico controllato via web dotato di 2 prese elettriche (maschio e femmina) con un relè per accendere o spegnere lampade, elettrodomestici ecc.
le due prese sono acquistate sul mercato e quindi sono a norma. Quale certificazione devo fare per mettere il prodotto sul mercato?
Salve, da come lo descrive Lei sembra un dispositivo semplicissimo, in realtà ritengo che il livello del lavoro che intendete fare sia un po’ più alto di come lo presenta Lei, in ogni caso il Suo prodotto deve essere sottoposto al processo di marcatura CE, che prevede il rispetto di più di una direttiva, in compenso non necessita di alcuna certificazione, a parte il modulo radio, che però penso acquistiate sul mercato.
Quindi lasci perdere le certificazioni e si concentri sulla marcatura CE, che è obbligatoria per legge.
Nel caso Le sfugga la differenza tra certificazione e marcatura CE, Le sarà sufficiente una rapida consultazione del nostro sito.
La ringrazio e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve,
ottima e interessante discussione.
Una domanda: ritenete che lo strumento musicale “chitarra elettrica” debba essere marcato CE?
Il circuito è strettamente passivo, con tensioni <1v generate dal pickup e componenti "tradizionali" (condensatori, resistenze, potenziometri) – assimilabile ad un microfono passivo.
Il circuito in se appare in bassissima tensione – il fatto che possa/debba essere connessa ad un amplificatore audio esterno (quello ovviamente sarà marcato CE…), appunto come un tradizionale microfono, cambia qualcosa?
Grazie
Enrico
Salve, grazie per le Sue valutazioni, parto dalla fine per rispondere alle Sue domande, il fatto che la chitarra sia collegata all’amplificatore, che è in bassa tensione, cambia tutto.
Infatti nella valutazione delle direttive pertinenti, si considera la più gravosa e tutte quelle presenti nel sistema in cui un prodotto viene inserito per il Suo utilizzo.
Faccio un esempio idiota, per rendere l’idea, se la chitarra fosse collegata ad una macchina, dovrebbe rispettare anche la direttiva macchine, anche se di macchina non ha proprio nulla.
Tenga però presente che al lato pratico per chi costruisce la chitarra non cambia nulla nell’analisi dei rischi, se non tenere conto che andrà collegata ad un apparecchio che funziona in bassa tensione.
I pericoli presenti nella chitarra sono oggettivi e non cambiano se si modifica la direttiva di riferimento e se ne considera una più ampia, com’è la bassa tensione rispetto alla compatibilità elettromagnetica. Considerarne una riduttiva espone al rischio di tralasciare qualche pericolo.
Anche i cavi USB lavorano in bassissima tensione, ma sono destinati al collegamento ad apparecchi che prima o poi saranno connessi alla bassa tensione, quindi l’utilizzatore sarà esposto a questi rischi maggiori, che invece sono assenti nel cavo USB.
Spero che la risposta sia chiara ed esaustiva.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Salve, le scrivo perché ho un dubbio. Un alimentatore AC/DC che alimenta una catena di luci natalizie a LED deve essere conforme alla norma tecnica EN61558 o può essere sufficiente la norma EN 61347?
Grazie mille per il supporto.
Salve, Le posso dire che l’alimentatore ha obbligo di marcatura CE, dovendo rispettare varie direttive.
Il rispetto delle direttive è presunto se il prodotto rispetta una o più norme armonizzate alla direttiva di riferimento.
Pertanto Lei deve verificare quali sono le condizioni imposte dalle norme armonizzate e decidere quali si adattano al Suo scopo.
Una risposta dettagliata comporterebbe lo studio delle varie norme armonizzate e la decisione su quale sia più corretto applicare.
Ritengo che questo lavoro sia di competenza del produttore, oppure può essere un nostro lavoro, se un cliente ci conferisce un incarico in tal senso.
Colgo l’occasione per ribadire quanto ho più volte precisato, ritengo che un blog sia un ambito in cui si esprimono opinioni o concetti di carattere generale, mentre per la consulenza specifica ci sono altri canali.
Quando un cliente mi chiede una consulenza tecnica dettagliata, raccolgo tutte le informazioni necessarie, analizzo la questione, verifico norme e direttive e preparo una relazione scritta e firmata, in base alla quale il mio cliente può fare delle scelte operative, sapendo che io ho svolto un lavoro approfondito.
Elargire perle di conoscenza sui più svariati argomenti (come la salute o altre materie tecniche) è un esercizio che lascio ad altri, ma lo ritengo fuori luogo e pericoloso per chi riceve le risposte, il quale potrebbe agire sulla base di informazioni fornite da un anonimo autodefinitosi “esperto”.
Le conseguenze di una mia eventuale risposta sbagliata le potrebbe pagare Lei, quindi metto in guardia Lei e tutti coloro che ci leggono, dal ricercare le risposte tecniche in internet.
In internet al massimo si acquistano le norme, poi si studiano e se rimangono dubbi si chiede la consulenza a tecnici esperti.
Nessuno Le fornisce alcuna garanzia sulle mie capacità tecniche, quindi perchè dovrebbe fidarsi di quello che Le dico?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Egr Ing Carraro
Le scrivo in quanto sto valutando la possibilità di produrre una lampada da tavolo che poi proverò a commercializzare. L’oggetto sarà in pratica costituito da uno scatolato metallico stilizzato al cui interno inserirò il corpo illuminante (vedi led) già marcato ce a monte.
E’ necessario ottenere la certificazione ce per l’oggetto completo o basta la certificazione del corpo illuminante?
E se fosse necessario richiedere certificazione quali sono i costi e tempi a cui andrei incontro?
Grazie
Salve, il prodotto che Lei intende realizzare deve essere marcato CE a prescindere dalla marcatura dei componenti, non è invece necessaria alcuna certificazione.
Le invierò il preventivo per la consulenza per fare la marcatura CE.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Gentile Ing. Carraro
mettiamo che io produca una lampada, assemblando il materiale elettrico che mi viene fornito (tutto marchiato ce) con le componenti di design che io produco(molto volgarmente il cappello delle lampade), devo far marcare anche le parti che io produco? far marcare tt il prodotto o è sufficiente la marcatura delle parti elettriche?
Salve, la marcatura CE significa sicurezza di tutto il prodotto, ovvero tutte le componenti ed il metodo di lavorazione, quindi Lei deve fare la marcatura CE sul prodotto finito, qualsiasi sia il prodotto che vende ed indipendentemente dal grado di finitura che Lei raggiunge, ed anche se non producesse nulla ma si limitasse ad assemblare le varie parti, tutte marcate CE, che acquista da fornitori che le hanno regolarmente marcate.
La marcatura riguarda la “torta” finita nel suo complesso e la torta non si ottiene mescolando a caso tutti gli ingredienti, altrimenti la saprei fare anch’io, è necessario seguire la ricetta che ha più aspetti: cosa mettere, quanto mettere, quando mettere e poi come lavorare in ogni singola fase.
La sicurezza del prodotto non si ottiene mettendo soltanto assieme dei componenti sicuri, ma facendolo in modo corretto.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno,
volevo porvi un quesito, come azienda acquistiamo una lampada ad illuminazione led che produce un’azienda di Milano. Da parte loro vi è stata la disponibilità di poter etichettare la lampada con il nostro logo/nome aziendale. Essendo loro i produttori si sono fatti carico di registro RAEE e tutto ciò che ne deriva. Ma ad oggi che abbiamo venduto svariate lampade, alla richiesta di avere i documenti relativi alla marcatura CE, ci viene risposto che dobbiamo essere noi a far certificare la lampada. Vorrei sapere a chi spetta questo compito
Vi ringrazio anticipatamente per l’nteressamento.
Buona Giornata
Salve, la legge consente che il produttore apponga il marchio del cliente previo accordo contrattuale, però oltre al marchio sul prodotto, sono necessari il manuale e la dichiarazione di conformità, che devono essere emessi a nome di chi vende, cioè la Vostra ditta.
Per quanto riguarda gli altri documenti che costituiscono il fascicolo tecnico e che deve essere a disposizione delle autorità, ammesso che il Vostro fornitore lo abbia realizzato in modo completo ???????? (dubbi da esperienza), correttamente non lo mette a Vostra disposizione, in quanto esso contiene documenti riservati e che riguardano l’attività svolta da loro.
La Vostra azienda deve produrre il proprio fascicolo tecnico, relativo alle attività fatte da Voi.
Il vantaggio che il produttore effettivo apponga il nome del cliente è solo l’aspetto pratico della stampa dell’etichetta, mentre in alcun modo chi vende il prodotto può essere sostituito da altri.
Quindi Voi avete l’onere della marcatura CE relativa alla Vostra “parte nella commedia”, ovvero alle Vostre responsabilità nei confronti del cliente in relazione alla sicurezza dei prodotti e tale responsabilità non potete in alcun modo spostarla su altri, che giustamente non la desiderano.
In una corretta suddivisione dei ruoli, onori ed oneri vanno sempre assieme, non è possibile avere gli uni senza gli altri.
In quanto alla “certificazione” da Lei citata, se è un errore ed intende “marcatura” vale quanto sopra, se invece intendeva proprio “certificazione”, allora deve sapere che per questi prodotti la legge non richiede alcuna certificazione.
Spero che le spiegazioni siano esaustive.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, grazie per la risposta, sono però un attimo confuso, nella mia domanda non vado a inserire nessun tipo di mia convinzione riguardante la marchiatura ce, lei però me la boccia integralmente :P!
Premesso che ho letto a memoria tutta la documentazione presente sul sito EUROPEO di riferimento, peraltro fatta molto bene, con i vari step da seguire per comprendere cosa è necessario e come produrlo.
La mia domanda era più rivolta a capire se fosse più utile richiedere (e nel caso avere qualche maggiore dettaglio in quanto tale opzione non è documentata a livello europeo in maniera approfondita) lo sdoganamento del macchinario NON in libera vendita, così da poter procedere poi NOI direttamente a realizzare una marchiatura CE seguendo tutto l’iter necessario a certificare il prodotto, oppure propinare all’ufficio doganale una dichiarazione CE fornita dal produttore, che sembra in regola, ma della quale non abbiamo certezza alcuna.
La nostra paura è che all’ufficio della dogana il funzionario non sdogani la macchina priva di certificato CE , ne in libera vendita ne in nessun altro modo. Un prototipo per esempio dovrebbe essere possibile importarlo per la prima volta così da poterlo certificare in europa .. Sperando di essermi fatto capire meglio ringrazio.
Salve, ora la situazione appare molto più chiara e se ho usato (consapevolmente) termini drastici nella risposta c’erano due ragioni:
– la Sua esposizione richiamava molti casi analoghi e ne ho approfittato per sottolineare la necessità che un operatore commerciale abbia un minimo di preparazione sull’argomento.
– verificare se il Suo era reale interesse di una persona seriamente interessata o semplice perdita di tempo, cosa molto frequente.
Una persona fondamentalmente stupida si sarebbe risentita e non avrebbe risposto o si sarebbe offesa, Lei chiarisce il punto e spiega, certamente in modo più comprensibile la Sua necessità, che è anche di molti altri e quindi non ho difficoltà a fornirLe delle indicazioni ed a spiegarLe, come ho fatto, i motivi che stavano dietro il tono della risposta. Cerco di evitare la perdita di tempo con gli stupidi, nel lavoro e nella vita.
Il problema delle dogane italiane lo può approfondire cercando i numerosi articoli presenti nel nostro blog e certamente non nei siti ufficiali (concordo con Lei sulle valutazioni del sito dell’Europa).
Ciò che i siti ufficiali non dicono è che presso le dogane ogni giorno, migliaia di volte, viene infranta la legge e gli importatori devono subire le angherie di quelli che io definisco “solerti doganieri”, in realtà lestofanti più o meno in buona fede che:
– sequestrano le merci
– le rispediscono al fornitore
– le tengono in deposito per mesi e per anni, con conseguenti problemi per gli importatori
– mettono all’asta le merci sequestrate
– richiedono certificati di ogni sorta (che loro NON possono richiedere)
– fanno pagare oneri illeciti o multe inesistenti
lasciamo perdere le altre azioni e richieste non alla luce del sole, che Lei può ben immaginare.
Quindi per venire al quesito, se parliamo del rispetto della legge europea, l’importatore può importare qualsiasi cosa, portarsela presso la sua ditta (dopo 3 giorni massimo di passaggio in dogana) e poi eseguire la marcatura CE.
Se invece parliamo del passaggio attraverso le dogane italiane, quindi aggirando i problemi sopra elencati, assolutamente illegali, all’importatore conviene eseguire la marcatura CE prima dell’importazione, far fare dal fornitore extra UE le cose pratiche (manuale, dichiarazione, etichette) a nome dell’importatore e far arrivare la merce in dogana con la documentazione formalmente corretta.
Poco importa al “solerte doganiere” se la suddetta merce è o meno conforme e se l’importatore non l’ha neppure vista, lui è soddisfatto così e tanto basta.
Ovviamente l’importatore corretto e pratico, sa che le procedure di marcatura CE le deve fare comunque lui, quindi prima o dopo non cambia nulla e la verifica della conformità dei prodotti la può fare al momento in cui ha la merce a disposizione, come farebbe in ogni caso.
Ritengo quindi che sia chiara la strada da seguire per l’importatore italiano, che non è esattamente quella prevista dalla legge, ma quella obbligata dalla nostra specifica situazione doganale, anche se in realtà cambia poco o nulla, quando un ostacolo non si può eliminare lo si deve aggirare.
Spero che la risposta sia esaustiva e risponda alle Sue esigenze, in ogni caso siamo sempre qui.
La ringrazio per il confronto e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Buo giorno a tutti, vorrei chiarire un quesito che mi sta logorando: Stiamo importando un campione di un piccolo macchinario elettrico utilizzato per incollare schermi di cellulari. Il macchinario é uno dei modelli piu venduti da tutti i siti e venditori del sol levante, in dogana ci rochiedono copia del certificato ce. Ora come dovremmo muoverci? non sappiamo se la macchina sia gia marchiata ce, cosi come non possiamo sapere se l eventuale certificato ce che ci mandera il produttore sia vero o falso. Avevamo quindi scelto di importare questa macchina per non destinarla alla vendita ma utilizzarla per realizzare un certificato ce valido e autentico. come posso richiedere lo sblocco della macchina senza certificato ce? mi conviene produrre una certificazione ce di mio pugno cercando di farla il pii possibile corretta e fornirla alla dogana? grazie
Salve, purtroppo per Lei le informazioni che Lei ha a disposizione, non so in quale modo reperite, sono completamente sbagliate.
Non posso darLe delle spiegazioni, ma solo un consiglio: cancelli tutto quello che sa o crede di sapere sulla marcatura CE, è tutto, ma proprio tutto sbagliato, quindi si fa prima a partire da zero che a correggere.
Se vuole sapere: cos’è la marcatura CE, chi la deve fare, come si fa e molto altro, dedichi un po’ di tempo a visitare il nostro sito, vedrà che troverà cose ben diverse da quelle che ha in mente Lei e che le fanno porre le domande contenute nel Suo commento.
Commenti come il Suo, che rappresentano un situazione purtroppo molto diffusa, ci portano a giustificare tutto ciò di illecito viene compiuto dai doganieri e che da anni denunciamo su questo sito e forse giustificano anche il comportamento truffaldino chi quelli che invece di spiegare cercano di approfittare della situazione, propinando a destra ed a manca certificati inutili e fasulli, come quello che certificava un lettino da massaggi come “prodotto da costruzione” e l’importatore neppure se ne è accorto.
Come si può pensare che ci siano operatori commerciali disposti ad investire i loro denari in operazioni di cui non conoscono assolutamente nulla?
Nel caso desiderasse avere una consulenza per risolvere la Sua situazione, siamo ovviamente a Sua disposizione, ma per sapere ciò che Lei desidera basta leggere le pagine principali del sito, oltretutto è gratis.
Le invio sulla Sua mail, l’opuscolo del Ministero, già da li avrà dei chiarimenti.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
ing. Carraro
Sono sempre disposto a stupirmi e rimpiazzare le mie certezze con nuove conoscenze.
Comunque non ha risposto al mio rilievo riguardo ai componenti OEM ne alla mia altra domanda ma capisco che si senta offeso vista la sua piccata replica. Grazie comunque.
Le assicuro che non mi offendo così facilmente, anzi potrei affermare che non mi offendo mai, se qualcuno fa qualcosa di offensivo nei miei confronti (cosa che non ha fatto Lei) è un problema di chi si comporta così e non mio. Il tempo è troppo prezioso per sprecarlo a risentirsi per opinioni diverse dalle proprie.
La mia considerazione riguardava il fatto che è inutile, a mio avviso, discutere di cose che si conoscono già. Qual’è lo scopo? Sapere se ho la risposta corretta? Sapere se le mie conoscenza sono carenti? A cosa serve tutto questo?
Se Lei conosce il significato del termine marcatura CE, ha compreso perfettamente la mia risposta, se non è d’accordo, non c’è problema, ma certamente non si aspetti che io apra un dibattito sulle certezze degli altri.
Attendo peraltro che Lei mi indichi la legge che esclude i componenti elettrici ed elettronici dalla marcatura CE, quando la riceverò la pubblicherò e dichiarerò per iscritto la mia ignoranza nello specifico, fino ad allora confermo che i prodotti elettrici ed elettronici hanno l’obbligo di marcatura CE e dell’apposizione del marchio CE se è fisicamente possibile, altrimenti lo si appone sulla documentazione.
La saluto cordialmente e mi creda senza alcun risentimento, è grazie a persone come Lei che intervengono nel blog, che esso ha una vita, quindi sarebbe proprio stupido da parte mia prendermela con Lei, solo perchè ha delle opinioni, le mie NON sono opinioni, riporto solo ciò che ho letto sulle leggi.
Ing. Carraro
Le pongo invece una domanda se io costruisco un apparecchiatura a bassa tensione destinata alla vendita in un paese extra UE ho un qualche obbligo di marcatura CE ?
Io sarei incline a dire di no . Lei è d’accordo ?
Sono assolutamente d’accordo con la seguente precisazione, al di fuori della UE il marchio CE viene visto come una garanzia di sicurezza e qualità e quindi spesso i clienti lo chiedono ed i fornitori lo applicano, secondo me intelligentemente, sapendo però che fuori UE, non ha alcun valore legale.
La ringrazio e La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Sono un pò stupito da questa affermazione Ing. Carraro, io sapevo che i componenti OEM NON sono soggetti a marcatura CE. In quanto un modulo è una parte , un componente e non costituisce da solo un apparecchiatura quindi nessuna marcatura CE. Nessun componente elettronico, integrato, resistenza, transistor è marcato CE.
Forse lo stupore dipende dal fatto che il termine marcatura ha un doppio significato:
– apporre il marchio CE sul prodotto, e questo in alcuni casi come per i componenti è consentito
– implementare tutte le procedure di marcatura CE e questo si deve fare sempre, in presenza di direttiva.
In alternativa se la mancanza di marchio CE significasse: niente marcatura, si potrebbe concludere che si può vendere un prodotto senza garantirne la sicurezza e ciò non è vero MAI.
Comunque lo scopo di questo blog è quello di fornire delle risposte alle domande, se chi fa le domande ha già delle risposte certe, non comprendo il motivo delle domande.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Sto aprendo un negozio di elettronica e mi chiedo se alcuni moduli elettronici a 12v utilizzabili in varie applicazioni , e quindi da completare con altri apparecchi e da inserire in un contestopiu ampio richiedano il marchio ce. Se si posso apporlo io indicandomi come importatore ? La ringrazio fin d’ora per la sua disponibilita’. Saluti. Francesco
Salve, la risposta è affermativa con un’unica correzione, Lei DEVE e non può fare la marcatura CE, tenendo presente che non si tratta di incollare il marchietto, ma di implementare l’intera procedura.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Salve ingegnere,
ho intenzione di portare a marcatura CE un fan coil per aria calda e fredda.
Può fornirmi un suo preventivo con indicazione delle fasi della sua consulenza?
Grazie in anticipo per la risposta
Salve, La ringrazio per la richiesta che ho già evaso alla Sua mail, naturalmente questi commenti non creano discussione, ma fanno certamente piacere.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Costruisco multirotori da ormai 7 anni e vorrei aggiungere alcune considerazioni rapide .
1) L’Enac NON HA alcuna competenza per quanto riguarda la regolamentazione degli aereomodelli tutto quello che ha scritto nella normativa preliminare sugli APR è nulla
2) L’Enac ha competenza sugli APR escusivamente perchè sono “considerati” aereomobile ma in realtà si sà che NON sono aereomobile, se non fossero aereomobili l’Enac non potrebbe emanare norme al loro riguardo
3) L’Enac non RILASCIA ALCUNA certificazione per APR fino a 25 KG. Semplicemente riceve una dichiarazione da parte dell’utilizzatore professionale che DICHIARA sotto la sua completa responsabilità di essere aderente alla normativa.
Quindi in buona sostanza è sempre e solo totale responsabilità dell’utilizzatore professionale.
L’Enac è un ente che deve essere eliminato nel giro di due o tre anni perchè rimpiazzato a livello europeo per le attuali mansioni, si è inventato una nuova ragione di perdurare .
Ho deciso di lasciar perdere la costruzione di multirotori / droni per il mercato italiano perchè la normativa è semplicente demenziale e con una TOTALE discrezionalità dell’Enac .
Non esiste infatti alcun capitolato tecnico per definire i requisitoi dell’APR a parte il peso .
Salve, ringrazio ovviamente anche Lei, ed avendo già dichiarato la mia ignoranza in materia di multirotori, droni ed aeromobili, ribadisco un semplice concetto: se si possono considerare mezzi da trasporto, sono aeromobili e non rientrano in direttiva macchine, della quale ho riportato un stralcio, se invece non si possono considerare mezzi da trasporto rientrano in direttiva macchine e devono essere marcati CE.
Io posso dire solo questo e non mi permetto di entrare in questo interessante dibattito, in quanto sono ignorante in materia e quando non so non parlo.
Sull’inutilità di molti “carrozzoni” italiani, concordo perfettamente con Lei, ritengo di essere in numerosa compagnia, al tempo stesso sono convinto che qualsiasi prodotto debba essere garantito come non pericoloso, prima di essere utilizzato, e non è solo una mia convinzione, ma una necessità legale.
Perciò quello che mi preme sottolineare a margine di questa interessante discussione, è che non esiste un modo legale per immettere in libera pratica prodotti pericolosi.
Quale che sia nello specifico l’iter da percorrere, lo si deve vedere prodotto per prodotto, ma nei fatti colui che lo immette in libera pratica è tenuto a preparare tutta la documentazione (fascicolo tecnico) e metterla a disposizione delle autorità, su richiesta.
Di questa documentazione fa SEMPRE parte il manuale in italiano (per l’Italia), l’identificazione chiara di chi immette il prodotto in libera pratica e la chiara identificazione del prodotto e delle sue caratteristiche essenziali, a tutto ciò non esiste deroga o scadenza ed è questo che dimostra l’impegno per la sicurezza. Tutto questo, come minimo, è obbligatorio su tutto il territorio UE.
Lascio a Voi lo spazio per ulteriori spiegazioni in merito ai droni, o multirotori.
Grazie e buona giornata.
ing. Carraro
Le faccio i miei complimenti Ing. Carraro per il servizio di striscia.
Do subito una risposta al Sig.Giuseppe sperando di schiarire le idee nel modo più semplice e breve possibile.
Faccio premessa che un multirotore se non usato per lavoro rientra in categoria “aeromodello”, che non può utilizzare però nel giardino di casa Sua (come ha scritto) ma presso un club che abbia le assicurazioni che coprono cose e persone ed uno spazio dedicato.
Non esiste assicurazione che la copre fuori da questi ambiti e se fa danno se ne assume le responsabilità. La FIAM con 40€ la copre per un anno, quindi mi sembra stupido non rispettare queste buone regole.
Ci sono prodotti marchiati e certificati CE completi e altri da assemblare con stesse caratteristiche, con la differenza però di poter scegliere altri componenti a loro volta marchiati.
Ci sono una miriade di combinazioni e soluzioni che ne variano prestazioni ecc, ognuno lo assembla (in modo hobbistico) come preferisce comprandone le componenti desiderate.
Se lo vende ad un cliente e lui lo monta oppure è lei a farlo non c’è differenza tranne quella di poter chiedere un compenso per il lavoro svolto.
Le posso dire però che in questo settore molte aziende tra cui quella che fa l’ AAAAA 1000 lo forniscono già assemblato, il lavoro sta più nel set-up del mezzo, della radio e derivati che richiede comunque esperienza nel settore, basti pensare che un parametro sbagliato può far arrivare addosso a qualcuno se non a lei stesso 4/6/8/12 eliche che girano ad alte velocità con pesi che variano da 500g a 25Kg che moltiplicati per la spinta… si fa un bel frappè! Quindi se Lei non ha questa esperienza si faccia aiutare da chi ne ha.
Si scelga quindi i prodotti marchiati e certificati CE e ha risolto i suoi problemi.
Il multirotore/aereo/elicottero (SAPR/APR) in campo lavorativo è un’altra storia, diventa molto più complicato, si entra in un settore professionale specializzato di tipo aeronautico, le norme da seguire non sono più le stesse.
La marcatura CE non serve su un aeromobile perché, come le ho già scritto nella precedente risposta, il mezzo deve avere un certificato aeronautico ed è quella la sua garanzia e quella del cliente.
Ovviamente se lei costruisce o assembla (che sono cose diverse) un mezzo che ha componenti non marchiati CE rischia di avere un prodotto finale pericoloso. Ma sono tante le cose da valutare e non solo il marchio, Lei diventa responsabile del prodotto e dovrà dimostrare all’Ente Nazionale per l’aviazione civile che il suo mezzo può essere certificato. Per questo dovrà fare tutti i documenti richiesti,tra cui il manuale del mezzo che lo deve fare sempre Lei e non il manuale tradotto del prodotto che ha ricevuto. Deve descrivere nel dettaglio tutto quello che riguarda il mezzo, comprese le ore di vita di ogni singolo componente, sistemi di sicurezza, manutenzione e tante altre belle cosette.
Poi si passa alla fase sperimentale da fare presso spazi aerei riconosciuti da Enac, e dopo aver fatto i dovuti collaudi e consegnato i risultati ecc ecc forse avrà un certificato sul mezzo.
A sua volta anche la sua persona deve avere delle certificazioni che attestino che è a conoscenza di concetti aeronautici, certificati medici di 2a classe ecc.
Sono troppe le cose da dire in merito, se sono queste le sue intenzioni deve mettersi in contatto con l’ente. Le posso dire che non è una passeggiata ed è molto molto costoso.
Le aziende che contatta non perdono tempo a dare spiegazioni inutili, vedono se Lei è interessato al loro prodotto e basta, c’è chi non ne sa niente perché fa parte di gruppi di lavoro dove ognuno fa il suo e altri ancora invece sono proprio ignoranti.
Io le sto rispondendo (anche se di notte) perché ho fatto qui delle domande e ho avuto risposte e in un certo modo sto contribuendo per ricambiare, le ho spiegato come stanno e spero sia cosa gradita, ma il mio intervento finisce qui.
Se cerca maggiori informazioni Le ricordo che esiste un regolamento che è pubblico, insieme ad altri documenti più specifici, se li legga, li c’è scritto cosa si richiede e si può fare un’idea.
Mando i miei saluti a tutti in special modo all’ Ing. Carraro che è sempre molto disponibile e paziente.
Salve, La ringrazio per il contributo fornito ancora una volta. Lo scambio di complimenti potrebbe sembrare una piaggeria, ma siccome dei giudizi degli altri ho sempre tenuto conto poco o nulla, Le faccio i miei complimenti, perchè raramente mi è capitato di incontrare una persona in ambito privato ed ancor meno istituzionale, che dimostrasse la Sua preparazione, la Sua chiarezza di esposizione e la Sua disponibilità.
Lei ha scritto questo commento di notte ed io di notte l’ho letto, poi ho risposto al mattino, perchè dall’ipad non potevo perchè non ricordavo le password.
Nessuno ce lo fa fare, ma siamo fatti così, quindi La comprendo perfettamente.
Non ho nulla da aggiungere alle Sue spiegazioni, che hanno acceso la mia curiosità su un mondo fin’ora solo intravisto in qualche parco di Miami Beach.
Spero che dopo il mio ultimo intervento e dopo il Suo, il Sig. Giuseppe abbia finalmente chiarito le sue idee, mentre per le paranoie non dispongo di rimedi efficaci, se non quelli universalmente noti dalla notte dei tempi.
Mi resta solo un punto da allineare con la Sua spiegazione cioè questo: mezzi di trasporto per via aerea, per via navigabile o su rete ferroviaria, escluse le macchine installate su tali veicoli;, in base a questa dicitura di esclusione di direttiva macchine, bisogna supporre che i droni da lavoro siano considerati aeromobili in quanto trasportano qualcosa, ad esempio le telecamere? Suppongo di si, in alternativa oltre a tutti i vincoli chiaramente illustrati da Lei, credo che la marcatura CE non sia eludibile.
In realtà non è una questione così importante, perchè la marcatura CE è il gradino più basso nella scala della sicurezza e laddove intervengono leggi o disciplinari più restrittivi, vedi settore automotive, la marcatura CE non si fa, perchè di gran lunga superata dai vincoli di settore.
La mia è una precisazione di carattere accademico, ovvero la necessità di comprendere come si integrano i vari vincoli presenti per questi prodotti e se vi sia sovrapposizione o una spiegazione, come quella da me ipotizzata.
In effetti un drone da lavoro, per lavorare deve per forza trasportare qualcosa, quindi rientra nell’esclusione più sopra riportata, perchè il trasposto non dipende dall’entità del carico, ma dalla presenza del carico, ed una telecamera è a tutti gli effetti un carico.
Se ha tempo potrebbe farci conoscere il Suo parere.
La ringrazio nuovamente, anche a nome di tutti quelli che La leggeranno e si chiariranno certamente le idee in merito alle questioni trattate.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Salve, ing. Carraro,
mentre aspettiamo la risposta del Sign. Marco, la disturbo ancora. Oggi ho ricevuto altra e-mail e Parlano di certificazioni da parte dell’Ente volo, ma di Ce, nessuna traccia.
Le voglio anche chiedere questo.
Se Lei fosse un importatore e un Cliente Le dice:
” Io vorrei acquistare il Kit del Drone di marca AAAAAAxx ( tipo quello del link in pvt), il problema è che una volta assemblato lo devo Marcare CE per uso professionale come il mio ing. mi consiglia,che aiuto può darmi?”.
Lei, cosa risponderebbe oppure cosa sarebbe obbligato a rispondere per legge?
Mi sono anche chiesto:
Se un Drone, o qualsiasi macchiana, non esiste in commercio già montata dalla fabbrica e Marcata Ce come prodotto finale funzionante, in linea di principio non avrebbe senso vendere prodotti sfusi, come parti di ricambio.
Quindi è dato per certo che, almeno il primo acquistato, per poter essere funzionante e dare senso all’acquisto stesso deve essere assemblato da qualcuno.
Dopo tutto quello che ci ha spiegato Le chiedo:
Se la legge pretende il CE perchè la legge non obbliga l’importatore a informare il cliente e che metta il cliente in condizioni tali da facilitare la Marcatura CE, anche solo per un singolo pezzo?
Altrimenti perchè possono essere venduti?
Forse perchè considerati oggetti per hobby e non per lavoro?
Non so perchè o percome, so solamente che succede quello che ha letto nella e-mail che ho postato.
Tutti Assemblano, vendono, acquistano e poi,…. a posto così, tanto c’è l’Ente preposto al volo che certifica.
E io,resto qui che mi faccio paranoie.
Se assemblo, poi non so se sarò in grado di Marcare CE, se acquisto non è Marcato CE…
So solo che In entrambi i casi il bel giocattolo lo userò nel mio giardino come Spaventapasseri…
Almeno lo posso accendere.
Cordiali saluti.
Giuseppe
Salve, mi sembra di aver capito che Lei vuole fare la marcatura CE su uno più prodotti, che si possono assemblare acquistando tutti i componenti o sul mercato europeo (presso importatori) o sul mercato cinese.
In tutti i casi essendo Lei colui che assembla il prodotto, è Lei che deve fare la marcatura CE e per farla è sufficiente seguire l’iter indicato nel preventivo che Le ho inviato il giorno 10 novembre (lo ha ricevuto?). Quindi perchè scrive: “Se assemblo, poi non so se sarò in grado di Marcare CE, se acquisto non è Marcato CE…”
A questo punto mi sembra evidente che qualsiasi osservazione, valutazione, analisi, considerazione su ciò che fanno gli altri, non ha alcun senso.
Se vuole mettere in discussione ciò che fanno o non fanno gli altri, potremmo parlare di qualsiasi cosa ed andare avanti in eterno.
Quelli che non rispettano le leggi, quelli che se ne fregano delle regole, quelli che fanno i “furbi” in barba agli onesti, ci sono sempre stati e posso azzardare a dire che ci saranno sempre, almeno nel nostro Paese.
Quindi se Lei vuole porre sotto osservazione le disonestà dei nostri concittadini, non ho alcuna obiezione, ma non è questo l’ambito in cui discuterne, se invece vuole sapere come Lei può essere in regola con le leggi, è sufficiente che segua quanto sta scritto nel nostro preventivo, lo può fare con la nostra consulenza o da solo.
Continuare a dire che non è chiaro ciò che si deve fare, non corrisponde al vero, continuare a lamentare la disonestà degli altri è inutile e frustrante.
Le ho fornito tutte le spiegazioni che ha richiesto ed ho chiarito tutti i punti essenziali della marcatura CE, compresi gli obblighi dei vari soggetti, non vedo però a cosa possa servire che io Le dica cosa risponderei io e cosa farei io se fossi il produttore o l’importatore.
Generalmente rispetto le leggi, anche se qualche volta le infrango (150 all’ora anziché 130), ma il mio lavoro è fornire consulenza a chi me la richiede, ed informazioni sulla marcatura CE, tramite questo blog ( se si può definire lavoro una cosa per la quale non si è pagati).
Non rientra nei miei compiti risolvere i singoli problemi, che non sono legati alla comprensione delle leggi, ma alla comprensione dell’operato altrui.
Come sempre a disposizione per chiarire questioni sulla marcatura CE, La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Salve Ing. Carraro,
Con la presente ne approfitto per richiederle gentilmente qualche suggerimento. Ultimata la prototipia, vorrei immettere sul mercato, quanto prima, un prodotto di cui ho già depositato richiesta di brevetto, nello specifico si tratterebbe di un apparecchio che riscalda elettricamente dall’esterno ma non direttamente sulla pelle una parte del corpo umano. Acquisto batterie ricaricabili li-ion comprensive di caricabatterie in Cina (marcatura CE, certificato Rohs) e produco in Italia con uno stampo il dispositivo elettrico, simile ad una cuscino di materiale gommoso. Che tipo di certificazioni e/o marcature sono obbligatorie e dovrei senza meno sostenere prima di poter commercializzare il dispositivo in questione?
La temperatura massima raggiunta è di oltre 70 gradi centigradi e il materiale gommoso riscaldandosi rilascia un lieve odore di gomma.
Nel caso, saprebbe indicarmi, quali sarebbero i costi da sostenere indicativamente e di quali tempistiche necessiterebbero tali certificazioni?
Grazie infinite, e in anticipo, per la cortese risposta.
Daniele
Salve, il prodotto deve essere marcato CE, ma deve seguire la direttiva che ne regola l’utilizzo, quindi può essere un semplice riscaldatore oppure un dispositivo medico, ammesso che svolga una funzione terapeutica.
La temperatura da Lei indicata è già in regime di pericolosità, quindi spero che ne abbia tenuto conto.
Come apparecchiatura elettrica non necessita di alcuna certificazione, mentre come dispositivo medico, dipende dalla classe in cui ricade.
Senza la conoscenza della destinazione d’uso non sono in grado di inviarLe un preventivo in separata sede, se lo desidera mi faccia avere anche all’indirizzo carraro@marchioce.net le specifiche di utilizzo.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve, ing. Carraro la ringrazio per la risposta che mi ha dato in privato. Il servizio di striscia l’avevo visto quando è andato in onda. Avevo pensato a Lei, senza sapere che fosse lei.Complimenti.
Se mi permette vorrei rispondere al sign. Marco.
Le risposte che ho ricevuto sono di costruttori abbastanza noti sul web e non sono semplici rivenditori di giocattoli. Se legge bene la e-mail si dichiarano professionisti del settore.
Non metto minimamente in dubbio le loro capacità di assemblare. Possono anche essere i migliori come sostengono, il problema di fondo rimane ” Questi APR, così come sono venduti,( non come sono costruiti) si possono usare solo come soprammobili”
Forse, non ha letto alcuni post precedenti e/o ha interpretato male la e-mail e Le sfugge un passaggio.
Il problema non è che manca il CE sui singoli pezzi.
Come ha spiegato l’ing. Carraro MANCA IL CE del prodotto assemblato.
Le autorizzazioni dell’ente preposto al volo non centrano nulla con la Marcatura CE e sono da richiedere dopo. Se manca il CE com’è possibile richiedere l’autorizzazione al volo?
Ad ogni modo chiedo:
Qualche costruttore di DRONI o Lei ( se lo è) mi spiega come e cosa ha fatto una volta assemblato l’APR acquistato in kit semiassemblato o pezzi sfusi?
Ha tradotto il manuale in italiano?
Ha fatto la dichiarazione di conformità del prodotto finale?
Ha fatto la marcatura CE del prodotto finale?
Ha fatto il certificato per le radiotrasmissioni ( della radioricevente e dell’eventuale trasmettitore video) rilasciato da un Organismo Notificato.
Tutta questa documentazione e altra che potrebbe servire l’ha fatto Lei o se l’è fatto rilasciare dall’importatore?
Ha fatto tutto questo prima di richiedere l’autorizzazione al volo?
Oppure l’ha assemblato e senza fare nessuna “Marcatura CE” è riuscito a farselo autorizzare?
Se c’è riuscito, mi spiega come ha fatto?
Secondo me è impossibile, a meno che non ho capito nulla di quanto mi ha spiegato l’ing. Carraro.
Che poi esistono alcuni (2)APR Marcati CE e Autorizzati al volo questo lo so pure io. Peccato però che costano più di una Fiat 500. E non me lo posso permettere.
Se qualcuno mi illumina, grazie.
Cordiali saluti.
Salve, lascio certamente le risposte specifiche al Sig. Marco, però vorrei chiarire, se ce ne fosse bisogno. che l’importatore/assemblatore è perfettamente in grado, dal punto di vista pratico e legale, di fare la marcatura CE.
L’unica cosa che non gli conviene è far fare le prove sulle radiotrasmissioni e per questa ragione dovrebbe scegliere un produttore (cinese), che gli metta a disposizione i certificati rilasciati da un Organismo Notificato.
Sono certo che di questi produttori ce ne siano, perchè se vogliono vendere in Europa senza problemi, li devono avere, anche quelli che costano molto denaro vengono dalla Cina, quindi è evidente che esistono anche prodotti perfettamente a norma.
A norma non sono invece i produttori cinesi, perchè non lo possono essere in quanto cinesi e gli importatori che usano i documenti la firma di un cinese, oppure pensano che fare la marcatura CE sia scrivere una dichiarazione di conformità.
Per quanto ne so, il Sig. Marco potrebbe avere eseguito la marcatura CE in modo corretto e legale, utilizzando i certificati validi fornitigli dai produttori cinesi e poi aver ottenuto l’autorizzazione dall’Ente che disciplina il volo, da come lui si è espresso mi sembra di aver capito questo, ed in ogni caso è una prassi possibile.
Nella documentazione che Le ho inviato privatamente è descritto tutto l’iter di marcatura CE, che può fare Lei come chiunque altro.
Ovviamente non vale la pena per un solo articolo, ma se ne deve vendere, come fa il Sig. Marco, l’operazione è sia possibile, che certamente conveniente dal punto di vista economico.
Che poi sia più economico evitare il rispetto della legge e vendere come nell’indirizzo che mi ha inviato Lei, non lo metto in dubbio, ma anche rubare è normalmente meno faticoso che lavorare.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salutando l’ ing. Carraro…
Rispondo a Giuseppe:
Non so chi costruttore ti abbia dato queste informazioni, forse sono assemblatori o negozi di modellismo dinamico entrambi mal informati. Le posso dire che non è così, non solo c’è la marcatura CE ma per i prodotti di radiotrasmissione hanno anche i certificati (non tutti ovviamente).
Altra cosa importante che Lei deve sapere è che questi prodotti devono poi essere certificati in modo aeronautico se usati per scopo professionale. E’ il costruttore ad occuparsene (in questo caso io). Quando un mezzo riceve una certificazione aeronautica vuol dire che ha tutti gli attributi di affidabilità e una licenza di aereo navigabilità.
Detto questo se ha bisogno di maggiori info scriva la sua email che le fornisco i miei contatti.
Distinti Saluti
Grazie, questi interventi sono utili ed ovviamente bene accetti.
Lei sicuramente sulla questione specifica ne sa più di me, quindi aiuta me ed aiuta tutte le persone come Giuseppe.
Nel link che privatamente il Sig. Giuseppe mi ha inviato, tra le altre cose c’è scritto “manuale on line in inglese”, questo è illegale, non sono in ambito marcatura CE, ma per la semplice vendita, il manuale DEVE essere nella lingua del Paese a cui è destinato.
Come spesso succede gli imbroglioni sono anche ignoranti ed anche il viceversa (a volte in buona fede).
La ringrazio e spero che altri seguano il Suo esempio, credo che persone che conoscono bene il loro lavoro e le leggi che lo regolano, ce ne siano ed è sempre positivo se si mettono a disposizione degli altri.
Fare chiarezza e diffondere la conoscenza è a mio avviso il miglior modo per fare pubblicità.
Cordiali saluti
ing. Carraro
p.s. guardi il video in questo link e se vuole lo faccia girare, “l’anonimo ingegnere, sono io” //www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/494201/risparmio-in-dogana.html
Salve, ho mandato altre e-mai ad altri costruttori ma le risposte sono sempre simili. A quanto pare nessuno ( tra quelli contattati) rilascia dichiarazione di conformità , Marchi CE e manuali in italiano.
I costruttori non so se non lo sanno o fanno finta di non saperlo, ma penso che la stragrande maggioranza degli acquirenti non sia al corrente, io per primo non lo ero, che per macchine assemblate serve la Marcatura CE di chi assembla.Credo sia opinione diffusa che basti quella dei singoli prodotti.
Essendo indeciso se acquistare kit da assemblare o già assemblati mi sono informato e ho scoperto che non c’è differenza.
( almeno con i costruttori che ho contattato)
Avrei sbagliato in ogni caso.!
Quello che mi stupisce è che questi ” giocattoli” costano dai 3 a oltre 10mila € e tutti, o quasi, li acquistano senza informarsi e rendersi conto che non potranno mai usarli in ambito lavorativo.
Detto questo, leggendo il blog, Lei ha spiegato che in linea di principio nessun prodotto potrebbe essere Marchiato CE.
Mi sono chiesto:
problemi doganali e di garanzia a parte
che differenza c’è, in termini di sicurezza, tra acquistare un oggeto prodotto in Cina (di marca anche nota e famosa) e Macarto Ce dall’importatore italiano e acquistarlo direttamente in Cina, se il prodotto e il produttore sono sempre gli stessi?
Non credo abbiano più linee di produzione, una per l’Italia e una per altre nazioni o per vendita sul web.
Le mando mia e-mail in privato per ricevere il Vostro omaggio.
La ringrazio e le auguro un buon lunedì.
Giuseppe
Salve Lei centra un problema generale, la certezza di sicurezza non esiste MAI, perciò quello che conta in assoluto è la serietà del produttore e non la presenza di etichette o marchi che renderebbero sicuro un prodotto.
Per questa ragione mi sembra evidente che Le conviene acquistare in Cina, dato che gli importatori italiani, sempre con le dovute eccezioni, non sanno neppure far valere i loro diritti, a tale proposito veda il video sul seguente link (l’ing. sono io)
//www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/494201/risparmio-in-dogana.html
si figuri quindi se si preoccupano della marcatura CE.
La marcatura CE è obbligatoria per questi prodotti sia come giocattoli, se sono utilizzabili anche da minori di 14 anni, sia come macchine, l’alternativa sarebbe che un oggetto del genere certamente pericoloso, può essere immesso in commercio sic et simpliciter.
Provi a presentare il problema alla Guardia di Finanza della Sua città e vediamo cosa succede.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
p.s. faccia girare il video, per favore
Salve, Lei ha giustamente precisato quando è corretto dire ” Marchiare” e ” Rimarchiare” ma la sostanza non cambia, quello che ci ha detto prima rimane sempre valido.
Condivido in pieno quanto ha detto sulle associazioni ma anche i vari enti non sono da meno se non peggio.
Detto questo, ho fatto una prova inviando una e-mail con la seguente richiesta:
Mi risulta che la AAAA produca il Drone AAAA 1000 solo in Kit semi assemblati
E non “ pronto al volo” con la relativa dichiarazione di conformità del prodotto assemblato e collaudato.
Pertanto gradirei, se possibile, sapere:
I materiali usati sono tutti marcati CE con manuali in italiano?
Li assemblate Voi o qualcun altro per Vostro conto?
Rilasciate la dichiarazione di conformità firmata da chi ha marcato CE il prodotto.
Nel caso rilasciate la dichiarazione di conformità da chi è firmata:
Da chi ha importato i prodotti AAAA e ha fatto la marcatura CE dei singoli prodotti.
Oppure da chi ha assemblato e fatto marcare CE Il prodotto finale assemblato e collaudato, in questo caso il AAAA 1000.
Oppure da chi?
In altri termini di chi è la responsabilità della marcatura CE del prodotto assemblato e collaudato e della relativa dichiarazione di conformità?
——————-
Ho ricevuto la seguente risposta:
Salve,
si è corretto. I modelli AAAA sono assemblati. I componenti sono marcati CE dalla fabbrica.
Una volta assemblati e programmati i nostri prodotti vengono sottoposti diversi test per accertarne il corretto funzionamento, sia a banco che in volo.
La nostra dittà è anche utilizzatore finale dei nostri articoli, la nostra esperienza in questo campo è la più avanzata del settore.
Prima della consegna o spedizione viene effettuato l’ultimo volo filmato con la spiegazione del suo funzionamento e le precauzioni da seguire per un uso responsabile e sicuro.
I nostri prodotti quindi vengono certificati dalla nostra società madre: XXXYYY ZZXXX srl e possiamo essere indicati come costruttori.
—————
Che ne pensa?
Se faccio anch’io così sono in regola? Da quello che ha detto Lei, nelle varie risposte, non mi pare.
Faccio notare che chi produce i Droni AAAA è di HongKong .
Grazie.
Cordiali saluti
Salve, ho nascosto il nome della ditta per ovvi motivi, chi Le ha scritto quella risposta non sa di cosa sta parlando.
Basti notare che parla ripetutamente di certificati e certificazione e non parla mai di marcatura, se non quando dice che sono “marcati dalla fabbrica” cosa che avvalora quanto già scritto, non sanno di cosa parlano.
Il paradosso è che Lei potrebbe fare la marcatura CE, seguendo il corretto iter, chi scrive se è basato in Europa potrebbe farla, ma certamente non la può fare la ditta con sede in Hong Kong, perchè non mi risulta sia un membro della UE e solo un residente in UE può legittimante fare la marcatura CE.
Discorso diverso per i prodotti che a prescindere da dove vengono costruiti, DEVONO essere a norma, ma mentre il prodotto entra in UE e può essere controllato, bloccato e quant’altro, chi lo marca se non è in Europa come può essere perseguito in caso di necessità
Forse chi Le ha scritto la risposta ha bisogno di un pò di consulenza, oppure di studiare o anche solo leggere almeno una volta una sola direttiva, cosa che certamente non ha fatto.
Provi a chiedere al Suo interlocutore se ha mai letto una direttiva sulla marcatura CE.
La saluto cordialmente e visto che sta diventando un assiduo del blog, se mi fa avere il Suo indirizzo Le invio una penna omaggio.
Ing. Carraro
Salve,
Come al solito lei spiega in modo chiaro e ci toglie moltissimi dubbi.
Siamo spesso noi a fare domande poco chiare e poco precise.
Come ci ha ripetuto molte volte chi assemmbla anche una o poche macchine per uso lavorativo diventa costruttore, al pari di chi costruisce diecimila pezzi e deve Rimarchiare CE anche se si lascia il nome del produttore.
Su questo nessuno può dire il contrario.
C’è solo da valutare se sia conveniente ( nel caso di pochi pezzi) Rimarchiare oppure sia meglio acquistare già Rimarchiato.
Ammesso che non sia conveniente rimarchiare pochi pezzi (con buona pace di tutti gli assemblatori) o non si voglia Assemblare kit ma acquistarli gia pronti al volo.
Chiedo:
( Premesso che la maggior parte dei Droni vengono venduti da importatori/distributori italiani in kit semiassemblati o sfusi e quasi mai pronti al volo. Quindi da assemblare.)
Se sul mercato non esiste il modello XY900 ” Pronto al volo” ma solo in Kit semiassemblato o sfuso, come faccio a capire se è stato RIMARCHIATO CE da chi l’ha assemblato e vende?
Se sul mercato il modello ZY800 esiste sia ” pronto al volo” che in kit semi assemblato o sfuso, Come faccio a distinguere l’uno dall’altro ?
Cosa devo chiedere a chi la vende ?
Spero ci sia il modo di capire se il CE è del prodotto assemblato oppure è il CE dei singoli prodotti, altrimenti che senso ha?
Sia che l’assembassi io o l’acquistassi già assemblata rimane sempre una macchina che potrei usare solo per hobby e a casa mia.!!.
Lei ha scritto:
“Fate la marcatura CE nel rispetto della direttiva macchine. La dovete fare Voi è se non lo sapete fare dovete imparare, ma nessuno potrà mai ed in nessun modo sostituirsi a Voi, con buona pace dei venditori di carte e di fantasie.”
Le confermo che sono già nate società apposite…..
Grazie infinite per la disponibilità.
cordiali saluti.
Giuseppe
Salve, forse invece non sono stato molto chiaro, o meglio non ho chiarito un punto che probabilmente genera confusione.
Il termine rimarcare significa: marcare un’altra volta e si può usare correttamente solo per le macchine con più di 10 anni per le quali la marcatura originale è scaduta. Su questo punto la direttiva non è chiara, dice che i documenti devono essere conservati per 10 anni, il che significa (secondo me) che poi si possono eliminare e se ciò è legale, chi risponde della marcatura CE dopo tale termine? La mia interpretazione è che chi gestisce il prodotto debba rifare la marcatura CE (rimarcare) per garantire che sia ancora sicuro, altre interpretazioni dicono che il costruttore ne risponde “sine die”, anche se non ne controlla lo stato di manutenzione ed il grado di sfruttamento. Lascio agli altri le loro opinioni, io mantengo la mia posizione, affermando che dopo 10 anni chi gestisce una macchina o altro, si deve porre il la domanda se è o meno sicura, a prescindere dal fatto che in tribunale possa essere in compagnia del costruttore (magari scomparso), che ha costruito la macchina 20 anni prima. Quello che per me è fondamentale è la sicurezza del prodotto e di chi lo utilizza, le discussioni accademico-legali le lascio agli altri.
Rimarcatura non riguarda quindi chi marca CE il prodotto di un kit, o un prodotto nuovo sul quale appone il suo nome, questa è marcatura CE e basta, sarà più o meno complicata a seconda dell’intervento che si esegue sui componenti o sul prodotto, ma è sempre è solo la marcatura CE, eseguita prima dell’immissione in libera pratica del prodotto.
Il cliente ha come unico riferimento il nome che appare sulla documentazione che accompagna il prodotto e di fatto non è in grado di conoscere nulla di ciò che è successo prima.
Il cliente ha diritto a ricevere un prodotto sicuro, marcato CE (se esiste pertinente direttiva), con manuale d’uso in italiano e dichiarazione di conformità firmata da chi ha marcato il prodotto.
Se manca uno di questi documenti o ha dei sospetti sulla regolarità della marcatura CE, si può rivolgere alle autorità di controllo, se non si fida a priori del venditore, è meglio che acquisti altrove, sono certo che come in tutti i settori, ci sono venditori di droni, seri e meno seri, a volte la serietà e proporzionale al prezzo, a volte no ed il prezzo è in questi casi un altro elemento di imbroglio.
Per tale ragione i consumatori dovrebbero scambiarsi le notizie fra di loro, magari sfruttando meglio il web ed i socialnetwork, dato che le associazioni ufficiali, sono spesso delle polverose organizzazioni, che assomigliano più ad un vecchio sindacato belligerante, che non ad un moderno servizio per il cittadino.
Io fornisco a tutti un modesto servizio di informazione su un tema specifico e lo faccio pagare (tramite i miei guadagni) ai clienti che mi affidano la consulenza, molte associazioni dei consumatori per fornire una risposta, chiedono prima la quota associativa, impostazione ovviamente legittima, ma un pò retrò, per non parlare poi del servizio fornito, da chi e con quali mezzi.
Purtroppo molti non si sono ancora resi conto che siamo nel 21° secolo.
Spero di aver chiarito i Suoi dubbi e mi scuso se ho approfittato per una divagazione sulla situazione dei consumatori, i quali dal canto loro fanno poco o nulla per difendere la loro salute ed i loro interessi.
Forse a qualcuno è necessario spiegare che esiste uno strumento che si chiama INTERNET.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve,
leggendo le risposte che ha dato alle mie domande e anche a quelle di altri,ci ha reso chiaro come e quando bisognerebbe marchiare CE. Il problema è che in questo caso c’è di mezzo anche un ENTE che deve autorizzare l’uso di questi apparecchi a rendere più confusa la situazione.
Nelle linee guida o nota esplicativa di questo ENTE si trova scritto ( o qualcuno ha dedotto):
” E’ assimilabile ad un costruttore anche l’assemblatore di kit purché ne assuma la responsabilità e ne conduca l‟attività sperimentale e sviluppi i documenti relativi, manuale di volo e di manutenzione. ”
…….. Tutto ciò solo per macchine, destinate alle operazioni NON CRITICHE.
La linea guida dice Assimilabile al costruttore…
( Assimilabile = simile / paragonabile)
Lei ci ha ben spiegato che DIVENTA COSTRUTTORE
( diventare = passare da uno stato all’altro)
Già qui i conti non tornano.
La linea guida, letta così sembra che “l’assemblatore” è assimilabile al ” costruttore” non tanto per il fatto che cotruisce la macchina ( e la deve marchiare) ma per il fatto che può fare test di funzionamento al pari di un costruttore in serie. L’unico limite, sembra di capire, è l’uso che può farne.
Siccome è pensiero di tutti, che chiunque possa assemblare macchine e usarle ( senza nessuna marchiatura) Le chiedo:
1) Leggendo la normativa, può essere che la Rimarchiatura CE sia sottointesa essendo obbligatoria per legge, e per il resto sono interpretazioni sbagliate?
2)Se è sottointeso che la macchina deve essere marchiata CE in modo che diventa “macchina” sicura al pari di quella prodotta in serie, perchè limitarne l’uso???
Grazie anticipate per la soluzione di questo quiz.
Giuseppe.
P.s. Ma in Italia è proprio impossibile rendere le cose un pò più semplici ?
Non si pretende a prova di deficiente come i manuali di certi prodotti che iniziano con: aprire la scatola inserire la spina accendere l’interruttore e non dimenticare le pile nel telecomando…… solo un più semplici.
Salve, le cose SONO semplici, l’importante è non complicarle o lasciare che qualcuno le complichi per proprio interesse.
Lasciamo perdere le sottigliezze letterali, chi assembla un prodotto e lo immette in libera pratica è a tutti gli effetti ed in ogni caso, il produttore di quel prodotto.
La legge afferma inoltre che chiunque immette un prodotto in libera pratica utilizzando il proprio nome (eliminando quello del produttore reale) è considerato a tutti gli effetti il produttore.
Se non si vuole assumersi questa responsabilità si lascia il nome del produttore e ci si dichiara distributori.
Un’altra cosa da chiarire è: come quando ed in che modo interviene un Ente.
Lei parla di macchine e poi parla di Ente, ma non capisco a che titolo entri un Ente nella marcatura CE di una macchina, sta scritto nella direttiva macchine?
L’ente a cui fa riferimento Lei si occupa di altre cose non della sicurezza del prodotto, ma della sua compatibilità con l’utilizzo nello spazio di volo pubblico.
Separi i due ambiti, quello della marcatura CE e quello del rispetto delle disposizioni dell’ente preposto al controllo del volo.
Le linee guida sono utili se si conosce bene la direttiva, ma in nessun caso le linee guida possono andare contro la direttiva e contro il buon senso.
Purtroppo le linee guida sono spesso utilizzate dai “sofisti” per spiegare cose che la direttiva non dice o dice già in modo chiarissimo.
Tutto diventa semplice se si tiene conto di qual’è l’obiettivo delle direttive, cioè non fare documenti per rispettare la legge, ma garantire la sicurezza dei prodotti.
Siete assemblatori di macchine? Fate la marcatura CE nel rispetto della direttiva macchine. La dovete fare Voi è se non lo sapete fare dovete imparare, ma nessuno potrà mai ed in nessun modo sostituirsi a Voi, con buona pace dei venditori di carte e di fantasie.
Fatta la marcatura CE, verificate quali sono le richieste dell’ente per l’autorizzazione al volo e vedete come potete soddisfarle.
Le macchine e molti altri prodotti, devono essere marcate CE, a prescindere da ciò che pensano molti o pochi.
Le macchine non sono sicure perché marcate CE, ma marcate CE perché sono sicure.
Il limite di utilizzo dipendono dalla destinazione d’uso che comprende anche DOVE, vengono usate.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Grazie Ing. Renato Carraro, Lei è stato molto gentile nel rispondere alle mie domande, ora è più chiaro su come posso procedere.
Ci tengo a precisare però che un aeromodello, elicottero o altri mezzi se non utilizzati a scopo ricreativo sono aeromobili e pertanto seguono normative aeronautiche.
Le auguro una buona giornata.
Cordiali Saluti
Salve, non metto in dubbio che gli aeromobili siano soggetti alle normative aeronautiche, mi pareva che si intuisse dal mio riferimenti sui certificati che rilascia l’ente di controllo del volo, ma non ho alcun dubbio che gli aeromobili, se non sono adibiti al trasporto, rientrano in direttiva macchine.
Una cosa non esclude l’altra, ad ogni modo La ringrazio per la precisazione e riporto l’estratto della direttiva macchine.
Cordiali saluti
ing. Carraro
2. Sono esclusi dal campo di applicazione della presente direttiva:
a) i componenti di sicurezza, destinati ad essere utilizzati come pezzi di ricambio in sostituzione di componenti identici e forniti dal fabbricante della macchina originaria;
b) le attrezzature specifiche per parchi giochi e/o di divertimento;
c) le macchine specificamente progettate o utilizzate per uso nucleare che, in caso di guasto, possono provocare una emissione di radioattività;
d) le armi, incluse le armi da fuoco;
e) i seguenti mezzi di trasporto:
— trattori agricoli e forestali per i rischi oggetto della direttiva 2003/37/CE, escluse le macchine installate su tali veicoli,
— veicoli a motore e loro rimorchi oggetto della direttiva 70/156/CEE del Consiglio, del 6 febbraio 1970, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative all’omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi (1), escluse le macchine installate su tali veicoli,
— veicoli oggetto della direttiva 2002/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 marzo 2002,
relativa all’omologazione dei veicoli a motore a due o tre ruote (2), escluse le macchine installate su tali veicoli,
— veicoli a motore esclusivamente da competizione, e
— mezzi di trasporto per via aerea, per via navigabile o su rete ferroviaria, escluse le macchine installate su tali veicoli;
Grazie per la Sua tempestiva risposta, nel frattempo ho fatto chiarezza a me stesso e la riporto qui… il prodotto è un semplice switch digitale, un interruttore remoto che viene abbinato (per poter funzionare) ad altri apparecchi a loro volta con marcatura/certificato CE, specifico che la vendita dei prodotti è separata, è l’utente finale a scegliere dove montarlo e come abbinarlo seguendo le istruzioni di installazione fornite.
Questo apparecchio viene montato principalmente su un aeromobile senza pilota che nella sua completezza va poi certificato in modo aeronautico, spetta quindi al produttore/assemblatore dello stesso fare una certificazione.
Mi rimane solo il dubbio di quanto specificato sulla direttiva bassa tensione, esclusa per aeromobili… ma posso dire con certezza che altri produttori di sistemi destinati allo stesso mercato hanno le marcature CE e non aeronautiche. Purtroppo non riesco a reperire i loro certificati per osservare le direttive di riferimento, ma farò in modo di ottenerle.
Se volessi comunque procedere con la marchiatura… le parti “critiche” del sistema sono un alto amperaggio, e la temperatura di esercizio che può arrivare a 60°C, stando a quanto letto, le direttive applicabili potrebbero essere:
bassa tensione, RoSh, UL.
Rifaccio quindi le stesse domande poste nel precedente post.
Ora la cosa è un pò più chiara, questo prodotto è destinato a “macchine che volano”, ma gli aeromobili come intesi in direttiva macchine e nelle altre direttive, sono gli aeroplani e non i droni o gli elicotteri modello.
Dalla mia descrizione avrà compreso che stiamo parlando di macchine, anche se Lei opera solo nella parte elettrica, pertanto ricompresa in direttiva macchine.
Anche le altre direttive citate sono corrette, ma ne manca una, ovvero quella relativa alle apparecchiature di ricetrasmissione, in quanto questi prodotti necessariamente hanno bisogno di un sistema di comando che utilizza una banda di frequenza che deve essere certificata.
Questa è l’unica parte che ha necessità di certificazione e non so se il Suo componente riguarda questa o altre parte del dispositivo.
Anche la RoHs richiede certificazione per stabilire la presenza di sostanze inquinanti, ma Lei come costruttore dovrebbe sapere se ci sono o meno.
Per tutte le altre direttive non è richiesto dalle stesse alcun certificato.
Probabilmente i certificati di cui Lei ha sentito parlare potrebbe anche essere quelli di autorizzazione al volo, ma in questo caso, al marcatura non c’entra nulla.
Ripeto per chiarire ulteriormente e per evitare qualsiasi equivoco, che per direttiva macchine, bassa tensione e compatibilità elettromagnetica non è richiesto dalla legge alcun tipo di certificato, se vuole una conferma vada a leggere la nuova direttiva bassa tensione 2014/35/CE e legga il “considerando n° 9.
A proposito di certificati, dato che ho l’impressione che questo sito sia letto da molte persone, tra le quali: autorità di controllo, tecnici di laboratorio, professionisti in vari settori, probabilmente anche qualche tecnico di Organismo o Laboratorio Notificato avrà letto le mie “impressioni” sui certificati, ma in tutti questi anni non ho ricevuto alcuna contestazione in merito. Che dipenda dal fatto che riporto esattamente ciò che sta scritto sulle leggi?
Cordiali saluti
ing. Carraro
Gent.le Ing. Carraro,
voglio marchiare un circuito elettrico a bassissima tensione (max 35V) di mia progettazione, questo regge Max 300A di corrente che è un parametro fondamentale per il suo scopo.
Ho eseguito dei test per verificarne assorbimenti e temperature, nella scheda tecnica per la marcatura è necessario descrivere come è stato effettuato? In caso sia così, essendo le mie delle prove “grezze” dovrei rivolgermi a degli enti per fare un collaudo ed averlo documentato?
La direttiva bassa tensione è l’unica a cui devo far riferimento oppure anche la RoSh, campi magnetici, UL? In questo caso sarebbe impossibile poter auto dichiarare il tutto, sarei quindi costretto a far eseguire dei test appropriati?
Altra enorme perplessità… nella direttiva bassa tensione è specificato tra le varie che non è valida per prodotti da utilizzare su aeromobili, ma un certificato di tipo aeronautico sostituisce una marcatura CE o è comunque necessaria per la messa in commercio e quindi servono entrambe?
Nella speranza di un Suo gentile riscontro, porgo
Distinti Saluti
Salve, rispondere alle Sue domande non sarebbe un compito difficile, se Lei non avesse inserito quella conclusione, quindi se non mi descrive la destinazione d’uso di questo componente, rischiamo solo di perdere tempo e fare confusione a coloro che avranno la pazienza di leggerci.
Per poter definire gli obblighi a cui deve sottostare un prodotto sono necessarie due informazioni: natura del prodotto e della fonte di energia, destinazione d’uso del prodotto, se una delle due è assente, non è possibile alcuna risposta.
Naturalmente se si rivolge ai “venditori di certificati” (non sto parlando degli Organismi Notificati seri, ma degli altri) vedrà che invece Le forniranno un sacco di risposte e soprattutto di necessità di certificati.
La ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, ma un acquirente, come fa a riconoscere un prodotto pronto all’uso costruito direttamente dal produttore da uno uguale Gemello ma assemblato dal rivenditore senza essere rimarchiato? Cosa si deve chiedere, al venditore, a garanzia che l’oggetto non sia un assemblaggio. Come si fa a distinguere il marchio CE degli oggetti sfusi dal nuovo marchio CE dell’oggetto assemblato ?
” lo può usare solo per hobby e a casa sua”
Quindi deduco che, un elicottero radiocomandato NON CE non si possa usare nemmeno in un campo volo.
Con buona pace di tutti gli hobbysti che assemblano e spesso acquistano direttamente in Cina.
La ringrazio molto per la sua disponibilità per i chiarimenti che mi ha dato.
Ho imparato e avuto più certezze con 2 domande e due risposte su di un blog da una persona competente che non 2 giorni passati in una fiera dove ho sentito solo BLA BLA BLA. Ci sarebbe da scrivere per ore, mi limito solamente a direLe che la parola ” Marchio CE” non l’ho mai sentita. Eppure il tema centrale della fiera era ” SICUREZZA”.
Grazie a Lei ho evitato e eviterò in futuro incauti acquisti.
Grazie infinite.
Cordiali saluti.
Giuseppe
Il prodotto da Lei indicato in quanto ha “parti mobili senza ausilio di forza umana” rientra a tutti gli effetti in direttiva macchine e come tale deve essere marcato.
Nelle macchine non esiste prodotto unico o di serie, una macchina deve essere sicura, sia che sia una, sia che siano mille.
I questo caso parliamo di prodotti che possono diventare estremamente pericolosi e che possono essere disciplinati anche dai regolamenti dell’aviazione civile, se parliamo di droni con telecamere per riprese, argomento di cui mi ha parlato qualche giorno fa un altro “cliente” (per me siete tutti clienti e come tali Vi tratto).
Ammesso (per assurdo) che il prodotto non si faccia rientrare in alcuna direttiva che regola la marcatura CE, ciò significa che può essere costruito ed utilizzato senza alcuna precauzione? Il buon senso dice di no, la legge dice di no (2001/95/CE Sicurezza generale dei (TUTTI) prodotti), quindi è evidente che chi acquista, assembla, utilizza un oggetto volante (elicottero, aereo, drone) si assume nei confronti degli altri e davanti alla legge delle precise responsabilità e l’infrazione comporta da 6 a dodici mesi di condanna (in carcere non ci va nessuno, solo i poveracci) e da 10 a 50 mila euro di multa (questa mi suona meglio, per uno Stato affamato che ci vede solo come potenziale cibo fiscale).
In ogni caso Lei riporta una situazione generalizzata e palese, si parla di sicurezza e non la si applica, soprattutto perchè non si persegue la sicurezza oggettiva, ma la documentazione a propria discolpa, vedi infatuazione da certificati che colpisce il nostro popolo, peggio di una epidemia di raffreddore.
Però il raffreddore lo si prende gratis, mentre i certificati (inutili) si pagano e salati, evidentemente a noi italiani piace mettere il sale nella vita e ricordando Tonino Guerra, potremmo dire con un pò di triste ironia: i certificati sono il sale della vita.
La ringrazio per l’attenzione e l’attendo sul blog.
Cordiali saluti
ing. Carraro
P.s. La informo che abbiamo deciso di inviare gratuitamente a tutti coloro che faranno commenti utili sul blog la nostra penna, se ci invieranno il loro indirizzo a carraro@xvoi.net. Se vuole Lei potrà essere il primo.
Salve, la ringrazio per l’immediata risposta. Per essere sicuro che ho interpretato bene le sue risposte. se me lo concede. Le rubo ancora qualche minuto.
Se ho inteso bene chiunque acqusti 2 o più oggetti ad esempio meccani elettrici ed elettronici, anche se già marchiati CE e li assembla diventa il costruttore di una nuova macchina e quindi va richiersto un nuovo marchio CE.
Nel caso non fosse rimarchiato, potrebbe essere sequestato dalla guardia di finanza come oggetto non sicuro.
Ho interpretato correttamente?
Quello che non mi è chiaro è:
Se invece di essere stato assemblato per vendita fosse assemblato per uso professionale e personalmente bisogna rimarchiarlo CE o non è necessario ? Nel caso non fosse necessario, lo può usare solo il costruttore oppure anche altri eventuali collaboratori?
Mi scuso di nuovo se mi sono permesso di chiederLe questi ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Giuseppe
Il prodotto ottenuto deve essere marcato CE in ogni caso, a meno che Lei non lo usi solo per hobby a cosa Sua e lo usi solo Lei.
Qualsiasi utilizzo per lavoro, obbliga alla marcatura CE.
Per il resto ha compreso tutto correttamente.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno ingegnere, abbiamo realizzato un albero ad energia solare [www.tsun.it] monta pannelli solari per 30 watt, circuito elettrico a 9 volt e trasformatore di uscita in prese usb a 5 volt per la la ricarica di telefoni cellulari e tablet, ho letto che i circuiti a bassissima tensione non necessitano di nessuna certifcazione, potrebbe darmene conferma ? La ringrazio molto. Giuliano Borsari
Salve, Lei ha letto bene, NON è necessaria alcuna certificazione, salvo comunque dimostrare e/o dichiararne la conformità alle pertinenti direttive.
ATTENZIONE: no certificato NON significa: no marcatura CE, che invece è obbligatoria sempre e comunque per questi prodotti.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buon giorno,
dovrei acquistare un DRONE che poi userei personalmente per uso lavorativo.
Il Drone verrà acquistato dall’importatore ufficiale italiano ed è così composto: ” un Telaio con i relativi motori e cablaggi già assemblati dal produttore cinese. Una centralina elettronica composta da 2 a 4 pezzi. Il tutto venduto in Kit di montaggio.
Il mio unico compito sarebbe quello di fissare la centralina sul telaio del Drone e inserire le varie spinette nei rispettivi morsetti e il relativo collaudo finale. Collegare la batteria accendere il trasmettitore ( non presenti nel kit) ed effettuare il collaudo finale.
I miei dubbi sono questi:
1)Il venditore è obbligato per legge a rilasciarmi tutte le informazioni tecnico costruttive elettriche e meccaniche e tutte le certificazioni che l’ente preposto al controllo sull’uso dei droni mi chiede per poterlo usare in ambito lavorativo?
L’ente preposto a cui dovrei inviare della documentazione può chiedermi di autoprodurre autonomamente certificazioni nel caso in cui il venditore/produttore non è tenuto per legge a fornire a chi assembla questi kit.
Una volta eseguito l’assemblaggio quale certificazione dovrei produrre ? Solamente la dichiarazione di conformità per aver assemblato il Drone seguendo le direttive del produttore, oppure annche la dichiarazione di incorporazione? oppure altre o nessuna?
Nel caso in cui dovessi acquistare lo stesso KIT da un venditore non europeo anzichè da uno italiano cambierebbe qualcosa?
Se invece di farne uso personale lo assemblo per venderlo, con regolare fatturazione, la procedura sarebbe la stessa?
In poche parole, chi assembla questi kit di montaggio per uso personale come gioco o professionale lavorativo oppure per vendita lo può fare o è fuori legge ?
Una sua eventuale risposta, precisa e chiara come Lei sa sempre fare, aiuterebbe a fare un poò di chiarezza a moltissime persone. In attesa la ringrazio anticipatamente e porco cordiali saluti. Giuseppe
Salve, senza entrare nel merito della Sua applicazione, piuttosto specifica, Le fornirò alcune informazioni di carattere generale, che penso potranno esserle utili, nel caso lo ritenesse opportuno potrà richiedere una consulenza dedicata.
1 se acquista un prodotto in UE, quindi anche in Italia, esso deve essere marcato CE, avere il manuale in italiano, la dichiarazione di conformità e l’etichetta CE.
2 se lo stesso prodotto lo importa, la marcatura CE con tutti i documenti connessi, che non sono solo quelli sopra elencati, la deve fare Lei
3 se modifica un prodotto acquistato, facendo qualsiasi intervento, Lei deve marcare il nuovo prodotto perché diverso da quello acquistato, il prodotto finale non è il kit.
4 per fare la marcatura CE di questo prodotto le sole parti che oltre alla marcatura necessitano di certificato sono quelle dedicate alle comunicazioni radio, ma ritengo che non le produca Lei, quindi dovrebbero già essere state certificate da chi le ha marcate.
5 i documenti da rilasciare con il prodotto sono quelli indicati in precedenza, ed ovviamente anche quelli che ne consentono un corretto utilizzo, se gli schemi elettrici sono indispensabili per il montaggio, dovranno essere forniti, altrimenti è una scelta commerciale e non un obbligo.
6 le richieste dell’ente che autorizza al volo devono essere valutate nello specifico e non in modo generico, quindi non posso esprimermi in merito.
Ritengo di aver affrontato tutti i punti da Lei indicati, per entrare in maggiori dettagli dovrei conoscere il prodotto e le documentazioni disponibili, non posso essere più preciso sulla base di una descrizione generica e senza documenti o foto.
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Buongiorno, potrebbe cortesemente aiutarmi a capire se un motore elettrico in media tensione (6000 Volts), (trattasi di motore verticale per pompa ad asse verticale) importato dalla Corea del Sud, necessita di marchio CE ? la marcatura CE si applica anche al medio (o alto che dir si voglia) voltaggio ? Ovvero c’è un limite di voltaggio oltre il quale la marcatura CE non è piu necessaria ?
Infine : se c’è quel limite, esso riguarda solo il voltaggio, oppure c’è un limite(un tetto) anche per i valori di potenza (Kw) oltre cui non si applica la marchiature CE obbligatoria?
Grazie in anticipo, buona giornata.
Andrea.
Buongiorno, la direttiva bassa tensione regola ed richiede la marcatura CE sui prodotti elettrici operanti nell’intervallo da 50 a 1.000 volt in corrente alternata e da 75 a 1.500 volt in corrente continua.
Ritengo dipenda dal fatto che difficilmente al di fuori di questi intervalli possano esserci prodotti destinati al grande pubblico o ad utilizzatori professionali di normale attività.
Ritengo che l’impiego di questo prodotto sia altamente selettivo e sia disciplinato da norme di prodotto ben precise e dall’intervento di tecnici professionisti che ne decidono uso e condizioni d’uso.
La marcatura CE di questo prodotto non è dovuta, lo sarà eventualmente per la pompa su cui andrà installato.
Il limite di voltaggio è quello che determina in questo caso la NON applicazione della direttiva Bassa Tensione, probabilmente sarà necessario ragionare in ottica direttiva macchine, ma il motore elettrico da solo (tutti i motori elettrici) non è considerato macchina.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Buongiorno Ingegnere,
stiamo valutando se vale la pena modificare delle plafoniere esistenti per addattarle all’inserimento di corpi luminosi a led. Quindi non trattasi di nuovo prodotto ma modifica di prodotto esistente. In questo caso che tipo di “messa a norma” è richiesta? marcatura CE, certificazione (che non mi è chiaro cosa s’intenda esattamente)?
Grazie
Buongiorno, la differenza tra marcatura CE e certificazione Le sarà chiara se leggerà il mio ultimo articolo http://www.marcaturace.net/iso-9001-2008/repetita-juvant-purtroppo-si.
Il prodotto così come intendete modificarlo deve essere sottoposto al processo di marcatura CE, il che non significa necessariamente apporre il marchio CE sui prodotti, ma produrre tutta la documentazione (fascicolo tecnico) prevista dalla legge.
Spero che la risposta sia esaustiva.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera
sono in procinto di produrre uno strumentino che legga due tensioni e mi dia un valore differenziale su un display. Lo strumento sarebbe alimentato con un alimentatore esterno 220v con uscita da 12v in continua già provvisto della sua certificazione CE. Devo certificare anche il mio strumento per poterlo vendere o non è necessario?
Ringraziandola anticipatamente colgo l’occasione per porgerle Cordiali Saluti
Andrea
Salve, la risposta alla Sua domanda è SI!
Lei realizza un prodotto nuovo ed il fatto che utilizzi componenti già marcati CE agevola il lavoro di marcatura ma non lo sostituisce.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Gentile Ing.Carraro, ho recentemente importato dalla cina un laser a diodo per depilazione.Il dispositivo e’ ad uso esclusivo estetico essendo stato programmato con i parametri indicati dal Decreto 110/2011,SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 21b.Il produttore mi ha fornito un certificato di conformita’, credo “superiore” in quanto il dispositivo puo’ essere programmato all’origine con potenze e parametri propri del medicale.La mia domanda e’ la seguente: posso autocertificare il macchinario come dispositivo estetico in quanto soddisfa i requisiti come al n.21b?Sono obbligatorie prove di laboratorio?Mi puo’ eventualmete dare una mano con il manuale e il fascicolo tecnico, se necessari?
Ringrazio anticipatamente
Diego
Salve, ciò che Lei chiede come “possibilità” è invece un obbligo, Lei DEVE fare la marcatura CE di questi prodotti.
Il fatto che il produttore Le fornisca un certificato come dispositivo medico può essere un danno anziché un vantaggio, perché si comprende che il prodotto non è destinato solo all’estetica, ma anche all’utilizzo medico e questo prevede un altro tipo di procedura per la marcatura CE.
Le apparecchiature per estetica sono considerate semplicemente “elettriche” e non devono avere alcun tipo di utilizzo medico.
Le invierò separatamente un preventivo per la nostra eventuale consulenza.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Ing. Carraro;
collaboro da esterno con una società di impiantistica, iscritta alla camera di commercio, che si occupa di fotovoltaico.
Si è pensato di realizzare un’ applicazione del fotovoltaico previa progettazione di una scheda PCB. Il lavoro è stato terminato accompagnandolo con la stesura di una relazione tecnica del progetto. Precisando che il sistema è stato previsto essere alimentato da generatore fotovoltaico ed a bassissima tensione (25V), come dovremmo muoverci per provare a commercializzarlo?
Grazie
Salve, il prodotto deve essere marcato CE, se poi debba rispettare anche la direttiva bassa tensione lo si stabilirà in base alla tensione di impiego.
Nel caso sia di Suo interesse, potremmo fornirLe un preventivo se ci fornirà maggiori dettagli usando la mail carraro@xvoi.net
Cordiali saluti
ing. Carraro
Egr Ing Carraro
Mi sono recentemente trovato ad offrire ad un cliente un connettore per elettrovalvola.
La tensione nominale è 24VDC.
Il prodotto non risulta essere marchiato CE , al che la cosa mi ha insospettito.
Chiedendo lumi al fornitore (tedesco) mi viene indicata la normativa 2014/35/EG che in poche parole dice che la certificazione e la marchiatura CE è obbligatoria solo se la tensione è superiore a 50VAC o 75VDC.
è una informazione attendibile e corretta ?
Grazie
Cordiali Saluti
Maurizio
Salve, la direttiva citata è la nuova edizione delle direttiva bassa tensione, quindi niente di nuovo.
Ammesso che la valvola funzioni in un sistema privo di tensione di rete (mi piacerebbe vederlo), essa comunque deve rispettare almeno altre 3 direttive che ne rendono obbligatoria la marcatura CE, quindi i Suoi sospetti sono fondati ed il fornitore in buona o mala fede Le ha raccontato una frottole.
Nel mio account di skype ho scritto “lo stupido è colui che parla di cose che non conosce” se poi parlandone ci guadagna oltre che stupido diventa disonesto.
L’elettrovalvola normalmente è inserita in un sistema in cui prima o dopo si incontra la bassa tensione (125,220 o 380 comunque da 50 a 1.000 VAC), quindi ci entra quasi sempre, ma ipotizzando che tutto funzioni a batteria ?????? il costruttore non dovrebbe ignorare le altre direttive che lo obbligano alla marcatura CE, ad esempio se va installata in una macchina, subentra la direttiva macchine, se è un sistema in pressione (centralina oleidraulica) entra anche la PED, ma ce ne se sono ancora a prescindere dall’impiego specifico.
Le consiglio di cambiare fornitore, con questo è meglio lasciare perdere, almeno se deve farsi prendere in giro, che sia italiano.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Grazie per la sua pronta risposta.
Ho scoperto che in UK sono i “city council” in pratica i consigli municipali ad occuparsi della questione tramite i “Trading standards”, “…Our job is to protect consumers and honest traders by ensuring that trade is carried out lawfully, fairly and safely “.
Ho inviato alla ditta inglese un link alla normativa CE e la e-mail dei trading standard di Bristol e , miracolo, ora sono disponibili .
Salve, chissà perchè quando si chiamano in causa l’autorità, in tutti i Paesi le persone diventano più disponibili??????
Auguri.
Ing. Carraro
Buongiorno Ing, Carraro,
lo scorso Gennaio ho acquistato da una ditta del Regno Unito con sede a Bristol una stampante 3D, la ditta mi ha fatto regolare fattura ma la consegna che doveva avvenire entro un mese è slittata all’ inizio di Giugno .
Il prodotto alimentato a 220 volts è destinato al mercato consumer mi è arrivato privo di manuale di istruzioni e di qualsiasi etichetta recante le caratteristiche elettriche o la marcatura CE .
Alcune parti metalliche sono soggette a dispersioni elettriche , ho misurato con il tester da 92 a 220 Volts con amperaggio di 70 – 100 ma .
Alle mie rimostranze la ditta inglese mi ha invitato ad aggiungere un cavo di messa a terra, al mio rifiuto di modificare l’apparato e conseguente richiesta di rimborso previa spedizione al mittente perchè il prodotto non è conforme alla normativa vigente , la ditta inglese si è semplicemente rifiutata adducendo la scusa che in Italia la normativa è diversa e che comunque si trattava di una versione pre produzione .
Cosa mi consiglia di fare ?
C’è un ente a cui denunciare l’accaduto ?
Cordialmente
Luca
Salve, purtroppo quello che è successo a Lei dimostra che i “furbi” non sono solo gli italiani, oppure che questo è un italiano trasferitosi in Inghilterra.
In Italia Lei potrebbe rivolgersi alla G.di F. o alla Tributaria, non so quale sia l’equivalente in UK, ma ritengo ci sia.
Provo a prendere contatto con l’ambasciata inglese in Italia o quella italiana in UK, sinceramente non saprei cosa’altro suggerirLe.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Come per tutto nella vita si deve prendere spunto da un parere, commento od opinione in maniera critica e porsi sempre la domanda con la risposta più difficile: perché? Come ben dice molti prendono per “oro colato” ciò che trovano sulla rete. Ma per fortuna non tutti! Ad ogni modo, a parte il mio caso specifico, non so se esiste un metodo, un approccio per valutare il lavoro che si fa nel preparare il processo di marcatura CE? Penso che possa essere interessante come strumento di correzione se usato in maniera critica.
Auspico che anche queste mie parole possano essere d’aiuto.
Saluti
Fabio
Sarei ben felice di constatare che molti anche se non tutti, ragionassero come Lei, purtroppo la semplice domanda: perchè se la pongono pochissimi. Ad esempio è un argomento per me quotidiano quello dei “certificati” per i quali NESSUNO si chiede: perchè li devo avere? a cosa servono? sono proprio necessari? Ed invece si buttano a pesce all’acquisto di pezzi di carta, spesso taroccati, cioè privi di alcun significato e costrutto, vere e proprie bufale, e non si preoccupano di capire cos’è la marcatura CE e se essa può essere veramente rappresentata da un pezzo di carta, fornito a pagamento da qualcuno che a volte non vede neppure il prodotto.
Per venire alla Sua domanda, l’approccio alla marcatura CE è in realtà molto semplice per i produttori, dato che loro partono dalle cose concrete, cioè i prodotti per arrivare a formalizzare ciò che già fanno per realizzarli.
Per gli importatori la cosa è diversa, perchè in realtà devono mettere assieme della documentazione che li coinvolge solo come raccoglitori di documenti che illustrano l’attività di altri, che non conoscono e di cui non sanno praticamente nulla.
Per fare la marcatura CE del Suo prodotto Lei deve partire dal prodotto, e pensare in base a quali conoscenze Lei lo progetta e lo produce.
Se queste conoscenze non ci fossero, non si comprenderebbe come possa essere realizzato il prodotto, se invece come quasi sempre accade ci sono, basta tirarle fuori e valutarne o ricercarne l’origine. Perché ho fatto questa scelta di materiali? Perché ho scelto questa soluzione progettuale? Perché ho deciso che esegua queste operazioni? Ecco anche nella marcatura CE il produttore si deve porre molti perchè, forse l’importatore se ne deve porre di diversi, ad esempio partire dal più importante: perchè faccio l’importatore?
La marcatura CE altro non è che la documentazione del ciclo di vita del prodotto, dalla sua ideazione fino allo smaltimento, passando per tutte le fasi intermedie, una sorta di ISO 9001, però con l’obiettivo della sicurezza anziché quello della soddisfazione del cliente.
Questo è l’approccio A MIO AVVISO corretto per affrontare la marcatura CE.
Le auguro buon lavoro e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Sicuramente devo decidere se andare avanti in “fai-da-te”, “fai-per-me” o “non fare niente che ti conviene di più”! Avendo letto molti ma non tutti i post precedenti non ho chiesto un elenco di…, ma un consiglio su dove o come cercare, e può anche valere in generale per chi legge, le norme di riferimento per chi ha poche risorse e sceglie la prima delle opzioni appena elencate. Ed ancora: c’è o ci sarebbe uno strumento, un metodo che possa indicarmi/ci, anche in maniera indicativa, se quelle che stiamo scegliendo siano corrette? Ad esempio una check list o diagrammi o non so cosa?
E’ raro che io scriva su di un blog, proprio perché spesso passa molta differenza tra ciò che si pensa di dire e ciò che viene letto… ma questo è off-topic
Complimenti per il blog e saluti.
Ovviamente condivido le Sue riflessioni, che richiamano “l’uno nessuno e centomila”, perché si vuole esprimere un concetto e magari se ne comunica un altro.
La mia risposta “ristretta” non deriva dalla volontà di relegare le risponde alla sola consulenza pagata, ma da un rispetto degli altri che siano clienti o meno.
Fornire risposte che possano essere interpretate come “pareri tecnici” più o meno esperti, significa mettere chi li legge in condizione di fare delle scelte in base a quei pareri ed esporsi quindi a dei rischi.
A me non costa nulla, aggiungere RoHS, RAEE, progettazione eco compatibile, direttive sul trattamento delle acque, ma devo aggiungere che come tutti coloro che anonimamente o meno scrivono su internet, io sono altrettanto inaffidabile, perché Lei e tutti quelli che mi leggono, non avete strumenti di controllo nei miei confronti e soprattuto nessuna salvaguardia.
Anche queste sono ragioni che ci hanno spinto a pubblicare i video, perché pensiamo che metterci la faccia renda un po’ più credibili, dipende poi dal valore che uno attribuisce alla propria faccia.
Noi abbiamo sempre affermato che il fai da te è una possibile soluzione, ma è opportuno applicarla seguendo le fonti ufficiali e non un fortunoso Ing. Carraro, trovato su internet, perché questo è sempre e comunque a Vostro rischio.
Chi sta dietro un blog non ci rimette mai, e qui i paragoni ci porterebbero lontano, quindi preferisco fermarmi.
Se Lei desidera avere ulteriori informazioni, mi contatti pure alla mail personale, mi fornisca maggiori dettagli e Le fornirò risposte precise, poi quando dovessimo entrare nel campo della consulenza La avviserei preventivamente.
Spero che continui a visitare i blog, almeno il nostro, se lo ritiene degno di nota e di credibilità, in ogni caso La ringrazio per i complimenti.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve ing. Carraro,
sto pensando di produrre una piccola serie artigianale di produttori di acqua pura per uso di laboratorio, con il principio dell’osmosi inversa e letti misti. Quello che risulta difficile è capire quali norme sono applicabili e quali no.
Ho iniziato a fare una lista delle possibili necessarie ai fini della marcatura CE: Bassa Tensione, EMC (se uso alimentatori elettronici?) e PED. Le ho pensate tutte?
Grazie anticipatamente.
Salve, mi pare che sia partito bene e quelle che ha individuato sono corrette, CE ne sono anche altre, ma come ho scritto altre volte questo non è un sito di consulenza, la quale presuppone un incarico e l’assunzione di responsabilità da parte di chi la eroga.
Sarebbe troppo semplice fare bella figura e darLe le risposte sapendo che tanto ci rimette solo Lei, se sono sbagliate.
In questo sito parliamo di questioni generali relative alla marcatura CE, per le questioni specifiche come la Sua, abbiamo il servizio di consulenza.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
La ringrazio per la risposta. Tutti i componenti sono marchiati CE così come evidentemente i fili elettrici e relativi connettori. In realtà, di un componente (Power Bank costruito ad hoc) ho solo un preventivo per la prossima certificazione. Posso richiedere un preventivo di massima? Che informazioni vi dovrei fornire in tal caso?
Chiedevo nello specifico se serve la certificazione tecnica di assemblaggio dei due componenti (filo + connettore) già marcati Ce.
Grazie ancora.
Salve, come Le ho già detto avere la marcatura CE dei componenti è un fatto positivo, obligatorio per i produttori dei componenti stessi, ma non è sufficiente per poter considerare il Suo prodotto già marcato CE.
Mettere assieme 10 prodotti marcati CE non significa ottenere un prodotto marcato CE, ed è il “mettere assieme” che fa nascere l’esigenza della Sua marcatura CE, perchè Lei deve garantire per quel “mettere assieme”.
Un prodotto non è la semplice somma dei componenti, altrimenti il Suo prodotto lo potrei fare anch’io, non si tratta di sommare componenti, ma di unirli in modo inteligente e mirato ad un obiettivo, questo percorso è la marcaura CE.
Per i fili ed i connettori non è necessaria la certificazione, ma mi creda Lei la certificazione non ce l’ha neppure per gli alri componenti, essi sono marcati CE, NON certificati.
Le invierò privatamente il preventivo per la nostra assistenza sulla marcatura CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, pongo una domanda di carattere industriale:
sto per mettere in commercio un prodotto elettronico di cui curo la progettazione. E’ certificato per quanto riguardo i singoli componenti mentre necessita di una connessione dei cavi elettrici tramite morsetti faston. Gli operai cureranno anche l’assemblaggio di questi componenti (stringere i filamenti nel morsetto del connettore).
La mia domanda è: l’atto di connessione fili-connettori deve essere certificata da un ente terzo o è autogestibile?
Grazie
Salve, il prodotto deve essere marcato CE, ovvero sottoposto a tutte le procedure previste dalla direttiva che regola questo prodotto.
Tutto può/deve essere eseguito dal produttore (cioè Lei) senza necessità di alcuna certificazione, meno che non sia ricetrasmittente.
In ogni caso anche se fosse necessaria la certificazione, la marcatura CE è un obbligo non eludibile ed è proprio del produttore.
La nostra società fornisce consulenza sulla marcatua CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve ingegnere
Le chiedo cortesemente un chiarimento riguardo come devo comportarmi con apparecchi a 12v! Sono in fase di progettazione di un prodotto che alla fine non è altro che un assemblato di vari componenti già marchiati ce (alimentatore e motori) in 12v.
Cosa dovrei fare x vendere al pubblico?
Grazie in anticipo
Salve, per immettere il prodotto sul mercato Lei deve fare la marcatura CE del Suo prodotto, che non è la semplice somma di vari prodotti, altrimenti lo saprei fare anch’io.
Il Suo prodotto è qualcosa che Lei ha progettato e costruito, con la Sua capacità ed in base a precise scelte, la marcatura CE è anche e non solo, la dimostrazione della correttezza di ciò che Lei ha fatto.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro
Vorrei sottoporle un quesito ,io ho realizzato un prototipo di un asta microfonica motorizzata, utilizzando un attuatore elettrico a 12volt per alzare ed abbassare un microfono di un oratore pubblico, comandato da un piccola scheda relè da me realizzata, all’interno è montato un alimentatore da 220v trasformando in 12volt. Tutto protetto da fusibili e quando previsto dalla legge. Questo tipo di macchina e soggetta a marchiatura ce? i dati di targa sono obligatori tipo per identificare le caratteristiche stesse della macchina?oppure posso auto certificare il prodotto realizzato? Grazie
Salve, la marcatura è certamente obbligatoria, giustamente Lei parla di macchina, ma si potrebbe parlare anche di elettroattuatore, non cambia nulla perché l’analisi dei rischi porta comunque agli stessi risultati.
Dovrà predisporre il fascicolo tecnico completo.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buonasera Ing. Carraro,
abbiamo recentemente acquistato dei contattori per corrente continua, con bobina a 48Vdc, e contatti di potenza con corrente nominale di 80A, per un veicolo elettrico con batterie a 48Vdc. Ci siamo accorti, forse troppo tardi, che questi contattori non riportano il marchio CE. Chiedendo la dichiarazione di conformità CE al rivenditore italiano, ci ha risposto che non c’è, e che tanto per questi prodotti non è richiesta!
Siccome secondo me si tratta di una apparecchiatura elettrica, (nella stessa gamma ci sono anche contattori per tensioni fino a 160V) secondo me questo apparecchio non potrebbe essere commercializzato in Europa.
Se vuole vederlo il prodotto è questo
http://www.schaltbau-gmbh.com/en/Products/Contactors/DC-contactors-for-battery-powered-vehicles/C100-Series/
Poiché noi dovremo effettuare la certificazione CE del veicolo, mi sa che la responsabilità di quel contattore ce la prendiamo noi…
Lei che ne pensa?
Grazie
Cordiali saluti
Salve, penso che Lei abbia ragione e penso che il Vostro fornitore sia quanto meno ignorante, ma forse dovrei usare altri aggettivi, proprio quelli che gli amici europei generalmente affibbiano a noi.
Come vede in campo di marcatura CE tutta l’Europa è paese.
Certamente la responsabilità sarà Vostra, anche su questo componente come su tutto il prodotto che Le ricordo va marcato CE, se non è veicolo stradale.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno ing. Carraro,
un mio parente vuole acquistare un Calorifero Elettronico che promette di generare 2500w con solo 500w di consumo, premesso che potrebbe essere sia una bufala che una nuova invenzione (il brevetto è stato depositato), mi ha chiesto di andare oggi a visionare il prodotto presso un officina che sta cominciando la produzione in serie del prodotto.
Al livello di normativa, mi basta verificare che abbia il marchio CE, la dichiarazione di conformità e la garanzia ?
Consideri che ne vorrebbe acquistare parecchi pezzi per utilizzarli presso la sua attività, quindi la spesa sarebbe “importante”.
Buongiorno, premetto che esiste una legge fisica non ancora smentita che in linguaggio corrente si traduce in “nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma” perciò chi dovesse dimostrare che questa legge non vale più, potrebbe ambire al premio Nobel.
Anche solo dire una cosa del genere dovrebbe far riflettere e glielo dice uno che riteneva che estraendo l’acqua dall’idrogeno, si potesse far funzionare il motore dell’auto senza altre energie, non è così! Per estrarre l’idrogeno è necessaria dell’energia, che posso ricavare da quella che normalmente disperde il motore dell’auto e con l’idrogeno estratto “miglioro” le prestazioni del motore (diminuisco i consumi) di qualche punto percentuale, ma non del 500%.
Si possono ricavare più calorie dalla stessa quantità di energia, perchè se ne perdono meno e non perchè si moltiplicano, quindi si sente dire spesso ad esempio che da 600 W si ottengono 1.000 W di calore, però sarebbe più corretto dire che utilizzando in un certo modo 600 W, si ottiene un calore equivalente a quello che si otterrebbe con 1.000 W, da un altro sistema di trasformazione.
Non conosco questa invenzione, e sono disposto ad accettare il ragionamento che ho riportato in precedenza, ma pensare che ci sia un rapporto di 1 a 5 tra due sistemi di trasformazione dell’energia, mi risulta alquanto difficile, quindi se fossi al posto del Suo amico vorrei vedere e soprattutto far verificare le misurazioni da un tecnico.
Nel nostro Paese l’ignoranza (che infatti viene usata come termine offensivo) non è considerata solo una condizione normale di tutti gli uomini, ma un fatto patologico, cioè come tutte le persone immature non accettiamo di considerarci ignoranti e fingiamo di sapere. Ammettere la nostra ignoranza è per noi un disonore e quindi fingiamo di sapere ed accettiamo spiegazioni,(basta sentire quelle dei politici) senza capire nulla e senza chiedere nulla. Chi alza la mano per chiedere è quasi sempre considerato uno sprovveduto un pò rompiscatole, che fa vedere la su ignoranza, invece di un ignorante che vuole ridurre la sua ignoranza, tutto ciò porta a conseguenze devastanti, prima fra tutte: ci sarà sempre qualcuno che ne approfitterà! Il mio motto in Skype è: “lo stupido è colui che parla di cose che non conosce”, e la regola d’oro è “me lo scrivi e me lo firmi?”
Certamente il prodotto dovrebbe essere marcato CE, ma dovrebbe anche avere dei certificati di Enti terzi (seri) che dimostrino le prestazioni, perchè il CE dimostra “solo” la sicurezza del prodotto, se poi le sue caratteristiche sono diverse da quelle dichiarate dal venditore, sono cose al di fuori del CE, per la sicurezza l’importante che non si faccia male nessuno, se poi assieme al CE c’è anche il raggiro, non lo si può sapere guardando il CE ed è necessario compiere altri controlli.
Un suggerimento dica al Suo amico di acquistarne uno e fare dei test e magari gli dica di comunicare questa intenzione al venditore, per verificarne le reazioni (secondo me non glielo vende).
Cordiali saluti ed una domanda per TUTTI:- quanto dovrebbe costare un’invenzione che riduce di 5 volte il costo del riscaldamento?-
ing. Carraro
Salve,
E se tali circuiti semilavorati, vengono venduti ad hobbisti, si necessita ancora di rispettare alcuni obblighi? Se si quali?
Grazie
In questo caso si tratta di vendita al pubblico quindi oltre a tutta la procedura di marcatura CE, è necessario che il marchio CE accompagni il prodotto, o stampato su di esso, o su una etichetta, quindi parliamo di applicazione integrale della direttiva.
Qualcuno sostiene che le linee guida della direttiva dicono che le schede non devono essere marcate CE, quindi aggiungo qualche chiarimento:
1 le linee guida sono appunto linee guida e non legge e precisano sempre che sono delle indicazioni non un testo univoco.
2 le linee guida non possono andare in contrasto con la legge e quindi se fosse vero che i componenti elettrici come le schede, non sono soggetti alle procedure di marcatura, che sono (va ricordato) procedure di sicurezza, significherebbe che si possono vendere componenti senza garantirne la sicurezza, cosa questa assolutamente contraria ai criteri delle direttive.
3 le linee guida si possono interpretare come “non obbligatorietà di presenza del marchio CE” e non come possibilità di vendere prodotti senza garanzia di sicurezza.
Una cosa è certa è non contestabile, al di là delle interpretazioni soggettive e molto spesso interessate:
– i prodotti venduti devono essere SEMPRE sicuri, la garanzia di sicurezza la deve fornire chi li immette in commercio, si esplicita con il marchietto, ma non solo, l’obiettivo primario NON è rispettare la legge, MA garantire la sicurezza di chi li usa.
Tutti gli stratagemmi e le furbate per aggirare o eludere la legge, o cercare di scaricare su altri la propria responsabilità, sono semplicemente “stupidaggini” che una parte “stupida” dei nostri concittadini pensa ancora di poter praticare, non essendosi accorti che siamo in Europa, assieme a persone che questa mentalità l’hanno persa da anni e forse non l’hanno mai avuta.
Naturalmente le mie valutazioni non si riferiscono a Lei e La ringrazio per avermi dato una occasione in più per parlarne.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve,
Devo importare dalla Cina dei circuiti elettronici che rientrano nella gamma bassissima tensione in quanto operano in un range di tensione che sta al di sotto dei 40VDC. Questi prodotti sono da considerarsi “semilavorati” in quanto mancano alcune parti come le morsettiere e i contenitori del circuito. Essendo tali articoli semilavorati, necessitano comunque di una certificazione CE per essere commercializzati? O la certificazione CE la dovrò eseguire una volta reso il semilavorato prodotto finito?
Saluti e grazie
Salve, innanzitutto parliamo di marcatura CE e non di certificazione, la confusione tra le due cose è purtroppo normale, nel senso che la fanno praticamente tutti, ma sono cose completamente diverse.
Questi prodotti, se non vengono immessi in commercio per la vendita libera, ma sono destinati ad operatori professionisti, possono non riportare il marchio CE, ma ATTENZIONE il fatto di poter evitare l’applicazione del marchio CE non significa evitare la marcatura CE.
Marcatura CE ha un doppio significato:
1 applicare il marchio CE sul prodotto (cosa questa evitabile in alcuni casi, come sopra indicato)
2 procedure per garantire la sicurezza del prodotto che può concludersi con l’applicazione del marchio CE sul prodotto, ma queste procedure sono necessarie SEMPRE, perchè la sicurezza deve essere garantita SEMPRE.
Quindi i Suoi prodotti devono essere sottoposti alle procedure di marcatura CE, se sono destinati solo ad operatori professionisti può evitare di stampare il marchietto sui prodotti, ma ad esempio NON può evitare la dichiarazione di conformità, tanto per citare uno degli obblighi assoluti.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Ho intenzione di acquistare un apparecchio illuminante a led per postazioni lavoro con videoterminali. La marchiatura ce mi assicura che tutte le normative del settore siano state rispettate? E che posso utilizzare questo apparecchio negli uffici?
Sono necessarie certificazioni fotometriche? Saluti
Salve, la presenza della marcatura CE è sinonimo di garanzia di sicurezza, tenga però presente che nella dichiarazione di conformità c’è la firma di chi Le vende il prodotto, se quella firma fosse di un noto ladro noto alle cronache (scelga tra gli innumerevoli nomi che sente in ogni telegiornale) Lei si fiderebbe?
La sicurezza la fanno gli uomini non le carte o i timbri, quindi solo una persona onesta farà tutto ciò che prevede la legge, gli altri (la maggioranza) fanno i “furbi” ed in questo Paese, non vanno in galera, hanno successo!
Scelga un venditore di cui pensa di potersi fidare e con il quale potrà avere rapporti anche in futuro, magari se avrà problemi con il prodotto, non scelga la strada più facile o quella più economica, ma quella della fiducia.
Le prestazioni fotometriche riguardano l’efficienza ed appunto le prestazioni, non la sicurezza, quindi non rientrano nelle esigenza di marcatura CE, ma in altre non meno importanti, ma diverse.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Grazie
Salve Ingengere,
Vi è obbligo di marcaura CE su un pannello così fatto?: sul pannello sono fissati dei connettori da cui partono dei cavi. Il pannello serve per fare da interfaccia fra le sorgenti (da collegare attraverso i connettori a pannello) e le utenze (da collegare attraverso i connettori volanti). Le sorgenti sono: la linea di rete (220Vac) e sorgenti di segnale.
Grazie
Salve, prima di rispondere nello specifico mi consenta di fare alcune domanda a cui certamente Lei sa dare risposta e quindi potrà arriva da sola alle conclusioni.
Questo pannello è alimentato da corrente 220 V? (si lo dice Lei)
Con questo pannello qualcuno potrebbe prendere la scossa?
Questo pannello può provocare danni all’impianto se per esempio va in corto qualcosa?
Siccome ritengo che le risposte siano tre si, significa che il pannello è un prodotto elettrico in bassa tensione, che è potenzialmente pericoloso se non progettato e costruito a norme, che può creare danni a persone ed ad altre apparecchiature o impianti.
Quindi il prodotto deve essere sottoposto alle procedure di marcatura CE (non la semplice etichetta spero) e di rilasciare dichiarazione di conformità.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
La ringrazio moltissimo Ing.Carraro,
Andrea
Buongiorno, volevo sapere a quale norma devo fare riferimento per un’apparecchiatura elettronica che lavora a tensioni inferiori ai 50V (5-12V). Ho letto che la bassa è dai 50 in su, mentre sotto è bassissima, ma non trovo alcun riferimento a norme per tensioni inferiori.
Devo quindi riferirmi alla sola compatibilità elettromagnetica?
I prodotti sono sistemi di telemetria quindi dotati di piccoli sensori (già marchiati) e un processorino.
Nel caso invece si volesse pilotare i motori per una macchina ‘industriale’/domestica dovrei invece guardare la normativa sulle macchine,
ma volevo capire se a livello di normative sull’elettrico c’è qualcosa inferiore ai 50V
Salve, Lei ha compreso perfettamente, ma oltre a questa direttiva (compatibilità) c’è sempre la 2001/95/CE e poi è necessario verificare se non esiste realmente alcun tipo di alimentazione di questa apparecchiatura, ovvero se è alimentata esclusivamente da batterie non ricaricabili?
Solo se a monte del dispositivo esiste una batteria non ricaricabile, siamo fuori della bassa tensione, perchè la destinazione d’uso non è circoscritta ad un componente o ad una parte di impianto, ma al più complesso dei sistemi in cui viene installato, quindi se va in una macchina sarà la direttiva macchine.
Spero che la spiegazione sia chiara e sufficiente, aggiungo perchè ancora qualcuno non lo sa che la nostra società fornisce consulenza sulla marcatura CE.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Grazie Ing. Carraro.
Quindi se dovessi inserire un inverter sulla lampada cosa bisognerebbe verificare?
Grazie
Deve rifare la marcatura CE, tenendo conto delle modifiche apportate.
Non posso essere più preciso in quanto non ho sufficienti elementi per valutare ciò che c’era prima ciò che ci sarà dopo, meglio non avventurarsi in risposte improvvisate, per esempio la lampada originale potrebbe di suo non essere a norme e quindi Lei deve valutarne tutti gli aspetti una volta che la prende in mano per modificarla, dopo l’intervento Lei risponde di tutta la lampada.
Cordiali saluti.
Salve.
Nel caso di modifica di una lampada rendendola in emergenza (quindi installando un kit inverter) si deve marcarla CE?
Se così quali documenti produrre?
Grazie
Salve, ogni intervento che modifichi un prodotto marcato CE, comporta la necessità di rivederne tutto l’aspetto sicurezza e di conseguenza un nuovo lavoro di marcatura CE, magari parziale.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve, debbo acquistare in cina dei kit con motorino rotante compreso di fresine per le unghia a BATTERIE NON RICARICABILI con nessuna possibilita’ d’inserire un alimentatore a bisogno di essere marcato ce
grazie anticipatamente
mario
Salve, il prodotto necessità di marcatura CE per poter essere venduto il Europa.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno,
stiamo progettando un’apparecchiatura a bassissima tensione (inferiore a 50V in cc – probabilmente 12V) la quale, dopo la fase prototipale, dovrebbe essere costruita in piccola serie per la vendita/noleggio.
L’apparecchiatura è:
– di tipo apparecchiatura informatica
– dimensione circa 200x300x50mm
– disporrà di un display e di alcuni pulsanti
– disporrà di alcuni ingressi/uscite per dati digitali
– l’apparecchiatura non ha nè necessita di particolari caratteristiche di tenuta IP o resistenza agli urti IK
– non presenta bordi spigolosi, probabilmente sarà di materiale plastico
– non è di peso rilevante
– sarà alimentata da un alimentatore esterno (non di nostra produzione, già certificato/di mercato, ancora da individuare)
– sarà utilizzata in varie attività lavorative quindi da personale in-formato sulla sicurezza sul lavoro
– per ora non è prevista una vendita per uso non professionale
Quali documentazioni dobbiamo predisporre per:
– il primo prototipo e test del prototipo all’interno di una realtà aziendale
– pre-serie a uso noleggio
– serie per la vendita
Quale normativa/leggi dobbiamo seguire? E’ diversa la normativa per il prototipo di ricerca, la pre-serire di test e la serie dedicata alla vendita?
Grazie, cordiali saluti
Salve, mi pare che non abbiate bisogno di un commento, ma di consulenza sia sul prodotto che sulla sua marcatura.
Noi forniamo consulenza sulla marcatura quando ci viene richiesta, se è interessato ci invii una mail.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve,quindi anche se le parti elettriche sono marcate Ce ma la lampada no,il prodotto non potrebbe essere venduto giusto? Si puo’ intraprende una causa contro il negoziante o il produttore di lampade senza marchio Ce? GRAZIE
Salve, le lampade e non i componenti devono essere marcate CE.
Non forniamo consigli legali in un Paese dove dire ladro ad un ladro è reato, provi a sentire un legale o si rivolga alla Guardia di Finanza.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Salve, vorrei sapere se realizzando una piantana artigianale in ferro e dotandola di parti elettriche già marchiate CE, regolarmente in commercio, senza alterarle in alcun modo, occorre certificare il qualche modo anche la parte artigianale in ferro. Grazie
Salve, la piattaforma che Lei realizza è un prodotto nuovo, quindi deve essere marcato CE ed il fatto che i componenti siano marcati CE semplifica il lavoro che deve fare Lei.
Nel caso avesse necessità, può richiederci un preventivo.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Salve,sono molto interessato all’argomento,ho iniziato da qualche anno a costruire per hobby amplificatori valvolari per chitarra ,visto che ho molti riscontri positivi anche da musicisti professionisti mi piacerebbe che la cosa diventasse un secondo lavoro e mi chiedevo appunto quali sono i criteri e dove rivolgermi per ottenere la marchiatura CE e se serve obbligatoriamente anche la EMC
Grazie Paolo
Salve, i Suoi prodotti sono apparecchiature elettriche e come tali devono essere marcate CE.
La marcatura la deve fare Lei, se ha necessità di aiuto può richiederciun preventivo.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Salve ing. Carraro ho acquistato dei lampadari artigianali presso un negozio ,nell’aprire le scatole ho notato che sui lampadari non vi e’ nessuna marcatura CE e nemmeno nessun certificato di garanzia , volevo sapere se si possono vendere in italia lampadari senza marchio CE e sopratutto cosa fare.
DISTINTI SALUTI
Salve, quei prodotti non possono essere venduti in tutto il territorio UE.
Cosa fare? Quello che si fa quando si viene imbrogliati, ma in Italia non è possibile suggerire cosa sia possibile e praticabile, dato che praticamente nessuno interviene a difesa del cittadino.
Negli USA dove mi trovo attualmente, chiunque può restituire qualsiasi cosa, senza spiegazioni e ricevere i soldi indietro.
Abbiamo appena reso, anzi reso è riacquistato, un capo di vestiario, perché dopo 20 gg. dall’acquisto è stato messo in saldo con il 40 % di sconto, quindi ci hanno reso lo sconto.
Da noi queste cose sono non solo impossibili, ma anche impensabili.
In Italia bisogna stare molto attenti prima dell’acquisto, evitare i prodotti senza marchio CE e quando è possibile acquistare ITALIANO, il peggior “italiano” è meglio del miglior “cinese”, sempre ovviamente con le dovute eccezioni, le grandi marche che hanno filiali in Europa producono ottimi prodotti, forse perché sono perseguibili a differenza degli altri “cinesi” ????
Il Suo intervento mi consente di chiarire un altro punto: non c’è differenza tra prodotto industriale e prodotto artigianale per quanto riguarda la necessità di sicurezza e quindi per l’obbligo di marcatura CE.
Un lampadario artigianale ed uno industriale possono fulminare l’utilizzatore nello stesso modo.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Egr. Ing. Carraro,
Sono un designer e avrei intenzione di produrre delle lampade artigianali usando le led stripes che si trovano in commercio (24v, alimentate da trasformatore esterno acquistato e gia marcato CE, IMQ, etc.).
La domanda é:
Posso venderle o devo comunque certificarle in qualche modo?
Grazie
Salve, questi prodotti devono essere marcati CE.
Il processo è sempre un’autocertificazione, anche se il termine è impreciso ma rende l’idea, nel senso che è il costruttore che deve garantire la sicurezza di ogni prodotto venduto.
Quindi può venderle dopo averle marcate CE.
Il nostro lavoro consiste nel fornire a chi la richiede la consulenza per fare la marcatura CE.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro.
Gent.mo dott. Carraro,
la ringrazio molto per l’immediata risposta ma a questo punto sinceramente ho dei dubbi.
Ho consultato la direttiva al link qua sotto :
http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/electrical/files/lvdgen_en.pdf
Da quanto si può leggere a pag. 30 e nell’allegato II all’interno della linee guida della Commissione sulla direttiva Bassa Tensione, le spine e le prese elettriche smbrano essere escluse dalla marcatura CE non in quanto la Direttiva Bassa Tensione esclude espressamente dal proprio campo di applicazione all’art.1 e all’allegato II, le prese di corrente (basi e spine) a uso domestico che rientrano nella Direttiva Sicurezza Generale prodotti 2001/95/CE la quale non prevede la marcatura CE.
Le ciabatte multi prese e le prolunghe devono invece avere regolarmente la marcatura CE e rispettare la Direttiva Bassa Tensione.
Augurandomi riuscirà a farmi luce, la ringrazio anticipatamente,
Teo
Avevo premesso nella mia risposta “non si tratta di prese da muro” quindi conoscevo ciò che Lei ha precisato, ma avendo Lei citato “adattatori con presa e prolunghe” le cosiddette ciabatte, io Le ho esposto il mio parere.
Il mio parere è anche che le prese da muro e le spine non dovrebbero essere in libera vendita essendo il loro uso consentito solo agli elettricisti e non possono essere impiegate dal comune cittadino, ma questo è solo il mio modesto parere.
Il rientrare nella direttiva 2001/95/CE, non elimina gli obblighi del produttore, esclude solo la presenza del marchio CE sul prodotto, mentre tutte le altre procedure per il controllo della sicurezza del prodotto, rimangono praticamente invariate.
Personalmente ritengo che le prese da muro e le spine per cavi, non abbiano bisogno di marchio CE, non tanto perchè siano di semplice ed innocuo utilizzo, tutt’altro, ma perchè le dovrebbe usare solo personale esperto e perchè sono componenti di prodotti che alla fine devono essere marcati CE, altrimenti non mi spiego perchè il cavo debba essere sottoposto a marcatura CE, mentre la spina no. La corrente passa sia nel cavo che nella spina, quindi per quale ragione quest’ultima dovrebbe essere esclusa?
Comunque rispetto il parere degli altri, al di là della confusione che può nascere da questo parere.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno Sig. Carraro,
approfitto per chiederle una delucidazione in merito alla necessità o meno di marcatura CE su articoli come adattatori di corrente con spina, prolunghe, multiprese con spina.
Ringraziando la saluto cordialmente,
Teo
Salve, non si tratta di prese da muro, ma di strumenti esterni che servono a convogliare corrente, quindi a mio avviso sono soggetti a marcatura CE.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
La ringrazio e non si può certo parlare di ritardo!!
La risposta è stata chiara ed esauriente.
Ma sopratutto è piacevole incontrare anche in ambito professionale chi fa della rete un mezzo di diffusione dell’informazione e della conoscenza.
GRAZIE ANCORA
Vatta Riccardo
Ovviamente, chi come me, grazie alla rete può permettersi di lavorare ovunque nel mondo e per la maggior parte del tempo, seduto su una comoda poltrona con il pc appoggiato sulle gambe, ha della rete la massima considerazione ed apprezzamento.
Come per tutte le cose es: il cellulare che salva delle vite, ma ne stressa molte di più, ha i risvolti negativi, e così come il cellulare può essere utilizzato per monitorare i movimenti di coloro a cui si intende svaligiare la casa, così la rete viene usata per truffare e sfruttare.
Il metodo è sempre lo stesso, l’ignoranza degli altri può essere rimossa e si può fornire qualcosa in più a pagamento, oppure l’ignoranza viene mantenuta e si attiva uno sfruttamento continuo, dipende dai valori di chi si mette in rete.
I miei sono: LIBERTÀ, RISPETTO, ONESTÀ e tutto ciò che faccio DEVE essere coerente almeno con questi tre, altrimenti prima o dopo, ciò che faccio mi tornerà indietro come un boomerang.
Questo ho imparato dalla vita ed anche dalle ISO 9001 (strano ma vero) e quindi cerco di non dimenticarlo mai.
Sempre a disposizione.
ing. Carraro
Egr ing Carraro la ringrazio sopratutto per la franchezza per essere uno dei pochi che riconosce che dietro l’indirizzo mail non c’è una carta d’identità, con questa idolatria dela rete lei è un di pochi che riconosce i limiti.
La mia non vuole essere una richiesta di risposta sostitutiva di una consulenza ma una richiesta di un parere in un blog dedicato a questo.
Per chiarire la mia domnanda :
1) Mi è stato richiesto di produrre delle schede elettroniche come parti di ricambio di un controllore di processo.
2) Il controllore in oggetto è stato a suo tempo sottoposto alla certificazione con prove di tipo .
3) Il controllore viene montato su quadtri elettrici non di serie e pertanto sottoposti a verifica singolarmente, e non a prove di tipo
4) Le schede vengono prodotte su specifica e disegni del produttore del controllore.
Se pensa di poter dare un parere ad un problema che penso non solo mio La ringrazio anticipatamente
Vatta Riccardo
Salve, non è frequente trovare persone che comprendono il senso reale di un discorso, anche quando questo è privo di fronzoli e complimenti, cose che entrambe non mi appartengono e mi fa piacere constatare che Lei ha compreso perfettamente sia lo specifico che il generale.
Le rispondo quindi con molto piacere anche se con un pò di ritardo.
Le parti di ricambio di una qualsiasi macchina o altro prodotto, che non vengano poste in libera vendita, ma fornite esclusivamente all’utilizzatore del prodotto originario, possono non riportare il marchio CE.
ATTENZIONE non riportare il marchio CE non significa non essere sottoposte a tutta la procedura di marcatura CE.
Su questo punto molti fanno confusione in buona ed in cattiva fede.
Occorre precisare un principio generale: NESSUNO PRODOTTO POSTO IN LIBERA PRATICA PUO’ ESSERE NON SICURO! Questo significa che chi lo pone in libera pratica deve fornire garanzia che il prodotto è NON PERICOLOSO. Per fare questo si devono seguire le direttive che regolano il prodotto, SEMPRE ed IN OGNI CASO, senza alcuna eccezione.
Quindi che siano prodotti su misura, che siano di serie, che sia tipo o su commessa, il risultato finale non può essere diverso, ovvero: IL PRODOTTO DEVE ESSERE SICURO.
Per dimostrarlo è necessario avere a disposizione la documentazione che lo prova, se poi questa documentazione comprende anche il marchietto sul prodotto oppure no, diventa ininfluente sul piano pratico e può essere omesso, nei casi indicati in precedenza, ma sinceramente mi sembra banale soffermare l’attenzione su un marchietto che si è no può costare 0,5 € (esagero in eccesso) stampato su una etichetta.
Non si deve dimenticare che l’obiettivo primario di tutte le procedure, del lavoro dei produttori e me lo consenta, anche del nostro, è uno solo: LA SICUREZZA!
Come si raggiunge la possibilità di garantire la sicurezza di un prodotto, ognuno lo stabilisce in base alla tipologia ed alla destinazione d’uso finale, ben diverso è il procedimento se la scheda serve a comandare una macchina o un dispositivo medico, quindi non si può stabilire a priori un unico modus operandi.
Detto questo ritengo che Le sia assolutamente chiaro, ciò che deve fare sulla Sua scheda e su qualsiasi altra cosa che produrrà, perciò deve solo essere coerente con quanto ho scritto sopra, se lo ritiene corretto.
Ancora grazie e cordiali saluti.
ing. Carraro
Buongiorno ing. Carraro desidererei saper se le schede di ricambio di appartati certificati, usati su prodotti soggetti a certificazione singola,non di tipo, ed esclusivsamente dedicate a ciò, devono avere la certificazione e i test singoli o possono rifarsi alla certificazione globale dell’apparato, quando certificati che costruiti e testati come specifiche .
Cordiali Saluti
Riccardo
Buongiorno, purtroppo il Suo non è un caso isolato e quindi la mia risposta riguarda Lei come molti altri, che pongono domande tramite i commenti.
Provi a rileggere la Sua domanda, cancellando tutte le informazioni che Lei possiede sul prodotto di cui parla e poi verifichi se riesce a comprendere di cosa sta parlando.
Spesso chi scrive, conoscendo perfettamente il prodotto o forse per rimanere nel generico, non illustra di che prodotto si tratta, nè la sua destinazione d’uso, rendendo così impossibile comprendere di cosa sta parlando.
Non ho dubbi che per Lei sia chiarissimo, ma per me è impossibile capire a cosa si riferisce e quindi poterLe fornire una risposta.
Inoltre aggiungo che quando si tratta di questioni specifiche come questa e sulla base della risposta al quesito, un’azienda deve prendere poi delle decisioni, non è opportuno affidarsi ad internet, ma richiedere una consulenza professionale.
Io potrei fornire una risposta errata e creare quanto meno confusione, Lei non mi conosce ed io come tutti coloro che pubblicano in internet, potrei essere semplicemente un millantatore, quindi com’è possibile fidarsi di qualcuno nascosto dietro un indirizzo web?
Per prendere delle decisioni si interpella un professionista e gli si chiede una consulenza, che prevede: un incarico, una relazione, una firma con conseguente responsabilità.
Ho scritto tante volte che internet è una grande opportunità, ma va sfruttato nel modo corretto; è utile soprattutto per fare ricerche e per raccogliere informazioni generali, poi i documenti ufficiali si scaricano dalle fonti ufficiali e le risposte professionali si richiedono ai professionisti, che ci devono mettere faccia e firma.
Fare i professori quando non si rischia nulla è troppo semplice ed auto nominarsi “esperti” lo è altrettanto, applicate sempre la regola d’oro “me lo scrivi e me lo firmi?”, dietro una firma ed un indirizzo ci si nasconde molto poco.
Scusi se ho approfittato del Suo commento per ribadire questi concetti, ma purtroppo incontro ogni giorno persone che raccolgono in internet “fischi per fiaschi”, sapientemente distribuiti a titolo gratuito e non, da emuli di Vanna Marchi.
Cordiali saluti
ing. Carraro
A questo punto le faccio l’ultima domanda: se redigo il fascicolo tecnico, legalmente sono a posto?
Grazie ancora della disponibilità e non è detto che non mi senta ancora per un preventivo!
Grazie
Cordiali saliti
Certo se Lei è in grado di realizzare il fascicolo tecnico (a scanso di equivoci non è il manuale), esegue la marcatura CE sul piano formale, su quello stanziale lo ha già fatto, costruendo il prodotto a norme e quindi è a posto.
Nel caso decidesse di rivolgersi a noi, saremo a Sua disposizione.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
la ringrazio dell’opinione, ma vorrei capire meglio una cosa: quando mi dice “dall’avere messo in atto tutte le procedure di marcatura CE” cosa intende? Vuole dire che comunque dovrei almeno avere iniziato le pratiche per ottenere la marchiatura o dovrei costruire la lampada seguendo tutte le normative (cosa che già faccio), fornire le istruzioni insieme alla lampada ecc.?
Inoltre le chiedo: dato che le mie lampade sono pezzi unici, come procedereste per fare tutti i test di conformità e quanto inciderebbe sul costo della lampada? Non le chiedo una quotazione, ma un dato per capire di quanto dovrei aumentare il prezzo e quanto inciderebbe sui miei costi.
La ringrazio ancora ,
cordiali saluti
Salve, è necessario distinguere ciò che prevedono le direttive (sempre obbligatorio) da ciò che prescrivono le norme (volontarie), le cui indicazioni possono anche essere superate, in termini di sicurezza.
Giustamente Lei afferma di rispettare le norme, questa è una cosa che fanno moltissimi produttori, per non dire tutti e per tale ragione non c’è alcun senso che noi andiamo a verificare ciò che delle persone più esperte di noi nello specifico prodotto, hanno già fatto bene.
Quindi ciò di cui ci occupiamo spiegare come devono essere rispettate le direttive, che prevedono la costituzione di un fascicolo tecnico che è praticamente la “cartella clinica del prodotto”.
La cartella clinica può anche contenere gli “esami” (test sui prodotti), ma SEMPRE contiene le informazioni generali sul paziente (prodotto) e di ciò che si è fatto per mantenerlo in salute (conformità alle norme).
Quindi se Lei vuole fare dei test li può fare rivolgendosi a dei laboratori, ritengo nel Suo caso la cosa perfettamente inutile.
Se Lei desidera conoscere come si costituisce un fascicolo tecnico, può rivolgersi a noi oppure operare da autodidatta, è solo questione di investimento di tempo.
Non esistono pratiche per ottenere la marcatura CE, ma procedure per farla e sono cose ben diverse.
A disposizione per chiarimenti e preventivi, La saluto cordialmente.
ing. Carraro
BuongiornoSig. Carraro,
io sono un designer e autoproduco lampade: sono tutte pezzi unici in quanto costruite con legni o tronchi molto particolari e vorrei venderle come “opere d’arte”; quindi le chiedo: devono essere marchiate CE?
La ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti
Salve, normalmente le “opere d’arte” non vengono utilizzate nel modo comune, quindi per esempio un lampada “opera d’arte” non si usa “normalmente” per illuminare il soggiorno.
Però non è un problema se lo si vuole fare, però essendo anche lampada il prodotto deve rispettare la direttiva e le norme sui prodotti di illuminazione, pertanto il mio parere è che il prodotto debba essere marcato CE, ovviamente in modo tale da non comprometterne l’estetica, ma in modo da garantirne comunque la sicurezza.
A scanso di equivoci preciso che l sicurezza non dipende dall’applicazione del marchio CE, ma dall’avere messo in atto tutte le procedure di marcatura CE.
Cordiali saluti.
Buongiorno, le chiedo aiuto riguardo ad un problema che ho in fase progettuale.
Durante la progettazione di apparecchi di illuminazione, in questo caso di una lampada da terra per interni, quali sono i requisiti che devo seguire per far si che la lampada sia a norma con le varie certificazioni? Esiste una documentazione a riguardo per far si che in fase progettuale mi possa avvantaggiare per rendere idonea una apparecchio??
Se esiste mi può indicare come posso orientarmi in tal caso?
Grazie mille,
Marco
Salve, questo prodotto come moltissimi altri deve rispettare le norme sulle apparecchiature elettriche, che sono talmente tante e specifiche, che necessitano una ricerca particolare.
A partire dal tipo di prodotto si ricercano le norme ad esso relative e poi si applicano in fase di progettazione e di realizzazione.
Il primo lavoro che noi facciamo in fase di marcatura CE, per qualsiasi prodotto è proprio la ricerca e l’individuazione delle norme pertinenti, per passare poi all’analisi dei rischi.
Non è possibile fornire indicazioni specifiche come quelle che chiede Lei, senza conoscere tutte le caratteristiche dei prodotti e soprattutto il livello di queste informazioni non è adeguato alla discussione su un blog, perchè siamo già in ambito specialistico e di consulenza.
Cordiali saluti.
Salve,
vorrei sapere se per un banco di test funzionale costituito da un rack con pulsante di sicurezza, una serie di DC power supplies fino a 1500W, un cestello PXI con moduli TC, DI, DO, un Personal computer con display LCD, tastiera e mouse, tutti già certificati CE singolarmente, è indispensabile procedere con la marcatura CE dell’assieme? In tal caso quali prove andrebbero eseguite, sono sufficienti quelle EMC?
Grazie in anticipo per la risposta.
Saluti
Salve, la risposta è si! È necessario marcare il prodotto finale perché l’insieme di enne prodotti marcati non porta ad un prodotto marcato, per la stessa ragione che mescolare a caso gli ingredienti giusti non produce la torta desiderata.
Le prove EMC come anche le altre prove non sono necessarie e tra tutte quelle facoltative le EMC sono le ultime che farei.
La compatibilità elettromagnetica è il fenomeno più diffuso, ma per fortuna il meno pericoloso, se fossero necessarie le prove in tutti i casi in cui sono presenti campi elettromagnetici, ci sarebbero più laboratori che bar. Non è così, sono utili sempre, magari per soddisfare qualche curiosità e le esigenze lavorative dei laboratori, ma necessarie molto raramente. Servire ed essere necessario hanno significati molto diversi, ma su questa confusione letterale si sono basati migliaia di test perfettamente inutili.
Cordiali saluti.
Capisco, sto leggendo alcuni articoli e devo dire che sono d’aiuto, e per questo le faccio i complimenti per la chiarezza. Mi potrebbe mandare un preventivo per una eventuale consulenza? Grazie
Certo, provvedo subito, grazie per l’attenzione.
Buongiorno, ho letto il suo articolo e sono alla ricerca di informazioni precise dei documenti necessari per l’importazione e la vendita di materiale elettronico di produzione cinese. Purtroppo non capisco più cosa serva di preciso. Potrebbe darmi una mano o un link in cui si parli della cosa?
Per questi tipi di merce serve solamente Certificazione CE, RoHS e Test Report?queste certificazioni devono essere rilasciate da un ente europeo?
Grazie
Salve, il problema è sempre lo stesso ovvero: come fa Lei a sapere che le mie risposte sono corrette e quindi decide di comportarsi come Le dico io?
In questo blog noi forniamo risposte che sono le nostre opinioni, la consulenza è un’altra cosa ovvero noi scriviamo e firmiamo le risposte ed ovviamente ce ne assumiamo la responsabilità.
Il termine materiale elettronico non è sufficiente per dare una risposta precisa, infatti il cellulare ed il computer sono due apparecchiature elettroniche, ma devono avere documentazioni diverse, per il cellulare è necessario avere certificati da Organismo Notificato, mentre per il computer no.
Per tutti i prodotti è necessaria la marcatura CE, ma i certificati sono necessari solo in alcuni casi, ovviamente sono utili sempre, ma tra utile e necessario c’è una bella differenza.
Se desidera approfondire l’argomento nel nostro sito può trovare molte informazioni, può iniziare dalla prima icona in alto a destra dove si precisa la differenza tra certificato e marcatura.
Naturalmente se necessita di consulenza siamo a disposizione.
Cordiali saluti.
Buongiorno ing. Carraro,
per evitare il più possibile di porre una domanda banale o già fatta ho letto con interesse molti suoi post, commenti d’utenti e successive sue risposte riuscendo ad avere un quadro molto più chiaro delle norme CE legate ai prodotti. Vorrei pertanto ringraziarla per il tempo che dedica a questo suo blog, molto utile anche per neofiti interessati all’argomento come il sottoscritto.
Ho visto che questo suo post sulla marcatura CE degli apparecchi elettrici ha attirato un grande interesse, basta vedere l’alto numero di commenti. Leggendolo una domanda sarebbe venuta anche a me e credo potrebbe interessare anche altre persone: cavi dati USB per mettere in comunicazione fra loro differenti apparecchiature elettroniche (pc, smartphone, fotocamere,…) necessitano di marcatura CE o fanno parte di quei prodotti che non avendo una direttiva specifica devono sottostare alla Direttiva 2001/95/CE? Glielo chiedo perché vedo questi prodotti come fossero in un limbo e non mi è chiaro come catalogarli.
La ringrazio anticipatamente per un’eventuale risposta.
Cordiali saluti.
Salve, sono io che ringrazio Lei e tutti coloro che visitano il sito (più di 1.000 alla settimana ormai da anni) e che partecipano alle discussioni.
Per noi le gestione del blog, come spiegato in alcune pagine ha un doppio scopo:
– rendere disponibili molte informazioni e rendersi così utili
– far conoscere la nostra attività di consulenza che molti addetti ai lavori ci chiedono
Quindi non pensiamo di essere dei benefattori anche se l’utilità per gli altri e per noi coincidono.
Per venire alla Sua domanda, la risposta è semplice e si basa su un criterio generale, un qualsiasi prodotto deve essere marcato per uno di questi due motivi:
– la sua natura
– la sua destinazione d’uso
I cavi usb per loro natura non rientrano in alcuna categoria con obbligo di marcatura, ma la loro destinazione d’uso prevede che ci passi corrente, quindi almeno la compatibilità elettromagnetica li comprende.
Occorre inoltre tenere conto di un principio generale, un prodotto è soggetto alle direttive più vincolanti che riguardano il sistema di cui viene a far parte, quindi se il cavo è collegato ad un computer che funziona o si ricarica con la 220, entra in gioco anche la bassa tensione.
Naturalmente i rischi connessi con il cavo usb e quindi la sua analisi dei rischi, sono molto più semplici di quelli dell’apparato su cui viene installato, però quella è la direttiva che lo riguarda.
Cordiali saluti
p.s. nessuno deve porsi il problema di fare domande inutili o che sono già state poste, perchè comprendiamo che data la vastità del sito e degli argomenti trattati non sia semplice cercarne uno in particolare, comunque la funzione “cerca” è molto utile perchè richiama tutti gli articoli che contengono una determinata parola.
In ogni caso noi rispondiamo a tutte le domande e quando è necessario ci confrontiamo con chi ha opinioni diverse, perchè partiamo dal presupposto che non possediamo la “verità assoluta” come alcuni concorrenti che fanno terrorismo psicologico verso coloro che la pensano diversamente a loro.
Buongiorno, vorrei aprire un negozio online dove vendere lampade fatte a mano. Le chiedo se nel caso volessi assemblare io stesso i componenti elettrici (spina, cavo, portalampada) che aspetti normativi devo rispettare? basta che i componenti siano marcati CE oppure nel momento che io li assemblo devo certificarli? Grazie saluti.
Salve, non solo se Lei monta le lampade, ma anche se le dovesse vendere con il Suo nome, deve fare la marcatura CE.
Il fatto che i componenti siano già marcati CE facilita il processo ma non lo esclude, perchè la marcatura oltre ai componenti garantisce la sicurezza del lavoro svolto.
Cordiali saluti.
Salve,ho costruito uno splitter per sdoppiare il segnale audio uscente dal jack del cellulare. Siccome l adattatore verrà collegato alla presa jack del cellulare lavorerà a bassissima tensione.
Mi sa dire se vedo comunque certificarlo CE? E nel caso di quali certificazioni ho bisogno per venderlo in UE?
Grazie.Cordiali saluti.
Salve, tutto il Suo discorso è corretto se sostituisce il termine certificazione con il termine marcatura CE.
Molti invertono i due termini e pensa che i certificati siano obbligatori e la marcatura no.
I certificati e la certificazione sono all’interno della marcatura CE, ma non la sostituiscono.
Per vendere questo prodotto Lei deve fare la marcatura CE ed applicare alla fine del processo il marchio sul prodotto o sulla confezione, se vuole può fare il certificato di prova, ma è un documento facoltativo, la legge non Le impone di farlo.
Cordiali saluti.
Buona sera Ing. Carraro
Ho acquistato un sistema di filtrazione domestico, ma ho constatato le seguenti anomalie:
-il manuale di uso e manutenzione non riporta alcuna indicazione su come installarlo,
-la dichiarazione di conformità riporta la sigla di un modello simile ma non quello da me acquistato, -l’azienda dalla quale ho acquistato il sistema ha instalalto un filtro di cui non trovo traccia nel manuale del sistema,
a questo punto mi sorgono i seguenti dubbi:
-l’azienda fornitrice / installatrice deve rilasciare anche la dichiarazione di conformità per l’installazione? (l’apparecchiatura ha una spina per l’alimentazione elettrica ed è stato effettuato un collegamento all’impianto idrico di casa con installazione di un filtro non contemplato nel manuale come sopra detto)
-è mio diritto ottenere la dichiarazione di conformità esatta e/o che strumenti ho per forzare il fornitore a fornirmela?
Cordiali saluti
Stefano
Salve, ciò che Lei ritiene di dover ricevere è perfettamente legittimo ed è un Suo diritto.
Come fare a farlo rispettare? Rivolgendosi alle autorità competenti, sperando che lo siano davvero.
Carabinieri, Guardia di finanza, Tributaria, Camera di Commercio, si rivolga a una di queste, ma se Le dicono che non è compito loro, non perda tempo a discutere e si rivolga ad un’altra, fra tutte ne troverà una che farà il suo dovere.
A volte è sufficiente la minaccia di far intervenire una di queste autorità per far scendere a più miti consigli il fornitore “pigro”.
Cordiali saluti.
Buongiorno Ing. Carraro,
le pongo l’ultima domanda: ma tutti i prodotti che vengono realizzati extra Europa come fanno allora ad avere la marcatura CE?
Siamo pieni di prodotti realizzati in Cina, Taiwan, Pakistan, Usa e via dicendo. Per il discorso di prima (dei controlli sul processo produttivo e via discorrendo) nessuno di questi potrà mai avere un CE.
Cordiali saluti
Salve, la Sua domanda mi fa molto piacere perchè dimostra che io non sono un visionario e che Lei ha il comune buon senso che manca a:
– autorità di controllo
– ministri del nostro Paese e degli altri Paesi europei
– organi di informazione (praticamente tutti da me contattati) che preferiscono parlare dei problemi del Sig. Berlusconi e dell’indice di disoccupazione, piuttosto che di sicurezza dei cittadini e controllo delle merci sul mercato.
I prodotti provenienti da extra UE non “potrebbero” avere il marchio CE prima di arrivare il Europa, perchè il produttore non lo “potrebbe” apporre e l’importatore che legalmente lo dovrebbe apporre a rigore di legge non lo potrebbe fare, perchè non ha alcun controllo sulla produzione di serie.
Ora mi sorge spontanea una domanda: come mai questa cosa Lei l’ha capita così chiaramente e facilmente, mentre tutti coloro che dovrebbero averla capita da tanto tempo e che dovrebbero comportarsi di conseguenza, non lo hanno ancora fatto?
Non credo che io e Lei siamo dei geni e non credo neppure che i soggetti sopra indicati siano degli stupidi, quindi la spiegazione deve essere un’altra.
Poi se nella pratica Voi volete importare questi prodotti, potete fare come fanno tutti gli altri, cioè ve ne fregate della sicurezza reale, predisponete la documentazione come “la legge” richiede e potrete operare senza problemi a parte quelli della Vostra coscienza, ma mi pare che di questi tempi la coscienza sia un termine uscito dal vocabolario.
Cordiali saluti.
Salve e complimenti per il lavoro di consulenza che svolgete.
Io vorrei progettare, costruire e vendere dei sensori ambientali con collegamento Wireless. Dalle precedenti discussioni so già che devo fare la marchiatura CE, ma le eventuali certificazioni per esempio sulla compatibilità elettromagnetica o di altro tipo, sono obbligato a farle? Più in generale, quando si vuole vendere un oggetto, oltre alla marchiatura CE, come si fa a capire se e quali certificazioni devono essere fatte?
Grazie anticipatamente.
Cordiali saluti
Salve, l’obbligo di marcatura CE deriva dalle direttive relative alle famiglie di prodotto, quindi l’obbligo di eventuali certificazioni a completamento di tutta la marcatura CE lo trova eventualmente nelle direttive (in quelle che riguardano i Suoi prodotti non troverà questo obbligo).
Le prove di laboratorio ed i relativi certificati si possono fare comunque, ma una cosa è farlo in modo volontario, come nel Suo caso ed un altro è farlo perchè lo dice la direttiva.
Quindi legga bene le direttive bassa tensione e compatibilità e elettromagnetica e se trova un’indicazione di obbligatorietà faccia pure un altro intervento gliene sarò grato, se invece non trova nulla, valuti se vuole o meno fare queste certificazioni, il tutto con la buona pace di coloro che vendendo certificati, affermano che “servono” sempre senza specificare che “servire” ed “essere obbligatorio” hanno due significati diversi.
Cordiali saluti
Buongiorno Ing. Carraro,
mi dispiace tartassarla ma ci sono ancora degli aspetti che mi sono poco chiari.
Per esempio, lei mi dice: “non metto in dubbio la conformità del prodotti o la serietà del certificato, ma … è chiaro che ciò che acquista Lei NON è quel campione.”. Ma di questo non lo sarà mai nessuno nemmeno se facessi porre io il marchio CE da un ente come il vostro. Mi sembra allucinante che il sottoscritto si debba prendere certe responsabilità non avendo modo di poter far verificare i processi produttivi e tutto ciò che ne concerne. A rigor di logica ha molto più senso che le certificazioni vengano assegnate da un Ente preposto (va bene che sia solo Europeo) ma che esegua delle verifiche serie ed attendibili direttamente della rpoduzione dell’azienda in questione.
Ed infine: se io comprassi tutto da una ditta europea tipo la mia che importa il prodotto, a quel punto se loro mi dichiarano di avere il CE su questi prodotti, posso stare sereno? Posso rivendere senza dover verificare tali certificati?
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali Saluti
Matteo
Buongiorno, Lei ha compreso perfettamente i problemi legati all’importazione.
Precisiamo ancora una volta che il nostro NON è un ente, non pone marchi e non rilascia certificati. La nostra società spiega o cerca di spiegare ai clienti, cos’è la marcatura CE, quali obblighi impone, quali documenti è necessario predisporre.
Spiega anche agli importatori che se vogliono essere tranquilli al 100% in merito ai prodotti che importano hanno una sola scelta: cambiare mestiere.
Mi sembrava chiaro dalle precedenti risposte che NESSUN importatore sia in grado di controllare la produzione ad esempio in Cina e non è in grado di farlo neppure un ente europeo, l’unico che controlla la produzione in Cina è in produttore cinese, quindi si può essere tranquilli nella misura in cui ci si fida di lui.
Se Lei si fida al 100% del produttore cinese, allora può stare tranquillo.
Acquistare da un altro importatore, significa far finta che lui possa fare ciò che non può fare Lei ed in ogni caso dovrebbe vendere con il nome dell’importatore, perchè se vende con il Suo nome, risulterà sempre Lei il produttore.
“Purtroppo” dalla responsabilità su ciò che si mette in commercio non si scappa, ciò che fanno normalmente gli importatori e far finta di applicare la legge, ma lo stesso giochetto lo fanno molti altri, finché dura va bene così.
Lei continua a parlare di certificazioni, mentre mi sembrava chiaro stessimo parlando di marcatura CE, che è una cosa ben diversa dalla certificazione, quindi confondere le due cose non porta certo chiarezza.
A lei sembra allucinante doversi prendere delle responsabilità, quindi secondo Lei chi se le dovrebbe prendere? Il cliente che acquista da Lei? Oppure il cliente dovrebbe rivolgersi al cinese e lasciare Lei fuori dalle discussioni? Quindi quale sarebbe il Suo ruolo perchè la cosa non fosse allucinante? Acquistare un prodotto di cui non sa nulla, metterlo sul mercato con il corretto ricarico, diciamo 5/6 volte e poi non rispondere di nulla?
Provi a mettersi nei panni del cliente e pensare che sia io a farLe questo discorso e poi vediamo se trova ancora allucinante che io mi prenda le responsabilità di ciò che le vendo e che Lei mi paga.
Cordiali saluti.
Salve,
grazie per la celerità con la quale mi ha risposto. Le pongo ancora una domanda per fugare ogni dubbio sulla questione. E’ possibile che l’azienda cinese abbia interpellato un ente europeo affinchè gli certificasse i prodotti? Se così fosse, noi pur essendo importatori (e quindi “produttori”) non saremmo in regola? Se ciò fosse possibile, come posso controllare che quei certificati siano realmente originali e frutto di prove e controlli da parte di un ente europeo abilitato a tale scopo? Magari l’azienda produttrice si è fatta certificare i prodotti da enti europei proprio per impedire che un piccolo imprenditore (come me per esempio) sia costretto a non commercializzare i loro prodotti per via del costoso iter di certificazione.
La ringrazio
Cordiali saluti
Salve, non metto in dubbio la conformità del prodotti o la serietà del certificato, ma del primo non c’è alcuna certezza in quanto manca un controllo diretto sulla produzione, del secondo possiamo solo sapere che riguarda un campione ed afferma che SOLO quel campione ha superato le prove, ed è chiaro che ciò che acquista Lei NON è quel campione.
Non c’è alcun tentativo di impedire nulla a nessuno, l’obiettivo di tutte le leggi sulla marcatura CE è quello di garantire la sicurezza dei prodotti e di avere un responsabile per i prodotti immessi in commercio ed il responsabile non può risiedere in Cina, perchè in questo caso non ricade sotto la giurisdizione europea.
Lei ritiene sia possibile intentare una causa al cinese se il prodotto risultasse pericoloso? Io credo proprio di no, quindi chi risponderebbe nei confronti del consumatore?
In realtà comunque la sicurezza non è garantita neppure dalla Sua marcatura CE, perchè Lei come tutti gli importatori non è in grado di rispettare una parte della legge molto importante che riguarda il controllo della produzione, ma questa è un’altra storia e sembra che non interessi a nessuno.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera,
io e mio fratello vorremmo aprire una piccola ditta che si occupa di commercializzare materiale per illuminazione a led comprata da un’azienda in Cina. Loro dichiarano di avere il marchio CE e Rohs e ce ne hanno dato copia. Cosa dobbiamo fare per essere in regola? Ripeto che noi vorremmo agire da rivenditori, quindi non marchieremo il prodotto. Dobbiamo verificare se il certificato è attendibile? E se si, come? Il fatto che il materiale passi regolarmente la dogana non significa che è a norma? Il marchio CE è solitamente presente sulle confezioni ma mai sui prodotti. E’ un problema?
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
Salve, facciamo un’ipotesi: un Suo familiare acquista un prodotto di illuminazione prodotto da una ditta cinese e su tale prodotto non c’è il nome di una ditta europea (la ditta importatrice), utilizzando questo prodotto capita un incidente a causa del malfunzionamento di quel prodotto, a chi si rivolgerebbe per chiedere i danni? Al cinese? Le sembra verosimile?
Davvero ritiene che si possa vendere in Europa un prodotto con il marchio CE messo dal cinese, senza che nessun soggetto presente in Europa se ne prenda la responsabilità?Comprendo che esiste la globalizzazione, ma le leggi valgono in un preciso territorio, quindi le leggi sulla marcatura CE valgono in Europa, per gli europei e di tutto ciò che fanno, dicono e scrivono i cinesi, scusi l’espressione, se ne fregano.
La legge dice che chi immette un prodotto sul mercato europeo assume il ruolo del produttore e se il produttore è extra europeo l’importatore viene considerato il produttore.
Non è possibile essere rivenditori di un produttore extra europeo, si può solo importare il prodotto e marcarlo CE.
I documenti forniti dal cinese possono essere utili a Voi per capire se il prodotto va bene, ma dovreste essere in grado di capirlo a prescindere dai documenti, per la legge europea quei documenti sono dei pezzi di carta e non forniscono alcuna garanzia.
Il fatto che il cinese apponga il marchio, in termini di legge è illegale ed al massimo può essere una comodità per non doverlo apporre qui in Italia, ma qui finisce ciò che può fare il cinese.
Ciò che pensa Lei è ciò che credono o fanno finta di credere molti importatori e su questa base immettono sul mercato prodotti totalmente fuori controllo e senza alcuna garanzia di sicurezza.
Spero di aver chiarito la questione.
Cordiali saluti.
Salve,
vorrei informazioni in merito ad una apparecchiatura elettrica di mio cablaggio contenente apparecchi marchiati CE
nel box di mia fattura e destinato al pubblico è presente sia la bassa tensione che la bassissima tensione
deve essere certificato CE anche il box nel suo intero?
Salve, assolutamente si, il prodotto completo deve essere marcato CE.
Cordiali saluti
Buongiorno,
sono un artigiano/artista che crea sculture luminose da tavolo, da parete, da soffitto e da terra. Mi hanno detto che, anche se i componenti elettrici sono marcati Ce, devo attenermi alla normativa riguardante la bassa tensione. E’ vero? Come dovrei comportarmi?
Grazie infinite
Michele
Salve, la risposta è semplice: deve applicare le direttive che riguardano i Suoi prodotti.
Per farlo ha due strade:
– studiare le direttive e metterle in pratica
– rivolgersi ad un consulente e farselo spiegare.
Su internet potrà trovare tante interpretazioni e tante risposte, ma le cose vere sono scritte nelle leggi e sono quelle che contano.
Le persone dicono tante cose, a volte giuste e più spesso sbagliate, non è il caso di fidarsi quando si devono prendere decisioni operative e che riguardano la sicurezza.
Quindi o impara da solo o ricerca un rapporto professionale che comporta documenti scritti e firmati, non parole.
Cordiali saluti.
la ringrazio
salve
se acquisto regolarmente motori elettrici marcati CE dal mio fornitore e li rimarco per la vendita applicando l’etichetta con il nome della mia azienda , le caratteristiche, s/n ecc. e metto il marchio CE , lo posso fare anche se non l’ho progettato io e il fascicolo tecnico è di proprietà del mio fornitore?
grazie
Salve, chi immette un prodotto sul mercato con il proprio nome è considerato il produttore ed ha tutti gli obblighi dello stesso.
Quindi se Lei vende con il Suo nome deve fare la marcatura CE, a prescindere da tutti ciò che succede prima.
Eliminare il nome del produttore ha un vantaggio commerciale, ma comporta anche delle contropartite.
Cordiali saluti.
Buonasera, dovrei progettare una scheda elettronica alimentata a 220Vac ma funzionante a 24Vdc, con a bordo un relè che può portare sul suo contatto 220V 6A. È sufficiente una autocertificazione, o devo far certificare il prodotto da un’ente abilitato?
grazie
Salve, nel Suo caso come quasi sempre è NECESSARIA la marcatura CE e nessuna certificazione.
Chissà perché a tutti piacciono di più i certificati e le certificazioni e non riescono ad immaginare che invece la legge prevede che sia il produttore a prendersi tutte le responsabilità e fare quindi lui la marcatura CE e di conseguenza fornire la garanzia di sicurezza del prodotto?
In realtà un motivo per questo atteggiamento esiste, ovvero la maggioranza di coloro che nel nostro Paese produce o vuole produrre qualcosa, sa come farlo e lo fa bene, ma non sa perché si deve fare in quel dato modo, quindi cerca sempre qualcuno che confermi la bontà del suo prodotto.
La legge parte dalla convinzione, forse vera all’estero, certamente falsa in Italia, che chi progetta e produce qualcosa lo faccia sulla base di precise conoscenze, fondate su studio ed apprendimento. In realtà da noi non è così e le aziende, anche multinazionali, producono senza avere una base teorica/legale su cui fondano i loro progetti e la loro produzione.
Fornisco un piccolo e significativo esempio: ho ricevuto l’incarico di progettare una gabbia di Faraday per proteggere un gruppo elettrogeno collocato all’interno di un container metallico e protetto superiormente da una tettoia anch’essa interamente metallica, per comprendere l’assurdità di tale richiesta è sufficiente andare in wikipedia e digitare “gabbia di Faraday”. Il richiedente è una delle più importanti aziende italiane.
Cordiali saluti.
Buonasera
è possibile avere una consulenza a tal riguardo?
possiamo sentirci privatamente?
grazie
Andrea
Ovviamente, Lei può contattarmi senza impegno ai recapiti che trova nel sito.
Cordiali saluti.
Buonasera
Molte grazie per la rapida risposta
Nel nostro caso non c’è nessun alimentatore da parete ma utilizziamo una slot da 3 batterie stilo AA usa e getta.
Cordiali saluti e grazie ancora
Andrea
Prego, in questo caso dovete rispettare solo la direttiva di compatibilità elettromagnetica.
Cordiali saluti.
buonasera
potrebbe cortesemente darci un parere,abbiamo comprato su un sito tutti i componenti per la produzione lancio di una docking station per iPhone.
Tutti i prodotti che abbiamo acquistato sono certificati e marchiati CE.
Tranne una scheda mini amplicatore con Alimentazione: DC 3.6V-5.5V, acquistata in Cina
Ai fini della commercializzazione ci chiedevamo se dovessimo far certificare o auto certificare il prodotto finito (certificazione dell’assemblaggio?)e la marcatura CE
Il nostro prodotto sarà alimentato a batterie per un totale di 4,5V, inferiore ai 50V citati nella normativa.
Grazie mille in anticipo.
Andrea
Salve, la direttiva a cui fa riferimento è la Bassa Tensione che però non è l’unica che è relativa a questi prodotti, inoltre credo che ci sia pure un alimentatore da parete, solo in pochi casi si utilizzano batterie usa e getta.
Quindi il prodotto finale che intendete realizzare deve essere marcato CE ed è necessario verificare quante sono le direttive da rispettare.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve, lavoro per una ditta che progetta e costruisce tavoli interattivi e prodotti simili,
in genere integra monitor, dispositivi touchscreen e computer in strutture di metallo per musei o mostre.
Tutti i prodotti che utilizziamo sono marchiati CE, tranne la struttura in ferro che viene fatta realizzare da un fabbro e da ditte che tagliano al laser le lamiere.
Non ci sono circuiti aggiunti, al massimo vengono cablati i vari cavi di alimentazione in una scatola di derivazione in plastica.
Da quello che ho capito non penso che dobbiamo certificare nulla, ma abbiamo l’obbligo di marcatura CE. Possiamo farla autonomamente? Ci sono direttive per le parti in ferro? ( bordi taglienti, pesi massimi, ribaltamento etc? )
Quali sono le direttive coinvolte? ( tutte le apparecchiature funzionano alla tensione di 220V 50Hz).
Grazie.
Salve, rifaccio un esempio utilizzato molte volte, ovvero mettere assieme vari ingredienti non è sufficiente per ottenere sempre la stessa torta, ovvero se oltre ai componenti non sono in grado di garantire, la sicurezza, la correttezza e la costanza del metodo produttivo, ad esempio la temperatura del forno nel caso dell’esempio, non ottengo un prodotto che ha le stesse caratteristiche dei componenti.
Lei si concentra sull’unico elemento privo di marcatura CE al momento dell’acquisto, ma tralascia il fatto che anche il prodotto finale è privo di marcatura CE, essendo questo un prodotto nuovo e non la somma di tanti componenti, altrimenti dove starebbe la professionalità di chi li assembla?
Quindi oltre alla conformità dei componenti un produttore deve garantire soprattutto la conformità del suo prodotto, che ribadisco è cosa diversa dalla somma dei componenti.
Le direttive pertinenti sono quelle direttamente legate alla natura del prodotto (certamente direttiva bassa tensione) ed alla sua destinazione d’uso.
Nel caso specifico, a meno che non ci siano trasmissioni dati via etere, non sono necessarie certificazioni per eseguire la marcatura CE, che è sempre eseguita in autonomia in quanto solo il produttore può garantire la sicurezza e la costanza dei suoi prodotti e dei metodi di produzione.
La legge NON prevede l’intervento di consulenti che sono interpellati eventualmente solo per motivi di praticità e di economia, solo in alcuni casi la legge prevede l’intervento di organismo Notificati, per fare certificati di prova, ma non è il Suo caso.
Spero di aver risposto in modo esaustivo alle sue richieste.
Cordiali saluti.
attendo vs. preventivo e l’iter da seguire.
Grazie per la celerità
Lo faró domani.
Saluti
Sono un perito industriale, e fino ad oggi ho fatto l’installatore elettrico, ovvero usavo la mia professionalità per installare prodotti costruiti da altri ed io certificavo l’impianto elettrico che installavo secondo il DM37/2008 avendo la lettera a e b di tale decreto.
Da un po di tempo mi stò occupando di fare “retrofit” su corpi illuminanti, ovvero aquisto o utilizzo per esempio una plafoniera con tubi fluorescenti del cliente ed installo dei moduli led CE e l’alimentatore CE, come devo fare per certificare il prodotto.
In altri casi aquisto i led, li assemblo su dissipatore e li alimento, l’unica cosa CE è l’alimentatore, come li certifico?
Anticipatamente ringrazio.
Salve, Lei non deve certificare nulla bensí eseguire la marcatura CE.
SpiegarLe come fare è un pó difficile nel blog, quindi se vuole puó girare un pó nel nostro sito e farsi un’idea generale di ció che é necessario, oppure se lo desidera, possiamo inviarLe un preventivo, nel quale è indicato l’iter di marcatura ed il costo di un nostro eventuale intervento.
Cordiali saluti.
Buongiorno, vorrei produrre rack metallici da 19″ a chiusura ermetica, contenenti un solo trasformatore 220V/17V 50/60 Hz, un filtro RFI marchiato CE/UL e fusibili di protezione, il circuito stampato e relativi componenti elettronici (mio progetto e relativo cablaggio) si occupano di gestire un segnale audio stereo (preamplificazione) (max 20.36 Vpp di uscita audio), il trasformatore è toroidale e viene montato secondo le specifiche del costruttore, il trasformatore è marchiato CE/UL, in questo caso posso procedere autonomamente alla marchiatura CE/UL dell’unita rack rispettando la procedure/direttive che ne certificano i requisiti ? GRAZIE
Salve, la marcatura CE dei prodotti è sempre un’attività “autonoma” nel senso che la deve fare il produttore e tutte le altre figure che possono intervenire, al massimo forniscono, o consulenza come noi, o prove di laboratorio come gli organismi, ma rimane sempre il produttore il protagonista principale della marcatura CE che NON è una specie di autorizzazione o permesso di certificare, bensì una serie di procedure da formalizzare e mettere in pratica.
Nel caso Lei si senta in grado di farlo in perfetta autonomia lo può certamente fare, Le dico però che sull’argomento ci sono molte idee confuse e molte informazioni che girano nel web, totalmente fuorvianti, ad esempio la Sua frase “la procedure/direttive che ne certificano i requisiti” indica che c’è confusione tra norme e direttive e sulla loro funzione, comunque nulla di grave, Lei può certamente studiarsi le direttive e le norme e metterle in pratica, perchè la legge lo prevede.
Come vede non ho fatto alcun accenno ad UL, perchè trattasi di cosa completamente diversa.
Cordiali saluti
Buongiorno, la mia azienda italiana vuole acquistare da un produttore italiano un mobile (banco di lavoro) per uso professionale provvisto di presa elettrica 220V 50 Hz 16A e due faretti led con alimentatore 220V/12V che illuminano la zona di lavoro. Il tutto pre-cablato .
La mia azienda a sua volta vorrà commercializzare a dei professionisti (negozi) in europa e extra CE questo prodotto.
Ora il produttore esibisce solo un certificato di conformità secondo norma CEI 64-8/7 e CEI 64-11 è sufficente ?
GRAZIE per l’attenzione
Salve, assolutamente NO.
Un cosa è la conformità del prodotto alle norme, che è obbligatoria ed è in questo caso attestata dalla dichiarazione del costruttore, un’altra cosa è la marcatura CE che è rispetto della direttiva sula sicurezza.
Per paradosso il prodotto potrebbe rispettare ciò che dice la norma, ma non la direttiva.
Ad esempio non penso che la norma dia indicazioni sul fatto che il bancone non deve presentare bordi taglienti, infatti si occupa della parte elettrica, mentre la direttiva contempla anche gli aspetti meccanici, dato che ci si può ferisce anche con una bava o una scheggia del bancone.
Quindi il prodotto deve rispettare la direttiva ed anche la legge 81/08, che prevedono la marcatura CE e quindi certamente anche la dichiarazione di conformità alla direttiva e non solo la dichiarazione.
Cordiali saluti.
Salve, sono un perito industriale, da qualche tempo produco dei sistemi di illuminazione particolari, funzionanti a 5 o 12v; il fatto è che sono dei pezzi unici, non é una produzione in serie…. come faccio a “metterli a norma”?
Salve, spesso si ritiene che un apparecchio elettrico che funziona in bassissima tensione, con un alimentatore esterno che prende tensione dalla rete NON sia soggetto alla direttiva “bassa tensione” (50-1.000 V), ma cosí non è.
Ritengo quindi che il prodotto in questione rientri in bassa tensione a meno che non funzioni con pile usa e getta.
Questi prodotti devono essere marcati CE ed in ogni caso penso che la forma possa essere diversa, ma non l’impianto elettrico.
Di piú non posso dire (forse ho detto anche troppo) viste le scarse informazioni e per non aggiungere eventuali inesattezze mi fermo qui, rimane peró il dato di fatto che la marcatura CE é obbligatoria in ogni caso.
Cordiali saluti.
Ho acquistato un tappetino riscaldatore per cucce di cani . il suddetto è alimentato a 18W . dopo un utilizzo davvero esiguo, il tappetino ha cominciato a fondersi da un lato e a screpolarsi dall’altro . il produttore è italiano , ma non c’è il marchio CE ne nel tappetino e nemmeno nell’alimentatore . cosa mi sapete dire ? grazie
Salve, posso dire che certamente il prodotto non é conforme, dovrebbe riportare il marchio CE, e Lei prima di acquistarlo doveva controllare se c’era oppure no.
Naturalmente l’obbligo è del produttore,prró anche chi acquista non puó ignorare i propri diritti e soprattutto non puó comprare da chiunque, piú saremo attenti nella selezione, prima spariranno i venditori imbroglioni.
Cordiali saluti.
scusate a me non è chiara molto la cosa….io sono un negoziante di sigarette elettroniche per le quali e’ prevista la marcatura ce…ora sono entrato in contatto con una fabbrica cinese che mi garantisce la marchiatura ce e la conformità ai parametri di sicurezza europea…basta questo x poter importarle?voglio dire devo richiedere loro anche le relative documentazioni in base alle quali hanno marchiato il prodotto da me acquistato o devo essere io a procurare questa documentazione?in quest’ultimo caso come procedere?come fare ad avere la documentazione necessaria se non riesco a importare il prodotto?
Salve, diamo per scontato che il prodotto sia conforme ai parametri di sicurezza europea, io so per certo che non è così ma non importa, l’importante è non dirlo alle dogane e lasciare che si inventino, motivi inesistenti per bloccare le merci.
Detto questo tutto ciò che fa è dice il cinese sulla marcatura CE è “aria fritta”, dato che il soggetto che DEVE fare la marcatura CE DEVE necessariamente essere EUROPEO, quindi come può il cinese “garantire la marcatura CE?” Certo può applicarla sul prodotto, può fare la dichiarazione di conformità, può fare i manuali , ma c’è un piccolo particolare, la legge dice che non è lui che lo deve fare, bensì l’importatore.
Quindi, prenda per buono il prodotto e faccia tutto il resto, perché e Lei che lo DEVE fare.
Per quanto riguarda i problemi di importazione, cioè i blocchi in dogana, questi non c’entrano nulla con il prodotto, ma hanno a che fare con i milioni di euro che ogni giorno lo stato perde a causa delle sigarette elettroniche, e voi pensate che non si incazzi e non sia disposto ad ostacolarvi con tutti i mezzi?
Cordiali saluti.
Buonasera, stavo leggendo i diversi campi in cui vengono applicate le marcature CE obbligatoriamente. Ora avevo un quesito, per una macchina che lavora a 12 volt e alimentata tramite alimentatore esterno da collegare ad una normale presa elettrica, serve la suddetta marcatura (intendo alla macchina)? Inoltre la macchina ha delle parti in movimento ma non hanno grande potenza.
Grazie mille
Cordiali saluti
Salve, l’apparecchiatura (macchina o no) deve essere marcata CE.
La sua pericolosità non dipende dalla direttiva/e applicabile, ma dalle sue caratteristiche e dalla destinazione d’uso.
Un pace-maker non sarà una macchina, ma deve comunque essere marcato CE, quindi il Suo prodotto può essere qualsiasi cosa, l’unica certezza è l’obbligo di marcatura CE.
A volte (secondo me sempre) conviene scegliere la direttiva più complessa, in questo modo ci sono più caratteristiche indicate ed alle quali far riferimento per l’analisi dei rischi obbligatoria SEMPRE, anche quando non si deve marcare CE.
Cordiali saluti.
Salve,
sto mettendo su una piccola impresa artigiana per la fabbricazione di circuiti stampati, le schede vengono lavorate, serigrafate e vendute senza componenti, si occuperà dell’assemblaggio l’acquirente. Si tratta di circuiti che funzionano in bassissima tensione, ho bisogno di eseguire la certificazione CE? Se sì che documenti devo redigere?
Grazie
Cordiali Saluti
Salve, la procedura di marcatura CE la deve fare in ogni caso, può evitare l’apposizione del marchio solo se i prodotti sono destinati ad uso professionale e non all’utilizzatore finale, come ad esempio un impiego hobbistico.
Nel caso i prodotti vadano sul mercato degli utilizzatori finali (libera vendita in negozio) dovranno anche essere accompagnati da marchio CE, in ogni caso la differenza è banale, cioè presenza o meno del marchietto, tutti gli altri obblighi rimangono inalterati.
Cordiali saluti.
ho scaricato la direttiva di bassa tensione.(2006/95/CE), ma si applica solo a prodotti alimentati con una tensione da 75 V in corrente continua (articolo 1). Le batterie forniscono una alimentazione anche se in serie di pochi volt..
queste lampade portatili non possono essere attaccate alla corrente, la funzione è solo con le batterie ed in alcuni modelli con ricarica fotovoltaica..
anche in questo caso necessitano di marcatura ce?
Non vengono mai ricaricate queste lampade? Si sostituisce la batteria stilo?
Dalla Sua prima descrizione “lampada da cantiere” non era possibile stabilire l’alimentazione, a questo punto sembrano essere delle normali pile,e quindi cosa c’entri la norma da Lei citata, non è proprio chiaro.
Forse se si spiega chiaramente potrò essere di qualche aiuto.
Saluti.
grazie mille sig. Carraro per la celere risposta.
l’unica cosa che non mi è chiara e che le lampade portatili da cantiere devono essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-8.
tale normativa non indica la marcatura ce, mi sa dire, per favore, quale norma la prevede?
non vorrei mai che la dogana me le fermasse..
grazie ancora
Ripeto anche a Lei ciò che ho scritto in molte occasioni: le direttive sono OBBLIGATORIE e sono legge, le norme sono VOLONTARIE e quindi si devono rispettare solo quando c’è una legge che le rende obbligatorie, ma in quel caso vale la legge e non la norma.
Dove ha trovato quella norma e chi Le ha detto che è obbligatoria?
Naturalmente non sto dicendo che la lampada non deve rispettare alcun vincolo, ma prima di parlare di obbligo di rispetto di norme, si scarichi la direttiva bassa tensione, quella si che è obbligatoria.
Saluti
buon giorno,
dovremmo importare delle lampade portatili da cantiere a led, è obbligatoria la marcatura CE?
grazie in anticipo
Buongiorno, sono apparecchiature elettriche e quindi DEVONO essere marcate CE ed in questo caso il compito spetta a Voi.
La marcatura CE eventualmente apposta dal cinese, oltre a non valere nulla, si può ritenere illegale e ciò a prescindere dalla bontà del prodotto, che deve rispettare le direttive indipendentemente da chi e da dove è stato costruito.
L’importatore viene considerato “produttore” e deve svolgere le attività del produttore e predisporre tutte le procedure necessarie.
Cordiali saluti.
La ringrazio infinitamente della correttezza e della disponibilità. Indubbiamente farò tesoro di tutto quanto mi ha gentilmente spiegato (digressione compresa, molto interessante).
Augurandole buon lavoro, riceva i miei più cordiali saluti.
Lorenzo
naturalmente la ringrazio e le invio cordialissimi saluti
lorenzo
Salve, La ringrazio ma io penso e spero di fare il mio lavoro, cerco di farlo nel modo migliore a prescindere dal compenso e dagli elogi.
Il blog è stato pensato per raggiungere vari obiettivi ugualmente importanti:
-informare le persone, sia operatori che consumatori
-interagire con loro in modo da poter accrescere le reciproche conoscenze (io ho imparato moltissimo dalle Vostre domande)
-far conoscere agli operatori l’esistenza di un servizio di consulenza che loro potevano richiedere se lo ritenevano opportuno
-evitare di “suonare i campanelli delle aziende” in momenti inopportuni e questi momenti ci sono sia nei periodi di crisi che negli altri, noi riteniamo che chi pensa di avere una necessità, sia in grado di decidere se affidarsi ad un consulente oppure no, senza subire “convincimenti” di alcun tipo, non crediamo alla pubblicità persuasiva che prevede sempre un soggetto passivo, per noi quei tempi sono finiti, anche se ancora in molti la pensano diversamente, questo è il bello della libertà.
Pensiamo che il futuro sia internet e che il futuro sia oggi, sappiamo che tagliamo via un mercato potenziale di oltre il 70%, ma crediamo nel futuro ed i numeri fino ad oggi ci hanno dato ragione
Non possiamo e non vogliamo ignorare la strada che hanno già fatto i Paesi che da sempre seguiamo a ruota (una volta il gap era di 10 anni, ora è diminuito, ma rimane sempre) e basta osservare come si utilizza internet negli USA per vedere il nostro futuro prossimo e noi nel nostro Paese potremmo “potremmo” essere anche più bravi.
Mi pare che ci sia qualcuno che già pensa alla democrazia via web, d’altronde è sempre successo che gli ultimi arrivati avessero qualcosa da insegnare ai maestri, che poi questo fosse vero o meno ce lo dirà la storia.
Scusi per la digressione e vengo alle questioni:
1 non si deve mai perdere di vista che l’obiettivo della marcatura CE è la sicurezza e non la burocrazia
2 alcune direttive IMPONGONO la presenza di certificati, ed in questi casi devono essere da Organismi Notificati, gli altri certificati non contano
3 se il prodotto viene da fuori Europa, l’importatore risponde SEMPRE e comunque di TUTTO, a prescindere dai certificati
4 se il prodotto viene da Intra Europa chi lo vende può usare il suo nome o quello del produttore, nel primo caso deve fare la marcatura CE nel secondo no (ci deve già essere), e se deve fare la marcatura, può utilizzare i certificati del produttore o rifarli.
5 se i certificati sono di un Organismo Notificato, è possibile verificare presso di esso, se sono veri o falsi.
Infine vorrei ribadire il senso e l’utilità del certificato, perché mi sembra che sia diventata una specie di panacea, mentre io lo definisco “uno specchietto per le allodole”.
Il certificato attesta (certifica appunto) che un campione sottoposto a determinati test previsti da una norma li ha superati positivamente, quindi è conforme alla norma.
L’unico soggetto che può utilizzare il certificato in modo efficace è il produttore, perché è l’unico che può attivarsi per fare in modo che TUTTI i prodotti siano uguali al campione che ha superato il test.
Infatti non esiste un rapporto di consequenzialità tra un campione che ha superato i test e la produzione di serie, ma questa cosa che a me sembra intuitiva e semplice, sfugge ai più.
Ciò che è realmente importante e che NATURALMENTE le autorità di controllo non degnano della minima attenzione è una cosa richiesta da TUTTE le direttive, ovvero le procedure di controllo della produzione, che DEVONO esserci SEMPRE e devono essere tali da garantire la sicurezza di TUTTI i prodotti.
Quindi al di là delle richieste illegali, pretestuose, campate in aria o dettate da ben altri scopi, che vengono avanzate dalle dogane e da alcuni (rari) rappresentanti delle Autorità di controllo del mercato, i certificati sono solo una piccola componente del fascicolo tecnico, quando sono richiesti dalle direttive, altrimenti possono anche non essere presenti, ciò che conta REALMENTE è che chi vende un prodotto, abbia fatto tutto il possibile per garantirne la SICUREZZA, che non è una questione cartacea, anche se le carte hanno tanti timbri e tanti ghirigori, solo gli “allocchi” (senza offesa per il simpatico pennuto) si fanno incantare da timbri e ghirigori.
Cordiali saluti.
Buon giorno Renato, lei è fantastico!!! Ha il dono della sintesi corredato da una cifra di chiarezza straordinaria per cui oso intrpellarla per una questione che mi sta a cuore (anche se a grandi linee mi sono giàfatta un’idea da ciò che leggo in risposta agli altri post).La domanda è la seguente: chi intenda commercializzare al minuto un articolo acquistato da un grossista che fornisse il prodotto con certificati falsi, in caso di controllo da parte degli organi competenti chi è solidamente responsabile, il commerciante ultimo, il produttore straniero o il distributore italiano?
Prima di tutto grazie per la risposta, però credo che non mi sono spiegato bene. Il funzionamento del mobiletto in questione è esclusivamente a 12v, il carica batteria non è incorporato all’interno dello stesso ma usato solo per ricaricare la batteria all’occorrenza. Se il mio mobiletto è da ritenersi una macchina a 220v, anche un semplice cellulare farebbe parte di detta categoria?
saluti
Marco Diani
Salve, esattamente come dice Lei, vale lo stesso per il cellulare, sono entrambi prodotti che devono rispettare tra l’altro la direttiva Bassa Tensione.
Saluti
salve, la mia azienda ha realizzato un mobiletto lavamani autonomo, funzionante esclusivamente a 12v (con batteria al piombo ricaricabile 7ah). La batteria serve per alimentare due piccole autoclavi per la movimentazione di acqua presente in due serbatoi posti all’interno del mobiletto. La batteria viene caricata con l’ausilio di un caricabatteria (esterno al mobiletto). Che tipo di certificazione ci vuole per poterlo commercializzare?
cordiali saluti
Marco
Salve, il prodotto è una macchina, funziona a 220 V dato che alche il caricabatterie fa parte del’insieme ed inoltre ci sono parti meccaniche mobili, quindi deve rispettare la pertinente direttiva macchine.
Cordiali saluti.
Salve, sono un’artigiana e vorrei produrre lampade da muro e applique tutte in ferro ( tipo ferro battuto). Queste lampade dovranno essere collegate alla rete per funzionare . Io utilizzerò un portalampada predisposto con una staffetta metallica made in Italy e marchiato CE. Ho chiesto a vari elettricisti e mi dicono che non ho bisogno di altro per venderle a parte l’etichettatura. E’ vero? Grazie e saluti da un’artigiana italiana.
Salve, prima di rispondere al quesito Le do un consiglio che fornisco sempre, non fidatevi di nessuno neppure del sottoscritto e quando chiedete spiegazioni tecniche fate questa richiesta :- me lo scrivi e me lo firmi? Sono certo che nessuno di coloro che Le hanno fornito quella risposta metterà nulla per iscritto, perché i nostri connazionali saranno pure ignoranti come capre, citando Sgarbi, ma quando si tratta di assumersi la responsabilità di ció che dicono, se ne guardano bene.
Quello che mi da fastidio non é l’ignoranza, é forse l’unica qualità che accomuna tutti gli uomini, ció che non sopporto é l’ignoranza che parla di cose che non conosce e Le persone con cui Lei ha parlato oltre all’ignoranza delle capre (scusandomi con questo simpatico animale) hanno la stupidità di chi parla a vanverà, tra l’altro di argomenti importanti e che implicano la sicurezza dei Suoi clienti, di cui Lei e non loro, é responsabile.
I Suoi prodotti ricadono in direttiva bassa tensione e quindi devono essere marcati CE, ma anche se io lo scrivo e lo pubblico, Lei deve verificare con i Suoi occhi, quindi si scarichi la direttiva e la legga, poi se avrà dei dubbi sull’obbligo di marcatura CE, possiamo parlarne.
Io sono sempre raggiungibile su questo blog e se Lei trova qualcosa di diverso da ció che io ho scritto puó scrivere in un commento che io sono una capra, lo pubblicheró certamente.
Cordiali saluti.
Buonasera Sig Renato
e grazie per la risposta.
In effetti il faretto verrebbe alimentato da un alimentatore 220/12 volts e non da una batteria. Quindi, se ho capito bene, il faretto farebbe parte di un circuito a media tensione e dovrebbe di conseguenza essere marchiato CE.
Grazie ancora pere la sua gentilezza e chiareza.
Saluti.
Paolo Barchietto.
Correggo, se Lei legge bene io ho scritto “bassa tensione da 50 a 1000 V” quindi la media tensione non c’entra nulla visto che non stiamo parlando di tensioni sopra i 1.000 V.
Quindi il faretto va marcato in ogni caso, sia che sia alimentato in bassissima tensione con una batteria fino a 50 V, sia che sia come nel Suo caso, alimentato in bassa tensione a 220 V, la media tensione se la dimentichi, probabilmente Lei non lavorerà mai e mai avrà lavorato in media tensione.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
vorrei sapere se un faretto a LED da 7 W, non marchiato CE, puo’ essere installato se alimentato da un alimentatore a 12 Volts marchiato CE.
Grazie.
Saluti
Salve, il faretto deve essere marcato CE a prescindere dalla tensione di alimentazione, però io ho la curiosità di sapere da dove prende la tensione l’alimentatore a 12 volt, da una batteria o dalla rete, nel secondo caso, come può ben intuire stiamo parlando di apparecchiatura in bassa tensione (50-1.000 V) e non di bassissima (sotto i 50 V)quindi a maggior ragione con obbligo di marcatura CE.
Cordiali saluti
Buongiorno,
In un negozio delle mie parti (uno spyshop) di un mio conoscente è stato effettuato un sequestro di materiale, è stato sequestrato tutto ciò che lavorava sul gsm quindi microspie, traker, addirittura un cellulare dual sim. A questi funzionari (gente del ministero delle telecomunicazioni) è stata presentata la dichiarazione CE di ogni prodotto rilasciata dal produttore del prodotto stesso. Purtroppo queste dichiarazioni sul posto (ovvero all’interno del negozio) sono state considerate non valide. Mi scusi come fanno a non considerarle valide se non possono effettuare dei test sul prodotto? (so che i prodotti vengono testati in laboratorio per sapere se superano o meno dei test) Perchè le stesse certificazioni presentate in dogana per far sdoganare la merce all’ingresso in italia sono state considerate valide? Perché nel caso non siano davvero valide bisogna pagare di tasca propria quando sono quelle fornite dal produttore? Se io compro un’auto usata controllerò che il numero di telaio sia corrispondente allo stesso numero segnalato sul libretto dell’auto, se è lo stesso è tutto ok. Ma se l’auto l’ho comprata da un criminale che ha modificato il numero di telaio e di libretto e risulta essere auto rubata non credo sia un problema mio. Con questo voglio dire: Se davvero questa certificazione non fosse valida perchè mi dovrei assumere io le responsabilità di un errore fatto dal fornitore in buona o malafede che sia? Da chi si potrebbero far controllare i prodotti e la relativa documentazione allegata senza spendere caterbe di soldi sulla quale mangiano tutti?.
Purtroppo in tutto questo il gestore del negozio si è preso anche delle denunce (non so bene di che tipo) quindi come fare a presentare la documentazione al più presto? spero in una cordiale risposta se possibile anche via telefono in maniera da poter aiutare questo mio conoscente al più presto, grazie
Salve, ci siamo sentiti anche per telefono, e mi rincresce ribadire che Lei si sbaglia praticamente su tutto.
Partiamo dal criterio generale, se Lei acquista un prodotto da un criminale, anche se Lei é in buona fede é come minimo incauto acquisto (il criminale difficilmente le rilascerà ricevuta, fattura o qualsiasi altro documento) e poi rischia un’incriminazione per ricettazione.
Nel caso illustrato a quanto comprendo il Suo amico non ha eseguito la procedura di marcatura CE e probabilmente i certificati non sono stati emessi da un Organismo Notificato, cosa necessaria per questi prodotti.
Quindi le autorità hanno svolto correttamente il loro dovere, chi non lo ha fatto é il Suo amico che forse non ha considerato che la Cina é come se fosse su Marte, cioé non esiste per le leggi europee, che deve rispettare il Suo amico, che invece si é certamente interessato dell’aspetto economico della questione, cioé quanto costava questa merce in Cina e quanto poteva ricavarci in Europa.
Quando si avvia un’attività economica oltre all’aspetto economico occorre conoscere gli obblighi di legge.
Tutti possono comprare in Cina e vendere in Europa, pochi lo fanno in modo corretto e nella maggioranza c’é anche il Suo amico.
Cordiali saluti
buongiorno,
per una chiavetta di protezione dati (usb) è obbligatoria la marcatura ce?
la ringrazio
Salve, la risposta è affermativa.
Cordiali saluti.
ho acquistato attrezzature ( forno, frigo lavelli friggitrice ecc) da una pizzeria con regolare fattura.accertata la mia totale incompetenza accompagnata da una grande dose di buona fede, scopro di dover avere manuale d’uso, certificazioni e quantaltro. il tizio da cui le ho acquistate mi risponde che non ha nulla di nulla al riguardo. posso rivolgermi ad un legale? si puo’ ravvisare una truffa? o la legge, che non ammette ignoranza, mi darebbe torto, condannando me per negligenza?..sarei grata se qualcuno potesse illuminarmi…! grazie.
Salve, volendo percorre le vie corrette e del diritto, ora Lei dovrebbe iniziare con denunce ed azioni legali.
Tutto questo Le costerebbe: tempo, denaro, fermo attività e senza la certezza di raggiungere il Suo obiettivo e magari alla fine dover pagare anche le spese legali. Se fossimo un Paese di diritto e non di scartoffie, Lei dovrebbe ottenere ragione in fretta e senza difficoltà, ma proprio oggi sono stato in un tribunale in qualità di testimone per una illegalità proprio sul CE e Le posso assicurare che è meglio lasciare perdere.
Spendendo molto meno di qualsiasi azione legale, Lei può regolarizzare le Sue attrezzature facendo ciò che la legge impone, con l’unico punto di domanda che riguarda il forno che non so se sia a gas o elettrico.
Perciò Le suggerisco di rivolgersi ad un consulente (a chi vuole Lei naturalmente) e si faccia spiegare cosa deve fare, naturalmente anche noi, ma non solo noi, siamo a disposizione.
Cordiali saluti.
Cosa ne pensa di quanto scritto, grazie
Le torce alimentate da batterie sono escluse dalla direttiva di bassa tensione (2006/95/CE), in quanto questa direttiva si applica solo a prodotti alimentati con una tensione da 75 V in corrente continua (articolo 1). Le batterie forniscono una alimentazione anche se in serie di pochi volt (3×1.5V).
Le stesse torce sono escluse dalla direttiva di compatibilità elettromagnetica (articolo 1 punto 3 direttiva 2004/108/CE oppure Guida alla direttiva EMC del Febbraio 2010 punto 1.1.4) a patto che non abbiano al loro interno circuiti elettronici attivi. Se ad esempio la torcia è provvista di un effetto lampeggiante significa che è dotata di circuito elettronico attivo.
Se la torcia non ha una forma di giocatolo non rientra nemmeno nella direttiva giocattoli.
La torcia quindi non rientrando in nessuna altra direttiva che preveda la marcatura CE non dovrà riportare il simbolo CE.
È necessario però fare attenzione sul fatto che, un prodotto non soggetto a nessuna direttiva che obbliga alla marcatura CE, debba comunque essere sicuro. Per quanto riguarda i led infatti ricadono sotto la normativa EN 62471 “sicurezza fotobiologica delle lampade”. È necessario quindi accertarsi che i led installati sulla lampada siano del tipo “Esente” secondo la classificazione della norma EN 62471. In caso contrario sarà necessario effettuare una misura per una valutazione dei rischi fotobiologici.
Le torce ricadono inoltre nel campo di applicazione della direttiva RAEE 2002/96/CE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche); dovranno quindi essere etichettate con il simbolo del bidone sbarrato.
Le torce devono rispettare anche i requisiti della direttiva RoHs 2002/95/CE relativa alle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche oltre al regolamento Reach 1907/2006.
Nel momento in cui la modifica alla direttiva Rohs 2011/65/CE verrà recepita dagli stati membri (Italia comprersa), tale direttiva prevederà la marcatura CE.
Salve, penso che chi immette un prodotto sul mercato deve preoccuparsi della sicurezza del prodotto e per farlo deve decidere quali sono le leggi che lo disciplinano, Lei nel primo commento ha citato alcuni prodotti, nei successivi ne ha citati meno ed in questo cita solo un articolo, cioè la torcia.
Quindi mi chiedo e Le chiedo, cosa vuole sapere se i prodotti devono essere marcati o se io conosco le direttive?
Se il Suo obiettivo è avere la conferma che le torce non devono essere marcate CE, l’ha già trovata quindi non vedo cosa Le serva la mia opinione, segua il consiglio che Le piace di più e immetta le torce in commercio senza marcatura CE, se è un operatore commerciale, oppure decida di chi fidarsi, alla fine è sempre Lei che prende la decisione.
Per le calcolatrici ed i tracher cosa farà? Quelle ricadono o meno nella direttiva di compatibilità elettromagnetica e non solo?
Infine pongo un’altra domanda, la pericolosità della torcia cambia se ha o meno il marchio CE? Non dovendo avere il marchio CE non deve sottostare a nessuna direttiva sulla sicurezza, che tra l’altro la Sua citazione non riporta nemmeno?
Lei è in grado di affermare che una torcia non meglio specificata rientra in quanto sotto riportato?
3. La presente direttiva non si applica alle apparecchiature
che, per loro natura e per le loro caratteristiche fisiche:
a) sono incapaci di generare o contribuire a generare emissioni
elettromagnetiche che superano un livello compatibile con il
regolare funzionamento delle apparecchiature radio e di
telecomunicazione e di altre apparecchiature;
b) funzionano senza deterioramento inaccettabile in presenza
delle perturbazioni elettromagnetiche abitualmente derivanti
dall’uso al quale sono destinate.
Ho chiarito varie volte che il primo obiettivo di questo blog è la sensibilizzazione sul tema sicurezza dei prodotti e non fornire consulenza specifica su un particolare tipo di prodotto, per questo c’è la consulenza, quindi alla domanda:- un prodotto che funziona con corrente elettrica di qualsiasi tipo è soggetto direttiva sulla sicurezza e sulla marcatura CE? Io rispondo: SI.
Se invece la domanda è : ho bisogno di sapere se un particolare e specifico prodotto è soggetto a marcatura CE? La mia risposta è : devo vederlo, conoscerne le caratteristiche e poi darò il mio parere, ed inviterò l’interessato a studiarsi la o le direttive che riguardano il prodotto.
Inoltre se l’interesse è di tipo privato, cioè informazioni su un prodotto acquistato, va pure bene la mia o qualsiasi altra opinione trovata sul web, se invece l’interesse è professionale, spiego sempre che nessuna azione dovrebbe essere intrapresa in base a ciò che si trova su internet, ma bisogna verificare le leggi o chiedere la consulenza scritta e firmata.
La ringrazio per avermi dato la possibilità di chiarire un’altra volta questo punto:NON FIDATEVI MAI DI CIO’ CHE TROVATE NEL WEB!
Cordiali saluti
Il materiale esempio calcolatrici, torcie, alimentate a batteria, con un voltaggio di 5.2 v serve la marchiatura ce?
Salve, rispondo in un colpo solo a tutti e tre i Suoi commenti, peraltro simili anche se non uguali.
Tutti i prodotti da Lei citati devono essere marcati CE, in particolare il satellitare auto (citato solo nel primo commento), se funziona entro la banda pubblica, per essere marcato dovrà avere un certificato da Organismo Notificato che sarà inserito nel fascicolo tecnico.
In ogni caso la risposta la risposta è affermativa c’è obbligo di marcatura CE.
Cordiali saluti.
Buongiorno volevo chiedere un chiarimento sulla strumentazione esempio torce,calcolatrici, tracher, (satellitare auto)microspia gsm che utilizzano solo alimentazione a batteria con un massimo di 5.2 V cosa prevede la normativa CE.
Dovranno essere marchiati CE ?
Grazie
Volevo chiedere una cosa, sono un hobbysta appassionato di autocostruzione di amplificatori audio a valvole, che realizzo per me ad uso personale, pero’ tra conoscenti parenti e amici qualcuno mi ha chiesto se gli potevo realizzare una copia di un’apparecchio che ha sentito funzionare a casa mia o di eseguire modifiche su apparecchi commerciali che gia’ possedevano, gli apparecchi son ben concepiti e con l’intelaiatura a terra, non so come mi devo comportare di fronte a queste domande e se rischio qualcosa legalmente visto che la persona che mi richiede la cosa sa benissimo che sono prototipi realizzati in maniera del tutto artigianale realizzati in base alle sue personali richieste.
Salve, Lei è obbligato a fare la marcatura CE dei prodotti anche se li regala, quindi deve fare molta attenzione perché il livello di rischio civile e penale é notevole, quindi o fa le cose sul serio (sono certo che seriamente le faccia già) e mette in piedi una produzione, oppure é meglio che lasci perdere, il fai da te va bene per sé stessi, quando coinvolge altre persone diventa un’altra cosa, magari interessante e proficua, ma un’altra cosa.
Cordiali saluti.
Buonasera, vorrei produrre una lampada da tavolo, a quali normative e’ soggetta ? grazie
Salve, Direttive Bassa tensione e Compatibilità elettromagnetica
Cordiali saluti
Grazie per la celere risposta Renato
Salve,
i test report di conformità per la marcatura CE possono essere richiesti al produttore? Sono pubblici? Quello che riesco a reperire, per gli apparati di mio interesse, è solo(ad andar di lusso) una Declaration of Conformity firmata, mentre io avrei bisogno dei risultati della campagna di test.
Grazie
Salve, Lei è un utilizzatore finale o un operatore professionale? La differenza è importante, perchè il cliente finale ha diritto ad avere: prodotto, manuale, dichiarazione di conformità, etichetta.
L’utilizzatore professionale deve ricevere gli stessi documenti del cliente finale e può eventualmente richiedere dei test, che però il produttore non è tenuto a darLe.
Cordiali saluti.
mi scusi renato, ma sono io che sono…. un pò tardo, la contatterò sicuramente per quanto riguarda la mia lampada,sto ancora perfezionando il prototipo,grazie ancora e buona giornata.
Spero che il fatto che facciamo consulenza sia chiaro a tutti quelli che visitano il sito, per quanto riguarda la marcatura CE, tenga conto che non si dovrebbe fare alla fine del lavoro, ma dovrebbe partire con l’inizio della progettazione.
Cordiali saluti.
grazie renato,le posso chiedere se lei effettua queste certificazioni o comunque se segue coloro che voglio ottenere il marchio? grazie ancora
Salve, questo è esattamente il mio lavoro e quello dei miei collaboratori, mi preoccupa la Sua domanda (oltre a farmi piacere naturalmente) perchè vuol dire che dal sito non si capisce.
Noi abbiamo scelto di gestire questo blog, per fornire informazioni di tipo generale a tutte le persone, operatori e utilizzatori, che chiedessero informazioni sulla marcatura CE e sulla sicurezza dei prodotti.
Il blog ha lo scopo, secondo le nostre intenzioni, di far conoscere la nostra società di consulenza, la C&C sas che è a disposizione di tutti coloro che necessitano di informazioni più approfondite ed utili per il loro lavoro.
Quindi riconfermando la risposta affermativa alla Sua domanda Le fornisco l’indirizzo a cui rivolgere le Sue richieste carraro@xvoi.net
Cordiali saluti.
grazie mille renato,è stato chiarissimo,buona giornata.
Buongiorno, grazie a Lei ed a tutti quelli che ci seguono e fanno vivere questo blog.
Le ricordo che i prodotti elettrici sono quelli con il livello di pericolo più elevato rispetto al percepito, siamo cioè abituati ad usare l’elettricità e spesso lo facciamo con molta disinvoltura.
C’è poi da dire che purtroppo su questo settore gli amici cinesi sono molto “leggeri” e fanno arrivare sul nostro mercato delle vere e proprie bombe ad orologeria. Tra tutte le non conformità che ho verificato le più numerose e pericolose sono su apparecchiature elettriche cinesi, ad esempio le apparentemente innocue luminarie. Su decine di modelli controllati per conto della G.d.F., ne ho trovati a norme circa il 5%, sul piano del rispetto anche formale della direttiva non ne ho trovato nessuno.
Quindi se Lei deve commercializzare questo prodotto ponga particolare attenzione all’aspetto sicurezza che molto spesso mettiamo dopo quello estetico.
Cordiali saluti.
domanda: per una lampada a led 12 volt è obbligatorio il marchio ce oppure si può produrla e venderla direttamente? se qualcuno competente può rispondermi correttamente lo ringrazio anticipatamente.
Salve, spero di essere sufficientemente competente per affrontare l’argomento.
Qualsiasi prodotto funzionante con elettricità deve essere marcato CE.
C’è poi un aspetto che Lei non illustra, cioè i 12 volt sono forniti da batteria o da alimentatore collegato alla rete? Nel secondo caso questa lampada si considera funzionante a 220 volt e quindi in bassa tensione.
Spero che la risposta risulti chiara, sufficiente ed esaustiva, in caso contrario siamo sempre a disposizione.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
ho acquistato attraverso un sito internet (di cui non faccio il nome ma facente parte dei vari Groupon, Groupalia, Letsbonus, ecc.) una piastra per capelli che mi è arrivata priva di marchio CE, nome del fabbricante, manuale d’uso ecc. Anche la fattura lascia parecchio a desiderare. Io me ne sono accorta, ho mandato un reclamo e intendo rendere il prodotto, ma non so in quanti possono rendersi conto di avere acquistato un prodotto potenzialmente pericoloso.
Mi piacerebbe presentare una formale denuncia, ma a chi devo rivolgermi? Carabinieri? Finanza?
Grazie
Salve, conosciamo il problema ed essendo noi gestori di un sito di vendita di SOLI prodotti marcati CE, (www.tuttoce.it) sappiamo come molti eludono le regole.
Ad esempio se il Suo ordine arriva direttamente al produttore cinese, formalmente appare che è Lei che acquista in Cina e quindi è Lei il soggetto obbligato alla marcatura CE.
Le Sue possibili azioni sono diverse in funzione del tipo di pagamento, se per esempio ha usato Paypal può bloccare il pagamento (funziona benissimo, dato che una signora che ha acquistato un cellulare da noi, ha contestato il mancato ricevimento il giorno stesso della consegna e Paypal ci ha immediatamente bloccato il trasferimento, così la signora ha il telefono e noi non abbiamo i soldi, come vede le truffe avvengono da entrambe i lati). Se invece ha pagato alla consegna o con bonifico, Lei può fare un esposto ai NAS, ci sono in tutte le città, oppure se trova “poca sensibilità” (provi prima ad esporre la cosa a voce) si può rivolgere alla G.d.F. o alla Tributaria, ma va bene anche ai Carabinieri. La scelta la deve fare sulla base del tipo di risposta che riceverà da queste Autorità, in alcuni casi assolutamente efficaci, Le potrei citare decine e decine di casi, in altri un pò “assenti”, naturalmente dipende dalla singola persona e non dall’Autorità in quanto tale.
Se Lei ha già fatto il reclamo, porti anche questa documentazione alle Autorità e nel contempo avvisi per conoscenza l’organizzazione da cui ha acquistato, delle Sue intenzioni, mi raccomando l’avviso deve essere solo per conoscenza e non: ora mi rivolgerò alle autorità per denunciarvi.
In Italia dire “ladro” ad un ladro è molto pericoloso, si rischia l’incriminazione per calunnia, allo stesso modo in cui si viene processati se un ladro salendo in casa nostra usando la grondaia, cade perchè si rompe la grondaia “lesioni aggravate”, quindi è necessario essere accorti quando si difendono i propri diritti, lo stesso non vale per chi li lede.
Cordiali saluti.
Buonasera,vorrei vendere a privati schede elettroniche custom col solo scopo di usarle in pista(in questo caso moto o auto),cioè specificando che gli oggetti non sono omologati per l’uso in strada ma solo in pista o in suolo privato.
Che tipo di certificazione devono avere tali dispositivi?
Sono dispositivi alimentati a 12v..
Spesso nell’uso in pista si fanno uso di accessori,modifiche a pezzi che vengono preparati all’istante e modificati appunto per l’uso in pista e per rendere al massimo anche per poco tempo…
In questo caso la legge cosa dice su tali modifiche?
Grazie e saluti
Antonio
Salve, i prodotti destinati a veicoli utilizzati in pista devono essere marcati CE, quindi anche i Suoi, se fossero invece destinati ad uso stradale, dovrebbero essere omologati ma NON marcati CE, quindi ATTENZIONE quando un prodotto da auto è marcato CE, da qualche parte magari in piccolo riporta la dicitura “prodotto destinato all’uso in pista e non stradale” e se viene montato sull’auto, vedi luci allo xenon possono portare al sequestro dell’auto ed al ritiro del libretto e cosa ancora più grave in caso di incidente l’assicurazione NON paga.
Cordiali saluti.
Grazie mille per la celere risposta.
E’ sinceramente un piacere poter interloquire con persone disposte a condividere la propria preparazione oltre che il buon senso (che spesso – ahimè – non è sufficiente ad affrontare argomenti di questo tenore).
Chiaro ed esaustivo.
Grazie ancora.
Nicola
Ho solo espresso il mio parere in base alle informazioni che mi dato Lei ed ai molti casi visti durante il mio lavoro.
Puó sembrare banale o scontato, ma io ritengo che questi episodi, moltiplicati per migliaia di volte assieme ad altri analoghi riportati da Voi in queste pagine, rappresentino il male vero di questo Paese, che poi sfociano nei casi di cronaca, ma per un Fiorito o un Lusi, quanti disonesti anonimi e sconosciuti ci sono? Purtoppo troppi per la nostra salute civica.
Cordiali saluti.
Buongiorno e complimenti per la competenza.
Sono giorni che indago, a titolo di pura curiosità personale da consumatore, su una frase sibillina della regolamentazione relativa alla marchiatura CE.
Vengo al dunque, la frase in questione recita testualmente “La marcatura CE è un simbolo grafico ben preciso, che deve essere apposto direttamente sul prodotto (o, se
non è possibile, sull’imballaggio, sulle avvertenze d’uso o sul certificato di garanzia) in maniera chiara,
leggibile e soprattutto indelebile.”
Quel “se non è possibile” mi pare lasci troppo spazio all’interpretazione.
Per fare un esempio pratico, una sigaretta elettronica di provenienza cinese è sufficiente che riporti il marchio sull’imballaggio o su una bustina di cellophane in cui è racchiusa? Non dovrebbe comparire anche sul corpo della stessa considerando che lo spazio c’è?
Grazie,
Nicola
Salve e grazie per i complimenti.
Per rispondere in modo esaustivo alla Sua domanda è necessario partire dell’obiettivo della legge, che è quello oltre della sicurezza del prodotto, di far conoscere al consumatore che il prodotto acquistato rispetta la legge.
Quindi se al momento dell’acquisto con il prodotto, in qualsiasi forma collegato ad esso, viene fornito il marchio CE e le altre informazioni necessarie a renderlo edotto sulle caratteristiche principali del prodotto, questo è sufficiente per il rispetto della legge.
E’ l’informazione chiara al cliente, l’obiettivo e non che il marchio sia stampato, inciso, impresso, anche perchè in alcuni casi il marchio potrebbe rovinare l’estetica del prodotto, ad esempio su una lampada d’arredo.
Perciò dato che la sigaretta viene venduta in kit, è sufficiente che il marchio sia sulla confezione, se un prodotto viene venduto come accessorio, il marchio può essere su una etichetta incollata sull’involucro che lo contiene, però non si può vendere un prodotto sfuso e senza alcuna informazione, quindi se anche ha il marchio impresso e nulla più, quella vendita non è corretta.
Spero di aver chiarito il punto, sul quale peraltro anche molti esponenti delle autorità di controllo fanno non poca confusione.
Cordiali saluti
Avrei un dubbio . Se decidessi di importare qualche prodotto a bassissima tensione , ma già con tutti i certificati , test report delle varie certificazioni in mano , quindi la completa documentazione già fatta dalla società costruttrice in mio possesso , come importatore di questi prodotti , sia lasciando il nome della società costruttrice o mettendo sul prodotto solo il mio nome OEM , bisogna fare qualcosa ?
Grazie per la collaborazione
Sandro
Salve, dubbio più che fondato, infatti Lei deve fare la marcatura CE, come se fosse il produttore e se per farla utilizza i documenti che ha a disposizione, inviati dal costruttore extra UE, non ci sono problemi.
L’unico problema nella Sua ipotesi è che tutto ciò che fa un extra UE non interessa ad alcuno e solo Lei è il responsabile di ciò che immette in commercio, ragion per cui deve appunto fare tutto ciò che compete al produttore, essendo Lei considerato tale dalla legge.
Cordiali saluti.
Salve,
Ho inventato un dispositivo elettronico telecomandato a filo,
scatola abs telecomando, con scheda pcb ,1 led e due interruttori,alimentato da una batteria da 9 volt.
è necessaria la certificazione CE? se il fornitore mi dovesse dare il materiale (scheda con interuttori porta batteria e led integrati) posso fare io l’assemblaggio come azienda non nel settore elettronico?
si trattarebbe di montare il circuito stampato con due viti e chiudere il coperchio del telecomando.
grazie
Salve e congratulazioni, fa sempre piacere vedere che l’inventiva è sempre al lavoro.
Per quanto riguarda gli obblighi esiste certamente quello della marcatura CE, ma perchè a tutti piace il termine “certificazione” che non è quasi mai pertinente, mentre la parola marcatura viene cosí poco usata? Forse perchè è proprio la seconda quella importante ed OBBLIGATORIA?
Lei deve fare la marcatura CE del Suo prodotto, il fatto che sia composto da prodotti già marcati Le faciliterà il lavoro, ma non lo evita.
Non pensi che la marcatura CE sia appiccicare il marchietto o fare la dichiarazione di conformità, c’è molto altro da fare, ed in questo blog è spiegato.
Non esistono limiti alti po di azienda produttrice, l’importante è che ci sia una parità IVA per poter mettere il prodotto in commercio.
Nel caso ne avesse bisogno, noi forniamo consulenza su questi argomenti.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
sto progettando una piccola scheda elettronica (alimentata a 24V corrente continua), la quale non fa altro che attivare e disattivare un piccolo pistoncino.
Il suddetto prodotto verrà utilizzato come sistema di blocco per cassetti contenenti prodotti alimentari all’interno di un supermercato.
Volevo sapere se è necessaria la marcatura CE e a quali normative dovrei fare riferimento.
Ringraziandola per l’attenzione porgo cordiali saluti.
Salve, la risposta alla prima domanda è affermativa, per la scelta della direttiva io opterei per la direttiva macchine, dato che il pistoncino aziona delle parti che si muovono con energia diversa da quella umana. In realtà non cambierebbe molto se usasse la bassa tensione che pure ha la necessità del rispetto delle caratteristiche meccaniche, però per essere corretti e meglio la prima, in fondo poi l’importante è che l’analisi dei rischi sia condotta in modo completo.
Nell’articolo “una carriola è sempre una carriola” spieghiamo il senso del nostro precedente ragionamento e se avrà voglia potrà leggerlo.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
La ringrazio davvero per la risposta, nel caso in cui avessi bisogno possoro scrivere direttamente su questo blog o esiste una mail specifica? di nuovo grazie
Salve, l’email è carraro@xvoi.net ed i telefoni li trova nella home page.
Grazie e cordiali saluti.
Buongiorno, sono una designer e sto disegnando e autoproducendo della lampade da interno. Ogni lampada è un pezzo unico. Utilizzo solo componenti elettrici già con il marchio CE (dalle spine, alle lampade ai cavi ecc.) Di mio costruisco “l’involucro” in legno che però di volta in volta è diverso. Sono obbligata a fare i vari test per la marcatura CE? O basta che l’abbiano i componenti elettrici? Grazie
Salve, entrambe le ipotesi sono errate, non è obbligata a fare i test ( non lo è nessuno ), e non è sufficiente che i prodotti siano già marcati, quest’ultima condizione facilita le procedure di marcatura ma non le elimina. Ció che Lei deve fare è la marcatura del prodotto, che potrà cambiare esteticamente di volta in volta ma sul piano elettrico ritegni rimanga simile se non uguale.
Fare la marcatura CE significa implementare una serie di procedure, tra le quali ad esempio il controllo del materiale approvvigionato.
Nel caso avesse bisogno di chiarimenti ci contatti, Le forniremo le spiegazioni necessarie, poi deciderà se fare da sola o scegliere una consulenza ( non necessariamente ) la nostra.
Cordiali saluti.
esatto! Ma non centra nulla neanche la compatibilità elettromagnetica (Direttiva 2004/108/CE) perchè nella direttiva vi è scritto quanto segue: “ogni dispositivo finito… che può generare
perturbazioni elettromagnetiche, o il cui funzionamento può subire gli effetti di tali perturbazioni”
oppure mi sbaglio? e se mi sbaglio, è vero che è necessario l’intervento di un Organismo Notificato?
Le ho già indicato quali sono le direttive che potrebbero (condizionale) riguardare il Suo prodotto.
Ora possiamo andare avanti a fare domanda e risposta fino a chiarire tutti i punti che Le sono oscuri, ma questo non interessa agli altri partecipanti al blog, che ha lo scopo di diffondere informazioni generali sulla marcatura CE.
Abbiamo precisato in una delle pagine di presentazione del blog, che le necessità specifiche, che non siano di interesse generale e che sono finalizzate a scopi aziendali, non rientrano tra gli obiettivi del blog, che non è uno strumento di consulenza gratuita.
Le ho già spiegato che se vuole può procedere da solo nel lavoro di marcatura, oppure rivolgersi ad una società di consulenza, credevo che fosse chiaro il significato di questo discorso, evidentemente non mi sono spiegato bene.
Cordiali saluti.
nella direttiva Dir. 2006-95-CE all’articolo 1, vi è scritto quanto segue: “Ai fini della presente direttiva per «materiale elettrico», si intende ogni materiale elettrico destinato ad essere adoperato ad una tensione nominale compresa fra 50 e 1 000 V in corrente alternata e fra 75 e 1 500 V in corrente continua, fatta eccezione per i materiali e per i fenomeni di cui all’allegato II.”
La domanda è: nel caso di accessori per plastici ferroviari in scala destinati ad adulti superiori a 14 anni vi sono dei led con resistenza, che possono funzionare con alimentazione a 12volt, la normativa non è quella del basso voltaggio?
Si presume quindi che siano alimentati esclusivamente con delle batterie e non con alimentatore collegato alla rete, in questo caso la bassa tensione non c’entra nulla.
Saluti
Scusi l’ultima domanda… Ma se la direttiva è per il materiale elettrico a basso voltaggio, perchè indicano nella normativa che essa stessa si riferisce a tensioni nominali che vanno da 50 a 1000 volt (alternata) e da 75 a 1500 volt (continua)?
Sinceramente non comprendo la domanda, chi “indicano” e per Lei qual’è il basso voltaggio? Una cosa è il comune parlare ed un’altra sono le definizioni di legge.
Saluti.
A quele direttiva dovrebbero essere soggetti? è una cosa che si può fare autonomamente?
Le direttive possono essere: bassa tensione, compatibilità elettromagnetica, macchine.
Si può fare tutto autonomamente, come scritto nel nostro blog, l’eventuale intervento di un tecnico esterno è in qualità di consulente e come tale è sempre un’opzione che il costruttore ha a disposizione.
Noi forniamo la consulenza facendo una marcatura CE, come se fossimo il cliente e poi trasferendo tutti i file predisposti, perchè crediamo che l’esempio sia più efficace di molte parole.
Cordiali saluti
Costruisco per hobby accessori per plastici ferroviari, so che i modelli in scala destinati ad adulti superiori a 14 anni sono esclusi dalla marcatura CE, ma su alcuni di essi, tipo piccoli lampioncini che si illuminano sui quali vengono montati dei led + resistenza destinati ad alimentazione a 12volt prodotta da altri produttori di modellismo, la marcatura CE è necessaria? Vorrei avviare una attività di commercio, come mi dovrei comportare per questi prodotti artigianali?
Salve, sui modelli in scala non va la marcatura CE come giocattoli, secondo la pertinente direttiva, ciò non significa che se sono soggetti ad altre direttive debbano essere sempre esclusi.
Come giustamente dice Lei se ci sono led e quindi energia elettrica entrano in ballo altre direttive (almeno una di sicuro), quindi il prodotto deve essere marcato CE.
Cordiali saluti.
Tenendo presente che il produttore non mi fornisce alcuna documentazione riguardo le procedure usate in fase di produzione degli oggetti in questione é comunque possibile ottenere la certificazione?
Quanto può costare mettersi in regola?
Cordiali saluti,
Alessandro M.
Ribadisco che stiamo parlando di obbligo di marcatura CE, non di certificazione, che é cosa ben diversa.
La marcatura la fa Lei con la documentazione disponibile e quella che deve preparare.
Per avere un preventivo deve fare richiesta all’indirizzo carraro@xvoi.net ,lo riceverà in pochissimo tempo, in orario d’ufficio.
Saluti.
Buonasera Ing. Carraro,
a inizio 2013 vorrei avviare un’attività di importazione e distribuzione (ingrosso/minuto) di accessori per telefonia, in particolare dalla Cina.
Ho già ricevuto dei campioni dei prodotti (caricabatteria da casa/auto, cover, cavi USB e auricolari). Nessuno di questi ha il marchio CE stampato sul prodotto (alcuni hanno quello china export). Leggendo a destra e a sinistra su internet mi sembra di aver capito che l’unico oggetto che necessita di marcatura CE è il caricabatteria da muro che lavora a bassa tensione, mentre quello da auto è a “bassissima tensione” (12-24V) e credo anche gli auricolari. E’ corretto o sbaglio qualcosa?
Questi prodotti mi arrivano senza confezione di vendita, ma verranno successivamente imballati con il mio logo.
Se escludiamo il caricabatteria da muro, sono in regola per quanto riguarda la normativa CE?
La ringrazio in anticipo,
Alessandro M.
Salve, per dare una risposta rapida e precisa e fornire un’informazione utile, dico che non è in regola con nulla e quindi deve preoccuparsi di mettersi in regola.
La marcatura CE è obbligatoria per tutti questi prodotti ed il soggetto obbligato è Lei.
Come indicato nel blog, Lei può agire in 2 modi:
1 si scarica le direttive pertinenti, se vuole si acquista anche le norme di prodotto, le studia e le applica (costo quasi 0 a parte il Suo tempo, che Lei quanto vale)
2 si rivolge ad una società di consulenza (se dicessi la nostra sarei ovviamente di parte) e si fa dare la consulenza necessaria, in questo caso il costo è ovviamente superiore al primo caso, ma non deve investire il Suo tempo.
Scelga Lei la soluzione che Le sembra più vantaggiosa.
Cordiali saluti.
Ok grazie a domani
Salve,ho costruito una lampada a led per acquari e vorrei metterla in commercio come posso avere un preventivo per regolarizzare il prodotto ?
Grazie Michele
Salve, il blog non é un luogo nel quale trattiamo questioni commerciali, quindi domani Le faró avere il preventivo a Suo indirizzo mail.
Lo avrei fatto ora ma il portatile é spento e stó rispondendo dal tablet che non ha le stesse funzionalità, forse Jobs quando ha pensato all’Ipad, non pensava ad uno strumento di lavoro e forse é stata proprio questa la genialità.
A domani.
Ing. Carraro
Buonasera,se progetto un kit elettronico funzionante a batteria 12V e lo voglio usare come misuratore di giri rpm generico(usando led,display o altro),specificando però che tale scheda elettronica non dovrà essere montata sul mezzo ma solo come misuratore da fermo,sono soggetto a una qualche marcatura particolare?
Cosa prevede la legge sui kit di schede elettroniche senza box,insomma solo circuiti stampati saldati.
Alcuni produttori famosi vendono kit elettronici montati o da montare,sono anche loro a norma CE?
Grazie e saluti
Salve, il prodotto secondo la legge deve essere marcato CE, se fosse montato sull’auto che circola NON dovrebbe essere marcato CE ma omologato (procedura molto più complessa).
La legge prevede che quando si vendono al pubblico prodotti che funzionano con un qualche tipo di energia, debbano essere marcati CE, a meno che non abbiano leggi più vincolanti, come il settore automotive accennato in precedenza.
Non so se i famosi produttori a cui Lei fa riferimento appongano o meno la marcatura CE, oggi ho scoperto che nella filiera produttiva di ascensori di una famosa marca, alcuni produttori di parti, non sanno neppure che esiste la direttiva macchine.
Direi che visti gli esempi che ci danno i “famosi” sarebbe ora che in questo Paese evitassimo di prenderli ad esempio e decidessimo di prendere iniziative in base ciò che noi sappiamo, impariamo e studiamo e non guardando ciò che fanno questi “famosi”, pensi che lo sono anche i poveracci “dell’isola”.
Chi fa le cose all’interno dei “famosi” sono persone comuni che hanno la stessa percentuale di ignoranza che Lei può constatare ogni giorno guardandosi attorno, cioè molo prossima al 100%.
Lasci perde i “famosi”, si fidi solo dei documenti ufficiali e chieda sempre che le mettano per iscritto ciò che Le dicono.
Cordiali saluti.
I prodotti vengono venduti separati o assemblati marcati CE prodotti in europa..personalmente li compro separati perche ora utilizzo prodotti di marche diverse.Questi prodotti funzionano solo assemblati con altri componenti da soli non funzionano ..se non come ricambi.. spero di essermi espresso in modo chiaro.
Ok, spero di aver compreso bene, quindi se Lei acquista e vende non deve fare nulla, se Lei acquista ed assembla deve fare la marcatura CE degli assemblati.
Saluti.
Buona sera
Vorrei vendere un robot di piccole dimensioni che per muoversi utilizza dei motorini passo passo e una scheda di controllo, questi prodotti vengono a me venduti con marchio CE assemblati questi componenti ho bisogno di una nuova certificazione?
Grazie
Salve, non comprendo se i prodotti Le vengono venduti già assemblati e marcati o sono i componenti marcati e Lei li assembla, in questo secondo caso oppure se li acquista finiti da fuori Europa, Lei deve marcali CE.
Cordiali saluti
Salve,
vorrei avviare una piccola attività di costruzione e vendita di apparecchi elettronici operanti in bassissima tensione. Quali sono le norme alle quali devo fare riferimento?
E’ necessario eseguire dei test presso laboratori certificati per ottenere la conformità dei prodotti? Conseguire la certificazione comporta anche una verifica ispettiva periodica da parte di una società preposta?
Grazie per il supporto
Cordiali Saluti
Salve, i prodotti devono essere marcati CE e l’operazione puó essere eseguita da Lei senza necessità di test o di controlli periodici, é necessario stabilire se utilizza solo batterie o c’è necessità anche di un carica batterie, perchè cambiano le direttive.
Puó imparare da solo oppure chiedere la nostra consulenza, ma non ha obblighi di seguire l’una o l’altra strada.
Cordiali saluti.
Salve,
volevo chiederle se per la marcatura CE di una semplice lampada da terra (piantana in metallo con lampada ad incandescenza ed interruttore di accensione) oltre alla dichiarazione di conformità, al fascicolo tecnico ed al manuale di installazione uso e manutenzione sono necessarie prove di laboratorio (es. prove di emc per la direttiva di compatibilità elettromagnetica, prove elettriche per la direttiva bassa tensione).
La ringrazio anticipatamente per una eventuale risposta.
Cordiali saluti.
Salve, se Lei ha eseguito correttamente le cose che ha citato, non è necessario fare alcun test, caso mai una prova di collaudo di sicurezza elettrica non sarebbe male, ma in effetti avrebbe più senso fare i test elettrici sul 100% della produzione e non su un campione.
Il cablaggio della lampada, che tra l’altro si può acquistare già marcato, non presenta una complessità tale da non poter essere verificato visivamente.
Cordiali saluti.
Salve,
per prodotti dati in comodato d’uso e per un numero di pezzi pari a qualche migliaia e nello specifico sto parlando di piastre elettroniche autoprodotte che integrano dei sensori e trasmettono i dati tramite un modulo GSM integrato o tramite rete ethernet.
La suddetta apparecchiatura ha all’interno una batteria di backup e può essere alimentata in bassissima tensione di 12/24V continui o che tramite un alimentatore switching completo fornito da terzi già certificato e completamente incapsulato.
Devo specificare che il prodotto stesso va installato in ambienti dove l’utente finale non interagisce con l’apparato e che durante la fase di progettazione si è stati attenti alla selezione di soli componenti certificati e che rispettano le normative ROHS.
E’ necessaria la marcatura CE ?
Cordiali saluti.
Buon giorno, La ringrazio per la domanda che mi consente di chiarire due punti:
1 l’immissione in libera pratica, contrariamente alle interpretazioni doganali, non c’entra nulla con il versamento di qualche tassa, ma significa “mettere a disposizione di un terzo, in qualsiasi forma, un bene” quindi anche il comodato d’uso è “immissione in libera pratica”, mentre l’immissione in commercio che a volte viene utilizzata in alternativa all’immissione in libera pratica, è più attinente alla vendita, ma stiamo parlando di sottigliezze interpretative, ciò che conta che solo chi produce o importa per sè, può evitare la procedura di marcatura CE, quando subentra un terzo qualsiasi ed in qualsiasi modo, la marcatura CE diventa necessaria.
2 trattandosi di rapporto tra figure professionali, cioè il prodotto non può essere acquistato da chiunque o essere disponibile a chiunque, l’unica diversità dalla marcatura completa sta nel fatto che potreste evitare l’applicazione del marchio, ma dopo aver fatto tutte le procedure del caso, non credo sia il marchietto si o no , un problema.
Per un ulteriore chiarimento si legga l’opuscolo del Ministero delle Attività Produttive che può trovare cliccando sull’icona dell’Europa sulla colonna a sinistra del blog.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
realizzo per hobby oggetti d’arredamento in cartone, tra cui alcune lampade.
Sono preoccupato per il fatto che la marcatura CE richiederebbe costi spropositati nel caso di pezzi unici, più simili ad opere d’arte che a “macchine elettriche”.
Se ho ben capito non c’è alcuna possibilità di produrre e vendere pezzi unici rispettando la legge.
Penso che una dichiarazione di manleva da parte del mio acquirente, che accettasse la mancanza di conformità e gli eventuali rischi, non servirebbe a nulla.
Grazie, Giorgio Imperadori
Buon giorno, la cattiva informazione conduce spesso a cattive considerazioni.
Non so cosa Lei intenda per costi spropositati, ma se Lei volesse spendere nulla, sarebbe sufficiente che si studiasse le direttive e le applicasse.
Nel caso preferisca dedicarsi al Suo hobby, che magari è anche redditizio ( il che secondo me è una contraddizione in termini, nel senso che un hobby non ha lo scopo di produrre denaro, caso mai di spenderlo ), invece di impegnare il tempo a studiare, può chiedere la consulenza per fare la marcatura CE.
Una volta che Lei avrà imparato a farla, il costo finisce li, mentre il guadagno per i Suoi prodotti continuerà, quindi io parlerei di investimento e non di costo e solo Lei può valutare se una spesa tra 1.000 e 2.000 € è un investimento spropositato per tutti i Suoi prodotti, passati e futuri.
Noi facciamo consulenza per lavoro e gestiamo i nostri blog per hobby, perciò se Lei lo desidera potremo su Sua richiesta fornirLe in altra sede il preventivo per la marcatura CE dei Suoi prodotti.
Cordiali saluti.
Salve,
ho bisgno di utilizzare un alimentatore switching per ottenere 12V a partire dalla corrente di rete a 220V.
L’alimentatore è marchiato CE ma non è cablato. In pratica dovrei eseguire io il cablaggio dai morsetti di ingresso dell’alimentatore verso una presa VDE.
Questo cablaggio “annulla” il marchio CE del costruttore dell’alimentatore?
Tengo a precisare che non sto modificando nulla del circuito dell’alimentatore, ma sto utilizzando dei morsetti predisposti dal costruttore.
La ringrazio per l’attenzione
Daniele Salvi
Probabilmente chi ha marcato quel prodotto prevedeva un utilizzzo solo da parte di utenti specializzati, nel momento in cui Lei mette le mani sul prodotto deve fare la marcatura CE sul risultato finale. Questa marcatura non annulla, ma integra la precedente, cioè quello che acquista va bene, ma Lei ha l’obbligo di dimostare che quello che vende o utilizza va bene e non solo ciò che acquista.
Se poi Lei è l’utilizzatore finale, allora è chi ha messo in commercio l’alimentatore a non rispettare le leggi.
Se ha letto come deve essere fatta la marcatura CE, avrà anche capito che la dichiarazione di conformità e l’ultima cosa che viene fatta assieme all’etichetta, quindi prima si fanno le altre procedure che producono altri documenti, come l’analisi dei rischi ed il manuale.
Ai fini doganali non sarebbe necessario nulla, ma per evitare problemi è meglio che sia fatto tutto prima a cura dell’importatore e se risulta più pratico e molti lo fanno, è meglio apporre sul prodotto il marchio CE all’origine, evitando così difficoltà operative e problemi doganali.
Le consiglio di entrare nell’area “Altri servizi per le aziende” se ha necessità di consulenza specifica, dato che i commenti servono per analizzare questioni di interesse generale e domande o pareri che interessano a molti e non ad una singola azienda.
Cordiali saluti.
Si, ho letto diffusamente..l’importatore dovrebbe farsi mandare un campione col rispettivo facicolo tecnico, testarlo preventivamente da organismo assumendosi l’onere della dichiarazione di conformità ( il fabbricante terzo straniero non lo può fare a meno che non abbia un rappresentante in territorio comunitario) e di apporre il marchio CE, magari premurandosi di farlo mettere dal suo fornitore prima dell’arrivo in Italia.
In questo caso la dichiarazione di conformità …Io AziendaItaliana dichiaro sotto la mia responsabilità che il prodotto dell’AziendaCN, Modello, tipo ecc è conforme alla direttiva tal dei tali.. è corretta ai fini doganali?
Lo stesso vale nel caso in cui l’importatore esercita attività di distributore-grossista?
Spesso e volentieri i prodotti che investono la normativa sulla sicurezza…presentano già un marchio CE all’importazione…o sbaglio?
Inoltre …come reputa il nuovo disciplinare dei controlli tra Mise e Dogane? A volte genera troppa confusione..
Salve, l’importatore deve fare tutte le procedure per la marcatura CE, che ovviamente non è una banale dichiarazione basata sul “nulla”.
In questo sito è spiegato in modo completo in cosa consiste la marcatura CE e se Lei investe un pò di tempo a cercare tra i vari articoli troverà certamente la risposta alle sue domande.
Se poi intende procedere e non sa come fare, è sufficiente una richiesta di preventivo alla nostra mail.
Cordiali saluti.
forse ho esemplificato troppo…
Gentile Ing. Carraro…
l’importatore che si fa produrre o acquista in Cina prodotti che in UE sono soggetti alla marcatura CE che tipo di dichiarazione deve allegare perché la dogana non possa eccepire nulla nei controlli? Basta una dichiarazione del tipo ..” Il sottoscritto XY nella qualità di titolare della ditta…,consapevole delle responsabilità civili e penali…dichiara che i prodotti oggetto dell’importazione sono conformi al Regolamento CE…ecc ecc..
Insomma una sorta di assunzione di responsabilità..
Buon giorno a Lei, ci sono varie soluzioni:
– richiederlo alla ditta produttrice, se raggiungibile
– sostituirlo con una etichetta che riporti gli stessi dati, prima che scompaiano del tutto
– fare una foto digitale, stamparla e conservarla ( sia in digitale che in cartaceo ) magari ritoccando a mano il marchio prima della foto, così si vede meglio
Forse ci sono anche altre opzioni, l’importante è che in origine esistesse il marchio, che lo si documenti e che poi lo si sostituisca con una copia che sia evidentemente una copia e non voglia essere un falso.
Spero di aver espresso chiaramente il concetto che tutto deve essere fatto in modo evidente.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Ingegnere,
se il marchio CE di un’apparecchiatura elettrica risultasse non più visibile, cosa conviene fare ?
Grazie.
Salve, il prodotto deve essere marcato CE.
Le direttive da rispettare sono: Direttiva macchine, Direttiva bassa tensione, Direttiva compatibilità elettromagnetica.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno, supponiamo di avere un oggetto costituito dai seguenti componenti:
– un pacco batterie agli ioni di Litio
– una scatola contenente scheda equalizzattrice, connettore di uscita e interruttore.
La tensione di uscita nominale vale circa 15V
All’oggetto andrà collegato un utensile da giardinaggio.
Potrà poi essere connesso ad un carica batterie.
Che tipo di DIRETTIVE deve rispettare questo oggetto? Deve essere marcato CE?
Cordiali saluti
Se il manuale è irrecuperabile lo si deve rifare, per consentire un uso sicuro dell’apparecchiatura.
Non è prevista la perizia in sostituzione della marcatura CE, se questa è obbligatoria.
Cordiali saluti.
Salve Ingegnere, grazie per la risposta data. Avendo necessità di approfondire l’argomento sulla mancanza del manuale, le faccio un’altra domanda. Mi scrive che il manuale deve esserci in ogni caso. Qualora il manuale fosse irrecuperabile (perché andato perso, la ditta non è più contattabile, ecc.), l’apparecchio può continuare ad essere usato ?
E’ altresì, è irregolare richiedere una perizia per un apparecchio che è stato costruito dopo l’entrata in vigore della Direttiva sulla marcatura CE ?
Grazie davvero per la disponibilità e competenza.
Salve, se l’apparecchio è stato costruito prima dell’entrata in vigore della Direttiva sulla marcatura CE, si fa la perizia, altrimenti si fa la marcatura CE.
La perizia non sostituisce nulla, ha una funzionalità di tipo diverso dal manuale che comunque deve esserci in ogni caso.
Cordiali saluti.
Salve Ingegnere, in caso di indisponibilità del manuale d’uso di un apparecchio elettrico, può essere richiesta una perizia da parte di un tecnico abilitato che sopperisca a una siffata carenza ?
Cosa differenzia una perizia tecnica dal fare una marcatura CE ?
Grazie.
Salve, a prescindere da ciò che fornisce il produttore ( più documentazione si ha a disposizione meglio è ) l’onere della marcatura è dell’importatore e la marcatura CE non è la dichiarazione di conformità, ma qualcosa di ben più complesso.
Cordiali saluti
Salve Dottor Carraro,
stiamo importando alcune lampade a LED dalla Cina per rivendita (uso commerciale). I fornitori cinesi hanno dichiarazione di conformita’ CE e fascicoli tecnici per compatibilita’ elettromagnetica di un ente terzo cinese.
La domanda e’ questa. Se il fornitore cinese, fornisce il fascicolo tecnico completo di “technical construction file” o “documentazione tecnica”, e “test reports”, e ci si fida di tutta queste carte provenienti da enti stranieri, si può emettere, sotto la nostra responsabilità, in qualità di importatore, la dichiarazione di conformità o si e’ tenuti a “testare” il prodotto presso un laboratorio notificato europeo?
La ringrazio anticipatamente,
Andra Agosti
Salve Dottor Carraro,
stiamo importando alcune lampade a LED dalla Cina per rivendita (uso commerciale). I fornitori cinesi hanno dichiarazione di conformita’ CE e fascicoli tecnici per compatibilita’ elettromagnetica di un ente terzo cinese.
La domanda e’ questa. Se il fornitore straniero, fornisce il fascicolo tecnico completo di “technical construction file” o “documentazione tecnica”, e “test reports”, e ci si fida di tutta queste carte provenienti da enti stranieri, si può emettere, sotto la nostra responsabilità, in qualità di importatore, la dichiarazione di conformità o si e’ tenuti a “testare” il prodotto presso un laboratorio notificato europeo?
La ringrazio anticipatamente,
Andra Agosti
Salve, la risposta è affermativa in entrambe i casi, se necessita di consulenza specifica utilizzi la sezione “Altri servizi alle Aziende” accessibile dalla colonna di destra.
Cordiali saluti
Buongiorno,
se io costruisco una lampada a led (led che funzionano a 12volt) senza fornire l’alimentatore (Vedi faretti da incasso o simili) e questo venga comprato dall elettricista di fiducia del mio acquirente, serve la marcatura CE?? e se dovessi fornirlo io l’alimentatore, ma senza collegarlo?? Serve la marcatura CE??
Saluti. Grazie.
Se provengono da un Paese extra CEE è corretto che li abbiano forniti così, se li commercializza senza predisporre la marcatura rischia da 2.000 a 50.000 euro di ammenda, il sequestro di tutta la merce ed una denuncia penale.
Cordiali saluti.
buona sera, ho commisionato la produzione di rilevatori di presenza che inviano i dati tramite modem gsm, questi rilevatori non presentano nessuna marcatura CE anche se hanno fatto dei test EMC Report e test Radiospettro, inoltre mi sono stati consegnati privi di qualsiasi documentazione e/o manuale d’uso. quali rischi e/o sanzioni incorro nella commercializzazioni di tali prodotti?
grazie per la risposta.
Salve, la logica da seguire è quella che ognuno deve rispondere per ciò che fa in relazione alla sicurezza de prodotto, quindi ad ogni passaggio ogni azienda deve documentare la sua parte.
Mi sorge però una domanda:- fra tutte le cose che Lei cita, manca l’analisi dei rischi, come mai?-.
Trovo un pò strano che si realizzi il manuale senza aver prima eseguito questa analisi.
Dal momento che stiamo parlando di questioni specifiche per poter rispondere dovrei avere informazioni altrettanto specifiche, ad esempio per poter dire come deve essere l’etichetta devo conoscere il prodotto in dettaglio, dato che esistono esigenze generali ed altre particolari.
Ritengo quindi più conveniente un contatto diretto anziché trattare in questo ambito queste problematiche.
Buon giorno, come consulente qualità seguo un azienda italiana produttrice nel campo delle apparecchiature per l’estetica con proprio marchio. Tale azienda mi ha chiesto di consigliarla in merito alla richiesta di un cliente che vuole far realizzare una apparecchiatura ad hoc e poi rimarchiare l’apparecchiatura con proprio logo.
In questo caso la procedura corretta qual è ? la mia opinione (però vorrei la Sua conferma) è:
– FABBRICANTE che realizza l’apparecchiatura redige il Manuale d’uso in bozza, il Service manual e la dichiarazione di conformità (a monte naturalmente ha fatto prove in conformità a BT. EMC e EN 63335 e l’analisi dei rischi) ed appone una etichetta CE anonima.
– CLIENTE CHE IMMETTE SUL MERCATO IL PRODOTTO personalizza il Manuale d’uso e riemette la dichiarazione di conformità.
A questo punto mi sorgono alcuni quesiti:
– ETICHETTA cosa deve contenere ? è obbligo del CLIENTE completarla con i suoi dati ?
– PROVE DI TIPO: il report di prova fatto fare dal FABBRICANTE deve essere intestato al CLIENTE ?
– FASCICOLO TECNICO: chi deve tenere tutta la documentazione ? nel caso sia obbligo del CLIENTE il FABBRICANTE cosa deve dare al CLIENTE ? anche schemi elettrici, schede tecniche dei materiali e dei componenti ?
La ringrazio anticipatamente
La ringrazio molto per la risposta chiara e celere.
Le auguro un buon proseguimento di giornata.
Alessio Di Virgilio
Salve, ovviamente il prodotto deve essere marcato CE e nel farlo dovrà considerare anche quei componenti che non hanno il marchio CE e che quindi fino a quel punto nessuno garantisce in termini di sicurezza.
Chi assembla deve rilasciare la dichiarazione di conformità rispetto al prodotto che ottiene, quindi risponde anche dell’impiego di prodotti non marcati anche se non li ha approvvigionati lui, però non è responsabile di eventuali errori di progettazione.
L’iter per l marcatura lo trova in vari articoli presenti nel sito e nel e-book punture di vespe, che si trova a destra nella pagina del blog e che Lei si può scaricare.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buon pomeriggio,
in primo luogo mi preme farle i complimenti per le eloquenti spiegazioni che da ai quesiti che noi tutti le poniamo, e per non uscire dal tema le espondo anche il mio.
Sto progettando un prodotto che sarà destinato all’esposizione di piccoli oggetti, questo prodotto è costituito da un motoriduttore importato dalla cina e da 4 batterie “torcioni” da 1.5 volt collegate in parallelo e comandate attraverso uno swith. Il tutto contenuto in uno stampo ad iniezione non apribile. (ad esaurimento delle batterie il prodotto viene smaltito dal cliente). Dalle risposte date ai quesiti degli altri blogger credo sia necessaria anche nel mio caso la marcatura CE, le mia domande sono le seguenti
1) dal momento che il motoriduttore ne è sprovvisto (ha soltanto i certificati Rohs) posso comunque certifiacare il prodotto?
2) il fornitore che assembla l’oggetto (cablaggio montaggio e confezionamento) deve rilasciarmi una certificazione?
3) Quale è l’iter che devo segurie per poter apporre la marcatura?
La ringrazio cordialmente per la sua disponibilità.
Alessio Di Virgilio
Naturalmente è inevitabile che un certo linguaggio tecnico straniero ci divenga familiare, d’altronde il saluto veneto “ciao” è diventato internazionale però il verbo è rimasto “salutare” e così nelle altre lingue, l’importante è che l’uso non limiti, volutamente o meno, la comprensione di ciò che si vuole comunicare.
Il prodotto che Lei acquista dovrebbe essere marchiato dall’importatore, suppongo chi lo vende a Lei, il problema è loro e riguarda Lei solo se lo rivende senza marchiarlo.
Il marchio presente, applicato dai cinesi è illegale, ma il problema si risolve con la marcatura.
Le certificazioni sono utili per fare la marcatura, perchè sono relative al prodotto e non al produttore, quindi non è necessario che Lei rifaccia delle prove di laboratorio, che appunto sono già disponibili.
Per quanto riguarda i Suoi prodotti, si dovrà fare l’analisi dei rischi in base alle valutazioni possibili ed alle informazioni a disposizione, è chiaro che se Lei prende il plexiglas dalle discariche di Seveso, può immaginare che sia inquinato (l’esempio è casuale, potrebbe essere qualsiasi altro posto) e quindi dovrebbe preoccuparsi di valutarne la pericolosità.
La responsabilità della pericolosità dei prodotti è di chi li mette in commercio (questa è la ragione per cui si dovrebbe sempre chiedere la dichiarazione di conformità dei materiali acquistati) quindi se Lei ricicla si prende dei rischi e li trasferisce ai clienti, è necessaria quindi molta prudenza nel fare un’azione apparentemente utile all’ambiente, sono ambiente anche i clienti.
Nel caso mi contatti, Le fornirò le informazioni che Le necessitano, per ora auguro anche a Lei una buona domenica.
Saluti
Egr Ing. Renato Carraro
Le anticipo comunque che domani leggerò l’altra mail e
sicuramente le telefonerò sfruttando i numeri sul suo sito.
La ringrazio per la sua “filippica”, concordo pienamente,
solo che il nostro quotidiano , il lavoro e le terminologie
tecniche sempre in inglese ci portano a questa abitudine,
come dire.. di default , eccola li un altra..ehehehe
Riguardo alla mia domanda come sempre quando si è ignoranti come
me, si ignora, e quindi si fatica a formulare la domanda,
visto che può essere costruttivo per tutti provo ad essere piu chiaro.
Per il prodotto da rinominare, rimarchiare, “oemizzare”
questa è la situazione;
il prodotto ha la Attestation of Conformity n……, vengono elencate
le direttive ecc ecc ed il Marchio CE
questa attestazione è intestata ad una società cinese e poi viene venduto
in italia.
Io acquisto il prodotto da un altra società italiana che non lo rinomina
lo lascia cosi come è, e dice di avere l’assistenza con i ricambi.
Credo in questo prodotto, sia economicamente che strategicamente
altrimenti non cercherei di venderlo, ma….
avendo io una attività di centro asssitenza e vendita ,sono CAT autorizzato,
realizzo impianti domotici e siti web, tendenzialmente vorrei venderlo
con il mio logo erreemme, e quindi le domande sono;
il passaggio di chi me lo vende senza marchiarlo può
portare a me a cascata dei problemi?
anche per me è meglio lasciarlo cosi?
se lo rimarchio devo ricertificare il prodotto con il marchio CE?
a questo punto se metto il mio logo eseguo un contratto scritto con chi dice di avere
i ricambi per dare come dice leI quel DEVE DARE SERVIZIO AL CLIENTE,
sono ben felice di farlo, a patto che convenga.
attendo suo consiglio…..
Per la questione plexiglass;
devo realizzare delle lampade che sono cosi composte;
led importati marchiati CE
alimentatori 220 Vca- 12/22 Vcc
plexiglass di recupero
in generale riguardo al plexiglass o riferemndomi a qualsiasi
materiali di recupero, in futuro magari anche i led ….
non ho la certifica del costruttore e quindi? come si fa?
mi vien da pensare a quelli che realizzano e vendono prodotti
ricavati dal riciclo , come si fa?
certo marchiare la lampada penso sia simile al discorso del prodotto precedente
La ringrazio per i complimenti del sito, a meno che non abbia gli applet di Flash,
oppure vede bene tutti siti realizzati anche in Flash, non è un suo problema,
ma mio, come si dice sempre, il calzolaio ha le scarpe buche , il mio sito
viene dopo quello dei clienti e quindi…., ma al piu presto lo finirò, e avrà
innovazioni interessanti, sorpresa…!
La ringrazio ancora
Cordiali Saluti, e vista la data buona domenica.
Roberto
Salve, rispondo ai Suoi due commenti, che in realtà sono uno solo, anche se Le ho già risposto privatamente, ma Lei mi fornisce l’occasione per chiarire alcune cose di interesse comune e di esprimere una opinione e parto da quest’ultima.
Ho sempre rifiutato nei limiti del possibile il ricorso alle sigle che molto spesso si utilizzano senza conoscerne il significato , infatti sono in genere acronimi di espressioni inglesi e quindi sarebbe necessario ricordare tutte le parole originali, il loro significato, la traduzione e poi cosa vogliono dire.
Non dubito che Lei conosca il significato di OEM, ma certamente non lo conoscono molti di coloro che La leggono, se poi agli acronimi, facciamo seguire anche i verbi degli acronimi, allora parliamo un’altra lingua.
Mi sembrerebbe più semplice usare il termine “rinominare” o rimarchiare”.
Abbiamo una delle lingue più ricche di termini al mondo, e purtroppo la conosciamo poco, perchè dobbiamo italianizzare termini di parole inesistenti in una lingua che ha il pregio della sintesi e della divulgazione tecnica, ma non ha certo le basi culturali della nostra?
Purtroppo oltre a non vedere i nostri difetti veri, stiamo perdendo anche la capacità di riconoscere ed apprezzare le cose che ci potrebbero distinguere.
Fine della filippica, non ce l’ho certo con Lei, ma vorrei che parlassimo un linguaggio comprensibile agli italiani, tanto più che “oemizzare” non lo capiscono neppure gli inglesi, sarebbe lo stesso che loro invece di dire fermare dicessero “altizzare”.
La rimarchiatura, cioè l’apposizione di un nuovo marchio rispetto a quello del produttore, non è una sua facoltà, ma un Suo obbligo, Lei immettendo il prodotto nel mercato ha l’obbligo di rendersi rintracciabile dal cliente, quindi non solo può, ma DEVE “oemizzare” il prodotto.
Dopo aver fatto un pò di bonaria polemica, mi consenta ( che brutta espressione ) di farLe i complimenti per il sito, molto simpatico, però oltre alle pagine esterne, non sono riuscito ad andare, limiti miei o del sito ?
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
mi scuso è partito il commento
dicevo
egr,
buongiorno
il cosidetto oem oppure oemizzare un prodotto con proprio marchio o logo per poi venderlo richiede rifare il marchio ce o posso lasciarlo con quello esistente del costruttore ?
ne approfitto per un altra domanda,
sto creando lampade a led con led e alimentatori già ce ma utilizzo plexiglass di recupero, quest’ultimo il plexiglass come faccio se non ha il ce poichè di recupero ?
cordiali saluti e complimenti per questo blog.
egr,
buongiorno
il cosidetto oem oppure oemizzare un prodotto con proprio marchio o logo per poi venderlorichiedere rifare la un prodotto già marc
Buon giorno, la procedura per eseguire la marcatura CE è spiegata in vari posti nel blog e più specificamente in uno degli e-book che Lei può scaricarsi gratuitamente.
Nel caso invece avesse necessità di informazioni specifiche e di un preventivo, ne faccia richiesta utilizzando il nostro indirizzo carraro@xvoi.net
Cordiali saluti
Buongiorno,
mi trovo nella seguente situazione: sto progettando un motorino per l’apertura di un’anta di armadio, alimentato attraverso un trasformatore a 12V e comandando attraverso onde radio, tutti i componenti sono singolarmente marchiati CE, ma l’assieme non è automaticamente CE, quindi come si procede per una certificazione CE
Grazie per la cortese attenzione
Cordiali saluti
Salve, siccome l’utilizzo finale prevede la tensione di 220 V, forniti dall’alimentatore, il prodotto deve rispettare la direttiva bassa tensione e quella di compatibilità elettromagnetica e quindi deve essere marcato CE, in realtà era sufficiente anche una sola delle due per essere obbligati alla marcatura.
L’insieme di prodotti marcati CE, non è automaticamente CE.
Cordiali saluti.
Per una lampada a led, pilotati da un semplice circuito di regolazione con resistenze di caduta, alimentata con alimentatori marchiati CE a bassa tensione (5, 12, 24 volt), potenza complessiva misurata 0,7w è richiesta la marcatura CE?
oppure è sufficiente dire che è un prodotto ricavato assemblando elementi marchiati CE
Salve, tutte le apparecchiature che funzionano con qualsiasi tipo di energia elettrica sono soggette alla direttiva di compatibilità elettromagnetica, quando la tensione supera i 50 V e fino a 1000 V per la corrente alternata ( da 75 a 1500 V per la corrente continua ) si deve rispettare anche la direttiva di bassa tensione.
Cordiali saluti.
Una torcia elettrica, che funziona a 2 batterie da 1.5V dc (e quindi 3V, inferiori ai 50V della direttiva bassa tensione), per quale motivo viene venduta marcata CE?
Salve dalla Sua descrizione direi che tali attrezzature non sono coperte da alcuna direttiva e quindi non soggette a marcatura CE.
Sarebbe opportuna una conoscenza più approfondita del prodotto per una valutazione certa.
Cordiali saluti
Buonasera, volevo sapere quali attrezzature manuali non elettriche richiedono la marcatura CE. Stiamo assemblando un’attrezzatura per miscelare delle cartucce di adesivo: funziona esclusivamente manualmente, girando la manopola un pistoncino entra nella cartuccia e permette la miscelazione dei due componenti. Naturalmente sono state considerate tutte le misure di sicurezza previste dal D.Lgs. 81/08 allegati V e VI. Ringrazio in anticipo per la risposta.
Cordiali saluti
Salve, come singoli elementi questi prodotti non necessitano di marcatura CE, ma se impiegati in sistemi di misurazione del calore rientrano nella categoria dei “contatori di calore” e quindi devono essere marcati, soprattutto se possono essere commercializzati “sfusi” cioè non abbinati all’apparecchio di misurazione.
La termocoppia o la termo resistenza da soli, non sono strumenti di misura, ma sensori, quindi è lo strumento nel complesso che deve essere marcato CE e non la singola parte.
Cordiali saluti
Buongiorno, vorrei chiederle se strumenti di misurazione di temperatura quali termocoppie e termorsistenze rientrano tra i prodotti per i quali è necessario il marchio CE. Grazie
buongiorno la doccia idromassaggio va venduta e installata in un complesso condominiale grazie
Salve, prima di tutto va chiarito se la doccia è per uso privato o la deve vendere, in secondo luogo in quale contesto va installata, (casa privata o condominio) e solo dopo posso darLe una risposta, in quanto per questo prodotto esiste l’obbligo del marchio CE, che però i cinesi non possono apporre.
Quindi se lo importa per commercializzarlo, la marcatura la deve fare Lei, se lo importa per uso privato può non avere il marchio, però se va ad interagire con un impianto comune, ad esempio in condominio, l’installatore non dovrebbe montarla senza il marchio.
Quello che poi succede nella realtà di tutti i giorni, non fa testo.
buonasera vorrei per cortesia un informazione sto acquistando una doccia idromassaggio in cina cosa devo chiedere all’azienda per via delle certificazioni grazie mille per la risposta irene
Salve, la Sua non è una richiesta per la marcatura CE, ma una richiesta tecnica in campo elettrico, pur avendo conoscenze in questo senso non riteniamo di esseri esperti per poterLe dare una risposta sicura.
Dovrebbe fare delle ricerche sulle norme specifiche che regolano questi prodotti.
Cordiali saluti
Salve, desideravo se possibile sapere, se per ottenere il marchio CE per alimentatore AC/DC (input: AC 220 V, output DC 20 V), occorre fare isolamento galvanico con un trasformatore. Grazie per l’attenzione
Salve, La ringrazio per l’attenzione però questo blog non ha finalità commerciali, quindi per avere queste informazioni ci deve contattare direttamente tramite mail.
Buongiorno, so che è difficile stabilire un prezzo, ma spero Lei possa dare almeno una risposta approssimata alla mia domanda. Quanto costa la certificazione CE di un apparecchio a led IP 66?
Grazie, e arrivederci
Salve, le norme che regolano questo prodotto sono:
Direttiva sulla Bassa Tensione
Direttiva sulla Compatibilità Elettromagnetica
La normativa Rohs
e poi ci sono altre norme sui cablaggi e sui circuiti elettrici.
Ovviamente questo risponde a tutte le Sue domande, non spiega ovviamente come certe affermazioni possano essere spacciate per verità.
L’uomo ha un triste destino, ha l’intelligenza limitata fino ad un QI normale di 100, ma ha una stupidità illimitata e vedo che anche Lei tocca con mano questa realtà.
La saluto cordialmente e grazie per l’attenzione.
Salve,
un assemblatore di computer sostiene che per vendere un PC che è fatto di schede elettroniche tutte marcate CE, non è necessario marcare CE il PC finale in quanto non c’è scritto da nessuna parte di questa obbligatorietà.
Lei conosce e mi può indicare una normativa di riferimento che smentisca questa tesi?
E’ possibile che una apparecchiatura come un computer che sta attaccata alla rete elettrica possa non avere l’obbligo della marcatura CE?
Si, questi prodotti rientrano in ogni caso tra le categorie da marcare CE
Nel caso si importassero dei prodotti a bassisima tensione, funzionanti a 12v CC (Illuminazioni a Led). Anche in questo caso rientra nelle direttive CE?
Salve, grazie per l’attenzione che ci riserva.
Il marchio CE può non essere presente sul prodotto in generale, qualora l’applicazione sia problematica, in genere per il materiale elettrico il marchio è sempre presente, sia sulla confezione che sul prodotto.
La Direttiva Bassa tensione esclude le prese e le spine, che fanno riferimento ad altra norma di prodotto, ma è sufficiente la L. 18 ottobre 1977, n. 791, per stabilire l’obbligo di sicurezza del prodotto in questione.
Trattandosi di luogo pubblico, ma anche di luogo di lavoro, non sono certo che sia corretto l’uso di tale dispositivo, in quanto anche le normali spine presenti sugli apparecchi elettrici, le bipolari in classe II, sono bandite dai luoghi di lavoro.
Per una informazione più approfondita sarebbe opportuno rivolgersi all’ISPELS
Salve,
nel caso di una presa di corrente multispine, volgarmente detta “ciabatta”, se il marchio CE è presente nella confezione, ma non direttamente nel prodotto, può essere ugualmente considerato valido come prodotto conforme alla normativa UE, e quindi il prodotto idoneo ad essere installato in un ufficio pubblico? In caso, in quale legge l’argomento trova esplicita trattazione? Grazie per l’aiuto