Importazioni dai Paesi extra CEE
L’importazione è sempre un’operazione complessa sia per oggettività sia per scarsa informazione.
L’importazione di prodotti dai Paesi esterni alla Comunità Europea, comporta degli obblighi di vario tipo.
Oltre a rispettare specifiche leggi, che riguardano alcune categorie di prodotti, ad esempio: alimenti in generale, alimenti per bambini, capi di abbigliamento, ecc. molte categorie di prodotti devono essere marcate CE.
Contrariamente a quanto si pensa, nei prodotti importati non è il costruttore che deve applicare il marchio CE, ma l’importatore, infatti le varie direttive chiariscono in modo netto che solo un residente nella Comunità Europea può svolgere questa attività, quindi o il costruttore estero ha un suo referente nella Comunità, oppure è l’importatore che deve eseguire le procedure per la marcatura CE.
Un paradosso che succede spesso al momento dello sdoganamento e del controllo da parte delle autorità competenti è quello che prodotti con il marchio CE da un produttore es cinese, senza alcun recapito in Europa, siano autorizzati al commercio, mentre altri non marcati CE e di cui si dovrebbe correttamente prendere carico l’importatore, vengano bloccati.
alt dogana
I prodotti in entrata verso la Comunità Europea possono essere marcati CE, solo se il produttore ha una sede nella comunità o solo dall’importatore, le direttive in merito sono chiare e quindi non si comprende, perchè al momento dei controlli insorgano confusioni.
Tutti i prodotti che non fanno riferimento ad un referente europeo o all’importatore, dovrebbero essere bloccati all’ingresso nella Comunità Europea, e questo risolverebbe molti problemi, soprattutto di protezione dei marchi registrati e di altre illegalità di cui sentiamo parlare tutti i giorni.
Per garantire i consumatori, i produttori e gli importatori onesti, sarebbe sufficiente applicare le Direttive sul marchio CE e per applicarle basta conoscerle, dal momento che sono tutte molto chiare, lo sanno bene le grandi aziende extra europee, che da molto tempo hanno i loro referenti all’interno della Comunità Europea, ma non lo sanno evidentemente coloro che dovrebbe fare i controlli.
Confondere “sospensione” dell’immissione in libera pratica, azione indicata dalla legge, con: blocco, sequestro, respingimento, distruzione delle merci, crea costosi quanto inutili danni agli importatori.
Riteniamo che la marcatura CE sia un fatto di grande rilevanza, per la garanzia di sicurezza e di trasparenza e quindi invitiamo tutti a prenderne conoscenza per fare ognuno la propria parte, dal consumatore, all’importatore, dal costruttore, all’addetto ai controlli.
Ascolta i podcast
Domande e risposte sull'importazione
Importazioni da fuori UE
Regolamenti e direttive
Approfondimenti
Riteniamo utile fornire quante più informazioni possibili a chi consulta il nostro sito. Potresti trovare interessante leggere anche:
I nostri video tutorial
Guarda i nostri video relativi alla marcatura CE e alla conformità dei prodotti immessi nel Mercato Comunitario
Aggiornamenti sulle importazioni, sulla marcatura CE e sulla sicurezza dei prodotti
Contattaci
Informazioni sulla marcatura CE, sulla sicurezza generale di tutti i prodotti ed i preventivi per eseguirla sono gratuiti!
Contattaci, riceverai sempre e comunque una risposta immediata!
La nostra esperienza sarà la Vostra tranquillità!
Se hai una webcam ci potremo anche vedere con Skype o altro strumento di videoconferenza, così non saremo solo una voce o una mail.
Telefonaci
Uff: +39 049 8875489
Cel: + 39 335 7815770
Invia una mail
carraro@marchioce.net
Skype
carraro@marchioce.net
I nostri orari
Dal lunedì al venerdì
dalle 8.30 alle 18.30
Buongiorno , ho comprato un roll bar per auto ( per chi non lo sapesse e’ un accessorio da montare sopra la Jeep per “aumentarne” la sicurezza in caso di ribaltamento.
La dogana mi ha fermato il materiale dicendo che e’ privo di marchio CE. ho letto in rete paginate sull’ argomento ma nessuna e’ riuscita a chiarirmi se questi Roll Bar devono avere il marchio CE o meno.
Potete darmi voi una risposta in merito ,eventualmente anche alle conseguenze in quanto ho importato a nome della mia azienda questo roll bar .
Grazie
Salve, questo prodotto deve essere marcato CE e per poterlo fare deve anche essere disponibile un certificato emesso da un organismo notificato.
Noi siamo a disposizione per fornirLe direttamente tutte le indicazioni del caso, anche se stiamo intervenendo in ritardo rispetto al problema.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve, vorrei importare dalla Cina del materiale isolante… parliamo di pannelli in poliuretano… premetto che non è per rivenderlo ma lo devo posare a casa mia… In UE questo materiale ha 2 certificazioni UNI EN 13823 e EN 13501-1 per la reazione al fuoco, nella mia ignoranza totale se dovessi importarlo (stiamo parlando di un container) i doganieri c’è la possibilità che vogliano queste certificazioni (oltre al marchio CE, che tra l’altro il cinese dice che glielo applica sopra volendo, assurdo), io non ho partita iva…
Cordiali saluti
Salve, ritengo che Lei sia una persona sensata, perchè ad un certo punto scrive “assurdo”.
Pensi inoltre che ciò che Lei giustamente ritiene assurdo, viene considerato lecito da qualche funzionario de MISE, da qualche “specialista” che opera su incarico di Confindustria e da molti doganieri.
La marcatura CE la può fare esclusivamente un soggetto europeo.
In base alla legge Lei potrebbe importare questa merce e poi utilizzarla come vuole, purché non la metta a disposizione di nessuno, ma in Italia le cose non vanno secondo la legge e Lei corre seriamente il rischio che la merce sia bloccata da un doganiere (non dalla Dogana che in questi maneggi è in realtà parte lesa, come Lei).
Potrebbe passare tranquillamente oppure subire le più svariate vicissitudini e Lei potrebbe essere addirittura denunciato ed in questo Paese è assolutamente necessario tenersi lontano dai tribunali.
Quindi il mio consiglio spassionato è di lasciare perdere.
Acquisti in Italia, magari da produttore italiano, che magari non sa neppure che il prodotto deve essere marcato CE, ma sicuramente lo sa fare bene.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buonasera Ing. Carraro
le volevo chiedere informazioni per una marcatura CE.
Ho importato da shanghai una macchina industriale quando è arrivata in italia l’hanno bloccata alla dogana, dopo un mese circa mi hanno spedito nella mia sede la macchina tutta smontata ma è stato aperto un processo penale perché sostengono che la macchina non è certificata quindi risulta illegale.
Il giorno del processo mi hanno detto che devo certificare la macchina.
Premetto che la macchina la devo utilizzare all’interno della mia azienda.
Siccome i soli documenti che ho della macchina sono le istruzioni originali di installazione uso e manutenzione posso certificare la macchina?
il costruttore della macchina risulta essere la l’azienda di shanghai?
Salve, nessuno poteva mettere le mani sulla macchina e neppure bloccare la Vostra macchina.
Tutta l’operazione è stata condotta illegalmente e le accuse sono assurde.
Due miei clienti sono andati recentemente a sentenza, per presunti problemi di marcatura CE, ed entrambi sono stati assolti, quindi conosco perfettamente la questione.
Lei certamente deve fare la marcatura CE sulla macchina prima di utilizzarla, ma non si preoccupi delle accuse, sono loro che dovrebbero essere condannati per comportamento illegale.
Le in quanto importatore ha l’obbligo di marcare CE la macchina, ma lo può fare prima di utilizzarla e non aveva alcun obbligo di farlo prima dell’importazione.
Purtroppo sembra che la legge si fermi sulla porta delle dogane.
La nostra società fornisce assistenza e consulenza per la marcatura CE.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro,
ho trovato in questo blog risposte molto interessanti e competenti su un argomento difficile quale l’importazione di merci extra-UE.
Vorrei chiederle gentilmente un parere riguardo una situazione che lei definisce illegale su una procedura logica ammessa dal regolamento CE N. 765/2008.
Dovrei importare da una azienda extra-UE in fallimento un macchinario NON certificato CE ma corredato di sole istruzioni originali di installazione uso e manutenzione.
Io vorrei verificare questo macchinario in Italia, marcarlo CE a mio nome e poi metterlo in funzione.
Sicuramente vista l’assenza di Di.Co. CE e di marcatura verrà bloccato in dogana, le chiedo quindi, se io aggiungessi alla documentazione del macchinario una autodichiarazione ai sensi dell’art.28 del regolamento CE N. 765/2008 in cui dichiaro che mi prendo in carico l’onere della certificazione CE in conformità a tutte le direttive applicabili prima della messa in servizio, riuscirei a far sdoganare il prodotto nei 3 giorni indicati dal Regolamento in questione?
Grazie per quanto potrà fare,
cordiali saluti,
Marsella Nicola
Salve, La ringrazio per le Sue considerazioni e vorrei tanto poterLe essere utile, però Le faccio un esempio: se Lei si muove per la strada ritiene di non dovere essere protetto dalle forze dell’ordine.
Se qualcuno La ferma per rapinarLa, non può chiamare la polizia e non esiste una procedura per sventare la rapina, perchè è illegale e contro le procedure illegali, non ci sono indicazioni utili.
La legge Le consente di importare senza alcun vincolo, il “solerte doganiere ” no, lui decide che non lo può fare e le impone di tutto e di più.
Fare come dice Lei è ragionevole, ma nessuno può garantire che il Suo ed il mio buon senso siano approvati dal “solerte doganiere” a cui Lei sarà “sottomesso”, durante il passaggio in dogana.
La cosa più efficace è fare la marcatura CE prima dell’importazione, anche se la macchina non l’ha neppure vista.
A volte il “raggiro” è più efficace del buon senso.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
salve voglio importare dei portacarte di credito il marchio ce e obbligatorio e la certificazione come mi devo comportare grazie
Salve, per aver un’idea completa del problema Le suggerisco di visitare il nostro sito http://www.sicurezzadeiprodotti.it dove sono trattati tutti i prodotti “generici”, ovvero quelli che non hanno una specifica direttiva.
Per rispondere alla Sua domanda, questi prodotti non devono e non possono riportare il marchio CE, ma devono comunque avere un fascicolo tecnico nel quale sono raccolti tutti i documenti che dimostrano la sicurezza del prodotto.
La nostra società può assistere gli operatori in tutto il percorso di marcatura CE e di conformità alla direttiva sulla sicurezza, che parte dall’analisi dei rischi (sicurezza dei prodotti) e si conclude con il servizio post vendita ed in tutte le procedure previste dalle varie direttive che riguarda i prodotti.
Per ottenere informazioni ed eventuale consulenza contattateci, Vi risponderemo velocemente ed in ogni caso.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno,
a
Ho ordinato dalla cina 1 smartwatch e 1 elettrostimolatore a batteria, logicamente per uso personale , ora la dogana mi richiede la documentazione comprovante la normativa di sicurezza sui prodotti CE, devo fornirla anche per uso personale?
Salve, la risposta nel rispetto della legge è NO!
La risposta in base a ciò che succede nelle dogane italiane, grazie a questi soggetti è SI! Perché loro se ne infischiano della legge, che non conoscono e/o non intendono applicare, e continuano indisturbati a fare queste richieste ASSOLUTAMENTE illegali.
Provi a scrivere che questi prodotti non verranno immessi in libera pratica.
In realtà i cittadini dovrebbero denunciare questi soprusi e chi li commette, ma TUTTI preferiscono abbassare la testa e subire, d’altronde tentare di avere ragione in Italia è molto rischioso, meglio cercare strade “alternative”.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Ing,Carraro,
importando un dispositivo medico di classe III da un paese extra ue ( corea) regolarmente in possesso di marchio CE , per essere immesso sul mercato europeo, si ha bisogno di altri certificati o registrazioni?
la ringrazio anticipatamente
Salve, ho già risposto a queste domande sulla sua mail.
Il prodotto come Lei ha precisato in seguito, è marcato da un soggetto presente sul territorio UE, quindi non proviene direttamente da Paese extra UE, perciò la marcatura CE può essere valida, se rispetta le leggi sulla marcatura CE, se invece fosse semplicemente proveniente da un Paese extra UE, non potrebbe essere già marcato CE.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve le scrivo per chiederle come si puo’ sapere in anticipo quali certificazioni e documentazioni di un macchinario per la produzioni di caramelle di costuzione cinese verra richiesto dalla dogana per l’etrata in Italia.Cordiali saluti
Salve, queste macchine devono rispettare la direttiva macchine e le direttive sui MOCA.
Il mio consiglio è di provvedere alla marcatura CE prima di far partire la macchina dalla Cina, per evitare problemi in dogana.
Attenzione la marcatura la dovete fare vi non il produttore cinese.
Se avete necessità noi forniamo la consulenza necessaria.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno,
devo acquistare un plotter da taglio per vinile (adesivi) da un produttore della Repubblica Cinese.
Lo stesso non può rilasciare Dichiarazioni di Conformità o Marcature CE del prodotto.
Lo posso comunque acqusitare?
Cosa succede in dogana?
Grazie
Salve, Lei dovrebbe fare la marcatura CE del prodotto e farla prima di farlo partire dalla Cina, per evitare problemi in dogana, se è per uso personale può dichiarare che non verrà immesso in commercio, se è per lavoro non ha alternative.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve,
io ho fatto un’importazione di cellulari usati e ora la dogana mi chiede la certificazione CE.
Come mi devo comportare?
Salve, non penso di poterLe fornire informazioni utili, in quanto la richiesta del doganiere non è prevista dalla legge, quindi come si può fare di fronte ad una richiesta illegale?
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno,
vorrei avere più chiaro un aspetto riguardante la RoHS cinese vs RoHS UE.
Per esempio, se guardo i marchi apposti sotto il mouse del mio computer (AEE nello scopo RoHS), noto che l’articolo è marchiato, secondo la RoHS cinese, con il marchio definito da un “10” all’interno di un ciclo, attestante che (aldilà del numero 10 descrivente l’ Environmental Protection Use Period) l’articolo presenta almeno un materiale omogeneo con una concentrazione di almeno una delle sostanze ristrette dalla RoHS cinese (le quali soglie sono identiche alla RoHS UE, ad eccezione degli ftalati non ancora inclusi) superiore a quelle previste. Per principio, quindi, non è conforme nemmeno alla RoHS UE, quindi non dovrebbe essere nemmeno marchiato con marcatura CE.
A fianco di tale simbolo RoHS (cinese) vi è però la marchiatura CE (non fatta come “China Export”, ma rispettando i criteri proprio della CE). Mi verrebbe da dire che sia la marchiatura CE a fare da discriminante in merito alla RoHS UE, ma tale non è rispettata per principio in base al marchio apposto RoHS cinese.
Ora, le cose sono due:
1) o vi è una contraddizione di fondo tra i due marchi;
2) o si può apporre lo stesso la marchiatura CE nonostante il prodotto non sia conforme alla RoHS UE (mi pare strano)
Come si interpreta tale cosa?
Ringrazio e porgo cordiali saluti,
Ing. Moresco
Salve, grazie per l’esposizione dell’argomento e per rispondere ai Suoi quesiti, fornisco alcune informazioni di tipo generale:
1 il China Export è una leggenda metropolitana, non perchè non sia un problema reale, ma perchè si tratta semplicemente di marchio stampato in modo errato. Si diceva (nella notte dei tempi) da parte di soggetti europei, che importavano senza alcun rispetto per le direttive europee e sapendo che il marchio era solo stampato: non è il marchio CE, significa solo China Export. Certamente i cinesi non erano e non sono minimamente interessati alla cosa, che ha lo stesso sapore delle magliette partenopee con la cintura di sicurezza stampata sopra.
2 il marchio CE, stampato correttamente o erroneamente è SEMPRE illegale, se apposto da un soggetto cinese, a meno che non agisca in nome e per conto di un soggetto europeo, ed in questo caso oltre al marchio CE apparirà SOLO il nome del soggetto europeo, sena alcun riferimento al produttore cinese, ed i documenti dovranno essere nella lingua del Paese europeo in cui il prodotto sarà importato e venduto. Quindi se è un marchio CE cinese o extra europeo, è sempre fasullo.
3 l’acronimo RoHS si riferisce ad una direttiva europea, se poi in Cina ne esiste una di analoga o simile, è un argomento di “letteratura”, che non ha alcuna relazione con la marcatura CE che è richiesta e vale esclusivamente per i Paesi UE. Quindi ciò che conta per i prodotti che entrano nel nostro mercato è il fatto che rispettino le nostre leggi
4 ciò che si può apporre sul piano di fattibilità è TUTTO, anche il bollino Chichita, ciò che si DEVE apporre nel rispetto delle leggi europee, è SOLO ciò che è previsto dalle leggi europee, quindi è più che corretto che Le sembri strano
La ringrazio e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Gentile Ing. mi servirebbe un suo recapito.
Saluti.
Avv. Domenico Nigro Di Gregorio
Salve, i miei recapiti sono scritti nel sito e sono carraro@marchioce.net 335 7815770
Cordiali saluti
ng. Carraro
Gentile Ing. Carraro, innanzitutto la ringrazio per la rubrica in cui dispensa sempre utili consigli a noi che con questa non facile materia spesso ci dobbiamo scontrare. Poi volevo un suo parere. Noi ci apprestiamo ad importare degli orologi digitali, di cui è necessaria la certificazione CE. E’ la seconda importazione che effettuiamo dello stesso prodotto, la precedente è stata fatta un anno e mezzo fa. Mi chiedevo se era possibile utilizzare per questa seconda importazione la medesima certificazione CE che ci ha fornito il produttore per la precedente importazione, rilasciata da un isitituto di certificazione tedesca. Il prodotto è sempre lo stesso, per cui volevo sapere se una certificazione ha una sua “scadenza”. Grazie del cortese riscontro. Buona giornata
Salve, legga la risposta che ho fornito al commento di Paolo e comprenderà che la volta scorsa è stato preso in giro e forse eviterà di esserlo nel futuro.
Non sono necessari certificati, ma la marcatura CE, sinceramente non so più dove e come scriverlo, è l’argomento di cui parlo e scrivo tutti i giorni e più spiego che i certificati rischiano di essere una presa in giro, più saltano fuori persone che parlano di certificati.
Su 100 contatti, 99 parlano di certificati ed 1 di marcatura CE, evidentemente il lavoro fatto dai venditori di certificati è molto efficace, oltre che fuorviante, dire il 5 % di verità, non corrisponde alla verità e rasenta di molto la bugia.
Lei deve marcare CE questi prodotti se vuole essere in regola con la legge, poi il passaggio in dogana ed i controlli delle autorità sono un’altra storia.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno,
sono un rivenditore di articoli per animali da compagnia.
Oggi mi hanno detto alcuni colleghi tedeschi che il marchio CE nei giochi per cani è obbligatorio almeno per quegli articoli che potrebbero essere confusi per giochi per bambini (come i peluche).
Mi riportano in effetti che in Francia e Germania sono state applicate ad alcuni negozianti alcune sanzioni di circa 180 euro e l’obbligo di eliminare dal negozio tali articoli senza la certificazione CE.
Mi può cortesemente illuminare in merito?
Grazie Dario
Salve, sempre per andare al “si dice”, “mi dicono”, “mi hanno detto”, giova ricordare quello che dicevano i latini: “verba volant, scripta manent”.
Quando non si è certi di ciò che ci viene riferito, o si vuole verificare la fonte, il metodo più semplice è quello di chiedere: – me lo scrivi e me lo firmi?, che è la nostra Regola D’oro, magari scrivendo anche a quali leggi si fa riferimento.
Troppo facile riportare voci riferite, magari dopo vari passaggi, che nel frattempo hanno trasformato una ipotetica verità, in una certezza sbagliata.
I prodotti per animali, che non contengano fonti di energia, NON possono essere marcati CE, semplicemente perché NON esiste una legge che lo richieda e la marcatura CE NON è un atto volontario.
Chissà su cosa si basavano le sanzioni comminate, poteva per esempio essere assente il fascicolo tecnico, che è sempre obbligatorio per QUALSIASI prodotto.
Certamente non si può, o non si potrebbe, applicare una sanzione senza una legge che lo preveda, ma se si vogliono avere esempi di questo comportamento, basta chiedere agli importatori che lavorano con i doganieri italiani.
Il fatto che qualcuno applichi una sanzione in modo illegale, non crea una nuova legge, ma dimostra che i soprusi non ci sono solo in Italia, sempre ammesso che le voci corrispondano alla verità.
I Suoi prodotti devono rispettare la direttiva 2001/95/CE “sicurezza generale dei prodotti”.
Come vede io scrivo, riporto le leggi e sottoscrivo, chieda lo stesso alle Sue fonti.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Buongiorno,
Da quello che ho letto la dogana dovrebbe bloccare tutti i macchinari privi di marcatura CE, ma se io sono importatore e voglio fare io l’analisi tecnica per fare io la marcatura come posso farmi arrivare una macchina (o più macchine) dalla Cina senza che vengano bloccate in dogana? Se non ho qui la macchina non posso fare l’analisi tecnica, quindi la macchina fin che non è presso di me non può avere la marcatrura CE.
Grazie
Salve, la Sua domanda risponde ad una logica chiarissima, con la quale sono in perfetto accordo e soprattutto corrisponde allo spirito della legge, quindi bisognerebbe porla a tutti i funzionari doganali e non solo che migliaia di volte ogni giorno, anziché rispettare la legge (regolamento 765/2008/CE) la infrangono impunemente e rimangono impuniti perchè nessuno pone la Sua domanda ad un giudice.
Io ho presentato un esposto ai NAS, sono stato convocato e mi hanno chiesto: Ora noi, dopo il Suo esposto, cosa dovremmo fare? La risposta mi sembrava semplice: Il vostro lavoro a difesa dei diritti dei cittadini, ma non c’è stato nessun seguito.
Le merci provenienti da fuori UE, dovrebbero tutte essere sospese dall’immissione in libera pratica, non sequestrate, distrutte, respinte all’origine o peggio ancora, fatte scomparire, perchè non sono conformi alle leggi sulla marcatura CE, ma la sospensione di immissione in libera pratica, prevede anche la consegna dei beni entro 3 giorni all’importatore, che poi farà o dovrebbe fare esattamente ciò che ha affermato Lei.
Oggi invece succede tutto il contrario di ciò che prevede la legge e cioè le seguenti cose:
– merci con il marchio CE apposto dal cinese, fatte passare senza problemi
– merci con lo stesso marchio CE, sequestrate, distrutte, trattenute anche per 5 mesi se non di più e poi consegnate senza spiegazioni e senza che sia stato fatto nulla di concreto da parte dell’importatore
– merci per le quali la legge non richiede certificati di alcun genere, per le quali invece in dogana si pretendono i certificati e da un organismo europeo, anche quando la legge prevede che sia accettabile qualsiasi test.
Potrei continuare con l’elenco fino a riferire della richiesta fatta ad un nostro cliente, di chiedere al suo fornitore cinese di mettersi in contatto con un’autorità di controllo italiana, di cui preferisco non dire il nome per ovvie ragioni (in questo Paese chi dice la verità va sotto processo, parlo per esperienza personale).
La legge prevede che il prodotto PRIMA di essere immesso in commercio, NON prima di passare la dogana, sia reso conforme alla marcatura CE, quindi il Suo ragionamento è più che logico e corretto, ciò non di meno la legge prevede che le autorità doganali possano, giustamente SOSPENDERNE l’immissione in commercio, pur consegnandolo all’importatore.
SOSPENDERE in italiano ha un significato chiaro, così come chiara è la legge, il problema è che se non si conosce la legge, o la si interpreta invece di applicarla, succedono le cose che tutti i giorni si possono verificare nelle dogane italiane (solo italiane, sia ben chiaro).
Il rovescio della medaglia è anche che gli importatori, credono o fanno finta di credere, che se il prodotto passa la dogana si possa immettere in commercio, così come è stato importato e Le assicuro che questo comportamento non appartiene solo ai piccoli operatori, ma anche alle multinazionali.
Quindi da un lato abbiamo il mancato rispetto della legge da parte di molti operatori doganali e non solo e dall’altra abbiamo il comportamento illegale degli importatori, che MAI si pongono nella Sua ottica, ovvero: importo, controllo, metto a norme e SOLO dopo, vendo.
Noi ci troviamo nel mezzo e sinceramente non me la sento di dare ragione a qualcuno, bensì di dare torto ad entrambi.
Ultimo punto, trascurato ed ignorato da tutti, ovvero per procedure di controllo e collaudo, se queste che sono previste da tutte le direttive, fossero effettivamente richieste, Le posso garantire che la sospensione si trasformerebbe in blocco totale delle merci extra UE, ma qui entreremmo nel campo dei blocchi incrociati, ovvero anche tutte le merci UE, sarebbero bloccate dai Paesi extra UE, con le conseguenze immaginabili.
In conclusione, nell’interesse delle multinazionali UE e dei grandi gruppi economici mondiali, si fanno entrare in UE miliardi di merci, prive dei controlli previsti dalle nostre leggi e si trasferisce sui rischi per la salute dei consumatori, “il dazio” per poter esportare i prodotti UE.
Una situazione analoga a quella che si verrà a creare con l’approvazione del TTIP, ovvero la libera circolazione delle merci tra UE e USA, con l’entrata in Europa di prodotti privi di controlli e spesso cancerogeni, ma tutto questo sarà in nome della libertà di mercato.
Come sempre le cose hanno due facce e se la globalizzazione ha certamente portato libertà di comunicazione e semplificazione negli scambi, ha portato anche il parmezan tedesco o il parmigiano cinese (in Cina hanno creato una città con questo nome, per poter produrre in loco formaggio appunto “parmigiano” da esportare nel mondo, Italia compresa), una miriade di prodotti di bassissima qualità a prezzi competitivi, che sono peraltro 10 volte più cari di quanto vengono pagati all’origine.
La conclusioni le tragga Lei, io ho fornito solo informazioni.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Grazie per la risposta, esauriente e veloce.
W l’italia.
La ringrazio ancora.
Cordiali saluti!
Grazie a Lei, concordo con il W l’Italia, però non ironico, mentre mi permetto di affermare che sono gli italiani (la maggioranza) il problema, non l’Italia, che ritengo il più Bel Paese del mondo, purtroppo malamente “abitato”.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Se il tuo fornitore cinese fa fare le verifiche dei prodotti a laboratori accreditati, anche in Cina, in base alle direttive applicabili al tuo prodotto e alle relative norme armonizzate non avrai problemi ad esportare in Europa.
E’ completamente falso che i laboratori che fanno le verifiche rilasciando i relativi rapporti di prova devono essere per forza in EUropa.L’importante è che usinole norme appropriate e che i laboratori siano accreditati da enti riconosciuti (in Cina ad esempio CNAS)
SAluti
Salve, è buona abitudine quando si fanno delle affermazioni categoriche come le Sue, indicare le fonti da dove provengono tali informazioni.
Nella precedente risposta Le avevo indicato di leggere attentamente, nel Suo interesse, la direttiva sui dispositivi medici.
Non so se Lei l’ha letta, però sarebbe utile a Lei ed alle persone a cui Lei si rivolge con tante sicurezza, conoscere in quale parte della direttiva è scritto ciò che Lei afferma.
Da parte mia non ho alcun interesse ad aprire una discussione su un argomento che non ci tocca, in quanto la nostra società non rilascia certificati di alcun genere, quindi nè i laboratori cinesi, nè quelli europei, ci fanno concorrenza, semplicemente perchè facciamo lavori diversi.
Se Lei è certo di ciò che afferma, proceda pure con l’importazione e con la vendita del Suo dispositivo accompagnato da certificati emessi da enti cinesi, in ogni caso il responsabile civile e penale è Lei, a prescindere dai certificati a Sua disposizione.
Giusto perchè anche gli altri lettori si possano informare, indichiamo che nel sito europeo NANDO, si possono trovare i nomi di tutti gli organismi notificati, cioè quelli riconosciuti idonei a certificare i dispositivi medici ed i sistemi di produzione di dispositivi medici, potrete scegliere tra tutti quelli cinesi che troverete in quell’elenco.
La ringrazio per il Suo intervento e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
p.s. provate a comunicare alle autorità doganali di controllo, che i Vostri dispositivi medici sono accompagnati da certificati rilasciati da organismi cinesi e potrete così verificare, la correttezza delle affermazioni sopra riportate.
NON MI ERA CHIARO CHE SI STESSE PARLANDO DI DISPOSITIVI MEDICI IN QUEL CASO LAMUSICA CAMBIA DECISAMENTE, NON SONO VALIDI RAPPORTI RILASCIATI DA LABORATORI CINESI, DEVONO ESSERE CMQ RIVISTI IN EUROPA.
STAVO PARLANDO IN GENERALE DI DIRETTIVE LVD/EMC/ROHS/MD
Lei in questo caso ha perfettamente ragione e concordo con quanto afferma in questo commento.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Che i laboratori cinesi(riconosciuti) facciano i controlli ok, ma la normativa non dice che comunque deve essere all’interno della UE il soggetto che costituisce il fascicolo tecnico?
Il fornitore cinese può comunque fare la dichiarazione ma deve essere un soggetto all’interno della EU a fare il fascicolo tecnico e questo deve comunque essere specificato dalla dichiarazione CE del cinese, sbaglio?
Non parlo di macchinari medici o di allegato IV.
Grazie.
Salve, innanzitutto il cinese non ha titolo per fare la dichiarazione di conformità, così, come correttamente afferma Lei, non può fare il fascicolo tecnico. Solo un soggetto UE può predisporre la documentazione del fascicolo tecnico. Per entrare nel merito del ruolo dei laboratori e dei certificati non si può prescindere dalla direttiva di riferimento, quindi non fornisco risposte generiche. La confusione nel merito è già tanta e preferisco non aggiungerne altra.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve, per poter importare dalla Cina un autoclave che poi vorrei rivendere come dispositivo medico di classe 2B mi è stato detto che praticamente I documenti/rapport rilasciati dai cinesi (ammesso che le norme applicate siano quelle giuste) mi hanno riferito che sono carta straccia.
Quindi l’iter è quello di rivolgersi ad un ente notificato in Europa ?
Grazie in anticipo
Salve, innanzitutto è necessario stabilire la reale classe di appartenenza del dispositivo, chi Le ha detto o dove ha trovato scritto che è classe IIb?
La procedura per fare la marcatura CE è chiaramente scritta nella direttiva 93/42/CE, nella quale è spiegato in modo chiaro qual’è il ruolo degli organismi notificati e qual’è il ruolo del fabbricante, cioè Lei.
Confondere le cose non giova certo a Lei, ma a qualcun altro interessato a farLe spendere dei soldi, più o meno inutilmente.
Prima di procedere si informi molto bene, chi deve fare cosa e soprattutto non creda ai “si dice”, qui si tratta di sicurezza di un dispositivo medico e ritengo che la chiarezza sia fondamentale.
Noi forniamo assistenza a chi ritiene gli possa servire, ma prima di tutto chiediamo a chi ci interpella di documentarsi e pretendere spiegazioni chiare.
La cosa migliore è leggere attentamente la direttiva 93/42/CE, magari anche due o tre volte, ma comprendere esattamente ciò che chiede. I Suoi soldi fanno gola a molti, che quindi Le possono raccontare varie favole, eviti di sprecarli.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve,
sto facendo delle importazioni di prodotti per tatuaggi tra cui ci sono anche Aghi.
Mi chiedono il nulla osta per l’importazione di dispositivi medici. É correcto che materiali per tatuaggi siano associati a quelli medici?
In tal caso qual’é la normativa di riferimento e che norme devo adempiere per l’immissione in commercio dei prodotti importati?
Grazie in anticipo.
Salve, il Ministero della Salute ha chiarito con lettera formale, che gli aghi per tatuaggio NON sono dispositivi medici, quindi non sono soggetti a Nulla Osta Sanitario.
In dogana lo sanno perfettamente, ma vogliono semplicemente avere i Suoi soldi.
Le macchinette per tatuaggi devono rispettare alcune direttive e gli aghi, essendo parte delle macchinette, rientrano nelle stesse direttiva, se invece si considerano semplici utensili, devono rispettare la 2001/95/CE.
A proposito del NOS sui dispositivi medici, forse vale la pena ricordare che è un espediente per raccogliere soldi dagli importatori, questi soldi non so dove vadano a finire, dato che non c’è una legge che istituisce il NOS e se ci fosse sarebbe anticostituzionale, perchè in contrasto con la legge nazionale e con quella europea, ma tutto questo ai controllori dogana non serve, l’importante è che Lei paghi.
Le invio per mail la lettera del Ministero.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve, vorrei importare un macchinario per uso odontoiatrico (medicale) in Italia dagli USA. E’ un motore / compressore fatto a carrello che esce dalla fabbrica americana senza marchio CE. Vorrei sapere come fare per poterlo utilizzare nella mia pratica quotidiana. Grazie
Salve, la Sua è una richiesta di preventivo che possiamo evadere tramite la nostra mail, carraro@marchioce.net In questo blog non forniamo informazioni commerciali che non sono di interesse collettivo.
Riceverà quanto prima una nostra mail.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno ingegnere. La ringerazio per le sue delucidazioni, le volevo porle una domanda ho aperto una ditta import export che dovrebbe importare pesce e congelati dal senegal africa il numero ce ci vuole anhe per gli alimenti importati dal africa gradirei essere delucidato in merito al importazione dei pesci dai paesi extraue la ringrazio anticipatamente buonagiornata
Salve, i prodotti alimentari sono soggetti a diverse direttive, ma nessuna di queste riguarda la marcatura CE.
Dovrà perciò fare una ricerca specifica sui prodotti che intende commercializzare e poi vedere quali sono gli obblighi.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Buonasera avrei un quesito in merito all’importazione dalla Cina di materiale elettrico da installare su macchine che saranno vendute per un mercato extracomunitario. Tale materiale deve comunque essere marcato CE per poterlo importare in Italia? anche se non verrà venduto all’interno della comunità europea? La ringrazio per la cortese risposta.
Salve, il materiale non ha necessità di essere marcato CE, in quanto è in transito temporaneo e non è destinato al mercato UE.
Questo dice la legge, non posso dire come la pensino i doganieri, incroci le dita e in bocca al lupo.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Gentile Ing. Carraro, la ringrazio per la sua celere risposta. Se posso, volevo chiederle a quale legge/norma si riferisce nella sua risposta quando dice “Questo dice la legge”.
La ringrazio sentitamente e le auguro una buona serata.
Tutte le leggi sulla marcatura CE valgono esclusivamente sul territorio UE, al di fuori non hanno alcuna validità o se vuole “non esistono” pertanto non si applicano.
Non esiste una legge che dice quando o dove non si fa una cosa, la legge dice cosa si deve fare, ma se la legge non esiste, significa che tutto ciò che prescrive non ha senso fuori del territorio di competenza.
Spero di essere stato chiaro.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno,
le Sue risposte sono una manna. Ho chiaro il fatto che l’abbigliamento normale non ha necessità nè possibilità di essere marcato CE. E già per questo chiarimento,La ringrazio.
Ma avrei bisogno di una delucidazione: per eficere eventualmente in documentazione, dovrei allegare una qualche documentazione che attesti che i tessuti rispettano la direttiva 2001/95/CE?
Io personalmente conosco la qualità,sottolineo.
Se non necessario, riepilogando: acquisto-pago dazi e tasse – rivendo. E’ corretto?
Ringrazio,
Caterina
Salve, La ringrazio, ma credo che la Sua valutazione sia eccessiva, io mi limito a mettere a disposizione le mie conoscenze, che non hanno nulla di particolare, sono semplicemente la trascrizione di ciò che sta scritto sulle leggi, magari esposto in modo più semplice, ma senza alcuna interpretazione.
L’interpretazione delle leggi è una pratica che lascio a “quelli che sanno”!
Per quanto riguarda i prodotti di abbigliamento, essi non sono soggetti ad alcuna direttiva che ne imponga la marcatura CE, a meno che non rientrino nei DPI, che non mi sembra il Suo caso, sono certamente soggetti alla direttiva 2001/95/CE, ad eventuali direttive di prodotto (esempio indumenti per bambini) e ad eventuali norme armonizzate alla 2001/95/CE.
Lei dovrebbe dichiarare la conformità alla 2001/95/CE, cosa che non fa praticamente nessuno, dato l’esiguo numero di persone che ne conoscono l’esistenza.
Nessun certificato e nessun marchio CE è richiesto dalla legge, però esistono dei “soggetti” , che preferisco non definire più precisamente, che richiedono questo ed altro, ma è noto che la stupidità è più perniciosa di un’epidemia.
La ringrazio e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve, vorrei importare un prodotto dagli USA per distribuirlo in Italia, il produttore mi ha confermato che il prodotto ha la certificazione CE. In caso mi inviasse copia e io potessi contattare il laboratorio che l’ha emessa, dovrei comunque far rifare la certificazione qui in Italia, oppure basterebbe per la vendita del prodotto la documentazione fornitami dal produttore (sempre se il laboratorio è riconosciuto)?
Grazie anticipatamente per la risposta
Salve, senza conoscere cos’è questo prodotto è impossibile fornire una risposta coerente, potrebbe non essere richiesto alcun certificato, oppure essere necessaria una certificazione del prodotto o anche della Sua azienda, impossibile dirlo senza l’informazione principale, che prodotto è ed a che scopo è destinato.
Se desidera un risposta esatta, ci faccia conoscere queste informazioni.
Grazie per l’attenzione.
Ing. Carraro
Buongiorno Ingegnere,
avrei urgenza di avere un chiarimento; stiamo importando un macchinario per la produzione di cartone ondulato e il fornitore cinese mi ha inviato un certificato C E fatto dalla società UDEM con sede in Turchia, ho cercato su internet la società esiste risulta autorizzata a rilasciare certificati C E. quello che ci è stato inviato riporta le diciture (2006/42ec- 2006/ 95 ec) EN ISO 12100;2010;EN 60204-1;2006/AC:2010.
vorrei cortesemente un suo parere. grazie
Buongiorno, se a Voi la macchina va bene ed esegue il lavoro come desiderate, potete importarla senza problemi.
L’unica avvertenza che Le posso dare è di fare la marcatura CE (la dovete fare Voi) prima dell’importazione, perchè in dogana potreste imbatterVi in un doganiere della specie “solerte doganiere”, che inventandosi delle leggi che non esistono, Vi blocca la macchina senza spiegarVi come fare per sbloccarla.
Il certificato fornito dal cinese, potrebbe essere vero come falso, tanto non ha alcuna utilità pratica, quindi non vale neppure la pena di discuterne, forse neppure di leggerlo.
Ricordi che la legge chiede la marcatura CE e non il certificato.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Sto cercando di importare del tè dalla Cina ma la dogana mi ha negato il nullaosta poiché le etichette non sono a norma. Io ho fornito tutti i risultati dei test organici effettuati sulla merce ed il catalogo con gli ingredienti contenuti nei prodotti ma il responsabile dei controlli sostiene che ogni singola confezione dovrebbe essere etichettata. Mi chiedo che senso abbia bloccare della merce in regola solo per la mancanza delle etichette.. Volendo avrei potuto far scrivere qualsiasi cosa su quelle etichette.. Che facessero analizzare la merce piuttosto.
C’è un modo per risolvere questa sotuazio alquanto bizzarra?
Una buona serata,
Vincenzo.
Salve, non è corretto rispondere ad una domanda con un’altra domanda, ma sono costretto a farlo.
Secondo Lei esiste la possibilità di spiegare ad un rappresentante di un’autorità pubblica (dogana) che:
1 si sbaglia
2 non ha l’autorità per fare una cosa, che invece fa in dispregio della legge
3 che non è autorizzato dalla legge a fare quella cosa
4 che quella cosa fatta da chiunque in quel momento è illegale
Se Lei pensa che ciò sia possibile io tenterò di indicarLe una possibile strada, se invece (come me) ritiene che sia una missione impossibile, non Le rimane che rinunciare ai prodotti e prepararsi a pagare una multa.
Ho spiegato decine di volte cosa fanno di illegale molti doganieri italiani tutti i giorni (la dogana non c’entra), ho anche presentato una denuncia ai NAS, ma la situazione è quella che vive Lei.
Cerchi sul sito la parola “dogan” e vedrà cosa abbiamo scritto finora.
C’è anche un video di Striscia.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buon giorno, avrei un quesito da porre volevo sapere chi ne risponde penalmente dei DPI ( dispositivi di protezione individuale) importati dalla cina non in regola con le leggi comunitarie. Da quello che ho letto nei post ne dovrebbe rispondere l’importatore giusto?
Salve, Lei ha compreso bene, perchè la legge europea può riguardare solo soggetti europei.
Questa semplice constatazione porta a concludere anche, che tutto ciò che produce un extra europeo (non solo cinese) sul piano documentale, vale meno della carta (anche informatica) su cui sta scritto.
Eppure ci sono “eminenti esperti” che per varie ragioni “insondabili” continuano a sostenere che i cinesi possono marcare CE le loro macchine.
Per le leggi europee, l’importatore fa le veci del produttore, quando questo è fuori del territorio UE e ne consegue quanto detto sopra.
Chissà come mai, questo ragionamento che Lei ha compreso perfettamente, a molti “addetti ai lavori” sembra essere incomprensibile, con tutto il rispetto per Lei, non penso che io e Lei siamo dei geni, penso solo che ragioniamo liberamente e non abbiamo interessi “specifici” per negare una realtà evidente.
La ringrazio per avermi dato l’opportunità di chiarire ancora una volta un aspetto importante della marcatura CE e del “grande imbroglio” a cui partecipano molti “esperti protagonisti”.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve volevo sapere se L abbigliamento importato dalla Cina deve avere marchio CE e se si, cosa rischio a livello di legge/sanzioni? É penale? Grazie mille
Salve, l’abbigliamento normale NON ha necessità nè possibilità di essere marcato CE, il contrario avviene per l’abbigliamento da lavoro. L’abbigliamento come tutto il resto deve rispettare la direttiva 2001/95/CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno Sig. Carraro,
noi importiamo materiale dalla cina che è sotto direttiva e norma di riferimento.
Il produttore cinese ha testato tramite un ente terzo europeo i prodotti.
Il materiale quindi ci arriva senza marchio ce ma noi abbiamo a disposizione la certificazione dell’ente terzo(non abbiamo problemi doganali).
Questo basta se vogliamo rivendere i prodotti con nostro nome e marcatura ce, o dobbiamo rifare tutti i documenti ce con relativi test a nome nostro?
Grazie e cordiali saluti
Salve, innanzitutto senza conoscere la tipologia del prodotto non posso essere dettagliato nella risposta, può darsi che il prodotto non necessiti di alcuna certificazione, quindi sono superflui anche i certificati forniti dai cinesi, oppure i certificati sono obbligatori e quindi è difficile stabilire il comportamento corretto.
Il fatto che passino in dogana senza problemi è normale in qualsiasi Paese UE tranne che in Italia, quindi non fornisce alcuna indicazione sulla correttezza della marcatura CE.
Ciò che posso affermare con certezza è che in tutti i casi Voi avete l’obbligo di fare la marcatura CE e vendere nella situazione attuale Vi può costare fino a 50 mila euro di multa, il sequestro della merce su tutto il territorio su cui è stata venduta e fino ad un anno di condanna penale.
Ritengo che siano motivi sufficienti per fare un po’ di chiarezza sulla situazione.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Innanzitutto volevo ringraziarla per tutte le informazioni riguardo l’uso della marcatura CE su vostro sito.da poco ho cominciato la azienda in Italia di IMPORT-EXPORT e vendita all’ingrosso di abbigliamento vorrei importare dall Pakistan un STOCK di abbigliamento (felpe,magliette) quasi 10000pz questa merce priva di diversi marchi es 700pz di nome marca pull&bear altri 3000 pezzi di nome marca DATCH. sono 10 diversi marchi.il venditore mi ha confermato che questo capi sono le rimanenze e stock non venduti per qualche motivo non sono riusciti a vendere questa merce. la mia domanda e’ se io importo questa merce che e priva di diversi marchi come mi devo comportarmi alla dogana se chiedono la authorizzaione o fermano per qualche motivo di marcatura. devo avere le autorizzazioni di tutte queste marche per rivendere in Italia all’ ingrosso
Salve, questi prodotti non devono essere marcati CE, ma devono rispettare le direttive sui prodotti di abbigliamento.
Inoltre c’è un problema secondo me più grave, cioè Lei parla di marchi noti che sono apposti su questi capi, in questo caso può intervenire la sezione antifrode, in quanto Lei non è né pull&bear né DACTH, quindi questa merce anche se originale può essere commercializzata solo dalle ditte sopra citate.
Non rientra nel nostro campo di lavoro, ma credo che dovrebbe fare molta attenzione a trattare questi prodotti, perchè sta correndo grossi rischi.
La merce senza marchi, può essere commercializzata se rispetta la legge, la merce con i marchi degli altri NON può essere messa in commercio legalmente.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve,
desidererei avere informazioni circa l’importazione di Lenti a contatto cosmetiche (quindi non dispositivi medici) da paesi asiatici. Avendo parlato con un dottore in materia, mi è stato riferito che è necessario comunque passare attraverso il Ministero della sanità, e farsi rilasciare relativo Nullaosta sanitario. Chiedo, perché sono a conoscenza di importazioni effettuate senza mai passare attraverso il Ministero (importazioni di quantità minime, circa 20-30 paia), e vorrei conoscere la legalità o meno delle stesse. Inoltre, spesso queste importazioni sono effettuate da gente sprovvista di Partita IVA (e indicate come “parti in plastica” nel momento dell’ispezione doganale)
Un’ultima domanda, sperando di non disturbarVi. Se è presente un Rappresentante Europeo (necessario per le lenti a contatto, o almeno così mi è stato riferito dal ministero stesso), le importazioni dovrebbero essere notificate allo stesso?
Cordiali Saluti
Salve, ritengo ci sia un pò di confusione in tutto il discorso che Lei fa, generato dai soliti “si dice”, chissà quando ci abitueremo ad applicare la “regola d’oro” ovvero “me lo scrivi e me lo firmi?.
Provi ad applicarla con il Suo amico medico o con chi vuole, e vedrà che risultati, STRABILIANTI E SILENZIOSI!
Se un prodotto NON è dispositivo medico, perchè il Ministero della Sanità dovrebbe rilasciare il nulla osta?
Precisiamo che il Nulla osta sanitario è una pura invenzione di qualche nullafacente di qualche Ministero, che ha ricopiato pari pari gli obblighi indicati dalla Direttiva sui dispositivi medici, ed ha chiamato questa “invenzione” Nulla osta sanitario”.
Veda in giro se trova un nulla osta sanitario e me lo invii, così lo pubblico, il nulla osta sanitario è come il “vitello di mare” un pesce che non esiste, o un nome diverso per vendere lo squalo.
Al Ministero della Salute si registrano i dispositivi medici alla fine della procedura di marcatura CE, se uno sa di cosa si tratta, evita di “dire” stupidaggini, ovviamente non sto parlando di Lei.
Gli aghi per tatuaggi ad esempio, NON sono dispositivi medici ed il Ministero non li registra, così come le placche da inserire sotto pelle, ovvero tutte pratiche più o meno estetiche, ma che nulla hanno a che fare con le terapie.
Se una persona vuole mettersi negli occhi degli “oggetti” non meglio definibili, per cambiare il colore dell’iride e lo fa solo per questioni estetiche, siamo nel campo dei prodotti generici, che per legge devono essere NON PERICOLOSI, quindi chi li vende ha gli stessi obblighi di chi produce le lenti a contatto ottiche, con la differenza che non deve garantire il miglioramento del visus, ma certamente l’assoluta innocuità.
Il Ministero registra dei prodotti, appunto dispositivi medici, che hanno lo scopo di curare e non prende in considerazione gli aspetti estetici, se non quelli legati a ricadute psicologiche sul paziente, ad esempio le parrucche per coloro che si sono sottoposti a chemioterapia, quindi se qualcuno vuole modificare il colore dei propri occhi, lo può fare liberamente, ma non ritengo che questa sia una terapia.
Per quanto riguarda la questione del mandatario o rappresentante europeo, esso svolge il ruolo del produttore quando questo risiede fuori della comunità europea, ma tutto il processo di marcatura CE rimane immutato.
Per quanto riguarda le importazioni avvenute senza passaggio per il Ministero, se il prodotto non è un D.M. ovviamente non deve passarci, però su ciò che fanno o non fanno gli importatori, preferisco sorvolare altrimenti apriamo un capitolo di mille pagine.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Salve.
Vorrei importare un colorante per capelli e mi chiedevo se basta solo il test SGS o EN71, o richiede anche la marcatura CE?
Cordiali saluti.
Salve, il colorante per capelli è soggetto sia alla Direttiva 2001/95/CE che alla Direttiva sui prodotti cosmetici, rispetti queste due direttive ed è a posto con la legge.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, i complimeti per le indicazione che riesce a dare sul tema, sono doverosi .
Ma veniamo al mio quesito : vorrei importare dalla Cina lenti oftalmiche.
Il problema è che a parte la marcatura CE, che è obbligatoria e pare che sia chiaro che dovrebbe apporla un importatore europeo, essendo un dispositivo medicale, mi pare che ci siano altri adempimenti di carattere sanitario .
E poi se l’importatore europeo non esiste ( o non ne conosco il nome) e vorrei bypassare un ulteriore “passaggio” , e il produttore cinese è in possesso della certificazione CE, esiste una possibilità di importare direttamente il prodotto ? E per le norme sanitarie mi sa dire qualcosa ?
Grazie
Salve, La ringrazio per i complimenti spero meritati.
Se le lenti le acquista Lei, l’importatore è Lei e quindi su di Lei ricade l’onere della marcatura CE.
Le lenti oftalmiche sono un dispositivo medico di classe prima, quindi in realtà può fare tutto Lei se è in grado di farlo.
Abbiamo recentemente seguito la marcatura CE per lo stesso tipo di prodotto senza alcun problema.
A parte la veridicità dei certificati, tutto ciò che scrivono, dicono, affermano i cinesi per quanto possa essere vero, per la legge europea vale zero.
Spero che la risposta sia chiara ed esaustiva.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve,
sarei interessato all’importazione e alla vendita di Smartphone cinesi, siccome non ho trovato nessuna informazione chiara in merito, mi chiedevo quale era l’iter da seguire nel dettaglio per la certificazione CE, e quali spese dovrò sostenere per ottenerla.
Grazie mille, Giovanni.
Salve, ritengo che se Lei dedica un pò di tempo a navigare nel nostro blog, può trovare molte informazioni utili.
La cosa più importante di cui deve preoccuparsi è quella di trovare prodotti per i quali il produttore sia in possesso di certificato che comprova il rispetto della direttiva sulle radiotelecomunicazioni.
Senza questo certificato Lei non potrà fare la marcatura CE, come Le impone la legge.
Nel caso avesse necessità di consulenza ce la può richiedere.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno,
da giorni cerco di capire un pò riguardo al marchio CE e quali prodotti si possono importare dalla Cina per rivendita in Italia e che non richiedono l’obbligo del marchio CE.
Leggendo il sito, mi sembra di capire che con le direttive esistenti, tutto deve essere marchiato CE. Ci sono prodotti, anche se non specificati nelle Direttive deve essere fatto analizzare per capire il materiale di cui è composto per evitare danni alla salute, per esempio portachiavi, bracciali,giocattoli, pelletteria,bigiotteria, scarpe, abbigliamento, cover telefoni, ecc.
A questo punto è lecito chiedere con tutta la normativa esistente per il marchio CE, esistono prodotti esclusi dall’obbligo del marchio CE ? In caso affermativo, quali sono?
Grazie e Buone Feste
Salve, se vuole comprendere la marcatura CE è sul sito giusto, con un pò di pazienza, potrà trovare tutto ciò che desidera sapere.
A prescindere dall’apposizione del marchio CE,tutti i prodotti importati e non, devono essere sicuri per poter essere venduti.
Questa sicurezza la deve garantire colui che immette il prodotto sul mercato, cioè il produttore se è europeo o l’importatore se il produttore è fuori UE.
Per ciò che riguarda le cose da fare, cambia veramente poco, perché per garantire la sicurezza, i controlli e le cose da fare sono sempre gli stessi, sia che si applichi o meno il marchio CE.
Perciò ricercare i prodotti che non hanno obbligo di marchio CE non ha molto significato se l’obiettivo è semplificarsi la vita, se invece la curiosità è di tipo culturale è sufficiente leggere le categorie presenti nella lista presente a sinistra della nostra homepage.
Tutto ciò che rientra in quelle categorie deve essere marcato CE, tutto ciò che è fuori, non deve essere marcato CE.
Come vede l’operazione è realmente semplice.
Buone Feste anche a Lei.
Ing. Carraro.
Salve, sono appena incappata in questo sito, e definirlo una manna dal cielo è dire poco, visto l’enorme caos di informazioni che si trova in giro a riguardo.
Ho intenzione di aprire un negozio online di abbigliamento e accessori, e pensavo di importare questi articoli da Cina e Corea del Sud (in quest’ultima mi recherò personalmente per l’acquisto di prodotti).
Ho passato gli ultimi tempi a cercare di capire qualcosa tra la marea di informazioni e dati riguardanti norme, certificati, marcature CE e quant’altro per poter vendere articoli conformi in tutta sicurezza, ma a detta anche dei miei commercialisti (Confcommercio) e spedizionieri con cui ho parlato per capirne di più, c’è solo da mettersi le mani nei capelli!
Essendo io veramente una “novellina” in materia, vorrei capirne di più sul suo commento riguardante la marcatura CE, e cioè che è l’importatore europeo a dover apporre la marcatura CE sul prodotto, poiché quella fatta dal cinese è per forza contraffatta.
Cosa significa, questo?
Pensavo bastasse chiederla al fornitore (dopo avergli richiesto ovviamente i risultati di test che attestino la conformità del prodotto), anche perché pensavo che alla dogana la merce dovesse passare già con i certificati. Mi sbaglio?
Mi scusi se rimarco il discorso, ma non mi è davvero chiaro.
Supponiamo che io ordini occhiali da sole (di media qualità) a fornitori coreani: dovrei chiedergli comunque dei certificati prima dell’acquisto, giusto?
E a chi dovrei rivolgermi per apporre la marcatura CE? Ci sono ditte/aziende specializzate?
Io capisco che rivolgersi a consulenti specializzati come lei sia la soluzione migliore, ma ciò che non riesco ad accettare è che a livello pubblico/statale non ci siano informazioni chiare e precise a riguardo, e che si sia costretti a rivolgersi altrove. Una persona che cerca di aprire una piccola ditta individuale, che vuole fare tutto in regola, che si sbatte a destra e sinistra anche solo per capire COME e COSA fare… non trova una sola risposta ufficiale chiara.
Chiedo scusa per la lunghezza del post,
Grazie mille
Silvia
Buongiorno, l’ho già scritto e lo ripeto, noi siamo abituati ad accettare la regola “la legge non ammette ignoranza”, ma non ci incazziamo mai a sufficienza con la “legge” che non fa nulla per eliminare l’ignoranza, quindi ci adeguiamo passivamente.
Sono perciò d’accordo con Lei sul fatto che non sia degno di un Paese civile, applicare le sanzioni senza aver prima fornito le informazioni, ma dubito anche che un programma televisivo che parli delle leggi e degli obblighi, possa essere seguito non dico al pari di “Porta a porta”, ma neppure del più culturale tra quelli presenti oggi, ammesso che ce ne siano.
Lei dice che c’è il caos sull’argomento, però nel nostro sito ci sono tutte le informazioni che Le servono per capire, altra cosa è poi sapere cosa fare, ed il fatto che pochi cerchino di fare chiarezza, dipende dal fatto che più c’è ignoranza e più qualcuno ci può guadagnare.
Noi lavoriamo perchè c’è l’ignoranza e perchè qualcuno, non tutti, preferiscono pagare noi piuttosto che mettersi a cercare ed studiare le leggi, cosa che potrebbe fare chiunque, come sta scritto nella nostra home page, poi naturalmente ci sono le valutazioni di convenienza, ovvero è più vantaggioso fare da sé o chiedere aiuto ad un consulente? Ognuno può decidere liberamente, come quando si deve imparare una lingua straniera.
Venendo ai Suoi dubbi, Le rispondo in merito:
– la marcatura la può fare solo un soggetto europeo, per la semplicissima ragione che una legge europea (lo sono tutte quelle sulla marcatura) non vale fuori dell’Europa, se il cinese fa una dichiarazione o un documento falso, come si fa a perseguirlo? Non è una cosa difficile da comprendere.
– il prodotto deve rispettare le leggi europee, quindi deve essere conforme, e questo vale per i prodotti di tutto il mondo quando entrano nel mercato europeo, ma il produttore non viene in Europa a vendere, ci pensa l’importatore ed è lui che la legge può perseguire in caso di illecito.
Lei parla di prodotti di abbigliamento che non hanno necessità di marcatura CE, ma devono rispettare la direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza di tutti i prodotti, però parla anche di occhiali da sole che appartengono ad una categoria che ha l’obbligo di marcatura CE, quindi il primo passo è stabilire quali sono i prodotti che hanno necessità di marcatura e quali no.
Giustamente Lei dice che rivolgersi ad un consulente è un costo, ma può fare da sola se vuole, studiandosi le direttive e le leggi in merito.
Conoscere le leggi che disciplinano un settore, dovrebbe essere uno dei primi investimenti di chiunque si appresta a fare un’attività, perchè le leggi indicano anche i criteri di sicurezza con cui si deve operare e qui non si parla più di burocrazia, ma di salute degli altri, cioè di quei clienti che dovessero acquistare i prodotti da Lei, che li andrebbe vendere senza alcuna conoscenza dei criteri di sicurezza da applicare.
A questo punto credo che non ci sia più tanto caso o confusione, individui le categorie dei Suoi prodotti, studi le direttive relative a queste categorie e poi le applichi, mentre tutto ciò che potrà fare nei confronti dei fornitori è:
– scegliere persone che le sembrano affidabili
– valutare i prodotti e cercare di comprenderne la validità e la sicurezza
– sperare che le inviino i prodotti di cui ha visionato i campioni
Se vuole essere presa in giro, chieda i certificati, ma sappia appunto che si espone ad una presa in giro, perchè non sempre sono veri ed anche quando lo sono riguardano un campione e non l’intera produzione e dal momento che Lei non acquista il campione, a cosa Le serve una fotocopia di un certificato di prova eseguito su un prodotto diverso da quello che acquista Lei? Solo ad illudersi che anche ciò che acquista sia in regola, ma è solo illusione, la certezza non esiste, neppure con 10 certificati rilasciati dal miglior Ente del mondo, perchè la produzione di serie la fa il cinese e non l’Ente.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, dovrei importare cellulari e pc da Dubai per la rivendita al pubblico.Devono avere certificazione e marcatura.
Chi mi certifica i prodotti? Dove posso rivolgermi?La marcatura deve essere prodotta da me, ma come? Ho necessità di un esempio pratico.
L’ ideale sarebbe farli arrivare già certificati e marcati ma non è possibile.
Grazie.
Salve, l’attività di importazione di prodotti da fuori Europa, sembra oggi più che in passato una cosa semplice ed alla portata di tutti.
Certamente tutti lo possono fare, basta trovare un fornitore, magari in internet, pagare anticipatamente ed il gioco è fatto.
Tutto ciò è possibile grazie a vari fattori:
– le leggi sulla sicurezza dei prodotti non sono correttamente applicate in tutta Europa ed in Italia c’è qualche distorsione in più alle dogane
– gli importatori non conoscono e quindi non rispettano, neppure quella parte di leggi che si cerca di far rispettare, anche se è solo sul piano cartaceo
– gli importatori non si rendono conto dei rischi che fanno correre ai loro clienti e di quelli che corrono loro stessi
Per queste ragioni ci sono problemi sul mercato, problemi alle dogane, problemi economici più generali e per queste ragioni su questo blog sono numerosi per non dire tutti i commenti che segnalano situazioni come la Sua.
Quando Lei e tutti noi ci rivolgiamo ad un medico, supponiamo che lui sappia fare il suo lavoro, ci sono anche documenti che dovrebbero dimostrarlo, (laurea, tirocinio, ecc.) lo stesso vale per l’idraulico e per l’elettricista. Perché lo stesso principio non dovrebbe valere per tutti gli altri lavori, compreso quello dell’importatore e del commerciante?
Le domande che Lei pone come molti altri, cercano di far chiarezza su una questione molto complicata e che necessiterebbe qualche pagina di risposte e qualche ora di dialogo, in sintesi necessiterebbe di una approfondita consulenza su tutta la problematica della marcatura CE e della immissione in commercio dei Suoi prodotti.
Questo non si può fare su un blog e soprattutto non è affidabile chi fornisce “consulenza gratuita” e senza assumersene la responsabilità.
Un blog è un luogo di discussione, di incontro, di scambio di opinioni e non un servizio di consulenza gratuita, e non c’entrano i soldi, c’entra il fatto che chi da consigli su materie tecniche se ne deve assumere la responsabilità con tanto di firma in calce a qualcosa di scritto.
Così come è facile importare e vendere, è facile prendere in giro le persone, raccontando loro delle favole sui certificati che sembrano dei documenti miracolosi, che risolvono tutto o vendere per pochi euro dei software, che consentono in un baleno di diventare geni della marcatura o di altre materie.
La realtà quella vera e non quella delle fiction, è che per ogni cosa serve impegno ed investimento di risorse, sotto varie forme, quindi Lei può chiedere consulenza a dei professionisti, oppure acquisire le leggi e le norme che riguardano il Suo lavoro ed i Suoi prodotti, studiarle e metterle in pratica.
Fornire le risposte alle Sue domande equivarrebbe a crearLe solo ulteriore confusione e in realtà non aiutarLa in alcun modo.
Fare i “maestri” in un blog è semplice, nessuno mette in dubbio ciò che dici e nessuno Ti potrà contestare per le risposte sbagliate, che lo hanno indotto a fare cose sbagliate.
Fornire consulenza scritta e sottoscritta, significa assumersi la responsabilità di ciò che farà il “cliente” non il blogger, in base alle risposte fornite e questo è un lavoro.
La ringrazio di avermi dato l’opportunità di chiarire per tutti coloro che chiedono consulenza sul blog, che questo non è il nostro scopo, la consulenza la forniamo attraverso i normali sistemi (richiesta di preventivo, accettazione, fornitura della consulenza) con un rapporto diretto con i nostri clienti, qui ci limitiamo ad illustrare i vari aspetti della marcatura CE e della sicurezza dei prodotti.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
Complimenti per il sito, finalmente informazioni chiare e precise.
Potrebbe spiegarmi come fa l’importatore ad applicare il marchio CE su dei prodotti eletttrici per esempio nastri trasportatori industriali che arrivano in Europa già costruiti ?
Un importatore che ha il marchio CE può estendere al prodotto importato ?
Potrebbe gentlmente spiegare come funziona ed indicarmi le norme di riferimento ?
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti,
Buongiorno e grazie a Lei sia per i complimenti che per la visita ed il commento.
Il fatto che ci sia poca chiarezza nelle informazioni disponibili dipende da molti fattori e non tutti casuali, e che i privati forniscano informazioni errate, parziali e fuorvianti può anche essere giustificato da interessi di parte, ciò che invece non trovo giustificato è la totale assenza di un sito (unico per tutta l’Italia) che fornisca le stesse informazioni che forniamo noi, ma che abbia una veste ufficiale.
Unioncamere ha avviato l’iniziativa “l’esperto risponde” ma è l’unico esempio e deve ancora prendere piede, per il resto ogni autorità aspetta che si muova l’altra e nessuna pensa di avere il dovere dell’informazione al pubblico interessato.
La Sua domanda mette in evidenza un problema molto grave e che è di fatto l’origine reale della crisi economica dei paesi occidentali ed ora spiego perchè.
In base a tutte le direttive sulla sicurezza (marcatura CE) chi immette il prodotto sul mercato oltre a tutto il resto deve dimostrare che esistono delle procedure realmente applicate in produzione per garantire la costanza delle caratteristiche dei prodotti.
Questa possibilità esiste per le multinazionali (Samsung, Toshiba ed altre) che hanno sedi sia in Europa che fuori Europa, ma per in normali importatori è di fatto impossibile, ciò porta a concludere che le merci che entrano ogni giorno in Europa non ci potrebbero entrare, perché prive di un requisito essenziale di sicurezza.
Se ciò accadesse realmente, moltissimi importatori perderebbero il lavoro, ma in compenso si creerebbero milioni di posti di lavoro per produrre questi beni, ascoltando però i dibattiti politici possiamo stare certi che gli importatori continueranno ad importare merce senza alcuna garanzia di sicurezza, noi continueremo ad utilizzare questi prodotti e per coloro che sono senza lavoro ….pazienza.
Quindi per venire alle sue domande: l’importatore applica il marchio CE dopo aver prodotto una documentazione in parte utile in parte solo formale, che accontenta le autorità di controllo.
L’importatore e qualsiasi altro operatore non “ha il marchio CE” perché il marchio CE si fa e non si acquista né si vende, è un insieme di procedure che il produttore/importatore impara a fare e poi applica a tutti i prodotti.
Naturalmente esiste anche la “via italiana al CE” che si suddivide in:
– applicare l’etichetta senza fare nulla
– rivolgersi e non meglio specificati enti che rilasciano certificati colorati e plastificati per ogni singolo prodotto (piccolo costo per tanti articoli) illudendo l’importatore (il quale spesso fa finta di crederci) che con questo documento si è liberato di tutte le responsabilità che saranno andate in capo a chi?????
Per fare una cosa seria Lei dovrebbe innanzitutto controllare l’effettiva conformità di questi nastri, poi eseguire un collaudo funzionale su ogni pezzo e poi predisporre un fascicolo tecnico (comprende tutti i documenti di marcatura CE) e tenerlo a disposizione in caso di controllo.
Una volta che Lei ha imparato a fare un fascicolo, Le risulterà molto semplice fare tutti gli altri.
Per imparare ha due strade, può fare l’autodidatta o rivolgersi ad una società di consulenza, dipende esclusivamente da valutazioni Sue.
Cordiali saluti.
Salve , Ing, nel ringraziarla dell’ottimo sito passo a chiederleun chiarimento in merito al CE.
Se comprassi prodotti da una azienda italiana con le relative certificazioni, potrò rivenderla apponendo sul prodotto il mio marchio/nome. Ho sarò costeretto a rifare le certificazioni.
Grazie
Buongiorno, naturalmente sono io che devo ringraziare le oltre 200.000 persone che ci hanno visitato da quando abbiamo pubblicato questo blog, che ci consente di fornire un servizio gratuito a tutti coloro che lo desiderano e ci da la possibilità di fornire la nostra consulenza ai nostri clienti sparsi in tutta Italia e nel Mondo, restando comodamente seduti nel nostro ufficio.
Il Suo caso si può dividere in due possibilità: 1- Lei vende con il nome ed il marchio CE apposto dal Suo fornitore e non deve fare nulla, 2- Lei vende con il Suo logo e quindi deve rifare la marcatura (non il marchietto sul prodotto) ovviamente partendo da dove si è fermato il Suo fornitore.
Il processo non è complicato, ma come può capire il Suo cliente non può sapere se e come Lei ha modificato il prodotto acquistato? Quindi questo lo deve documentare Lei.
Le faccio un esempio: un mio cliente acquista blister da 10 lenti a contatto da Azienda certificata ed i prodotti sono perfettamente in regola, però lui taglia il blister e ne ricava 10 confezioni separate, per fare questa operazione si deve certificare presso un Organismo Notificato, perché la legge lo impone, se si modifica in qualsiasi modo il prodotto anche se cambia solo l’etichetta.
Quindi se Lei vuole vendere con il Suo marchio DEVE applicare le procedure di marcatura CE previste per i Suoi prodotti.
Cordiali saluti.
Grazie ho capito ,ma come faccio a fare il marchio CE ed avere il certificato prima che mi mandano il materiale,visto che se arriva sprovvisto non lo sdoganano?
Salve la marcatura CE si fa come prevede la legge, il passaggio in dogana non si fa, perchè vi bloccano la merce, sono due questioni completamente diverse.
Se Lei mi chiede come ripararsi dalla pioggia io Le suggerisco: l’ombrello, ad esempio.
Se Lei mi chiede come ripararsi dalle secchiate d’acqua a tradimento io Le suggerisco: provi a cambiare strada, o Paese, nel mondo non c’è solo l’Italia.
Ecco come lo Stato italiano aiuta gli operatori economici che vogliono difendersi dalla crisi rispettando la legge, inventa una legge che non esiste.
Capite perché non saremo mai allo stesso livello degli altri Paesi Europei, ma primi (forse) di quelli del Nord Africa?
Saluti.
UDITE,UDITE: mentre a Orio al Serio, a Bergamo e forse anche a Venezia è in corso “blocca la merce senza il certificato” in altre dogane più a sud, consegnano la merce dicendo che poi devono far dei certificati.
Possibili spiegazioni:
– i polentoni sono più malleabili (da sempre)
– la “macroregione del Nord” viene considerato territorio straniero
– il noto Istituto per fare le prove è meno “vicino” a Roma di quanto non lo sia a Orio
Io la spiegazione giusta non la conosco, so però che la Vostra merce è ferma.
MEDITATE GENTI, MEDITATE.
Buon giorno vorrei importare sigarette elettroniche dalla Cina ,se sono già marchiate CE posso venderle?
Salve, il cinese non è europeo, quini non può marcare CE i prodotti (qualsiasi prodotto), la marcatura apposta da un cinese è SEMPRE contraffatta, anche se fatta correttamente ed anche se il prodotto è conforme alle leggi, semplicemente perchè il cinese NON è soggetto alle leggi europee.
Chi deve fare la marcatura CE è l’importatore, cioè Lei.
Cordiali saluti.
Grazie per la risposta, ma essendo il mio cliente un END USER, non credo possa avere le competenze ne l’ autorita’ necessarie per eseguire la marcatura CE. non vedo via d’ uscita.
Grazie
Scusi la franchezza ma sono problemi suoi (del Suo cliente), se non è in grado di fare la marcatura CE si faccia spiegare come si fa, perché è un know how che deve acquisire, e se volete aiutarlo voi, nessun problema, ma una cosa è fornire consulenza per … ed una cosa è fare la …., sono proprio due cose diverse e poi non comprendo la ragione per la quale Voi dovreste andare a prendervi una rogna del genere, essere responsabili in due non significa avere metà responsabilità ma il 100% a testa, ma neppure questo è un problema mio.
Saluti.
Salve Ing. Carraro, avrei una domanda da farle circa l’ acquisto di macchine cinesi.
La mia azienda è un system integrator, un nostro cliente ha acquistato direttamente dalla cina una macchina senza marcatura CE. Questa macchina ha bisogno di essere adeguata alle norme di sicurezza vigenti e di essere marcata Ce.
Puo’ la mia azienda. in qualita’ di system integrator, fare la marcatura Ce, con relativa costituzione di fascicolo tecnico e tutto quanto prevede la direttiva macchine?
Cordiali saluti
Salve, la marcatura CE individua chiaramente il soggetto obbligato e questo obbligo con le relative responsabilità non è delegabile, quindi a mio avviso ciò che ipotizza Lei non è né previsto dalla legge, né possibile nel rispetto della legge, né infine opportuno per la vostra azienda.
L’obiettivo della sicurezza è un dovere di chi utilizza le macchine e prima ancora le importa, quindi questo soggetto deve farsi carico di perseguire questo obiettivo, non delegare il compito ad altri. Noi abbiamo maturato l’originale convinzione (ritengo tipicamente italiana) che pagando si possa ottenere tutto, invece quasi tutto si può ottenere, ma non proprio tutto. Il Suo cliente deve sia rendere conforme la macchina sia farne la marcatura CE che sono due cose complementari tra loro, poi la mette a Vostra disposizione e Voi creerete il sistema.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro , innanzitutto complimenti per questo sito e per il progetto di unioncamere, dopo lungo vagare finalemnte ho trovato una persona affidabile e professionale e un luogo dopo poter porre alcuni quesiti.
Inerente l’importazione di “sigarette elettroniche” di cui vorrei proseguire il suo ultimo intervento vorrei porle dei quesiti:
– Sapendo che il marchio CE lo può apporre solo l’importatore EU, alla dogana non dovremmo avere problemi se i doganieri non riscontrano il marchio CE, ma solo quando il prodotto viene ri-immesso sul mercato europeo deve esserci l’obbligatorietà del marchio CE.
– Quindi è preferibile che i fornitori cinesi non appongano nessun marchio CE, in quanto i controlli in dogana potrebbero a quel punto bloccare la spedizione per Frode/truffa.
– Ma il marchio “CE” andrebbe “stampato” sul prodotto, sull’ imballo o su ogni elemento che compone l’oggetto.
Grazie
Salve, La ringrazio e spero che il dibattito prosegua sempre in modo utile.
Lei tocca un aspetto che secondo la legge è chiaro, ma non lo è in ambiente doganale, dove evidentemente spirano arie sature di virus molto nocivi alla normale comprensione.
Giustamente, come dice Lei se il marchio non lo può mettere il cinese, tutto ciò che arriva dovrebbe essere senza marchio CE e tutto ciò che ha il marchio proprio perchè è da considerarsi contraffatto dovrebbe essere considerato non commercializzabile.
A questo punto però bisogna dire che ciò che non è commercializzabile non può essere bloccato in dogana, ma rilasciato in ogni caso entro 3 giorni (cosa che non succede normalmente) e poi l’importatore avuto a disposizione il prodotto provvede a fare la marcatura CE.
Per questi motivi, cioè inutili ed illegittimi blocchi in dogana (diversamente spiegati dai doganieri) e per questioni pratiche, cioè è più facile marcare il prodotto all’origine, noi suggeriamo ai nostri clienti di far fare la marcatura al produttore cinese, ma solo in nome e per conto dell’importatore, così il prodotto arriva in dogana già pronto per entrare sul mercato e quindi non bloccabile.
Ultimamente anche questa soluzione viene contestata nei fatti da alcuni doganieri, ancora più fantasiosi dei soliti “disinformati”, infatti questi “super controllori” chiedono certificati, poi certificati da Organismo Notificato e poi ancora da Organismo Notificato, ma solo se residente in Europa. Sono tutte balle, enormi balle, mi passi il termine, inventate da persone ignoranti, quando non motivate da altri interessi.
La legge impone solo per pochi casi la presenza di certificati da O.N. e non sono mai necessari per il passaggio in dogana, ma per fare la marcatura CE prima dell’entrata nel mercato.
Attendo sempre che qualcuno di questi “signori” contesti queste mie affermazioni riportando il testo di una sola legge che avvalli i loro comportamenti.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro, mi complimento per il suo lavoro e per la sua disponibilità. Sembra essere l’unica fonte nazionale aggiornata ed esplicita.
La contatto per avere dei chiarimenti in merito all’acquisto di una sigaretta elettronica. Questa è composta da 2 parti separate, una è una batteria e la seconda parte è la cartuccia che si avvita sulla batteria ed è destinata ad accogliere un liquido, venduto separatamente , e vaporizzarlo tramite una resistenza elettrica.Queste cartucce sono anche reperibili separatamente in quanto materiale di uso e consumo.
Volendo essere sicuro di comprare un prodotto di qualità ho cercato qualcosa con il marchio CE. La confezione del prodotto è marchiata CE ma sulla batteria era apposto un bollino adesivo con il logo CE e sulla cartuccia nulla. Avevo letto che il marchio deve essere apposto in maniera indelebile su tutti i prodotti, quindi posso ritenere che i prodotti da me acquistati non sono in regola, e quindi potenzialmente pericolosi ?
Grazie per la sua disponibilità.
Salve, La ringrazio e La informo assieme agli altri lettori che da domani dovremmo diventare realmente una fonte ufficiale, in quanto dovrebbe partire il progetto di Unioncamere “l’esperto risponde” e per la marcatura CE hanno pensato di rivolgersi a noi. Questo ci fa ovviamente piacere e speriamo di potere essere all’altezza delle aspettative e delle necessità.
Per ora Le rispondo da qui.
Conosco perfettamente il prodotto, avendone marcati almeno una cinquantina.
I prodotti arrivano TUTTI accompagnati da certificati che ne attestano la conformità e con marcature poste in varie parti, che dovrebbero confermare la commerciabilità del prodotto, così non è.
Il prodotto molto probabilmente è sempre conforme, ma la procedura di marcatura può essere implementata SOLO dall’importatore, quindi se il cinese appone il marchio è solo per agevolare l’importatore e non costringerlo ad intervenire a posteriori ed in modo difficoltoso, quel marchio senza il Suo nome è fraudolento.
Dai certificati e sui certificati è impossibile fare alcuna valutazione, perchè SEMPRE i certificati fanno riferimento ad un campione testato, mentre Lei importa centinaia di pezzi, che certamente non sono e non saranno mai testati al 100%, quindi cosa si può fare? Nulla, semplicemente fidarsi e cercare, magari parlando con altri operatori, quelli tra i produttori che possono dare più affidabilità, d’altronde Le assicuro che lo stesso problema esiste per qualsiasi prodotto, anche quelli made in Italy, perchè pochissimi produttori fanno i test sul 100% dei loro prodotti.
Per poter tranquillamente commercializzare i Suoi prodotti, Lei deve fare tutte le procedure di marcatura e fidarsi del fornitore, se poi vuole buttare qualche soldino, segua i consigli di coloro che dicono di fare i test anche in Italia, di solito sono proprio quelli che fanno i test a dare questo consiglio.
Cordiali saluti.
la ringrazio. Del tutto esaustivo!
Grazie a Lei e torni a trovarci nel blog, c’è sempre qualche nuovo articolo, non solo di marcatura CE, sono interessanti anche quelli pubblicati in “opinioni”.
Cordiali saluti.
visto che ci sono faccio anche un’altra domanda. Per macchine non appartenenti all’allegato IV della direttiva macchine è necessario all’intervento di un ente esterno o il proprietario della macchina può redigere il fascicolo tecnico, la dichiarazione di conformità ed applicare l’etichetta CE sulla macchina?
Confermata la seconda che ha scritto, in realtà se ci sono norme armonizzate, l’intervento dell’O.N. potrebbe non essere necessario anche per le macchine in allegato IV, secondo la nuova direttiva macchine.
Cordiali saluti.
la ringrazio per la risposta… in particolare quello che ci preoccupa della procedura per la certificazione sono i disegni tecnici sia della macchina che dell’impianto elettrico, sia il manuale d’istruzioni. Per adeguarsi ai requisiti di sicurezza del 81/08 non sono necessari mentre per ottenere certificazione CE si o sbaglio??? grazie
I disegni e gli schemi elettrici non servono, sono sufficienti delle foto che documentino lo stato della macchina (non sono obbligatori neppure nella prima marcatura), la necessità è di documentare il tipo di macchina, il suo stato e tutto ciò che è possibile fermare su immagine, il concetto di disegno appartiene ad un’epoca dove non c’erano gli strumenti attuali e servono per la costruzione non per la documentazione di uno status.
Quindi la procedura può essere semplificata di molto.
Cordiali saluti.
buongiorno Ing. Carraro. Le faccio dapprima i complimenti per la professionalità con cui gestisce il blog. Detto ciò vorrei avere chiarimenti riguardo 2 macchine utilizzate all’interno dell’azienda in cui lavoro. Una delle due macchine è stata autocostruita da noi mentre la seconda è stata importata dalla cina senza alcun documento correlato. Quello che vorrei sapere è, al di la delle leggi che sono già state infrante, quali sono le procedure necessarie per poter utilizzare le macchine senza problemi legislativi? premetto che vogliamo fare delle macchine esclusivamente un uso interno. Vanno certificate entrambe CE o basta soddisfino i requisiti dell’allegato V del 81/08? la macchina autocostruita è stata comunque costruita nel 2008 mentre per la macchina cinese non siamo certi della data di acquisto. grazie
Salve, La ringrazio ma come ho scritto molte volte, senza di Voi il blog sarebbe un mero esercizio di narcisismo professionale, piacevole certo, ma totalmente inutile!
Invece grazie a Voi ed a quelli che ci danno fiducia, possiamo: lavorare divertendoci, guadagnare in modo soddisfacente, assistere “pro bono ” tutte le autorità di controllo” così speriamo di essere “socialmente utili” e non solo degli “sfruttatori delle necessità altrui”, come qualche blogger ci ha definito.
Le rispondo con una domanda, anche se è un costume che non mi piace: come fate a dimostrare che le macchine rispettano la 81/08?
Per soddisfare anche la 81/08 è necessario fare esattamente ciò che dice la direttiva macchine, quindi non è possibile trovare una strada alternativa, d’altronde come ho scritto nell’articolo “una carriola è sempre una carriola” le caratteristiche di pericolosità di una macchina non cambiano se si cambia la direttiva a cui ci si riferisce, quindi: analisi dei rischi, manuale, dichiarazione di conformità, etichetta CE, distinta base, procedure di gestione, SONO SEMPRE NECESSARI.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve,
vorrei sapere se fossi tenuto ad ottemperare alla marcatura CE se volessi importare prodotti di abbigliamento finito da aziende cinesi.
Grazie anticipatamente!
Salve, i prodotti di abbigliamento non rientrano in alcuna direttiva che impone il marchio CE a parte quelli da lavoro.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro, la ringrazio per la sua spiegazione, ma avrei altri dubbi da chiarire. Noi siamo un azienda di Import Export di articoli sportivi, come descritto sullo statito aziendale, e vendiamo questa merce all’ingrosso in Italia. Come lei mi spiega, io non posso sapere se nella filiera commerciale il prodotto da me importato venga destinato o meno a bambini. Posso solamente essere certo che io importo articoli sportivi. Sarebbe bello potersi sentire telefonicamente. Grazie, Alessio.
Salve, nel nostro sito ci sono tutti i riferimenti per raggiungerci, quindi può telefonare o inviare mail quando vuole, magari non alle 23,30 come ha fatto una signora, che ha telefonato per sapere se una culla doveva essere marcata CE, evidentemente non poteva dormire senza questa informazione.
Lei non può sapere come verrà utilizzato il Suo prodotto, ma può (anzi deve) indicare qual’è l’uso a cui il prodotto è destinato.
Ovviamente un pallone di gomma di quelli leggeri colorati, difficilmente si può definire un attrezzo sportivo.
Se vuole ci sentiamo telefonicamente.
Buona giornata
Cordiali saluti
Salve Ing. Carraro, avrei bisogno di alcune delucidazioni in quanto ho molta confusione. Volevo sapere se, importando palloni e minipalloni da calcio, gli stessi rientrano nella categoria giocattoli o meno e se necessitano obbligatoriamente della marcatura CE. Le chiedo questo perchè, per il codice doganale TARIC di qualche anno fa , il pallone gonfiabile da calcio non rientrava nella categoria giocattoli e non aveva bisogno di marcatura CE. Ad oggi sembra sia cambiato qualcosa nel raggruppamento dei prodotti relativi alla categoria giocattoli inglobando il prodotto menzionato. Io sapevo che non necessitava di alcuna marcatura CE. Grazie, saluti, Alessio.
Salve, la questione è assolutamente semplice, con buona pace di coloro che dicono che tutti i palloni non devono essere marcati CE.
Nel caso il pallone sia un attrezzo sportivo, destinato cioè al gioco sia professionale che amatoriale, NON deve essere marcato.
Nel caso LO STESSO PALLONE venga dato ad un bambino per giocare è di fatto un gioco, rientra in direttiva giocattoli e DOVREBBE essere marcato CE.
Se ne deduce che negli attrezzi sportivi, dovrebbe essere scritto che NON sono destinati al gioco dei bambini e che un pallone che sia chiaramente non destinato al gioco professionale o amatoriale, è un giocattolo e rientra nella direttiva giocattoli, che esclude esplicitamente “attrezzature sportive, compresi pattini a rotelle, pattini in linea e skateboard destinati a bambini aventi una massa corporea superiore a 20 kg” quindi il pallone inteso come “attrezzatura sportiva è escluso dalla marcatura CE (anche se è un attrezzo e non un’attrezzatura), mentre quando ci gioca un bambino diventa di fatto un giocattolo.
Il produttore o il venditore di un qualsiasi prodotto DEVE definirne il campo di applicazione, quindi se è un pallone “da calcio o calcetto o pallamano ecc.” si deve scrivere che non è un giocattolo, se NON è un pallone per il gioco del calcio o calcetto ecc. DEVE essere marcato CE.
Cordiali saluti
ok. le ho inviato un email per chiederle questa marcatura e questi documenti necessari per l’importazione.
Grazie
Ho visto grazie, sto già preparando la documentazione.
Saluti.
Grazie, eppure il fornitore mi ha inviato Certificati Ce, che sembravo validissimi e rilasciati da organi Cinesi ma riconosciuti
Infatti io ho scritto che i certificati possono essere più che validi, il problema è che la marcatura non si fa solo in base ai certificati, essi sono solo una componente ed in ogni caso un soggetto non residente in UE, NON può applicare il marchio CE.
Quindi tutti quelli fatti dai cinesi, o sono applicati in nome per conto di un soggetto europeo, come dovrebbe fare Lei, oppure sono illegali e su questo argomento potrebbero puntare i doganieri invece di perdere e far perdere tempo con certificati ed altri documenti NON necessari per il passaggio in dogana (legga gli articoli dedicati alla dogana).
Anche i cinesi vengono imbrogliati da venditori di fumo che li convincono a fare la marcatura (dietro pagamento) che invece NON possono fare.
Altro discorso è invece la conformità del prodotto che deve esserci a prescindere dal Paese in cui viene costruito ed i certificati dovrebbero servire a dimostrare questa conformità, che però non basta e sono necessari altri documenti di cui si deve occupare Lei in quanto importatore.
Saluti.
Salve, vorrei un consiglio da parte sua.
Devo importare dei macchinari per uso estetico dalla cina, sono macchine che devo usare nella mia ttività e non vendere.
Il fornitore mi ha inviato la Certificazione Ce, però rilasciata da un ente cinese.
Lo spedizioniere mi dice che potremmo avere problemi alla dogana.
E’ vero? e perchè visto che questi macchinari li devo usare e non rivendere e visto che questi enti sembrano seri e riconosciuti.
Grazie
Buongiorno, le macchine che Lei importa devono ASSOLUTAMENTE essere marcate CE da Lei, prima di essere utilizzate (Lei non le utilizza su sé stesso e forse la fa usare anche da collaboratori).
Il produttore può fornire dei certificati validissimi, ma non può apporre il marchio CE, perchè non è residente all’interno della UE.
Il Suo spedizioniere ha ragione, ma non perchè ciò che dice sia ciò che vuole la legge, ma ciò che vogliono i doganieri, i quali fanno quasi tutto diverso da ciò che dicono le leggi ed i regolamenti europei.
Siccome la marcatura CE la deve fare comunque, meglio farla prima dell’importazione, così i prodotti arrivano già conformi in dogana ed “accontenta” anche quei doganieri che non hanno letto le leggi sul marchio CE, sull’importazione e sull’immissione in libera pratica.
Se ha bisogno Le posso inviare un preventivo, ma mi deve contattare alla mail.
Cordiali saluti
Buongiono,
la nostra azienda importa una scheda elettronica da un azienda Cinese. La scheda viene successivamente assiemata in italia con altre schede elettroniche e inserite in un box plastico, programmata e collaudata sempre in italia. La nostra azienda italiana si interesserà di svolgere dovuti i test Safety/EMC di conformità. Il prodotto finito verrà poi marchiato CE e immesso nel mercato.
L’importazione dalla cina delle schede elettroniche non deve prevede l’apposizione del marchio CE sul semilavorato, giusto? In dogana non ci dovranno essere problemi a riguardo, è corretto?.
Grazie
Saluti
Salve, quello che Lei scrive è assolutamente corretto, non vedo però accenno all’analisi dei rischi ed alla costituzione del fascicolo tecnico del prodotto finale, che sicuramente la Vostra azienda farà secondo quanto previsto dalle direttive.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
complimenti per il contenuto del suo blog.
Siamo un’azienda che sta valutando l’importazione dalla turchia di alcune semplici macchine per la produzione di acqua demineralizzata ad uso lavaggio.
Le macchine provenienti da tale paese possono avere già la certificazione CE del produttore o è l’importatore che deve farsene carico (si tratta di macchine realizzate con componenti tutti CE, ma la macchina in se stessa non è certificata)?
Cordiali saluti
Grazie per i complimenti, ma il merito è anche delle migliaia di persone che ogni settimana lo visitano e lo tengono attivo.
Per quanto riguarda la Sua domanda, essendo la Turchia un Paese extra UE, le macchine devono essere marcate da chi le importa o da un mandatario del costruttore, se questo vuole vendere con il proprio logo.
Il fatto che i componenti siano tutti già marcati CE semplifica ma non sostituisce la marcatura dell’insieme.
Come saprà certamente la nostra società fornisce la consulenza alle aziende per fare la marcatura CE.
Cordiali saluti.
Buonasera Ing. Carraro.
Io sono proprietario di un negozio di modellismo dinamico (aeromodelli ed elimodelli volanti radiocomandati). Ho una lunga tradizione di vendita anche per corrispondenza dei prodotti citati. Oggi avrei l’opportunità di importare direttamente dalla Cina senza interlocutori europei ai quali mi sono dovuto sempre rivolgere. Come faccio a sapere se, cosa e come deve essere certificato ed a quale categoria merceologica appartiene un determinato prodotto?
I prodotti sono ovviamente destinati ad una utenza adulta o minorenne accompagnato. In questa enorme famiglia vi sono prodotti talmente diversi tra loro che non so come districarmi in questa giungla di normative.
Per fornirLe ulteriori dati di valutazione indico alcuni prodotti che costituiscono la maggior parte delle tipologie:
– motori elettrici di bassissima potenza
– regolatori elettronici per i medesimi
– radiocomandi di piccola potenza (10 – 100mWatt) operanti nella banda 2,4Ghz (concessa)
– batterie Lipo – Nixx (Polimeri di litio e Nichel cadmio o metal)
– manufatti (aeromodelli in resina epoxy, foam e schiume varie come polistirolo, Epp ecc)
– dispositivi elettronici diversi
– prodotti finiti (aeromodelli montati, equipaggiati di elettronica, batterie ecc)
– accessori, finiture, materiali da rivestimento, termoretraibili, compositi, colle ecc.
Mi rendo conto che è un mare magnum, ma spero sinceramente che si possa accorpare questa
enorme diversità di prodotti in una unica e sola categoria.
Ultima domanda: a chi bisogna rivolgersi per ottenere il marchio CE e che spesa comporta?
Grazie infinitamente
Cordiali saluti
Vincenzo De Luca
Salve, non posso certo fornire una risposta esauriente a tutte le Sue domande, per due ragioni già più volte esposte in questo blog:
– lo scopo del blog è una divulgazione di informazioni generali utili a tutti e non specificamente ad un’attività produttiva o commerciale
– la consulenza è una cosa seria e non si può fornire, a nostro avviso, tramite un blog in internet, perchè richiede approfondimento ed analisi e poi come tutte le attività professionali non può per sua natura essere gratuita, perchè di fatto viene meno un rapporto contrattuale impegnativo per entrambe le parti.
Sarebbe per me facile dare un pò di notizie lasciando a Lei il rischio, ma questo non rientra nel mio modo di vedere la consulenza professionale.
Il marchio CE non si ottiene, ma si realizza, cioè si fa tramite una serie di procedure e queste le può fare in autonomia studiandosi le direttive e le norme oppure rivolgendosi ad un consulente, la valutazione è esclusivamente di tipo economico e la deve fare Lei.
Noi siamo a disposizione per fornirLe un preventivo gratuito nel caso Lei ce lo richieda ad uno dei nostri indirizzi presenti sul sito.
La ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Salve Ing.Carraro, ormai da mesi la seguo e la stimo per quello che fa. Faccio parte di un’azienda importatrice, e cerco di tenermi aggiornato un pò come posso, sia perché le informazioni sono sempre meno e sempre più vaghe (su questo penso l’Italia abbia ormai collezionato “trofei” da svariati anni), sia perché i clienti (giustamente) stanno diventando sempre più esigenti e responsabili. In questa circostanza le chiedo: per le griglie di separazione per cani (quelle tubolari che montanto e si fissano sopra i sedili nella parte posteriore dell’auto), importate da Cina, penso non esista obbligo di marcatura CE, le risulta? In tal caso esistono quindi solo delle possibili certificazioni di qualità (quali TUV,ecc…) che possono applicarsi al prodotto? Ciò anche perché non trovo riferimento ad esse, o ad una categoria ad esse riconducibile, nell’elenco a fianco della vs.homepage. La ringrazio nuovamente, con sinceri complimenti e Saluti.
Salve, La ringrazio per la fiducia e mi fa piacere che questa attività creata con un chiaro scopo commerciale, ma impostata in modo da risultare utile comunque a molti, stia avendo questi risultati.
Quando ho pubblicato questo blog non ne ho immaginato il successo, anche se devo confessare che dato che il primo contatto è stato quello della Guardia di Finanza che mi chiedeva consulenza, avevo compreso subito che l’argomento era interessante.
Venendo alla Sua questione, deve tenere presente che SEMPRE vale la direttiva 2001/95/CE da cui discende anche il codice del consumo.
A questa direttiva, in caso non ce ne siano altre di più specifiche, occorre sempre fare riferimento prima dell’immissione in commercio di qualsiasi prodotto, ed inoltre è necessario comprendere che è meglio individuare un direttiva più stringente, piuttosto che una più labile e quindi ad esempio noi per fare i manuali seguiamo i criteri imposti dalla direttiva macchine, anche se il prodotto non è una macchina, semplicemente perchè riteniamo che sia l’impostazione di manuale più completa.
Sempre nel caso delle griglie di separazione/protezione, si potrebbe anche far rierimento alla direttiva sui DPI, questo per avere un motivo valido per apporre la marcatura CE, che a livello commerciale è un vantaggio e sul piano pratico le cose da fare sono le medesime.
I marchi di qualità (TUV, IMQ, SGS ed altri) non sono sostitutivi nè del marchio CE nè della conformità alla 2001/95/CE, quindi se pur utili non sono MAI sufficienti per la corretta immissione in commercio di un prodotto.
Cordiali sauti
non so se ho capito bene: io ho dei prodotti che mi arrivano con un cartoncino dove c’è il logo dell’azienda produttrice con tutte le caratteristiche del prodotto, altri che provengono per lo piu dall’estero che non hanno alcuna etichetta sull’azienda produttrice, posso applicare il mio logo anche se non sono io a produrre, ma solo a commercializzare? n.b. il mio non è un marchio registrato
grazie
Che il Suo marchio sia registrato o meno non cambia nulla, l’azienda è sempre la Sua quindi risponde Lei e deve mettere i dati della Sua azienda/ditta.
Saluti.
buongiorno vorrei sapere se posso aggiungere su prodotti d’abbigliamento d’importazione (riportanti già la composizione e la provenienza, un cartellino cartaceo con il mio logo. grazie
Salve, io ritengo che oltre a “potere” Lei lo “debba” fare prima di immetterlo in commercio.
Cordiali saluti.
Buongiorno Ing. Carraro. Sono uno dei tanti che riceve metodicamente i suoi utilissimi commenti riguardo la marcatura CE, sempre utili nel “marasma” che ruota intorno al marchio CE e alla sua utilizzazione. Non posso che rinnovarle i complimenti, come vedo fanno sempre tutti gli altri assidui lettori!
Le scrivo per chiederle lumi riguardo un’importazione di biciclette. Stiamo infatti ipotizzando un’importazione dalla Cina di un migliaio di biciclette e volevo sapere se questo articolo necessita della marcatura CE. Nel caso invece di importare il prodotto dalla Cina lo importassimo dalla Romania, che rientra nell’area “euro”, risulta sempre necessaria la marcatura?.
Grazie ancora del suo fondamentale aiuto. Cordialmente.
La ringrazio, a quanto pare dopo che le principali autorità di controllo e gli operatori nel settore industriale come Unioncamere e varie Camere di Commercio in Italia, si sono affidate alla nostra consulenza, gli unici ad andare ancora per la loro strada (sbagliata) sono i doganieri, ai quali speriamo possa essere utile l’opuscolo che abbiamo pubblicato in originale all’interno del logo dell’UE a sinistra in prima pagina.
La questione delle biciclette è interessante, io ho elaborato una mia ipotesi e la espongo, poi ognuno trarrà le sue conclusioni.
Se non si fa rientrare in alcuna direttiva con obbligo di marcatura, la bici rientra comunque nella 2001/95/CE che riguarda la sicurezza generale di TUTTI i prodotti che non siano soggetti a direttive più stringenti.
Siccome la bicicletta è mossa da forza umana, sembrerebbe esclusa dalla direttiva macchine, ma siccome può essere anche intesa come un mezzo di sollevamento ( chi va in montagna con la bici, sa quanto è vero e faticoso ) e come mezzo di sollevamento rientra nella Direttiva macchine dalla finestra dopo essere uscita dalla porta.
In ogni caso non è la direttiva che determina la pericolosità di un prodotto, ma le sue caratteristiche intrinseche, quindi ritengo più vantaggioso in termini operativi scegliere una direttiva più dettagliata e vincolante come la Direttiva macchine piuttosto che la generica 2001/95/CE, che demanda sic et simpliciter al produttore la definizione delle caratteristiche essenziali di sicurezza.
Nel mio lavoro preferisco avere una traccia ben delineata ancorchè gravosa, piuttosto che una semplice indicazione che mi dice in sostanza “fai come credi, ma sappi che comunque risponderai di tutto, anche di ciò che non hai considerato”.
Quindi suggerisco di eseguire l’analisi dei rischi nel rispetto della direttiva macchine ed anche il manuale, a questo punto vale la pena di apporre anche il marchio CE, così si evitano inutili problemi alle dogane, e tutti vivranno felici e contenti.
Le direttive pur essendo leggi dello Stato (qualcuno se ne dimentica e corre invece dientro alle norme, sempre volontarie) devono essere rispettate, ma nessuno vieta di rispettare una direttiva più vincolante rispetto ad una più “blanda” e siccome l’obiettivo è in ogni caso la sicurezza, io prefersico mettermi dalla parte più garantista.
Naturalmente questo è il mio parere e così come troverà qualcuno che dice che i cinesi possono marcare le macchine, altrettanto troverà qualcuno che le dirà che le bici non sono macchine, perchè sono mosse da forza umana.
La bellezza della libertà è che è libera.
Cordiali saluti.
Salve,sarei interessato a commercializzare prodotti gonfiabili dalla Cina.Non riesco a reperire informazioni riguardo allo sdoganamento di questi prodotti,potreste darmi qualche dritta su come muovermi?Grazie mille.
Salve, la Sua domanda un pò vaga, mi consente di chiarire ancora una volta un punto importante sulla marcatura, prima però spiego il termine “un pò vaga”.
Come posso sapere cos’è un “prodotto gonfiabile”? Palloncini per bambini? Bambole per adulti? Giochi per esterno? Palloni da calcio? Sollevatori per pesi? Potrei andare avanti con un lungo elenco.
Siccome non credo sia un segreto di stato, quando si pone una domanda per aver una risposta coerente è necessario fornire gli elementi minimi per la comprensione, Lei sa perfettamente cosa sono, ma chi legge ne è assolutamente all’oscuro.
Vediamo ora il punto importante della norma che la Sua domanda richiama all’attenzione.
La marcatura CE riguarda due aspetti fondamentali relativi ai prodotti:
1 la natura intrinseca del prodotto
2 l’uso a cui quel prodotto è destinato da parte di chi lo immette in commercio
Facciamo degli esempi:
lampadina per auto: se è destinata alle auto in circolazione NON deve avere il marchio CE, mentre se è destinata alle gare in pista DEVE avere il marchio CE
telefono satellitare: se destinato ad uso pubblico DEVE avere il marchio CE, se destinato ad uso militare NON deve avere il marchio CE
I prodotto possono essere sempre gli stessi, ma la destinazione d’uso ne determina sia le procedure di gestione che la marcatura.
Altri esempi:
bisturi per operazioni chirugiche: se destinato all’uso sull’uomo è un Dispositivo Medico e deve essere marcato CE, se destinato all’impiego su animali (e questa a mio pare è un’assurdità) non è Dispositivo Medico e non deve avere il marchio CE. Per fortuna sia i produttori che i veterinari, non tengono conto di questa distinzione ed usano per i nostri amici gli stessi strumenti che utilizzano per noi.
pompa per olio o altri liquidi: se in ambiente normale deve rispettare determinate caratteristiche, se deve operare in ambiente esplosivo deve rispettarne altre e quindi i simboli che deve riportare sono diversi oltre al marchio CE.
Potrei proseguire, ma penso che il concetto sia chiaro, per stabilire come fare la marcatura CE su un prodotto, quindi non solo l’applicazione del marchio CE come molti credono, è necessario conoscere sia il tipo di prodotto, che la sua destinazione d’uso.
Quindi per fornirLe una risposta corretta ho la necessità di sapere queste cose in merito ai Suoi “prodotti gonfiabili”.
La ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti
salve, data la sua competenza in essere le chiedo a quali adempienze dovrei sottostare per l importazione dalla cina di pacchi batterie assemblati fino a 9,6 volt nimh oppure polimeri di litio…e relativi carica batterie…..
la ringrazio per l eventuale aiuto concessomi
Denis
Salve, grazie per la considerazione, ma solo i miei clienti sono in grado di dire se sono competente o meno e se sono stati soddisfatti dai nostri servizi, nel sito sono pubblicate solo opinioni e valutazioni, mentre la consulenza è altra cosa e non si fa scambiandosi pareri in internet.
La risposta alla Sua domanda è la seguente, Lei deve rispettare la Direttiva 2001/95/CE sulla Sicurezza dei prodotti ed D. LGS. 20 NOVEMBRE 2008, N. 188 sulle batterie.
Il prodotto non deve essere marcato CE, ma questo non significa che non ci siano precisi vincoli per chi lo immette in commercio.
Cordiali saluti
salve,la mia società vorrebbe acquistare un dispositivo medico dall’inghilterra. Visto che l’importatore deve marcare il dispositivo CE prima che arrivi alla dogana, qual’è la procedura per preparare i documenti. Cioè,mi può consigliare un sito dove posso trovare le informazioni?Sul sito del ministero della salute c’è solo la procedura di vendere nei paesi non UE. Grazie!
Salve, innanzitutto il sito dove può trovare tutte le risposte è questo, naturalmente se Lei o la Sua azienda hanno necessità di consulenza ce la potete chiedere.
Un prodotto che si acquista in Inghilterra deve essere già marcato CE e quindi può essere commercializzato in tutta la Comunità Europea.
Il fatto che Lei mi faccia queste domande mi fa pensare che il tema della Marcatura CE non sia molto noto nella Sua azienda.
Nel caso necessiti, Vi possiamo fornire tutto il suporto di cui avete necessità.
Cordiali saluti.
Ciao Renato, innanzitutto complimenti per il tuo sito in cui dai delle spiegazioni molto dettagliate.
Importo già da qualche mese dei tablet da hong kong, però a dir la verità su questa CE ancora non ci capisco un bel niente, c’è chi mi dice che c’è bisogno di appore solo l’adesivo, chi dice che c’è bisogno di pagare la Sisvel, chi dice che c’è bisogno di un procedimento molto complicato, visto che ho intenzione di importare altri modelli sia di tablet che di cellulari vorrei sapere di cosa c’è bisogno realmente per essere sicuri e tranquili in tutto e per tutto.
Attendo tue notizie.
Cordiali saluti
Roberto Guida
Ciao anche a Te, l’approccio confidenziale mi piace perché considero che questo sia un gruppo di discussione e scambio di opinione, poi chi ha bisogno di consulenza la puó richiedere, ma questo non condiziona i nostri discorsi.
Ho scritto tante volte che a fare la marcatura CE si impara e lo si puó fare in due modi: cercando le leggi, studiandole ed applicandole oppure chiedendo aiuto a chi si é preso la briga di studiare ed approfondire questi argomenti.
Vendendo alle Tue domande, ecco le mie opinioni :
– i Tuoi prodotti DEVONO avere il marchio CE
– la marcatura sui prodotti lo devi fare Tu, importatore
– per i telefonini é necessaria ANCHE la certificazione prodotta da un Organismo Notificato
Come ho detto ad altri se hai testimonianze di altre informazioni, diverse da queste, raccolte su internet o da sedicenti esperti, questo é il posto giusto per metterli in evidenza, cominciamo a far conoscere imbrogli ed imbroglioni.
Purtroppo non é possibile in questo ambito, fornire un chiarimento approfondito sul Tuo caso, perché la materia é delicata e complessa, quindi Ti consiglio di contattarci alla mail indicata nel blog che comunque é carraro@xvoi.net potró farti un quadro esatto e se Ti interessrà, anche un preventivo.
Ciao.
Grazie mille del parere, per cui mi sembra di capire che anche se leggo che l’ acciaio è un materiale che prevede la marchiatura CE se esso viene applicato nella produzione di bracciali la marchiatura non è più obbligatoria ? … Sono molto confortato dal fatto che non sono solo nel farmi degli scrupoli nell’applicare le norme è un argomento dove c’ è moltissima confusione e dove ho capito che l’ onestà è cosa rara!
Salve, Lei si riferisce all’acciaio da costruzione, direi che siamo proprio in un altro ambito.
L’onestà, il rispetto e la correttezza sono merce rara ovunque, tra gli italiani in modo particolare.
Le chiedo un favore come lo chiedo a tutti gli altri blogger che ci leggono, se siete a conoscenza di episodi in cui Vi hanno riferito informazioni errate o fuorvianti, che tendevano a farVi spendere dei soldi, fate pure dei commenti sul blog, così diventano di pubblico dominio e caso mai li segnaliamo ai nostri amici della Guardia di Finanza o della Tributaria, noi garantiamo l’anonimato delle nostre fonti.
Faremo un servizio a tutti noi, la pulizia non dobbiamo aspettarla da Roma, prendiamo la scopa e cominciamo da vicino a noi.
Grazie in anticipo e saluti a tutti.
Salve,
Ho aperto un posizione iva per iniziare un’ attività di commercio elettronico di articoli di gioielleria e bigiotteria e pietre. Volevo capire se i braccialetti piuttosto che collanine in acciaio e le pietre che vado a rivendere devono avere il marchio CE. Preciso che io sono un ” semplice” rivenditore i prodotti gli acquisto da una ditta presente in italia e che importa dalla Cina.
Grazie mille e complimenti per il blog
Salve, personalmente ritengo che questi prodotti non abbiano obbligo di marcatura CE, sempre che non siano destinati ai minori di 14 anni, perchè in questo caso potrebbero essere intesi come gioco.
In ogni caso acquistando in Italia non è Lei il soggetto obbligato alla marcatura, quindi se fossi in Lei starei tranquillo.
Preciso che ciò che scrivo nel blog sono opinioni personali e non possono essere intese come consulenza, quindi nessuno può basarsi su queste opinioni per prendere delle decisioni aziendali e/o personali, sarebbe una leggerezza eccessiva.
Quando fornisco consulenza, scrivo e firmo, quando esprimo dei pareri è uno scambio tra bloggers e non ha carattere di risposta formale e professionale.
Saluti.
buonasera
ho recentemente riscontrato che in un grosso negozio di 1000 mq circa gestito da cinesi, dove vendono di tutto escluso gli alimenti, hanno prodotti privi di marcatura CE (esempio giocattoli per bambini da 0 a 3 anni) e forse alcuni con marchio tarocco. Ho leggo che occorre fare una segnalazione al Ministero, ma non esiste un passaggio più semplice e veloce? e soprattutto con quanti enti abbiamo in Italia non c’è nessuno che deve controllare, tipo ASL e/o forze dell’ordine?
Inoltre andando a comprare l’attack in un supermercato coop, ho notato che sia su questo che su altri prodotti simili, non è presente la marcatura CE. Su questi prodotti occorre? non riesco a capire se rientrano tra le categorie delle direttive.
Grazie
Cordiali saluti
Salve, Lei è andato al mulino e si è sporcato di farina, tutto normale direi. Se i prodotti costruiti in Italia ed in Europa sono nella maggioranza fuori legge rispetto alle direttive CE, pensa che quelli cinesi possano essere in regola?
Al di là della regolarità del prodotto in sè, ciò che non è praticamente MAI in regola ( io non ho riscontrato alcun caso) è la procedura con la quale il produttore arriva ad attestare la conformità del prodotto.
Quelli bravi fanno dei test e magari sono convinti in buona fede, che basti fare dei test su un campione per poter affermare che tutti i prodotti sono in regola e purtroppo questo è ciò che pensa la maggioranza delle Autorità di controllo ( Carabinieri, Guardia di Finanza, Tributaria e Polizia di stato).
Nessuno, ribadisco nessuno e men che meno gli importatori dalla Cina o da altri Paesi extra europei, conosce e/o applica le direttive CE.
I doganieri che NON sono autorità di controllo del commercio, fanno solo confusione e molto spesso le autorità di controllo ripondono ai cittadini (testuale) : noi non siamo competenti in materia, se ha lo scontrino fiscale significa che il prodotto è in regola, se ha superato la dogana non ci sono problemi. Dietro a queste affermazioni ci sta: ignoranza della questione e poca voglia di lavorare (per loro stessa ammissione).
NESSUNO oggi si rende realmente conto delle implicazioni sulla sicurezza di tutti noi che ha la marcatura CE. Lei si ricorda il palco di Jovanotti caduto a Trieste? Bene, sappia che nessuna delle aziende che produce, vende o affitta quei prodotti, nè in Italia nè all’estero ( la più importante è in Olanda) ha neppure affrontato il problema della marcatura CE.
Quindi nessuna meraviglia se dei prodotti cinesi, commerciati da cinesi, non sono in regola, dato che non lo sono neppure gli altri, anche se magari hanno il marchiettto CE scritto corettamente, non è il marchietto la garanzia, ma la serietà di chi ci sta dietro e come avrà capito, siamo proprio messi male.
Cordiali saluti
Egregio, devo importare e vendere degli alimentatori per la ricarca delle batterie dei cellulari 220Vac 9Vcc da un frabbricante cinese il quale ha la certificazione delle prove effettuate ed il marchio CE.Tutto ciò è sufficiente o devo fare anche io una certificazione per questi alimentatori?
Salve, la certificazione l’ha fatta il cinese e quindi Lei non la deve più fare, Lei invece DEVE fare la marcatura CE, quella del cinese oltre a non valere nulla è illegale, quindi è Lei che si deve attivare ora, se vuole vendere il prodotto senza incontrare problemi legali. Per pura casualità, noi facciamo consulenza proprio sulla marcatura CE.
Cordiali saluti.
Salve,
complimenti e grazie per le informazioni utili messe a disposizione degli utenti.
Noi siamo un’azienda che vorrebbe importare cartucce toner compatibili da un paese che non fa parte della comunità europea, ho letto che sarebbe cura dell’importatore fare in modo che sia apposto il manchio CE sul prodotto importato, qualora non sia presente. Sarebbe possibile avere informazioni in merito a se per tali prodotti la conformità è richiesta, e nel caso lo fosse se soltato per il contenitore in cui è immesso il toner o anche per la polvere di toner stessa?
Cordialmente
Grazie
Salve, le cartucce toner per le stampanti devono essere marcate CE, in quanto ricambi che vanno inseriti in un prodotto soggetto ad obbligo di marcatura e del quale sono elemento funzionale.
Per quanto riguarda la separazione dei componenti, non credo che vengano vendute al pubblico, cartucce vuote o polvere sciolta, quindi il problema non si pone.
Saluti.
Salve ho un negozio a Marbella e normalmente importo prodotti di abbigliamento e costumi dall’Italia. Dato che tutti i capi sono sprovvisti del marchio CE volevo sapere se sono in regola. Ho letto un articolo in cui le fiamme gialle sequestravano merce ad un negoziante sprovvisto del marchio CE affliggendo una multa da 25.000 euro. Mi chiedo ma i costumi da bagno che regolarmente importo in Spagna sono esenti ? Grazie
Salve, chiariamo subito che non è il negoziante che deve essere provvisto del marchio CE, ma la merce, ogni singolo articolo.
I Suoi prodotti non sono soggetti a direttive sul marchio CE e quindi non lo devono avere, ma hanno altri obblighi previsti dalla legge sulla sicurezza e sulle informazioni al cliente.
Cordiali saluti
Lei è stato chiarissimo, e la ringrazio anche per la rapida risposta. Il dubbio che io avevo era legato a quanto letto su un altro forum in cui il moderatore, rispondendo ad una persona, affermava: “la dichiarazione di conformità deve far riferimento ad un soggetto europeo. Tutti gli altri documenti, validi o meno che siano, servono solo per ingannare le persone in buona fede ed evitare al vero responsabile (l’importatore o il venditore) di apporre la sua firma su un documento che dichiara la sua responsabilità.”
Quindi pensavo di dover obbligatoriamente rifare i test qui in Italia.
Il problema di noi ‘gente comune’ è che non sappiamo dove prendere le informazioni corrette: negli stessi uffici pubblici preposti ogni impiegato dice la sua. alla GDF idem, anzi, ci sono stata di persona e non hanno saputo nemmeno dirmi quali sono le norme da rispettare. Il vuoto assoluto!
Quindi io posso fare riferimento solo al certificato di conformità
del produttore e fare apporre da lui l’etichetta con il CE affinché in fase di controllo doganale non ci siano problemi?
No, non ci siamo.
Il moderatore dell’altro blog ha affermato una cosa corretta, ovvero che la dichiarazione di conformità DEVE essere firmata da un soggetto residente in Europa, come tutta la documentazione per la marcatura CE
Sono meno d’accordo che gli altri documenti servano solo ad imbrogliare le persone, perchè ad esempio un certificato rilasciato da SGS o TUV, non è certo inutile e certifica appunto che il prodotto controllato in laboratorio rispetta le norme.( lasciamo da parte eventuali documenti falsi, ci sono anche i soldi falsi, ma non per questo smettiamo di usarli )
Se Lei vuole essere in regola deve predisporre tutta la documentazione prevista per la marcatura CE e poi farla predisporre A NOME SUO dal cinese, che in questo modo fa le Sue veci, quindi il fatto che la marcatura venga fatta in Cina dal cinese è solo una comodità per Lei, ma a tutti gli effetti è Lei che la fa e ne ha la piena responsabilità, anche se la stampa ed i documenti vengono prodotti in Cina.
Per essere più chiaro, quando Lei avrà predisposto, l’etichetta CE, il manuale in italiano e la dichiarazione di conformità con la Sua firma, che questi documenti siano stampati in Italia o in Cina non cambia nulla.
Il fatto importante è che li prepari Lei seguendo le procedure previste dalla legge per poter apporre la marcatura CE, se poi il lavoro pratico di stampa o incollaggio dell’etichetta lo fa il cinese non cambia nulla.
La necessità di farlo fare prima che il prodotto arrivi alla dogana, dipende solo dalle nostre “disfunzioni doganali”, perchè secondo la legge il prodotto potrebbe arrivare nel Suo magazzino anche privo di qualsiasi documento CE, che invece è indispensabile nel momento in cui Lei lo mette in vendita.
Spero che ora sia tutto chiaro, non si fidi mai mai di ciò che trova in internet, cerchi sempre le conferme tramite le direttive ufficiali, ciò che io Le dico potrebbe essere tutto sbagliato, in base a cosa Lei decide di fidarsi?
Il nostro lavoro di consulenti si basa sulla convenienza che gli operatori hanno nel rivolgersi ad “esperti” piuttosto che investire tempo ad imparare e studiare. Tutto ciò è perfettamente legittimo, ma prevede di scegliere dei consulenti preparati e professionali.
DirLe che noi siamo i migliori mi sembra ovvio, ma come può immaginare è un’affermazione un tantino di parte.
La saluto cordialmente.
Egregio Sig. Carraro,
sono titolare di una società che opera nel settore dell’estetica e vorrei importare dalla Cina, per commercializzarle, delle apparecchiature. Il produttore locale mi assicura che sono fornite di certificato CE, ma leggo sul suo prezioso blogche questa certificazione spetterà comunque a me produrla.
Vorrei sapere quali tipi di test sono necessari e obbligatori e quali i tempi ed i costi, dato che nel nostro settore esiste una desolante approssimazione e chiunque vende senza i necessari documenti qualsiasi cosa.
Grazie
Salve, grazie per l’attenzione, ma evidentemente il mio blog non è così valido se non sono ancora riuscito a chiarire la differenza tra certificazione e marcatura.
La certificazione è strettamente legata alle caratteristiche del prodotto, è il risultato di test di laboratorio, afferma che un campione verificato è risultato conforme alla caratteristiche previste dalla legge.
La marcatura parte dal presupposto che il prodotto rispetti le norme, ed assicura attraverso la produzione di una serie di documenti e l’applicazione di varie procedure che TUTTI i prodotti venduti rispettano le norme.
Quindi nel Suo caso il produttore afferma che il prodotto è certificato, quindi ha superato dei test di laboratorio, ma la marcatura CE, la deve fare Lei e per farla può basarsi sui certificati che Le fornisce il produttore o farne di nuovi ( in ogni caso nono sono obbligatori ) e per evitare noti problemi, Le conviene fare la marcatura prima che i prodotti arrivino alle dogane italiane, dove centinaia di doganieri facendo tutto il contrario del loro dovere, di fatto ci procurano un sacco di lavoro,per tale motivo oltre a criticarne l’operato illegale, non possiamo far altro che ringraziarli.
Cordiali saluti
Sig. Carraro,
la ringrazio per la sua risposta e per il suo preziosissimo consiglio,
vedrò di utlilizzarlo nella lotta quotidiana contro chi per ignoranza
(o peggio per malafede) ostacola il lavoro
Cordiali saluti
Grazie e Lei e per essere ancora più efficaci, lo trasmetta ai Suoi colleghi, anche agli spedizionieri concorrenti, ai doganieri che conosce, noi dobbiamo agire come un virus ( ci sono anche quelli buoni ) ed estirpare questa feccia, Lei ha dimenticato un motivo oltre all’ignoranza ed alla malafede c’è e credo molto diffusa, la DISONESTA’, mai sentito parlare di tangenti? Allora un pò di sforzo e chieda ai destinatari del Suo messaggio di fare altrettanto, una volta tanto una catena di S’Antonio che non sia la solita stupidaggine che gira sul web.
Saluti
sig. Carraro Buongiorno,
grazie per il suo preziosissimo consiglio,
vedrò di farne buon uso nella lotta quotidiana contro quei soggetti
che per ignoranza (o peggio malafede) ostacolano il lavoro di tutti i giorni.
Cordiali saluti
Sig. Carraro buongiorno,
sono uno spedizioniere che segue con interesse il suo blog,
molto ben fatto e utile, volevo solo commentare il suo post
del 24.11.2011 ore 19.20
lo spedizioniere che voleva “convincerla” dimostra che
putroppo anche nel mondo degli spedizionieri l’ ignoranza è tanta…
sono 13 anni che faccio questo mestiere.. e sono 13 anni che “vivo” le più disparate problematiche doganali.. l’ unico punto fermo è che tutto dipende da come il funzionario di turno ha dormito la notte prcedente e da come si è svegliato la mattina….
triste ma vero…
un cordiale saluto
Salve, se tutto il mio lavoro avesse prodotto anche solo il Suo commento, sarei comunque soddisfatto, perchè?
– scoprire che nel Suo mondo ci sono persone normali, oneste e preparate, è una soddisfazione
– verificare che ci sono persone che vogliono fare bene il proprio lavoro e per questo si impegnano e dedicano del tempo, è un fatto positivo
– non sentirmi solo nella lotta contro questi moderni “mulini a vento”, è incoraggiante
Per essere di maggiore aiuto e fornire alle persone come Lei uno strumento di “battaglia” contro questi virus che infestano la nostra società e che sembra disturbino solo una minima parte di essa, Le suggerisco di scaricare da internet il Regolamento Europeo 765/2008 e di leggere in particolare gli articoli 27,28,29, focalizzando l’attenzione sulla differenza tra “autorità incaricate dei controlli alle frontiere” e “autorità di vigilanza del
mercato”, e poi su quelli che sono i compiti dei primi.
Nel caso avesse difficoltà posso inviare direttamente sia il 765 sia il 768 che sono i due regolamenti che sia gli spedizionieri che i doganieri dovrebbero conoscere come l’abc, ma forse qualcuno non conosce neppure questo.
Grazie per il Suo commento e cordiali saluti.
ce un numero diretto per chiamare la dogana? loro mi devono dire se gli spiego da dove arriva il pacco che e senza marchio ce ma ad uso escludsivamente personale se me lo fermano oppure no!
Salve, rispondo una sola volta ai due commenti.
Ogni dogana fa per sé ed ha i suoi recapiti telefonici a cui rivolgersi, provi a farsi dare una risposta scritta, in questo blog abbiamo pubblicato le risposte scritte di due uffici doganali, provate a cercarli e vi divertirete.
Non é certo colpa nostra se le dogane si comportano cosí, quindi il Suo stupore ed il Suo sdegno lo rivolga a questi funzionari. Provi a fare un esposto agli uffici centrali o a qualche alto funzionario (quelli da 5.000 € al mese di pensione) e veda se riesce a farsi rispondere.
Purtroppo questa é l’Italia e non é una minoranza, e gli altri stanno zitti.
ma scusate non e possibili che in dogana ogniuno fa cio che vuole!
un doganiere non si puo svegliare alla mattina e decidere come gli gira non e ammessibili!
e possibile che non ci sia il modo di tutelarsi?
nel caso in cui dovessero fermare il pacco mi devono dare la motivazione basandosi su una legge immagino!
e questase non e congrua con la legge non vedo perche dovrebbero fermarmelo! solo perche gli fa gola?
non esiste proprio! siamo proprio in italia!!!!!!!!!!
non sono due impianti ma uno solo i due ampli andrebbero nello stesso impianto
ce un importatore europeo ma ovviamente vuole quasi il 40% in piu di quello che pagherei direttamente dal produttore
Non avevo capito bene, allora speriamo che Lei non incontri nessun doganiere zelante che applica una legge inesistente.
Di nuovo buona fortuna.
BUONASERA,
STIAMO IMPORTANDO DEI GENERATORI ELETTRICI PER PALE EOLICHE DALLA CINA SENZA MARCHIATURA CE IN QUANTO L’AZIENDA CINESE NON HA REFERENTI COMUNITARI E PERTANTO SPETTA A NOI.
PURTROPPO LA MERCE TRA QUALCHE GIORNO ARRIVA IN ITALIA.
VOLEVE SAPERE, GENTILMENTE, SE E’ POSSIBILE SDOGANARE LA MERCE SENZA CERTIFICAZIONE CE, CHIEDENDO ALLA DOGANA DI POTER IMPORTARE LA MERCE E IMMETTERLA IN UN DEPOSITO DOGANALE IN ATTESA DI RICEVERE LA CERTIFICAZIONE.
BUONASERA,
STIAMO IMPORTANDO DEI GENERATORI ELETTRICI PER PALE EOLICHE DALLA CINA SENZA MARCHIATURA CE IN QUANTO L’AZIENDA CINESE NON HA REFERENTI COMUNITARI E PERTANTO SPETTA A NOI.
PURTROPPO LA MERCE TRA QUALCHE GIORNO ARRIVA IN ITALIA.
VOLEVE SAPERE, GENTILMENTE, SE E’ POSSIBILE SDOGANARE LA MERCE SENZA CERTIFICAZIONE CE, CHIEDENDO ALLA DOGANA DI POTER IMPORTARE LA MERCE E IMMETTERLA IN UN DEPOSITO DOGANALE IN ATTESA DI RICEVERE LA CERTIFICAZIONE.
GRAZIE MILLE
Salve, rispondo una sola volta anche se ha inviato dei commenti.
Le pale devono essere marcate CE, prima di essere immesse nel mercato o installate, per fare la marcatura puó essere utile avere anche la certificazione, ma né la marcatura né la certificazione sono necessari per passare la dogana, c’é peró un piccolissimo e banale problema, che quanto ho scritto é ignorato dai doganieri che bloccano e sequestrano vari prodotti senza alcun criterio e senza alcun supporto legale.
Per tale ragione noi suggeriamo sempre di eseguire la marcatura prima dell’importazione, cosa questa possibile e perfettamente legittima.
Non Le so dire cosa succederà in dogana, perché per farlo dovrei avere poteri divinatori, se trova un doganiere preparato e corretto, Lei non avrà problemi, altrimenti come per il commento precedente, posso solo farLe gli auguri.
Cordiali saluti.
buonasera
vorrei acquistare dal brasile un amplidicatore per auto quindi a 12v che ha il suo valore (circa 1500 euro esentasse)
il produttore comunque mi ha gia comunicato che e se senza marchio ce
io ne dovrei prendere 2 per uso personale ovviamente dichiarandolo legallmente pagando iva e dazi
me li potrebbero bloccare?
e se me lo boccano c e qualche modo per riaverlo o viene confiscato?
grazie
Salve, secondo la legge in dogana non dovrebbe fermare mai nulla, a meno che non lo ritengano pericoloso ed al massimo il fermo dovrebbe essere di 2 giorni.
Purtroppo la realtà è ben diversa e non è possibile prevedere come si comporta il singolo doganiere, pensi che uno spedizioniere voleva convincerci che la legge delega ogni decisione in merito al singolo doganiere, ma si può essere così idioti non solo da credere ad una cosa del genere, ma anche da dirla.
La marcatura CE inoltre non è dovuta se l’uso è esclusivamente personale e certamente non sono affari miei, però dichiarare che si ha la necessità di 2 impianti stero per uso personale, mi sembra un pò tirata, ma ribadisco che nono sono affari miei.
Non sono in grado di dirLe se i prodotti verranno sequestrati e/o confiscati, ma il rischio esiste come esiste la possibilità che facciano gola a qualcuno.
Pensi che una dita che importava scarpe da lavoro, vista la continua scomparsa di numerose paia di scarpe ha deciso di importare prima un container di destre e poi un container di sinistre, sollevando in un primo tempo i dubbi delle dogana interessata, che poi compresa l’antifona ha glissato sulla questione.
Io posso solo farLe gli auguri.
Cordiali saluti.
Gent.mo buonasera, seguo con passione il suo forum e spero mi possa aiutare a fare un pò di luce sulla seguente questione: i manometri delle pompe per bicicletta di uso comune (siano esse a pedale o a braccia) devono essere marcati CE per l’introduzione nel mercato comunitario (sulla base di un certificato di conformità CE rilasciato al produttore/importatore)? O attualmente non esiste ancora l’obbligo di CE? E se fosse invece un manometro applicato ad un mini-compressore a 12V, oltre al CE per la rispondenza ai requisiti di bassa tensione del dispositivo, é necessario anche il CE sul manometro o non esiste specifico obbligo CE a riguardo? Non saprei che direttive si applichino ai manometri per gli utilizzi qui sopra descritti, e se questi concorrono ad una conformità CE del prodotto. So che era indiscussione la EN 16501-2 per i requisiti di sicurezza, marcatura, durata e prestazioni ecc.. di “dispositivi di gonfiaggio e accessori per prodotti di consumo gonfiabili” ma non ho più avuto news sull’iter. Grazie anticipatamente per ogni possibile parere mi possa dare. Cordiali Saluti
Salve, tutte le apparecchiature ed i componenti che lavorano con una pressione superiore a 0,5 bar relativi, devono rispettare la direttiva PED, ritengo quindi che anche questi manometri la debbano rispettare, mentre i compressori anche se funzionano a bassissima tensione, rientrano sia in direttiva macchine che in direttiva PED.
La ringrazio per la Sua assiduità, Le ricordo che esiste anche il blog dichiarazionediconformita.eu un pó piú specifico.
Cordiali saluti.
Non rientrando nella nirmativa bassa tensione, sotto che normativa rienta questo materiale? Laddove qualcuno venda prodotti non marcati CE, cosa rischia?
Devono rispettare la direttiva di compatibiltà elettromagnetica, le sanzioni sono sempre le stesse, da 10 a 50 mila € di multa, e pene detentive, se poi vuole sapere se qualcuno é mai andato in galera per non aver rispettato le direttive sul CE credo che la risposta sia, nessuno.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
laddove dovessi importare materiale da paesi extra CEE, la certificazione CE, trattandosi di materiale elettrico di Voltaggio inferiore ai 50V AC e 75V DC è obbligatoria? Grazie per la vostra gradita risposta.
Salve, non di certificazione ma di marcatura CE si deve parlare e per questi prodotti é obbligatoria.
Cordiali saluti
Salve, vorrei importare dall’America e vendere in Italia, un particolare tipo di bomboletta spray di vernice,che però non ha nessuna marcatura CE.
Posso farlo o rischio che rimanga ferma in dogana, o meglio ancora che non venga accettata poi dai negozianti che potrebbero obiettare alla libera vendita?
E a chi spetterebbe apporre il marchio a me distributore o già al produttore?
Vi ringrazio di qualunque chiarimento.
Salve. il produttore ha l’obbligo, in qualsiasi Paese si trovi di produrre prodotti che rispettino le norme, ma essendo fuori CEE, non ha obblighi come soggetto che immette il prodotto sul mercato, perchè questo soggetto è Lei. Infatti occorre distinguere tra i vincoli che riguardano i prodotti, e quelli che riguardano chi li immette in commercio in Europa, sono cose diverse, il prodotto deve rispettare le norme per non essere pericoloso, chi lo immette in commercio (nel caso di importazioni, l’importatore è considerato produttore a tutti gli effetti) ha l’obbligo di garantire che la sicurezza del prodotto è assicurata.
Ovviamente l’importatore si deve fidare della serietà del produttore e sperare che questi gli fornisca prodotti che rispettano le norme, dato che sul prodotto non può fare nulla. Ciò che invece deve fare sono una serie di documenti che servono a dimostrare che lui si è interessato, per quanto possibile della sicurezza, la garantisce e se ne assume la responsabilità. Il marchio CE altro non è che la garanzia di sicurezza fornita dal produttore/importatore al mercato.
La deve quindi fare Lei (importatore) in quanto unico soggetto raggiungibile dalla legge europea in caso di contestazioni.
Il rischio alla dogana esiste e noi veniamo interpellati giornalmente per problemi di sequestro, peraltro del tutto abusivo, di prodotti senza il marchio, da parte dei doganieri italiani.
Cordiali saluti
Avendo vissuto per alcuni anni in Cina ed accingendomi al rientro, ho notato che gli apparecchi radiotelevisivi in mio possesso di marca giapponese (Pioneer, Yamaha) ma acquistati in Cina non riportano marchio CE (mentre sono marchiati CCC).
Sara’ effettivamente impossibile importarli per uso personale oppure e’ in qualche modo possibile appellarsi alla certificazione ottenuta in Europa per il modello equivalente (tipicamente cambia l’ultima lettera del codice)?
Grazie mille
Salve, l’unico modo per farli rientrare é quello da Lei ipotizzato dell’uso personale, anche se in effetti Lei diventa responsabile per l’uso che ne fanno i Suoi familiare. Facendo un ragionamento per pura scuola, se Sua moglie subisse dei danni dall’uso di questi dispositivi, potrebbe denunciarla e pretendere i danni. Comprende che é una situazione estrema, piú interessante per un ragionamento legale, ma l’ambito della sicurezza ha anche questi aspetti e tutte le direttive non parlano di messa in commercio , ma immissione in libera pratica, ovvero mettere a disposizione di un terzo il prodotto in questione. Si tratta di capire se un familiare é considerato “terzo” nei Suoi confronti. Spero che dichiarandoli di Suo uso possa passare la dogana, glielo auguro cosí come Le auguro un buon rientro in Italia.
Cordiali saluti.
La ringrazio per le considerazioni e per la costanza e Le annuncio in anteprima assoluta, che tra un paio di settimane ci sarà una novità molto importante collegata ai nostri blog.
Per venire alla richiesta, sono strumenti di lavoro che rientrano nel decreto 81/08, ma non hanno specifica direttiva, se non la 2001/95/CE che com’è noto non prevede la presenza del marchio CE.
Il problema è però che, sia in dogana, sia da una parte del mercato, spesso viene richiesta questa marcatura, totalmente avulsa dalla legge.
Che fare? Eccedere e mettere il marchio CE, anche se non è necessario e bypassare questi problemi? Essere ligi alla legge, non marcare e poi sostenere questa tesi con dogana e clienti? Il dubbio è amletico e come tale lo lascio.
Ogni operatore deciderà cosa fare, noi diciamo solo come stanno le cose, poi ai nostri clienti forniamo il nostro suggerimento.
Buongiorno. Innanzitutto complimenti per le dotte spiegazioni che seguo sempre con molto interesse. Ora volevo io farle un quesito a proposito di un nuovo prodotto che dovremmo importare. Si tratta di un utensile in plastica con anima in acciaio, snodabile e con un’estremità gommata, che serve al meccanico per montare/smontare le candele di accensione all’interno di un motore dell’auto. Spesso queste si trovano in posizioni assolutamente scomode e questo accessorio è utile per dare il primo “invito” alla candela, che sarà poi stretta con l’apposita chiave. Lo stesso dicasi per la fase di smontaggio durante la quale l’accessorio serve per estrarre la candela. Mi chiedevo se fosse necessario la marcatura CE sul prodotto o meno. Grazie della collaborazione.
Salve, la risposta è affermativa, ne abbiamo già marcati parecchi, per importatori italiani.
I certificati prodotti dai cinesi sono appunto di conformità alle norme e dicono che il prodotto va bene, ma non sostituiscono la procedura di marcatura che può e deve essere eseguita dall’importatore.
Cordiali saluti
Salve, volevo sapere se le sigarette elettroniche devono avere il marchio CE. Tutti i produttori cinesi hanno il certificato di conformita’ CE. Cordiali saluti.
Salve, i prodotti con obbligo di marcatura CE sono quelli appartenenti alle categorie che Lei può trovare sulla colonna a destra del blog.
I prodotti che non vi rientrano sono comunque soggetti alla Direttiva 2001/95/CE che riguarda la sicurezza di TUTTI i prodotti.
Relativamente alle altre questioni, possiamo solo parlare per conoscenza indiretta, quindi Le consigliamo di verificare: alcuni prodotti sono soggetti oltre che alla marcatura CE anche ad altre norme, in genere relative all’inquinamento, per i vincoli di commercializzazione oltre alla partita IVA per il commercio in internet ci sono in alcuni casi dei vincoli ulteriori che deve verificare in funzione del tipo di prodotto.
Noi ci occupiamo di consulenza gestionale, marcatura CE e web marketing, dal punto di vista dello sviluppo, per le questioni burocratiche preferiamo non fornire pareri che possano trarre in inganno o creare confusione, alcuni in internet e non solo, sono esperti di tutto, noi chiediamo a chi ci legge di verificare sempre tutto.
Questo è un blog, cioè uno spazio di discussione, non è uno sportello di consulenza, quindi ci trovate solo pareri ed opinioni.
Cordiali saluti.
buongiorno, vi scrivo perchè sto per intraprendere una nuova attività di importazione di un prodotto dalla cina. Il mio dubbio è il seguente, tutti i prodotti necessitano del marchio CE o solo alcune categorie e ancora per poter commercializzare in Italia o europa tale prodotto devo avere particolari licenze o basta essere inquadrati fiscalmente con una partita iva e avere codice di attività per vendita online visto che si tratta proprio di quello?
vi ringrazio
Salve, in teoria non dovrebbe preoccuparsi, basta dichiarare l’uso personale, in pratica, visto il comportamento di molte dogane, la preoccupazione è fondata, potrebbero pretendere la marcatura CE.
Però se sul prodotto c’è già, cosa possibile, quanto illecita, è facile che lo facciano passare.
La fantasia al potere.
Cordiali saluti
salve sono un privato e vorrei importare dalla cina un pc-pos per uso personale. volevo chiederle se devo preoccuparmi del rispetto del marchio ce o di altri certificati. grazie mille
Salve, c’è sempre qualcuno che non fa ciò che dovrebbe ed invece fa ciò che non deve, in questo le nostre dogane spiccano per efficacia.
Molte dogane o meglio molti doganieri, confondono l’immissione in libera pratica con il passaggio in dogana e questo è già un errore, inoltre sula base di un regolamento interno in palese contrasto con il regolamento europeo 765/2008 ed anche in contraddizione con sé stesso, pretendono per i prodotti in entrata dei certificati che nessuna direttiva sul CE richiede.
Il Suo è un caso particolare in quanto non tratta di articoli che devono essere marcati CE, ma devono rispettare la direttiva 2001/95/CE ed eventualmente qualche norma di prodotto.
In ogni caso i prodotti sono destinati a Lei e quindi non si comprende a chi Lei debba rendere conto per una eventuale pericolosità di questi prodotti.
Ovviamente sarebbe diverso il caso se questi prodotti fossero messi a disposizione di terzi, ma ovviamente questo non è il Suo problema.
Soluzione: presentare una dichiarazione di utilizzo personale dei prodotti e di non immissione in commercio.
Cordiali saluti.
saluti , ho acquistato dei prodotti tipo shampoo tonico per capelli , sapone , olio di cocco ect insomma prodotti tutti 100% naturali alle erbe dalla thailandia , non un grosso quantitativo , diciamo solo per uso personale , dopo la prima spedizione trammite air mail cioe le poste dopo essere stato contattato dalla dogana e aver fornito tutta la documentazione richiesta per lo sdoganamento e quindi dichiarato che non si trattava di prodotti pericolosi ma naturali , senza nessun avviso trammite le poste thailandesi sono riuscito a sapere che il pacco e stato rispedito indietro in thailandia , ho cercato innumerevoli volte di conttatare le poste e miracolo sono riuscito ad avere una risposta , che la merce e stata rispedita indietro per presenza di FUNGHI.
Ora sto provando a farmi spedire i prodotti con corriere tipo FEDEX . ma mi chiedono di procurarmi dalle ASL al momento dell arrivo della merce di un specie di nulla osta di conformita dei prodotti che pero possono richiedere solo aziende e non privati . adesso io mi chiedo ma e mai possibile che nella nostra “bella” italia uno non riesce ad importare uno shampooo che deve fare tutti sti casini.
Volevo sapere se poteva darmi qualche delucidazione o consiglio per importare questi prodotti .
Grazie …
Salve, alcuni dei prodotti da Lei indicati hanno la necessità di essere marcati CE mentre per altri non si deve applicare.
L’attività di importazione, come tutte le altre, necessita di conoscenza e preparazione, anche se a prima vista sembra sufficiente scegliere, pagare e vendere.
Occorre sapere che l’importatore è considerato dalla legge come se fosse il produttore, con tutti gli oneri del caso, quindi Le consiglio di acquisire le informazioni e le nozioni necessarie, prima di avventurarsi in una nuova attività, che se fatta seriamente è un lavoro a tutti gli effetti e con tutte le caratteristiche specifiche di una professione.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, come molti ho trovato in paesi extra Europa dei materiali per telefonia molto interessanti, tra cui soprattutto custodie( pelle, simil pelle plastica), batterie, caricabatterie, porta palmari da macchina, tastiere bluetooth per palmari ecc..
Volevosapere se questi prodotti hanno bisogno della marchaitura CE, alcuni hanno i marchi originali con relative marchiature CE ma non capisco(dalle foto)se si tratta di pezzi originali oppure contraffatti, siccome li vorrei vendere nel mio negozio in futuro non vorrei trovarmi in siutazioni diciamno “pericolose”.
Ringraziando in anticipo colgo l’occasione per porgere cordiali saluti
(complimenti per il sito)
Salve, come al solito per i prodotti importati succede tutto ed il contrario di tutto, ora ci si mettono anche le Poste che invece di far funzionare bene i servizi normali ( recapito, pensioni etc. ) pensa bene di perdere tempo in procedure inutili.
Chi acquista in proprio e per conto proprio, come mi sembra di capire ne Suo caso, non è tenuto a marcare il prodotto, a meno che non lo metta a disposizione di altri.
Il marchio CE riguarda i prodotti immessi in commercio, quindi Lei doveva solo dichiarare che il prodotto era destinato al Suo uso personale e comunque se non lo commercializza non ha nulla da temere.
Cordiali saluti
Salve,
ho acquistato un portachiavi laser ed una protezione dello schermo di una console psp in un sito cinese! dopo un mese cira mi arriva una lettera a casa dalle Poste Italiane CSI Milano Linate, nella quale c’è scritto che dovrei inviare la documentazione comprovante il rispetto sulla normativa di sicurezza sui prodotti (CE), la descrizione delle merci e dell’uso delle merci importate con allegata la fotocopia della carta d’identità e codice fiscale.
ho inviato tutto via fax, allegando una dichiarazione scritta da me affermando che non ero a conoscenza della mancanza del marchio CE, però sono preoccupato in caso sono soggetto a sanzioni poichè la merce non può essere rimandata al mittente. Secondo voi sono soggetto a sanzioni dato che la merce deve rimanere in dogana? Ma se ad esempio dovessi acquistare un orologio o un computer li bloccherebbero in dogana? ho letto tutti i commenti ed ho notato che dovrei essere io provvedere alla marcatura (credo sia la documentazione che mi hanno chiesto). Ma come faccio a provvedere alla marcatura? Cosa dovrei inviare? scusate l’ignoranza ma non ho mai effettuato questi tipi di transazione!
ringrazio anticipatamente.
Mauro
Salve, i prodotti per i quali è obbligatorio il marchio CE sono quelli contenuti nelle categorie che Lei può leggere nella colonna a destra di tutte le pagine di questo blog, la cosa mi sembra abbastanza semplice.
Per questa ragione mi piacerebbe vedere una copia dei certificati relativi alle racchette da tennis, chissà in quale categoria li hanno inseriti? Macchine lanciapalle a motore umano? Scusi la battuta, ma veramente la fantasia delle persone “furbe” è senza limiti, però mia madre diceva :- è più furbo il furbo o colui che conosce il furbo?-.
Nella mia vita ho sempre cercato di conoscere i furbi e ne ho individuati sempre molti.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Gent.mo Ing Carraro,
vorremmo importare dei prodotti dalla Cina che possiedono la certificazione CE a detta del fornitore, avremmo esigenza di sapere dove
poter trovare una lista completa di prodotti che necessitano di certificazioni e documenti come CE – EN – “DM italiano” e come poter verificare la veridicità di questi documenti visto che molti fornitori certificano 1solo prodotto e poi sostengono che sia valido per tutti.
Esempio ( il fornitore di RACCHETTE DA TENNIS ha 100diversi modelli che si chiamano RT-1 RT-2 RT-3 RT-4 ECC ne certifica 1solo modello chiamandolo semplicemente RT e dichiara all’acquirente che quella certificazione è valida per tutta la serie RT ed infatti sul documento CE il PRODOTTO riporta RACCHETTA TENNIS il CODICE riporta RT)
So che determinati prodotti possono essere certificati in famiglie o gruppi contemporaneamente perchè usano gli stessi materiali o la stessa struttura o le stesse specifiche, ma come si puo scoprire quando questo è vero o meno?
grazie mille
buon lavoro
Salvatore
Esatto, però ci potrebbe essere un piccolo problema di cui il Suo cliente dovrebbe preoccuparsi in anticipo, ovvero spesso le dogane italiane pretendono che la merce in entrata abbia il marchio CE, anche se lo hanno apposto i cinesi.
Strano ma vero!
Per cui farebbe bene a consigliare ai suoi clienti di fare la marcatura prima dell’importazione, ovviamente a loro nome e non fatta a nome del produttore cinese, per i motivi esposti nella prima risposta.
Cordiali saluti.
grazie mille,
quindi spedirli in italia non è problema basta che una volta arrivati prima di usarli il mio commitente mette il logo CE e rifà i test, giusto?
Tutti i prodotti destinati ad operatori di cantiere devono essere marcati CE, in particolare per il casco e per i guanti se sono di categoria di protezione superiore alla prima, sono necessarie prove di laboratorio.
Lei ha due tipi di problema:
– le prove devono essere eseguite da organismo notificato
– la marcatura CE deve essere eseguita da soggetto residente nella Comunità Europea, quindi il Suo committente e non Lei o la ditta produttrice.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con la bontà del prodotto e con il fatto che rispetti le norme relative ai DPI, semplicemente è ciò che impongono le leggi sul marchio CE.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
Io vivo a shanghai e normalmete importo materiali da italia alla cina ma ho avuto una richieseta da un amico propietario di un impresa edile di reperire alcuni accessori come caschetti da cantiere, magliette e guanti con il loro logo. Ho trovato tutto il materiale ma mi trovo impreparato sul piano di importazione specialmete sui marchi CE. Per gli elmetti (In ABS) ho operato test di qualità (ottima) con un azienda locale ed a campione personalmente. Ho cercato la lista dei prodotti CE ma non sono sicuro come catalogare questi elmetti da cantiare, e non capisco se richiedano il CE. Guanti e magliette con logo non sembrano averne bisogno.
Ho bisogno dei loghi CE sui caschetti da cantiere o il logo del superato test e sufficente?
Anticipatamente grazie.
Salve, le Sue impressioni o meglio le Sue conoscenze sono corrette, farei una unica precisazione, quando le batterie sono dei ricambi per prodotti che devono avere il marchio CE, allora devono essere marcate, ma in effetti le batterie sono border line rispetto al marchio CE.
Per conoscere tutta la procedura per la marcatura Lei ha tre possibilità:
– gira un pò nel sito e ne può ricavare informazioni utili
– può usufruire dello spazio “Altri servizi alle aziende” ed entrare nella consulenza on line, dove potrà fare tutte le domande che vuole ed ottenere le risposta (consulenza) nella forma che desidera.
– infine c’è sempre il tradizionale metodo di chiedere il nostro intervento per la marcatura.
A Lei la scelta.
Buona giornata
Buongiorno.
Vorremmo importare batterie e carica batterie dalla cina. Avendo verificato il processo di produzione in loco siamo abbastanza tranquilli.
Vorremmo avere maggiori informazioni sugli adempimenti in materia di marcatura CE. Se non sbaglio le batterie non richiedono il CE, mentre i caricabatterie si.
A quanto pare dobbiamo essere noi importatori ad apporre il marchio CE, non essendo il produttore rappresentato nell’UE.
Chiedo quindi, quali sono gli adempimenti relativi alla marcatura CE?
Possiamo gestire il tutto internamente? quali sono i riferimenti legislativi da seguire!?
Grazie molte, e davvero complimenti per il sito e la disponibilità dimostrata nella risposta ai messaggi!
Mi pareva di essere stato chiaro nell’ultima risposta, ma meglio ripetere.
Se Lei o altri partecipanti al blog avessero necessità di consulenza per i loro specifici problemi, possono utilizzare la sezione del blog chiamata “Altri servizi alle aziende”, basta cliccarci sopra e seguire le indicazioni.
Il blog, come indicato nelle pagine principali e ribadito più volte, serve per chiarire gli argomenti di carattere generale, non per fornire consulenza su singoli problemi.
Un conto è parlare dell’obbligo di marcatura CE, un altro è capire come si risolve un problema di un singolo importatore.
Una cosa è la discussione pubblica, un’altra è la consulenza privata.
Ora spero di essere stato chiaro e di rileggere una sua eventuale richiesta di consulenza e non un nuovo commento.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Ultimissima gentile ingegnere, come faccio a rispettare tale direttiva se i case non hanno nessuna garanzia da parte del venditore cinese. Basta qualche informazione aggiuntiva prima dell’acquisto o devo fare una certificazione della merce presso qualche ente o società?
I case sono una cosa e le cover sono un’altra, se non hanno funzioni operative nel dispositivo, devono rispettare la Direttiva 2001/95/CE, non necessitano di marcatura CE né di prove di laboratorio.
Ulteriori informazioni possono essere richieste tramite la sezione del blog “Altri servizi per le Aziende”.
Cordiali saluti.
mi scusi ingegnere ma le persone che mi hanno fornito tali informazioni sono gli stessi venditori cinesi, per cui non li ritengo attendibili. DIversamente sarei piu tranquillo avere una risposta da un esperto come lei
Salve; se Le hanno già fornito delle informazioni in merito e quindi queste sono già a Sua disposizione, non comprendo il motivo della domanda.
Chi fornisce informazioni, lo deve fare in modo esatto e completo e se ne deve assumere la responsabilità.
Il nostro compito non è quello di confermare o smentire notizie fornite da altri.
Chieda delucidazioni alle persone che “Le hanno riferito” e chieda anche che le mettano per iscritto, come facciamo noi.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
spett.le ingegnere,
vorrei importare dalla cina dei case o cover per cellulari. Mi è stato riferito che per tali prodotti( che risultano essere di plastica o silicone) non è necessaria la ce.
Vorrei sapere se vi sono delle certificazioni a cui devo andare incontro e in tal caso quali?
La ringrazio anticipatamente
Salve, i dpi destinati alle forze armate, non rientrano nelle direttiva relativa a questi prodotti.
Cordiali saluti
Salve, chiedevo in merito all’importazione dagli stati uniti di occhiali balistici in uso all’esercito, sono sicuramente sprovvisti di marchio CE, ma non credo rientrino nella categoria degli occhiali protettivi da lavoro. Le sarei grato se chiarisse i miei dubbi.
grazie
Le spugne rientrano nella Direttiva 2001/95/CE che devono rispettare, ma non necessitano di marchio CE. Occhio alla dogana!
Cordiali saluti
Salve Ing. Carraro,
vogliamo acquistare da un importatore delle spugne per il corpo da rivendere nei ns. negozi.
Devono avere il marchio CE?
Grazie
Cordiali saluti
Michele Notari
Salve, la direttiva da rispettare per il Suo prodotto è la 2001/95/CE, per quanto riguarda le Sue disavventure in dogana, abbiamo scritto più e più volte a tale proposito.
Devo però precisare, come scritto nella nostra pagina di presentazione dell’azienda, che questo è un blog di discussione e non di consulenza, anche se molti ne hanno approfittato per avere questo e quello.
Ora stiamo aprendo uno spazio di consulenza on line, che si aggiungerà alla consulenza tradizionale che abbiamo sempre proposto.
Siccome le nostre informazioni fanno risparmiare tempo e danaro alle aziende come la Sua, non vediamo la ragione per cui debbano essere fornite gratuitamente.
Tra l’altro siccome sono gratuite, qualcuno si prende anche la briga di metterci a confronto con altre informazioni, forse raccolte al bar o al dopo lavoro.
Quindi se Lei desidera avere la nostra consulenza, che certamente siamo in grado di fornire, sia verbale che scritta e sottoscritta, ci contatti alla mail carraro@xvoi.net.
Cordiali saluti.
Gent.mo Ing. Carraro,
mi sono imbattutta oggi nel vostro sito e spero che almeno Lei riesca a chiarirmi le idee e a dirmi a quale direttiva si riferisce l’importazione di vasellame per la tavola.
Ho una ditta di import di oggettistica giapponese e ho importato diverse volte porcellane (set da tè, tazze, piatti) tutti passati e ispezionati in dogana senza nessun problema. L’ultima mia importazione, prima del terremoto/tsunami del 11 marzo, era di teiere in porcellana/terracotta/ghisa. Il pacco è stato fermato in dogana e giace lì ormai da 1 mese. Visto che le teiere vanno poi a contatto con l’acqua e quindi con gli alimenti, hanno passato il pacco all’ufficio sanità che ora vuole rimandare il pacco indietro perchè la merce non è contrassegnata nè da marchio CE (cosa impossibile e leggendo il suo sito ne ho avuta la certezza) nè del simbolo “bicchiere e forchetta” (parole usate sia dal funzionario della dogana sia dal funzionario della sanità con cui ho parlato telefonicamente).
E’ tutto il giorno che cerco informazioni a riguardo, ma non ho trovato nulla. La prego, m’illumini!
Grazie mille per la sua disponibilità e mi scusi se ha già risposto a domande simili, ho cercato di leggere più pagine possibili del vostro sito, ma senza trovare ciò che cercavo.
Cordiali saluti.
Monica
Attenzione, lei dimentica le direttive sulla sicurezza, si legga l’ultimo articolo nella categoria “sicurezza dei prodotti” prima di procedere.
Saluti.
Splendida notizia,
quindi posso acquistare e rivendere in tutta tranquillità avendo solo l’onere dello sdoganamento della merce?
Grazie ancora,
Elena
Salve, se i prodotti da lei importati non funzionano con energia elettrica o a batteria, non sono soggetti a marcatura CE.
Cordiali saluti.
Buongiorno Ing. Carraro,
sto valutando la possibilità di importare accessori per animali (cucce, giochi, tiragraffi…) dalla Cina e limitrofi ed eventualmente accordarmi per una produzione personalizzata in loco.
Prima però vorrei sapere a quali obbighi debba sottostare sia nella fase di importazione sia in quella di vendita a terzi.
La ringrazio anticipatamente per l’aiuto.
Elena
Salve, hanno bisogno di marchio CE se funzionano con energia elettrica di rete o a batteria, negli altri casi non necessitano di nulla.
Saluti
Ing. Carraro.
Buonasera Ing. Carraro,
sto pensando d’aprirmi un e-commerce di sexy shop.
Ho provato a trovare in italia diversi fornitori senza avere successo.
Mentre in Cina il mercato prolifera di grossisti….mi chiedevo se anche su questi articoli e previsto il marchio ce.
Le sarei grato anche se riesce a darmi dei riferimenti di legge e qualche consiglio nel caso in cui dovessi acquistare dei prodotti.
Grazie 1000 e buon lavoro
Vitangelo
Salve, purtroppo il legislatore che ha fatto tante direttive e tante norme, non ha ancora pensato ai nostri amici a quattro o a due zampe.
Per vendere canne da pesca è obbligatorio fare un corso sull’alimentazione dei pesci, per produrre strumenti chirurgici per animali, non si è soggetti ad alcuna direttiva, a parte la generica 2001/95/CE tanto importante quanto ignorata.
Nessun prodotto per animali, che non sia elettrico o a batteria, deve e può essere marcato CE.
Lei non ha alcun obbligo in questo senso, con buona pace per gli animalisti ed anche per quelli come me che pensano che gli animali abbiano come gli animali umani, diritto al rispetto.
Cordiali saluti-
buongiorno a tutti,
vorrei importare dalla thailandia accessori per animali ( collarini vestitini e giocattolini) non ho trovato in rete norme per l’importazione.
devono avere il marchio CE?
e se si io come ditta individuale come posso fare per controllare se sono a norma?
vi ringrazio e vi saluto
Buonasera, veramente se fossi un estraneo al blog, penserei che siete tutti pagati per fare i complimenti, oppure che questi commenti ce li scriviamo noi, in un eccesso di narcisismo egocentrico.
Io e Lei sappiamo la verità, quindi La ringrazio e non perdo più tempo a chiedere di non fare i complimenti, infine fate ciò che volete, alla faccia degli invidiosi.
I prodotti che Lei indica sono certamente soggetti a marcatura CE e se mi posso permettere un consiglio, li faccia arrivare in Italia dopo aver provveduto ( Lei ) alla marcatura, non si sa mai cosa può succedere in dogana.
A questo proposito preannuncio la pubblicazione di un articolo che sarà sicuramente illuminante per tutti coloro che hanno a che fare con le importazioni.
Cordiali saluti.
ing. Carraro.
Buonasera. Innanzitutto volevo ringraziarla per tutte le informazioni riguardo l’uso della marcatura CE, infatti in un mare di disinformazione, trovare un professionista capace di fornire chiarezza in proposito è davvero un valore! La disturbo ora personalmente in quanto dovremmo importare dei giochi mare – racchettoni da spiaggia, palloni beach volley e frisbee – e desideravo sapere se a suo giudizio questo tipo di giochi rientra nella categoria soggetta a macatura CE.
Grazie della collaborazione e complimenti per l’aiuto che costantemente a tutti noi dà con i suoi commenti e articoli.
Salve, grazie per le Sue valutazioni, il nostro obiettivo è quello di renderci utili a chi ci visita e poter fornire consulenza a chi ne ha necessità, non siamo quindi dei buoni samaritani, ma persone che lavorano e pensano che una parte del loro minimo sapere, possa essere messa a disposizione di tutti.
Le Sue perplessità sono reali anche se non sono generate dal rispetto delle leggi, ma dalla ignoranza di queste, da parte di molti funzionari di dogana, che per loro stessa ammissione lavorano nella totale confusione ( testimonianze raccolte direttamente ).
In dogana infatti secondo la legge, i prodotti a cui Lei si riferisce dovrebbero passare, senza marchio CE ( provenendo da fuori CEE ) e senza certificati di alcun genere.
Purtroppo così non la pensano appunto molti “controllori”, che si comportano nei più svariati ed imprevedibili modi e siccome almeno una parte dei suoi prodotti, anche se parti separate, ricadono nella direttiva bassa tensione, qualcuno di questi funzionari potrebbe bloccarli.
La soluzione più semplice è che Lei prepari prima la marcatura dei prodotti, sia il finale che le parti, le faccia già marcare dal fornitore in Cina, così arriveranno in dogana con il bel marchietto e farà contenti questi nostri solerti concittadini.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Buonasera Ing. Carraro,
Le porgo i miei complimenti (non fanno mai male soprattutto se sinceri)per la semplicità con la quale espone le argomentazioni trattate.
La nostra idea è quella di importare dalla Cina componenti semi assemblati appartenenti a due tipologie di elettrodomestici diversi per poi assemblarli in Italia producendo un solo elettrodomestico che accomuni ambedue le caratteristiche.Il prodotto finito verrà costituito in Italia e sicuramente il controllo qualità e le varie certificazioni (vedi marchi CE)sarànno richieste in Italia.La mia domanda sorge dalla preoccupazione che ho,rispetto alle eventuali problematiche che potrebbero insorgere alla dogana,inerenti alle due componenti principali semiassemblate che andremo ad importare per ovviamente la mancanza del marchio CE (in quanto non prodotti all’interno della Comunità europea).Chiedo scusa se le mie perplessità possono risultare banali o se già trattate da questo blog.
Grazie e cordiali saluti.
Salve, non si preoccupi, essendo io un TUTTOLOGO (modesto eh?), può fare tutte le domande che vuole.
Scherzo naturalmente e preciso anche per gli altri blogger e lettori, che le mie risposte sono sempre basate su documentazione e se non sono certo che esita una direttiva, norma o legge a sostegno di quanto dico, preferisco non dire.
In merito al Suo problema, ciò che Le posso dire con certezza è che esistono norme comunitarie e norme italiane ( in questo campo siamo all’avanguardia ) che regolano sia l’importazione che la vendita e la somministrazione di cibi e bevande.
Quindi prima di mettersi in avventure senza una chiara evoluzione, dovrebbe cercare, più facilmente in internet, le direttive e le leggi sugli alimentari.
Credo di avere scaricato qualcosa in merito, ma è meglio che lo faccia Lei, per una questione di aggiornamento, tenga poi presente che internet non è la verità, quindi si scarichi leggi, decreti e norme e se le legga.
Non si fidi di sintesi o di cose riferite, io mi sono preso l’impegno di scrivere solo cose che posso anche sottoscrivere, ma non tutti fanno così e scambiano internet per il bar sport, con tutto il rispetto per quest’ultimo, come sede di utili sfoghi personali derivanti da frustrazioni casalinghe.
Cordiali saluti.
Buongiorno Ing. Carraro,
non credo di essere esattamente in tema con la discussione, ma provo ugualmente a porgerle un quesito.
Sono in procinto di costituire una società nel campo della ristorazione.
Ho necessità di importare, dal Giappone, un prodotto alimentare preconfezionato, da utilizzare nella preparazione dei nostri piatti.
Dal momento che, inizialmente, vorrei ordinare un breve quantitativo di merce (21 kg) mi chiedo se mi convenga comunque affidarmi ad un doganalista/spedizioniere oppure, almeno in prima battuta, organizzare la spedizione autonomamente.
A quali obblighi devo sottostare? In caso di importazione dal Regno Unito, le procedure sono le medesime?
Mi può suggerire qualche link da cui poter raccogliere qualche informazione?
La ringrazio in anticipo e la saluto.
La direttiva a cui far riferimento in linea generale per questi prodotti è la 2001/95/CE, che in Italia è stata recepita con D.Lgs. n° 172 del 21/05/2004, relativa alla sicurezza generale dei prodotti.
Le altre informazioni specifiche, le ho fornite direttamente, nel corso della Sua telefonata.
Cordiali saluti e grazie per gli apprezzamenti.
Buongiorno Ing.Carraro
Dobbiamo acquistare prodotti per la linea cortesia (hotel), come cuffiette doccia, salviette luccida scarpe, minicucito (con ago), set unghie (con carta abrasiva per unghie), cotton fiock (pulizia oriecchie), sul confezionamento singolo (che ci hanno proposto) che va al consumatore in camera, c’è solo il nostro logo e la dicitura che è nostro marchio, quindi nome della nostra azienda che getisce l’Hotel. NON c’è riferimento al paese di origine e nemmeno del nome dell’importatore dalla cina e che è un prodotto fatto in cina.
Sul cartone (imballaggio secondario) c’è scritto Made in PRC e c’è la ragione sociale dell’azienda da cui l’abbiamo comprato, ma non c’è suo indirizzo sede legale e non c’è da nessuna parte il marchio CE, ne sul cartone ne sul singolo confezionamento… LA domanda è: sono prodotti a norma o no?
INOLTRE SUlle proposte dei SAPONCINI E SUI FLACONCINI dei bagno schiuma, shampoo e creme corpo, l’unica indicazione è il nostro marchio e la dicitura che è propietà della nostra società m(con ragione sociale e indirizzo), che gestisce l’albergo, non c’è nome del produttore. Ma noi siamo considerati cosi responsabile dell’immissione sul mercato? Noi mica siamo i rivenditori…quindi sono regolari anche queste etichette?
Scusi l’urgenza ma dobbiamo ordinare e non so se devo contestare qualcosa..grazie per la sua collaborazione.
Salve, con i prezzi attuali per un numero così esiguo di pezzi, credo convenga acquistarli in Italia, a volte quelli di importazione hanno problemi e quelli di marca non li trova.
Per verificare se rispettano la norma è necessario verificare se il marchio CE all’interno del telefonino, dove si colloca la batteria, è seguito da un numero, che è quello del certificato di prova, però potrebbe anche essere inventato.
Poi Lei come importatore dovrebbe fare la marcatura CE, anche per regalarli, sinceramente credo che l’operazione sia in perdita, rispetto ad un normale acquisto, che tra l’altro è coperto da garanzia.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Buonasera. Gradirei un commento relativo al caso di acquisto di alcuni telefonini da relagare a collaboratori ed amici (7 in tutto). Cosa devo fare per gli adempimenti di sdoganamento? come faccio a verificare la rispondenza al marchio CE? grazie.
Salve Marco, diamo per scontato che la macchina rispetti le norme, cosa questa che dovrebbe essere verificata da Voi, la marcatura deve essere fatta da Voi, nonostante qualcuno affermi che anche il cinese la può fare, io lo sconsiglio vivamente ( sia alla Sua ditta che al cinese di turno ).
Quello che Voi dovete fare è:
– analisi dei rischi, eseguita secondo un modello tra i vari disponibili, noi normalmente seguiamo l’HAZOP. Diffidi di eventuali modelli disponibili in internet, in generale ciò che è gratis o è di carattere generale, come le informazioni presenti su questo blog, o non è completo ed esaustivo, per non dire inesatto.
– manuale di installazione, uso e manutenzione, con lo schema previsto dalla Direttiva macchine
– dichiarazione di conformità
– marcatura CE su etichetta non asportabile e non cancellabile, dalla macchina
– procedure di gestione della Vostra attività sulla macchina
– costituzione del fascicolo tecnico.
Non è obbligatorio ricorrere ad un ente esterno ( laboratorio ), ma non è neppure vietato, noi non abbiamo nulla contro questi enti, diciamo solo quando servono obbligatoriamente e quando ci si può ricorrere volontariamente, probabilmente utili lo sono sempre.
Altro discorso è rivolgersi ad una società di consulenza per avere il know how, ciò sapere come muoversi per fare la marcatura in modo corretto.
La scelta deve essere fatta in base ad una considerazione economica, ovvero: conviene di più imparare tutto da soli o farsi insegnare da qualcuno esperto? Ovviamente la risposta la dovete dare Voi, per noi sarebbe ovvio, ma anche di parte, consigliare di rivolgerVi ad una società di consulenza, magari una a caso, la nostra.
Potete imparare tutto da soli studiando molto bene la direttiva macchine ed acquistando eventuali norme per conoscere le caratteristiche delle macchine, noi siamo comunque a disposizione.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve Ing.Carraro,
l’azienda per cui lavoro importa macchinari per la lavorazione di pannelli dalla Cina.La macchina arriva in Italia viene controllata in azienda e con delle protezioni fisiche o elettromeccaniche vengono messe in sicurezza le zone in cui l’operatore potrebbe farsi male.Inoltre la macchina viene un po’ abbellita con carter in acciao cosi da renderla più accattivante per il mercato italiano ed europeo.
Ho già provveduto alla creazione del manuale d’uso e manutenzione, grazie all’ausilio di fotografie mettendo in particolare evidenza le zone pericolose.
Ora veniamo alla domanda:la macchina ovviamente non è CE,essendo comunque dotata di tutti i dispositivi di sicurezza del caso,come azienda possiamo autocertificarla CE o dobbiamo avvalerci di un ente esterno?
Per quanto riguarda il certificato di conformità,so che si devono rispettare le seguenti direttive:
2006/42/CE – Direttiva Macchine.
2004/108/CE – Direttiva Compatibilità Elettromagnetica
2006/95/CE – Direttiva sul materiale elettrico per Bassa Tensione.
Anche in questo caso posso fare un’autocertifizazione o mi devo affidare ad un ente esterno?
Grazie per le eventuali risposte e mi unisco ai complimenti per i tanti preziosi consigli dispensati nel suo sito.
Salve Andrea, ciò che fate mi sembra corretto e non ho nulla da eccepire, non so però se oltre a questo fate dell’altro, ovvero avete predisposto ciò che in direttiva macchine si chiama “fascicolo tecnico”, ma che le altre direttive richiamano in sostanza, anche se non lo identificano con lo stesso nome?
Quello che Voi fate serve per soddisfare alcuni requisiti obbligatori e dei quali si deve dar conto al cliente, ma esistono altre attività delle quali si deve dar conto alle autorità, qualora queste intervengano per un controllo, anche queste procedure sono necessarie.
Comunque ciò che fate è certamente di più di quello che molte altre aziende mettono in pratica e certamente dal punto di vista della sicurezza il Vostro è un buon lavoro, con un pò di aggiunte potete completare tutto ciò che è obbligatorio.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro,
Sono il responsabile di un azienda che tra le altre cose commercializza auricolari monouso (per capirsi del tipo utilizzato sui treni e/o aerei).
Questi auricolari vengono prodotti appositamente per la nostra azienda da fabbriche cinesi; Una volta pronti noi attraverso un consulente che abbiamo in Cina provvediamo ad una verifica a campione di diverse unità e attraverso un laboratorio indipendente provvediamo alle analisi Rohs, Reach e CE (sulla quale vengono riportate sia le generalità della fabbrica che di noi importatori e committenti). Se superano positivamente tutti i test autorizziamo la spedizione facendo apporre su ogni confezione il marchio Rohs conform e CE. A suo avviso la procedura le sembra corretta o dovremmo preoccuparci di altro? La ringrazio anticipatamente per il suo competente supporto.
buongiorno,
vorrei importare dalla cina dei portachiavi personalizzati in gomma.
ho chiesto al fornitore se hanno certificazione ce e mi è stato risposto di no (giustamente direi) però mi è stato comunicato che sono prodotti ecologicamente rispettosi???? avrò problemi in dogana?
grazie del supporto
Salve Matteo, Lei dice “giustamente” i produttore cinese non ha apposto il marchio e le ragioni sono due
– la prima, il produttore residente fuori della Comunità Europea non può applicare il marchio CE, ciò non significa che può non rispettare le norme CEE, se vuole vendere i prodotti in Europa, ma deve esserci sempre un responsabile residente nella CEE.
– la seconda, questo prodotto non deve essere marcato CE.
Questo prodotto deve rispettare la Direttiva 2001/95/CE, che Lei può scaricare da internet e così conoscere quali sono i Suoi obblighi, in qualità di importatore.
Cordiali saluti.
Salve, non esiste un elenco, in quanto tutti i prodotti sono importabili anche se ce ne sono alcuni che devono necessariamente rispettare determinati vincoli. In generale sono sottoposti a direttive specifiche sulla marcatura CE o alla direttiva 2001/95/CE.
In merito ai problemi in dogana, cerchi in questo blog e troverà vari articoli sull’argomento, dato che i singoli doganieri applicano anziché la legge, la loro fantasia.
Cordiali saluti
ing. Carraro
vorrei sapere dove posso trovare , quali sono i prodotti importabili dalla cina ( perche ho avuto dei problemi in dogana per alcuni prodotti ) grazie mille.
Buon giorno, secondo alcuni operatori che sono intervenuti in questo blog, sarebbe sufficiente il marchio apposto dai produttori cinesi, secondo le leggi europee e la nostra interpretazione delle stesse direttive, la marcatura CE è compito dell’importatore.
La documentazione che il produttore Le mette a disposizione è utile per fare le procedure di marcatura, ma tutto il resto lo deve fare Lei.
Per il passaggio in dogana non posso darLe indicazioni utili, perchè ogni operatore agisce in base alle proprie convinzioni personali, quindi tragga Lei le debite conclusioni.
P.S. Che i produttori extra europei non possono marcare CE i prodotti è scritto chiaramente sia nella circolare del Ministero delle Attività Produttive, sia nella Direttiva 2001/95/CE.
Cordiali saluti.
salve, devo importare frigoriferi dalla cina per poi commercializzarli in italia. Riguardo la certificazione CE il costruttore produce una dichiarazione di conformità del prodotto alle direttive basso voltaggio 2006/95/EC, direttive EMC 89/336/EEC e succ. mod.. Per poter legittimamente sdoganare la merce in italia e procedere alla commercializzazione dell’apparecchio, che documentazione devo richiedere?
ringrazio anticipatamente e saluto cordialmente.
Attendo una Sua comunicazione diretta.
Saluti
Si infatti volevo avere un parere proprio per evitare di buttare soldi, non poteva trovare termine migliore.
Grazie
Cordiali saluti
Matteo
Salve, se vuole si può scaricare da internet la direttiva e leggerla per conto Suo.
Prima di buttare soldi per prove assolutamente non richieste, La invito a documentarsi bene, se poi desidera avere un supporto diretto da parte nostra può contattarci via mail o telefonicamente, i recapiti sono tutti nel blog, ovviamente i nostri preventivi sono gratuiti.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Grazie,
lei saprebbe dirmi la necessaria procedura? magari la contatto via mail.
Con l’attività che vorrei aprire ho già “incontrato” questa direttiva e contattato 2 laboratori autorizzati per i test e ho ricevuto puntualmente 2 proposte diverse.
Vorrei capire le procedure esatte
Matteo
Salve, i prodotti da Lei trattati sono soggetti alla direttiva 2001/95/CE ed al decreto legge conseguente.
E’una direttiva che impone ben determinati obblighi per chi immette in commercio i prodotti che non siano regolati da specifiche direttive.
Infatti i Suoi prodotti non rientrano in nessuna categoria con l’obbligo di marchio CE, quindi il marchio non deve essere apposto, ma la direttiva sopra indicata deve rispettarla comunque e le procedure da mettere in atto sono le medesime, con esclusione dell’applicazione del marchio.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve,
approfitto della sua cortesia per farle una domanda,
quali direttive devo soddisfare per importare da paesi extra cee in particolare USA e Cina prodotti quali borse, portafogli e simili?
I prodotti in questione NON sono in pelle.
La ringrazio
Salve l’onere di marcatura è di chi immette il prodotto in commercio, quindi se il Vostro cliente è colui che venderà le macchine sul mercato questo obbligo è suo.
A Voi chiederà la dichiarazione di conformità, che in sostanza si può fare seguendo la prassi della marcatura, ma la mercatura finale non spetta a Voi.
Naturalmente poi i rapporti commerciali possono in parte modificare i vari compiti, ad esempio Voi potete attaccare l’etichetta con il marchio CE ed il nome del cliente, ma è lui il soggetto obbligato.
Cordiali saluti
Salve, ho una ditta di assistenza presse gomma.
Un nostro cliente ha importato delle presse dagli USA e vuole che le revisioniamo e le rendiamo conformi alle direttive sicurezza. DI chi è l’obbligo di certificazione Ce? Nostro che la revisioniamo o del cliente che l”ha importata? (la revisione avverrebbe presso la ns. sede)
Grazie
Salve, spero non si offenda se Le dico che nel Suo commento ci sono molte inesattezze e che richiederebbero un paio di pagine di risposta, quindi cerco di sintetizzare al massimo.
Il produttore cinese non può applicare alcun marchio.
Il soggetto obbligato in toto alla marcatura CE, siete Voi (l’importatore).
I certificati possono essere necessari o semplicemente utili a seconda dei prodotti e non si può dare una risposta generalizzata.
Per applicare la marcatura CE, è necessario seguire le procedure che sono indicate anche in questo sito.
Per ulteriori approfondimenti, di cui Voi valuterete la necessità, siamo a disposizione per fornire consulenza tecnica.
Cordiali saluti.
Buona giornata!
Pongo il mio quesito.
La nostra azienda è attiva nel campo della distribuzione all’ingrosso.
La nostra intenzione è quella di importare prodotti elettrici dalla Cina per distribuirli sul territorio italiano con il nostro marchio registrato.
Abbiamo altresì verificato che tutti i prodotti che desideriamo importare sono corredati della relativa certificazione e fascicoli tecnici e sono quindi conformi alle direttive Europee di riferimento. Tali certificati sono stati rilasciati da enti riconosciuti, quali TUV SUD, Intertek e TUV Rheinland, (questi test sono stati fatti in parte in Germania e parte in Cina) e sono intestati al nostro fornitore.
Avrei bisogno di conoscere in quali sanzioni rischiamo di incorrere qualora un prodotto che ha la suddetta certificazione dovesse risultare difettoso o arrecare danni a terzi e se cambiasse qualcosa qualora facessimo analizzare personalmente i prodotti in Italia da un ente qualificato e le certificazioni fossero intestate direttamente alla Nostra azienda.
Nello specifico vorrei sapere se le sanzioni sono diverse e quali nel caso in cui sul prodotto comparisse esclusivamente il nostro marchio e la dichiarazione di conformità da noi firmata, rispetto alla circostanza che il prodotto fosse commercializzato con il nome del fabbricante cinese e quindi la dichiarazione fosse firmata esclusivamente da lui.
Possiamo utilizzare la certificazione del costruttore cinese, commercializzando però tali prodotti con il nostro marchio? Quali sono le procedure?
Mi domando se la certificazione rilasciata al fornitore Cinese sia sufficiente ed attendibile, o se è meglio integrarla in Italia o far certificare tali prodotti ex novo.
Ringrazio anticipatamente.
Si, confermo che il prodotto deve essere marcato CE, per quanto riguarda gli articoli li trova in questo blog, all’interno delle categorie scritte sulla destra, se poi avesse necessità di aiuto specifico ci può contattare direttamente.
Cordiali saluti
Grazie della risposta. Quindi un piccolo portachiavi, con all’interno due pilette necessarie per accendere una torcetta a led, necessita di una marcatura CE?
In questo caso come importatori che procedure dobbiamo assolvere? Mi dà cortesemente i link relativi alle procedure d’importazione e ai problemi di dogana a cui si riferisce? Così riusciamo a farci un’idea sul problema, visto che da parte degli spedizionieri ho trovato poca competenza in proposito. Complimenti ancora per il vostro blog, utile e pragmatico!
No non è sufficiente, Voi in qualità di importatori dovete fare tutto il percorso della marcatura CE, nel quale i certificati possono essere utili, ma non indispensabili.
A tale proposito La invito a leggere gli articoli relativi alle importazioni ed ai problemi in dogana, forse Vi chiariranno meglio le idee ed i problemi che potreste incontrare.
Cordiali saluti
Buongiorno. Ho visto la sua dotta esposizione sulla problematica relativa alla marcatura CE e mi sono permesso di scriverle per avere dei chiarimenti su un problema. Noi siamo una società di promozione e stiamo importando dalla Cina dei portachiavi luminosi, cioè dei gadget dotati di una piccola torcetta per eventuali necessità di emergenza dell’automobilista. Ben sapendo che in dogana questo tipo di prodotti per essere ammessi necessitano di una certificazione CE, ho chiesto lumi al fornitore che mi ha confermato l’esistenza di un certificato CE, però non emesso dal TÜV ma da un ente meno qualificato. Può essere altrettanto valido? Altra cosa, il prodotto non verrà impacchettato, ma ci verrà fornito sciolto per essere confezionato qui in Italia e quindi non dispone di una marcatura CE sul prodotto stesso, ma la riporteremo noi sulla confezione prodotta in Italia. E’ quindi sufficiente la copia di certificazione CE che il produttore allegherà alla merce? Grazie per l’attenzione.
ok , grazie mille per i chiarimenti.
Scusa il ritardo nella risposta, ma avevo chiuso il computer, il motivo per cui questi prodotti sono in commercio è lo stesso per cui vedo tante auto che superano i limiti di velocità, si può fare ma è illegale e non tutti prendono la multa, qualcuno si.
ok grazie.
Ma ti voglio fare un’altra domanda, come mai si trovano in commercio cartucce compatibili senza marchio CE? sono illegali?
Le cartucce per stampante devono essere marcate CE, perché sono accessori di prodotti che sono soggetti a marcatura CE, se le cartucce fossero vendute solo con la stampante, non necessiterebbero di marchio, ma il fatto di essere commercializzate singolarmente comporta questo obbligo.
Che il microchip sia apposto prima o dopo l’importazione non fa alcuna differenza.
Cordiali saluti,
Salve ho visto che questa domanda è già stata fatta ma in modo molto generico.Volevo sapere se importare cartucce toner serve o no il marchio CE (non sono riuscito a trovarle nella lista sulla destra della pagina).
Alcune cartucce hanno un chip altre invece no. Da quello che credo di aver capito quelle senza chip non ci dovrebbero essere problemi invece per le altre si (correggimi se sbaglio), se cosi fosse,potrei farmi spedire le cartucce senza il chip e il chip comprarlo e applicarcelo in italia?
Spero di essere stato chiaro.
Grazie anticipatamente.
Salve, nessun regolamento nazionale può essere in contrasto con le direttive e con le norme comunitarie, quindi quello da Lei citato afferma una cosa corretta, ma riferita solo ai prodotti per i quali le norme richiedono obbligatoriamente l’intervento di un Organismo Notificato.
Abbiamo già fatto presente alla Direzione Generale delle Dogane, che in quel regolamento interno esiste un’affermazione che fa presupporre che tutti i prodotti debbano essere muniti di certificato di Organismo notificato, tale affermazione peraltro è contraddetta nella stessa pagina del regolamento e da tutte le direttive che non prevedono prove obbligatorie.
Cordiali saluti.
Salve vorrei sapere informazioni in merito:
Il nuovo regolamento doganale italiano in vigore da Gennaio 2010 richiede che certificati e test reporter emessi da un laboratorio Cinese vengano validati dalla controllante laboratorio Europeo. Volevo più info in merito. Grazie
Grazie per i complimenti, anche se ritengo siano controproducenti per la salute del blog, comunque fanno piacere.
Lei ha due strade potenziali:
1 conformarsi al modo comune di comportamento, copiare le etichette che trova sui prodotti analoghi, fare apporre il Suo logo e risolvere così il problema in modo comodo e “italiano”.
2 rispettare le direttive e le norme di prodotto, laddove esistano. compiere tutto il percorso previsto dalla legge, immettere nel mercato un prodotto di cui controlla nei limiti del possibile la sicurezza e di cui si prende la responsabilità.
Ovviamente non posso consigliarLe quale strada scegliere, sembra sia un fattore genetico, posso solo dichiarare la nostra disponibilità a fornire la consulenza, se richiesta.
Cordiali saluti
Salve, le faccio i complimenti per questa pagina che è davvero un miraggio per chi come me è alla ricerca di informazioni.
Vorrei importare degli spray per la pulizia di obiettivi fotografici e lenti per occhiali con il mio logo, un detergente spray liquido principalmente composto da acqua e sapone. In italia molte aziende producono e commercializzano lo stesso prodotto con il rispettivo marchio d’azienda applicando il marchio CE da questo produttore cinese e mi stavo domandando come muovermi per farne una partita anche con il mio logo.
Grazie
Salve, come già scritto i complimenti fanno piacere, ma preferirei che coloro che inviano i commenti non li facessero, oppure li inviassero alla mail e non li inserissero nel commento.
Da un lato il proliferare di notizie inventate o artefatte, da cui siamo bombardati, porta facilmente alla conclusione che potrebbero essere fasulli, da un altro lato, se considerati veri, provocano inutile e dannosa invidia, di cui abbiamo già chiari segni.
Perciò cari lettori e bloggers se volete farmi vivere in pace con il web e non solo, fate pure le critiche ma non i complimenti. Grazie.
Per venire al commento, questi prodotti devono essere marcati CE e li deve marcare l’importatore, ciò non significa che il marchio non può essere apposto in Cina, ma ciò deve succedere perché lo decide e lo coordina l’importatore e non il costruttore.
Se arrivano in Italia senza marchio, rispettano la legge, ma rischiano lo stop in dogana, per una errata interpretazione delle norma da parte delle autorità doganali.
Non mi riferisco ai singoli doganieri, infatti questi sono giustificati da errori e contraddizioni presenti nei regolamenti a loro disposizione e di cui abbiamo prontamente informato la Direzione generale delle Dogane.
Grazie per l’attenzione.
ing. Carraro
Buongiorno,
Volevo complimentarmi per la chiarezza delle risposte.
Vorremmo iniziare ad importare dalla cina pen drive usb (4gb) a forma di portachiavi, altri a forma di cuore in metallo ecc….
Vorrei sapere se per questi prodotti è necessaria la certificazione e marcatura CE.
Cordiali Saluti
IK7QNP
Salve, innanzitutto grazie, ma temo che se i lettori del blog, continuano con i complimenti, qualcuno penserà che sono fasulli.
Ovviamente fanno piacere, dato però che stiamo attirando l’interesse di chi praticamente clona il nostro nome, per vendere “fufa” oppure ci vorrebbe utilizzare per pubblicità gratuita, forse è meglio che ci limitiamo ai commenti.
La risposta alla Sua richiesta è semplicissima, Tutte le direttive relative alle famiglie di prodotto, impongono la presenza del libretto nella lingua del Paese in cui il prodotto viene commercializzato.
Nel caso il prodotto non rientrasse in alcuna famiglia, c’è sempre la Direttiva 2001/95/CE che lo impone su TUTTI i prodotti in commercio.
Lei può scaricarsi questa ed altre direttive da internet, ma se è solo per verificare questo, può risparmiarsi la fatica, è una cosa su cui ormai concordano perfino i doganieri.
Non citi però il fatto che molti prodotti non hanno questo libretto, anch’io qualche volta supero i limiti di velocità ed infrango la legge, ma non significa che la legge non esista.
Cordiali saluti e grazie di nuovo.
ing. Carraro
Nel formulare i miei complimenti per la competenza, la chiarezza e l’aiuto che date ai vari richiedenti di vari quesiti, colgo l’occasione per chiedere quanto segue: Esiste una norma che OBBLIGHI i produttori stranieri o l’importatore italiano di apparecchi quali Televisori, lettori DVD, radio, fotocamere ecc. ecc. e in particolare registratori audio digitali portatili facenti uso di memorie tipo SD di corredare l’apparecchio di LIBRETTO D’USO IN ITALIANO? Se affermativo quale è l’articolo ? si trova su Gazzetta Ufficiale? è possibile consultarlo ? ed infine se di difficile reperibilità potete trascriverlo ? Nella speranza che la presente venga accolta benevolmente, ringrazio con gratitudine e invio distinti saluti. Bellan Luisella
Salve, in parte Lei ha già dato la risposta, per pochi funziona e per molti, piccoli, non funziona così, per la semplice ragione che il comportamento doganale non è uniforme e non sempre è rispettoso delle direttive comunitarie, magari invece è rispettoso delle grandi marche.
Innanzitutto i marchi CE apposti dai cinesi non sono legittimi, per il semplice fatto che loro non li possono mettere, però molti doganieri pretendono che ci sia il marchio e qui abbiamo il primo problema, la legge dice che i cinesi ( indiani, coreani ecc ) non possono apporre il marchio, molti doganieri lo pretendono.
La soluzione, che molte grandi aziende adottano è quella corretta e cioè fanno apporre il marchio dal produttore, ma con il nome della ditta che venderà in Europa, ad esempio le pendriver Vodafone sono prodotte e marcate CE in Cina, ma riportano il logo Vodafone.
Il fatto che altri commercino i prodotti nelle condizioni da Lei descritte non è probante di nulla, se non del fatto che sulla questione c’è la massima confusione, con buona pace della legalità, della sicurezza dei prodotti e di coloro che approfittano in vari modi della situazione.
Per importare in modo corretto è necessario rispettare le direttive ed i decreti in vigore in Italia ed in Europa.
Cordiali saluti.
Salve vorrei avere informazioni riguardo importazioni daal cina, in particolare luci led, schermi lcd maxi formato, bici elettriche etc. Ho diversi contatti in cina e dopo averne selezionato a mio parere i più professionali. Ho richiesto a tutti i cerificati CE ROHS Test report, ho chiesto di compilare senza errori ed in inglese no in cinese tutti i proforma invoice per evitare confusione alla dogana. tutti mi hanno mandato quello che ho chiesto, alcuni lavorano gia con il mercato europeo, ho contattato pure un broker shipping qui nella mia città che mi aiutera ad esaminare tutti i documenti, si tratta di diversi conteiner da 20 inch o più. domanda avendo tutto in regola e trattandosi comunque di articoli e quantita non piccole quale secondo voi protrebbe essere il problema per cui non dovrebbero entrare? tutte le multinazionali importeranno pure dalla cina no? quindi per entrare entrano, o anche li siamo alle solite, cioe funziona per pochi e non per molti? grazie della risposta ciao
Salve, giustamente Lei si pone delle domande corrette, alle quali nella realtà sa anche dare delle risposte corrette, ma vuole da noi una conferma.
Infatti Lei cita delle direttive e normative obbligatorie per i prodotti italiani ed europei, è quindi possibile che dei prodotti provenienti dalla Cina non ne abbiano bisogno?
La risposta è : non è possibile! Quei prodotti devono rispettare la normativa Rohs se hanno delle saldature e devono avere la marcatura CE in ogni caso.
La marcatura CE la deve apporre Lei in qualità di importatore che la legge considera come il produttore.
Ancora una volta la dogana si dimostra stupefacente ed in alcuni casi afferma che serve sempre un certificato emesso da organismo notificato, in altri casi come il Suo, che non serve nulla per l’immissione in commercio ed in entrambe i casi sbaglia, non certo perché lo dico io, ma perché lo dicono le leggi comunitarie che i doganieri dovrebbero conoscere.
Buonasera, confidando nella vostra professionalità e nel vostro aiuto vorrei sottoporvi un problema.
ho importato dei led dalla cina e mi accingo ad importare altri prodotti (striscie di led, alimentatori, lampadine, illuminazione in genere)
I led sono arrivati in Buste da 1000 pezzi, sulle quali non è stato apposto il marchio CE e nemmeno ROHS.
il mio dubbio è: Possono essere messi in commercio?
dovendo importare altri articoli, quali certificazioni o altro devo chiedere agli esportatori cinesi per essere in regola in europa?
Ho contattato la dogana e mi hanno detto di stare tranquilla perchè se la merce è stata sdoganata vuol dire che è in regola.. E’ davvero così?
Non devo tenere nessuna documentazione? i prodotti possono essere venduti così come li ho ricevuti, cioè senza indicazione CE e ROHS?
Spero riusciate a farmi un pò di chiarezza
grazie anticipatamente…saluti
Un laboratorio certificato o un ente che fa prove di certificazione, troverà certamente e sempre qualche cosa da fare, solo una volta ho incontrato un tecnico di un istituto che non nomino, per difendere questo tecnico, che mi ha fatto capire che fare le prove sarebbe stato inutile.
Ciò che chiedono i doganieri, come detto nel precedente commento, non sempre ha attinenza con le direttive e con le norme, quindi il Suo quesito rimane senza risposta, cioè non esiste un metodo certo per non avere problemi in dogana, oppure si appone un marchio CE anche se non serve, visto che sembra questo ciò che vuole la dogana.
Le consiglio di consultarsi con la dogana di ingresso e chiedere preventivamente cosa chiederanno per un prodotto come il Vostro, ma si faccia dare la risposta scritta e sottoscritta.
LA ringrazio per la pronta risposta, am volgia scusare la mia insistenza, ma se il prodotto non ha bisogno di certificazione CE, perchè il doganiere la dovrebbe richiedere?
E’ possibile far apporre da un ente di certificazione una certificazione che in relatà non serve? No possiamo purtroppo affidare alla sorte la nostra attività, ma produrre in UE è aimè molto più caro e ci pone fuori mercato.
Cordiali Saluti
La ringrazio per il commento, che mi da modo di riprendere un argomento su cui tra poco pubblicherò una “puntura di vespa”.
Il prodotto da Lei indicato non ha bisogno di marcatura CE, ma deve rispettare la 2001/05/CE, la questione è : la dogana di ingresso della merce, rispetterà la 2001/95/CE oppure Le chiederà il certificato di un organismo notificato?
Se sapessi rispondere a questa domanda giocherei al superenalotto con la certezza di vincere.
Infatti nonostante esista un regolamento comunitario (765/2008 CEE) ampiamente recepito nel Manuale Procedurale Doganale, nello stesso manuale si riprende una parte del vecchio regolamento, in cui si dice che per apporre il marchio CE è necessario l’intervento di un organismo notificato.
Nella stessa pagina del regolamento, esattamente la 17, si dice anche “qualora sia intervenuto un organismo notificato” lasciando giustamente intendere che non sempre serve, quindi il povero doganiere non sa più che fare ed a sua discrezione ferma o fa passare la merce.
Questo non succede in una commedia cinematografica, ma tutti i giorni nelle nostre dogane, quindi Lei per importare i cuscini dovrà affrontare la sorte, in quanto non esiste una certezza di diritto.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
complimenti per l’articolo.
Ho un azienda che vorrebbe importare cuscini di poliuretano dalla cina, da utilizzare nel tempo libero.
Vorrei sapere se per questi prodotti è necessaria la marcatura CE.
Cordiali Saluti
Claudio Moneda
Parlavano di consumabili per stampanti, cartucce e toner
Grazie
Salve, la Sua definizione è un pò generica, cosa sono i consumabili? Cibo con micro chip, o altre cose che si consumano?
Avendo il microchip, significa che sono abbinati ad un sistema di lettura e quindi devono essere marcati CE in relazione alla direttiva che regola il sistema di lettura, siamo comunque nel campo di compatibilità elettromagnetica e bassa tensione.
Senza ulteriori informazioni non posso essere più preciso.
Cordiali saluti.
Salve, correi sapere per importare dalla cina consumabli, dotati di chip, che tipi di certificazioni servono
Distinti saluti
Francesco
Salve,
Avrei bisogno di un informazione, io dovrei importare dei giocattoli dal giappone che naturalmente non hanno marchio CE; vorrei sapere se per quella regione esiste un marchio similare che devono riportare questi prodotti per essere utilizzati tranquillamente dai bambini.
Cordiali Saluti.
Salve,
dal momento in cui importa un prodotto dall’estero (fuori dalla Comunità Europea), Lei diviene il responsabile del prodotto. Ogni documento prodotto dalla ditta costruttrice può essere utilizzato per giungere alla marcatura CE, ma non è detto che sia sufficiente. I giocattoli che vengono immessi nella Comunità devono rispettare la direttiva 88/378/CEE e relative norme.
Cordiali saluti
Grazie, i prodotti da Lei indicati non necessitano di martcatura CE, ma sono soggetti alla direttiva 2001/95/CE, quindi devon avere il manuale d’uso in italiano. Cordiali saluti
Buonasera, dopo tanto navigare sul web sono, forse, riuscito a trovare un sito dove viene spiegata bene la questione marcatura CE.
Vado subito al sodo: io ho un’azienda e vorrei iniziare l’importazione e distribuzione di accessori per iPhone, iPod e simili. Questi prodotti sono custodie in plastica, silicone, pelle/tessuti fabbricati a Singapore.
Non c’è nulla di elettronico o parti elettroniche.
Mi chiedevo se l’importazione e la commercializzazione di questi prodotti siano soggetti alla marcatura CE.
Sicuro di una vostra risposta saluto calorosamente.
Salve. è corretto parlare di marcatura CE più che di certificazione, purtoppo spesso si fa confusione.
La marcatura CE è obbligatoria per i prodotti rientranti nelle categorie riportate sulla parte destra di questa pagina, la certificazione è un documento rilasciato da un Organismo Notificato e si riferisce ad un unico esemplare che sarà il prodotto tipo.
Mentre la marcatura CE è obbligatoria per tutti gli articoli delle categorie sopra citate, la certificazione è obbligatoria solo in certi casi.
Nel Suo caso la marcatura è obbligatoria in base alla Direttiva Macchine e deve rispettare varie norme.
Mi permetto un appunto, siccome credo che Lei non si chiami RJ, sarebbe più in sintonia con il nostro sito presentarsi almeno con il nome, noi non indaghiamo se poi è autentico o meno, ma sinceramente non abbiamo mai incontrato nella vita qualcuno che si chiami RJ, grazie comunque per l’attenzione riservataci
Cordiali saluti
Vorrei sapere che certificazioni necessitano le bici elettriche a pedalata assistita per essere importate e commercializzate in Europa. Grazie.
Salve,
gentilmente qualcuno mi spiega per il Pellet provenienza Cina-Vietnam se è necessaria la marcatura CE oppure che documenti servono per l’importazione in Italia?
Grazie
Il pellet, a prescindere dalla provenienza, non rientra in una categoria di prodotti soggetti ad obbligo di marcatura, deve però rispettare la Direttiva 2001/95/CE che riguarda tutti i prodotti.