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Buonasera Sig. Carraro,
Io e dei miei soci stiamo per importare telai di biciclette dalla Cina non marcate CE.
Se il modello è sempre lo stesso basta una sola marcatura? Costo?
Grazie mille per la disponibilità
Salve, le normali biciclette non sono marcate CE, lo sono invece quelle elettriche.
Personalmente ritengo che le biciclette normali dovrebbero rispettare la direttiva macchine,in quanto è assimilabile ad un sistema di sollevamento dato che consente di portare a notevoli altezze una persona, però questa è una mia opinione e penso che non sia condivisa da molti.
In ogni caso deve essere rispettata la direttiva 2001/95/CE che impone delle procedure analoghe a quelle delle altre direttive.
Sui telai in quanto componenti non ci va la marcatura, sulla bici finita, una delle due si deve applicare.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buonasera Sig. Carraro,
sono un importatore abituale,
ultimamente sto avendo un po di problemi nell’importazione di alcuni giocattoli.
ho fatto certificare alcuni prodotti/giocattoli in CHINA, dalla CHINA DRAGON, adesso in dogana mi dicono che questa società non è riconosciuta in Europa.
Va bene così, adesso mi chiedo, visto che so per certo che l’articolo che sto importando è a norma (e questo e la cosa più importante), in quando già importato da altro mio collega, stessa fabbrica, tranne che lui, forse più informato di me, ha fatto certificare dalla SGS, Vi chiedo, possono bloccare la merce?
Salve, l’ho scritto ormai un centinaio di volte, qualsiasi azione di ostacolo al transito in dogana è ILLEGALE!
Non Le può essere neppure chiesto un solo documento relativo alla marcatura CE.
Può leggere gli articoli 27, 28 e 29 del Regolamento 765/2008/CE, che è una legge su tutto il territorio europeo e che tutti compresi i doganieri, devono rispettare o meglio dovrebbero, vista la situazione italiana.,
Lei ha l’obbligo di marcatura CE, a cui è collegato l’obbligo di certificati da Organismo Notificato e non di certificati rilasciati da Pinco Pallo, solo nel momento in cui IMMETTE il prodotto sule mercato. Il passaggio in dogana NON è immissione sul mercato.
Alcuni (troppi) doganieri italiani, colpiti da complesso di inferiorità nei confronti delle autorità di controllo (cosa che loro non sono), si autonominano controllori e commettono illeciti a non finire.
Proprio di questi giorni è il rilascio da parte del MISE di tre prodotti tenuti bloccati in dogana per mesi in modo illegale dai suddetti doganieri.
Ovviamente non solo il complesso di inferiorità è causa di questo comportamento, possiamo aggiungere una crassa ignoranza, oppure tentativi più o meno nascosti di indurre l’importatore a vie traverse, che lascio a Lei immaginare, in questo caso giocano in squadra con alcuni spedizionieri più o meno noti, che lucrano sui giorni di fermo dogana.
Badi bene che denuncio da anni queste cose, risapute a tutti gli operatori del settore, come dimostrano varie testimonianze dirette su questo blog, ma in tutto questo tempo NESSUNO ha mai scritto un commento per negare, ciò che io affermo chiaramente e senza tema di smentite.
Credo di averLe spiegato tutto, mi rimane da aggiungere che nonostante tutto questo schifo, nessuna autorità interviene e nessun importatore per quanto angariato, agisce nei confronti dei disonesti, sarà forse solidarietà nazionale?
La saluto cordialmente
ing. Carraro
io ho comunque ordinato dei campioni e tutti i prodotti che ho ricevuto hanno il marchio CE stampato (batterie atomizzatori carica batterie ecc)
quindi significa che potrò venderli liberamente senza intervenire con spese ulteriori?
nel caso mi servisse assistenza dal suo staff come posso procedere per contattarvi e avere un colloquio?
Salve, evidentemente non mi sono spiegato bene, se tutto ciò che fa un extra comunitario in merito alla marcatura CE non vale nulla ed è illegale è chiaro che non se ne tiene conto e quindi non è legale la vendita di prodotti marcati CE dai produttori extra europei (cinesi compresi), quindi la risposa precisa alla Sua domanda è:NO, non può vendere quei prodotti!
Per contattarci è sufficiente una mail a carraro@xvoi.net.
Buona giornata
ing. Carraro
salve avrei una domanda da porle
vorrei importare sigarette elettroniche
la fabbrica in questione è abbastanza nota (INNOKIN se posso fare un paragone sarebbe come la apple degli smartphone)
anche in questo caso devo cmq far certificare i prodotti in italia?
ho sentito dire che far certificare i prodotti è molto costoso circa 1000/2000€ per prodotto
ad esempio
se prendiamo un kit classico composto da
1 batteria
1 atomizzatore
1 carica batterie
ogni prodotto deve essere certificato
quindi io dovrei spendere dai 3000 ai 6000€ solo per far certificare questo modello di sigaretta elettronica composto appunto da 3 prodotti differenti
se consideriamo che questa fabbrica ha 10 modelli differenti
io per poterli commercializzare tutti dovrei spendere dai 30000€ ai 60000€?
grazie in anticipo per la risposta
Buongiorno, forse è passato troppo tempo da quando parlavamo delle sigarette elettroniche e quindi Lei non ha seguito le nostre discussioni in merito.
Lei deve fare la marcatura CE di questi prodotti e non la certificazione, il certificato è un documento non richiesto dalla legge e certamente inutile per dimostrare che tutti i prodotti sono sicuri, il certificato dice che un campione è sicuro, ma questo ha importanza per chi lo costruisce, non per chi lo acquista.
Quando Lei scrive “ho sentito dire” dimentica la nostra regola d’oro “me lo scrivi e me lo firmi“, a parlare e anche molto sono capaci tutti, poi quando si tratta di prendersi la responsabilità di ciò che scrivono, rimangono in pochi, però può essere vero che qualcuno chiede questi soldi, perchè c’è sempre qualcuno disposto a pagarli.
La marcatura CE è un modo di lavorare e quando Lei lo ha imparato, lo applica a tutti i modelli che vende, se vuole può chiedere a qualcuno dei nostri clienti che sono nell’elenco delle referenze, solo di sigarette ne abbiamo seguiti più di 120.
Quindi quando Lei avrà ricevuto la consulenza per un prodotto, sarà autonomo e non dovrà pagare più nulla, e la cifra che dovrà investire non sarà certo quella da Lei indicata, ma ridotta da 15 a 30 volte.
Spero di essere stato chiaro, anche se penso che la passione sfrenata degli italiani per i “certificati” Le farà dubitare di quello che ho scritto, ma come vede io l’ho scritto.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Ing. Carraro,
vorrei alcuni chiarimenti in merito all’importazione dalla Cina di sanitari (lavabo, piatti doccia, …). Leggendo i commenti e le sue risposte, se ho ben capito l’iter dovrebbe essere il seguente:
– individuazione e valutazione del fornitore cinese;
– richiesta di tutta la documentazione in suo possesso (controllo in fabbrica, report dei test sui prodotti, ecc…) per una valutazione sppur con il beneficio del dubbio;
– individuazione delle norme UNI di riferimento e sulla base di queste implementazione del proprio sistema di controllo della produzione;
– richiesta di alcuni campioni rappresentativi della produzione su cui effettuare le eventuali prove previste dalle norme UNI;
– redazione del fascicolo tecnico con tutte le informazioni sul prodotto;
– redazione della dichiarazione di prestazione;
– apposizione del marchio CE;
– invio al fornitore del marchio CE da apporre ai prodotti da importare.
E’ corretto? Quali problemi si possono incontrare soprattutto alla ricezione in dogana dei campioni preliminari per le prove?
Sicuro di una sua cortese risposta, la saluto cordialmente
Antonio
Salve, complimenti lei ha letto molto bene le risposte e quanto contenuto nel blog.
Ciò che succede in dogana lo può leggere digitando dogan nella casella “cerca”.
Ora per gli importatori c’è un nuova opportunità cioè UNImport, un’associazione no profit che fornisce tutte le informazioni necessarie e consente di ottenere sconti sulle consulenze.
Appena lo riceveremo pubblicheremo il link per collegarsi al loro sito.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Grazie per la celere risposta,
ma ho bisogno di sapere quali sono i documenti che spetta fare a me e dove farli?
L’apposizione del marchio CE sulle macchine importate come la faccio e chi mi autorizza a farla?
Salve, nessuno la può autorizzare a fare nulla, la marcatura CE è un Suo compito e se non la sa fare, deve per forza imparare.
Per imparare può studiare da solo oppure chiedere l’intervento di un consulente, mi pareva che questo fosse chiaro nella mia risposta.
La marcatura CE si conclude con l’apposizione del marchio CE, ma prima c’è molto altro.
La nostra società (la C&C sas) Le può fornire tutto il supporto di cui ha bisogno.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve , faccio frequentemente importazione dalla Cina.
Mi è capitato di acquistare alcuni macchinari elettronici destinati ai fini di riparazioni per telefoni cellulari e dispositivi elettronici,
ho richiesto la certificazione di conformità di essi e il fornitore me l’ha regolarmente inviata tramite mail …
Il problema è sorto a spedizione avvenuta: il fornitore mi contatta e mi dice che il certificato è falso.
Quali saranno le conseguenze ?
Che cosa posso fare per non avere problemi ?
Salve, che ci siano in giro certificati falsi non è una novità e non dovrebbe stupire nessuno, c’è da stupirsi che il cinese lo abbia ammesso.
Il paradosso è che si producono certificati falsi che sono inutili, come quasi tutti i certificati, anche quelli veri.
Abbiamo più volte chiarito che il certificato (vero) afferma che un campione ha superato i test, ma che non dice nulla a proposito della produzione di serie, quindi l’unica persona alla quale è utile il certificato è il produttore, che sa di avere un campione che rispetta la legge e può organizzare la su produzione per fare tutti i prodotti come il campione.
I certificati sono richiesti dalla legge ai produttori solo in pochi casi e mai c’è scritto che devono accompagnare il prodotto.
La legge dice che il prodotto deve essere accompagnato da altri documenti e che quei documenti nel Suo caso li deve fare Lei, perchè è l’importatore, di ciò che dice, scrive e fa il cinese, non importa a nessuno.
Purtroppo nel nostro Paese se non c’è un certificato con timbri multipli e firma illeggibile, magari anche falso, va tutto bene, se invece c’è un documento firmato da un onesto imprenditore che rispetta la legge, non interessa a nessuno.
Tutte le autorità di controllo del mercato, le autorità doganali che non sono autorità di controllo del mercato (anche se loro credono di si) e i clienti, chiedono i certificati anziché la marcatura e quindi i cinesi e non solo, si adeguano, penso che si divertano pure.
I prodotti per essere venduti o utilizzati devono essere sottoposti a marcatura CE che non è il semplice bollino, come credono o fingono di credere i furbi (in questo caso italiani) e per i prodotti di importazione la marcatura CE la deve fare l’importatore.
Dato che quei certificati sono inutili, non Le servono ed anche se sono falsi non corre alcun rischio, può benissimo buttarli via, ovviamente non li può consegnare con i prodotti (anche se fossero veri) e deve fare la marcatura CE, quella richiesta dalla legge.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Buongiorno dott. Carraro,
sto avviando una start up per la commercializzazione di occhiali da sole che importo dalla Cina: mi deve arrivare il primo campione, gli occhiali sono di buona qualità, lenti polarizzate e protezione UV 100%
Ho letto nelle sue risposte che bisogna avere la marcatura CE già prima che la merce arrivi per presentarla alla dogana ed evitare problemi. Ho anche letto nel sito certottica.it che la procedura di certificazione richiede l’analisi di un campione, della documentazione tecnica del prodotto e dei processi di fabbricazione, oltre che la visita in fabbrica (in questo caso in Cina) dell’ente certificatore.
Ne deduco che la procedura corretta è farsi arrivare i campioni e attivare il processo di certificazione. C’è possibilità che blocchino i campioni in dogana (sono 6 paia di occhiali)?
Ipotizziamo che il campioni passi, quali sono i tempi di certificazione? Mi consiglia una consulenza legale per velocizzare?
Ultima domanda: da quanto interpreto dal sito certottica.it è necessario una certificazione CE per ognuno dei nuovi modelli prodotti..me lo può confermare? In caso affermativo mi può dare un’indicazione dei tempi per ogni nuova certificazione CE di un nuovo modello? Devo inviare un campione all’ente certificatore per ogni nuovo modello di occhiale commercializzato?
Insisto sulla questione dei tempi perchè in un business legato alla moda è una tematica fondamentale.
Grazie mille.
Salve, scusi per il ritardo nella risposta, ma per qualche ragione il Suo commento non mi è stato segnalato nella posta.
Come i frequentatori di questo blog sanno bene, non ho molta “simpatia” per le associazioni di categoria e non desidero in alcun modo entrare nel merito di ciò che Lei ha appreso e da chi o dove lo ha appreso.
Posso solo invitarLa, per Sua tranquillità e corretta informazione, a scaricarsi da internet, magari da un sito ufficiale tipo eurlex, oppure anche dal nostro blog, cliccando sull’icona D.P.I., la direttiva che riguarda appunto i Dispositivi di Protezione Individuale, quali sono gli occhiali da sole.
Scoprirà che rientrano nella prima categoria e sono testualmente citati all’articolo 8, paragrafo 3, ultimo trattino –raggi solari (occhiali da sole).
Quindi potrà autonomamente decidere se corrisponde a verità il fatto che esista l’obbligo di intervento di un Ente certificatore.
Naturalmente per poter vendere gli occhiali da sole, come qualsiasi altro prodotto, è necessario garantirne la sicurezza, però per i DPI di prima categoria, la legge affida al produttore e per conseguenza all’importatore, l’onere di garantire questa sicurezza, come intende farlo sono affari suoi (del soggetto obbligato) e di nessun altro, poi in caso di verifica risponderà (risponde in ogni caso) di eventuali pericolosità.
La legge considera gli occhiali da sole esattamente come i guanti da giardinaggio, ritiene che per questi ultimi ci sia un controllo in produzione da parte di Enti certificatori?
La marcatura CE prima dell’importazione è un’anomalia tutta italiana, dato che la legge dice che la merce dovrebbe essere fuori dogana al massimo in 3 giorni, a prescindere dalla sua regolarità, mentre non può essere immessa in libera pratica senza essere stata regolarmente marcata CE (immissione in libera pratica = venduta sul mercato per la prima volta, spiegazione a beneficio dei funzionari che invece sostengono che il pagamento dell’IVA in dogana corrisponde all’immissione in libera pratica, come se l’importatore vendesse a sé stesso).
La legge dice inoltre che SOLO un soggetto europeo può marcare CE un prodotto, allora non si comprende perchè molti doganieri facciano passare prodotti marcati CE in Cina o in India.
Noi suggeriamo la marcatura CE prima dell’importazione ovviamente a nome dell’importatore, perchè se in dogana non si applica correttamente la legge è necessario trovare dei correttivi, perciò per chi come Lei vuole rispettare la legge, fare prima o dopo la marcatura non cambia nulla, è meglio farla prima e presentarsi in dogana con il bel marchietto già apposto e con i documenti in regola.
La valutazione della bontà delle lenti ed anche della montatura la deve dimostrare a Lei il Suo fornitore, e Lei deve fare tutto ciò che ritiene necessario per essere tranquillo e non creare danni ai Suoi clienti, come deciderà di farlo è una scelta solo Sua, ciò che invece non può legalmente scegliere è di fare oppure no è la marcatura CE, questo è proprio un obbligo.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Avrei una curiosità: molte aziende europee stanno importando da produttori extra UE trasformatori di alta tensione, questi componenti devono essere marchiati CE?
Salve, innanzitutto è necessario precisare che il marchio CE è necessario per la vendita sul mercato e non per l’importazione.
I trasformatori di alta tensione non rientrano in direttiva Bassa Tensione, in quanto non sono destinati al largo consumo ed alla vendita a privati.
Il loro uso è subordinato alla presenza di un progetto firmato da tecnico abilitato e ciò supera i limiti della marcatura CE, che giova ricordare, è il livello più basso nella scala della sicurezza.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
forse il problema è prorio questo, e penso si possa estendere ad altri campi oltre che a quello doganale… un sacco di cose nella vita politica (di quasiasi colore), finanziaria, giudiziale di questo paese ormai assomigliano più a una farsa che alla realtà…
triste ma vero…
Distinti saluti
Salve, il futuro sarà l’Europa, già oggi Londra è l’ottava città italiana per quantità di popolazione, quando dopo l’inglese gli italiani inizieranno ad impara altre lingue, potranno trasferirsi anche in altri Paesi europei.
Cordiali saluti.
Buoansera,
sono immensamente spiacente di deluderla, ma in 15 anni circa di attività da spedizioniere
un timbro come da lei descritto non mi è capitato mai di vederelo su una bolla doganale,
ma si consoli, non ho 40 anni di carriera in fin dei conti, magari quel timbro esiste e magari qualcuno lo usa, mai dire mai…
Perfettamente d’accordo con lei in merito alle varie declinazioni della parola ignorante…
Distinti saluti
Se fossimo in una commedia o meglio in una farsa, il nostro disquisire sulla dogana o meglio su un certo numero di doganieri (95% ????), sarebbe comprensibile ed anche umoristico, purtroppo questa è la realtà.
Un’amministrazione, quella doganale, che si da un regolamento che contiene nelle sue premesse gli articoli 27,28 e 29 del Regolamento 765/2008/CE, che indicano chiarissimamente:
-cosa sono i doganieri “autorità di controllo delle frontiere”
-cosa NON sono i doganieri “autorità di controllo del mercato”
-cosa devono fare nel loro ambito di intervento
e che poi nella quotidianità, permette ai suoi dipendenti di fare tutto il contrario di ciò che sta scritto in quegli articoli, è l’icona rappresentativa del peggio di questo popolo.
Ignoranza che si autoinveste di un potere che nessuno le ha conferito, che disattende le sue stesse regole, ed impone ad una platea di “sudditi” masochisti, accondiscendenti se non consenzienti, le sue frustrate fantasie legalitarie.
Forse Flaino o Marchesi avrebbero potuto farne un’opera d’arte.
Cordiali saluti.
Buonasera sig. Carraro,
quanto richiesto dal funzionario doganale è senza dubbio illegale,
quello che sarebbe legale è un bel sequestro di merce se sui telefoni comparisse veramente il marchio CE…china export? 😉 non è questa la giustificazione da mondo delle favole preferita dai fornitori cinesi e dagli importatori italiani o ignoranti, senza alcun senso offensivo della parola, o in malafede?
Distinti saluti
Salve, in realtà anche in presenza del marchio apposto dal cinese l’unica cosa che dovrebbero fare i doganieri sta scritta nel loro regolamento e nel regolamento 765/2008/CE, ovvero scrivere sui documenti di rilascio “Prodotto non conforme-Immissione in libera pratica non autorizzata”. Siccome questo è il testo standard indicato appunto dalla legge ci si aspetterebbe che ci fosse un timbro a disposizione di tutti i doganieri europei e che riposta questa frase, invece non solo del timbro non c’è neppure l’ombra, ma quella frase non l’ha mai letta nessuno, se invece qualcuno l’ha letta o scritta lo pregherei di intervenire con un commento, sarebbe certamente un bel segno.
In merito all’ignoranza essa non è un’offesa, perchè indica uno stato normale degli uomini, però essa cessa di essere normale se l’ignorante è un funzionario nell’esercizio delle sue funzioni e che esercita un potere, in questo caso si chiama “incapacità”, oppure se da ignoranti si parla di cose che non si conoscono, allora si chiama “stupidità”.
La ringrazio per la Sua costanza nel seguirci e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
salve, propio oggi , mi hanno bloccato alla dogana di roma un pacco contenente 3 telefoni, oggi mi è stata richiesta la certificazione ce , ma precisamente cosa devo mandargli per poter far si che mi mandino i telefoni?? io sono sicuro che sui dispositivi il marchio ce c’è anche perchè sul sito dove li ho acquistati il marchio ce è presente , anche su altri telefoni identici precedentemente acquistati, è la prima volta che mi capita
Salve, entrare nel merito di ciò che fanno molti doganieri italiani non credo valga più la pena, è sufficiente che Lei cerchi sul blog la parola dogana e legga gli articoli ed i commenti.
Di legale non c’è assolutamente nulla da fare dato che il blocco eseguito non è legale.
Purtroppo non è legale neppure ciò che fanno migliaia di importatori come Lei, quindi io preferisco non prendere le parti di nessuno.
Ci sono i doganieri che non rispettano la legge e ci sono gli importatori che non rispettano la legge, possiamo pensare che accada perchè non la conoscono o perchè decidono di non rispettarla, però il risultato è lo stesso.
Io preferisco occuparmi di coloro che intendono essere in regola con la legge e prima di tutto cercano di conoscerla e poi di applicarla, ciò che accade quotidianamente in dogana è tutto fuori che questo.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Grazie per la sua cordiale risposta.
Volevo inoltre chiedere se dovessi importare sigarette elettroniche dalla Cina mi basta la dichiarazione di conformità ( marchio CE ) del prodotto finito oppure mi serve la dichiarazione di ogni singolo elemento all’interno del prodotto : batteria , plastica e liquido ?
Come riconosci se le dichiarazioni di conformità lasciate dai produttori sono originali ?
Cordiali saluti
Vitaly
Salve, per importare e vendere le sigarette elettroniche la marcatura CE la deve fare Lei.
Non si ponga neppure il problema della validità delle dichiarazioni cinesi, anche quando sono veritiere per a legge europea non valgono nulla, quindi a quale scopo porsi il problema?
Vale molto di più scegliere un produttore serio e conosciuto evitando di preferire sempre e comunque il minor costo.
Cordiali saluti.
Salve
Renato Carraro
Nella sua risposta del 15 luglio 2013 a Vincenzo Mavica dice ” acquistare e rivendere è molto diverso da ciò che dice lla legge e molti se ne accorgono solo quando sorgono i problemi”
Volevo chiederle qual’è questa legge ?
Grazie
Vitaly
Salve, parlavo di “legge” in senso generale, nello specifico sono tutte le direttive sulla marcatura CE e la Direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (2001/95/CE), a tutte queste leggi rimandano inoltre i regolamenti europei sulle importazioni ed il commercio.
Cordiali saluti.
Salve, mi chiamo Vincenzo e sono il titolare della VincaServis, piccola ditta Bolognese che vuole produrre apparecchi per l’illuminazione, Barre Led…ecc.
Mi chiedevo: posso importare, usare per creare o rivendere le strisce led?( le classiche bobine da 5 mt )…il venditore me le garantisce certificate CE, mi ha anche inviato il certificato…. In questo caso? oltre che applicare il marchio alle mie apparecchiature, quali parametri dovrebbero rispettare le mie creazioni? RoHS…CE…cos’altro??? Grazie Vincenzo
Salve, Lei vende prodotti di illuminazione e se non ho compreso male usa questi prodotti per realizzare nuove creazioni, in entrambe i casi deve far la marcatura CE di tutto ciò che vende.
Quello che Lei dice o e fornisce il produttore (cinese?) riguarda il rapporto tra voi due, ai Suoi cliente interessa solo ciò che scrive e dichiara Lei e se dovesse esserci un problema di qualsiasi tipo chi deve rispondere è Lei, quindi di dovrà preoccupare di comportarsi come se fosse il produttore effettivo e fare tutto ciò che la legge impone al produttore.
Molti (tutti) pensano che importare un prodotto significhi: trovare un buon prodotto, accompagnato magari da ottimi certificati, acquistarlo e rivenderlo, questo è molto diverso da ciò che prevede la legge e molti (non tutti) se ne accorgono solo quando sorgono i problemi.
Cordiali saluti.
salve, Ho letto tutti i vostri commenti, ma non mi sono del tutto chiari, alcuni particolari.
Importando dalla cina, prodotti con marcatura CE (comunità europea) non china export.
Un importatore si può ritenere in regola (tenendo conto che il produttore cinese abbia tutte le certificazioni in possesso per opporre la marcatura CE rohs e Trash/Raee) ?
Salve, ribadisco che il China Export è una leggenda metropolitana, solo alcuni importatori italiani hanno “inventato” questa scusa anni fa ben sapendo di non aver fatto la marcatura CE ed avendo apposto un marchio fasullo, ai cinesi non interessa nulla il marchio CE, lo mettono per “accontentare” qualche importatore sprovveduto o impreparato.
Mi spiace rispondere ad una domanda con un’altra, ma vorrei sapere da Lei chi garantisce che il produttore abbia tutte le certificazioni necessarie, che queste siano regolari e soprattutto chi da al cinese il diritto di apporre il marchio CE?
Se trova una risposta alle mie domande troverà la risposta anche alle Sue, però Le anticipo che la risposta è NESSUNO e quindi l’importatore legalmente non è MAI in regola, così come non lo sono MAI i prodotti, anche se poi la mancanza di controlli adeguati consente l’importazione di tutto ciò che troviamo sui nostri mercati.
Noi però acquistiamo ed utilizziamo questi prodotti tranquillamente, perchè riponiamo una fiducia estrema nei produttori cinesi.
Cordiali saluti.
Salve, non sono un importatore abituale, non ho mai acquistato niente on-line ma ultimamente vedevo dei siti cinesi di venditori di smartphones a costi realmente irrisori. Conscio del fatto che non abbiano il marchio CE e conscio delle sanzioni per produttori ed anche per importatori e rivenditori, avrei qualche domanda.
Se decidessi di avviare un’impresa di rivendita di materiale telefonico importato dalla cina, potrei chiedere personalmente il marchio CE indipendentemente dal fatto che la casa produttrice non lo apponga per disinteresse? Se si, quale sarebbe l’iter? Inoltre, dovrei far collaudare a mie spese ogni singolo pezzo (nel caso decidessi di prendere una fornitura di diversi modelli e di diverse marche) e poi adoperarmi alla creazione di un pacco nuovo contenente le eventuali autorizzazioni ottenute?
Quali sono eventualmente le imprese o i laboratori deputati in maniera ufficiale a tale processo di certificazione?
Grazie per l’attenzione
Salve, i prodotti di radiotelecomunicazione, come i cellulari per poter essere marcati CE devono avere un certificato emesso da un Organismo Notificato e poi essere sottoposti a tutte le procedure previste dalle direttive pertinenti.
La marcatura CE la deve fare l’importatore, cioè Lei, prima dell’immissione in commercio, ma se lo fa prima dell’importazione è meglio, per evitare eventuali problemi in dogana.
Ciò di cui si deve preoccupare è innanzitutto acquistare prodotti validi e dei quali il produttore metta a disposizione i certificati rilasciati da un O.N., perché se i prodotti non sono conformi, Lei poi non ci potrà fare nulla.
Cordiali saluti.