La dichiarazione di conformità
La dichiarazione di conformità è il documento redatto e sottoscritto dal Fabbricante, se non è residente nell’Unione Europea dovrà avvelersi di un mandatario o dall’Importatore. In essa si dichiara che il prodotto rispetta le specifiche leggi che lo disciplinano.
Cosa è la dichiarazione di conformità?
(Qualcuno la chiama DICO, il che genera inutile confusione)
Contrariamente a quanto molti pensano e divulgano, anche quando si ricorre ad un Organismo Notificato, la marcatura CE e la Dichiarazione di Conformità che ne fa parte, sono una responsabilità esclusiva del Fabbricante o dell’Importatore.
Un laboratorio od un Organismo Notificato, può certificare che il campione di un prodotto rispetta le norme che lo disciplinano, ma non può rilasciare la dichiarazione di conformità e fare la marcatura CE, perchè quest’ultima comprende anche il controllo di produzione, che può essere svolto solo dal fabbricante.
Confondere tra le prove sul prodotto e la conformità di tutta la produzione è un errore comune e spesso divulgato e sfruttato da chi ne trae vantaggio. La responsabilità non si può MAI delegare.
Come si fa la dichiarazione di conformità?
Tutte le leggi lo spiegano ed è molto semplice, essa deve contenere:
- dati del fabbricante e del legale rappresentante
- dati e descrizione generale del prodotto
- direttive, Regolamenti e norme a cui il prodotto è conforme
- informazioni relative alla produzione es: n° matricola, lotto, partita, etc.
- identificativo dell’Organismo Notificato (qualora esso sia obbligatorio)
- luogo, data e firma autografa di chi la sottoscrive
ma… attenzione, la Dichiarazione di Conformità deve esserci sempre, è indispensabile, ma non sufficiente, quindi non va confusa con la Marcatura CE, di cui è solo una parte.
Esiste anche un altro tipo di Dichiarazione di Conformità, quella di installazione, che devono rilasciare tutte le imprese che eseguono impianti, installazioni o montaggi di sistemi, come ad esempio l’impianto di riscaldamento o l’impianto idraulico. Questa però non va confusa con quella della marcatura CE.
La nostra società fornisce l’assistenza e la consulenza per la marcatura CE dei prodotto, la redazione della dichiarazione di conformità ed il servizio di gestione del fascicolo tecnico.
Devi eseguire la dichiarazione di conformità? Ti serve il fascicolo tecnico e non sai come fare?
La CEC.Group Ti affianca lungo tutto il percorso di preparazione del fascicolo tecnico che è obbligatorio per legge anche per il Tuo prodotto. Ciò vale indipendentemente dalla necessità di marcatura CE.
Ti assistiamo affinché tu possa immettere i prodotti in modo legale nel Mercato Comunitario.
Per maggiori informazioni sul fascicolo tecnico clicca su questo link.
Ascolta il podcast
La dichiarazione di conformità - Domande e risposte
Audio PlayerAltri approfondimenti
Ti proponiamo alcuni approfondimenti che potrebbero essere di Tuo interesse:
- ARTICOLO – Gli obblighi del dropshipper
- APPROFONDIMENTO – Cos’è e a che cosa serve la Dichiarazione di Conformità
- APPROFONDIMENTO – Valutazione della conformità documentale
- PODCAST – Importazione dei prodotti conformi: ascolta il nostro podcast in cui analizziamo cosa accade al passaggio in dogana delle merci
- VIDEO – Marcatura CE e assicurazioni – Un prodotto privo di marcatura CE, ovvero della garanzia di sicurezza fornita dal fabbricante, rimane al di fuori delle coperture assicurative
Brochure
Scarica la nostra Brochure
Video
CEC.Group Ti offre informazioni su come procedere per la marcatura CE e conformità dei Tuoi prodotti, nel rispetto delle leggi vigenti.
Salve, Anche io, desidererei avere un preventivo in privato visto che sono intenzionato a importare dalla Cina sigarette elettroniche , detti anche vaporizzatori , la ditta produttrice rilascia certificati ce e rosh. Grazie.
Salve, grazie per l’attenzione, il preventivo è già stato spedito.
Nel caso altri fossero interessati ad avere un preventivo sulla marcatura CE di qualsiasi prodotto, anziché chiederlo con un commento, possono inviare direttamente una mail a carraro@xvoi.net risparmierete tempo.
Cordiali saluti.
Vorrei importare dalla Cina sigarette elettroniche , detti anche vaporizzatori , la ditta produttrice rilascia certificati ce e rosh ,
Io per essere al riparo da ogni eventualità devo fare marcatura ce e dichiarazione conformità ? Per quanto riguarda il caricabatteria da muro..? Grazie.
Salve, Le invio privatamente il preventivo per la marcatura CE, così vede cosa c’è da fare e quanto costa.
Faccio prima così, piuttosto che ripetere spiegazioni insufficienti alla Sua necessità.
Cordiali saluti.
Nel caso acquisto i componenti (ognuno certificato) di un impianto di riduzione metano, da assemblare in un unico gruppo, al termine dell’assemblaggio, immagino debba essere elaborata una dichiarazione di conformità:
– secondo quale legge/norma? direttiva macchine?
– è necessario l’intervento di un organismo notificato?
Grazie per la disponibilità
Distinti Saluti
Salve, Lei immagina bene, ma forse immagina poco, nel senso che la dichiarazione di conformità di installazione è una cosa e si riferisce appunto alla realizzazione di un impianto ad esempio elettrico, che va a far parte di un edificio, mentre la dichiarazione di conformità di prodotto, a cui immagino Lei si riferisca, è solo una parte delle cose necessarie per arrivare alla marcatura CE.
Molti pensano che la dichiarazione di conformità sia la marcatura CE, e si limitano a questa, nulla di piú sbagliato, sarebbe come pensare che per essere un tecnico è sufficiente compilare un diploma.
Il prodotto in questione deve essere marcato CE, quindi soggetto a tutte le procedure previste dalla/e direttive che lo riguardano.
Non conoscendo la destinazione d’uso finale, non posso fornire indicazioni sulle suddette direttive che non si limitano in ogni caso alla direttiva macchine, che potrebbe anche non c’entrare nulla, infatti le direttive di riferimento vanno scelte in base a due fattori principali: com’é fatto il prodotto, la sua destinazione d’uso finale.
Una cosa posso dirLe con certezza, il prodotto deve essere marcato CE, come i suoi componenti e per farlo non è certamente sufficiente la dichiarazione di conformità.
Cordiali saluti.
Buon giorno e complimenti per il sito.
La mia domanda è la seguente: Un tecnico libero professionista con partita IVA, iscritto all’albo,
realizza un’impianto, eseguendo lui la progettazione elettrica, software e la messa in servizio. Mentre per le attività manuali elettriche , meccaniche etc. si avvale della prestazione di artigiani.
Può il professionista eseguire a proprio nome la marcatura CE dell’impianto, previo svolgimento di tutte le procedure previste dalla Direttiva Macchione 2006/42/CE ? ( Analisi rischi, valutazione livello di performance,dichiarazione di conformità, etc).
Grazie e cordiali saluti
Giovanni
Salve, c’è qualcosa che mi sfugge, Lei parla di impianto e di lavori elettrici manuali e poi fa riferimento alla direttiva macchine, di cosa si tratta esattamente?
In ogni caso la marcatura CE è a carico di chi mette nel mercato o in funzione la macchina e presumo che sia Lei.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve,voglio produrre e commercializzare dei lampadari artigianali in legno.Il portalampada dovrà essere incassato nel lampadario quindi a contatto con il legno,basta che mi faccia fare la parte elettrica da un elettricista e lui mi dia la dichiarazione di conformità delle parte elettrica o servono altre cose?grazie.
Salve, Lei costruisce un apparecchio di illuminazione e a prescindere dal fatto che impieghi componenti marcati CE, ha l’obbligo della marcatura del prodotto finito.
La marcatura non riguarda solo con che cosa è fatto un prodotto, ma anche come è fatto, cioè le procedure di produzione, quindi Lei deve fare tutto il processo di marcatura CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno
siamo produttori di un articolo che viene a contatto con alimenti, più precisamente con il liquore. Volevamo aggiornare i nostri esami di laboratorio ormai datati e vorrei chiederle un consiglio. I nostri articoli sono manufatti in plastica; policarbonato, eva, polipropilene e hostaform (acetalica) sono i materiali sempre a contatto con il liquore, assieme a guarnizioni in silicone. Inoltre sono presenti delle molle in acciaio inox 302. Ci è stato preventivato da un laboratorio un esame che comprende:
Preparazione campione con simulante per 10 giorni a 40°C ai sensi del DM 21/03/73
Determinazione migrazione globale
Determinazione parametri organolettici
Determinazione metalli: nichel, cromo, rame, piombo, zinco, ferro (in quanto le parti esterrne del prodotto sono in metallo, seppur non a contatto con il liquore)
Determinazione ammine aromatiche primarie
Determinazione bisfenolo A.
e’ necessario fare tutte le verifiche specifiche per ogni materiale a contatto oppure è sufficiente la determinazione della migrazione globale? serve quest’ultima per valutare l’insieme dei materiali componenti e la loro migrazione durante la prova con i simulanti?
In poche parole, è GLOBALE nel senso che il risultato di questa prova comprende tutti i materiali utilizzati?
Grazie e cordiali saluti
Carlo
Salve, La ringrazio per la fiducia che ripone in noi formulando queste specifiche domande, alle quali però non risponderò per le seguenti ragioni:
– una domanda precisa richiede una risposta esatta e non un’opinione, non è quindi possibile fornirla su un blog di discussione. Le risposte esatte o presunte tali, implicano un’assunzione di responsabilità e questo si realizza con una richiesta e successiva fornitura di consulenza, che noi non facciamo tramite il blog. Inoltre come sta scritto nelle vision e nelle mission, noi forniamo informazioni gratuite di carettere generale e consulenze specifiche dietro compenso.
– per rispondere in modo preciso è necessario: individuare, procurarsi e studiare le norme pertinenti e poi trarne le debite conclusione
– la questione non riguarda la marcatura CE, a meno che questi contenitori non siano anche strumenti di misura, cioè servano a vendere quantità definita di liquidi, ma se sono utilizzati solo per lo stoccaggio ed il trasporto, ricadono nella direttiva 2001/95/CE ed in norme sui prodotti a contatto con gli alimenti.
Devo pertanto lasciare la Sua richiesta priva di risposta in quanto non pertinente agli scopi del blog.
Cordiali saluti.
Nel caso si debba commissionare una modifica ad una linea di confezionamento che preveda il solo incremento di quota dell’arcolaio della reggiatrice semiautomatica (in modo da far passare pallet più alti di 300mm rispetto al caso odierno), nel caso chi farà la modifica sia il costruttore originario della linea, quali documenti dovrebbe produrre quest’ultimo? in particolare, l’aggiornamento della dichiarazione di conformità in cosa consisterebbe?
In tal caso è come se si incrementasse in qualche modo la produttività della macchina (passando prodotti più “voluminosi”): si tratterebbe di una effettiva modifica sostanziale?
Salve, se chi esegue la modifica è la stessa ditta produttrice della macchina, non vedo nessun tipo di problema nell’aggiornare il fascicolo tecnico in conforrmità alle modfihe introdotte.
Ci sarà una rivalutazione dei punti pertinenti all’interno dell’analisi dei rischi, una modifica negli elaborati grafici, nuove indicazioni sul manuale, ricodifica del prodotto e nuova dichiarazione di conformità, il tutto però in un’azienda che ha già implementato la procedura di marcatura CE, è assolutamente normale e semplice, essendo la procedura standard.
Cordiali saluti.
Gent.mo ing. Carraro,
durante la mia ricerca sul web ho avuto il piacere di incontrare le “sue pagine” e voglio esprimerle i miei complimenti.
buon lavoro 🙂
Grazie.
Buongiorno , avrei la necessità di avere un chiarimento in merito all’obbligo di marcatura CE delle linee integrate di produzione alla luce della guida applicativa della Direttiva 2006/42/CE 2° edizione Giugno 2010.
Al punto 38 si specifica che un gruppo di macchine collegate le une alle altre , ma in cui ciascuna macchina funziona in modo indipendente dalle altre non viene considerato un insieme e non è quindi soggetto alla marcatura complessiva .
Mi chiedo pertanto se una linea produttiva composta da varie macchine (torni, rettifiche , macchine di montaggio)unite tra loro da sistemi automatici di trasferimento del prodotto debba essere certificata complessivamente.
La ringrazio anticipatamente per la risposta
cordiali saluti
Salve, la Sua domanda è precisa e richiede una risposta precisa che a sua volta si dovrebbe dare dopo aver visionato la situazione reale, cosa questa che può fare Lei.
Le devo quindi rispondere con una serie di domande che Le serviranno per trovare la giusta risposta:
Esistono uno più interruttori per bloccare l’intera linea? Esistono rapporti di comando tra una o più macchine ed i sistemi di carico/scarico? Esiste un sistema logico che governa l’insieme o una parte dell’insieme (sottoinsieme)?.
Nel caso ci sia anche una sola risposta affermativa ad una delle tre domande, allora è affermativa anche la mia risposta:- l’insieme va marcato come se fosse una nuova macchina -.
Come dice la Direttiva Macchine da Lei correttamente citata “in cui ciascuna macchina funziona in modo indipendente dalle altre” significa che non ci deve essere alcun rapporto tra nessuna macchina, cosa questa possibile, ma alquanto improbabile.
Cordiali saluti.
Buon giorno,
sono un noleggiatore di speciali strumenti di illuminazione per eventi e ora ho deciso di passare a costruirli da me e venderli.
Il primo prodotto che vorrei lanciare sul mercato è una lampada gonfiabile per esterni. E’ necessaria una marcatura CE o basterebbe una semplice dichiarazione di conformità? La struttura della lampada è davvero semplice e utilizzerò componenti con marcatura CE, un involucro in ripstop,una base in legno o plexigas e realizzerò pochi semplici cablaggi.
Grazie per la collaborazione
Salve e grazie per il commento che mi da la possibilità di chiarire ancora una volta alcuni aspetti della marcatura CE.
– anche il noleggio di un prodotto comporta l’obbligo della marcatura CE, quindi spero per Lei che i prodotti che ha utilizzato fino ad oggi fossero marcati CE
– la dichiarazione di conformità è UNO dei componenti necessari per la marcatura, come lo è l’etichetta, il manule ed il fascicolo tecnico del prodotto, ma NON è e NON sostituisce la marcatura, che ha un doppio significato: 1 apposizione del marchio, 2 procedura completa che porta alla possibilità di apporre il marchio.
Quindi nel Suo caso è necessario fare la marcatura CE e non è sufficiente usare componenti già marcati, anche se ovviamente questo semplifica il lavoro, e naturalmente non è sufficiente la dichiarazione di conformità.
Cordiali saluti.
Salve, sono un artigiano e mi occupo di trattamento acque ( addolcitori,deferizzatori ecc.).
Le chiedo, visto che assemblo vari componenti acquistati separatamente, e’ sufficiente fornire al cliente finale la documentazione che certifica la conformita’ alle normative garantite dai produttori? Quale documentazione devo consegnare al cliente, a parte il manuale delle istruzioni con relative dichiarazioni di conformita’?
Non sono il produttore delle singole parti, garantisco pero’ di utilizzare prodotti certificati.
Grazie della risposta e degli eventuali consigli.
Mauro Magnani
Salve, mettere assieme in modo corretto dei componenti già marcati CE, non é sufficiente per ottenere un prodotto che sia già conforme.
La conformità va dimostrata implementando tutte le procedure previste dalle direttive.
Ció che già fa non é sbagliato, ma non é sufficiente, se lo desidera la nostra società potrà fornirLe la consulenza necessaria, oppure Lei puó documentarsi sulle direttive e sulle norme.
Saluti.
Salve, sono un artigiano e mi occupo di trattamento acque ( addolcitori,deferizzatori ecc.).
Le chiedo se, visto che assemblo vari componenti acquistati separatamente, e’ sufficiente fornire al cliente finale la documentazione che certifica la conformita’ alle normative garantite dai produttori? Quale documentazione devo consegnare al cliente, a parte il manuale delle istruzioni con relative dichiarazioni di conformita’?
Non sono il produttore delle singole parti, garantisco pero’ di utilizzare prodotti certificati.
Grazie della risposta e degli eventuali consigli.
Mauro Magnani
salve sono un libero professionista, nel settore dell’impiantistica.
vorrei sapere come si può annullare una dichiarazione di conformità, da noi rilasciato di un determinato impianto.
Salve, la domanda è certamente non convenzionale e cercherò di fornire una risposta ipotizzando varie motivazioni per questa operazione.
Premesso che un prodotto o è conforme o non lo è, ci possono essere varie ipotesi:
1 prodotto non conforme a cui è stata associata una dichiarazione di conformità corretta, in questo caso è necessaria una rettifica del tipo: ci siamo sbagliati il prodotto non era conforme e non poteva essere ceduto
2 prodotto conforme, ma la dichiarazione non era completa o del tutto corretta, in questo caso si può fare la sostituzione, ma non si può dire :- abbiamo rilasciato una dichiarazione errata ed ora non ti consegnamo quella corretta
3 prodotto conforme, dichiarazione corretta, ma il cliente è insolvente, in questo caso è più corretto dichiarare che la propria responsabilità sul prodotto non viene più riconosciuta e la garanzia è decaduta, spostando sul cliente l’intera responsabilità civile e penale per l’uso del prodotto e per eventuali danni a terzi.
Non sono in grado, con le informazioni fornitemi, di ipotizzare altre possibilità, se conoscessi la natura del prodotto, il suo utilizzo ed il contesto in cui si inserisce la richiesta, forse potrei essere più esaustivo.
Saluti.
Buonasera, seguo l’assistenza tecnica di una azienda che commercializza elettrodomestici. Abbiamo venduto un prodotto marchiato CE non apprezzato dal cliente finale che ora chiede certificati di conformità e relativi numeri di lotto di produzione dei nostri prodotti da lui acquistati. Siamo tenuti a dare queste informazioni?
Ringrazio, cordiali saluti.
Salve, assolutamente no! Il cliente ha diritto ad avere: un prodotto che rispetta le normali prestazioni richieste dal mercato, più quelle eventuali promesse al momento della vendita, il manuale di uso, la dichiarazione di conformità (che può essere compresa nel manuale), l’etichetta con il marchio CE e questo è quanto.
Il cliente può contestare il cattivo funzionamento, ma i certificati e l’eventuale fascicolo tecnico puossono essere richiesti solo dalle autoritaà di controllo del mercato, a cui il cliente si può rivolgere.
La giustizia privata non esiste, anche se purtroppo esiste l’ingiustizia privata.
Voi però dovreste cerca di capire per quale ragione un cliente non è soddisfatto. A parte una piccola percentuale, le persone se sono soddisfatte non protestano ed esclusi gli eterni insoddisfatti, normalmente a fronte di un buon prodotto ed un buon servizio, ci sta il silenzio soddisfatto.
Cordiali saluti.
Salve.
Non so se questa è la sezione o la domanda giusta da porre in questo sito, ma siccome si parla di marchiature CE io provo.
Ho da poco scoperto la passione per realizzare lampade da arredo artigianali, io purtroppo non sono elettricista ma comunque per la realizzazione dei componenti elettrici uso solo materiali certificati come portalampada, sezione cavo corretta con il rispetto dei colori, messa a terra delle parti in metallo o comunque a rischio di conduzione ecc.
Vorrei ora sapere se io posso vendere queste lampade anche non essendo elettricista magari eseguendo o avendo un qualcosa in mano che mi dica che posso produrle e venderle rispettando la qualità.
Attendo risposta e ringrazio anticipatamente.
Flavio De Fazio
Salve, Lei da hobbista, può fare tutti i prodotti che vuole, e non ha obbligo di marcatura CE se li tiene per sè.
Nel momento in cui li mette a disposizione di terzi, in qualsiasi forma, quindi li vende, regala, presta, ecc. quei prodotti devono essere marcati CE.
Per poterlo fare non è sufficiente utilizzare tutti prodotti marcati CE, ma è necessario procedere secondo quanto imposto dalle direttive.
Se ha tempo può trovare su questo blog, indicazioni utili, ma in ogni caso deve studiarsi direttive e norme sugli apparecchi di illuminazione, diversamente può richiedere una consulenza, ma ritengo che per un’attività hobbistica credo che il costo non valga la pena. Noi comunque siamo a disposizione se per caso desiderasse un preventivo per la consulenza, dato che è il nostro lavoro.
Cordiali saluti
Grazie molte per la sua pronta risposta.
in merito alla sua pertinente osservazione sulla direttiva degli strum di misura, sapevo che questa era inerente a:
Contatori dell’acqua, Contatori Gas, Contatori energia elettrica, Contatori di calore, Tassametri e Strumenti di misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua.
uno dei nostri modelli è provvisto di contacolpi che permette al barista di controllare il numero di vendite giornaliero, onestamente nelle categorie della direttiva non mi sembra rientrino prodotti simili al nostro, cosa ne dice? Grazie ancora
Personalmente concordo con Lei, ma mi rimane un dubbio relativo al fatto che se lo strumento viene utilizzato per la vendita o la somministrazione di prodotti, sia in qualche modo vincolato ad un controllo, come avviene o avveniva per i controlli da parte degli uffici metrici. Il problema è rappresentato eventualmente dal garantire che la quantità sia esattamente quella nominale, ed in fondo questo è il principio su cui si basa l’obbligo della marcatura degli strumenti da Lei citati.
Penso che siamo in una situazione limite, tipo quella dei dispositivi medici destinati alla cura degli animali che per norma non sono neppure considerati tali, ma che in realtà vengono progettati e marcati come DM, pur non essendolo formalmente.
Tenga presente che le direttive sono vincolanti, ma lasciano anche spazio di “ispirazione” per le situazioni dubbie, cioè rappresentano una valida traccia operativa.
Certo se ci si pone nell’ottica “questo dice la direttiva, questo faccio e basta!” allora il discorso è chiuso, ma se invece si vedono le direttive nel senso indicato anche dal loro nome, non si leggono solo come impositive.
Faccio un’altro esempio estremo: non si ruba perchè c’è una legge che lo vieta, oppure perchè lo si ritiene corretto?
Ecco la mia lettura delle direttive va in questo senso, anche quando non sono strettamente obbligatorie, sono un buon indirizzo.
Saluti.
p.s. A seguito di un controllo sulla direttiva sugli strumenti di misura si può dedurre leggendo l’allegato M008 che anche le misure di capacità (bicchieri per somministrazione di bevanda) devono essere marcati CE.
Buongiorno
la nostra ditta produce dosatori per liquori, composti da materiale plastico e da particolari in ottone cromato.
A febbr 2004 abbiamo provveduto ad aggiornare i nostri esami di laboratorio per verificare l’idoneità dei nostri articoli al contatto alimentare (migrazione in etanolo – formaldeide).
A tutt’oggi, pur avendo cambiato un fornitore, utilizziamo gli stessi materiali e non abbiamo modificato il processo produttivo.
Ci viene richiesta la dichiarazione di conformità in merito alla legge Reg_10_2011 EU che fa comunque riferimento alla legge EU No. 1935-2004, materiali plastici a contatto con alimenti. Visto che i rapporti di prova effettati nel 2004 fanno riferimento in ogni caso ad una normativa antecedente, la dichiarazione di conformità che dobbiamo stilare oggi può essere redatta in base a questi esami di laboratorio? oppure siamo costretti a ripeterli?
Le chiedo cortesemente se esiste un modello di dichiarazione, inerente ad articoli similari al nostro, da cui prendere spunto. Grazie per la sua attenzione e cordiali saluti.
Carlo
Salve, vedo che ha seguito il mio suggerimento e mi pare anche che la Sua ditta abbia le idee chiare in merito agli adempimenti da compiere, quindi ciò che Lei afferma è sostanzialmente corretto. per quanto riguarda gli esami di laboratorio, sarebbe opportuno eseguirli periodicamente anche per verificare la correttezza delle forniture. Ha mai sentito parlare prodotti alterati o adulterati? Penso proprio di si, quindi vale sempre la regola fidarsi è bene………
Mi porrei un ulteriore quesito, trattandosi di dosatori, potrebbero entrare in qualche modo nella direttiva degli strumenti di misura, dico questo per esperienza personale in quanto nei pubs inglesi i bicchieri in vetro sono tutti marcati CE, in quanto servono a somministrare una quantità definita per legge di bevanda.
La dichiarazione di conformità deve contenere le indicazioni essenziali prescritte dalle singole direttive, ma non è necessario un modulo specifico, la modulistica in questo caso è utile solo a coloro che vendono inutili programmi a pochi soldi, illudendo chi si vuole fare illudere, che con questi programmi si possa fare la marcatura CE.
Saluti
Ing. buongiorno
Vorrei chiederLe un chiarimento: la società in cui lavoro commercializza alcuni prodotti in polietilene che non hanno una normativa di riferimento per la loro realizzazione. Visto che dobbiamo comunque fornire una dichiarazione di conformità del prodotto, lo dobbiamo fare in riferimento alla direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti?
Grazie
Salve, La Sua considerazione è corretta, Le consiglio però di verificare se realmente il prodotto finito per l’uso a cui è destinato è effettivamente fuori da tutte le direttive, a volte se ne dimenticano alcune.
Cordiali saluti
Salve,
avevo scritto il 16 ottobre e ho letto la sua gentile risposta, mi scusa se rispondo solo ora.
Io ovviamente non conosco la materia, altrimenti non le chiederei consiglio, ma precedentemete lavoravo nel settore automotive ed emettevamo conformità e dichiarazioni CEE per i veicoli e visto che il titolare era stufo di dover firmare 20 fogli al giorno mi chiese di informarmi se vi era un modo per evitare tale pratica. Sentii il nostro consulente omologativo e mi disse che si poteva fare, almeno sulle dichiarazioni di conformità ( mi sembra mi disse che non si poteva sulle dichiarazioni CEE ) e che dovevamo solo inviargli triplice copia del modello della dichiarazione, poi loro avrebbero avviato le pratiche al ministero e una volta certificato il tutto noi avremmo potuto timbrare le dichiarazioni di conformità senza dover rincorrere il titolare ( e soprattutto bloccare la fuoriuscita dei veicoli quando il itotla re era assente ). Avviai tale procedura in tal modo però poi cambiai lavoro e quindi non so di fatto come andò a finire.
Ove lavoro attualmente mi si ripresenta lo stesso problema, che spesso il titolare è assente e quindi blocco la fuoriuscita delle dichiarazioni e dei manuali in cui sono allegate…..nessuno ove lavoro adesso aveva pensato ci fosse una via alternativa e quindi si andava avanti cosi….ma esponendo tale possibilità al mio superiore mi ha chiesto di verificare effettivamente tale strada perchè interesserebbe molto all’azienda proprio per velocizzare il lavoro ( non dovendo insegnuire il titolare ) e non dover bloccare la fuoriuscita dei documenti quando il titolare sta all’estero per vari giorni.
le chiedo quindi indicazioni in quanto la mia passata e limitata esperienza di tale strada era in ambito automotive quindi soggette alle normative CEE di omologazione, con a capo l’omologazione globale 2007/46/CE, ( e ovviamente eravamo soggetti anche alla direttiva macchine 2006-42-CE e alla compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE, le quali però non era di interesse o cmq solo relativo interesse per il ministero dei trasporti, ministero al quale il consulente aveva presentato la domanda di autenticazione in copia conforme dei nostri certificati di conformità )…..come detto nella precedente richiesta, ora lavoro in campo metalmeccanica della carpenteria, traverse ed elettromagneti destinati al sollevamento di blillette e similari in ferro, infatti i nostri principali clienti sono gli impinati siderurgici, quindi in questo settore di lavoro l’omologazione globale 2007/46-CE ed il ministero dei trasporti non centrano più nulla e quindi ho perso i punti di riferimento e le “relative” certezze che avevo, sia su quello che si può fare sia su chi rivorgermi come consulenti e come ministero.
La dichiarazione di comformità per la ditta ove lavoro attualmente, attesta la conformità alla direttiva macchina 2006-42-CE, alla 2006/95/CE Direttiva CE “Bassa Tensione” e alla 2004/108/CE Direttiva CE “Compatibilità Elettromagnetica”.
A conferma di quanto sto dicendo, vedo che anche tutti i certificati di qualità dei materiali dei grossisti del ferro, ci arrivano tutti autenticati con timbratura con esplicitamtente timbratuo ” autenticato in copia conforme”
Mi scuso se sono stato confuso nella spiegazione, ma appunto ho le idee confuse e vorrei comunque portare tale miglioria in azienda
( forse è vero che come dice lei rappresenta un minore sicurezza, ma permetterebbe di velocizzare notevolmente il lavoro e non bloccarlo per giorni in assenza del titolare )
La ringrazio per la gentile attenzione e la sicuramente altrettanto cortese risposta.
Distinti saluti
Salve, non é Lei ad essere confusionario , ma la materia che si presta a facili errate interpretazioni.
Prima di tutto é necessario definire l’ambito di intervento e mentre Lei prima lavorava in automotive ora lavora in direttiva macchine, che in precedenza aveva un ruolo subalterno ed ora invece é prioritaria.
La risposta al Suo quesito é semplice, basta nominare un responsabile della gestione del fascicolo tecnico e non si deve piú rincorrere nessuno.
Lo prevede la direttiva e basta citarlo nella dichiarazione di conformità.
Cordiali saluti.