DPI, Dispositivi di Protezione Individuali
La protezione è una forma importante di prevenzione, lo abbiamo scoperto durante la pandemia.
La nostra società esegue la marcatura CE dei dispositivi di protezione individuale e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
Dispositivi di protezione individuale
Siamo sommersi dalle sigle e dalle loro interpretazioni sbagliate, ad esempio c’è chi scrive nel proprio sito che CE significa Comunità Europea invece che Conformità Europea, e potremmo continuare per molto tempo, prendendo anche gli acronimi derivanti dalla lingua inglese, di cui pochissimi conoscono il vero significato, arrivando a delle considerazioni completamente sbagliate e sballate.
Però con le sigle dobbiamo conviverci e quindi cerchiamo di imparare le più importanti e tra questi D.P.I. è certamente una che dovremmo conoscere bene, perchè interessa quasi tutti.
Dispositivo di Protezione Individuale, ecco svelato il segreto, cioè qualcosa di pensato, progettato e costruito per proteggerci da qualche pericolo, in cui possiamo imbatterci in attività, sia lavorative, che domestiche.
Sono DPI i guanti per fare giardinaggio e le tute ignifughe dei pompieri, i grembiuli da lavoro ed i caschi protettivi per i cantieri, gli occhiali da sole ed i guanti che resistono a temperature di centinaia di gradi centigradi, ed un numero grandissimo di altri oggetti più o meno complessi, ma tutti destinati a proteggerci.
I DPI sono suddivisi in categorie e solo per la I è sufficiente l’intervento del produttore, per le categorie superiori occorre anche l’intervento di un Organismo Notificato, che certifica le prestazioni dichiarate dal produttore ed il suo sistema produttivo.
Per poter valutare il valore, la necessità e la scelta opportuna, è necessario conoscere le nostre esigenze di protezione e rapportarle alla capacità del DPI che utilizzeremo, questo raffronto e questa scelta, non sono operazioni sempre facili, ma in tutti i casi una caratteristica è comune a tutti questi prodotti, il marchio CE.
Non può esserci DPI senza marchio CE, e questo deve essere conforme alle direttive, ben visibile sul prodotto o sul suo imballo e deve essere disponibile una serie di informazioni, sia sulle caratteristiche di protezione, sia sul produttore e su chi ha immesso nel mercato il DPI.
Questi dispositivi sono sempre il risultato di un lavoro di ricerca e di analisi, non possono mai derivare da improvvisazione o pressapochismo, perchè in piccola o grande parte interagiranno con la salute e la sicurezza di chi li userà.
Quindi nella scelta del DPI, valutate bene le Vostre esigenze, se è il caso fateVi aiutare da qualche esperto in sicurezza, nel nostro Paese ce ne sono molti e bravi e soprattutto…… occhio al marchio CE.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
Potete richiedere informazioni e preventivi gratuiti. La nostra mail è carraro@marchioce.net
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Buongiorno,
ho un dubbio che mi attanaglia e non riesco a trovare pareri attendibili in merito.
Ho acquistato un grosso stock di occhiali da sole, al cui interno ho trovato numerosi occhiali da sole originali vintage, molto rari e di valore.
I problemi sono di due tipi:
– per gli occhiali marchiati CE posso fornire i fogli informativi, ma ne ho pochi e sono costretto ad usare delle fotocopie. Ho visto che non c’è tracciabilità tra occhiale e foglietto, quindi credo si possa fare, giusto?
– per quelli non marchiati CE sto allegando una nota autoprodotta dove spiego chiaramente che si tratta di occhiali prodotti più di 30 anni fa (prima che esistesse la marchiatura CE) e sono da considerarsi esclusivamente quali oggetti da collezione, da non indossare in quanto non rispondenti alle ultime normative in fatto di sicurezza.
Fin’ora non ho avuto problemi vendendo online neppure con le dogane USA (gli occhiali vengono gestiti da rappresentanti FDA), tuttavia un cliente al quale ho ceduto un certo quantitativo e ha subito un sequestro dalla polizia annonaria durante una vendita al dettaglio, che gli ha contestato l’assenza del marchio CE (non aveva nessun cartello indicante che fossero vintage, oltretutto).
Pareri?
Grazie!
Salve, ritengo che la Sua impostazione sia corretta, partendo dal presupposto che tutto sia documentato, ovvero ciò che Lei afferma sia poi riscontrabile su documenti reperibili presso la Sua azienda.
I prodotti che non sono soggetti alla direttiva sui DPI, perchè ad esempio troppo vecchi, oppure perchè hanno una destinazione d’uso diversa (collezione), devono comunque rientrare nei criteri della 2001/95/CE e indicandoli come prodotti da collezione, Lei fa un’operazione corretta.
Naturalmente se al momento della vendita tutto ciò non è evidente, l’azione repressiva è più che corretta, è anzi dovuta.
Evidentemente il Suo cliente non ha la Sua stessa preparazione o correttezza, oppure le Sue informazioni nei suoi confronti non erano sufficienti, questo non lo posso sapere.
Spero che il parere sia chiaro ed esaustivo, come vede noi le cose le scriviamo e non temiamo, nei limiti dello scopo del blog, di esporci.
Naturalmente in fase di consulenza entriamo nel merito dei problemi ed emettiamo documenti, sui quali scriviamo chiaramente tutto ciò che è necessario e previsto dalla legge.
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve, dato che riporta il testo della direttiva, come potrei esprimere un parere in merito? Le direttive si applicano e non si discutono.
Preciso solo che la dichiarazione di conformità è la conclusione del processo di marcatura e non è la marcatura CE, come qualcuno erroneamente pensa, quindi non è sufficiente alla dichiarazione di conformità, ma serve anche tutto il resto previsto dalla direttiva in ogni singolo caso.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Gentile Ing. Carraro,
per quanto riguarda i DPI Prima categoria (rischi minori)
ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Legislativo 475 del 1992 :
sono quell di progettazione semplice e destinato a salvaguardare il lavoratore da rischi di danni di lieve entità (I DPI di prima categoria si possono impiegare per lavori di hobbistica, giardinaggio, bricolage.). Vorrei capire se per questa categoria è sufficiente la dichiarazione di conformità del fabbricante ?
Devono riportare comunque la marcatura direttamente sul DPI e se non fosse possibile, sull’imballo più prossimo è corretto?
Per quanto riguarda invece, mi pare di capire, che per i DPI di seconda e terza categoria i requisiti sono più stringenti…:
Seconda categoria: DPI in grado di proteggere il lavoratore da un pericolo di lesione grave. E’ indispensabile che la dichiarazione di conformità del fabbricante, sia corredata di un attestato di certificazione rilasciato da un organismo di controllo autorizzato dallo stato.
La marchiatura deve accompagnare tutta la vita del DPI indicando: marchio del produttore o distributore, codice o nome del prodotto, taglia, pittogramma e marchio CE.
N.B. se manca anche uno solo di questi simboli il dispositivo non può essere classificato di seconda categoria.
Terza categoria: sono DPI di terza categoria quelli che proteggono il lavoratore da pericoli mortali e gravissime lesioni dovute a: scottatura, grande freddo, rischio da taglio, esalazioni pericolose, contaminazione radioattive, rischi chimici e da microrganismi.
E’ indispensabile che la dichiarazione di conformità del fabbricante, sia corredata di un attestato di certificazione rilasciato da un organismo di controllo autorizzato dallo stato.
La marchiatura deve accompagnare tutta la vita del DPI indicando: marchio del produttore o distributore, codice o nome del prodotto, taglia, pittogramma e marchio CE.
N.B. se manca anche uno solo di questi simboli il dispositivo non può essere classificato di terza categoria.
E’ corretto quello che ho capito?