Marcatura CE, ma quanto costa?
Il costo della marcatura CE può essere minimo se la si fa correttamente e molto più alto se non la si fa.
250, 350, 450, sono le cifre in euro che leggiamo per avere degli strumenti per fare la marcatura CE, ma sono queste le cifre della sicurezza?
Crediamo che Voi che ci leggete e che Vi interessate di marcatura CE, siate in grado di sapere quanto può effettivamente costare la sicurezza di un prodotto.
La sicurezza di un giocattolo per i bambini, o di una macchina utensile, sono paragonabili? Si può veramente ritenere possibile che un’azienda possa risolvere il problema della sicurezza affidandosi ad investimenti di questo livello?
A noi non interessa fornire una risposta fin troppo ovvia, ci interessa però ribadire un concetto basilare per la marcatura CE, così come è basilare per la qualità dei prodotti; -la sicurezza e la prestazioni di qualsiasi prodotto si definiscono a partire dalla progettazione.
La marcatura CE e la qualità dei prodotti iniziano con l’analisi dei rischi e con la loro eliminazione o la riduzione al minimo livello ottenibile.
Per fare ciò non è possibile compilare un po’ di moduli e approssimare un manualetto, tanto per accontentare la forma, è invece necessario un lungo e profondo lavoro, che si avvicina per approssimazioni successive alle soluzioni ottimali.
Quindi se state cercando la strada giusta per fare bene la Marcatura CE e la qualità dei Vostri prodotti, occhio alle scorciatoie, con qualche centinaio di euro potete procurarVi un fac simile di documentazione, ma non la sicurezza dei Vostri prodotti.
Se non Vi piace prenderVi in giro e farVi prendere in giro valutate bene quanto può valere la sicurezza dei Vostri prodotti, per i Vostri clienti e per il Vostro futuro.
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Salve ing. Carraro, produco degli oggetti di stampa 3D che vanno dai giocattoli a contenitori adibiti a bevande etc. creati con delle stampanti 3D che vorrei vendere, c’è bisogno di marcatura CE ??
posso sostituire la marcatura con analisi di laboratorio che certifichino l’idoneità dei prodotti in base alle norme vigenti ?
grazie mille
cordiali saluti Giuseppe
Salve, alcuni dei prodotti da Lei indicati hanno l’obbligo di marcatura CE, altri devono rispettare la 2001/95/CE, in tutti i casi c’è la necessità di preparare il fascicolo tecnico completo.
Gli eventuali esami di laboratorio fanno parte del fascicolo tecnico ma MAI possono sostituire la marcatura CE, purtroppo questo messaggio viene divulgato da fonti interessate.
La ringrazio e La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buonasera
Vorrei cortesemente sapere come mi devo comportare nella seguente situazione:
Sto progettando un orologio da parete, se può aiutare i materiali sono legno/resina epossidica.
Vi sarà un orologio analogico (meccanismo fornito da una ditta che credo l’avrà già certificato)
e la parte un po’ più elaborata, un display, delle schede elettriche, e tutto l’impianto del caso.
Siccome non so da che parte girarmi, chiedo a voi come devo comportarmi di modo che io possa dormire sogni tranquilli una volta lanciato in commercio il pezzo. Inoltre, esistono delle regole che io devo seguire in fase di progettazione? dove posso trovarle?
In attesa di un vostro cortese riscontro le auguro una buona serata
Cordialmente
Davide
Salve, mi scuso per il ritardo dovuto a problemi di hakeraggio sui nostri siti.
Sarebbe opportuno che Lei visitasse il sito http://www.project-support.it così da farsi un’idea generale di come si dovrebbe procedere nella progettazione di un nuovo prodotto.
L’unico modo per “dormire tranquilli” è realizzare un prodotto sicuro e questo lo si può fare se si conosce bene la materia di cui ci si occupa.
Sul piano formale Lei deve rispettare le direttive sulla marcatura CE e le norme che disciplinano il Suo prodotto.
Le direttive ci sono sui siti ufficiali della comunità europea, ma si trovano i testi corretti anche in internet, non guardi le interpretazioni, le norme invece devono essere individuate e poi acquistate sul sito della CEI o dell’UNI a seconda di quali norme si tratta.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buonasera! Vorrei certificate un brevetto per fitness! Come potrei fare?
Salve, certificare un brevetto è un’espressione che non significa nulla, forse Lei desidera “registrare un brevetto”, dato che il brevetto è di fatto una specie di certificato, in quanto rilasciato da un’autorità terza.
Il brevetto era nel passato, ormai remoto, uno strumento per difendere la proprietà intellettuale, ovvero una creazione dell’intelletto umano, un’invenzione.
In un mondo globalizzato che però non ha regole globali, solo chi può difendere il brevetto a livello mondiale, può ancora fare affidamento su questo strumento.
Forse Apple o Microsoft possono brevettare qualcosa con logica, gli altri i comuni mortali ed i comuni imprenditori, sprecano solo dei soldi, perchè oggi il brevetto non tutela nulla e nessuno.
Se il Suo prodotto è valido, chiunque in pochi minuti può creare un sito in Russia o in Cina e vendere un prodotto uguale al Suo senza alcun timore di compiere un’azione illegale, perchè l’illegalità ricadrà sugli acquirenti che lei dovrebbe andare a scovare via internet e perseguire.
Comprende bene che è una vera e propria mission impossible che si realizza solo nei racconti di coloro che per professione registrano i brevetti.
Se mi permette un consiglio, utilizzi quei denari per due cose: 1 realizzi il fascicolo tecnico, che non è il solo manuale, in modo da essere in regola con la legge, 2 investa nell’attività commerciale, per essere il primo ed il più efficace nella vendita.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buongiorno
Sono il titolare di una società che dovrebbe importare letti per bambini (non culle) da anni in sù, oltre alla certificazione EN747 bisogna avere altro? e la vostra azienda si occupa anche di effettuare questa certificazione ? in quanto i prodotti in Cina ne sono sprovvisti e quindi dovrei farla in Italia importando un primo campione . Grazie per la vostra risposta
Salve, il letto non ha necessità di marcatura CE, ma deve avere un fascicolo tecnico simile, nel rispetto della direttiva 2001/95/CE.
Il rispetto della EN 747 è una buona cosa, ma molti pensano che sia obbligatorio rispettare le norme e non le direttive, invece è vero il contrario, le norme sono vincolanti solo se armonizzate ad una direttiva altrimenti sono SEMPRE volontarie, mentre le direttive ed i regolamenti sono leggi cogenti, quindi si devono rispettare.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buonasera, mi chiamo Mirella, sono una creativa, hobbista, di tanto in tanto mi piace produrre quiet book in feltro e stoffa, con cui i bambini dai 6 mesi in su possano giocare. Questi prodotti artigianali hanno l’obbligo della marcatura Ce? Grazie mille per l’attenzione. Mirella
Salve, quelli che Lei produce sono senza alcun dubbio dei giocattoli, che quindi devono rispettare la direttiva giocattoli.
La sicurezza dei prodotti non dipende dal fatto che sian prodotti artigianalmente o industrialmente, chiunque li produce deve dimostrare che sono sicuri e che rispettano la norma EN 71.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve
Vorrei mettere sul mercato un “kit per addio al nubilato” composto da velo da sposa, giarrettiera, fascia di raso tipo miss Italia, ghirlanda di fiori per capelli. Tutti i prodotti sono prevalentemente fatti di tessuto, quindi vorrei capire se rientra nella categoria abbigliamento e quindi non è richiesta certificazione CE, o nella categoria giocattoli (anche se è rivolto a un pubblico adulto). Grazie
Salve, per rientrare nella categoria giocattoli, questi prodotti dovrebbero essere destinati ad utilizzatori con meno di 14 anni e non credo sia il Suo caso.
Questi prodotti devono rispettare la direttiva 200/95/CE che non è molto diversa dalle altre, ma è l’unica che non impone la presenza del marchio CE sui prodotti, ma le cose da fare da parte di chi vende, sono le stesse.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buon giorno, dovrei preparare un’offerta per la fornitura di tubi flessibili per una societa che lavora in tutto il mondo.I prodotti oggetto di tale offerta sono costituiti fittings e tubi di diverse caratteristiche gia certificati dalle aziende che li producono. Noi dovremmo certificare il prodotto finito che sarebbe assemblato in Croazia da persone che fino ad ora lavoravano per la manutenzione/sostituzione di tubi flessibili su macchine operatrici esenza la necessita di fornire altra certificazione se non quella delle parti assemblate fornite dai fornitori. Mi puo’ dare qualche consiglio su come procedere? Non dispongo al momento dell’indirizzo e-mail della ditta in questione Le lasci quindi il mio personale. Distinti saluti e grazie. Bellomari Aldo.
Salve, nel Suo commento ci sono delle affermazioni che non sono corrette. NON esiste alcun caso indicato dalla legge, in cui si debba o sia sufficiente, consegnare al cliente , i certificati acquisiti dai fornitori. I certificati disponibili vanno inserirti nel fascicolo tecnico e messi a disposizione ESCLUSIVAMENTE delle autorità, in caso di controllo e se previsto dalla legge.
I prodotti da Lei citati devono essere marcati CE, in tutti i casi da Lei indicati, quindi è necessario stabilire in quale direttiva o regolamento rientrano.
Il giorno in cui sarà chiaro che i certificati NON sono ciò che chiede la legge, sarà un grande giorno.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buon giorno Ing. Carraro . Sono un piccolissimo imprenditore che opera nel campo degli impianti per la verniciatura.
Fino ad ora , la mia attività consisteva nell’acquistare impianti da alcuni produttori e rivenderli ai vari clienti unitamente alla posa in opera.
Da un pò di tempo a questa parte , al fine di contenere i prezzi, mi sono attrezzato per fare delle piccole lavorazioni in proprio anziché acquistare tutto all’esterno .
Qualora decidessi di iniziare a produrre piccoli impianti , peraltro semplicissimi, quale dovrebbe essere l’iter da seguire per poter corredare gli impianti da me prodotti con i vari certificati CE . libretti uso e manutenzione ecc,?
Occorre delegare una figura esterna come la sua per poter fare quanto detto?
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
Cordiali saluti Marco
Salve, ho già risposto alla Sua richiesta e Le ho inviato in data 12/11 un preventivo al riguardo.
La ringrazio e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera,
E’ regolare vendere un computer assemblato da più componenti tutte singolarmente marcate CE o è necessario fare una marcatura CE per la macchina finita?
Grazie
Salve, la somma di tanti prodotti marcati CE, NON genera automaticamente un prodotto marcato CE, quindi è necessario provvedere alla marcatura CE del computer assemblato.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve vorrei capire come poter certificare la pietra naturale per rivestimenti.
Grazie
Salve, dovrebbe inviare questa richiesta all’indirizzo carraro@marchioce.net , Le risponderò nel merito e Le invierò un preventivo.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve,
Sto creando unbarbecue Americano e vorrei sapere come effettuare un marchio CE. Potete aiutarmi?
Grazie
Salve, se il barbeque va solo a carbonella, Lei parla di Americano, quindi intuisco questo, è soggetto ad una norma nazionale, ma non a direttiva che ne preveda la marcatura CE.
Deve rispettare la direttiva 2001/95/CE.
Se invece c’è corrente elettrica allora può e deve essere marcato CE.
Noi possiamo aiutarLa in entrambe i casi, ci faccia sapere, magari scrivendo a carraro@marchioce.net
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, vorrei avere un preventivo per quanto riguarda il prodotto che mi interessa importare.
Chi devo contattare? Grazie.
Salve, Lei ha contattato le persone giuste, però dovrebbe dirmi di che prodotto si tratta, altrimenti non possiamo farLe un preventivo.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, mi chiamo Stefano e vorrei importare chiavette di memoria USB dalla Cina. Vorrei sapere come mi dovrei comportare nei riguardi della certificazione CE per questo tipo di prodotto. Grazie.
Cordiali saluti
Stefano.
Salve, per poter commercializzare questi prodotti, prima deve fare la marcatura CE, se ha bisogno di assistenza, può richiedere un nostro preventivo.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Vorrei chiedere se l’assieme costituito dall’assemblaggio di una scheda utile per trasmissioni WiFi ad una antenna con involucro per il contenimento della stessa, prodotta specificatamente per tale scheda necessita di certificazione CE. I due componenti sono prodotti da distinti costruttori europei, ognuno con proprie certificazioni CE.
Salve, suppongo volesse sapere se l’insieme deve essere marcato CE, la risposta è affermativa, a prescindere dal fatto che tutti i componenti siano già marcati.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Salve avrei bisogno di una vostra consulenza, la mia azienda dovrebbe fornire cucine a gas per ristorazione provenienti dalla Cina, il punto è che le fabbriche cinesi non hanno nessuna certificazione CE per le macchine a gas, al contrario di macchine da cucina elettriche che invece hanno le certificationi, vorrei ritirare un solo campione per testare la qualità ed eventualmente procedere con la commercializzazione all’ingrosso.
Come posso fare? Se chiedo a loro di certificare mi sparano prezzi assurdi senza nessuna garanzia che siamo reali. Posso ritirare un pezzo senza CE e certificarla qui? Grazie
Salve, la legge europea dice che Lei può fare ciò che vorrebbe, ovvero importare senza marchio CE e provvedere prima di immettere il prodotto in commercio, i doganieri italiani (molti, ma non tutti) dicono che non si può.
Siccome siamo in un Paese in cui un soggetto che ha una divisa qualsiasi, anche se privo di autorità, conta più della legge, non posso indicarLe cosa fare, perchè è impossibile stabilirlo.
Il uno Stato senza diritto, il diritto non esiste. Può importare passando per la Slovenia.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buon giorno, sto progettando un nuovo tipo di borraccia per trasporto acqua e altre bevande, principalmente in acciaio inox e un altro modello in plastica. Volevo sapere quali certificazioni mi servirebbero, magari sono in funzione della tipologia del materiale utilizzato essendo nel campo alimentare, e ovviamente se è necessario ottenere anche la certificazione ce.
In attesa di sua risposta, la ringrazio.
Salve, questo prodotto deve rispettare la direttiva 2001/95/CE ed eventuali direttive o norme di prodotto, certamente quelle relative ai prodotti a contatto con gli alimenti.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buona sera
Vado subito al sodo…
Costruisco dei lampadari mi potrebbe dire i documenti che mi servono per poterli vendere e come avere il marchio ce? Grazie.
Salve, i documenti necessari sono tutti quelli che compongono il fascicolo tecnico e se Lei cerca nel sito, troverà una spiegazione chiara ed estesa di cosa sia il fascicolo tecnico.
Il marchio CE non si ottiene, ma si fa appunto realizzando tutti i documenti del fascicolo tecnico.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buona sera
Vado subito al sodo…
Costruisco dei lampadari mi potrebbe dire i documenti che mi servono per poterli vendere e come avere il marchio ce? Grazie
Salve sono un artigiano Fabro se vorrei costruire dei cassoni scarrabili anandrebbe bene solo il marchio c’è o qualche altra certificazione grazie
Salve, questi prodotti hanno necessità della marcatura CE, che non è solo il marchio CE sul prodotto, non sono necessarie certificazioni.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Buongiorno
l’azienda per la quale lavoro ha intenzione di progettare e commercializzare un sollevatore anteriore per macchine agricole. Volevo chiederLe un preventivo per l’assistenza alla marchiatura (o certificazione?) CE
Cordiali saluti
Salve, La ringrazio per l’attenzione riservata alla nostra società di consulenza, Le invierò il preventivo privatamente, come sa il blog non viene MAI utilizzato per attività commerciali, il suo scopo è la diffusione di informazioni e la discussione, sulla sicurezza dei prodotti, marcatura CE e dintorni.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve.
Siamo un azienda nata da poco, che produrrà prodotti per acquariologia, in particolare siamo nella fase di progettazione di una serie di plafoniere a led per acquario appunto, alimentate a 24v o 48v, controllate da microcontroller programmabile, per la selezione e personalizzazione delle varie funzioni luminose.
Può per cortesia indicarmi, di quale certificazioni necessità tale apparecchiatura, e se dopo questa breve descrizione, dispone delle informazioni necessarie per inviarmi privatamente un preventivo per ottenerle.
Cordiali Saluti
Salve, il prodotto necessità di marcatura CE obbligatoria e nessuna, ripeto NESSUNA, certificazione, non sprecate soldi in cartacce inutili.
Le invierò privatamente un preventivo per la consulenza sulla marcatura CE, coma da Sua gentile richiesta.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Confermo quanto sostenuto dal sig. Carraro in ogni sua parola. 🙂
Noi abbiamo avuto a che fare con un solerte doganiere che ci ha richiesto per degli alimentatori da notebook la certificazione da ente notificato (cosa assolutamente NON necessaria per quel tipo di merce) pena la restituzione al mittente di tutti i pacchi. Ci abbiamo messo TRE SETTIMANE a far capire al solerte doganiere che si sbagliava, arrivando a linkare leggi e a copia e incolla vari, il tutto NON direttamente col solerte doganiere, ma sempre per interposta persona (CORRIERE) col risultato di avere un fermo merce ingiustificato e molti clienti e vendite andate in fumo (che nessuno ti risarcisce)
Salve, ringrazio e non aggiungo nulla.
Da anni denunciamo questa situazione a tutti: Autorità, Media, Ministeri. Solo Striscia la notizia si è occupato di questo argomento, anche se velocemente, ed il risultato è stato che praticamente nessuno degli “oppressi” si è fatto avanti, però a noi arrivano segnalazioni quotidiane, e grazie a questi problemi riceviamo continui incarichi per la consulenza sulla marcatura CE. Solo pochi nostri clienti hanno accettato di rilasciare un’intervista e nessuno dei fantomatici “solerti funzionari” si è mai fatto avanti, almeno per fornire uno straccio di spiegazione.
Quando a seguito di uno scambio verbale con i pochi disponibili che abbiamo incontrato, abbiamo chiesto che ci inviassero le leggi secondo le quali loro agivano in questo modo, non è successo nulla (Dogana di Trieste, Ufficio antifrode), e tenete conto che le persone che hanno parlato con noi erano certamente in buona fede e disponibili a discutere, non certo il “solerte doganiere” di cui abbiamo finora parlato.
Addirittura un funzionario della dogana di Padova (che non aveva letto neppure una direttiva sulla marcatura CE) sosteneva che i cinesi possono legalmente marcare i loro prodotti.(chissà perchè si chiamano funzionari se non fanno funzionare nulla!)
Ripeto, quelli con i quali abbiamo parlato erano assolutamente disponibili ed in buona fede, peccato avessero informazioni errate ed in base a quelle portassero avanti il loro lavoro, degli altri, come quello apparso nel video di Striscia, preferisco non dire nulla, in Italia molte persone non sanno fare il loro lavoro, ma se lo fai notare scatta la denuncia.
Ringrazio nuovamente ed invio cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve,
Vorremmo proporre sul mercato dei sistemi elettronici/informatici a bassissima tensione.
Si tratta di minicomputer tipo rasperry pi.
Sono computer su cui installeremo un nostro sistema operativo derivato da linux, e che vorremmo proporre sul mercato.
Il dispositivo è alimentato a 5 Volt. L’alimentatore può essere un qualsiasi alimentatore usb, quindi forniamo praticamente una motherboard con un case di plastica (circa 15x10x2 cm)
sulla scheda madre è integrato il wifi.
E’ necessaria la marcatura CE e la certificazione del prodotto? Se si deve essere fatta dal produttore o può essere fatta da noi? (…con il vostro supporto?).
In pratica il prodotto è destinato ad un altro uso, (tv media player) una volta importato diventa un computer dopo la nostra modifica software.
Le marchiature/certificazioni sono necessarie anche per i samples che importiamo per fare noi dei test e/o per proporre come prodotti demo ai nostri distributori?
Grazie
Salve, sull’obbligo di marcatura CE non c’è alcun dubbio, questi prodotti devono essere marcati CE, sulla necessità di certificati, ancora nessun dubbio, nessun certificato è richiesto dalla legge europea, attenzione però ciò non significa che nessuno debba controllare la conformità dei prodotti.
L’obbligo è del produttore, mentre l’importatore può chiedere informazioni e chiarimenti per stabilire se ha a che fare con un fornitore serio o meno.
La marcatura CE è obbligatoria per l’immissione in libera pratica, e dato che le prove saranno condotte in Italia, suppongo da personale dipendente, questo è sufficiente a rendere obbligatoria la marcatura CE prima dell’utilizzo.
C’è poi un altro aspetto che si chiama “solerte doganiere”, questo personaggio di oscure origini, si aggira all’interno delle dogane italiane (non tutti i doganieri sono “solerti doganieri). Il solerte doganiere, sostenuto in questo anche da alti papaveri che risiedono ai piani alti della Dogana centrale (esempi documentati), inventa delle leggi, che non hanno nulla a che fare con quelle reali emanate dal legislatore europeo.
In base a queste leggi inventate e “non scritte”, come ha avuto modo di affermare una dipendente di uno spedizioniere di Taranto, blocca, sequestra, distrugge le merci oggetto del suo morboso interesse, con grave danno dell’importatore. (nota a margine la citata dipendente era d’accordo con questo modo di operare)
Quindi per evitare problemi noi consigliamo di rispettare tutti gli obblighi previsti dalla marcatura CE, prima di far partire la merce dai luoghi di origine, così il “solerte doganiere” (gli altri che fanno bene il loro lavoro, non sono un problema) vedrà tutti i documenti formalmente in regola e sarà felice o frustrato a seconda che la solerzia sia fondata sulla semplice ignoranza o sulla disonestà.
Nel caso necessità di un preventivo per la marcatura CE e per non incappare nel “solerte doganiere”, al quale peraltro noi dovremmo essere grati per tutto il lavoro che involontariamente ci procura, noi siamo a Sua disposizione.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno,
sto’ importando un prodotto LIDAR dalla Russia, la marcatura CE deve essere fatta dal produttore Russo oppure da chi la importa in Italia? Oltre la Marcatura serve il certificato oppure la dichiarazione CE? Quanto costa eventualmente fatta da voi ed in quanto tempo va fatta?
Grazie
Salve, la Russia non fa l’arte dell’UE, quindi nessun soggetto russo può fare la marcatura CE sui suoi prodotti, come nessun altro soggetto extra UE.
La marcatura CE la deve fare l’importatore
Per le altre informazioni mi può contattare con carraro@xvoi.net oppure al 335 7815770.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve,
vorrei importare dalla cina dei ricambi per cellulari compatibili, quindi senza logo. Per venderli in italia è necessaria la certificazione CE? ad esempio per gli schermi lcd degli smart phone
grazie
Salve, i ricambi de cellulari sono soggetti a marcatura CE ma per farla non è necessario alcun certificato, a meno che non parliamo della parte di ricetrasmissione, cioè il cuore del dispositivo.
Conviene fare la marcatura CE prima dell’importazione a causa del comportamento di alcuni (molti) doganieri.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Salve, stiamo cercando di commercializzare in Europa delle stampe in PVC, incelofanate. Mi domandavo se fosse necessario il marchio CE anche per un prodotto così semplice.
Inoltre noi abbiamo solo progettato l’oggetto che di fatto viene realizzato da un azienda di stampe digitali. Come dovremmo regolarci in questo caso?
Grazie in anticipo.
Salve il prodotto deve rispettare la direttiva 2001/95/CE, quindi deve conoscerla ed applicarla.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve,
mi chiedevo come si fa a saper se un materiale deve avere o meno il machio CE.
Se lo si trova espressamente menzionato nelle direttive ok, ma se non è menzionato?
Mi pongo il problema perchè intendiamo importare dalla cina lastre di agglometarato di quarzo-resina. E’ un materiale ricomposto industrialmente da pietra naturale e il suo impiego principale sarebbe per i top da cucina (al posto del classico granito).nella drettiva 305/2011 “per la commercializzazione dei prodotti da costruzione” non si fa esplicito riferimento a questo materiale ne al suo uso. Nelle AREE DI PRODOTTO ho trovato solo una che potrebbe essere affine: 25- Pavimentazioni. Poiche in teoria, talvolta questo prodotto puo’ essere usato per pavimentazioni, ma slitamente non lo si usa perchè e troppo costoso e cmq non sarebbe l’uso finale per cui lo commercializzeremmo.
Quindi come regolarsi in questo caso?
Grazie
Salve, il primo punto è stabilire se il prodotto rientra o meno tra quelli da costruzione, in genere l’arredamento non è considerato prodotto da costruzione ed un piano cucina semplicemente appoggiato su un mobile, a mio avviso non può essere considerato prodotto da costruzione, in ogni caso la valutazione se a questo prodotto si applichi o meno il regolamento 305, la deve fare Lei.
Considerandolo prodotto da costruzione è necessario preventivamente verificare se esiste una norma armonizzata, in caso contrario il prodotto NON si può marcare CE (escludo la spiegazione sull’ETA, perchè non mi sembra il caso di entrare in questo ambito).
Nel caso esista una norma armonizzata si segue ciò che dice questa norma e si arriva alla marcatura CE.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Si è vero, le batterie, come quelle per portatili, necessitano del marchio CE, essendo vero e proprio dispositivo comprensivo di chip interno 🙂
“quindi come tutte le pile dovrebbe essere marcata CE” Mi spiace sig. Carraro ma la devo contraddire, se c’è una cosa di cui siamo certi al 100% è che le PILE non hanno l’ obbligo della CE, ma seguono delle altre direttive specifiche per gli elementi chimici di cui sono composte…
E tra l’ altro lo afferma lei stesso nel suo sito
http://www.marcaturace.net/le-batterie/lenergia-in-tasca
Non c’è problema per me, se Voi avete le idee chiare procedete come ritenete corretto.
Cordiali saluti.
Mi scuso credevo che il commento fosse di chi aveva posto la domanda, ma ho verificato che non è così, quindi preciso.
Nella risposta ho usato il termine pila, lo stesso usato da chi ha inviato il commento, lui ed io intevamo torcia luminosa per fare luce per la bici.
Vorrei inoltre precisare che pile e batterie non sono la stesa cosa e che le batterie come prodotto a sè non necessita di marchio, mentre come componente di un altro prodotto segue quella direttiva.
Mi fa piacere di avere degli osservatori attenti, ciò consente di riparare agli errori, anche quelli di interpretazione di termini.
Cordiali saluti.
Gentile Sig. Carraro
Produciamo accessori per bicicletta e ci è stata richiesta la marcatura CE su una pompa+luce che produciamo, è obbligatoria? In caso affermativo quali sono le procedure e i costi indicativi che dovremmo affrontare?
Grazie e cordiali saluti
Matteo Fiori
Salve, la luce da applicare alla bici è simile ad una pila (non esistono più le dinamo e mi pare siano anche uscite dal codice della strada) quindi come tutte le pile dovrebbe essere marcata CE.
Per la pompa il marchio CE non è richiesto, rientrando solo nella direttiva 2001/95/CE, ma c’è un però …….
La bicicletta apparentemente non rientra in direttiva macchine, perchè è una macchina mossa da forza umana, quindi espressamente esclusa, ma leggendo bene la direttiva si scopre che qualsiasi strumento che può sollevare un peso rientra in direttiva macchine (fune e carrucola) quindi a mio avviso la bicicletta che può sollevare un corpo fino ad altezze rilevanti (salite in montagna o semplici cavalcavia) rientra in direttiva macchine, dato che si pone il problema ad esempio della sicurezza dei freni per ridurre la velocità in discesa, quando l’energia potenziale accumulata si trasforma in energia cinetica che è necessario controllare.
Pertanto se consideriamo la bicicletta una macchina (quelle elettriche lo sono senza dubbio) anche gli accessori devono rispettare la stessa direttiva e quindi essere marcati CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Grazie per spiegazione. Volevo chiedere anche, se Lei gentilmente mi puo indicare un testo (un documento riguarda la CE) dove indicato prodotto da me indicato, per scaricarlo e fornirlo a produttore in Russia. E ultima cosa, eventuale preventivo quanto costerebbe?
Salve, Lei deve fare riferimento alla direttiva macchine, Le invierò privatamente un preventivo.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
grazie mille per la risposta! Mi puo spiegare la differenza tra certificazione e marchiatura CE? E se marchiatura costa meno del certificazione? Grazir. Ivan
Sono due cose diverse, la marcatura CE si può paragonare alle scarpe, il certificato si può paragonare ai lacci.
A volte stanno assieme per forza, a volte i lacci sono un’opzione, altre non ci sono proprio.
Impossibile dire quale costa di più, perchè dipende da chi le fornisce e da cosa comprendono.
La marcatura CE è SEMPRE obbligatoria, quindi se ci si fa aiutare per farla, il costo dipende da chi e come fornisce la consulenza.
I certificati possono essere uno o molti ed il loro costo dipende dal tipo di prove da fare, da 300 a 50.000 € e oltre, quindi impossibile dare una risposta esatta.
Noi ci occupiamo solo di consulenza per la marcatura CE e se vuole un preventivo può chiederlo liberamente.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buonasera. Io voglio importare un’ prodotto dalla Russia per vendere in Italia. Sono centraline aggiuntive per le macchine, esclusivamente per uso sportivo (sulla pista, non sulla satrada). Vorei chiedere, se ho bisogno di certificato CE?
Cordiali saliuti.
Ivan.
Salve, per commercializzare questi prodotti Lei ha bisogno della marcatura CE e non della certificazione. Sono due cose diverse.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Buongiorno,
Nel caso in cui la mia ditta producesse la cella elettrolitica che è composta da 2 elettrodi in titanio ed una membrana di separazione interposta tra essi e alimentata a 12VDC questa, per poter essere commercializzata, necessita di marcatura CE?
Cordiali saluti
Daniele
Salve, ritengo di avere già risposto al precedente commento in modo chiaro e ribadisco quanto già detto.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Buonasera,
l’azienda per cui lavoro è stata interpellata per il ripristino di un apparecchio che produce una miscela acquosa contenente cloro che non supera lo 0,05% partendo da una soluzione salina, trattandola con una cella elettrolitica con membrana interna di separazione alimentata a 18Vdc.
Questa cella si è guastata e l’azienda produttrice non esiste più, noi abbiamo la soluzione e consiste nel sostituire la vecchia cella con delle nuove e con le medesime caratteristiche, provenienti da un paese oltreoceano e quindi senza marchio CE.
Premetto che queste sono composte rispettivamente di un elettrodo in titanio inserito in un tubo sempre in titanio con all’interno una membrana di separazione tubolare (tubo coassiale).
Ci è stata richiesta la certificazione CE di queste celle ma non ho trovato niente di specifico…
Inoltre nel caso in cui intervenissimo per il ripristino dell’apparecchio, dobbiamo ricertificarlo?
Cordiali saluti
Daniele
Buongiorno, La ringrazio per l’attenzione e la fiducia nei nostri confronti, Lei pone un quesito molto interessante, ma al tempo stesso non di carattere generale o di interesse comune, bensì è un quesito di tipo professionale, ovvero si tratta di una questione di attività aziendale.
Come può leggere nelle pagine istituzionali del nostro sito, dove ci presentiamo e illustriamo vision e mission, noi distinguiamo tra le notizie di carattere generale che sono di interesse comune e dalle quali nessuno può trarre profitto, da quelle di tipo professionale che si inseriscono nel lavoro di tecnici ed aziende.
Le prime le forniamo gratuitamente su questo ed altri siti e sono da considerarsi pure opinioni, le seconde le forniamo come consulenza in forma scritta e sottoscritta, previo incarico e chiaramente non sono più opinioni, ma pareri professionali sulla base dei quali chi le riceve può prendere le sue decisioni.
Nel caso Le servisse la nostra consulenza, la potrà richiedere ai recapiti indicati nella home page e saremo lieti di inviarLe un preventivo.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
salve,
volevo lanciare sul mercato un mio prodotto che è composto al suo interno da delle ventoline alimentate da cavo USB ( per intenderci sono le ventoline che si usano per il raffreddamento dei notebook ) che è collegato a sua volta alla presa da 220v con un alimentatore ad attacco USB – ovviamente. Entrambi i componenti riportano già la marchiatura CE. Bisogna dire però una cosa: l’alimentatore è impiegato per il suo effettivo utilizzo, mentre le ventoline vengono “scorporate” dal loro prodotto originale per poi essere applicate al mio. Chiedevo se questo comporta necessariamente una marchiatura CE oppure se sono sufficienti quelle esistenti. Consideri che il prodotto sarebbe destinato ad uso domestico ( per interni ) e ha un involucro in Alluminio .
La ringrazio in anticipo,
porgo cordiali saluti
Marco
Salve, il prodotto da Lei creato è una cosa nuova, con una destinazione d’uso specifica e diversa da quelle originali previste per questi prodotti, per entrambe l ragiooni questi prodotti devono essere marcati CE.
Cordiali saluti.
Salve,
la mia ditta ha di recente prodotto un prototipo di faretto Led per interni,
per poter commercializzare il prodotto ho bisogno di marcatura CE?
La ringrazio per la cortese attenzione
Salve, assolutamente si, la marcatura CE è obbligatoria.
Cordiali saluti.
Buona sera
la mia società si occupa di costruzioni robotiche .
Di recente abbiamo ultimato un prodotto , si tratta di un robot alto circa 160 cm si muove autonomamente con sensori di riconoscimento , le tensioni esercitate sono basse 24V , i componenti elettronici montati sono marchiati CE , dovremmo certificare il robot in fatto di sicurezza ( penso) mi potrebbe dire se tale struttura e soggetta a certificazione??? , tenga presente che lavora attorno alle persone. La struttura esterna é arrotondata e i sistemi di sicurezza elettronici sono assemblati e già certificati. Quindi resterebbe il telaio e la copertura in plastica , cosa occorre quindi per certificare questo robot?? Aspettando una vostra cortese risposta porgo cordiali saluti grazie
Salve, di fatto il prodotto rientra in direttiva macchine e deve essere marcato CE.
Il fatto che usiate tutti componenti marcati CE semplifica il lavoro da fare, ma non lo elimina, mescolare gli ingredienti non significa fare una torta ed è chiaro che ci vuole la Vostra professionalità per costruire questo prodotto, non sono sufficienti i componenti.
La marcatura CE comprende anche il Vostro lavoro che deve essere documentato assieme a tutto il resto nel fascicolo tecnico.
Nel caso Vi servisse siamo ovviamente a disposizione.
Cordiali saluti.
Buon giorno, sono un artigiano,costruisco strutture in legno e vorrei propormi sul mercato dei giochi da giardino per bambini,(scivili,altalene,) vorrei sapere se con progetto ed osservanza delle norme UNI mi occorre solo la marchiatura CE oppure mi servono altre certificazioni(prove di laboratorio)…
Grazie
Valerio
Buongiorno, potrei risponderLe direttamente, ma preferisco che Lei trovi da solo la strada giusta.
Si scarichi la direttiva giocattoli, presente anche nel nostro blog, per escludere che i Suoi prodotti Vi rientrino.
Si scarichi/acquisti poi le norme sui giochi per esterno e parchi, in questo caso direttive specifiche non ce ne sono.
Già che c’è si scarichi anche la direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza generale dei prodotti.
Cerchi in tutte le direttive che possono riguardare i Suoi prodotti, se viene indicato l’obbligo di fare prove di laboratorio o altri certificati oltre a tutto il processo di marcatura CE (quando è necessario).
Potrei dirLe già che non troverà questo obbligo, ma siccome non desidero far passare le mie opinioni come un atteggiamento ostile agli Organismi Notificati, che eseguono le prove e rilasciano i certificati, preferisco sia Lei direttamente a verificare.
Se chiede ad un laboratorio Le diranno che le prove servono sempre e su questo sono d’accordo, ma “servire” ed “essere necessario” sono due concetti diversi, a volte volutamente confusi, nel linguaggio normale diciamo “serve” per significare “si deve”, anche se ciò non è corretto.
Ritengo che i certificati “servano” sempre, nel senso che sono sempre utili, soprattutto al costruttore, mentre “sono necessari” solo quando le leggi li richiedono, e questi casi sono molto limitati.
I parchi giochi sono soggetti a progettazione da parte di un professionista ed a concessione da parte delle Amministrazioni locali, quindi il rispetto delle norme è superato o imposto dall’obbligo di una supervisione da parte di tecnici abilitati e di autorità che gestiscono il territorio, quindi sono loro che approvano il prodotto e non il costruttore.
Dato che siamo in argomento ne approfitto per mettere in evidenza questo aspetto:
– laddove è necessaria l’approvazione di terzi, ovviamente con potere decisionale sui prodotti, la marcatura CE non è richiesta e non serve, vediamo perchè:
nel settore automotive (produzione di auto, moto ed altri veicoli), nell’abito edilizio (case, capannoni, opere di ingegneria), in tutti i casi in cui è necessario un progetto approvato, la marcatura CE o non è richiesta o lo è solo per i componenti.
Ad esempio nessuna parte di auto, nè l’auto sono marcate CE, perchè sono tutte soggette ad “omologazione” cosa ben diversa e più rigida della marcatura CE.
Le case ed i capannoni non sono marcati CE, pur essendoci l’obbligo che tutti i prodotti da costruzione lo siano, perchè il prodotto finale è soggetto alla progettazione ed alla approvazione di entità superiori ai singoli produttori ed anche a chi realizza il manufatto (l’impresa).
Da tutto ciò si deduce che la marcatura CE è il gradino più basso e più semplice nella scala della sicurezza, e coloro che pensano che sia una burocrazia inutile o un processo complicato si sbagliano, è solo il primo passo per ottenere la sicurezza che interessa e coinvolge tutti.
Se poi ragioniamo come coloro che facevano sparire i rifiuti tossici interrandoli sotto le case degli altri, ma anche sotto casa loro, allora ogni ragionamento è superfluo, qualcuno diceva (forse Einstein) che “l’universo potrebbe essere finito, ma la stupidità umana no“.
Cordiali saluti.
Buongiorno, intanto grazie per la risposta. Purtroppo un paio di mesi fa una mia spedizione è stata bloccata in quanto in fase di ispezione uno dei prodotti riportava un nome che, nonostante si pensasse di uso comune (un famoso sistema operativo open source e quindi gratuito) era stato registrato un anno fa e all’ insaputa di noi operatori del settore è saltato fuori non si poteva usare. Va bene, dicono che devono sequestrarci queste venti unità ma a più di due mese non abbiamo notizie o risposte, ci risulta che abbiano 10 giorni lavorativi più dieci di proroga per richiedere la perizia ma i termini sono scaduti e la copia di tale perizia, che penso ci spetti di diritto, non l’ abbiamo mai vista e nemmeno alcun verbale di sequestro. Il problema è che ora siamo stati inseriti in una specie di blacklist per cui TUTTE le spedizioni a noi destinate vengono bloccate, spulciate, ci richiedono tutte le certificazioni per mail (che ci hanno fornito e sono faldoni di 100 pagine ognuna) e ci stanno impedendo completamente di lavorare, tanto che ancora un paio di mesi e saremo rovinati. E parlo anche di spedizioni piccole contenente piccole parti di ricambio per le riparazioni. Una vera e propria persecuzione dalla quale non sappiamo come difenderci, perchè ci rendiamo conto che a nulla varrà essere in regola se poi terranno ferme, anche illecitamente, tutte le spedizioni. FAlliremo comunque.. Sinceramente siamo disperati… scusi lo sfogo
Salve, Le consiglio di fare un esposto alla Guardia di Finanza ed alla Procura della Repubblica e ne invii una copia alla dogana.
Per quanto riguarda il presunto utilizzo del marchio registrato, questo rientra tra i compiti della dogana, ma come dice Lei i termini di legge devono essere rispettati.
Mi pare che non abbiate nulla da perdere a far valere i Vostri diritti.
Cordiali saluti e buona fortuna.
Salve, un po’ di tempo fa mi la dogana differenziava la merce in arrivo tra merce destinata alla vendita e merce per uso interno / test
Mi conferma che se ordino pochi pezzi che non metterò in commercio per effettuare dei test e che,se soddisfacenti, provvederemo a certificare, possono passare la dogana senza certificazione ce?
Salve, se Lei gira un pò nel sito scoprirà cosa penso di ciò che fanno purtroppo molti impiegati doganali alle frontiere, quindi non posso rispondere alla Sua domanda, perchè dovrei immedesimarmi in uno di loro e sinceramente trovo la cosa inaccettabile, non parlo ovviamente di quelli corretti,onesti e che fanno bene il loro lavoro.
Le posso dire ciò che dice la legge: entro 3 gironi dall’arrivo in dogana, qualsiasi merce DEVE essere rilasciata all’importatore, sia che essa sia in regola sia che non lo sia, con le direttive sulla marcatura CE. L’importatore PRIMA di immettere in commercio i prodotti e NON PRIMA di farli arrivare in dogana, deve provvedere alla marcatura CE.
Come si comprende dal Suo ragionamento, se un importatore non può verificare prima se la merce è conforme o meno, sia che sia una campionatura o una spedizione destinata alla vendita, come può dichiarare che quella merce rispetta le direttive sulla sicurezza?
A questa domanda io non so rispondere (perchè non c’è risposta) e forse bisognerebbe girarla agli impiegati doganali che bloccano le merci in dogana impedendo agli importatori di fare serenamente il loro lavoro.
Va detto per contro, che molti importatori che ricevono le merci a cui non hanno applicato alcuna procedura di marcatura CE, facendo finta che ciò che hanno fatto i cinesi vada bene, le mettono in commercio senza fare nulla, forse questo compensa, ma sempre in senso negativo, ciò che fanno gli impiegati doganali.
Forse un giorno qualcuno si occuperà anche di questi problemi, per ora il passaggio in dogana assomiglia molto ad una roulette russa.
Cordiali saluti e buona fortuna.
Salve ingegnere,
Vorrei se possibile alcune informazioni riguardanti due miei progetti (se sarebbe necessaria l’applicazione del marchio CE)
Il primo la realizzazione di una piccola centrale elettrica con generatori e motori elettrici acquistati da produttori con marchio CE io dovrei solo assembleare e poi fornire energia ad enel.
Il secondo, la realizzazione di un impianto di trasformazione di oli vegetali esausti in biodiesel , quest ultimo da mettere eventualmente anche in commercio e realizzare una piccola impresa di vendita di biodiesel , anche qui tutti i macchinari necessari sono acquistati da produttori con marchio CE e come sopra dovrei solo assembleare grazie anticipatamente Gianpaolo
Salve, le persone che come Lei tendono a semplificare le cose, a presentarle in modo semplice, mi sono simpatiche a priori, forse per affinità.
La mia esperienza (molti anni, molti sbagli) e la mia conoscenza dell’italico andazzo, mi portano a considerare i Suoi due progetti molto interessanti, ma con qualche ostacolo burocratico da superare.
Per rispondere strettamente alla parte tecnica delle domande, in entrambe i casi Lei dovrà prevedere e provvedere alla marcatura CE delle Sue realizzazioni.
Poi per gli aspetti legati ai vari monopoli che andrà a disturbare, dovrà vedere Lei come risolvere.
Da parte mia potrà ricevere l’aiuto in consulenza se lo riterrà opportuno, e la solidarietà incondizionata.
Cordiali saluti.
Salve sono un tatuatore professionista … sto iniziando a costruire delle mie macchinette personali da farne uso proprio … ovviamente seguendo tutte le direttive …quindi per uso proprio e non per vendita serve la certificazione ce o basta una mia autocertificazione o dichiarazione con scritto che le macchinette sono state costruite rispettando le seguenti norme ecc ecc…?
Grazie in anticipo. Saluti
Salve, queste macchinette devono essere marcate CE, per varie ragioni:
– sono apparecchiature elettriche
– l’uso personale sarebbe se Lei facesse i tatuaggi a sé stesso
– Lei parla al plurale “macchinette” quindi le userà tutte e solo Lei? In ogni caso vale quanto detto sopra.
– in ambiente di lavoro, ogni apparecchiatura deve essere marcata CE
La marcatura CE deve essere fatta dal costruttore ed è sempre un’autocertificazione, nel senso che la firma lui.
Il nostro lavoro è fornire consulenza a coloro che vogliono imparare a fare la marcatura CE, ma nessuno può sostituirsi a chi la deve fare, in questo caso a Lei.
Cordiali saluti.
Gentile Renato,
Cercando informazioni su come certificare giocattoli artigianali mi sono imbattuta nel suo sito e ho letto l’interessante forum. Volevo farle qualche domanda in merito alla normativa relativa a pupazzi in stoffa che vorrei vendere online. Al momento lavoro in Asia ma conto di rientrare in Europa tra un mese.
Da quello che ho leggiucchiato su internet tutti i giocattoli e quindi anche i pupazzi in stoffa necessitano il marchio CE. Non ho ben capito se è obbligatorio testarli in laboratorio o si puo’ fare un’autocertificazione. Ho in mente di realizzare pupazzi diversi tra loro. Ogni singolo pupazzo deve essere testato?Quanto costa farlo in Italia?
E i test relativi all’infiammabilità?
E’ obbligatorio specificare anche la fasci di eta’?
La ringrazio
Salve, Lei ha letto bene: tutti i giocattoli devono essere marcati CE.
Le prove di laboratorio pur essendo utili non sono obbligatorie, ad esempio se Lei dispone di documenti che indicano la sicurezza dei materiali utilizzati e non apporta modifiche con aggiunte di colori o vernici che non siano atossiche, per quale ragione dovrebbe fare dei test?
Va da sé che parti staccabili e facilmente ingeribili generano problemi che devono essere ridotti al minimo e segnalati, così come va indicata l’età di utilizzo consentito.
Quando rientra in Italia mi potrà contattare, così Le potrò fornire ulteriori spiegazioni ed un preventivo per un eventuale intervento di consulenza.
Cordiali saluti.
Salve,
vorrei sapere se la marchiatura è necessaria su una calandra a freddo laminatrice manuale (non elettrica).
Grazie
Salve, l’attrezzatura non rientra in Direttiva Macchine, quindi non deve essere marcata CE.
Cordiali saluti
Buongiorno. Da tempo per espandere il business siamo intenzionati ad importare tablet e smartphone direttamente dalla Cina. Il problema è che, mentre i telefoni sono già provvisti di marchiatura CE, la maggior parte dei tablet no. Volevamo sapere come procedere, i costi (e quindi un vostro preventivo in tal senso) e se era necessario farlo per ogni tablet importato o se si poteva avere la marchiatura su una “linea” di prodotti, dato che i prodotti si aggiornano con una rapidità impressionante e, non vendendone tantissimi, il costo della certificazione andrebbe ovviamente ammortizzato con le vendite
Grazie
Buongiorno, prima notizia: forse Lei come molti altri è convinto che la marcatura CE applicata dai produttori extra UE sia valida e sollevi gli importatori dall’obbligo di fare tutte le procedure previste dalla legge. Questo è sbagliato ed espone la Sua ditta come molte altre a gravi rischi, che fino ad oggi non si sono concretizzati per gli scarsi ed inadeguati controlli eseguiti dalle autorità, che molto spesso hanno le Vostre stesse convinzioni.
I cellulari potranno essere provvisti di certificati (tra l’altro obbligatori), il costruttore potrà aver apposto il marchio CE (assolutamente illegittimo) e magari i prodotti in sè rispettano le norme, tutto ciò NON è la marcatura CE che Voi dovete fare, sia per i nuovi prodotti di cui Lei fa cenno nel commento, sia per quelli fino ad oggi importati.
Ribadisco per l’ennesima volta in questo blog: un soggetto extra UE NON può fare la marcatura CE!!!! Il fatto che lo facciano e che non succeda nulla non significa che questo sia legale, anch’io ho superato varie volte i limiti di velocità e come me molti altri, ma ciò non significa che sia legale.
Provvederò in via privata ad inviarLe un preventivo per la consulenza sulla marcatura CE che è un investimento aziendale UNA TANTUM, ovvero una volta che avrete imparato come si deve fare sarete indipendenti ed autonomi.
P.S. anche per i tablet 3G è necessaria una certificazione da Organismo Notificato (4 numeri dopo il CE).
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno,
vorrei produrre e vendere un interfaccia da me realizzata ed al momento utilizzata solo all’interno della mia azienda. Tra le caratteristiche c’è la presenza di un interfaccia radio bluetooth.
Pottttrebbe inviarmi un preventivo per le verifiche e la certificazione ce del prodotto?
Grazie
Salve, Le invierò con piacere un preventivo, ma in forma privata, come sa il blog è riservato al dibattito ed al chiarimento e non a questioni commerciali, che certamente ci fanno piacere (sono quelle che permettono la vita del blog), ma che gestiamo al di fuori di questo spazio.
Cordiali saluti.
Sig. Carraro la ringrazio e resto in attesa del suo preventivo. Per quanto riguarda il chiarimento esposto credo che ci sia una incomprensione riguardo alla “divisione” che non si intende per legge ma solo a livello commerciale. I miei commenti si riferivano solo a quel marchio (presente su tutti i prodotti destinati a bambini di età superiore ai 3 anni (36 mesi)) che rappresenta un bambino stilizzato all’interno di un cartello di divieto accompagnato dalla dicitura “non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi (o tre anni)” che obbligatoriamente deve essere presente sui prodotti ritenuti non sicuri per quella fascia d’età. La ringrazio e le porgo i miei più cordiali saluti.
Daniele Fiori
Avevo compreso lo spirito della Sua osservazione, però nelle risposte cerco di aggiungere elementi che non riguardino il singolo commento e la singola persona, ma interessino più persone.
Il marchietto che comunemente si vede è frutto più di pigrizia che di ragionamento, non esiste di fatto alcun motivo perchè il limite sia 3 anni, è solo il simbolo che si trova più comunemente in giro.
Cordiali saluti.
Egregio Sig. Carraro, la ringrazio per la risposta celerissima ed esaustiva…la mia precisazione sui 3 anni è dovuta ad esperienza nel settore dalla quale sono a conoscenza del fatto che i “giocattoli” si dividono in due grandi gruppi, da 0 a 3 anni e dai 3 anni in su, i giochi/giocattoli per bambini da 0 a 3 anni devono rispondere ad una infinità di parametri, gli altri molto meno. Ho letto nelle conversazioni precedenti che il marchio CE è in pratica un’autocertificazione a carico del produttore ed in fondo il nostro gioco consiste in materiale stampato (gioco da tavolo standard) più alcune pedine e due dadi, quindi mi sembra abbastanza semplice e lineare, non mi sono chiari i passi successivi all’autocertificazione…in ogni caso gradirei maggiori informazioni sul vostro lavoro e relativi preventivi.
La ringrazio anticipatamente
Daniele Fiori
Salve, condivido le Sue valutazioni su come e chi possa valutare la pericolosità di questo gioco, infatti non esiste alcun obbligo di ricorrere ad un Organismo Notificato, i cui test peraltro possono sempre essere utili.
Non esiste invece una distinzione netta di età infatti il limite può essere 6, 12, 36, 50 mesi e dipende dalla pericolosità residua del gioco e dalla capacità del bambino di distinguere una situazione pericolosa, infatti un bambino di 36 mesi è in grado di non infilarsi in bocca piccole parti staccabili, ma forse non comprende la pericolosità di una spada, quindi non è reale questa divisione tra più o meno 3 anni, può essere una convenzione o una abitudine o forse pigrizia dei produttori, ma mi creda non sta scritta da nessuna parte e certo in nessuna direttiva, forse in qualche blog? Come ho già ripetuto, diffidate di tutto ciò che trovate in internet, va bene se è fonte di riflessione, ma non prendetelo mai come oro colato, verificate sempre. Su Wikipedia ci sono dei burloni che pubblicano cavolate immense e quando le correggi tornano e ripubblicarle e tutti credono che Wikipedia sia la fonte del sapere, per esempio se leggete cosa c’è scritto a proposito del “made in Italy” potrete farvi delle grosse risate, però non si può cambiare, perché il burlone (ignorante) di turno cancella le correzioni e torna a pubblicare le sue scemenze.
Le farò pervenire in privato il preventivo per la marcatura di questo gioco.
Cordiali saluti.
Buongiorno, vorrei sapere se un gioco da tavolo tradizionale (tipo Risiko o Monopoli) non adatto ai bambini di età inferiore ai 3 anni e destinato ad utenti dai 7 ai 13 anni necessita della marchiatura CE, se si voi provvedete a rilasciare la certificazione? E’ gradita risposta anche tramite mail.
Grazie.
Salve, il limite per definire un prodotto “gioco” non è 3 ma 14 anni, quindi mi pare non ci siano dubbi sulla necessità di marcatura CE in questo caso.
Non rilasciamo certificazioni perchè non è ciò che è necessario noi facciamo la marcatura CE che è ciò che chiede la legge, poi se un produttore desidera fare dei test (certificati) si può rivolgere ad un Istituto Notificato, i test sono certamente utili, ma NON è ciò che chiede la legge.
Cordiali saluti.
Grazie,
non mi aspettavo una risposta così veloce.
A presto.
Quando é possibile no perdiamo tempo inutilmente, appena mi sconnetto da Skype Le invio il preventivo.
Saluti.
Salve,
sono un tecnico elettromeccanico e ho costruito una pinza per la rifinitura delle scarpe.La pinza è
manuale ma si deve attaccare all’impianto dell’aria quindi,in realtà,è pneomatica.Lei pensa che segua
la “direttiva macchine” come mi hanno detto alla camera di commercio?Mi può fare un preventivo per la
marchiatura CE?
Cordiali Saluti
Salve, mi fa piacere constatare che la Camera di Commercio Le ha fornito le informazioni corrette, non succede spesso.
Il Suo prodotto rientra in direttiva macchine e deve essere marcato CE, Le invieró privatamente il preventivo.
Cordiali saluti.
Salve ingegnere,
vorrei importare delle sigarette elettroniche dalla Cina.
come ottengo il marchio ce e le certificazioni?
Salve.
Le certificazioni si fanno fare da un Organismo Notificato quando
– lo richiede la direttiva
– lo decide il soggetto che deve fare la marcatura CE dei suoi prodotti
– si decide di sottostare alle imposizioni illegali dello Stato che blocca le merce in dogana.
La marcatura CE NON si ottiene (nessuno la può comprare o vendere), ma si fa e per farla occorre imparare come, cosa che avviene mediante lo studio delle direttive o chiedendo consulenza e quest’ultima è ciò che facciamo noi.
Le invierò un nostro prevenivo per questo lavoro, ma non si illuda NON è sufficiente essere in regola con la legge per importare la sigarette elettroniche e passare la dogana, oggi ci sono regole non scritte ed inventate ad hoc per bloccare questi prodotti.
Cordiali saluti.
Buongiorno ingegnere,
vorrei produrre una lampada da tavolo: mi potrebbe inviare un preventivo per la marcatura/certificazione. cordiali saluti
Salve, domani Le invieró il preventivo, il sabato é giorno di festa quasi totale.
Saluti.
Salve ingegnere,
vorrei importare delle sigarette elettroniche dalla Cina. Qual’è l’iter che dovrò seguire, o meglio l’iter che la società produttrice dovrà affrontare?
Cordiali saluti
Salve, Le ho già inviato il preventivo in cui è illustrato tutto l’iter ed il costo dell’operazione se dovessimo fare noi il lavoro.
Cordiali saluti.
salve ingegnere,
sono una designer che ha progettato una piantana a LED e per il momento ha solo un prototipo. Vorrei mettere in produzione la mia lampada e mi è stata richiesta una certificazione CEE. com posso fare per ottenerla? basta una certificazione fatta dalla persona che ha realizzato l’impianto elettrico all’interno? Qual è l’iter e i costi
grazie mille
Si tratta di apparecchiatura elettrica soggetta ad obbligo di marcatura CE, ma la certificazione è altra cosa, fa riferimento a prove di laboratorio che Lei può far eseguire, ma in caso di cablaggio semplice e magari acquistato già pronto, potrebbero essere superflue.
Ciò non significa che le prove di sicurezza non servono, sono certamente utili in caso di Suoi dubbi sulla sicurezza del prodotto, ma non sono NECESSARIE e occorre distinguere bene tra servire ed essere necessario, perchè confondere i due verbi porta ad interpretazioni diverse su ciò che il produttore deve fare.
Lei DEVE fare la marcatura CE nella quale possono a Sua scelta entrare anche le prove di laboratorio relative alla sicurezza del prodotto, ma la marcatura è anche molto altro.
Cordiali saluti.
Salve ingegnere,
la ringrazio della celere risposta, mi scuso anticipatamente se non sono abbastanza chiaro,forse mi sono espresso male ma il mio dubbio per andare avanti nel trattare l’azienda che produce elettropompe, è proprio sul suo costo. Probabilmente adesso non esiste una marcatura ce pertanto se la comprassi a 100 (dico una cifra a caso)e poi ce ne vogliono altrettanti per ottenere la marcatura, allora è da valutare se mi posso permettere la spesa. Se invece la comprassi a 100 e poi ce ne voglio 5 per ottenere la marcatura, è un discorso diverso. In poche parole, quanto costerebbe ottenere una marcatura ce?
Salve, il costo della marcatura CE non può certamente influenzare il costo dell’acquisto a meno che non gliela regalino.
Nel peggiore dei casi, cioè macchine di medie dimensioni, parliamo di costi da 5 a 10 mila euro, nel Suo caso direi che siamo sotto alla minima delle due, presupponendo che i prodotti siano pompe convenzionali e non prodotti di grandissime dimensioni e prestazioni.
Cordiali saluti
Egregio Ingegnere buongiorno,
sono un piccolo elettromeccanico e visti i tempi di crisi,vorrei investire nell’ampliare la mia attuale attività di riparazione di elettropompe. Andrei ad ampliare comprando una piccola fabbrica di costruzione di elettropompe per fognatura e drenaggio di acque reflue di una persona anziana, nel campo da 50 anni, che ormai 81 enne è stanca.
La domanda è:
è l’attuale persona proprietaria della fabbrica che mi deve fornire la marcatura ce oppure, se nel caso non abbia alcuna marcatura ce posso ottenere io stesso il marchio, e se si a quali cifre?
Io penso che essendo nel campo da tanti anni, la marcatura sia già esistente ma non ho mai fatto la domanda esplicita al proprietario. Nell’attendere una sua gentile risposta, sicuramente mi informerò meglio anche perchè fino ad ora la mia è solo un’idea.
Grazie per la sua attenzione e buona giornata.
Salve, non so se l’attuale proprietario faccia la marcatura dei suoi prodotti, certamente la dovrà fare Lei nel caso andasse a produrre le pompe.
La marcatura CE non è una cosa statica che riguardi l’azienda come caratteristica, è invece costituita da una seria di procedure che chi produce deve mettere in atto.
Quindi quando avrà deciso e perfezionato eventualmente l’operazione ci potrà contattare, così parleremo di cose concrete, per il momento che i prodotti siano o meno marcati, non ha alcuna influenza sul costo della Sua operazione.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Egregio Ingegnere buongiorno.
Sono un vostro giovane collega e ho un piccolo dubbio:
Mio fratello ha una ditta individuale “artigiano” ed è un’officina elettrauto. Visti i tempi di crisi che corrono, vorrei ampliare il raggio d’azione dell’attività aggiungendo un’ attività secondaria (codice attività) per poter produrre dei trasportatori personalizzati in base alle specifiche del cliente (macchine semoventi) con motore endotermico o elettrico. Al fine della marcatura CE (ho reperito tutte le norme riguardo i carrelli industriali per capire quali possono essere applicate), quindi della redazione del fascicolo tecnico (analisi dei rischi,calcoli strutturali, caratteristiche dei materiali utilizzati, disegni costruttivi, gli schemi, la documentazione del materiale commerciale, le misurazioni di rumore aereo e di compatibilità elettromagnetica e tutte le altre caratteristiche principali del prodotto) la ditta ha bisogno di requisiti particolari? Può restare ditta individuale e acquistare con regolare fattura la consulenza di un ingegnere abilitato(calcoli strutturali, analisi dei rischi)? Mi sfugge qualcosa?
Cordialmente saluto
Paolo Lup
Paolo Luo
Salve, da collega a collega, il dubbio non mi pare tanto piccolo, non per le domande poste ma per ciò che le domande hanno di implicito.
Leggo nel testo di norme su carrelli e non leggo mai la parola “direttive”, cosa questa alquanto strana, dato che le prime sono facoltative e le seconde hanno la forza di legge, quindi obbligatorie o come si dice in gergo tecnico “cogenti”.
Nel commento sono citati una serie di termini tutti corretti, ma le domande finali mi fanno sorgere il dubbio che non sia stata letta neppure una direttiva tra quelle “cogenti” nel caso specifico.
L’unico consiglio che posso dare ad un giovane collega, è proprio quello di studiare in modo approfondito queste direttive (dopo averle correttamente individuate) e al loro interno ci saranno le risposte a tutte le domande poste.
Credo che per un tecnico, sia molto più importante la conoscenza acquisita tramite lo studio diretto, piuttosto che una risposta (quanto esatta poi?) trovata su internet.
Buon lavoro e cordiali saluti.
Buon giorno,
sono un piccolo artigiano ed ho realizzato una piccola centinatrice manuale per centinare tubolari e piatti di piccole dimenzioni.
Qual’è l’iter per poterla commercializzare?
Un cordiale saluto
Cristiano
Salve, devo confessare la mia ignoranza e Le dico che ho compreso cosa fa approssimativamente questo strumento, ma non esattamente, quindi gradirei un maggiore spiegazione, per mia cultura personale.
Per quanto riguarda il problema della commercializzazione Le posso rispondere senza problemi.
Il prodotto non rientra in direttiva macchine in quanto funziona solo con forza manuale, quindi non dovrebbe essere marcata CE.
Le cose da fare da parte Sua sono però le medesime, quindi io suggerirei comunque di fare il fascicolo tecnico, e per sapere da cosa è costituito può guardare un pò nel nostro sito, inoltre anche se questo non è previsto dalla direttiva io metterei comunque il marchio CE, per avere meno difficoltà nella vendita.
Infatti se la Sua “macchina” viene usata nei posti di lavoro, probabilmente i clienti vorranno vedere il marchio CE, quindi Le consiglierei di metterlo.
Cordiali saluti.
Per la autoproduzione e distribuzione di un oggetto di design in pla o comunque in materiale plastico, con due alloggiamenti per piccole calamite, richiede marcatura ce ?
Salve, per una risposta esauriente è necessario conoscere la destinazione d’uso, ma in linea generale il prodotto non dovrebbe avere il marchio CE, ma occhio alla direttiva 2001/95/CE.
Cordiali saluti.
Salve, stó producendo una lampada da tavolo, la mia é una piccola impresa che prevede realizzare una serie limitata di questa lampada circa 15 unitá. Produco e distribuisco la lampada. Devo richiedere il marchio ce?
stó ricevendo richieste anche da fuori dall’Europa (Asia). Quanto può costare? C’é la possibilità di fare un’autocertificazione?
grazie.
Salve, il marchio CE non si richiede, non si acquista e non si vende, se vogliamo chiamarla cosí é sempre un’autocertificazione e la deve sempre fare il produttore.
Non é necessaria per i Paesi extra UE, ma anche in questi casi é utile.
Nel caso Le serva puó richiederci un preventivo.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Salve io dovrei marchiare delle spine/prese di connessione per impianti termoplastico con 2 poli più terra con minimo 16 A. Vorrei sapere come devo muovermi e i costi necessari. Grazie
Salve, non è molto chiaro a cosa è riferito il termine “termoplastico”, penso sia il modo ed il materiale con cui è costruita la presa/spina.
Premesso che la direttiva bassa tensione esclude il marchio CE da questi prodotti se destinati ad uso civile ( si può intendere che invece quelle per uso industriale lo devono avere ), il primo passo che Lei deve fare è l’individuazione delle norme che regolano questo prodotto.
Non è inoltre chiaro se questi prodotti Lei li costruisce o li acquista e poi li marchia, quindi è impossibile fornire una risposta precisa e per evitare di creare confusioni mi fermo qui con le informazioni.
In ogni caso essendo una questione di carattere specifico, dato che non credo che la marcatura da fare sulle spine riguardi un privato ma una ditta, ritengo più opportuno che Lei ci contatti per avere eventualmente una consulenza.
Cordiali saluti.
Salve, per stabilire se il prodotto ha necessità della marcatura CE è necessario sapere è parte dell’automobile oppure se è un componente a parte.
Tutti i prodotti dell’automotive non devono essere marcati CE in quanto sono soggetti a norme ben più rigide rispetto a quelle della marcatura CE.
Per poter essere preparato nel merito ritengo sia opportuno che Lei ricerchi e studi le norme che regolano il settore automobilistico.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Egr. ing. Carraro,
devo essere assunto in una piccola azienda come progettista elettronico di prodotti nel campo dell’automotive, le chiedo se un prodotto come per esempio uno switch automatico tra due batterie a 12V deve essere marcato obbligatoriamente CE o meno. Inoltre essendo nel campo automotive, quali sono le norme di riferimento? Basta la marcatura CE?
Grazie per l’attenzione!
Cordiali saluti,
Francesco
Salve, tutte queste domande le deve inviare attraverso la sezione del sito “Altri servizi per le Aziende”, il blog serve per le discussioni di tipo generale non per la consulenza per le aziende.
Cordiali saluti
Egreg. Signor Carraro
sarei intenzionato a importare sei trattorini dalla cina ma sono privi di certificazione Ce posso richiedere io la certificazione Ce?
la casa costruttrice quale documentazione mi dovrebbe fornire?
orientativamente quali costi dovrei affrontare.
La nostra società fornisce tutta la consulenza necessaria per la marcatura, ma per dirLe se è obbligatoria o meno dovrei avere altri dettagli.
Se ci contatta potremo confermare se serve o meno ed eventualmente come procedere.
Saluti cordiali.
Grazie per la risposta veloce datami.Dimenticavo di dirLe che il macchinario non deve essere commercializzato bensì usato da me solamente.Questo cambia qualcosa?se non cambia nulla a chi mi posso rivolgere eventualmente per questa pratica.grazie moltissimo e saluti.
Salve, i documenti che Le fornisce il produttore sono utili a Lei per fare la marcatura della macchina, ma non sono e non sostituiscono la marcatura CE che deve fare Lei.
Cordiali saluti
Egr.ing.Carraro
La ringrazio anticipatamente se mi può fornire un chiarimento circa la marcatura CE.
Ho acquistato un macchinario dalla Cina (taglierina di film poliestere e riavvolgimento in ribbon).
Tra i documenti che mi verranno forniti c’è anche il certificato ISO e il certificato di marcatura CE che verrà emesso da un istituto comunitario hts inspection & certification uk limited kemp house 152-160,city road,London, ec1v 2nx che ha una filiale in Cina. Gradirei sapere se la marcatura CE apposta sul macchinario da parte del produttore è regolare per la comunità europea. Sentitamente la ringrazio attendo una sua risposta. Lino Curella
Salve, l’USL ha ragione, l’attrezzo modificato deve essere marcato CE anche se prima non lo era.
Se lo utilizza solo Lei non serve la marcatura, mentre per i dipendenti serve.
La marcatura la può fare Lei e se ha bisogno di consulenza noi siamo a disposizione, perchè questo è il nostro lavoro.
Cordiali salut
Ho acquistato per conto di un Ente una forca per bietole usata e priva di Marcatura CE che serve per caricare materiale vegetale;
la ditta venditrice ha dichiarato che la forca idraulica ad un solo pistonoe è conforme alla legislazione pre vigente il DPR 459/96, in quanto costruita prima.
Su questa forca sono state saldate sei lame trasversali di rinforzo sulla cesta ed un gancio sopra il pistone al fine di collegarla/attacarla al braccio escavatore.
L’USL mi dice che la devo marcare CE se la voglio far usare agli operai in quanto l’ho modificata, premetto che sulla forca originale vi era un rotore idraulico che non ho acquistato in quanto l’escavatore non aveva altri dispositivi idraulici per il rotore.
si chiede:
la posso Marcare CE?
chi lo può fare (Pratiche per la Certificazione di conformità CE)?
debbo farla certificare a nome dell’Ente o dell’Officina che mi ha realizzato e saldato il gancio?
sono già a conoscenza delle pratiche per la certificazione(libretto uso e manutenzione, valutazione dei rischi, ecc.) pertanto sono a chiedere lumi.
grazie
In questo caso, la marcatura CE è di Sua completa responsabilità e forse Le converrebbe fare da mandatario più che da importatore, comunque questo lo deve decidere Lei:
Per gli obblighi ed i criteri di marcatura vale quanto scritto nella precedente risposta.
Cordiali saluti
Buongiorno e grazie per la risposta. Nella mia domanda c’è un refuso: lo sviluppatore del software che distribuirei è extra-cee (al di fuori della comunità europea), io mi sono offerto di curare la traduzione in italiano, oltre che commercializzarlo. Per questo motivo le chiedevo se devo/posso procedere con la marchiatura CE. grazie ancora. buona domenica
Salve, ovviamente dipende dall’impiego finale del Suo software, Le faccio un esempio, se vendo un bisturi destinandolo per potare i bonsai, questo prodotto non può essere considerato un dispositivo medico, pur essendo stato costruito come tale.
Quindi se le immagini trattate dal Suo software non hanno un utilizzo medico, ma di altra natura ( no saprei quale ), allora il software non è un dispositivo medico, se al contrario le immagini sono usate a vari livelli in campo medico, potrebbe trattarsi di dispositivo che potrebbe essere a vari livelli di importanza.
Per il software che distribuisce, l’onere è della ditta produttrice, perchè assumerlo Lei?
Cordiali saluti.
Salve, e complimentio per il blog.
Sono uno programmatore e sto sviluppando alcuni applicativi che trasferiscono, archiviano su pc e cd immagini biomediche prodotte da diagnostiche (tac, risonanze..) o provenienti da altri software in infrastrutture cosiddette PACS. i miei applicativi devono essere marchiati CE? sono da considerarsi dispositivi medici?
In accordo con una softwarehouse entra-cee, dovrei distribuire un loro software per la visualizzazione di immagini biomediche. devo/posso procedere alla marcatura ce? grazie. saluto cordialmente.
Salve, dalla Sua descrizione, credo che ci sia un frigorifero o un sistema di refrigerazione, quindi un’alimentazione di energia elettrica, se tutto ciò è corretto c’è almeno la direttiva bassa tensione.
Siccome le informazioni che ha fornito non sono molte, non credo opportuno andare oltre, se desidera una valutazione più approfondita ci contatti pure all’indirizzo mail presente sul blog.
Cordiali saluti.
buongiorno ing. Carraro,
ho una piccola ditta, che tratta, con piccolli carrelli inox a braccia, la vendita di granite , volevo sapere a quale direttiva europea devo avvalermi.
la ringrazio anticipatamente.
La bicicletta come attrezzo sportivo o per movimento non è soggetto a marcatura CE, come giocattolo per bambini si.
In ogni caso è soggetto alla direttiva 2001/95/CE ed al D.Lgs 172/2004 sulla sicurezza dei prodotti, quindi a prescindere dalla presenza del marchio, la sicurezza deve essere garantita.
Per quanto riguarda i costi, credo purtroppo che le centinaia non siano relative ad alcuna marcatura e si parte da una fino a molte migliaia per macchinari complicati.
Se desidera un preventivo esatto ci contatti alla nostra mail.
Cordiali saluti.
Buonasera.
Vorremmo iniziare la produzione di velocipedi a 4 ruote in varie misure, destinati a diverse fasce di età. Dovrebbero essere inquadrati come normali velocipedi, quindi biciclette (tradizionali, non elettriche), ma si tratta di un prodotto di alta qualità, con componentistica tutta italiana, per cui ci piacerebbe proporre un prodotto anche e soprattutto sicuro per gli utilizzatori, adultti e bambini. E’ una cosa costosa? Intendo: nell’ordine delle centinaia o delle migliaia?
Grazie.
Buona sera, come ha detto Lei le bici si intere che pieghevoli non devono essere marcate CE.
Marcarle “per precauzione” non è consentito, la marcatura CE si appone se necessario non si appone se non è richiesta, quindi lei non deve fare nulla.
Occorre poi precisare che qualsiasi prodotto è soggetto alla direttiva 2001/95/CE e quindi ci sono tutta una serie di procedure da attivare.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
Ho visto tra i commenti che bici normali non hanno bisogno del marchio CE.
Avrei intenzione di importare bici pieghevoli dalla Cina e mi chiedevo se anche queste non abbiano bisogno del marchio. Sono bici normali non elettriche. E se non e’ necessario si puo’ chidere al proprio produttore di ottenerlo in modo da essere piu’ sicuri noi o se non e’ necessario non si fa. Se si puo’ fare dovrei chiedere a loro o ordinare una bici farla testare e chiedere il marchio a nome nostro?
La ringrazio anticipatamente per tutte le informazioni che mi puo’ dare.
Cordiali saluti
Marco
Grazie per i complimenti, ma se andate avanti così ci copieranno il nome in altri 10 modi, magari mettendo le lineette tra le varie sillabe, comunque non importa, l’importante è che siate soddisfatti Voi.
Questi supporti venendo fissati stabilmente ad un edificio, ricadono nella direttiva dei prodotti da costruzione, e supportando dei prodotti in cui arriva energia elettrica e magari ci si fissano pure i cavi, potrebbero essere soggetti alla direttiva bassa tensione, dovendo escludere di creare danni all’impianto di alimentazione degli stessi.
Per dare una risposta esatta occorre prendere visione dei prodotti, a noi è già capitato di eseguire la marcatura di prodotti simili.
Come avrà compreso, se lo desidera può rivolgersi a noi, almeno per un preventivo, perchè il lavoro lo possono fare anche altri consulenti, non credo che siamo i soli, né i più bravi, anche se ci piacerebbe.
Ci accontentiamo di impegnarci a comportarci sempre correttamente.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Innanzi tutto complimenti per l’informativa data in questo sito, poi dicono che in italia non funziona niente. Volevo porle una domanda un po’ particolare.
Sono un artigiano e vorrei costruire dei supporti audio/video per poi venderli.
Tali supporti verranno poi dotati di attrezzatuta elettronica gia marchiata tipo un televisore, un dvd ecc…
Vorrei sapere se x tale supporto è necessaria qualche tipo di certificazione o basta quella della casa degli apparecchi.
E cosa fondamentale a chi dovrei rivolgermi fisicamente per effettuare tali operazioni? grazie
Certo, se Lei chiede al fruttivendolo di darLe solo frutta fresca, pensa che le dica “questa no, la darò a qualcun altro”?
Chiedendo ad un laboratorio se servono le prove di laboratorio, che risposta si attende? Ritengo anche che i vari laboratori siano giustificati nel dire che le prove servono, è il loro lavoro, ma servire ed essere obbligatorio, sono due termini che spesso vengono scambiati.
Come ho già avuto modo di dire altre volte io non scrivo opinioni personali, a quelle ho dedicato uno spazio apposito nel blog ed ho anche aperto un blog personale, ciò che scrivo qui è sempre documentabile con direttive, norme e leggi.
Sarei lieto se Lei mi riportasse i termini di legge che impongono prove di laboratorio per i giocattoli, anzi ne sarei lieto in modo particolare ,perchè lo ritengo un grosso “buco” legislativo. Possono eventualmente esserci norme per specifici prodotti, ma non per i giocattoli in generale, per tale ragione la prima fase della marcatura è rappresentata dalla verifica delle norme.
Ciò che succede in dogana è un’altra cosa, cioè l’applicazione errata ed illegale di regolamenti europei, che sono stati modificati nel trasferirli nel regolamento interno delle dogane.
In questo blog ci sono vari articoli dedicati a questo argomento.
Lei può scaricarsi da internet sia la direttiva giocattoli, sia il regolamento della comunità europea sulle importazioni e se trova a) l’obbligo di prove per i giocattoli, b) obbligo di certificati per passare la dogana, me lo segnali pure su questo blog, sarò contento di ammettere pubblicamente il mio errore ed imparare una cosa nuova, da comunicare a tutti i lettori.
La ringrazio anticipatamente.
grazie per la risposta ma facendi piccole indagini mi hanno riferito che se il prodotto non è possiede il certificato alla dogana viene sequestrato.MAI NESSUNO MI HA RIFERITO CHE è FACOLTATIVO MI PUO SPIEGARE UN PO MEGLIO QUESTA SITUAZIONE
GRAZIE BRUNO
Salve, noi non abbiamo quasi mai rapporti diretti con questi laboratori, perchè lasciamo al cliente la scelta ed il contatto, per motivi di trasparenza.
Occorre precisare che la direttiva sui giocattoli, non impone le prove di laboratorio, che rimangono di tipo volontario, quindi la scelta dipende dalla stima che Lei fa della pericolosità dei giocattoli.
Se conosce il produttore, se il giocattolo è semplice, se ritiene che non ci siano particolari pericoli, può anche accettare le prove che i cinesi scrivono di aver eseguito.
Non tutti i cinesi sono malfattori, così come non tutti gli italiani sono onesti.
Lei ha l’obbligo della marcatura e la deve fare secondo quanto previsto dalla direttiva, se nel fascicolo tecnico aggiungerà anche delle prove di laboratorio, sarà sicuramente meglio, ma non è un obbligo.
Cordiali saluti.
salve io vorrei importare giocattoli dalla cina premetto che la storia delle certificazioni gia’ la conoscevo sono stato li e ho preso una 50 di campioni tutti giocattoli ovviamente….per farli certificare in italia ho trovato 5 centri ma prima di inviargli i campioni volevo sapere dei prezzi ma nessuno si sbilancia esempio macchina telecomandata,bambola che piange,pista treno,pista auto.ecc orientativamente sapete darmi un prezzo ho si puo anche fare a blocchi.tipo 50 referenze ti costa tot spero sia stato chiaro vi ringrazio anticipatamente BRUNO
Salve, innanzitutto Le dico che la Sua è una buona idea e che stiamo già lavorando con altri clienti che stanno in parte sfruttando le stesse tecniche.
Il prodotto deve essere marcato CE, in quanto è soggetto a più direttive ed anche a norme specifiche.
Come ribadito altre volte, in questo blog non si trattano questioni commerciali, quindi se Lei è interessato può fare le Sue richieste utilizzando la nostra mail o contattarci mediante gli indirizzi indicati in questo blog.
La ringrazio per l’attenzione, cordiali saluti.
salve, ho progettato e realizzato degli inserti (SCAMBIATORI) per termo camini applicabili all’interno del camino gia’ esistente, possono funzionare o solo collegati nei radiatori o radiatori e puffer o integrabili con caldaia a gas o anche con pannello solare, il tutto avendo un circuito a vaso aperto quindi senza pressione, naturalmente sotto centralina elettronica , sono testati a 12 bar.
dato che quest’idea sta prendendo via sarei intenzionato a richiedere una marchiatura CE , le chiedo gentilmente se hanno bisogno della marchiatura CE e casomai la prassi ed il prezzo
grazie
Grazie a Lei, senza di Voi a cosa servirebbe questo blog?
Il progettista PUÒ non DEVE essere indicato come persona autorizzata a costituire il fascicolo tecnico, è un incarico che può essere affidato e accettato, ma non esiste obbligo per nessuna delle due parti:
In merito alla necessità di conservare la documentazione, se il progettista dimostra e dichiara di aver consegnato tutto il materiale di progettazione e si fa sottoscrivere una liberatoria che lo sollevi dall’onere della conservazione, può eliminare gli elaborati, se invece esegue semplicemente una fornitura di elaborati, essendoci a monte di questi tutto il lavoro di calcolo e progettazione, che non è detto venga consegnato al cliente, allora a mio avviso l’obbligo di conservazione esiste.
Inoltre ritengo che sia un vantaggio per lo stesso progettista, il poter dimostrare che ha condotto bene il suo lavoro, a prescindere da come poi lo ha realizzato il cliente.
Personalmente ho l’abitudine di consegnare una parte degli elaborati e farmene firmare una copia per ricevuta di consegna.
Cordiali saluti
ing. Carraro
La ringrazio per la risposta e la puntualizzazione sulle responsabilità.
Il progettista che firma elaborati, relazioni di calcolo, valutazione dei rischi etc, quindi deve esser indicato come persona autorizzata a costituire il fascicolo. Ma, perdoni se non mi è chiaro, in questo modo il progettista, al di là delle buone prassi di conservazione dei propri documenti, dopo aver consegnato il fascicolo all’artigiano che lo ha commissionato, può ad esempio ritenersi esente dalla responsabilità di metterlo a disposizione delle autorità in caso di controlli, nell’arco dei 10 anni durante i quali potrebbe anche non essere più un fornitore del suddetto artigiano?
Coridiali saluti,
Ing. Riccardo Ravello
Salve, innanzitutto l’indicazione del responsabile della conservazione del fascicolo tecnico ( alla costituzione, potrebbero lavorare in molti ) è dovuta per la dichiarazione di conformità delle macchine e non in generale, ma questa è solo una precisazione marginale.
Chi realizza o costituisce il fascicolo tecnico non è il mandatario, che tra l’altro non ha molto se il produttore è residente nella Comunità Europea.
Il mandatario ha l’incarico formale di rappresentanza da una ditta residente extra CEE e serve per avere un responsabile “raggiungibile” dalle leggi europee, questo implicitamente indica che un cinese non può fare la marcatura CE direttamente e deve nominare un mandatario.
Per un artigiano italiano una operazione del genere o non ha senso o ha lo scopo di scaricare su altri la responsabilità del costruttore, cosa questa evidentemente non possibile.
Ad esempio la Tyssen Krupp avrebbe potuto nominare come suo mandatario per il CE degli impianti e delle macchine un nullatenente senza fissa dimora ed ora non si troverebbe ( giustamente ) nei guai per il disastro di Torino.
Quindi B non diventa mandatario per aver costituito il fascicolo tecnico e non lo può diventare a mio avviso in ogni caso.
Se nella dichiarazione B è indicato come responsabile del fascicolo tecnico lo deve gestire lui, dove lo conserva e come, sono affari suoi visto che ne è responsabile può fare come vuole.
Mi pare però che le Sue domande contengano un’altra questione, cioè quella della responsabilità del progettista.
Infatti nel fascicolo tecnico c’è l’analisi dei rischi, intimamente legata con la progettazione.
E’ chiaro che il progettista che esegue l’analisi dei rischi ed il progetto della macchina, ha delle chiare responsabilità in quanto l’artigiano che gli ha conferito l’incarico, presuppone che il professionista conosca le norme di progettazione e quelle della marcatura.
L’artigiano a prescindere da ciò che scrive sulla dichiarazione di conformità, sarà sempre in grado di scaricare sul progettista eventuali responsabilità per una progettazione non a norme, se dimostra di aver seguito correttamente il progetto, altrimenti perchè rivolgersi ad un tecnico?
Ognuno risponde per la parte che ha svolto ed anche se il primo della lista è l’artigiano, il progettista rientra a tutti gli effetti tra i fornitori indicati nel fascicolo tecnico, ed anche il progetto è soggetto a dichiarazione di conformità, sia essa esplicita o implicita, con la firma del progettista abilitato.
Scusi la lunghezza, spero di essere stato chiaro.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Prendo spunto da uno degli ultimi articoli del sito per alcuni chiarimenti di base.
La dichiarazione di conformità deve riportare il nome e l’indirizzo della persona autorizzata a costituire il fascicolo tecnico.
In una situazione in cui un artigiano (A) incarica un tecnico (B) per redigere la documentazione che costituisce il fascicolo, che sarà conservato dall’artigiano:
– B assume il ruolo di mandatario?
– il soggetto autorizzato a costituire il fascicolo, da indicare sulla dichiarazione, è quindi B?
– Se si, B deve anche farsi carico della conservazione del fascicolo?
Ringraziando per l’attenzione porgo cordiali saluti.
Ing. Riccardo Ravello
Buon giorno, nonostante sia strano e nonostante sia auspicabile, per i giocattoli non esiste obbligo di certificazione, cioè di passaggio in Organismo Notificato.
In Italia abbiamo uno dei centri più professionali e preparati per i giocattoli ( l’Istituto Italiano per la Sicurezza del Giocattolo ), ma la direttiva pur consigliando le prove di sicurezza non le impone:
Altra cosa è il marchio CE, che è obbligatorio, lo deve apporre l’importatore e quelli applicati dai costruttori Cinesi, nonostante abbiano costruito giocattoli a norme, non sono regolari. e questo non perchè il prodotto non vada bene, ma perchè i cinesi non possono mettere il marchio CE.
Questa cosa la sto ripetendo all’infinito, perchè ci sono altri che per cattiva interpretazione della legge, ignoranza o malafede, continuano ad affermare che i produttori extra CEE possono applicare il marchio CE.
Un conto è costruire prodotti a norme CE e fare le certificazioni da laboratorio, un conto è applicare la marcatura CE.
Lei con i certificati messi a disposizione dai produttori, deve fare la marcatura e quei certificati andranno a far parte del fascicolo tecnico che Lei dovrà tenere presso la Sua sede.
Spero di aver risposto alla Sue domande, nel caso avesse necessità specifiche, non esiti a contattarci.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno,
devo importare giocattolini dalla Cina e, pur avendo fatto tante domande a organi competenti, ho un pò di confusione in merito.
I giocattolini devono essere certificati qui in Italia da organi competenti?Ho chiesto lo stesso preventivo a diversi Istituti di Certificazione e ho avuto cifre molto discordanti!!!!
Alcuni dei miei fornitori dispongono di certificazioni emesse dalla SGS and notified bodied in Europe ( riconosciute quindi dalla Sgs del Regno Unito)sono valide qui in Italia?
Ringrazio anticipatamente e invio i miei più cordiali saluti.
Gianna
Salve, i Vostri prodotti sono soggetti a marcatura CE obbligatoria, per essere immessi sul mercato europeo ( anche italiano ).
La marcatura e la certificazione sono due cose diverse, la prima è obbligatoria e riguarda tutti gli articoli, la seconda, in questo caso è facoltativa, rientra nella marcatura, perché va a farne parte, e riguarda un solo esemplare, cioè il campione utilizzato dal laboratorio per fare le prove di certificazione.
Spero di aver risposto in modo esaustivo alle Sue richieste e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno.
realizziamo dei componenti dedicati alla simulazione di guida virtuale (volanti-pedaliere-cambi sequenziali) e, poichè ci siamo accorti che il mercato sta sempre più crescendo e ci viene chiesto di poter vendere all’estero anche i ns prodotti, vorremmo capire fino a che punto la certificazione CE si applica ai ns prodotti.
Questi componenti contengono un circuito elettronico già realizzato da terzi e da noi applicato e vengono alimentati solo ed esclusivamente da una tensione di 5V (via USB) proveniente da altri dispositivi che già hanno la certificazione CE. Non sono equiparabili a giocattoli poichè non destinati a minorenni però, ci chiedevamo, se la certificazione CE si applicava o no ai nostri prodotti o se era sufficiente realizzare una autocertificazione.
Salve, innanzitutto è necessario sapere da dove arrivano queste bici, immaginiamo dalla Cina, se è così devono essere marcate solo se sono giocattoli ( per bambini ) o se sono elettroassistite, le bici normali non devono essere marcate CE.
In caso di prodotti Europei vale la stessa logica, ma in caso di necessità di marchio, ci deve già essere.
Cordiali saluti.
ciao a tutti
vorrei comperare delle ciciclette
pero non hanno il marchio ce, come si puo risolvere?
posso io fare il marchio ce
e se e cosi quanto mi verrebbe a costare???
Salve e complimenti per l’idea, se poi Le servirà aiuto per la commercializzazione, saremo lieti di darLe una mano.
Il prodotto va marcato CE in quanto giocattolo, il marchio CE lo deve applicare Lei e non si ottiene come un titolo di studio, ma semplicemente è una procedura che Lei deve imparare a fare.
Le assicuro che è molto più facile che fare il Suo lavoro, ma come tutte le cose che non si conoscono sembra difficile.
Il nostro lavoro consiste nello spiegare come si fa la marcatura CE.
Cordiali saluti, ing. Carraro.
salve sono un ebanista e sto costruendo dei cavalli a dondolo di legno che vorrei mettere in commercio, leggendo sui vari siti internet ho visto come sia importante il marchio ce come giusto che sia, vorrei sapere come ottenerlo e a quali costi vado incontro per averlo, e su cosa si basa la cifra per il marchio. grazie a presto.
Grazie per la disponibilità, attendo la vostra proposta, nel frattempo vi pongo altri interrogativi riguardo ad altri progetti che sto portando avanti. Quanto è conveniente fare questo lavoro di marcatura di famiglia rispetto ad una marcatura singola? Quali sono i costi nell’uno e nell’altro caso? Ovviamente utilizzare lo stesso sistema per più applicazioni se è vero che da una parte mi porterà ad un risparmio sulla marcatura, dall’altro mi comporterà un notevole spreco di risorse nel caso utilizzi lo stesso per applicazioni più semplici. Quindi vi chiedo: quanto i prodotti devono essere simili per poter appartenere alla stessa famiglia?
Salve, Le forniremo privatamente la quotazione per la marcatura, relativamente alla Sua domanda direi che sicuramente i prodotti che Lei realizza rientrano in una sola famiglia, quindi sarebbe uno spreco chiedere la consulenza per due o più prodotti se rientrano nella stessa tipologia.
Ciò che distingue una famiglia da un’altra è il livello di pericolosità in relazione all’uso, quindi Lei di volta in volta sarà in grado di stabilire sia i rischi sia gli interventi per eliminarli o ridurli.
Dopo che avrà compreso come è impostata la marcatura di un prodotto sarà certamente in grado di fare da sè per gli altri.
Salve,
sono un laureando in ingegneria elettronica e da diversi anni mi occupo di consulenza e progettazione di sistemi embedded a microcontrollore. Fino ad ora sono stato solo un anello di una lunga “filiera” ma la mia intenzione è quella di propormi anche all’utente finale (date le continue richieste e la loro impossibilità a rivolgersi a grandi aziende per piccoli progetti custom).
Quello che mi ha frenato fino ad ora è tutta quella burocrazia, su cui mi sono perso più di una volta, che sta intorno alla certificazione di un prodotto, marcatura CE, dichiarazione di conformità, ecc..
Sul vostro sito ho trovato molte preziosissime informazioni e ho capito che senza il supporto di un consulente qualificato non ce la posso fare.
Vi pongo subito una mia domanda: visto che la maggior parte dei prodotti che farei saranno custom e non ne produrrei più di qualche pezzo, e che ovviamente il prezzo di vendita diverrebbe improponibile se dovessi affrontare le spese di marcatura per ogni
prodotto; dato anche che questi sistemi presentano pressappoco la stessa configurazione (sono dotati di un microcontrollore, un modulo radio 802.15.4 e pochi altri componenti esterni), la mia idea era quella di progettare un unico sistema che possa essere usato per le applicazioni più disparate (anche per un notevole risparmio di progettazione e per una maggior riusabilità del software) è possibile fare un’unica certificazione che di volta in volta possa essere magari “ri-adattata” alle diverse applicazioni finali?
Può darmi qualche consiglio a riguardo? Potrebbe anche dirmi quale potrebbe essere il costo approssimatico per la marcatura CE di un sistema di questo tipo?
grazie
Salve,
è possibile eseguire un lavoro di marcatura di famiglia, nel senso che si esegue il lavoro sul prodotto più complesso il quale può essere applicato al resto della famiglia con le opportune (piccole) modifiche.
Utilizziamo il blog per offrire un servizio e piccolo supporto gratuitamente, ma le presenteremo un’offerta via e-mail lunedì.
Restiamo comunque a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Con un cordiale saluto
Vanni Spera
Salve, se Lei gira un pò per il sito, può trovare vari articoli e commenti relativi al comportamento delle autorità doganali italiane.
Ho potuto verificare di persona che hanno ricevuto da parte del competente ministero delle circolari in contrasto con le direttive o che ne svisano completamente il senso.
Le Direttive, Tutte ma proprio Tutte sono chiare, il marchio lo può mettere solo un soggetto residente nella Comunità Europea, ne consegue che qualsiasi prodotto in arrivo dalla Cina o dal altri Paesi extra CEE, non dovrebbe avere il marchio CE, in quanto sarebbe apposto da soggetto che non ne ha il diritto/dovere.
Sono d’accordo con Lei che la confusione è massima e non c’è scampo, nulla come l’ignoranza può creare problemi e disagi.
Questo vale anche per gli importatori che evidentemente pensano che sia sufficiente andare in Cina, acquistare e poi rivendere in Europa, senza alcun controllo, con buona pace della sicurezza.
SALVE VORREI IMPORTARE DIVERSI GENERI DI ARTICOLI DALLA CINA PROVVISTI (SECONDO QUANTO DICE IL FORNITORE) DI CERTIFICAZIONE CE & RoHS DA DEGLI ENTI CINESI.
COME SI FA’ A SAPERE PREVENTIVAMENTE SE QUESTI SONO RICONOSCIUTI E VALIDI IN ITALIA PER EVITARE NOIE ALLA DOGANA?
INTERPELLANDO “MOLTI” SDOGANATORI MI PARE CHE OGNUNO SE LA CANTA E SE LA SUONA….
OVVERO C’E’ CHI CON CERTIFICATI CINESI NON FA’ UNA PIEGA E CHI INVECE DICE CHE NON SONO VALIDI PERCHE’ NON RICONOSCIUTI IN ITALIA.
INOLTRE DA “MOLTE” ESPERIENZE PASSATE MI PARE CHE IN DOGANA FANNO UN PO’ A NASO E CASACCIO.
E CI SONO FORTI DIFFERENZE (ANCHE NELLO STESSO SDOGANATORE) TRA FILIALE E FILIALE E PORTO E PORTO DI ARRIVO.
TIPO ACCORPARE A CASO DIVERSE MERCEOLOGIE IN BOLLETTA DOGANALE (NON CONSIDERANDO QUINDI LE EVENTUALI DIFFERENZE DI CERTIFICAZIONE)…OVVERO SU 5 GENERI SE DUE HANNO BISOGNO DI CERTIFICAZIONI MA TRE NO…PASSA TUTTO IN “BLOCCO” SENZA.
OPPURE TRATTAMENTI DIVERSI SULLO STESSO ARTICOLO CON SPEDIZIONI DIVERSE..
CAPISCO CHE LE MERCEOLOGIE SONO VASTISSIME E COMPLICATE MA UN IMPORTATORE COME SI DEVE REGOLARE TRA CHI VIENE DISSANGUATO DA “CARTACCIE” (DI DUBBIA EFFICAZIA SUL PIANO SICUREZZA…PARLO ALMENO DI QUELLE CINESI) E CHI NON SI PONE NEMMENO IL PROBLEMA ED IMPORTA SENZA PROBLEMI SENZA VERIFICHE?
SCUSATE SE IL TONO SENBMRA POLEMICO…è SOLO AMAREZZA
Salve, quella che Lei chiama Bassa Tensione in realtà è bassissima tensione, fino a 50 Volt in corrente alternata e fino a 75 volt in corrente continua.
Comunque se le batterie non sono pezzi di ricambio di apparecchiature marcate CE, non devono essere marcate CE, devono solo riportare il logo della raccolta differenziata cioè il cestino barrato.
Cordiali saluti
SALVE VORREI IMPORTARE DIVERSI CONTAINERS DI BATTERIE/PILE (ALCALINE, ZINCO CARBONE MANGANESE, RICARICABILI Ni-MH, LITIO, OSSIDO ARGENTO, ZINCO-ARIA….) DALLA CINA.
GUARDANDO I PRODOTTI IN VENDITA MI SEMBRA CHE QUESTI ARTICOLI SIANO ESENTATI DAL MARCHIO CE (FORSE PERCHE’ FUNZIONANTI A BASSA TENSIONE? MAX. 9V/12V )
FACCIO QUALCHE NOME A CASO (DURACELL, ENERGIZER, PANASONIC, VARTA, )
GRAZIE PER UN GENTILE CHIARIMENTO
Salve, il prodotto da Lei indicato deve avere la marcatura CE.
La marcatura deve essere apposta dall’importatore, se il produttore non è presente all’interno delle CE.
Il prodotto deve essere accompagnato dalla documentazione prevista dalla direttiva.
Spero di essere stato chiaro nella risposta, in caso contrario siamo ancora qui.
buongiorno, vorrei importare strip led bassa tensione 12v dall’ oriente ma nn so se rientra nella categoria dei prodotti che necessitano della marcatura CE , e se si deve apporla il costruttore o l’importatore(me in questo caso) e alla vendita va corredata di documentazione?
spero di essere stato chiaro
grazie e saluti
Salve, se le parole che abbiamo usato sono belle, ci fa piacere così si leggono volentieri.
Quello che vendiamo è evidente a chiunque legga con attenzione il nostro sito, certamente non cerchiamo di invogliare nessuno con proposte senza senso e senza contenuto, come ad esempio 250 € per imparare a fare la marcatura CE.
La risposta alla domanda ( chiaramente retorica e posta in polemica con chi offre appunto soluzioni semplicistiche ) è:- da 500 a 50.000 euro -.
Quindi senza un’analisi caso per caso non è possibile stabilire quanto costa una marcatura, perchè comporta l’impegno di tecnici interni ed esterni all’aziienda e non si risolve con un programmino scaricato da internet.
Per quanto riguarda il paragone con i politici, che secondo il commento precedente non danno mai risposte, è sufficiente andare a leggere i quasi 300 commenti agli articoli di questo sito e quindi preferiamo non aggiungere altro, la verità non ha bisogno di avvocati difensori.
Ma quante belle parole!! state per caso vendendo qualche cosa?
Comunque non avete risposto alla domanda. (quello che fanno di solito i politici)
un saluto