A proposito di cancelli
I cancelli sono presenti praticamente in tutte le proprietà.
La nostra società esegue la marcatura CE dei cancelli e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
cancelli metallici
I cancelli si dividono in varie tipologie ed ai fini della marcatura CE è necessario distinguere:
- cancelli motorizzati
- cancelli manuali
Ognuna di queste categorie si divide in altre due sottocategorie:
- cancelli scorrevoli
- cancelli a battente
I cancelli motorizzati entrano a pieno titolo in Direttiva macchine 2006/42/CE e devono essere marcati CE rispettando questa direttiva.
I cancelli manuali rientrano nei prodotti da costruzione e sono soggetti ad una specifica norma armonizzata.
Nel tentativo di conoscere quali sono esattamente le procedure che deve applicare un costruttore di cancelli per apporre la marcatura CE, abbiamo interpellato vari organismi notificati e tutti ci hanno confermato che sono indispensabili le prove di tipo, che naturalmente svolgono loro.
Nessuno ci ha però spiegato che per costruzioni singole, cioè la stragrande maggioranza dei cancelli costruiti dai carpentieri artigiani, tale prova non è necessaria come previsto dalla direttiva sui materiali da costruzione, per i pezzi unici o comunque non di serie.
Molti piccoli artigiani si sono allarmati quando sono stati informati che avrebbero dovuto ricorrere all’intervento di laboratori, per fare le prove sui cancelli e poichè ritenevano tali prove incompatibili con le loro dimensioni e capacità economiche, hanno rinunciato a qualsiasi attività di marcatura.
Vogliamo chiarire a tutti gli artigiani che costruiscono prodotti non di serie, che è sufficiente provvedere alle procedure di autocertificazione, che queste procedure sono obbligatorie, ma sono fattibili presso le loro aziende e con un minimo di impegno.
Quindi nessuna procedura complicata o estremamente costosa, una volta compreso l’iter da attuare, ogni artigiano sarà in grado di apporre il marchio CE, con cognizione di causa e senza la necessità di sottoporsi a prove non necessarie.
Quindi nessuna procedura complicata o estremamente costosa, una volta compreso l’iter da attuare, ogni artigiano sarà in grado di apporre il marchio CE, con cognizione di causa e senza la necessità di sottoporsi a prove non necessarie.
marchio CE corretto
Ricordiamo peraltro che ricorrere a sistemi semplicistici, quali produrre dei documenti apparentemente corretti, ma privi di contenuto, cosa che succede spesso, è contrario alla legge, come non applicare il marchio CE.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
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Salve, come in tutte le leggi ci sono le interpretazioni.
Noi non abbiamo nulla contro gli Organismi Notificati, anzi spesso collaboriamo con loro e quelli citati da Lei sono tra i più seri, tant’è vero che uno di questi è stato l’unico che una volta ci ha detto che alcuni test non erano obbligatori, ma facoltativi.
E’ però un dato di fatto che tutti coloro che ci hanno riferito di colloqui con laboratori, hanno sempre ricevuto la comunicazione dell’assoluta necessità delle prove, per qualsiasi cosa.
Nella direttiva sui prodotti da costruzione c’è un testo chiaro ed ognuno si assume la responsabilità di interpretarlo secondo i suoi interessi.
Ovviamente il piccolo artigiano, che per ammortizzare il costo di una prova di tipo, deve costruire almeno 10 cancelli, tende a cercare la soluzione dell’autocertificazione.
Conoscendo anche le ragioni che hanno portato all’inserimento dei cancelli nella norma delle porte e dei portoni, si ha più chiara la ragione di una impostazione tutt’altro che semplificatoria per i piccoli artigiani.
Ai nostri clienti noi presentiamo il quadro generale, poi loro scelgono.
E’ un altro dato di fatto che se tutti i piccoli artigiani dovessero fare le prove iniziali di tipo, oppure dovessero diventare Centri Trasformazione Acciaio, per poter tagliare anche una sola putrella, molte realtà produttive andrebbero a sparire.
Vorrei chiarire inoltre che una cosa sono le opinioni che noi esprimiamo nel blog, rispettabili come tutte quelle che ospitiamo, altra cosa è la consulenza che noi forniamo ai clienti che ci interpellano.
In un dibattito un medico può esprimere le sue opinioni personali, ma quando ordina le medicine deve tenere conto del contesto e suggerire delle soluzioni.
Quindi noi siamo tranquilli nel dire che secondo noi l’autocertificazione è sufficientemente supportata dalle direttive (non certo dagli enti), poi ai nostri clienti spieghiamo il quadro complessivo della situazione e lasciamo a loro la scelta finale, sono sufficientemente maturi per valutare sia i dati di fatto che i nostri suggerimenti.
Soprattutto non cerchiamo mai di fargli credere che facendo come diciamo noi sono sollevati da qualsiasi responsabilità, anzi chiariamo sempre che i responsabili di ciò che fanno sono sempre e solo loro, invece di fargli magari credere che facendo le prove in laboratorio sono garantiti sempre e comunque.
Scrivo questo messaggio non per allarmare ma solo per allargare il dibattito.
La discussione generale nel settore è incentrata sulla possibilità di definire un cancello su misura come esemplare “unico”.
I laboratori accreditati (quali Laboratorio Giordano o CSI), ma, soprattutto, gli enti preposti alla vigilanza, hanno sempre combatutto l’equivalenza “su misura”=”unico”, sostenendo che anche il fabbro artigiano, pur differenziando le misure e l’estetica del cancello, alla fine produce sempre le stesse tipologie di cancello, differenziando tra ad uno o due battenti o scorrevoli.
Ma soprattutto utilizzando sempre le stesse tipologie di componenti(ruote, piastre, binari etc etc), tant’è vero che suggeriscono di effettuare le prove di tipo con casi peggiorativi che coprano tutta la produzione dell’artigiano, ad esempio 5 mt per anta, h 3 metri o scorrevole da 10 mt…
Non sarei così tranquillo a suggerire l’autocertificazione!!!
Salve, come vedete nel precedente commento il nome del produttore è di fantasia, lo abbiamo modificato, perchè in questo sito non si fa pubblicità e proprio perchè essendo in Italia o meglio essendo italiani, vorremmo evitare che l’italica furbizia approfitti del nostro sito per fare pubblicità gratuita.
Per quasi tutto il resto concordiamo con il commento con un’unica precisazione: il fai da te va bene quando è più sicuro ed economico di altre soluzioni, estendendo il fai da te si potrebbero eliminare anche i medici e molti altri professionisti. Certamente questo in alcuni casi può essere utile, meglio morire per errore proprio che del medico, però anche generalizzare è un vezzo tipicamente italico.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve a tutti.
Voglio solo dirvi che le associazioni di categoria fanno solamente i loro interessi,preoccupate non delle problematiche lavorative dei loro iscriti,ma solamente alle quote di iscrizione.
Siamo in Italia bisogna arrangiarsi (chi fa da se fa per tre )..Comunque la normattiva riguardo alla certificazione dei cancelli esiste EN13241-1 ma come sempre siamo in Italia, gli enti statali non la richiedano
gli impresari e i costrutori la ignorano per convegnenza e i controlli dagli enti proposti non vengano effettuati,nonostante i cancelli continuano a cadere e far del male.
Per costruire e realizzare i cancelli secondo la normattiva EN13241-1 e semplicissimo basta leggerla.
I cancelli devono essere realizzati pensando alla sicurezza durante l’utilizzo;
I cancelli ad uso manuale marcati CE sono realizzati e concepiti per utilizzo sporadico e non intensivo, devono essere dotati di sistemi anticaduta, anti schiacciamento, privi di spigoli pungenti, parti taglienti e di facile ergonomica appertura.
I cancelli automatici oltre quanto sopra citato devono essere dotati di
coste di sicurezza sia nella parte superiore sia nella parte inferiore che collegate ad una centralina impediscono lo schiacciamento opponendo una forza massima non superiore ai 40 N ,devono essere dotati di segnale luminoso di multicolore che indentifica i movomenti :cancello in appertura,cancello pasaggio sicuro,cancello in chiusura e cancello in blocco.
Gli unici cancelli che conosco corispondenti alla normattiva sono statti istallati nel mio condominio sono della ditta Pippo di Paperoli (Disneyland)
Cordiali saluti
Salve, altre volte ho espresso la mia opinione nei confronti delle associazioni di categoria, quindi non mi ripeto.
L’affermazione é formalmente corretta, ma puó generare confusione e dubbi, infatti a quella frase basterebbe aggiungere,” ma deve rispettare le direttive qualora pertinenti” e sarebbe tutto chiaro. Infatti se le barriere sono solo manuali c’é la direttiva 2001/95/CE, se le barriere sono motorizzate ricadono nella già citata direttiva macchine. Quindi non sono soggette alla norma sui cancelli, ma ció non significa che non sono soggette ad obblighi. Dire le cose a metà, anche se sono vere, significa nascondere l’altra metá, questo giochino lo fanno praticamente tutte le associazioni di categoria, forse pensando di fare l’interesse dei loro iscritti. E’ un vezzo tipicamente italiano e spiega, perché non siamo proprio i primi della classe. Cordiali saluti.
Egr. ing.Carraro,vista la Sua risposta rispetto alle barriere ad esclusivo uso veicolare, come rapporta la posizione dell’UNAC dove alla fine della GUIDA N.8 afferma testualmente che ” Le barriere usate esclusivamente per il transito dei veicoli sono scluse dal campo di applicazione delle norme europee”.?…
Le barriere solo per transito veicoli sono escluse dalla norma 13241/1 proprio perchè sono comprese nella direttiva macchine, che è più vincolante dal punto di vista della sicurezza.
Questo risponde anche alla seconda parte della Sua domanda.
Cordiali saluti.
Poichè le barriere utilizzate solo per il transito di veicoli sono escluse dalla 13241/1 sono estranee anche alla direttiva macchine? In ogni caso a quali normative devono riferirsi i loro requisiti? Ringrazio sin d’ora chi gentilmente vorra rispondere al suddetto quesito.
Salve, la resistenza al vento è una procedura di calcolo che mette insieme dati statistici e calcolo di resistenza meccanica.
Si trova su qualche sito e sui testi, la modalità per valutare quanto può essere la spinta del vento in particolari zone ed a diverse altezze (pianura o montagna), però si arriva sempre a forze unitarie, cioè per unità di superficie.
Riuscire ad utilizzare e valutare questa forza in relazione alle sezioni resistenti del cancello è un lavoro da progettisti meccanici (perito o ingegnere), quindi non credo che conoscere la spinta del vento sia sufficiente a dimensionare le parti resistenti del cancello.
Tenga inoltre presente che i carichi accidentali, che è sempre opportuno considerare, possono essere molto più grandi della spinta del vento, quindi il dimensionamento passa o tramite un calcolo strutturale o attraverso le buone conoscenze pratiche che tutti i fabbri hanno come bagaglio di esperienza.
Ritengo quindi che un buon fabbro sappia costruire un buon cancello a prescindere dai calcoli dimensionali, purtroppo altra cosa è disporre dei documenti a supporto di questo dimensionamento.
Cordiali saluti.
TUTTO GIUSTO RELATIVAMENTE ALLA PROCEDURA PREVISTA PER I CANCELLI A MISURA IN ESEMPLARE UNICO MA PER LARESISTENZA AL VENTO SI PUò REPWERIRE UNA TRACCIA PER IL CALCOLO DI RESISTENZA AL VENTO ‘
Salve, quello che Lei afferma é corretto, ma non significa che Lei debba fare semplicemente una dichiazione. Deve fare tutta la procedura che trova indicata in questo sito nel primo inserto denominato “punture di vespe”.
Nel caso desideri avere consulenza da parte nostra, la puó richiedere all’indirizzo e-mail che trova sul sito.
Cordiali saluti.
Sono un artigiano che produco cancelli a misura ho letto che non sono obbligato a rivolgermi a laboratori notificati, che basta autocertificare, chiedo indicazioni chiare per poter apporre la marcatura ce
Salve, queste opere dovrebbero essere marcate CE, a prescindere da dove sono installate, il fatto che si trovino il luoghi pubblici, aggrava ancor di più la mancanza del marchio, dato che vengono coinvolti terzi nel loro utilizzo.
Sul perchè nessuno Le ha mai chiesto la marcatura, la risposta è semplicissima e diffusissima, si tratta semplicemente di IGNORANZA, delle direttive, delle norme, delle leggi e degli obblighi derivanti dal lavoro che ognuno di noi svolge.
Non si preoccupi però, perchè in questa situazione si trova il 90 % di coloro che sarebbero in obbligo di non essere ignoranti, dai produttori, ai progettisti, dagli organi di controllo, alla magistratura, quindi dato che il mal comune è sempre un mezzo gaudio, Lei è in tempo per correre ai ripari.
salve da un’anno lavoro con gli ospedali realizzando cancelli,grate apribili,scale,porte,ecc..ma tutto su misura artigianale,mi chiedevo dato che queste opere vengono istallate in zone publiche devo necessariamente certificare i miei lavori?se è si,perche’ non mi hanno mai richiesto niente?
(sono in subappalto)
Salve, se la Vostra produzione non è di serie, non avete bisogno di nessuna idoneità e potete marcare i cancelli mediante autocertificazione.
Questo significa applicare quanto dicono le direttive e le norme in merito ai cancelli, ma sarebbe troppo complesso spiegarlo in un commento.
Nel caso Vi servisse, ka nostra società potrà fornirVi tutto il supporto necessario.
io vorrei sapere come posso avere l’idoneita per poter certificare i cancelli, la nostra azienda li costruisce dal 1974. grazie
Non vedo il commento completo, ma il senso è chiaro.
Per i cancelli prodotti in singoli esemplari, non serve il passaggio all’organismo notificato ed è sufficiente l’autocertificazione, ovviamente eseguita dopo aver messo in pratica tutto ciò che prevede la marcatura CE.
Nell’ E-Book in alto della pagina trova tutte le indicazioni necessarie.
Grazie
totale se faccio il cancello per la sciura Maria devo fare un’autocertificazione o
mi devo rivolgere ad un laboratorio che mi fa delle prove strutturali al mio cancello?????
grazie.
Ringrazio Roberta che mi da modo di precisare la contraddizione che è più apparente che reale.
Nel primo articolo si parla in generale della costruzione di cancelli, porte e serramenti in modalità industriale.
Nel secondo articolo si parla in particolare dei prodotti unici, o in numero ridotto, non di serie, in genere di tipo artigianale.
Questa logica oltre che essere di buon senso, è anche contenuta nella direttiva 89/106 relativa ai materiali da costruzione.
Quindi il fabbro che costruisce il cancello singolo, è tenuto alla marcatura, ma secondo quanto indicato nel secondo articolo.
Di seguito 2 brani di 2 diversi Vs.articoli relativi alla marcatura Ce dei cancelli. Secondo me uno dice il contrario dell’altro.
Se sono un fabbro che produce cancelli, recinzioni, ecc. cosa devo fare x adempiere agli obblighi di marcature CE ? Cosa posso fare al mio interno e cosa no ? Saluti
“Nessuno ci ha però spiegato che per costruzioni singole, cioè la stragrande maggioranza dei cancelli costruiti dai carpentieri artigiani, tale prova non è necessaria come previsto dalla direttiva sui materiali da costruzione, per i pezzi unici o comunque non di serie.
Molti piccoli artigiani si sono allarmati quando sono stati informati che avrebbero dovuto ricorrere all’intervento di laboratori, per fare le prove sui cancelli e poichè ritenevano tali prove incompatibili con le loro dimensioni e capacità economiche, hanno rinunciato a qualsiasi attività di marcatura.
Vogliamo chiarire a tutti gli artigiani che costruiscono prodotti non di serie, che è sufficiente provvedere alle procedure di autocertificazione, che queste procedure sono obbligatorie, ma sono fattibili presso le loro aziende e con un minimo di impegno. . .”
Da Vs articolo del 9 ottobre 2009
__________
“Quello che molti, anche tra gli addetti ai lavori, non sanno è che la marcatura CE nel caso dei cancelli non è una semplice autocertificazione, cioè i costruttori non possono in maniera autonoma applicare il marchio CE sui loro prodotti.
In questo caso, come per le macchine presenti nell’allegato IV oppure per le caldaie, è sempre necessario che il costruttore disponga di una certificazione di “tipo” che può essere rilasciata solo da un “organismo notificato”.”
da Vs.articolo del 6 settembre 2009