Le falsità Notificate
Disinformazione diffusa anche da chi dovrebbe fare chiarezza.
Abbiamo un profondo rispetto per i professionisti e per le società seri, che offrono servizi ai clienti.
Anche gli Organismi Notificati godono della nostra più incondizionata stima.
Però ……..
Quando un notissimo organismo notificato nella sua pagina di presentazione, parla della marcatura CE delle macchine, fa una serie di discorsi, dai quali il lettore comprende che deve necessariamente passare tramite un organismo notificato, allora il nostro rispetto viene meno.
Carpire la buona fede di chi legge è scorretto e disonesto!
Far credere che tutte le macchine devono essere certificate, affermando che è necessario certificarne la conformità, anziché scrivere che si deve dichiararne la conformità, significa fornire informazioni svianti al cliente.
Il produttore non può certificare nulla, altrimenti non si comprende a cosa servono gli organismi notificati, e leggendo questa presentazione effettivamente non si comprende a cosa servono. Forse a raggirare il clienti?
Scrivere che la marcatura CE si ottiene, significa far pensare che qualcuno la deve rilasciare, mentre invece la marcatura CE la deve fare il produttore, unico attore protagonista in questa attività, resa obbligatoria dalla legge.
Se qualcuno ha dei dubbi, legga il seguente paragrafo estratto da una delle ultime direttive nel settore elettrico, dove le lobbie degli organismi notificati non riescono ad imporre la loro volontà.
“Il fabbricante, possedendo le conoscenze dettagliate relative al processo di progettazione e produzione, si trova nella posizione migliore per eseguire la procedura di valutazione della conformità. La valutazione della conformità dovrebbe quindi rimanere obbligo esclusivo del fabbricante. La presente direttiva non prevede alcuna procedura di valutazione della conformità che richieda l’intervento di un organismo notificato.”
“Il fabbricante, possedendo le conoscenze dettagliate relative al processo di progettazione e produzione, si trova nella posizione migliore per eseguire la procedura di valutazione della conformità. La valutazione della conformità dovrebbe quindi rimanere obbligo esclusivo del fabbricante. La presente direttiva non prevede alcuna procedura di valutazione della conformità che richieda l’intervento di un organismo notificato.”
Esiste poi un altro aspetto molto importante e molto trascurato relativo al conflitto di interessi ovvero, chi fornisce consulenza non può eseguire certificazioni sugli stessi prodotti e viceversa, allora perchè sempre primari organismi notificati italiani e non offrono servizi così descritti ?
- Valutazione del rischio
- Preparazione della documentazione completa relativa alle macchine
I fascicoli tecnici eseguiti su carta intestata di questi enti, li abbiamo visti con i nostri occhi.
Accredia non dovrebbe intervenire di fronte a queste situazioni? Si dovrebbe, ma a seguito di una nostra denuncia scritta e documentata non è successo assolutamente nulla.
Non è certo il timore della concorrenza che ci spinge a denunciare questi obbrobri, ma la constatazione che ancora una volta Voi clienti siete considerati degli “utili idioti“, incapaci di qualsiasi discernimento e da spennare a prescindere.
Che lo faccia una Vanna Marchi qualsiasi, ci può anche stare, che lo facciano organismi notificati, che tra l’altro portano discredito anche a quelli seri, significa che la correttezza è un termine da cancellare dal nostro vocabolario, così come è stata cancella da tempo la parola coscienza.
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Se ha del tempo da perdere e vuole divertirsi, può dare un’occhiata ai siti suggeriti da un motore di ricerca (per esempio Google) inserendo il mio nominativo. Forse capirà che ruolo ho svolto io per diversi anni.
Si rilegga con attenzione il suo articolo “Le falsità Notificate”. Ho l’impressione che non se ne ricordi esattamente alcuni passaggi.
La Blue Guide del 2014 che io ho citato non è una semplice videoguida dell’Europa, ma un documento estremamente dettagliato di 125 pagine scritte con caratteri piccoli che dubito fortemente che lei possa avere pubblicato in italiano. Il documento è attualmente disponibile solo in inglese, francese e tedesco. Se lei fosse già riuscito a tradurlo tutto in italiano meriterebbe le mie congratulazioni. Io ho dovuto sorbirmelo in Inglese.
Lei dimostra semplicemente di non conoscere esattamente i meccanismi della marcatura CE. Infatti attribuisce agli organismi notificati modalità e frequenze d’intervento non veritiere per quanto riguarda un buon numero di direttive. Per sua informazione: sono diverse le direttive che prevedono una sorveglianza continua da parte degli organismi notificati ai fabbricanti cui hanno rilasciato certificazioni in corso di validità.
Sappia che citare la FIAT non impressiona nessuno. Soprattutto uno come me che ha avuto modo di lavorare anche per quella società e che può dire di conoscerne alcuni modi operativi e linee di pensiero.
Evviva Internet, dove chiunque può scrivere qualunque cosa più o meno sensata.
Per me Lei sta farneticando, pertanto qui si interrompe il nostro scambio di opinioni. Lascio che si occupi delle migliaia dei suoi clienti smaniosi di ricevere tanta assistenza qualificata.
Buongiorno e buona fortuna.
Salve, grazie per gli auguri, la mia “fortuna” me la sono costruita con il mio lavoro e non certo accettando i compromessi imposti da molti organismi notificati ai loro autitors. Io non ho mai leccato le mani, nè ad alcun padrone, nè ad alcun cliente.
Ovviamente non parlo di Lei, che certamente ha sempre agito con estremo rigore e senza tenere conto del fatto che non certificare un’azienda, poteva significare perdere un cliente, uno bravo come Lei che legge le guide in inglese e scritto in piccolo, certamente queste cose non le ha mai fatte.
Dato che è così bravo con l’inglese, si legga attentamente le pagine 64, 65 e 66 della guida da Lei citata, noi le riporteremo sintetizzate in un prossimo articolo, così avrà il merito di avere ispirato un chiarimento su quale sia il reale compito ed il limiti degli organismi notificati.
Io a differenza di Lei ho patteggiato la concessione di 5 certificazioni in un sol colpo, prima degli audit, perchè erano in scadenza i contributi, ed ho quindi sfruttato la “disponibilità” di alcuni organismi notificati a chiudere un occhio, magari due se era necessario, per non far perdere dei soldi ai miei clienti.
Ma io vivo nel mondo dei cattivi, Lei invece appartiene all’eletta schiera dei buoni, dei bravi e senza macchia.
Ho riletto il mio articolo, che ricordavo benissimo, e siccome Lei rientra tra le persone citate in premessa, non vedo per quale ragione si erga a difensore dei disonesti e degli scorretti, che Lei stesso ammette esistere.
Come mai spreca il Suo tempo di impeccabile professionista per difendere dei mariuoli, che Lei ha certamente incontrato, anche come Suoi diretti concorrenti?
Lei non può non sapere che esistono dei lestofanti che si recano in azienda al pomeriggio ed il mattino dopo inviano un certificato, come quelli che Lei ha firmato per tanti anni. Sono più che certo che Lei e l’organismo per cui ha lavorato, ha denunciato pubblicamente ed alle autorità di controllo questi figuri, o forse no?
Ho citato FIAT solo per la notorietà e non certo per impressionare nessuno, casomai questo nome in Italia impressiona in negativo, quindi non era certo pubblicità che cercavo, sarebbe stato un autogoal, ma quel nome è certamente noto ed è certamente interpellabile in relazione al servizio svolto, ricorda, era questo il contesto, non il far vedere quanto siamo bravi.
Io a differenza di Lei, non chiudo le discussioni e non offendo le persone che inviano i loro commenti, anche quando dimostrano una palese maleducazione, su questo credo di non dover portare alcuna prova, ha fatto tutto Lei.
Non entro nel merito tecnico delle cose non dette o di quelle sbagliate, a me non interessa dimostrare se Lei dice o meno stupidaggini, il blog non è nato per i battibecchi, quelli li lascio agli show televisi, che immagino La appassionino, forse li ha imparato che quando non si hanno argomenti seri per ribattere, è meglio passare all’offesa e chiudere la linea.
Anche a me non fa piacere continuare una querelle, che ai nostri lettori non interessa affatto e per quanto riguarda i clienti, non pensi che siano così stupidi, come siete abituati a considerarli Voi e se mi consentono di vivere dignitosamente con il loro denari, forse la spiegazione non è la loro stupidità.
Per me la cosa finisce qui.
La saluto comunque cordialmente, perchè non sono abituato a portare rancore.
Ing. Carraro
Quando si spara su un notissimo organismo notificato è meglio identificarlo univocamente. Visto che si parla di una pagina di presentazione (sul WEB?) non si compie alcuna scorrettezza o diffamazione a citarlo in modo esplicito. Quando si attribuiscono pubblicamente a qualcuno azioni di disinformazione, bisogna anche dare al pubblico la possibilità di informarsi sulle effettive dichiarazioni, all’interessato va data la possibilità di chiarire o difendersi. Dire che l’organismo “fa una serie di discorsi” è troppo generico e superficiale: dateci la possibilità di vedere quei discorsi senza dover scandagliare tutto il WEB alla loro ricerca.
“La marcatura CE si ottiene”. Dove le direttive CE (o i regolamenti CE che progressivamente le sostituiranno) prevedono l’intervento obbligatorio di un organismo notificato, il fabbricante ottiene, se tutto va bene, dall’organismo un documento grazie al quale è autorizzato ad apporre il marchio CE sul prodotto. Comunque, ogni volta che produce e immette sul mercato i suoi prodotti, deve sottoscrivere una dichiarazione di conformità CE che lo responsabilizza. Quindi il produttore non può essere sempre considerato “l’unico attore protagonista”.
Citare un paragrafo estratto da una singola direttiva, vuol dire cercare di generalizzare un approccio particolaristico. Alcune direttive non prevedono l’intervento obbligatorio di un organismo notificato (per esempio le direttive Bassa Tensione, Compatibilità Elettromagnetica, Giocattoli); altre direttive lo prevedono solo per alcune tipologie di prodotti ben specificate all’interno della direttiva stessa (per esempio le direttive Macchine e Dispositivi Medici).
“Valutazione del rischio” e “Preparazione della documentazione completa relativa alle macchine”. Citare questi due elementi senza alcuna argomentazione non vuol dire niente. La valutazione del rischio è uno degli elementi costituenti la documentazione completa. La valutazione del rischio è semplicemente la principale attività che un fabbricante deve eseguire per poter valutare e dichiarare la conformità dei suoi prodotti alle pertinenti direttive CE di riferimento. Questo indipendentemente dall’intervento o meno di un organismo notificato. Inoltre di queste valutazioni dei rischi se ne sono viste già troppe standardizzate e redatte, da certi consulenti faciloni, uguali per tutti i prodotti similari e per i diversi fabbricanti, anche dove le soluzioni progettuali e costruttive differiscono sensibilmente.
Sugli organismi di accreditamento (di cui Accredia è la parte italiana) si potrebbe scrivere un libro, come peraltro si potrebbe fare per organismi notificati, per autorità notificanti, per autorità di vigilanza del mercato (più o meno latitanti) e (perché no?) per le società di consulenza. La differenza sostanziale tra queste “entità” è che organismi notificati e società di consulenza operano in un mercato aperto alla concorrenza, mentre le autorità e gli enti di accreditamento operano a livello nazionale in condizioni di monopolio riconosciuto da leggi volute dall’Europa e, necessariamente, applicate da tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Le motivazioni delle decisioni conseguenti ai risultati di ogni singola attività di verifica svolta Accredia, ancorché oggetto di segnalazione esplicita, non sono divulgate al pubblico, a meno che non sfocino in procedimenti di pertinenza della magistratura che arrivino fino alle aule dei tribunali. Anche quando Accredia arrivasse a negare, sospendere o revocare un accreditamento, non verrebbero comunque rese note al pubblico le motivazione del provvedimento. Se si va su NANDO (il sito istituzionale degli organismi notificati di tutta Europa) si può constatare che anche gli organismi notificati sono oggetto di provvedimenti di sospensione, ma non se ne conoscono le motivazioni.
Dire che “non è successo assolutamente nulla” è una dichiarazione forte ed azzardata perché non sostenuta da elementi oggettivi.
Se di “obbrobri” si vuol parlare, il primo obbrobrio lo ha creato il legislatore europeo quando ha istituito dei monopoli nazionali i cui attori sono pagati dagli enti/organismi che devono o desiderano essere accreditati. È evidente che dove la fonte di finanziamento è il controllato, anche il controllore può incorrere in comportamenti non sempre imparziali.
“Voi clienti siete considerati degli “utili idioti”. Chi è senza peccato scagli la prima pietra! In questo mondo dominato dalla disinformazione (in buona fede per ignoranza inconsapevole, o in cattiva fede per pseudo-furbizia o per interesse) e dagli interessi economici, anche molte società di consulenza svolgono la loro parte come tutti gli altri. Di obbrobri generati da società di consulenza se ne vedono in gran quantità.
Per evitare azioni di informazione parziale o distorta nell’ambito della marcatura CE suggerisco a tutti la lettura della “Blue Guide on the implementation of EU product rules 2014” pubblicata dalla Commissione Europea. Questo documento è scaricabile dal seguente indirizzo http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=7326 .
Si noterà che pur presentando il sistema da un punto di vista generale, tramite una gran quantità di note sono evidenziate le eccezioni relative ad alcune direttive. Trattasi comunque del documento più attendibile perché scritto e ufficializzato da chi ha stabilito le regole della certificazione di prodotto nell’Unione Europea.
Il sottoscritto opera (sia come responsabile, sia come auditor o consulente) da più di 25 anni nel mondo dei sistemi qualità volontari e delle omologazioni e certificazioni cogenti di prodotti e ne ha viste di tutti i colori dall’una e dall’altra parte.
Prima di sparare nel mucchio, sarebbe meglio accertarsi di colpire solo il nemico colpevole. Chiunque ha la sua dose di scheletri nell’armadio: ognuno si gestisca i propri ed evitiamo le ammucchiate perché tante dovrebbero essere le parole da cancellare dal vocabolario a favore della disinformazione.
Buongiorno, l’abitudine di salutare io non la perdo mai, è proprio un vizio!
Il Suo commento mi fa molto piacere e lo pubblico integralmente, come nostra abitudine, anche se la sua lunghezza ed articolazione, meriterebbero un suddivisione, per maggiore comprensione e facilità di dibattito.
Mi fa piacere, perchè solo le persone corrette ed oneste si indignano ad essere accomunate a quelle scorrette, ed anche perchè almeno qualcuno che reagisce esiste ancora.
Il fatto che sia uno, può dipendere dal fatto che solo Lei ha letto l’articolo, oppure che Lei fa parte della ristretta minoranza dei coretti, la mia esperienza mi spinge a credere alla seconda ipotesi.
Io ho invitato i lettori a visitare i siti degli organismi notificati, per valutare direttamente se si evince che il produttore è il protagonista della marcatura CE, oppure se si percepisce che “quasi” sempre è necessario l’intervento dell’organismo notificato.
Chi avrà voglia, curiosità e tempo potrà facilmente trovare queste pagine senza che noi le indichiamo esplicitamente, dato che sia la navigazione nel web, sia la navigazione nel nostro blog sono di tipo volontario, riteniamo che la libertà di azione senza alcuna “scorciatoia” fornita da noi sia la strada migliore.
Per trovare le pagine “incriminate” basta entrare nei siti degli organismi principali e non sono migliaia, ne cito alcuni: TUV, IMQ, Istituto Giordano, SGS, Intertek, Certiquality, mi scuso se ne ho tralasciato qualcuno, ma credo che questi Lei li conosca tutti.
Non ho indicato un nome specifico, perchè questo è uno strano Paese, dove su incarico dell’autorità vado in tribunale ad affermare che chi non appone la marcatura CE su un prodotto soggetto a direttiva specifica, infrange la legge ed è condannabile e nello stesso tempo vado in tribunale come imputato per aver scritto, che chi immette sul mercato un prodotto senza marchio CE, avendone l’obbligo, è “commercialmente non corretto”.
Se gli organismi notificati, anche uno solo, si fossero ritenuti accusati ingiustamente, avrebbero potuto reagire, invece chissà come mai, interviene solo Lei? Loro dove stanno?
Il produttore è l’unico attore protagonista, che in qualche caso si deve avvalere di una spalla, dato che chi certifica un solo campione di prodotto non può essere considerato un protagonista, visto che interviene solo in una specifica fase della rappresentazione, che per l’attore principale, dura tanto quanto la sua attività produttiva. Non si tratta quindi di un secondo protagonista, ma di un attore che interviene in modo assolutamente sporadico e limitato in entità e tempo, la differenza tra “protagonista” e “non protagonista” non credo di doverla spiegare, nè a Lei, nè ai lettori, che magari qualche volta hanno sentito le cronache dell’assegnazione degli Oscar, qui il protagonista è uno solo, Lei può pensarla diversamente, rispetterò la Sua opinione, ma non la condividerò.
Se Lei ha percepito che “la marcatura CE si ottiene”, significa che mi sono espresso male e stavo riportando ciò che sta scritto nella pagina incriminata e non era certo mia intenzione divulgare una tale stupidaggine.
Al di là del fatto specifico che anche la direttiva giocattoli, come la direttiva macchine, prevede in alcuni casi l’intervento obbligatorio dell’organismo notificato (scrivere le cose è bello perchè rimangono scritte e si possono contestare), ho citato un estratto per dimostrare che anche contro le teste più dure, a volte il legislatore è costretto ad esprimersi in modo inequivocabile.
Nonostante ciò, Lei non può neppure immaginare quanti siano coloro che ci interpellano, chiedendo di fare i certificati per la bassa tensione, e che li vogliono fare, perchè non concepiscono che possano essere volontari e perchè “così fan tutti”, potenza della persuasione.
Concordo pienamente sulla Sua valutazione in merito all’analisi dei rischi, sta di fatto che non rientra nel compito di chi certifica un prodotto, farne anche l’analisi dei rischi, infatti è più che evidente il doppio ruolo di controllore e di controllato, per tale ragione la legge lo definisce “conflitto di interessi”.
Per quanto riguarda il famoso ente da me denunciato, non solo non è successo nulla di nulla, ma sta per ottenere l’accreditamento anche per un’altra categoria di prodotti, e se io ho trovato tutti gli elementi concreti, per dimostrare l’illiceità del suo comportamento, lo poteva certamente trovare chi ha l’obbligo di vigilanza.
Dato che siamo in argomento posso dire che sono stato contattato dallo stesso ente per ben due volte, con la proposta di collaborazione, ovvero io avrei dovuto fornire la consulenza ai clienti a cui loro facevano i certificati. Lei questo lo chiama sparare nel mucchio o riportare cose reali? Se queste cose le ho denunciate a chi di competenza e non certo su questo blog, facendo nomi e cognomi e non è successo nulla, posso affermare che non è successo nulla? Forse non è successo nulla perchè era tutto regolare, allora significa che io ho vissuto una realtà virtuale, i manuali con il loro logo, me li sono sognati, le loro proposte di collaborazione, sono frutto di mie allucinazioni. Oppure chi ha fatto i controlli non ha trovato nulla di tutto ciò, ma bastava chiedessero a me, che ho a disposizione tutti i documenti. Oppure non hanno controllato proprio nulla.
Concordo con la Sua valutazione su controllori e controllati, ma dovrebbe essere estesa a tutti i casi in questione e non solo all’aspetto dell’accreditamento.
Volgiamo parlare delle ISO 9001 implementate da consulenti “amici” degli organismi di certificazione? Anche in questo caso primari organismi mi hanno proposto dei “riconoscimenti commerciali” se io avessi “suggerito” ai miei clienti di rivolgersi a loro per la certificazione, come la chiamiamo questa, attività commerciale? Si, in Italia si chiama così!
Per verificare se io considero i miei clienti degli “utili idioti” posso chiamare a testimoniare le migliaia che in questi anni abbiamo seguito, posso fornire i recapiti di quelli che mi autorizzeranno a divulgarli, magari possiamo iniziare da FIAT.
Non parlo delle altre società di consulenza, perchè non mi interessano, anche se qualcuno tra loro sostiene che se noi chiediamo 1/6 di ciò che chiedono loro, dipende dal fatto che lavoriamo male, mentre loro che chiedono 10.000 € per fornire la consulenza di marcatura CE per un materasso, lavorano ovviamente benissimo.
Noi la videoguida dell’Europa su come si fa la marcatura CE, l’abbiamo pubblicata nel nostro sito, e l’abbiamo pubblicata in italiano, in questo modo la possono comprendere tutti.
Ci teniamo talmente tanto alla chiarezza ed alla trasparenza che diciamo a chi ci contatta di scaricarsi le direttive dal sito ufficiale dell’EURLEX e non dal nostro, quindi su questo piano non abbiamo nulla da temere.
Dato che Lei afferma di averne viste di tutti colori, non ho dubbi, Le sarei grato mi segnalasse dei lavori malfatti da parte nostra, sarò ben lieto di prenderne atto e di apportare le opportune correzioni al nostro lavoro.
Personalmente non ho nemici da colpire e non mi disturba la concorrenza sleale di tutti questi “furbetti del quartierino”, se li eliminassimo tutti avremo grossi problemi di calo demografico, ciò che denuncio sono gli imbrogli nei confronti degli imprenditori e dei consumatori e se per renderli evidente dovrò sparare nel mucchio, lo farò con molto piacere, ben consapevole che vale sempre un proverbio veneto “oro bon no ciapa macia” (l’oro buono non si macchia).
Per quanto riguarda gli scheletri, io ho eliminato anche gli armadi, da noi è tutto alla luce del sole, non abbiamo segreti di alcun tipo, e siamo sempre qui a parlarne se qualcuno pensa di portarne alla luce qualcuno.
Qualcuno in passato ha detto che la verità è rivoluzionaria, questa affermazione non è mai stata vera come ora.
Mi scuso con Lei e con i lettori per la lunghezza della risposta, ma ho voluto toccare tutti i punti, senza dimenticarne alcuno.
La ringrazio nuovamente per l’intervento e se avrà altre critiche da fare, le accoglierò sempre con piacere.
Cordiali saluti.
ing.Carraro