Sicurezza e schizofrenia

La sicurezza non dovrebbe mai essere condizionata da valutazioni economiche.

Ci piace qualche volta, cercare di osservare il nostro lavoro dall’esterno, tentando nei limiti delle nostre capacità di diventare imparziali ed analizzare ciò che ci capita giorno per giorno, e ciò che succede in questi mesi a livello macro economico trova riscontro anche nelle nostre piccole cose quotidiane.

Scontata è la considerazione sulle difficoltà economiche e finanziarie che la nostra società sta vivendo, e per tali ragioni capita spesso che dei clienti non riescano a concludere il percorso di marcatura CE per pura e semplice mancanza di risorse, ovvero i soldi mancano per tutto anche per la sicurezza.

Lasciando da parte i pur grandissimi problemi economici, noi osserviamo due atteggiamenti contrapposti, che ci richiamano appunto la schizofrenia, da un lato la ricerca corretta, puntigliosa, a volte maniacale della sicurezza, spinta all’eccesso, dall’altra l’assoluta trascuratezza e sottovalutazione dei problemi di sicurezza in cambio di un risparmio o di una speculazione non giustificati.

Proviamo a proporre alcuni esempi:

  1. di fronte alla necessità di marcare CE una tastiera bluetooth, che trasmette dati ad un tablet ad una distanza di poche decine di centimetri, c’è chi si impunta caparbiamente a sostenere che sono necessarie le prove relative agli apparecchi di radiotrasmissione, in quanto il bluetooth funziona appunto con le onde elettromagnetiche. A nulla valgono le considerazioni sul fatto che in ambiente privato, estremamente limitato e con un campo di infima entità, si sta operando totalmente al di fuori dell’ambito delle trasmissioni radio, così come intese dalla direttiva. Il cliente sostiene che quei test, che già sa che non rileveranno nulla di utile, sono  necessari secondo la legge, salvo poi non provvedere nè ai test nè alla marcatura CE, perchè il costo diventa eccessivo. Sorge spontanea la domanda: scrupolo o scusa per non fare nulla?
  2. la sicurezza dei giocattoli è importantissima e tutti si affannano a proclamarla come assolutamente necessaria, salvo poi consentire l’immissione in commercio di milioni di giocattoli pericolosi, però nessuno considera che il bambino gioca per 10 minuti con un giocattolo, ma sta per ore sul tappeto o sul pavimento. Il tappeto è soggetto solo alla direttiva 2001/95/CE, di cui pochissimi conoscono il contenuto, con il risultato che non viene eseguito alcun controllo sul tappeto, potrebbe rilasciare grandi quantità di sostanze nocive, ma ciò sembra non interessare ad alcuno. Il pavimento in legno potrebbe a sua volta rilasciare sostanze nocive, ma c’è addirittura qualcuno che pur considerandolo prodotto da costruzione, afferma che non deve essere marcato CE e su questa affermazione è disposto ad affrontare una causa in tribunale.

Noi non pretendiamo di avere la verità in tasca e neppure di essere depositari di tutte le verità, ma ci aspetteremmo che di fronte alla sicurezza, che riguarda tutti noi, ci fosse quanto meno un atteggiamento mediamente omogeneo, cioè magari non tutti sensibili allo stesso modo, ma pur sempre sensibili, visto che al problema della sicurezza non si sfugge.

Poi però una riflessione sul consumo di alcool, fumo e droghe, ci riporta alla realtà, evidentemente l’uomo sociale, non “l’homo sapiens” è in grado di passare sopra a qualsiasi considerazione razionale, se l’alternativa è il suo semplice e banale interesse o piacere personale.

L’uomo sociale è in grado di analizzare, valutare, comprendere tutti gli aspetti legati alla sicurezza sua e degli altri ed allo stesso tempo è in grado senza alcun problema di comportarsi esattamente all’opposto, di ciò che dice sia la legge che la sua coscienza (ammesso che ne abbia una) e per farlo non ha neppure bisogno di giustificazioni, lo fa e basta.

Questo spiega in modo molto semplice e banale, la ragione per cui scambiamo la nostra sicurezza con il risparmio, acquistando prodotti non sicuri (tutti quelli prodotti fuori Europa), solo perchè costano poco e disinteressandoci degli effetti collaterali cioè: danni alla nostra salute, maggiore inquinamento, perdita di posti di lavoro, tutto questo è nulla in confronto alla nostra personale soddisfazione nell’acquistare qualche nuovo inutile oggetto.

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