Nel caso ci fossero ancora dubbi
La semplice lettura dei titoli sarebbe sufficiente per non fare confusione.
This opinion is only valid for the directive, the equipment and configuration described, in conjunction with the test data detailed above and with compliance with all applicable legal requirement for the product.
Is our opinion that the CE mark as show below can be used, under the responsibility of the manufacturer, after completion of ad EC Declaration of Conformity and compliance with all relevant EC directives prescriptions.
Questo parere è valido solo per la direttiva, le attrezzature e la configurazione descritte, unitamente con i dati di test elencati sopra e con il rispetto di tutti i requisiti legali applicabili per il prodotto.
E’ nostra opinione che il marchio CE come mostrato di seguito, possa essere utilizzato, sotto la responsabilità del fabbricante, dopo la preparazione della Dichiarazione di conformità CE ed il rispetto di tutte le prescrizioni delle pertinenti direttive comunitarie.
Riportiamo in lingua originale (inglese) e nella traduzione italiana, il testo presente in un certificato rilasciato da un Organismo Notificato italiano.
Per chi avesse ancora dei dubbi sull’ in-utilità di questi documenti è sufficiente un attenta lettura ed un’analisi del testo, sia in inglese (nel caso avessimo sbagliato la traduzione) che in italiano.
Il documento riporta in formato GRANDISSIMO la parola Certificate, di cui non è necessaria la traduzione, ma quel “certificato” ovvero una cosa “certa“, diventa all’improvviso “un’opinione“, ovvero cosa rispettabile, verosimile, ma tutt’altro che certa.
Valutando il resto del testo si evince che chi firma questo “certificate” non si assume la responsabilità di nulla, ma scrive semplicemente che è sua opinione che il fabbricante possa usare il marchio CE, qualora il prodotto rispetti tutte le direttive a cui è sottoposto.
Quindi per fare un esempio se questo prodotto è un’apparecchiatura elettrica, perciò pericolosa dal punto di vista dei rischi elettrici, e questo “certificate” dichiara la rispettabile opinione nei confronti alla compatibilità elettromagnetica, chi lo utilizza potrebbe benissimo rimanere fulminato, dato che nulla si sa in merito ai rischi elettrici.
Il produttore o l’importatore può essere indotto a pensare che il prodotto sia sicuro, però se leggendo un testo del genere non è in grado di comprendere che lo stanno prendendo in giro, allora diventa colpevole, perché a tutto c’è un limite.
Se qualcuno crede che con i tralci di vite di Vanna Marchi può risolvere i suoi problemi di lavoro o sentimentali, allora qualche problema certamente ce l’ha.
Ci sono varie ipotesi per giustificare questa situazione:
- il cinese di turno non comprende e si limita a produrre certificati che per lui sono un lasciapassare
- il cinese di turno sa che questi documenti sono una boiata, ma li utilizza appunto come lasciapassare per molti doganieri italiani sensibili ai certificati e per gli importatori
- gli importatori che NON leggono i certificati, ritengono che siano una garanzia di sicurezza e si fidano del cinese
- gli importatori sanno che sono una boiata, ma se ne infischiano, tanto quanto il cinese di turno e dopo che hanno passato la dogana si buttano nel mare magnum del mercato selvaggio, cioè quello attuale
Ovviamente ci possono essere anche altre ipotesi, ma la sostanza non cambia, la garanzia della sicurezza di tutti i consumatori si basa su un’opinione, relativa ad un campione testato per chi sa cosa.
Ritengo sia inutile ogni ulteriore commento.