La marcatura CE degli apparecchi elettrici
L’elettricità muove gran parte dei prodotti che utilizziamo quotidianamente.
La nostra società esegue la marcatura CE delle apparecchiature elettriche e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
Le apparecchiature elettriche sono regolamentate, per quanto riguarda la marcatura CE, dalla direttiva denominata “bassa tensione” e questa dicitura a volte trae in inganno in quanto la bassa tensione va da 50 a 1000 Volts, mentre al di sotto di 50 viene definita bassissima tensione.
La bassa tensione è quindi quella più comune e diffusa dal punto di vista dell’utilizzo e riguarda anche le apparecchiature che funzionano a batterie che si ricaricano con il trasformatore, come i piccoli elettrodomestici portatili, o anche i telefoni cordless.
La marcatura CE consiste dal punto di vista visivo, nell’applicazione sul prodotto del marchio CE, in dimensioni e forma bene definite, mentre dal punto di vista sostanziale essa è costituita dalle seguenti parti:
- Dichiarazione di conformità del prodotto
- Fascicolo tecnico del prodotto
- Manuale di installazione, uso e manutenzione del prodotto
- Procedure formalizzate di produzione che dimostrino nel caso di costruzione di serie la corrispondenza di ogni singolo oggetto ed il campione su cui si sono svolte le indagini per la marcatura
La preparazione del fascicolo tecnico prevede una serie di attività:
- Analisi dei rischi in fase di progettazione, produzione ed utilizzo
- Predisposizione di disegni, progetti, documentazione tecnica di vario genere, dagli schemi elettrici ed elettronici, alla raccolta delle dichiarazioni di conformità dei fornitori
- Relazioni e calcoli qualora ritenuti esplicativi e necessari.
- L’inserimento di una copia del manuale
- Informazioni e dati sui prodotti acquistati
Marchio CE corretto
Va chiarito che mentre il marchio CE, l’identificazione, la dichiarazione di conformità ed il manuale d’uso, devono essere presenti al momento della vendita e fanno parte integrante del prodotto, tutta la rimanente documentazione, peraltro necessaria per una corretta e coerente produzione, deve essere messa a disposizione di un’eventuale ispezione da parte di autorità competente, ma non della clientela.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
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- Valutazione della documentazione iniziale: effettuiamo la verifica di ogni documento presente nel Vostro fascicolo tecnico o fornitovi dai Vostri fornitori.
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naturalmente la ringrazio e le invio cordialissimi saluti
lorenzo
Salve, La ringrazio ma io penso e spero di fare il mio lavoro, cerco di farlo nel modo migliore a prescindere dal compenso e dagli elogi.
Il blog è stato pensato per raggiungere vari obiettivi ugualmente importanti:
-informare le persone, sia operatori che consumatori
-interagire con loro in modo da poter accrescere le reciproche conoscenze (io ho imparato moltissimo dalle Vostre domande)
-far conoscere agli operatori l’esistenza di un servizio di consulenza che loro potevano richiedere se lo ritenevano opportuno
-evitare di “suonare i campanelli delle aziende” in momenti inopportuni e questi momenti ci sono sia nei periodi di crisi che negli altri, noi riteniamo che chi pensa di avere una necessità, sia in grado di decidere se affidarsi ad un consulente oppure no, senza subire “convincimenti” di alcun tipo, non crediamo alla pubblicità persuasiva che prevede sempre un soggetto passivo, per noi quei tempi sono finiti, anche se ancora in molti la pensano diversamente, questo è il bello della libertà.
Pensiamo che il futuro sia internet e che il futuro sia oggi, sappiamo che tagliamo via un mercato potenziale di oltre il 70%, ma crediamo nel futuro ed i numeri fino ad oggi ci hanno dato ragione
Non possiamo e non vogliamo ignorare la strada che hanno già fatto i Paesi che da sempre seguiamo a ruota (una volta il gap era di 10 anni, ora è diminuito, ma rimane sempre) e basta osservare come si utilizza internet negli USA per vedere il nostro futuro prossimo e noi nel nostro Paese potremmo “potremmo” essere anche più bravi.
Mi pare che ci sia qualcuno che già pensa alla democrazia via web, d’altronde è sempre successo che gli ultimi arrivati avessero qualcosa da insegnare ai maestri, che poi questo fosse vero o meno ce lo dirà la storia.
Scusi per la digressione e vengo alle questioni:
1 non si deve mai perdere di vista che l’obiettivo della marcatura CE è la sicurezza e non la burocrazia
2 alcune direttive IMPONGONO la presenza di certificati, ed in questi casi devono essere da Organismi Notificati, gli altri certificati non contano
3 se il prodotto viene da fuori Europa, l’importatore risponde SEMPRE e comunque di TUTTO, a prescindere dai certificati
4 se il prodotto viene da Intra Europa chi lo vende può usare il suo nome o quello del produttore, nel primo caso deve fare la marcatura CE nel secondo no (ci deve già essere), e se deve fare la marcatura, può utilizzare i certificati del produttore o rifarli.
5 se i certificati sono di un Organismo Notificato, è possibile verificare presso di esso, se sono veri o falsi.
Infine vorrei ribadire il senso e l’utilità del certificato, perché mi sembra che sia diventata una specie di panacea, mentre io lo definisco “uno specchietto per le allodole”.
Il certificato attesta (certifica appunto) che un campione sottoposto a determinati test previsti da una norma li ha superati positivamente, quindi è conforme alla norma.
L’unico soggetto che può utilizzare il certificato in modo efficace è il produttore, perché è l’unico che può attivarsi per fare in modo che TUTTI i prodotti siano uguali al campione che ha superato il test.
Infatti non esiste un rapporto di consequenzialità tra un campione che ha superato i test e la produzione di serie, ma questa cosa che a me sembra intuitiva e semplice, sfugge ai più.
Ciò che è realmente importante e che NATURALMENTE le autorità di controllo non degnano della minima attenzione è una cosa richiesta da TUTTE le direttive, ovvero le procedure di controllo della produzione, che DEVONO esserci SEMPRE e devono essere tali da garantire la sicurezza di TUTTI i prodotti.
Quindi al di là delle richieste illegali, pretestuose, campate in aria o dettate da ben altri scopi, che vengono avanzate dalle dogane e da alcuni (rari) rappresentanti delle Autorità di controllo del mercato, i certificati sono solo una piccola componente del fascicolo tecnico, quando sono richiesti dalle direttive, altrimenti possono anche non essere presenti, ciò che conta REALMENTE è che chi vende un prodotto, abbia fatto tutto il possibile per garantirne la SICUREZZA, che non è una questione cartacea, anche se le carte hanno tanti timbri e tanti ghirigori, solo gli “allocchi” (senza offesa per il simpatico pennuto) si fanno incantare da timbri e ghirigori.
Cordiali saluti.
Buon giorno Renato, lei è fantastico!!! Ha il dono della sintesi corredato da una cifra di chiarezza straordinaria per cui oso intrpellarla per una questione che mi sta a cuore (anche se a grandi linee mi sono giàfatta un’idea da ciò che leggo in risposta agli altri post).La domanda è la seguente: chi intenda commercializzare al minuto un articolo acquistato da un grossista che fornisse il prodotto con certificati falsi, in caso di controllo da parte degli organi competenti chi è solidamente responsabile, il commerciante ultimo, il produttore straniero o il distributore italiano?
Prima di tutto grazie per la risposta, però credo che non mi sono spiegato bene. Il funzionamento del mobiletto in questione è esclusivamente a 12v, il carica batteria non è incorporato all’interno dello stesso ma usato solo per ricaricare la batteria all’occorrenza. Se il mio mobiletto è da ritenersi una macchina a 220v, anche un semplice cellulare farebbe parte di detta categoria?
saluti
Marco Diani
Salve, esattamente come dice Lei, vale lo stesso per il cellulare, sono entrambi prodotti che devono rispettare tra l’altro la direttiva Bassa Tensione.
Saluti
salve, la mia azienda ha realizzato un mobiletto lavamani autonomo, funzionante esclusivamente a 12v (con batteria al piombo ricaricabile 7ah). La batteria serve per alimentare due piccole autoclavi per la movimentazione di acqua presente in due serbatoi posti all’interno del mobiletto. La batteria viene caricata con l’ausilio di un caricabatteria (esterno al mobiletto). Che tipo di certificazione ci vuole per poterlo commercializzare?
cordiali saluti
Marco
Salve, il prodotto è una macchina, funziona a 220 V dato che alche il caricabatterie fa parte del’insieme ed inoltre ci sono parti meccaniche mobili, quindi deve rispettare la pertinente direttiva macchine.
Cordiali saluti.
Salve, sono un’artigiana e vorrei produrre lampade da muro e applique tutte in ferro ( tipo ferro battuto). Queste lampade dovranno essere collegate alla rete per funzionare . Io utilizzerò un portalampada predisposto con una staffetta metallica made in Italy e marchiato CE. Ho chiesto a vari elettricisti e mi dicono che non ho bisogno di altro per venderle a parte l’etichettatura. E’ vero? Grazie e saluti da un’artigiana italiana.
Salve, prima di rispondere al quesito Le do un consiglio che fornisco sempre, non fidatevi di nessuno neppure del sottoscritto e quando chiedete spiegazioni tecniche fate questa richiesta :- me lo scrivi e me lo firmi? Sono certo che nessuno di coloro che Le hanno fornito quella risposta metterà nulla per iscritto, perché i nostri connazionali saranno pure ignoranti come capre, citando Sgarbi, ma quando si tratta di assumersi la responsabilità di ció che dicono, se ne guardano bene.
Quello che mi da fastidio non é l’ignoranza, é forse l’unica qualità che accomuna tutti gli uomini, ció che non sopporto é l’ignoranza che parla di cose che non conosce e Le persone con cui Lei ha parlato oltre all’ignoranza delle capre (scusandomi con questo simpatico animale) hanno la stupidità di chi parla a vanverà, tra l’altro di argomenti importanti e che implicano la sicurezza dei Suoi clienti, di cui Lei e non loro, é responsabile.
I Suoi prodotti ricadono in direttiva bassa tensione e quindi devono essere marcati CE, ma anche se io lo scrivo e lo pubblico, Lei deve verificare con i Suoi occhi, quindi si scarichi la direttiva e la legga, poi se avrà dei dubbi sull’obbligo di marcatura CE, possiamo parlarne.
Io sono sempre raggiungibile su questo blog e se Lei trova qualcosa di diverso da ció che io ho scritto puó scrivere in un commento che io sono una capra, lo pubblicheró certamente.
Cordiali saluti.
Buonasera Sig Renato
e grazie per la risposta.
In effetti il faretto verrebbe alimentato da un alimentatore 220/12 volts e non da una batteria. Quindi, se ho capito bene, il faretto farebbe parte di un circuito a media tensione e dovrebbe di conseguenza essere marchiato CE.
Grazie ancora pere la sua gentilezza e chiareza.
Saluti.
Paolo Barchietto.
Correggo, se Lei legge bene io ho scritto “bassa tensione da 50 a 1000 V” quindi la media tensione non c’entra nulla visto che non stiamo parlando di tensioni sopra i 1.000 V.
Quindi il faretto va marcato in ogni caso, sia che sia alimentato in bassissima tensione con una batteria fino a 50 V, sia che sia come nel Suo caso, alimentato in bassa tensione a 220 V, la media tensione se la dimentichi, probabilmente Lei non lavorerà mai e mai avrà lavorato in media tensione.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
vorrei sapere se un faretto a LED da 7 W, non marchiato CE, puo’ essere installato se alimentato da un alimentatore a 12 Volts marchiato CE.
Grazie.
Saluti
Salve, il faretto deve essere marcato CE a prescindere dalla tensione di alimentazione, però io ho la curiosità di sapere da dove prende la tensione l’alimentatore a 12 volt, da una batteria o dalla rete, nel secondo caso, come può ben intuire stiamo parlando di apparecchiatura in bassa tensione (50-1.000 V) e non di bassissima (sotto i 50 V)quindi a maggior ragione con obbligo di marcatura CE.
Cordiali saluti
Buongiorno,
In un negozio delle mie parti (uno spyshop) di un mio conoscente è stato effettuato un sequestro di materiale, è stato sequestrato tutto ciò che lavorava sul gsm quindi microspie, traker, addirittura un cellulare dual sim. A questi funzionari (gente del ministero delle telecomunicazioni) è stata presentata la dichiarazione CE di ogni prodotto rilasciata dal produttore del prodotto stesso. Purtroppo queste dichiarazioni sul posto (ovvero all’interno del negozio) sono state considerate non valide. Mi scusi come fanno a non considerarle valide se non possono effettuare dei test sul prodotto? (so che i prodotti vengono testati in laboratorio per sapere se superano o meno dei test) Perchè le stesse certificazioni presentate in dogana per far sdoganare la merce all’ingresso in italia sono state considerate valide? Perché nel caso non siano davvero valide bisogna pagare di tasca propria quando sono quelle fornite dal produttore? Se io compro un’auto usata controllerò che il numero di telaio sia corrispondente allo stesso numero segnalato sul libretto dell’auto, se è lo stesso è tutto ok. Ma se l’auto l’ho comprata da un criminale che ha modificato il numero di telaio e di libretto e risulta essere auto rubata non credo sia un problema mio. Con questo voglio dire: Se davvero questa certificazione non fosse valida perchè mi dovrei assumere io le responsabilità di un errore fatto dal fornitore in buona o malafede che sia? Da chi si potrebbero far controllare i prodotti e la relativa documentazione allegata senza spendere caterbe di soldi sulla quale mangiano tutti?.
Purtroppo in tutto questo il gestore del negozio si è preso anche delle denunce (non so bene di che tipo) quindi come fare a presentare la documentazione al più presto? spero in una cordiale risposta se possibile anche via telefono in maniera da poter aiutare questo mio conoscente al più presto, grazie
Salve, ci siamo sentiti anche per telefono, e mi rincresce ribadire che Lei si sbaglia praticamente su tutto.
Partiamo dal criterio generale, se Lei acquista un prodotto da un criminale, anche se Lei é in buona fede é come minimo incauto acquisto (il criminale difficilmente le rilascerà ricevuta, fattura o qualsiasi altro documento) e poi rischia un’incriminazione per ricettazione.
Nel caso illustrato a quanto comprendo il Suo amico non ha eseguito la procedura di marcatura CE e probabilmente i certificati non sono stati emessi da un Organismo Notificato, cosa necessaria per questi prodotti.
Quindi le autorità hanno svolto correttamente il loro dovere, chi non lo ha fatto é il Suo amico che forse non ha considerato che la Cina é come se fosse su Marte, cioé non esiste per le leggi europee, che deve rispettare il Suo amico, che invece si é certamente interessato dell’aspetto economico della questione, cioé quanto costava questa merce in Cina e quanto poteva ricavarci in Europa.
Quando si avvia un’attività economica oltre all’aspetto economico occorre conoscere gli obblighi di legge.
Tutti possono comprare in Cina e vendere in Europa, pochi lo fanno in modo corretto e nella maggioranza c’é anche il Suo amico.
Cordiali saluti
buongiorno,
per una chiavetta di protezione dati (usb) è obbligatoria la marcatura ce?
la ringrazio
Salve, la risposta è affermativa.
Cordiali saluti.
ho acquistato attrezzature ( forno, frigo lavelli friggitrice ecc) da una pizzeria con regolare fattura.accertata la mia totale incompetenza accompagnata da una grande dose di buona fede, scopro di dover avere manuale d’uso, certificazioni e quantaltro. il tizio da cui le ho acquistate mi risponde che non ha nulla di nulla al riguardo. posso rivolgermi ad un legale? si puo’ ravvisare una truffa? o la legge, che non ammette ignoranza, mi darebbe torto, condannando me per negligenza?..sarei grata se qualcuno potesse illuminarmi…! grazie.
Salve, volendo percorre le vie corrette e del diritto, ora Lei dovrebbe iniziare con denunce ed azioni legali.
Tutto questo Le costerebbe: tempo, denaro, fermo attività e senza la certezza di raggiungere il Suo obiettivo e magari alla fine dover pagare anche le spese legali. Se fossimo un Paese di diritto e non di scartoffie, Lei dovrebbe ottenere ragione in fretta e senza difficoltà, ma proprio oggi sono stato in un tribunale in qualità di testimone per una illegalità proprio sul CE e Le posso assicurare che è meglio lasciare perdere.
Spendendo molto meno di qualsiasi azione legale, Lei può regolarizzare le Sue attrezzature facendo ciò che la legge impone, con l’unico punto di domanda che riguarda il forno che non so se sia a gas o elettrico.
Perciò Le suggerisco di rivolgersi ad un consulente (a chi vuole Lei naturalmente) e si faccia spiegare cosa deve fare, naturalmente anche noi, ma non solo noi, siamo a disposizione.
Cordiali saluti.
Cosa ne pensa di quanto scritto, grazie
Le torce alimentate da batterie sono escluse dalla direttiva di bassa tensione (2006/95/CE), in quanto questa direttiva si applica solo a prodotti alimentati con una tensione da 75 V in corrente continua (articolo 1). Le batterie forniscono una alimentazione anche se in serie di pochi volt (3×1.5V).
Le stesse torce sono escluse dalla direttiva di compatibilità elettromagnetica (articolo 1 punto 3 direttiva 2004/108/CE oppure Guida alla direttiva EMC del Febbraio 2010 punto 1.1.4) a patto che non abbiano al loro interno circuiti elettronici attivi. Se ad esempio la torcia è provvista di un effetto lampeggiante significa che è dotata di circuito elettronico attivo.
Se la torcia non ha una forma di giocatolo non rientra nemmeno nella direttiva giocattoli.
La torcia quindi non rientrando in nessuna altra direttiva che preveda la marcatura CE non dovrà riportare il simbolo CE.
È necessario però fare attenzione sul fatto che, un prodotto non soggetto a nessuna direttiva che obbliga alla marcatura CE, debba comunque essere sicuro. Per quanto riguarda i led infatti ricadono sotto la normativa EN 62471 “sicurezza fotobiologica delle lampade”. È necessario quindi accertarsi che i led installati sulla lampada siano del tipo “Esente” secondo la classificazione della norma EN 62471. In caso contrario sarà necessario effettuare una misura per una valutazione dei rischi fotobiologici.
Le torce ricadono inoltre nel campo di applicazione della direttiva RAEE 2002/96/CE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche); dovranno quindi essere etichettate con il simbolo del bidone sbarrato.
Le torce devono rispettare anche i requisiti della direttiva RoHs 2002/95/CE relativa alle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche oltre al regolamento Reach 1907/2006.
Nel momento in cui la modifica alla direttiva Rohs 2011/65/CE verrà recepita dagli stati membri (Italia comprersa), tale direttiva prevederà la marcatura CE.
Salve, penso che chi immette un prodotto sul mercato deve preoccuparsi della sicurezza del prodotto e per farlo deve decidere quali sono le leggi che lo disciplinano, Lei nel primo commento ha citato alcuni prodotti, nei successivi ne ha citati meno ed in questo cita solo un articolo, cioè la torcia.
Quindi mi chiedo e Le chiedo, cosa vuole sapere se i prodotti devono essere marcati o se io conosco le direttive?
Se il Suo obiettivo è avere la conferma che le torce non devono essere marcate CE, l’ha già trovata quindi non vedo cosa Le serva la mia opinione, segua il consiglio che Le piace di più e immetta le torce in commercio senza marcatura CE, se è un operatore commerciale, oppure decida di chi fidarsi, alla fine è sempre Lei che prende la decisione.
Per le calcolatrici ed i tracher cosa farà? Quelle ricadono o meno nella direttiva di compatibilità elettromagnetica e non solo?
Infine pongo un’altra domanda, la pericolosità della torcia cambia se ha o meno il marchio CE? Non dovendo avere il marchio CE non deve sottostare a nessuna direttiva sulla sicurezza, che tra l’altro la Sua citazione non riporta nemmeno?
Lei è in grado di affermare che una torcia non meglio specificata rientra in quanto sotto riportato?
3. La presente direttiva non si applica alle apparecchiature
che, per loro natura e per le loro caratteristiche fisiche:
a) sono incapaci di generare o contribuire a generare emissioni
elettromagnetiche che superano un livello compatibile con il
regolare funzionamento delle apparecchiature radio e di
telecomunicazione e di altre apparecchiature;
b) funzionano senza deterioramento inaccettabile in presenza
delle perturbazioni elettromagnetiche abitualmente derivanti
dall’uso al quale sono destinate.
Ho chiarito varie volte che il primo obiettivo di questo blog è la sensibilizzazione sul tema sicurezza dei prodotti e non fornire consulenza specifica su un particolare tipo di prodotto, per questo c’è la consulenza, quindi alla domanda:- un prodotto che funziona con corrente elettrica di qualsiasi tipo è soggetto direttiva sulla sicurezza e sulla marcatura CE? Io rispondo: SI.
Se invece la domanda è : ho bisogno di sapere se un particolare e specifico prodotto è soggetto a marcatura CE? La mia risposta è : devo vederlo, conoscerne le caratteristiche e poi darò il mio parere, ed inviterò l’interessato a studiarsi la o le direttive che riguardano il prodotto.
Inoltre se l’interesse è di tipo privato, cioè informazioni su un prodotto acquistato, va pure bene la mia o qualsiasi altra opinione trovata sul web, se invece l’interesse è professionale, spiego sempre che nessuna azione dovrebbe essere intrapresa in base a ciò che si trova su internet, ma bisogna verificare le leggi o chiedere la consulenza scritta e firmata.
La ringrazio per avermi dato la possibilità di chiarire un’altra volta questo punto:NON FIDATEVI MAI DI CIO’ CHE TROVATE NEL WEB!
Cordiali saluti
Il materiale esempio calcolatrici, torcie, alimentate a batteria, con un voltaggio di 5.2 v serve la marchiatura ce?
Salve, rispondo in un colpo solo a tutti e tre i Suoi commenti, peraltro simili anche se non uguali.
Tutti i prodotti da Lei citati devono essere marcati CE, in particolare il satellitare auto (citato solo nel primo commento), se funziona entro la banda pubblica, per essere marcato dovrà avere un certificato da Organismo Notificato che sarà inserito nel fascicolo tecnico.
In ogni caso la risposta la risposta è affermativa c’è obbligo di marcatura CE.
Cordiali saluti.
Buongiorno volevo chiedere un chiarimento sulla strumentazione esempio torce,calcolatrici, tracher, (satellitare auto)microspia gsm che utilizzano solo alimentazione a batteria con un massimo di 5.2 V cosa prevede la normativa CE.
Dovranno essere marchiati CE ?
Grazie
Volevo chiedere una cosa, sono un hobbysta appassionato di autocostruzione di amplificatori audio a valvole, che realizzo per me ad uso personale, pero’ tra conoscenti parenti e amici qualcuno mi ha chiesto se gli potevo realizzare una copia di un’apparecchio che ha sentito funzionare a casa mia o di eseguire modifiche su apparecchi commerciali che gia’ possedevano, gli apparecchi son ben concepiti e con l’intelaiatura a terra, non so come mi devo comportare di fronte a queste domande e se rischio qualcosa legalmente visto che la persona che mi richiede la cosa sa benissimo che sono prototipi realizzati in maniera del tutto artigianale realizzati in base alle sue personali richieste.
Salve, Lei è obbligato a fare la marcatura CE dei prodotti anche se li regala, quindi deve fare molta attenzione perché il livello di rischio civile e penale é notevole, quindi o fa le cose sul serio (sono certo che seriamente le faccia già) e mette in piedi una produzione, oppure é meglio che lasci perdere, il fai da te va bene per sé stessi, quando coinvolge altre persone diventa un’altra cosa, magari interessante e proficua, ma un’altra cosa.
Cordiali saluti.
Buonasera, vorrei produrre una lampada da tavolo, a quali normative e’ soggetta ? grazie
Salve, Direttive Bassa tensione e Compatibilità elettromagnetica
Cordiali saluti
Grazie per la celere risposta Renato
Salve,
i test report di conformità per la marcatura CE possono essere richiesti al produttore? Sono pubblici? Quello che riesco a reperire, per gli apparati di mio interesse, è solo(ad andar di lusso) una Declaration of Conformity firmata, mentre io avrei bisogno dei risultati della campagna di test.
Grazie
Salve, Lei è un utilizzatore finale o un operatore professionale? La differenza è importante, perchè il cliente finale ha diritto ad avere: prodotto, manuale, dichiarazione di conformità, etichetta.
L’utilizzatore professionale deve ricevere gli stessi documenti del cliente finale e può eventualmente richiedere dei test, che però il produttore non è tenuto a darLe.
Cordiali saluti.
mi scusi renato, ma sono io che sono…. un pò tardo, la contatterò sicuramente per quanto riguarda la mia lampada,sto ancora perfezionando il prototipo,grazie ancora e buona giornata.
Spero che il fatto che facciamo consulenza sia chiaro a tutti quelli che visitano il sito, per quanto riguarda la marcatura CE, tenga conto che non si dovrebbe fare alla fine del lavoro, ma dovrebbe partire con l’inizio della progettazione.
Cordiali saluti.
grazie renato,le posso chiedere se lei effettua queste certificazioni o comunque se segue coloro che voglio ottenere il marchio? grazie ancora
Salve, questo è esattamente il mio lavoro e quello dei miei collaboratori, mi preoccupa la Sua domanda (oltre a farmi piacere naturalmente) perchè vuol dire che dal sito non si capisce.
Noi abbiamo scelto di gestire questo blog, per fornire informazioni di tipo generale a tutte le persone, operatori e utilizzatori, che chiedessero informazioni sulla marcatura CE e sulla sicurezza dei prodotti.
Il blog ha lo scopo, secondo le nostre intenzioni, di far conoscere la nostra società di consulenza, la C&C sas che è a disposizione di tutti coloro che necessitano di informazioni più approfondite ed utili per il loro lavoro.
Quindi riconfermando la risposta affermativa alla Sua domanda Le fornisco l’indirizzo a cui rivolgere le Sue richieste carraro@xvoi.net
Cordiali saluti.
grazie mille renato,è stato chiarissimo,buona giornata.
Buongiorno, grazie a Lei ed a tutti quelli che ci seguono e fanno vivere questo blog.
Le ricordo che i prodotti elettrici sono quelli con il livello di pericolo più elevato rispetto al percepito, siamo cioè abituati ad usare l’elettricità e spesso lo facciamo con molta disinvoltura.
C’è poi da dire che purtroppo su questo settore gli amici cinesi sono molto “leggeri” e fanno arrivare sul nostro mercato delle vere e proprie bombe ad orologeria. Tra tutte le non conformità che ho verificato le più numerose e pericolose sono su apparecchiature elettriche cinesi, ad esempio le apparentemente innocue luminarie. Su decine di modelli controllati per conto della G.d.F., ne ho trovati a norme circa il 5%, sul piano del rispetto anche formale della direttiva non ne ho trovato nessuno.
Quindi se Lei deve commercializzare questo prodotto ponga particolare attenzione all’aspetto sicurezza che molto spesso mettiamo dopo quello estetico.
Cordiali saluti.