La marcatura CE degli apparecchi elettrici
L’elettricità muove gran parte dei prodotti che utilizziamo quotidianamente.
La nostra società esegue la marcatura CE delle apparecchiature elettriche e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
Le apparecchiature elettriche sono regolamentate, per quanto riguarda la marcatura CE, dalla direttiva denominata “bassa tensione” e questa dicitura a volte trae in inganno in quanto la bassa tensione va da 50 a 1000 Volts, mentre al di sotto di 50 viene definita bassissima tensione.
La bassa tensione è quindi quella più comune e diffusa dal punto di vista dell’utilizzo e riguarda anche le apparecchiature che funzionano a batterie che si ricaricano con il trasformatore, come i piccoli elettrodomestici portatili, o anche i telefoni cordless.
La marcatura CE consiste dal punto di vista visivo, nell’applicazione sul prodotto del marchio CE, in dimensioni e forma bene definite, mentre dal punto di vista sostanziale essa è costituita dalle seguenti parti:
- Dichiarazione di conformità del prodotto
- Fascicolo tecnico del prodotto
- Manuale di installazione, uso e manutenzione del prodotto
- Procedure formalizzate di produzione che dimostrino nel caso di costruzione di serie la corrispondenza di ogni singolo oggetto ed il campione su cui si sono svolte le indagini per la marcatura
La preparazione del fascicolo tecnico prevede una serie di attività:
- Analisi dei rischi in fase di progettazione, produzione ed utilizzo
- Predisposizione di disegni, progetti, documentazione tecnica di vario genere, dagli schemi elettrici ed elettronici, alla raccolta delle dichiarazioni di conformità dei fornitori
- Relazioni e calcoli qualora ritenuti esplicativi e necessari.
- L’inserimento di una copia del manuale
- Informazioni e dati sui prodotti acquistati
Marchio CE corretto
Va chiarito che mentre il marchio CE, l’identificazione, la dichiarazione di conformità ed il manuale d’uso, devono essere presenti al momento della vendita e fanno parte integrante del prodotto, tutta la rimanente documentazione, peraltro necessaria per una corretta e coerente produzione, deve essere messa a disposizione di un’eventuale ispezione da parte di autorità competente, ma non della clientela.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
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Salve, ma un acquirente, come fa a riconoscere un prodotto pronto all’uso costruito direttamente dal produttore da uno uguale Gemello ma assemblato dal rivenditore senza essere rimarchiato? Cosa si deve chiedere, al venditore, a garanzia che l’oggetto non sia un assemblaggio. Come si fa a distinguere il marchio CE degli oggetti sfusi dal nuovo marchio CE dell’oggetto assemblato ?
” lo può usare solo per hobby e a casa sua”
Quindi deduco che, un elicottero radiocomandato NON CE non si possa usare nemmeno in un campo volo.
Con buona pace di tutti gli hobbysti che assemblano e spesso acquistano direttamente in Cina.
La ringrazio molto per la sua disponibilità per i chiarimenti che mi ha dato.
Ho imparato e avuto più certezze con 2 domande e due risposte su di un blog da una persona competente che non 2 giorni passati in una fiera dove ho sentito solo BLA BLA BLA. Ci sarebbe da scrivere per ore, mi limito solamente a direLe che la parola ” Marchio CE” non l’ho mai sentita. Eppure il tema centrale della fiera era ” SICUREZZA”.
Grazie a Lei ho evitato e eviterò in futuro incauti acquisti.
Grazie infinite.
Cordiali saluti.
Giuseppe
Il prodotto da Lei indicato in quanto ha “parti mobili senza ausilio di forza umana” rientra a tutti gli effetti in direttiva macchine e come tale deve essere marcato.
Nelle macchine non esiste prodotto unico o di serie, una macchina deve essere sicura, sia che sia una, sia che siano mille.
I questo caso parliamo di prodotti che possono diventare estremamente pericolosi e che possono essere disciplinati anche dai regolamenti dell’aviazione civile, se parliamo di droni con telecamere per riprese, argomento di cui mi ha parlato qualche giorno fa un altro “cliente” (per me siete tutti clienti e come tali Vi tratto).
Ammesso (per assurdo) che il prodotto non si faccia rientrare in alcuna direttiva che regola la marcatura CE, ciò significa che può essere costruito ed utilizzato senza alcuna precauzione? Il buon senso dice di no, la legge dice di no (2001/95/CE Sicurezza generale dei (TUTTI) prodotti), quindi è evidente che chi acquista, assembla, utilizza un oggetto volante (elicottero, aereo, drone) si assume nei confronti degli altri e davanti alla legge delle precise responsabilità e l’infrazione comporta da 6 a dodici mesi di condanna (in carcere non ci va nessuno, solo i poveracci) e da 10 a 50 mila euro di multa (questa mi suona meglio, per uno Stato affamato che ci vede solo come potenziale cibo fiscale).
In ogni caso Lei riporta una situazione generalizzata e palese, si parla di sicurezza e non la si applica, soprattutto perchè non si persegue la sicurezza oggettiva, ma la documentazione a propria discolpa, vedi infatuazione da certificati che colpisce il nostro popolo, peggio di una epidemia di raffreddore.
Però il raffreddore lo si prende gratis, mentre i certificati (inutili) si pagano e salati, evidentemente a noi italiani piace mettere il sale nella vita e ricordando Tonino Guerra, potremmo dire con un pò di triste ironia: i certificati sono il sale della vita.
La ringrazio per l’attenzione e l’attendo sul blog.
Cordiali saluti
ing. Carraro
P.s. La informo che abbiamo deciso di inviare gratuitamente a tutti coloro che faranno commenti utili sul blog la nostra penna, se ci invieranno il loro indirizzo a carraro@xvoi.net. Se vuole Lei potrà essere il primo.
Salve, la ringrazio per l’immediata risposta. Per essere sicuro che ho interpretato bene le sue risposte. se me lo concede. Le rubo ancora qualche minuto.
Se ho inteso bene chiunque acqusti 2 o più oggetti ad esempio meccani elettrici ed elettronici, anche se già marchiati CE e li assembla diventa il costruttore di una nuova macchina e quindi va richiersto un nuovo marchio CE.
Nel caso non fosse rimarchiato, potrebbe essere sequestato dalla guardia di finanza come oggetto non sicuro.
Ho interpretato correttamente?
Quello che non mi è chiaro è:
Se invece di essere stato assemblato per vendita fosse assemblato per uso professionale e personalmente bisogna rimarchiarlo CE o non è necessario ? Nel caso non fosse necessario, lo può usare solo il costruttore oppure anche altri eventuali collaboratori?
Mi scuso di nuovo se mi sono permesso di chiederLe questi ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Giuseppe
Il prodotto ottenuto deve essere marcato CE in ogni caso, a meno che Lei non lo usi solo per hobby a cosa Sua e lo usi solo Lei.
Qualsiasi utilizzo per lavoro, obbliga alla marcatura CE.
Per il resto ha compreso tutto correttamente.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno ingegnere, abbiamo realizzato un albero ad energia solare [www.tsun.it] monta pannelli solari per 30 watt, circuito elettrico a 9 volt e trasformatore di uscita in prese usb a 5 volt per la la ricarica di telefoni cellulari e tablet, ho letto che i circuiti a bassissima tensione non necessitano di nessuna certifcazione, potrebbe darmene conferma ? La ringrazio molto. Giuliano Borsari
Salve, Lei ha letto bene, NON è necessaria alcuna certificazione, salvo comunque dimostrare e/o dichiararne la conformità alle pertinenti direttive.
ATTENZIONE: no certificato NON significa: no marcatura CE, che invece è obbligatoria sempre e comunque per questi prodotti.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buon giorno,
dovrei acquistare un DRONE che poi userei personalmente per uso lavorativo.
Il Drone verrà acquistato dall’importatore ufficiale italiano ed è così composto: ” un Telaio con i relativi motori e cablaggi già assemblati dal produttore cinese. Una centralina elettronica composta da 2 a 4 pezzi. Il tutto venduto in Kit di montaggio.
Il mio unico compito sarebbe quello di fissare la centralina sul telaio del Drone e inserire le varie spinette nei rispettivi morsetti e il relativo collaudo finale. Collegare la batteria accendere il trasmettitore ( non presenti nel kit) ed effettuare il collaudo finale.
I miei dubbi sono questi:
1)Il venditore è obbligato per legge a rilasciarmi tutte le informazioni tecnico costruttive elettriche e meccaniche e tutte le certificazioni che l’ente preposto al controllo sull’uso dei droni mi chiede per poterlo usare in ambito lavorativo?
L’ente preposto a cui dovrei inviare della documentazione può chiedermi di autoprodurre autonomamente certificazioni nel caso in cui il venditore/produttore non è tenuto per legge a fornire a chi assembla questi kit.
Una volta eseguito l’assemblaggio quale certificazione dovrei produrre ? Solamente la dichiarazione di conformità per aver assemblato il Drone seguendo le direttive del produttore, oppure annche la dichiarazione di incorporazione? oppure altre o nessuna?
Nel caso in cui dovessi acquistare lo stesso KIT da un venditore non europeo anzichè da uno italiano cambierebbe qualcosa?
Se invece di farne uso personale lo assemblo per venderlo, con regolare fatturazione, la procedura sarebbe la stessa?
In poche parole, chi assembla questi kit di montaggio per uso personale come gioco o professionale lavorativo oppure per vendita lo può fare o è fuori legge ?
Una sua eventuale risposta, precisa e chiara come Lei sa sempre fare, aiuterebbe a fare un poò di chiarezza a moltissime persone. In attesa la ringrazio anticipatamente e porco cordiali saluti. Giuseppe
Salve, senza entrare nel merito della Sua applicazione, piuttosto specifica, Le fornirò alcune informazioni di carattere generale, che penso potranno esserle utili, nel caso lo ritenesse opportuno potrà richiedere una consulenza dedicata.
1 se acquista un prodotto in UE, quindi anche in Italia, esso deve essere marcato CE, avere il manuale in italiano, la dichiarazione di conformità e l’etichetta CE.
2 se lo stesso prodotto lo importa, la marcatura CE con tutti i documenti connessi, che non sono solo quelli sopra elencati, la deve fare Lei
3 se modifica un prodotto acquistato, facendo qualsiasi intervento, Lei deve marcare il nuovo prodotto perché diverso da quello acquistato, il prodotto finale non è il kit.
4 per fare la marcatura CE di questo prodotto le sole parti che oltre alla marcatura necessitano di certificato sono quelle dedicate alle comunicazioni radio, ma ritengo che non le produca Lei, quindi dovrebbero già essere state certificate da chi le ha marcate.
5 i documenti da rilasciare con il prodotto sono quelli indicati in precedenza, ed ovviamente anche quelli che ne consentono un corretto utilizzo, se gli schemi elettrici sono indispensabili per il montaggio, dovranno essere forniti, altrimenti è una scelta commerciale e non un obbligo.
6 le richieste dell’ente che autorizza al volo devono essere valutate nello specifico e non in modo generico, quindi non posso esprimermi in merito.
Ritengo di aver affrontato tutti i punti da Lei indicati, per entrare in maggiori dettagli dovrei conoscere il prodotto e le documentazioni disponibili, non posso essere più preciso sulla base di una descrizione generica e senza documenti o foto.
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Buongiorno, potrebbe cortesemente aiutarmi a capire se un motore elettrico in media tensione (6000 Volts), (trattasi di motore verticale per pompa ad asse verticale) importato dalla Corea del Sud, necessita di marchio CE ? la marcatura CE si applica anche al medio (o alto che dir si voglia) voltaggio ? Ovvero c’è un limite di voltaggio oltre il quale la marcatura CE non è piu necessaria ?
Infine : se c’è quel limite, esso riguarda solo il voltaggio, oppure c’è un limite(un tetto) anche per i valori di potenza (Kw) oltre cui non si applica la marchiature CE obbligatoria?
Grazie in anticipo, buona giornata.
Andrea.
Buongiorno, la direttiva bassa tensione regola ed richiede la marcatura CE sui prodotti elettrici operanti nell’intervallo da 50 a 1.000 volt in corrente alternata e da 75 a 1.500 volt in corrente continua.
Ritengo dipenda dal fatto che difficilmente al di fuori di questi intervalli possano esserci prodotti destinati al grande pubblico o ad utilizzatori professionali di normale attività.
Ritengo che l’impiego di questo prodotto sia altamente selettivo e sia disciplinato da norme di prodotto ben precise e dall’intervento di tecnici professionisti che ne decidono uso e condizioni d’uso.
La marcatura CE di questo prodotto non è dovuta, lo sarà eventualmente per la pompa su cui andrà installato.
Il limite di voltaggio è quello che determina in questo caso la NON applicazione della direttiva Bassa Tensione, probabilmente sarà necessario ragionare in ottica direttiva macchine, ma il motore elettrico da solo (tutti i motori elettrici) non è considerato macchina.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Buongiorno Ingegnere,
stiamo valutando se vale la pena modificare delle plafoniere esistenti per addattarle all’inserimento di corpi luminosi a led. Quindi non trattasi di nuovo prodotto ma modifica di prodotto esistente. In questo caso che tipo di “messa a norma” è richiesta? marcatura CE, certificazione (che non mi è chiaro cosa s’intenda esattamente)?
Grazie
Buongiorno, la differenza tra marcatura CE e certificazione Le sarà chiara se leggerà il mio ultimo articolo http://www.marcaturace.net/iso-9001-2008/repetita-juvant-purtroppo-si.
Il prodotto così come intendete modificarlo deve essere sottoposto al processo di marcatura CE, il che non significa necessariamente apporre il marchio CE sui prodotti, ma produrre tutta la documentazione (fascicolo tecnico) prevista dalla legge.
Spero che la risposta sia esaustiva.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera
sono in procinto di produrre uno strumentino che legga due tensioni e mi dia un valore differenziale su un display. Lo strumento sarebbe alimentato con un alimentatore esterno 220v con uscita da 12v in continua già provvisto della sua certificazione CE. Devo certificare anche il mio strumento per poterlo vendere o non è necessario?
Ringraziandola anticipatamente colgo l’occasione per porgerle Cordiali Saluti
Andrea
Salve, la risposta alla Sua domanda è SI!
Lei realizza un prodotto nuovo ed il fatto che utilizzi componenti già marcati CE agevola il lavoro di marcatura ma non lo sostituisce.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Gentile Ing.Carraro, ho recentemente importato dalla cina un laser a diodo per depilazione.Il dispositivo e’ ad uso esclusivo estetico essendo stato programmato con i parametri indicati dal Decreto 110/2011,SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 21b.Il produttore mi ha fornito un certificato di conformita’, credo “superiore” in quanto il dispositivo puo’ essere programmato all’origine con potenze e parametri propri del medicale.La mia domanda e’ la seguente: posso autocertificare il macchinario come dispositivo estetico in quanto soddisfa i requisiti come al n.21b?Sono obbligatorie prove di laboratorio?Mi puo’ eventualmete dare una mano con il manuale e il fascicolo tecnico, se necessari?
Ringrazio anticipatamente
Diego
Salve, ciò che Lei chiede come “possibilità” è invece un obbligo, Lei DEVE fare la marcatura CE di questi prodotti.
Il fatto che il produttore Le fornisca un certificato come dispositivo medico può essere un danno anziché un vantaggio, perché si comprende che il prodotto non è destinato solo all’estetica, ma anche all’utilizzo medico e questo prevede un altro tipo di procedura per la marcatura CE.
Le apparecchiature per estetica sono considerate semplicemente “elettriche” e non devono avere alcun tipo di utilizzo medico.
Le invierò separatamente un preventivo per la nostra eventuale consulenza.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Ing. Carraro;
collaboro da esterno con una società di impiantistica, iscritta alla camera di commercio, che si occupa di fotovoltaico.
Si è pensato di realizzare un’ applicazione del fotovoltaico previa progettazione di una scheda PCB. Il lavoro è stato terminato accompagnandolo con la stesura di una relazione tecnica del progetto. Precisando che il sistema è stato previsto essere alimentato da generatore fotovoltaico ed a bassissima tensione (25V), come dovremmo muoverci per provare a commercializzarlo?
Grazie
Salve, il prodotto deve essere marcato CE, se poi debba rispettare anche la direttiva bassa tensione lo si stabilirà in base alla tensione di impiego.
Nel caso sia di Suo interesse, potremmo fornirLe un preventivo se ci fornirà maggiori dettagli usando la mail carraro@xvoi.net
Cordiali saluti
ing. Carraro
Egr Ing Carraro
Mi sono recentemente trovato ad offrire ad un cliente un connettore per elettrovalvola.
La tensione nominale è 24VDC.
Il prodotto non risulta essere marchiato CE , al che la cosa mi ha insospettito.
Chiedendo lumi al fornitore (tedesco) mi viene indicata la normativa 2014/35/EG che in poche parole dice che la certificazione e la marchiatura CE è obbligatoria solo se la tensione è superiore a 50VAC o 75VDC.
è una informazione attendibile e corretta ?
Grazie
Cordiali Saluti
Maurizio
Salve, la direttiva citata è la nuova edizione delle direttiva bassa tensione, quindi niente di nuovo.
Ammesso che la valvola funzioni in un sistema privo di tensione di rete (mi piacerebbe vederlo), essa comunque deve rispettare almeno altre 3 direttive che ne rendono obbligatoria la marcatura CE, quindi i Suoi sospetti sono fondati ed il fornitore in buona o mala fede Le ha raccontato una frottole.
Nel mio account di skype ho scritto “lo stupido è colui che parla di cose che non conosce” se poi parlandone ci guadagna oltre che stupido diventa disonesto.
L’elettrovalvola normalmente è inserita in un sistema in cui prima o dopo si incontra la bassa tensione (125,220 o 380 comunque da 50 a 1.000 VAC), quindi ci entra quasi sempre, ma ipotizzando che tutto funzioni a batteria ?????? il costruttore non dovrebbe ignorare le altre direttive che lo obbligano alla marcatura CE, ad esempio se va installata in una macchina, subentra la direttiva macchine, se è un sistema in pressione (centralina oleidraulica) entra anche la PED, ma ce ne se sono ancora a prescindere dall’impiego specifico.
Le consiglio di cambiare fornitore, con questo è meglio lasciare perdere, almeno se deve farsi prendere in giro, che sia italiano.
La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Grazie per la sua pronta risposta.
Ho scoperto che in UK sono i “city council” in pratica i consigli municipali ad occuparsi della questione tramite i “Trading standards”, “…Our job is to protect consumers and honest traders by ensuring that trade is carried out lawfully, fairly and safely “.
Ho inviato alla ditta inglese un link alla normativa CE e la e-mail dei trading standard di Bristol e , miracolo, ora sono disponibili .
Salve, chissà perchè quando si chiamano in causa l’autorità, in tutti i Paesi le persone diventano più disponibili??????
Auguri.
Ing. Carraro
Buongiorno Ing, Carraro,
lo scorso Gennaio ho acquistato da una ditta del Regno Unito con sede a Bristol una stampante 3D, la ditta mi ha fatto regolare fattura ma la consegna che doveva avvenire entro un mese è slittata all’ inizio di Giugno .
Il prodotto alimentato a 220 volts è destinato al mercato consumer mi è arrivato privo di manuale di istruzioni e di qualsiasi etichetta recante le caratteristiche elettriche o la marcatura CE .
Alcune parti metalliche sono soggette a dispersioni elettriche , ho misurato con il tester da 92 a 220 Volts con amperaggio di 70 – 100 ma .
Alle mie rimostranze la ditta inglese mi ha invitato ad aggiungere un cavo di messa a terra, al mio rifiuto di modificare l’apparato e conseguente richiesta di rimborso previa spedizione al mittente perchè il prodotto non è conforme alla normativa vigente , la ditta inglese si è semplicemente rifiutata adducendo la scusa che in Italia la normativa è diversa e che comunque si trattava di una versione pre produzione .
Cosa mi consiglia di fare ?
C’è un ente a cui denunciare l’accaduto ?
Cordialmente
Luca
Salve, purtroppo quello che è successo a Lei dimostra che i “furbi” non sono solo gli italiani, oppure che questo è un italiano trasferitosi in Inghilterra.
In Italia Lei potrebbe rivolgersi alla G.di F. o alla Tributaria, non so quale sia l’equivalente in UK, ma ritengo ci sia.
Provo a prendere contatto con l’ambasciata inglese in Italia o quella italiana in UK, sinceramente non saprei cosa’altro suggerirLe.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Come per tutto nella vita si deve prendere spunto da un parere, commento od opinione in maniera critica e porsi sempre la domanda con la risposta più difficile: perché? Come ben dice molti prendono per “oro colato” ciò che trovano sulla rete. Ma per fortuna non tutti! Ad ogni modo, a parte il mio caso specifico, non so se esiste un metodo, un approccio per valutare il lavoro che si fa nel preparare il processo di marcatura CE? Penso che possa essere interessante come strumento di correzione se usato in maniera critica.
Auspico che anche queste mie parole possano essere d’aiuto.
Saluti
Fabio
Sarei ben felice di constatare che molti anche se non tutti, ragionassero come Lei, purtroppo la semplice domanda: perchè se la pongono pochissimi. Ad esempio è un argomento per me quotidiano quello dei “certificati” per i quali NESSUNO si chiede: perchè li devo avere? a cosa servono? sono proprio necessari? Ed invece si buttano a pesce all’acquisto di pezzi di carta, spesso taroccati, cioè privi di alcun significato e costrutto, vere e proprie bufale, e non si preoccupano di capire cos’è la marcatura CE e se essa può essere veramente rappresentata da un pezzo di carta, fornito a pagamento da qualcuno che a volte non vede neppure il prodotto.
Per venire alla Sua domanda, l’approccio alla marcatura CE è in realtà molto semplice per i produttori, dato che loro partono dalle cose concrete, cioè i prodotti per arrivare a formalizzare ciò che già fanno per realizzarli.
Per gli importatori la cosa è diversa, perchè in realtà devono mettere assieme della documentazione che li coinvolge solo come raccoglitori di documenti che illustrano l’attività di altri, che non conoscono e di cui non sanno praticamente nulla.
Per fare la marcatura CE del Suo prodotto Lei deve partire dal prodotto, e pensare in base a quali conoscenze Lei lo progetta e lo produce.
Se queste conoscenze non ci fossero, non si comprenderebbe come possa essere realizzato il prodotto, se invece come quasi sempre accade ci sono, basta tirarle fuori e valutarne o ricercarne l’origine. Perché ho fatto questa scelta di materiali? Perché ho scelto questa soluzione progettuale? Perché ho deciso che esegua queste operazioni? Ecco anche nella marcatura CE il produttore si deve porre molti perchè, forse l’importatore se ne deve porre di diversi, ad esempio partire dal più importante: perchè faccio l’importatore?
La marcatura CE altro non è che la documentazione del ciclo di vita del prodotto, dalla sua ideazione fino allo smaltimento, passando per tutte le fasi intermedie, una sorta di ISO 9001, però con l’obiettivo della sicurezza anziché quello della soddisfazione del cliente.
Questo è l’approccio A MIO AVVISO corretto per affrontare la marcatura CE.
Le auguro buon lavoro e La saluto cordialmente.
ing. Carraro
Sicuramente devo decidere se andare avanti in “fai-da-te”, “fai-per-me” o “non fare niente che ti conviene di più”! Avendo letto molti ma non tutti i post precedenti non ho chiesto un elenco di…, ma un consiglio su dove o come cercare, e può anche valere in generale per chi legge, le norme di riferimento per chi ha poche risorse e sceglie la prima delle opzioni appena elencate. Ed ancora: c’è o ci sarebbe uno strumento, un metodo che possa indicarmi/ci, anche in maniera indicativa, se quelle che stiamo scegliendo siano corrette? Ad esempio una check list o diagrammi o non so cosa?
E’ raro che io scriva su di un blog, proprio perché spesso passa molta differenza tra ciò che si pensa di dire e ciò che viene letto… ma questo è off-topic
Complimenti per il blog e saluti.
Ovviamente condivido le Sue riflessioni, che richiamano “l’uno nessuno e centomila”, perché si vuole esprimere un concetto e magari se ne comunica un altro.
La mia risposta “ristretta” non deriva dalla volontà di relegare le risponde alla sola consulenza pagata, ma da un rispetto degli altri che siano clienti o meno.
Fornire risposte che possano essere interpretate come “pareri tecnici” più o meno esperti, significa mettere chi li legge in condizione di fare delle scelte in base a quei pareri ed esporsi quindi a dei rischi.
A me non costa nulla, aggiungere RoHS, RAEE, progettazione eco compatibile, direttive sul trattamento delle acque, ma devo aggiungere che come tutti coloro che anonimamente o meno scrivono su internet, io sono altrettanto inaffidabile, perché Lei e tutti quelli che mi leggono, non avete strumenti di controllo nei miei confronti e soprattuto nessuna salvaguardia.
Anche queste sono ragioni che ci hanno spinto a pubblicare i video, perché pensiamo che metterci la faccia renda un po’ più credibili, dipende poi dal valore che uno attribuisce alla propria faccia.
Noi abbiamo sempre affermato che il fai da te è una possibile soluzione, ma è opportuno applicarla seguendo le fonti ufficiali e non un fortunoso Ing. Carraro, trovato su internet, perché questo è sempre e comunque a Vostro rischio.
Chi sta dietro un blog non ci rimette mai, e qui i paragoni ci porterebbero lontano, quindi preferisco fermarmi.
Se Lei desidera avere ulteriori informazioni, mi contatti pure alla mail personale, mi fornisca maggiori dettagli e Le fornirò risposte precise, poi quando dovessimo entrare nel campo della consulenza La avviserei preventivamente.
Spero che continui a visitare i blog, almeno il nostro, se lo ritiene degno di nota e di credibilità, in ogni caso La ringrazio per i complimenti.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve ing. Carraro,
sto pensando di produrre una piccola serie artigianale di produttori di acqua pura per uso di laboratorio, con il principio dell’osmosi inversa e letti misti. Quello che risulta difficile è capire quali norme sono applicabili e quali no.
Ho iniziato a fare una lista delle possibili necessarie ai fini della marcatura CE: Bassa Tensione, EMC (se uso alimentatori elettronici?) e PED. Le ho pensate tutte?
Grazie anticipatamente.
Salve, mi pare che sia partito bene e quelle che ha individuato sono corrette, CE ne sono anche altre, ma come ho scritto altre volte questo non è un sito di consulenza, la quale presuppone un incarico e l’assunzione di responsabilità da parte di chi la eroga.
Sarebbe troppo semplice fare bella figura e darLe le risposte sapendo che tanto ci rimette solo Lei, se sono sbagliate.
In questo sito parliamo di questioni generali relative alla marcatura CE, per le questioni specifiche come la Sua, abbiamo il servizio di consulenza.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
La ringrazio per la risposta. Tutti i componenti sono marchiati CE così come evidentemente i fili elettrici e relativi connettori. In realtà, di un componente (Power Bank costruito ad hoc) ho solo un preventivo per la prossima certificazione. Posso richiedere un preventivo di massima? Che informazioni vi dovrei fornire in tal caso?
Chiedevo nello specifico se serve la certificazione tecnica di assemblaggio dei due componenti (filo + connettore) già marcati Ce.
Grazie ancora.
Salve, come Le ho già detto avere la marcatura CE dei componenti è un fatto positivo, obligatorio per i produttori dei componenti stessi, ma non è sufficiente per poter considerare il Suo prodotto già marcato CE.
Mettere assieme 10 prodotti marcati CE non significa ottenere un prodotto marcato CE, ed è il “mettere assieme” che fa nascere l’esigenza della Sua marcatura CE, perchè Lei deve garantire per quel “mettere assieme”.
Un prodotto non è la semplice somma dei componenti, altrimenti il Suo prodotto lo potrei fare anch’io, non si tratta di sommare componenti, ma di unirli in modo inteligente e mirato ad un obiettivo, questo percorso è la marcaura CE.
Per i fili ed i connettori non è necessaria la certificazione, ma mi creda Lei la certificazione non ce l’ha neppure per gli alri componenti, essi sono marcati CE, NON certificati.
Le invierò privatamente il preventivo per la nostra assistenza sulla marcatura CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, pongo una domanda di carattere industriale:
sto per mettere in commercio un prodotto elettronico di cui curo la progettazione. E’ certificato per quanto riguardo i singoli componenti mentre necessita di una connessione dei cavi elettrici tramite morsetti faston. Gli operai cureranno anche l’assemblaggio di questi componenti (stringere i filamenti nel morsetto del connettore).
La mia domanda è: l’atto di connessione fili-connettori deve essere certificata da un ente terzo o è autogestibile?
Grazie
Salve, il prodotto deve essere marcato CE, ovvero sottoposto a tutte le procedure previste dalla direttiva che regola questo prodotto.
Tutto può/deve essere eseguito dal produttore (cioè Lei) senza necessità di alcuna certificazione, meno che non sia ricetrasmittente.
In ogni caso anche se fosse necessaria la certificazione, la marcatura CE è un obbligo non eludibile ed è proprio del produttore.
La nostra società fornisce consulenza sulla marcatua CE.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve ingegnere
Le chiedo cortesemente un chiarimento riguardo come devo comportarmi con apparecchi a 12v! Sono in fase di progettazione di un prodotto che alla fine non è altro che un assemblato di vari componenti già marchiati ce (alimentatore e motori) in 12v.
Cosa dovrei fare x vendere al pubblico?
Grazie in anticipo
Salve, per immettere il prodotto sul mercato Lei deve fare la marcatura CE del Suo prodotto, che non è la semplice somma di vari prodotti, altrimenti lo saprei fare anch’io.
Il Suo prodotto è qualcosa che Lei ha progettato e costruito, con la Sua capacità ed in base a precise scelte, la marcatura CE è anche e non solo, la dimostrazione della correttezza di ciò che Lei ha fatto.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro
Vorrei sottoporle un quesito ,io ho realizzato un prototipo di un asta microfonica motorizzata, utilizzando un attuatore elettrico a 12volt per alzare ed abbassare un microfono di un oratore pubblico, comandato da un piccola scheda relè da me realizzata, all’interno è montato un alimentatore da 220v trasformando in 12volt. Tutto protetto da fusibili e quando previsto dalla legge. Questo tipo di macchina e soggetta a marchiatura ce? i dati di targa sono obligatori tipo per identificare le caratteristiche stesse della macchina?oppure posso auto certificare il prodotto realizzato? Grazie
Salve, la marcatura è certamente obbligatoria, giustamente Lei parla di macchina, ma si potrebbe parlare anche di elettroattuatore, non cambia nulla perché l’analisi dei rischi porta comunque agli stessi risultati.
Dovrà predisporre il fascicolo tecnico completo.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buonasera Ing. Carraro,
abbiamo recentemente acquistato dei contattori per corrente continua, con bobina a 48Vdc, e contatti di potenza con corrente nominale di 80A, per un veicolo elettrico con batterie a 48Vdc. Ci siamo accorti, forse troppo tardi, che questi contattori non riportano il marchio CE. Chiedendo la dichiarazione di conformità CE al rivenditore italiano, ci ha risposto che non c’è, e che tanto per questi prodotti non è richiesta!
Siccome secondo me si tratta di una apparecchiatura elettrica, (nella stessa gamma ci sono anche contattori per tensioni fino a 160V) secondo me questo apparecchio non potrebbe essere commercializzato in Europa.
Se vuole vederlo il prodotto è questo
http://www.schaltbau-gmbh.com/en/Products/Contactors/DC-contactors-for-battery-powered-vehicles/C100-Series/
Poiché noi dovremo effettuare la certificazione CE del veicolo, mi sa che la responsabilità di quel contattore ce la prendiamo noi…
Lei che ne pensa?
Grazie
Cordiali saluti
Salve, penso che Lei abbia ragione e penso che il Vostro fornitore sia quanto meno ignorante, ma forse dovrei usare altri aggettivi, proprio quelli che gli amici europei generalmente affibbiano a noi.
Come vede in campo di marcatura CE tutta l’Europa è paese.
Certamente la responsabilità sarà Vostra, anche su questo componente come su tutto il prodotto che Le ricordo va marcato CE, se non è veicolo stradale.
La saluto cordialmente
ing. Carraro