La Sanità del dott. Sottile
Confondere gli aspetti tecnici e di legge crea moltissime disparità, ma è attualità.
Se volessimo essere un po’ egocentrici potremmo dire: Ancora una volta ha vinto Davide, oppure Marcaturace – Istituzioni = 1-0.
Noi collaboriamo “pro bono” (gratis) con tutti i rappresentanti delle istituzioni che si occupano di marcatura CE e che hanno la modestia di contattarci, altri invece, certi delle loro ragioni vanno per la propria strada e con queste ci troviamo spesso su rotte conflittuali. Peccato che chi paga per gli errori non sia chi sbaglia, ma sempre e solo il cittadino, in questo caso nella veste di importatore.
Abbiamo spiegato più volte che una ago da tatuaggio NON è un dispositivo medico, nessuno ci ha mai spiegato cosa cura, però al momento dell’importazione in alcune dogane viene richiesto il NOS (nulla osta sanitario), che detto per inciso è una invenzione di qualche buontempone ministeriale, assolutamente non prevista da alcuna legge europea e con la legge europea in palese contrasto.
Il NOS, guarda caso, prevede l’esborso di un balzello di svariate decine di euro, per i dispositivi medici importati.
Tale balzello, del tutto illegale come del resto lo è il NOS, è un modo spicciolo per fare cassa, senza che alcun controllo sia eseguito su nulla e senza che tutto ciò sia previsto da uno straccio di legge europea, ma si sa noi italiani siamo creativi.
L’importatore paga e tace, scaricando poi i costi sul cliente finale, chi glielo fa fare di mettersi contro alle istituzioni?
Che passi il NOS per i dispositivi medici, è un’illegalità, ma almeno ha un riferimento, ovvero i dispositivi medici, ma che per fare cassa si dichiarino dispositivi medici degli aghi per tatuaggio, proprio non convince nessuno.
Abbiamo a suo tempo spiegato tutto questo ad una nostra malcapitata cliente che aveva appunto degli aghi per tatuaggio bloccati a Malpensa (in nomen omen).
Comprendiamo che il normale cittadino di fronte alla scelta: ha ragione l’istituzione che mi chiede il NOS (che devo pagare, tra l’altro) o ha ragione lo sconosciuto e privatissimo ing. Carraro, possa avere dei legittimi dubbi. Chi sono io per contestare Ministeri, Dogane, Istituzioni? Nessuno.
Ma un Nessuno che le leggi le studia e le spiega, senza aggiungere nulla e senza interessi di parte, la signora Michela non mi ha pagato per la consulenza sugli aghi bloccati in dogana, invece ha pagato l’obolo per il NOS su un NON dispositivo medico.
Leggete la mail della signora Michela e la risposta ricevuta da un funzionario, ogni aggiunta è superflua.
Buonasera Ing. Renato
La dogana di Malpensa ha rivisto la propria posizione con rispetto all’importazione degli aghi da tatuaggio come dispositivi medici. Naturalmente mi hanno chiesto i soldi e non mi danno il certificato e nemmeno il rimborso ma almeno era l’ultima volta.Una piccola vittoria molto importante per me, le allego la comunicazione sperando di farle cosa gradita.
Grazie e buona giornata
Michela
Buongiorno gentile cliente,
la presente per informarla che la Sanità Aerea in ultima analisi valuta fuori vigilanza l’importazione di aghi per tatuaggi che non siano certificati come dispositivi medici.
Qualora quindi sia il suo caso, la invitiamo a darci ulteriore conferma di ciò per procedere con annullamento della richiesta nos, che comunque non le darà modo di ricevere alcun rimborso, ma che le servirà sicuramente per le p.v. spedizioni di medesimo materiale.
grazie
cordiali saluti
lettera firmata
Ecco infine cosa scrive la Sig.ra Michela in merito a chi dare la fiducia
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Buonasera Ing. Carraro,
purtroppo la mia felicita’ per la dichiarazione della dogana era effimera. Un nuovo carico di aghi e’ attualmente bloccato per controlli e verifiche dal 24 dicembre.Ora e’ stato liberata ma sono a mio carico tutte le spese di magazzino e i controlli stessi. Mi verra’ consegnato il 22 quindi quasi un mese dopo. Era un carico abbastanza grande arrivato in container. Temo la fattura dello spedizioniere che mi ha detto che sara’ alta. Sullo spedizioniere non ho dubbi che abbia lavorato nel modo piu’ celere possibile e so’ che sono onesti.
Mi consiglia di pretendere il nome di chi si e’ occupato della mia pratica?Come faccio a sapere in quanto tempo si sarebbe dovuto espletare il controllo?Sono sempre tre giorni?
Dove si denunciano le irregolarita’ procedurali l’ho visto in un consiglio in un altro articolo quindi seguiro’ quello.
Sono arrabbiata ma anche stanca, faccio di tutto per lavorare e crescere i miei bimbi ma mi sta’ mancando serenita’ e comincio a vacillare 🙁
La ringrazio, buona serata
Michela
Per il Signor Luca, nessun problema, grazie per le scuse. Per il punto uno che tocca nella sua prima email la risposta era di un intermediario, una ditta a cui fedex conferisce l’incarico di importazione tra cliente e dogana,…dalla dogana nulla di scritto come gia’ aveva intuito. Buona serata Michela
Salve, prima o dopo ci sarà qualcuno che inizierà una battaglia legale contro questo schifo?
Le associazioni dei consumatori si agitano solo quando è tempo di elezioni per piazzare questo o quello in Parlamento ed unirsi al banchetto oppure possono occuparsi anche di questi problemi? Chissà?
Lei potrebbe inviare un resoconto di quanto Le è capitato a Liberazione Italiana, a cui comunque noi segnaleremo questo scempio.
Il responsabile è un signore che si da da fare, ovviamente a titolo personale, come noi. In Italia funzionano solo le iniziative personali.
I giorni di passaggio in dogana sono sempre tre, tutti gli altri sono solo abuso.
Se vuole Le fornisco il nome di un avvocato (donna) che collabora con noi.
In questo Paese sembra siate le sole ad avere gli “attributi”.
Con l’occasione prenderò spunto da questo nuovo episodio per un nuovo intervento.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno,
chiedo scusa ala signora Michela (che non conosco ma poco importa le ho dato della disonesta indirettamente), perchè leggendo male ho capito una cosa per un altra; rileggendo ora ho capito il senso di questa parte del suo articolo che ho frainetso.
saluti
Luca
Salve, chissà perché tra le persone oneste è sempre facile chiarirsi.
Grazie per la precisazione anche a nome della Sog.a Michela, ma era chiaro l’equivoco,
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buonasera,
veramente interessante questo articolo, trovo ci siano delle anomalie comportamentali in questa faccenda che elenco:
1 – la dogana che mette nero su bianco qualcosa? e dice “ci siamo sbagliati ma i soldi del mullaosta me li tengo?” forse era meglio il solito silenzio o muro di gomma…
2 – il cliente invece che ringraziarla soltanto(cosa senz’ altrto gradita ci mancherebbe) se magari le pagava il suo compenso era meglio.. visto che poi da quello che scrive sembra tutto “soddisfatto” di essersi fatto “rapinare” i soldi dalla dogana..
ah già.. l’ importante era avere la merce libera…
Distinti saluti
Salve, ovviamente nulla da dire sui Suoi commenti a proposito della dogana, disonesti e spudorati, questa è la sintesi.
Mi ricorda molto un episodio capitato ad un mio amico commerciante di mobili antichi.
Un giorno si presentò da lui un signore distinto, di chiare origini sicule (ma questo dettaglio rende solo più simpatica la cosa, Felice Maniero era di origini squisitamente venete, quindi nessuna valutazione di tipo regional-razzistico, i delinquenti come si vede stanno ovunque), questo signore, dopo aver scelto un mobile di suo gradimento lo fece caricare sul furgone con cui era arrivato e con “un’amichevole” pacca sulla spalla disse:- Amico, siamo a posto così!–
Ecco mi sembra che con diversa coloritura (quello da me citato è molto più folkloristico) i due episodi siano identici.
Per quanto riguarda la signora, invece Lei si sbaglia, ma un po’ è colpa mia.
Questa è una mia cliente alla quale abbiamo fornito la consulenza sulle macchinette da tatuaggio, regolarmente fatturata e pagata, che a margine aveva quest’altro problema su cui Le abbiamo dato una mano.
Quindi non ha approfittato in alcun modo di noi ed anzi è stata una delle poche persone che ha combattuto contro l’autorità costituita ed ha collaborato con Striscia la Notizia.
Molti altri “maschietti” non se la sono sentita, alla faccia del sesso debole.
Purtroppo la Sua ultima affermazione è la cruda verità e per gli operatori commerciali in genere conta solo questo, poi si dimenticano anche di fare la marcatura CE.
La ringrazio come sempre per la Sua attenta e costruttiva partecipazione.
La saluto cordialmente
ing. Carraro (amico di penna)