Fantasia ignorante
La fantasia è un grande pregio e nel nostro Paese, si è sempre accompagnata alla creatività creando quel “made in Italy” che non significa solo “fatto in Italia” ma soprattutto “pensato in Italia”. Quando la fantasia è succube dell’ignoranza i risultati sono eclatanti.
Trattiamo nuovamente ciò che accade in relazione alla conformità dei prodotti in vendita on line e alla documentazione tecnica che viene richiesta.
Abbiamo più volte segnalato come nel nostro Paese (non possiamo affermare nulla per gli altri Paesi), non si senta mai questa frase: non lo so.
Quando non si conosce la risposta a qualche domanda, oppure non si sa esattamente cosa fare, un semplice “non lo so”, eviterebbe confusione in chi da retta a questi “esperti” o presunti tali, non si creerebbero discussioni inutili, ed i protagonisti eviterebbero brutte figure, ma questo è l’aspetto meno importante, perché non se ne rendono neppure conto.
Cosa intendiamo per “fantasia ignorante”?
Per un dirigente o un impiegato di una multinazionale dell’e-commerce dire “non lo so”, sia all’interno dell’organizzazione in cui lavora, sia a chi gli chiede come rispettare la legge, non è certo cosa semplice; quindi, opta per una efficace “fantasia ignorante”.
Chi potrebbe mai mettere in discussione le affermazioni e le richieste di qualche multinazionale delle vendite on line, soprattutto se queste detengono il potere assoluto sull’operato degli inserzionisti?
Se gli inserzionisti non riescono neppure a farsi pagare i ricavati delle vendite, se per caso un solo cliente contesta un solo articolo e loro ne hanno venduti a migliaia senza alcun problema e quella unica, minima ed a volte ingiustificata contestazione viene presa a pretesto per bloccare tutto il credito, come potranno contestare richieste incomprensibili ed a volte illegali che vengono loro rivolte?
Le cause in sospeso per centinaia di milioni di euro sono migliaia e quasi sempre si concludono con il non pagamento, l’espulsione dalla piattaforma e soldi buttati in cause già perse in partenza.
Come possono i gestori di piattaforme e-commerce far rispettare la legge?
Abbiamo segnalato più volte che esiste un modo molto semplice per i gestori di piattaforme e-commerce per rispettare la legge.
Sarebbe sufficiente che chiedessero una dichiarazione da parte degli inserzionisti in cui si afferma che hanno a disposizione il fascicolo tecnico, SEMPRE previsto dalla legge europea, per qualsiasi prodotto.
Invece no, con la protervia degli ignoranti che gestiscono un potere non loro, ma delegato dai loro padroni (termine non casuale), questi “esperti” chiedono documenti di cui a volte sono i creatori, che non trovano riscontro in nessuna legge, ma a loro piace così.
Tutto ciò getta nel panico i piccoli inserzionisti, peraltro totalmente fuori legge, perché nessuno gliene ha mai chiesto conto, che non comprendono assolutamente cosa devono fare.
Attenzione
In caso di prodotto proveniente da Paesi extra UE, l’importatore o il mandatario fanno le veci del fabbricante con gli obblighi e le responsabilità che ne derivano.
Una richiesta insensata
Ultima in ordine di tempo è una richiesta che non trova nessun punto di origine, se non appunto nella fantasia ignorante.
Agli inserzionisti si chiede di indicare il nome del responsabile dei prodotti immessi sul mercato UE.
Probabilmente questa richiesta nasce dalla confusione con altre figure di responsabilità previste per specifici adempimenti.
Infatti, il responsabile civile e penale dei prodotti immessi sul mercato comunitario altri non è e altri NON può essere che il legale responsabile della ditta che lo mette in vendita.
Quindi non ha alcun senso chiedere ad un inserzionista di indicare il nome del responsabile dei prodotti, dato che quel nome è certamente in possesso del gestore della piattaforma e-commerce.
Pensate che tutto questo sarà mai preso in considerazione da coloro che chiedono agli inserzionisti questi documenti privi di senso?
La cosa più sorprendente è che tutti gli inserzionisti che ci hanno contattato, ritengono che queste richieste siano del tutto “fantasiose” e cercano di adempiere alle cose proposte, pur essendo certi della loro inutilità, non potendo neppure obiettare alcunché, la ragione ce l’ha il “padrone”, poco importa se poi loro ed i prodotti sono nella perfetta illegalità, ciò che conta è “riempire il modulo”.
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