Un po’ di geografia può aiutare
La validità delle leggi ed il territorio su cui vengono applicate.
Ho ripetuto alcune informazioni un numero di volte imprecisato, ma nonostante questo continuano ad arrivare commenti e domande sul blog e non solo, dalle quali comprendo quanto sia necessario ribadire alcuni concetti.
Cerco quindi un approccio diverso e vedremo se sarà più efficace.
Facciamo alcune premesse sulle quali è necessario l’accordo preventivo:
- l’Europa politica (UE) è una cosa diversa dalla Cina, dall’India, dagli Stati Uniti, dal Canada e da tutti i Paesi che sono fuori della Comunità europea!
- le leggi hanno valore nel territorio in cui ha competenza l’Autorità che le emana. In Cina valgono le leggi cinesi, in India valgono le leggi indiane, negli Stati Uniti valgono leggi statunitensi e via via. Quindi non accetteremmo che una legge cinese valesse in Italia, anche perchè ad esempio, lì vale ancora la pena di morte!
Spero che sui punti sopra descritti ci sia unanime accordo, altrimenti la lettura si può fermare qui.
Allora mi sorge spontanea una domanda: per quale ragione un cinese (vale anche per qualsiasi extra europeo) dovrebbe rispettare una legge europea? Anche se lo fa che valore ha, dato che rimane al di fuori della giurisdizione europea? Ognuno di noi può rispettare una legge cinese, ma certamente questo fatto non interessa a nessuna autorità cinese e neppure a nessun cinese.
Dopo di questa mi sorge ancora spontanea un’altra domanda: per quale ragione gli importatori, le autorità di controllo e molti addetti ai lavori danno credito a dei documenti predisposti e firmati da soggetti cinesi, indiani, statunitensi, ecc. ecc.? Ragione non comprensibile in generale e neppure in particolare quando parliamo di marcatura CE. Che valore può avere infatti una dichiarazione di conformità di un soggetto (persona fisica o giuridica) cinese, indiano, statunitense, ecc. che non ha alcun timore di scrivere e sottoscrivere il falso dato che nessuna legge lo potrà perseguire?
Ritengo quindi superfluo aggiungere, ma lo aggiungo lo stesso, che qualsiasi documento emesso da un soggetto non residente nella UE, in relazione alla marcatura CE, vale in relazione alla fiducia che gli possiamo attribuire, ma dal punto di vista legale vale ZERO, NULLA, NIENTE, o come meglio si voglia dire.
Non entro nel merito dei certificati CE, dei quali ho scritto in altra parte e che anche quando sono emessi dai principali Organismi Notificati, sono utili o necessari a seconda dei casi, solo al produttore e non dicono nulla a proposito della produzione di serie, cioè quella che viene acquistata dagli importatori.
Naturalmente sono certo che sentirò ancora parlare di documenti emessi dai produttori extra europei e di certificati che dimostrerebbero l’assoluta conformità dei prodotti importati, ma almeno un tentativo di fare chiarezza (uno in più) l’ho fatto.
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