Importazioni dai Paesi extra CEE
L’importazione è sempre un’operazione complessa sia per oggettività sia per scarsa informazione.
L’importazione di prodotti dai Paesi esterni alla Comunità Europea, comporta degli obblighi di vario tipo.
Oltre a rispettare specifiche leggi, che riguardano alcune categorie di prodotti, ad esempio: alimenti in generale, alimenti per bambini, capi di abbigliamento, ecc. molte categorie di prodotti devono essere marcate CE.
Contrariamente a quanto si pensa, nei prodotti importati non è il costruttore che deve applicare il marchio CE, ma l’importatore, infatti le varie direttive chiariscono in modo netto che solo un residente nella Comunità Europea può svolgere questa attività, quindi o il costruttore estero ha un suo referente nella Comunità, oppure è l’importatore che deve eseguire le procedure per la marcatura CE.
Un paradosso che succede spesso al momento dello sdoganamento e del controllo da parte delle autorità competenti è quello che prodotti con il marchio CE da un produttore es cinese, senza alcun recapito in Europa, siano autorizzati al commercio, mentre altri non marcati CE e di cui si dovrebbe correttamente prendere carico l’importatore, vengano bloccati.
alt dogana
I prodotti in entrata verso la Comunità Europea possono essere marcati CE, solo se il produttore ha una sede nella comunità o solo dall’importatore, le direttive in merito sono chiare e quindi non si comprende, perchè al momento dei controlli insorgano confusioni.
Tutti i prodotti che non fanno riferimento ad un referente europeo o all’importatore, dovrebbero essere bloccati all’ingresso nella Comunità Europea, e questo risolverebbe molti problemi, soprattutto di protezione dei marchi registrati e di altre illegalità di cui sentiamo parlare tutti i giorni.
Per garantire i consumatori, i produttori e gli importatori onesti, sarebbe sufficiente applicare le Direttive sul marchio CE e per applicarle basta conoscerle, dal momento che sono tutte molto chiare, lo sanno bene le grandi aziende extra europee, che da molto tempo hanno i loro referenti all’interno della Comunità Europea, ma non lo sanno evidentemente coloro che dovrebbe fare i controlli.
Confondere “sospensione” dell’immissione in libera pratica, azione indicata dalla legge, con: blocco, sequestro, respingimento, distruzione delle merci, crea costosi quanto inutili danni agli importatori.
Riteniamo che la marcatura CE sia un fatto di grande rilevanza, per la garanzia di sicurezza e di trasparenza e quindi invitiamo tutti a prenderne conoscenza per fare ognuno la propria parte, dal consumatore, all’importatore, dal costruttore, all’addetto ai controlli.
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Buonasera Ing. Carraro,
Le porgo i miei complimenti (non fanno mai male soprattutto se sinceri)per la semplicità con la quale espone le argomentazioni trattate.
La nostra idea è quella di importare dalla Cina componenti semi assemblati appartenenti a due tipologie di elettrodomestici diversi per poi assemblarli in Italia producendo un solo elettrodomestico che accomuni ambedue le caratteristiche.Il prodotto finito verrà costituito in Italia e sicuramente il controllo qualità e le varie certificazioni (vedi marchi CE)sarànno richieste in Italia.La mia domanda sorge dalla preoccupazione che ho,rispetto alle eventuali problematiche che potrebbero insorgere alla dogana,inerenti alle due componenti principali semiassemblate che andremo ad importare per ovviamente la mancanza del marchio CE (in quanto non prodotti all’interno della Comunità europea).Chiedo scusa se le mie perplessità possono risultare banali o se già trattate da questo blog.
Grazie e cordiali saluti.
Salve, non si preoccupi, essendo io un TUTTOLOGO (modesto eh?), può fare tutte le domande che vuole.
Scherzo naturalmente e preciso anche per gli altri blogger e lettori, che le mie risposte sono sempre basate su documentazione e se non sono certo che esita una direttiva, norma o legge a sostegno di quanto dico, preferisco non dire.
In merito al Suo problema, ciò che Le posso dire con certezza è che esistono norme comunitarie e norme italiane ( in questo campo siamo all’avanguardia ) che regolano sia l’importazione che la vendita e la somministrazione di cibi e bevande.
Quindi prima di mettersi in avventure senza una chiara evoluzione, dovrebbe cercare, più facilmente in internet, le direttive e le leggi sugli alimentari.
Credo di avere scaricato qualcosa in merito, ma è meglio che lo faccia Lei, per una questione di aggiornamento, tenga poi presente che internet non è la verità, quindi si scarichi leggi, decreti e norme e se le legga.
Non si fidi di sintesi o di cose riferite, io mi sono preso l’impegno di scrivere solo cose che posso anche sottoscrivere, ma non tutti fanno così e scambiano internet per il bar sport, con tutto il rispetto per quest’ultimo, come sede di utili sfoghi personali derivanti da frustrazioni casalinghe.
Cordiali saluti.
Buongiorno Ing. Carraro,
non credo di essere esattamente in tema con la discussione, ma provo ugualmente a porgerle un quesito.
Sono in procinto di costituire una società nel campo della ristorazione.
Ho necessità di importare, dal Giappone, un prodotto alimentare preconfezionato, da utilizzare nella preparazione dei nostri piatti.
Dal momento che, inizialmente, vorrei ordinare un breve quantitativo di merce (21 kg) mi chiedo se mi convenga comunque affidarmi ad un doganalista/spedizioniere oppure, almeno in prima battuta, organizzare la spedizione autonomamente.
A quali obblighi devo sottostare? In caso di importazione dal Regno Unito, le procedure sono le medesime?
Mi può suggerire qualche link da cui poter raccogliere qualche informazione?
La ringrazio in anticipo e la saluto.
La direttiva a cui far riferimento in linea generale per questi prodotti è la 2001/95/CE, che in Italia è stata recepita con D.Lgs. n° 172 del 21/05/2004, relativa alla sicurezza generale dei prodotti.
Le altre informazioni specifiche, le ho fornite direttamente, nel corso della Sua telefonata.
Cordiali saluti e grazie per gli apprezzamenti.
Buongiorno Ing.Carraro
Dobbiamo acquistare prodotti per la linea cortesia (hotel), come cuffiette doccia, salviette luccida scarpe, minicucito (con ago), set unghie (con carta abrasiva per unghie), cotton fiock (pulizia oriecchie), sul confezionamento singolo (che ci hanno proposto) che va al consumatore in camera, c’è solo il nostro logo e la dicitura che è nostro marchio, quindi nome della nostra azienda che getisce l’Hotel. NON c’è riferimento al paese di origine e nemmeno del nome dell’importatore dalla cina e che è un prodotto fatto in cina.
Sul cartone (imballaggio secondario) c’è scritto Made in PRC e c’è la ragione sociale dell’azienda da cui l’abbiamo comprato, ma non c’è suo indirizzo sede legale e non c’è da nessuna parte il marchio CE, ne sul cartone ne sul singolo confezionamento… LA domanda è: sono prodotti a norma o no?
INOLTRE SUlle proposte dei SAPONCINI E SUI FLACONCINI dei bagno schiuma, shampoo e creme corpo, l’unica indicazione è il nostro marchio e la dicitura che è propietà della nostra società m(con ragione sociale e indirizzo), che gestisce l’albergo, non c’è nome del produttore. Ma noi siamo considerati cosi responsabile dell’immissione sul mercato? Noi mica siamo i rivenditori…quindi sono regolari anche queste etichette?
Scusi l’urgenza ma dobbiamo ordinare e non so se devo contestare qualcosa..grazie per la sua collaborazione.
Salve, con i prezzi attuali per un numero così esiguo di pezzi, credo convenga acquistarli in Italia, a volte quelli di importazione hanno problemi e quelli di marca non li trova.
Per verificare se rispettano la norma è necessario verificare se il marchio CE all’interno del telefonino, dove si colloca la batteria, è seguito da un numero, che è quello del certificato di prova, però potrebbe anche essere inventato.
Poi Lei come importatore dovrebbe fare la marcatura CE, anche per regalarli, sinceramente credo che l’operazione sia in perdita, rispetto ad un normale acquisto, che tra l’altro è coperto da garanzia.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Buonasera. Gradirei un commento relativo al caso di acquisto di alcuni telefonini da relagare a collaboratori ed amici (7 in tutto). Cosa devo fare per gli adempimenti di sdoganamento? come faccio a verificare la rispondenza al marchio CE? grazie.
Salve Marco, diamo per scontato che la macchina rispetti le norme, cosa questa che dovrebbe essere verificata da Voi, la marcatura deve essere fatta da Voi, nonostante qualcuno affermi che anche il cinese la può fare, io lo sconsiglio vivamente ( sia alla Sua ditta che al cinese di turno ).
Quello che Voi dovete fare è:
– analisi dei rischi, eseguita secondo un modello tra i vari disponibili, noi normalmente seguiamo l’HAZOP. Diffidi di eventuali modelli disponibili in internet, in generale ciò che è gratis o è di carattere generale, come le informazioni presenti su questo blog, o non è completo ed esaustivo, per non dire inesatto.
– manuale di installazione, uso e manutenzione, con lo schema previsto dalla Direttiva macchine
– dichiarazione di conformità
– marcatura CE su etichetta non asportabile e non cancellabile, dalla macchina
– procedure di gestione della Vostra attività sulla macchina
– costituzione del fascicolo tecnico.
Non è obbligatorio ricorrere ad un ente esterno ( laboratorio ), ma non è neppure vietato, noi non abbiamo nulla contro questi enti, diciamo solo quando servono obbligatoriamente e quando ci si può ricorrere volontariamente, probabilmente utili lo sono sempre.
Altro discorso è rivolgersi ad una società di consulenza per avere il know how, ciò sapere come muoversi per fare la marcatura in modo corretto.
La scelta deve essere fatta in base ad una considerazione economica, ovvero: conviene di più imparare tutto da soli o farsi insegnare da qualcuno esperto? Ovviamente la risposta la dovete dare Voi, per noi sarebbe ovvio, ma anche di parte, consigliare di rivolgerVi ad una società di consulenza, magari una a caso, la nostra.
Potete imparare tutto da soli studiando molto bene la direttiva macchine ed acquistando eventuali norme per conoscere le caratteristiche delle macchine, noi siamo comunque a disposizione.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve Ing.Carraro,
l’azienda per cui lavoro importa macchinari per la lavorazione di pannelli dalla Cina.La macchina arriva in Italia viene controllata in azienda e con delle protezioni fisiche o elettromeccaniche vengono messe in sicurezza le zone in cui l’operatore potrebbe farsi male.Inoltre la macchina viene un po’ abbellita con carter in acciao cosi da renderla più accattivante per il mercato italiano ed europeo.
Ho già provveduto alla creazione del manuale d’uso e manutenzione, grazie all’ausilio di fotografie mettendo in particolare evidenza le zone pericolose.
Ora veniamo alla domanda:la macchina ovviamente non è CE,essendo comunque dotata di tutti i dispositivi di sicurezza del caso,come azienda possiamo autocertificarla CE o dobbiamo avvalerci di un ente esterno?
Per quanto riguarda il certificato di conformità,so che si devono rispettare le seguenti direttive:
2006/42/CE – Direttiva Macchine.
2004/108/CE – Direttiva Compatibilità Elettromagnetica
2006/95/CE – Direttiva sul materiale elettrico per Bassa Tensione.
Anche in questo caso posso fare un’autocertifizazione o mi devo affidare ad un ente esterno?
Grazie per le eventuali risposte e mi unisco ai complimenti per i tanti preziosi consigli dispensati nel suo sito.
Salve Andrea, ciò che fate mi sembra corretto e non ho nulla da eccepire, non so però se oltre a questo fate dell’altro, ovvero avete predisposto ciò che in direttiva macchine si chiama “fascicolo tecnico”, ma che le altre direttive richiamano in sostanza, anche se non lo identificano con lo stesso nome?
Quello che Voi fate serve per soddisfare alcuni requisiti obbligatori e dei quali si deve dar conto al cliente, ma esistono altre attività delle quali si deve dar conto alle autorità, qualora queste intervengano per un controllo, anche queste procedure sono necessarie.
Comunque ciò che fate è certamente di più di quello che molte altre aziende mettono in pratica e certamente dal punto di vista della sicurezza il Vostro è un buon lavoro, con un pò di aggiunte potete completare tutto ciò che è obbligatorio.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro,
Sono il responsabile di un azienda che tra le altre cose commercializza auricolari monouso (per capirsi del tipo utilizzato sui treni e/o aerei).
Questi auricolari vengono prodotti appositamente per la nostra azienda da fabbriche cinesi; Una volta pronti noi attraverso un consulente che abbiamo in Cina provvediamo ad una verifica a campione di diverse unità e attraverso un laboratorio indipendente provvediamo alle analisi Rohs, Reach e CE (sulla quale vengono riportate sia le generalità della fabbrica che di noi importatori e committenti). Se superano positivamente tutti i test autorizziamo la spedizione facendo apporre su ogni confezione il marchio Rohs conform e CE. A suo avviso la procedura le sembra corretta o dovremmo preoccuparci di altro? La ringrazio anticipatamente per il suo competente supporto.
buongiorno,
vorrei importare dalla cina dei portachiavi personalizzati in gomma.
ho chiesto al fornitore se hanno certificazione ce e mi è stato risposto di no (giustamente direi) però mi è stato comunicato che sono prodotti ecologicamente rispettosi???? avrò problemi in dogana?
grazie del supporto
Salve Matteo, Lei dice “giustamente” i produttore cinese non ha apposto il marchio e le ragioni sono due
– la prima, il produttore residente fuori della Comunità Europea non può applicare il marchio CE, ciò non significa che può non rispettare le norme CEE, se vuole vendere i prodotti in Europa, ma deve esserci sempre un responsabile residente nella CEE.
– la seconda, questo prodotto non deve essere marcato CE.
Questo prodotto deve rispettare la Direttiva 2001/95/CE, che Lei può scaricare da internet e così conoscere quali sono i Suoi obblighi, in qualità di importatore.
Cordiali saluti.
Salve, non esiste un elenco, in quanto tutti i prodotti sono importabili anche se ce ne sono alcuni che devono necessariamente rispettare determinati vincoli. In generale sono sottoposti a direttive specifiche sulla marcatura CE o alla direttiva 2001/95/CE.
In merito ai problemi in dogana, cerchi in questo blog e troverà vari articoli sull’argomento, dato che i singoli doganieri applicano anziché la legge, la loro fantasia.
Cordiali saluti
ing. Carraro
vorrei sapere dove posso trovare , quali sono i prodotti importabili dalla cina ( perche ho avuto dei problemi in dogana per alcuni prodotti ) grazie mille.
Buon giorno, secondo alcuni operatori che sono intervenuti in questo blog, sarebbe sufficiente il marchio apposto dai produttori cinesi, secondo le leggi europee e la nostra interpretazione delle stesse direttive, la marcatura CE è compito dell’importatore.
La documentazione che il produttore Le mette a disposizione è utile per fare le procedure di marcatura, ma tutto il resto lo deve fare Lei.
Per il passaggio in dogana non posso darLe indicazioni utili, perchè ogni operatore agisce in base alle proprie convinzioni personali, quindi tragga Lei le debite conclusioni.
P.S. Che i produttori extra europei non possono marcare CE i prodotti è scritto chiaramente sia nella circolare del Ministero delle Attività Produttive, sia nella Direttiva 2001/95/CE.
Cordiali saluti.
salve, devo importare frigoriferi dalla cina per poi commercializzarli in italia. Riguardo la certificazione CE il costruttore produce una dichiarazione di conformità del prodotto alle direttive basso voltaggio 2006/95/EC, direttive EMC 89/336/EEC e succ. mod.. Per poter legittimamente sdoganare la merce in italia e procedere alla commercializzazione dell’apparecchio, che documentazione devo richiedere?
ringrazio anticipatamente e saluto cordialmente.
Attendo una Sua comunicazione diretta.
Saluti
Si infatti volevo avere un parere proprio per evitare di buttare soldi, non poteva trovare termine migliore.
Grazie
Cordiali saluti
Matteo
Salve, se vuole si può scaricare da internet la direttiva e leggerla per conto Suo.
Prima di buttare soldi per prove assolutamente non richieste, La invito a documentarsi bene, se poi desidera avere un supporto diretto da parte nostra può contattarci via mail o telefonicamente, i recapiti sono tutti nel blog, ovviamente i nostri preventivi sono gratuiti.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Grazie,
lei saprebbe dirmi la necessaria procedura? magari la contatto via mail.
Con l’attività che vorrei aprire ho già “incontrato” questa direttiva e contattato 2 laboratori autorizzati per i test e ho ricevuto puntualmente 2 proposte diverse.
Vorrei capire le procedure esatte
Matteo