Importazioni dai Paesi extra CEE
L’importazione è sempre un’operazione complessa sia per oggettività sia per scarsa informazione.
L’importazione di prodotti dai Paesi esterni alla Comunità Europea, comporta degli obblighi di vario tipo.
Oltre a rispettare specifiche leggi, che riguardano alcune categorie di prodotti, ad esempio: alimenti in generale, alimenti per bambini, capi di abbigliamento, ecc. molte categorie di prodotti devono essere marcate CE.
Contrariamente a quanto si pensa, nei prodotti importati non è il costruttore che deve applicare il marchio CE, ma l’importatore, infatti le varie direttive chiariscono in modo netto che solo un residente nella Comunità Europea può svolgere questa attività, quindi o il costruttore estero ha un suo referente nella Comunità, oppure è l’importatore che deve eseguire le procedure per la marcatura CE.
Un paradosso che succede spesso al momento dello sdoganamento e del controllo da parte delle autorità competenti è quello che prodotti con il marchio CE da un produttore es cinese, senza alcun recapito in Europa, siano autorizzati al commercio, mentre altri non marcati CE e di cui si dovrebbe correttamente prendere carico l’importatore, vengano bloccati.
alt dogana
I prodotti in entrata verso la Comunità Europea possono essere marcati CE, solo se il produttore ha una sede nella comunità o solo dall’importatore, le direttive in merito sono chiare e quindi non si comprende, perchè al momento dei controlli insorgano confusioni.
Tutti i prodotti che non fanno riferimento ad un referente europeo o all’importatore, dovrebbero essere bloccati all’ingresso nella Comunità Europea, e questo risolverebbe molti problemi, soprattutto di protezione dei marchi registrati e di altre illegalità di cui sentiamo parlare tutti i giorni.
Per garantire i consumatori, i produttori e gli importatori onesti, sarebbe sufficiente applicare le Direttive sul marchio CE e per applicarle basta conoscerle, dal momento che sono tutte molto chiare, lo sanno bene le grandi aziende extra europee, che da molto tempo hanno i loro referenti all’interno della Comunità Europea, ma non lo sanno evidentemente coloro che dovrebbe fare i controlli.
Confondere “sospensione” dell’immissione in libera pratica, azione indicata dalla legge, con: blocco, sequestro, respingimento, distruzione delle merci, crea costosi quanto inutili danni agli importatori.
Riteniamo che la marcatura CE sia un fatto di grande rilevanza, per la garanzia di sicurezza e di trasparenza e quindi invitiamo tutti a prenderne conoscenza per fare ognuno la propria parte, dal consumatore, all’importatore, dal costruttore, all’addetto ai controlli.
Ascolta i podcast
Domande e risposte sull'importazione
Importazioni da fuori UE
Regolamenti e direttive
Approfondimenti
Riteniamo utile fornire quante più informazioni possibili a chi consulta il nostro sito. Potresti trovare interessante leggere anche:
I nostri video tutorial
Guarda i nostri video relativi alla marcatura CE e alla conformità dei prodotti immessi nel Mercato Comunitario
Aggiornamenti sulle importazioni, sulla marcatura CE e sulla sicurezza dei prodotti
Contattaci
Informazioni sulla marcatura CE, sulla sicurezza generale di tutti i prodotti ed i preventivi per eseguirla sono gratuiti!
Contattaci, riceverai sempre e comunque una risposta immediata!
La nostra esperienza sarà la Vostra tranquillità!
Se hai una webcam ci potremo anche vedere con Skype o altro strumento di videoconferenza, così non saremo solo una voce o una mail.
Telefonaci
Uff: +39 049 8875489
Cel: + 39 335 7815770
Invia una mail
carraro@marchioce.net
Skype
carraro@marchioce.net
I nostri orari
Dal lunedì al venerdì
dalle 8.30 alle 18.30
Salve,
sarei interessato all’importazione e alla vendita di Smartphone cinesi, siccome non ho trovato nessuna informazione chiara in merito, mi chiedevo quale era l’iter da seguire nel dettaglio per la certificazione CE, e quali spese dovrò sostenere per ottenerla.
Grazie mille, Giovanni.
Salve, ritengo che se Lei dedica un pò di tempo a navigare nel nostro blog, può trovare molte informazioni utili.
La cosa più importante di cui deve preoccuparsi è quella di trovare prodotti per i quali il produttore sia in possesso di certificato che comprova il rispetto della direttiva sulle radiotelecomunicazioni.
Senza questo certificato Lei non potrà fare la marcatura CE, come Le impone la legge.
Nel caso avesse necessità di consulenza ce la può richiedere.
Cordiali saluti.
Ing. Carraro
Buongiorno,
da giorni cerco di capire un pò riguardo al marchio CE e quali prodotti si possono importare dalla Cina per rivendita in Italia e che non richiedono l’obbligo del marchio CE.
Leggendo il sito, mi sembra di capire che con le direttive esistenti, tutto deve essere marchiato CE. Ci sono prodotti, anche se non specificati nelle Direttive deve essere fatto analizzare per capire il materiale di cui è composto per evitare danni alla salute, per esempio portachiavi, bracciali,giocattoli, pelletteria,bigiotteria, scarpe, abbigliamento, cover telefoni, ecc.
A questo punto è lecito chiedere con tutta la normativa esistente per il marchio CE, esistono prodotti esclusi dall’obbligo del marchio CE ? In caso affermativo, quali sono?
Grazie e Buone Feste
Salve, se vuole comprendere la marcatura CE è sul sito giusto, con un pò di pazienza, potrà trovare tutto ciò che desidera sapere.
A prescindere dall’apposizione del marchio CE,tutti i prodotti importati e non, devono essere sicuri per poter essere venduti.
Questa sicurezza la deve garantire colui che immette il prodotto sul mercato, cioè il produttore se è europeo o l’importatore se il produttore è fuori UE.
Per ciò che riguarda le cose da fare, cambia veramente poco, perché per garantire la sicurezza, i controlli e le cose da fare sono sempre gli stessi, sia che si applichi o meno il marchio CE.
Perciò ricercare i prodotti che non hanno obbligo di marchio CE non ha molto significato se l’obiettivo è semplificarsi la vita, se invece la curiosità è di tipo culturale è sufficiente leggere le categorie presenti nella lista presente a sinistra della nostra homepage.
Tutto ciò che rientra in quelle categorie deve essere marcato CE, tutto ciò che è fuori, non deve essere marcato CE.
Come vede l’operazione è realmente semplice.
Buone Feste anche a Lei.
Ing. Carraro.
Salve, sono appena incappata in questo sito, e definirlo una manna dal cielo è dire poco, visto l’enorme caos di informazioni che si trova in giro a riguardo.
Ho intenzione di aprire un negozio online di abbigliamento e accessori, e pensavo di importare questi articoli da Cina e Corea del Sud (in quest’ultima mi recherò personalmente per l’acquisto di prodotti).
Ho passato gli ultimi tempi a cercare di capire qualcosa tra la marea di informazioni e dati riguardanti norme, certificati, marcature CE e quant’altro per poter vendere articoli conformi in tutta sicurezza, ma a detta anche dei miei commercialisti (Confcommercio) e spedizionieri con cui ho parlato per capirne di più, c’è solo da mettersi le mani nei capelli!
Essendo io veramente una “novellina” in materia, vorrei capirne di più sul suo commento riguardante la marcatura CE, e cioè che è l’importatore europeo a dover apporre la marcatura CE sul prodotto, poiché quella fatta dal cinese è per forza contraffatta.
Cosa significa, questo?
Pensavo bastasse chiederla al fornitore (dopo avergli richiesto ovviamente i risultati di test che attestino la conformità del prodotto), anche perché pensavo che alla dogana la merce dovesse passare già con i certificati. Mi sbaglio?
Mi scusi se rimarco il discorso, ma non mi è davvero chiaro.
Supponiamo che io ordini occhiali da sole (di media qualità) a fornitori coreani: dovrei chiedergli comunque dei certificati prima dell’acquisto, giusto?
E a chi dovrei rivolgermi per apporre la marcatura CE? Ci sono ditte/aziende specializzate?
Io capisco che rivolgersi a consulenti specializzati come lei sia la soluzione migliore, ma ciò che non riesco ad accettare è che a livello pubblico/statale non ci siano informazioni chiare e precise a riguardo, e che si sia costretti a rivolgersi altrove. Una persona che cerca di aprire una piccola ditta individuale, che vuole fare tutto in regola, che si sbatte a destra e sinistra anche solo per capire COME e COSA fare… non trova una sola risposta ufficiale chiara.
Chiedo scusa per la lunghezza del post,
Grazie mille
Silvia
Buongiorno, l’ho già scritto e lo ripeto, noi siamo abituati ad accettare la regola “la legge non ammette ignoranza”, ma non ci incazziamo mai a sufficienza con la “legge” che non fa nulla per eliminare l’ignoranza, quindi ci adeguiamo passivamente.
Sono perciò d’accordo con Lei sul fatto che non sia degno di un Paese civile, applicare le sanzioni senza aver prima fornito le informazioni, ma dubito anche che un programma televisivo che parli delle leggi e degli obblighi, possa essere seguito non dico al pari di “Porta a porta”, ma neppure del più culturale tra quelli presenti oggi, ammesso che ce ne siano.
Lei dice che c’è il caos sull’argomento, però nel nostro sito ci sono tutte le informazioni che Le servono per capire, altra cosa è poi sapere cosa fare, ed il fatto che pochi cerchino di fare chiarezza, dipende dal fatto che più c’è ignoranza e più qualcuno ci può guadagnare.
Noi lavoriamo perchè c’è l’ignoranza e perchè qualcuno, non tutti, preferiscono pagare noi piuttosto che mettersi a cercare ed studiare le leggi, cosa che potrebbe fare chiunque, come sta scritto nella nostra home page, poi naturalmente ci sono le valutazioni di convenienza, ovvero è più vantaggioso fare da sé o chiedere aiuto ad un consulente? Ognuno può decidere liberamente, come quando si deve imparare una lingua straniera.
Venendo ai Suoi dubbi, Le rispondo in merito:
– la marcatura la può fare solo un soggetto europeo, per la semplicissima ragione che una legge europea (lo sono tutte quelle sulla marcatura) non vale fuori dell’Europa, se il cinese fa una dichiarazione o un documento falso, come si fa a perseguirlo? Non è una cosa difficile da comprendere.
– il prodotto deve rispettare le leggi europee, quindi deve essere conforme, e questo vale per i prodotti di tutto il mondo quando entrano nel mercato europeo, ma il produttore non viene in Europa a vendere, ci pensa l’importatore ed è lui che la legge può perseguire in caso di illecito.
Lei parla di prodotti di abbigliamento che non hanno necessità di marcatura CE, ma devono rispettare la direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza di tutti i prodotti, però parla anche di occhiali da sole che appartengono ad una categoria che ha l’obbligo di marcatura CE, quindi il primo passo è stabilire quali sono i prodotti che hanno necessità di marcatura e quali no.
Giustamente Lei dice che rivolgersi ad un consulente è un costo, ma può fare da sola se vuole, studiandosi le direttive e le leggi in merito.
Conoscere le leggi che disciplinano un settore, dovrebbe essere uno dei primi investimenti di chiunque si appresta a fare un’attività, perchè le leggi indicano anche i criteri di sicurezza con cui si deve operare e qui non si parla più di burocrazia, ma di salute degli altri, cioè di quei clienti che dovessero acquistare i prodotti da Lei, che li andrebbe vendere senza alcuna conoscenza dei criteri di sicurezza da applicare.
A questo punto credo che non ci sia più tanto caso o confusione, individui le categorie dei Suoi prodotti, studi le direttive relative a queste categorie e poi le applichi, mentre tutto ciò che potrà fare nei confronti dei fornitori è:
– scegliere persone che le sembrano affidabili
– valutare i prodotti e cercare di comprenderne la validità e la sicurezza
– sperare che le inviino i prodotti di cui ha visionato i campioni
Se vuole essere presa in giro, chieda i certificati, ma sappia appunto che si espone ad una presa in giro, perchè non sempre sono veri ed anche quando lo sono riguardano un campione e non l’intera produzione e dal momento che Lei non acquista il campione, a cosa Le serve una fotocopia di un certificato di prova eseguito su un prodotto diverso da quello che acquista Lei? Solo ad illudersi che anche ciò che acquista sia in regola, ma è solo illusione, la certezza non esiste, neppure con 10 certificati rilasciati dal miglior Ente del mondo, perchè la produzione di serie la fa il cinese e non l’Ente.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, dovrei importare cellulari e pc da Dubai per la rivendita al pubblico.Devono avere certificazione e marcatura.
Chi mi certifica i prodotti? Dove posso rivolgermi?La marcatura deve essere prodotta da me, ma come? Ho necessità di un esempio pratico.
L’ ideale sarebbe farli arrivare già certificati e marcati ma non è possibile.
Grazie.
Salve, l’attività di importazione di prodotti da fuori Europa, sembra oggi più che in passato una cosa semplice ed alla portata di tutti.
Certamente tutti lo possono fare, basta trovare un fornitore, magari in internet, pagare anticipatamente ed il gioco è fatto.
Tutto ciò è possibile grazie a vari fattori:
– le leggi sulla sicurezza dei prodotti non sono correttamente applicate in tutta Europa ed in Italia c’è qualche distorsione in più alle dogane
– gli importatori non conoscono e quindi non rispettano, neppure quella parte di leggi che si cerca di far rispettare, anche se è solo sul piano cartaceo
– gli importatori non si rendono conto dei rischi che fanno correre ai loro clienti e di quelli che corrono loro stessi
Per queste ragioni ci sono problemi sul mercato, problemi alle dogane, problemi economici più generali e per queste ragioni su questo blog sono numerosi per non dire tutti i commenti che segnalano situazioni come la Sua.
Quando Lei e tutti noi ci rivolgiamo ad un medico, supponiamo che lui sappia fare il suo lavoro, ci sono anche documenti che dovrebbero dimostrarlo, (laurea, tirocinio, ecc.) lo stesso vale per l’idraulico e per l’elettricista. Perché lo stesso principio non dovrebbe valere per tutti gli altri lavori, compreso quello dell’importatore e del commerciante?
Le domande che Lei pone come molti altri, cercano di far chiarezza su una questione molto complicata e che necessiterebbe qualche pagina di risposte e qualche ora di dialogo, in sintesi necessiterebbe di una approfondita consulenza su tutta la problematica della marcatura CE e della immissione in commercio dei Suoi prodotti.
Questo non si può fare su un blog e soprattutto non è affidabile chi fornisce “consulenza gratuita” e senza assumersene la responsabilità.
Un blog è un luogo di discussione, di incontro, di scambio di opinioni e non un servizio di consulenza gratuita, e non c’entrano i soldi, c’entra il fatto che chi da consigli su materie tecniche se ne deve assumere la responsabilità con tanto di firma in calce a qualcosa di scritto.
Così come è facile importare e vendere, è facile prendere in giro le persone, raccontando loro delle favole sui certificati che sembrano dei documenti miracolosi, che risolvono tutto o vendere per pochi euro dei software, che consentono in un baleno di diventare geni della marcatura o di altre materie.
La realtà quella vera e non quella delle fiction, è che per ogni cosa serve impegno ed investimento di risorse, sotto varie forme, quindi Lei può chiedere consulenza a dei professionisti, oppure acquisire le leggi e le norme che riguardano il Suo lavoro ed i Suoi prodotti, studiarle e metterle in pratica.
Fornire le risposte alle Sue domande equivarrebbe a crearLe solo ulteriore confusione e in realtà non aiutarLa in alcun modo.
Fare i “maestri” in un blog è semplice, nessuno mette in dubbio ciò che dici e nessuno Ti potrà contestare per le risposte sbagliate, che lo hanno indotto a fare cose sbagliate.
Fornire consulenza scritta e sottoscritta, significa assumersi la responsabilità di ciò che farà il “cliente” non il blogger, in base alle risposte fornite e questo è un lavoro.
La ringrazio di avermi dato l’opportunità di chiarire per tutti coloro che chiedono consulenza sul blog, che questo non è il nostro scopo, la consulenza la forniamo attraverso i normali sistemi (richiesta di preventivo, accettazione, fornitura della consulenza) con un rapporto diretto con i nostri clienti, qui ci limitiamo ad illustrare i vari aspetti della marcatura CE e della sicurezza dei prodotti.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
Complimenti per il sito, finalmente informazioni chiare e precise.
Potrebbe spiegarmi come fa l’importatore ad applicare il marchio CE su dei prodotti eletttrici per esempio nastri trasportatori industriali che arrivano in Europa già costruiti ?
Un importatore che ha il marchio CE può estendere al prodotto importato ?
Potrebbe gentlmente spiegare come funziona ed indicarmi le norme di riferimento ?
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti,
Buongiorno e grazie a Lei sia per i complimenti che per la visita ed il commento.
Il fatto che ci sia poca chiarezza nelle informazioni disponibili dipende da molti fattori e non tutti casuali, e che i privati forniscano informazioni errate, parziali e fuorvianti può anche essere giustificato da interessi di parte, ciò che invece non trovo giustificato è la totale assenza di un sito (unico per tutta l’Italia) che fornisca le stesse informazioni che forniamo noi, ma che abbia una veste ufficiale.
Unioncamere ha avviato l’iniziativa “l’esperto risponde” ma è l’unico esempio e deve ancora prendere piede, per il resto ogni autorità aspetta che si muova l’altra e nessuna pensa di avere il dovere dell’informazione al pubblico interessato.
La Sua domanda mette in evidenza un problema molto grave e che è di fatto l’origine reale della crisi economica dei paesi occidentali ed ora spiego perchè.
In base a tutte le direttive sulla sicurezza (marcatura CE) chi immette il prodotto sul mercato oltre a tutto il resto deve dimostrare che esistono delle procedure realmente applicate in produzione per garantire la costanza delle caratteristiche dei prodotti.
Questa possibilità esiste per le multinazionali (Samsung, Toshiba ed altre) che hanno sedi sia in Europa che fuori Europa, ma per in normali importatori è di fatto impossibile, ciò porta a concludere che le merci che entrano ogni giorno in Europa non ci potrebbero entrare, perché prive di un requisito essenziale di sicurezza.
Se ciò accadesse realmente, moltissimi importatori perderebbero il lavoro, ma in compenso si creerebbero milioni di posti di lavoro per produrre questi beni, ascoltando però i dibattiti politici possiamo stare certi che gli importatori continueranno ad importare merce senza alcuna garanzia di sicurezza, noi continueremo ad utilizzare questi prodotti e per coloro che sono senza lavoro ….pazienza.
Quindi per venire alle sue domande: l’importatore applica il marchio CE dopo aver prodotto una documentazione in parte utile in parte solo formale, che accontenta le autorità di controllo.
L’importatore e qualsiasi altro operatore non “ha il marchio CE” perché il marchio CE si fa e non si acquista né si vende, è un insieme di procedure che il produttore/importatore impara a fare e poi applica a tutti i prodotti.
Naturalmente esiste anche la “via italiana al CE” che si suddivide in:
– applicare l’etichetta senza fare nulla
– rivolgersi e non meglio specificati enti che rilasciano certificati colorati e plastificati per ogni singolo prodotto (piccolo costo per tanti articoli) illudendo l’importatore (il quale spesso fa finta di crederci) che con questo documento si è liberato di tutte le responsabilità che saranno andate in capo a chi?????
Per fare una cosa seria Lei dovrebbe innanzitutto controllare l’effettiva conformità di questi nastri, poi eseguire un collaudo funzionale su ogni pezzo e poi predisporre un fascicolo tecnico (comprende tutti i documenti di marcatura CE) e tenerlo a disposizione in caso di controllo.
Una volta che Lei ha imparato a fare un fascicolo, Le risulterà molto semplice fare tutti gli altri.
Per imparare ha due strade, può fare l’autodidatta o rivolgersi ad una società di consulenza, dipende esclusivamente da valutazioni Sue.
Cordiali saluti.
Salve , Ing, nel ringraziarla dell’ottimo sito passo a chiederleun chiarimento in merito al CE.
Se comprassi prodotti da una azienda italiana con le relative certificazioni, potrò rivenderla apponendo sul prodotto il mio marchio/nome. Ho sarò costeretto a rifare le certificazioni.
Grazie
Buongiorno, naturalmente sono io che devo ringraziare le oltre 200.000 persone che ci hanno visitato da quando abbiamo pubblicato questo blog, che ci consente di fornire un servizio gratuito a tutti coloro che lo desiderano e ci da la possibilità di fornire la nostra consulenza ai nostri clienti sparsi in tutta Italia e nel Mondo, restando comodamente seduti nel nostro ufficio.
Il Suo caso si può dividere in due possibilità: 1- Lei vende con il nome ed il marchio CE apposto dal Suo fornitore e non deve fare nulla, 2- Lei vende con il Suo logo e quindi deve rifare la marcatura (non il marchietto sul prodotto) ovviamente partendo da dove si è fermato il Suo fornitore.
Il processo non è complicato, ma come può capire il Suo cliente non può sapere se e come Lei ha modificato il prodotto acquistato? Quindi questo lo deve documentare Lei.
Le faccio un esempio: un mio cliente acquista blister da 10 lenti a contatto da Azienda certificata ed i prodotti sono perfettamente in regola, però lui taglia il blister e ne ricava 10 confezioni separate, per fare questa operazione si deve certificare presso un Organismo Notificato, perché la legge lo impone, se si modifica in qualsiasi modo il prodotto anche se cambia solo l’etichetta.
Quindi se Lei vuole vendere con il Suo marchio DEVE applicare le procedure di marcatura CE previste per i Suoi prodotti.
Cordiali saluti.
Grazie ho capito ,ma come faccio a fare il marchio CE ed avere il certificato prima che mi mandano il materiale,visto che se arriva sprovvisto non lo sdoganano?
Salve la marcatura CE si fa come prevede la legge, il passaggio in dogana non si fa, perchè vi bloccano la merce, sono due questioni completamente diverse.
Se Lei mi chiede come ripararsi dalla pioggia io Le suggerisco: l’ombrello, ad esempio.
Se Lei mi chiede come ripararsi dalle secchiate d’acqua a tradimento io Le suggerisco: provi a cambiare strada, o Paese, nel mondo non c’è solo l’Italia.
Ecco come lo Stato italiano aiuta gli operatori economici che vogliono difendersi dalla crisi rispettando la legge, inventa una legge che non esiste.
Capite perché non saremo mai allo stesso livello degli altri Paesi Europei, ma primi (forse) di quelli del Nord Africa?
Saluti.
UDITE,UDITE: mentre a Orio al Serio, a Bergamo e forse anche a Venezia è in corso “blocca la merce senza il certificato” in altre dogane più a sud, consegnano la merce dicendo che poi devono far dei certificati.
Possibili spiegazioni:
– i polentoni sono più malleabili (da sempre)
– la “macroregione del Nord” viene considerato territorio straniero
– il noto Istituto per fare le prove è meno “vicino” a Roma di quanto non lo sia a Orio
Io la spiegazione giusta non la conosco, so però che la Vostra merce è ferma.
MEDITATE GENTI, MEDITATE.
Buon giorno vorrei importare sigarette elettroniche dalla Cina ,se sono già marchiate CE posso venderle?
Salve, il cinese non è europeo, quini non può marcare CE i prodotti (qualsiasi prodotto), la marcatura apposta da un cinese è SEMPRE contraffatta, anche se fatta correttamente ed anche se il prodotto è conforme alle leggi, semplicemente perchè il cinese NON è soggetto alle leggi europee.
Chi deve fare la marcatura CE è l’importatore, cioè Lei.
Cordiali saluti.
Grazie per la risposta, ma essendo il mio cliente un END USER, non credo possa avere le competenze ne l’ autorita’ necessarie per eseguire la marcatura CE. non vedo via d’ uscita.
Grazie
Scusi la franchezza ma sono problemi suoi (del Suo cliente), se non è in grado di fare la marcatura CE si faccia spiegare come si fa, perché è un know how che deve acquisire, e se volete aiutarlo voi, nessun problema, ma una cosa è fornire consulenza per … ed una cosa è fare la …., sono proprio due cose diverse e poi non comprendo la ragione per la quale Voi dovreste andare a prendervi una rogna del genere, essere responsabili in due non significa avere metà responsabilità ma il 100% a testa, ma neppure questo è un problema mio.
Saluti.
Salve Ing. Carraro, avrei una domanda da farle circa l’ acquisto di macchine cinesi.
La mia azienda è un system integrator, un nostro cliente ha acquistato direttamente dalla cina una macchina senza marcatura CE. Questa macchina ha bisogno di essere adeguata alle norme di sicurezza vigenti e di essere marcata Ce.
Puo’ la mia azienda. in qualita’ di system integrator, fare la marcatura Ce, con relativa costituzione di fascicolo tecnico e tutto quanto prevede la direttiva macchine?
Cordiali saluti
Salve, la marcatura CE individua chiaramente il soggetto obbligato e questo obbligo con le relative responsabilità non è delegabile, quindi a mio avviso ciò che ipotizza Lei non è né previsto dalla legge, né possibile nel rispetto della legge, né infine opportuno per la vostra azienda.
L’obiettivo della sicurezza è un dovere di chi utilizza le macchine e prima ancora le importa, quindi questo soggetto deve farsi carico di perseguire questo obiettivo, non delegare il compito ad altri. Noi abbiamo maturato l’originale convinzione (ritengo tipicamente italiana) che pagando si possa ottenere tutto, invece quasi tutto si può ottenere, ma non proprio tutto. Il Suo cliente deve sia rendere conforme la macchina sia farne la marcatura CE che sono due cose complementari tra loro, poi la mette a Vostra disposizione e Voi creerete il sistema.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro , innanzitutto complimenti per questo sito e per il progetto di unioncamere, dopo lungo vagare finalemnte ho trovato una persona affidabile e professionale e un luogo dopo poter porre alcuni quesiti.
Inerente l’importazione di “sigarette elettroniche” di cui vorrei proseguire il suo ultimo intervento vorrei porle dei quesiti:
– Sapendo che il marchio CE lo può apporre solo l’importatore EU, alla dogana non dovremmo avere problemi se i doganieri non riscontrano il marchio CE, ma solo quando il prodotto viene ri-immesso sul mercato europeo deve esserci l’obbligatorietà del marchio CE.
– Quindi è preferibile che i fornitori cinesi non appongano nessun marchio CE, in quanto i controlli in dogana potrebbero a quel punto bloccare la spedizione per Frode/truffa.
– Ma il marchio “CE” andrebbe “stampato” sul prodotto, sull’ imballo o su ogni elemento che compone l’oggetto.
Grazie
Salve, La ringrazio e spero che il dibattito prosegua sempre in modo utile.
Lei tocca un aspetto che secondo la legge è chiaro, ma non lo è in ambiente doganale, dove evidentemente spirano arie sature di virus molto nocivi alla normale comprensione.
Giustamente, come dice Lei se il marchio non lo può mettere il cinese, tutto ciò che arriva dovrebbe essere senza marchio CE e tutto ciò che ha il marchio proprio perchè è da considerarsi contraffatto dovrebbe essere considerato non commercializzabile.
A questo punto però bisogna dire che ciò che non è commercializzabile non può essere bloccato in dogana, ma rilasciato in ogni caso entro 3 giorni (cosa che non succede normalmente) e poi l’importatore avuto a disposizione il prodotto provvede a fare la marcatura CE.
Per questi motivi, cioè inutili ed illegittimi blocchi in dogana (diversamente spiegati dai doganieri) e per questioni pratiche, cioè è più facile marcare il prodotto all’origine, noi suggeriamo ai nostri clienti di far fare la marcatura al produttore cinese, ma solo in nome e per conto dell’importatore, così il prodotto arriva in dogana già pronto per entrare sul mercato e quindi non bloccabile.
Ultimamente anche questa soluzione viene contestata nei fatti da alcuni doganieri, ancora più fantasiosi dei soliti “disinformati”, infatti questi “super controllori” chiedono certificati, poi certificati da Organismo Notificato e poi ancora da Organismo Notificato, ma solo se residente in Europa. Sono tutte balle, enormi balle, mi passi il termine, inventate da persone ignoranti, quando non motivate da altri interessi.
La legge impone solo per pochi casi la presenza di certificati da O.N. e non sono mai necessari per il passaggio in dogana, ma per fare la marcatura CE prima dell’entrata nel mercato.
Attendo sempre che qualcuno di questi “signori” contesti queste mie affermazioni riportando il testo di una sola legge che avvalli i loro comportamenti.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro, mi complimento per il suo lavoro e per la sua disponibilità. Sembra essere l’unica fonte nazionale aggiornata ed esplicita.
La contatto per avere dei chiarimenti in merito all’acquisto di una sigaretta elettronica. Questa è composta da 2 parti separate, una è una batteria e la seconda parte è la cartuccia che si avvita sulla batteria ed è destinata ad accogliere un liquido, venduto separatamente , e vaporizzarlo tramite una resistenza elettrica.Queste cartucce sono anche reperibili separatamente in quanto materiale di uso e consumo.
Volendo essere sicuro di comprare un prodotto di qualità ho cercato qualcosa con il marchio CE. La confezione del prodotto è marchiata CE ma sulla batteria era apposto un bollino adesivo con il logo CE e sulla cartuccia nulla. Avevo letto che il marchio deve essere apposto in maniera indelebile su tutti i prodotti, quindi posso ritenere che i prodotti da me acquistati non sono in regola, e quindi potenzialmente pericolosi ?
Grazie per la sua disponibilità.
Salve, La ringrazio e La informo assieme agli altri lettori che da domani dovremmo diventare realmente una fonte ufficiale, in quanto dovrebbe partire il progetto di Unioncamere “l’esperto risponde” e per la marcatura CE hanno pensato di rivolgersi a noi. Questo ci fa ovviamente piacere e speriamo di potere essere all’altezza delle aspettative e delle necessità.
Per ora Le rispondo da qui.
Conosco perfettamente il prodotto, avendone marcati almeno una cinquantina.
I prodotti arrivano TUTTI accompagnati da certificati che ne attestano la conformità e con marcature poste in varie parti, che dovrebbero confermare la commerciabilità del prodotto, così non è.
Il prodotto molto probabilmente è sempre conforme, ma la procedura di marcatura può essere implementata SOLO dall’importatore, quindi se il cinese appone il marchio è solo per agevolare l’importatore e non costringerlo ad intervenire a posteriori ed in modo difficoltoso, quel marchio senza il Suo nome è fraudolento.
Dai certificati e sui certificati è impossibile fare alcuna valutazione, perchè SEMPRE i certificati fanno riferimento ad un campione testato, mentre Lei importa centinaia di pezzi, che certamente non sono e non saranno mai testati al 100%, quindi cosa si può fare? Nulla, semplicemente fidarsi e cercare, magari parlando con altri operatori, quelli tra i produttori che possono dare più affidabilità, d’altronde Le assicuro che lo stesso problema esiste per qualsiasi prodotto, anche quelli made in Italy, perchè pochissimi produttori fanno i test sul 100% dei loro prodotti.
Per poter tranquillamente commercializzare i Suoi prodotti, Lei deve fare tutte le procedure di marcatura e fidarsi del fornitore, se poi vuole buttare qualche soldino, segua i consigli di coloro che dicono di fare i test anche in Italia, di solito sono proprio quelli che fanno i test a dare questo consiglio.
Cordiali saluti.
la ringrazio. Del tutto esaustivo!
Grazie a Lei e torni a trovarci nel blog, c’è sempre qualche nuovo articolo, non solo di marcatura CE, sono interessanti anche quelli pubblicati in “opinioni”.
Cordiali saluti.
visto che ci sono faccio anche un’altra domanda. Per macchine non appartenenti all’allegato IV della direttiva macchine è necessario all’intervento di un ente esterno o il proprietario della macchina può redigere il fascicolo tecnico, la dichiarazione di conformità ed applicare l’etichetta CE sulla macchina?
Confermata la seconda che ha scritto, in realtà se ci sono norme armonizzate, l’intervento dell’O.N. potrebbe non essere necessario anche per le macchine in allegato IV, secondo la nuova direttiva macchine.
Cordiali saluti.
la ringrazio per la risposta… in particolare quello che ci preoccupa della procedura per la certificazione sono i disegni tecnici sia della macchina che dell’impianto elettrico, sia il manuale d’istruzioni. Per adeguarsi ai requisiti di sicurezza del 81/08 non sono necessari mentre per ottenere certificazione CE si o sbaglio??? grazie
I disegni e gli schemi elettrici non servono, sono sufficienti delle foto che documentino lo stato della macchina (non sono obbligatori neppure nella prima marcatura), la necessità è di documentare il tipo di macchina, il suo stato e tutto ciò che è possibile fermare su immagine, il concetto di disegno appartiene ad un’epoca dove non c’erano gli strumenti attuali e servono per la costruzione non per la documentazione di uno status.
Quindi la procedura può essere semplificata di molto.
Cordiali saluti.
buongiorno Ing. Carraro. Le faccio dapprima i complimenti per la professionalità con cui gestisce il blog. Detto ciò vorrei avere chiarimenti riguardo 2 macchine utilizzate all’interno dell’azienda in cui lavoro. Una delle due macchine è stata autocostruita da noi mentre la seconda è stata importata dalla cina senza alcun documento correlato. Quello che vorrei sapere è, al di la delle leggi che sono già state infrante, quali sono le procedure necessarie per poter utilizzare le macchine senza problemi legislativi? premetto che vogliamo fare delle macchine esclusivamente un uso interno. Vanno certificate entrambe CE o basta soddisfino i requisiti dell’allegato V del 81/08? la macchina autocostruita è stata comunque costruita nel 2008 mentre per la macchina cinese non siamo certi della data di acquisto. grazie
Salve, La ringrazio ma come ho scritto molte volte, senza di Voi il blog sarebbe un mero esercizio di narcisismo professionale, piacevole certo, ma totalmente inutile!
Invece grazie a Voi ed a quelli che ci danno fiducia, possiamo: lavorare divertendoci, guadagnare in modo soddisfacente, assistere “pro bono ” tutte le autorità di controllo” così speriamo di essere “socialmente utili” e non solo degli “sfruttatori delle necessità altrui”, come qualche blogger ci ha definito.
Le rispondo con una domanda, anche se è un costume che non mi piace: come fate a dimostrare che le macchine rispettano la 81/08?
Per soddisfare anche la 81/08 è necessario fare esattamente ciò che dice la direttiva macchine, quindi non è possibile trovare una strada alternativa, d’altronde come ho scritto nell’articolo “una carriola è sempre una carriola” le caratteristiche di pericolosità di una macchina non cambiano se si cambia la direttiva a cui ci si riferisce, quindi: analisi dei rischi, manuale, dichiarazione di conformità, etichetta CE, distinta base, procedure di gestione, SONO SEMPRE NECESSARI.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Salve,
vorrei sapere se fossi tenuto ad ottemperare alla marcatura CE se volessi importare prodotti di abbigliamento finito da aziende cinesi.
Grazie anticipatamente!
Salve, i prodotti di abbigliamento non rientrano in alcuna direttiva che impone il marchio CE a parte quelli da lavoro.
Cordiali saluti.
Salve Ing. Carraro, la ringrazio per la sua spiegazione, ma avrei altri dubbi da chiarire. Noi siamo un azienda di Import Export di articoli sportivi, come descritto sullo statito aziendale, e vendiamo questa merce all’ingrosso in Italia. Come lei mi spiega, io non posso sapere se nella filiera commerciale il prodotto da me importato venga destinato o meno a bambini. Posso solamente essere certo che io importo articoli sportivi. Sarebbe bello potersi sentire telefonicamente. Grazie, Alessio.
Salve, nel nostro sito ci sono tutti i riferimenti per raggiungerci, quindi può telefonare o inviare mail quando vuole, magari non alle 23,30 come ha fatto una signora, che ha telefonato per sapere se una culla doveva essere marcata CE, evidentemente non poteva dormire senza questa informazione.
Lei non può sapere come verrà utilizzato il Suo prodotto, ma può (anzi deve) indicare qual’è l’uso a cui il prodotto è destinato.
Ovviamente un pallone di gomma di quelli leggeri colorati, difficilmente si può definire un attrezzo sportivo.
Se vuole ci sentiamo telefonicamente.
Buona giornata
Cordiali saluti
Salve Ing. Carraro, avrei bisogno di alcune delucidazioni in quanto ho molta confusione. Volevo sapere se, importando palloni e minipalloni da calcio, gli stessi rientrano nella categoria giocattoli o meno e se necessitano obbligatoriamente della marcatura CE. Le chiedo questo perchè, per il codice doganale TARIC di qualche anno fa , il pallone gonfiabile da calcio non rientrava nella categoria giocattoli e non aveva bisogno di marcatura CE. Ad oggi sembra sia cambiato qualcosa nel raggruppamento dei prodotti relativi alla categoria giocattoli inglobando il prodotto menzionato. Io sapevo che non necessitava di alcuna marcatura CE. Grazie, saluti, Alessio.
Salve, la questione è assolutamente semplice, con buona pace di coloro che dicono che tutti i palloni non devono essere marcati CE.
Nel caso il pallone sia un attrezzo sportivo, destinato cioè al gioco sia professionale che amatoriale, NON deve essere marcato.
Nel caso LO STESSO PALLONE venga dato ad un bambino per giocare è di fatto un gioco, rientra in direttiva giocattoli e DOVREBBE essere marcato CE.
Se ne deduce che negli attrezzi sportivi, dovrebbe essere scritto che NON sono destinati al gioco dei bambini e che un pallone che sia chiaramente non destinato al gioco professionale o amatoriale, è un giocattolo e rientra nella direttiva giocattoli, che esclude esplicitamente “attrezzature sportive, compresi pattini a rotelle, pattini in linea e skateboard destinati a bambini aventi una massa corporea superiore a 20 kg” quindi il pallone inteso come “attrezzatura sportiva è escluso dalla marcatura CE (anche se è un attrezzo e non un’attrezzatura), mentre quando ci gioca un bambino diventa di fatto un giocattolo.
Il produttore o il venditore di un qualsiasi prodotto DEVE definirne il campo di applicazione, quindi se è un pallone “da calcio o calcetto o pallamano ecc.” si deve scrivere che non è un giocattolo, se NON è un pallone per il gioco del calcio o calcetto ecc. DEVE essere marcato CE.
Cordiali saluti
ok. le ho inviato un email per chiederle questa marcatura e questi documenti necessari per l’importazione.
Grazie
Ho visto grazie, sto già preparando la documentazione.
Saluti.