A proposito di cancelli
I cancelli sono presenti praticamente in tutte le proprietà.
La nostra società esegue la marcatura CE dei cancelli e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
cancelli metallici
I cancelli si dividono in varie tipologie ed ai fini della marcatura CE è necessario distinguere:
- cancelli motorizzati
- cancelli manuali
Ognuna di queste categorie si divide in altre due sottocategorie:
- cancelli scorrevoli
- cancelli a battente
I cancelli motorizzati entrano a pieno titolo in Direttiva macchine 2006/42/CE e devono essere marcati CE rispettando questa direttiva.
I cancelli manuali rientrano nei prodotti da costruzione e sono soggetti ad una specifica norma armonizzata.
Nel tentativo di conoscere quali sono esattamente le procedure che deve applicare un costruttore di cancelli per apporre la marcatura CE, abbiamo interpellato vari organismi notificati e tutti ci hanno confermato che sono indispensabili le prove di tipo, che naturalmente svolgono loro.
Nessuno ci ha però spiegato che per costruzioni singole, cioè la stragrande maggioranza dei cancelli costruiti dai carpentieri artigiani, tale prova non è necessaria come previsto dalla direttiva sui materiali da costruzione, per i pezzi unici o comunque non di serie.
Molti piccoli artigiani si sono allarmati quando sono stati informati che avrebbero dovuto ricorrere all’intervento di laboratori, per fare le prove sui cancelli e poichè ritenevano tali prove incompatibili con le loro dimensioni e capacità economiche, hanno rinunciato a qualsiasi attività di marcatura.
Vogliamo chiarire a tutti gli artigiani che costruiscono prodotti non di serie, che è sufficiente provvedere alle procedure di autocertificazione, che queste procedure sono obbligatorie, ma sono fattibili presso le loro aziende e con un minimo di impegno.
Quindi nessuna procedura complicata o estremamente costosa, una volta compreso l’iter da attuare, ogni artigiano sarà in grado di apporre il marchio CE, con cognizione di causa e senza la necessità di sottoporsi a prove non necessarie.
Quindi nessuna procedura complicata o estremamente costosa, una volta compreso l’iter da attuare, ogni artigiano sarà in grado di apporre il marchio CE, con cognizione di causa e senza la necessità di sottoporsi a prove non necessarie.
marchio CE corretto
Ricordiamo peraltro che ricorrere a sistemi semplicistici, quali produrre dei documenti apparentemente corretti, ma privi di contenuto, cosa che succede spesso, è contrario alla legge, come non applicare il marchio CE.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
Potete richiedere informazioni e preventivi gratuiti. La nostra mail è carraro@marchioce.net
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Buongiorno ingegnere nella mia richiesta precedente non ho indicato che il cancello carraio della scuola è di superficie di circa 5,11 mq (3,65 * 1,40) misure dell’anta.
Sergio
Buongiorno ing. Carraro
Le vorrei sottoporre una questione che mi piacerebbe risolvere.
Nella scuola di mia figlia hanno installato due cancelli in ferro, uno carraio con apertura ad anta manuale di circa 3,50 metri e uno pedonale con apertura ad anta manuale con elettroserratura. Sorvolando sulla qualità del lavoro svolto (improvvisato dai montatori sul posto e chiaramente privo di un progetto complessivo), ho l’impressione che il prodotto finale non sia assolutamente certificabile (a mio avviso nessuno ha calcolato i sostegni e i cardini del cancello carraio). Chiaramente chi ha svolto il lavoro, considerato che è un lavoro pubblico e mi da l’impressione con anche poco controllo, si è sentito autorizzato a tutto (sono sicuro che tutte le saldature realizzate sul posto saranno completamente arruginite alla prima pioggia). Vorrei a questo punto suggerire alla Dirigente scolastica quale documentazione dovrà pretendere per legge dalla ditta fornitrice dei cancelli, anche in considerazione che poi è lei la responsabile della sicurezza degli studenti. Inoltre penso che anche i cancelli debbano rispettare la normativa per le persone disabili (altezza delle serrature ecc.).
La ringrazio della cortese risposta
Sergio
Buongiorno, i cancelli carrai hanno obbligo di essere marcati al di sopra dei 6,35 mq, quelli elettrificati in tutti i casi. Tutti i cancelli devono rispettare la specifica norma che li disciplina ed il Regolamento 305, che a tale norma conferisce valore di legge.
I cancelli devono essere prima di tutto sicuri, quindi devono possedere quelle caratteristiche, come il sistema di ritenzione, che impedisca loro di cadere, in qualsiasi caso.
La documentazione che deve accompagnare la fornitura e l’installazione è formata da: manuale di installazione, uso e manutenzione, dichiarazione di prestazione, etichetta CE sul cancello, ben visibile.
Accettare ed utilizzare un cancello non marcato CE, significa assumersi le stesse responsabilità del costruttore che doveva marcarlo, considerato il fatto che un cancello non è mai ad uso esclusivamente personale.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno, eccomi ancora qui! Conclusione della vicenda dei cancelli non marcati: con un po’ di ritardo, e nonostante i consulenti non proprio aggiornati, mi è giunta tutta la documentazione prevista dalla norma, completa di affissione dell’etichetta! mi auguro che tutta la vicenda possa essere di qualche utilità al costruttore, perlomeno potrà vantare di produrre cancelli con marcatura CE!!!! alla prossima! saluti. Luca
Buongiorno, mi fa piacere che tutto si sia risolto bene, come peraltro previsto durante il nostro scambio di opinioni.
Come vede se si cercano le risposte si trovano e corrispondono a quello che dice la legge e non a ciò che scrivo io.
Come spiegare allora tutte le versioni precedenti?
Lascio a Lei ed agli altri lettori questo arduo compito.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Ho sempre apprezzato i suoi interventi, ma questa volta traspare un evidente alone di frustrazione. Da persona ingenua quale sono, avevo invece considerato la disponibilità dell’impresario quale segno di presa di coscienza delle problematiche relative alle sue opere. D’altra parte, sono certo dell’operato del fabbro, anche in mancanza della marcatura CE e di quanto i nostri burocrati europei e romani hanno prescritto per la “conformità” dei prodotti che usualmente adoperiamo. So che queste considerazioni un po’ la facciano alterare, ma sono convinto che non sia la targhetta applicata a determinare la sicurezza del prodotto. Certo questo in un mondo ideale nel quale ognuno cerca di fare bene il proprio mestiere e non ha paura di prendersi le responsabilità del suo operato. quindi non so… forse ha ragione lei ad abbandonarsi alla frustrazione davanti ad un mondo che rotola sul piano inclinato sempre più in modo incontrollato!saluti. Luca
Salve, Le assicuro che le opinioni delle persone corrette, anche se diverse dalle mie non mi alterano, anzi mi fa piacere il dibattito e l’approfondimento, non ho mai cercato il consenso e per tale ragione ho sempre espresso chiaramente le mie opinioni.
Sono d’accordo con Lei sia sul fatto che l’operato di questo come di altri moltissimi artigiani, sia corretto e pure sul fatto che non sia l’etichetta ciò che rende sicuro il cancello.
D’altronde neppure la laurea garantisce che un medico sia bravo, però andiamo solo dai medici laureati e ci indignamo (spero) quando sentiamo di qualcuno che cura le persone senza averne titolo.
Penso che Lei porti Suo figlio da un pediatra e non da una mammana che lo cura con il sangue di pollo ed altri intrugli.
Le mie considerazioni nascono da 40 di frequentazioni professionali con questi “imprenditori”, bravissimi a fare le cose, un po’ meno a spiegare perché le fanno in quel modo, corretto, perfetto, ma senza alcuna base teorica e tecnica.
Le posso assicurare che nessuno ha eseguito alcuna progettazione, nè il minimo calcolo strutturale su quel cancello, però Lei (noi) ci fidiamo comunque ad usarlo, perché confidiamo nell’esperienza del costruttore, ma c’è solo quella, non c’è altro, nessuna conoscenza della resistenza dei materiali, nessuna conoscenza tecnologica, quando si parla di acciaio si intende quello inossidabile, mentre quello del cancello è ferro.
Invece il ferro esiste solo allo stato minerale e non ha alcun utilizzo pratico.
Potrei andare avanti ancora per molto, ma rischierei di annoiare Lei è chi ci legge.
La mia non era frustrazione, ma semplice esperienza e se il problema si limitasse ai cancelli ed ai fabbri sarei contento. Alcuni giorni fa ho letto ciò che affermava un quotatissimo ingegnere che ha progettato dei portoni, scriveva di aver scelto gli argani di sollevamento in base ad una specifica direttiva, sono andato a verificare e quella direttiva è relativa alle gru a torre. Lo stesso ingegnere sosteneva che i portoni sono strutturali e vanno calcolati come strutture, ciò equivale a dire che non è il capannone che li sostiene, ma sono i portoni che sostengono il capannone.
Più che frustrazione io la definirei disperazione, peraltro senza alcuna speranza.
La ringrazio per avermi dato l’occasione di illustrare un po’ meglio la realtà, anche se ciò peggiora il quadro che avevo “dipinto” in precedenza.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
P.S. Non confonda la burocrazia inutile, con le regole per tentare di imporre la sicurezza dei cittadini europei, è un errore nel quale ci vogliono indurre coloro che non vogliono cambiare nulla, gridando al mondo che vogliono cambiare tutto. Oggi i “gattopardi” si vestono da barricaderi, ma sono sempre e solo dei frustrati, che preferiscono la ribalta televisiva alla soluzione dei problemi. Le regole fanno sempre paura ai conservatori, anche quelli vestiti da “guerriglieri” che urlano in TV, e fanno pure interrogazioni parlamentari, poi non si accorgono che le risposte che ricevono sono delle vere e proprie prese in giro. Es: l’interrogazione dei M5S all’Enel, che nella risposta li prende semplicemente in giro con dati falsi e loro neppure se ne accorgono. Questo è solo un esempio, che casualmente ha per protagonisti i M5S, non ha alcun riferimento di parte, avrei potuto citare molti altri partiti.
Salve! le avevo scritto qualche tempo fa in merito al caso di una ditta produttrice di cancelli che non riteneva necessario la marcatura CE del cancello manuale prodotto ed installato. Volevo solo aggiornarla sulla vicenda: sono riuscito a convincere il titolare, ma soprattutto i suoi consulenti, della correttezza della mia tesi. Il problema era proprio lì: tecnici consulenti in materia di qualità ignoravano totalmente il problema….non è stato facile, ma siamo arrivati alla conclusione della vicenda (o perlomeno me lo auguro nel senso che la ditta sta provvedendo alla marcatura CE e alla predisposizione del fascicolo ma ancora nulla mi è stato ufficialmente consegnato; sbaglio o dovrebbero anche consegnare la DoP?). Il titolare ha così capito che quanto imparato in questo caso lo potrà estendere facilmente anche alle altre produzioni di cancelli, ritenendolo comunque vantaggioso. Grazie della consulenza e della sua gentilezza! Saluti.
Luca
Salve, La ringrazio per la premura e per la considerazione che ci ha riservato.
Temo purtroppo che questo costruttore possa comprendere poco della questione, dato che si rivolge a collaboratori esterni, palesemente incapaci.
Come è possibile fornire una consulenza su cose che non si conoscono? Basterebbe questa considerazione per mandare quei signori a zappare la terra.
Quando non si conosce una cosa è sufficiente dire “non so”, ma Lei ha mai sentito un professionista italiano pronunciare questa fatidica frase? In Italia i professionisti NON SBAGLIANO MAI, questo viene stabilito per legge ogni volta che c’è un processo a loro carico, basta vedere le cronache quotidiane.
Caduta una scuola? Tutti assolti. Caduta una montagna nel bacino idrico? Tutti assolti. Caduti i capannoni nuovi con il terremoto (quelli vecchi sono ancora in piedi)? Nessun colpevole, anzi no, i morti non dovevano stare li, quindi sono loro i colpevoli che hanno creato la situazione di pericolo.
Lei pensa davvero che il costruttore del cancello farà l’analisi dei rischi dei suoi prodotti in futuro? Probabile come la neve d’Agosto in Sicilia, pardon quella è stata spalata dai forestali, che hanno messo in conto le ore di lavoro straordinario.
La dichiarazione di conformità se il cancello è meccanizzato o la dichiarazione di prestazione se è manuale, DEVE essere consegnata contestualmente all’installazione, qualsiasi ritardo è perseguibile, ma tenga presente che Lei come milioni di italiano non ha neppure la dichiarazione di conformità del contatore (made in Cina) installato da che Le fornisce la corrente,
Non pensa che anche questo La dovrebbe far incazzare? Purtroppo però quasi nessuno se ne preoccupa, in fondo cosa ci importa se nessuno ci fornisce garanzie su ciò che installa a casa nostra, sia esso un cancello o un contatore?
La ringrazio nuovamente e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno,sono manutentore in una azienda, mi e’ stato chiesto di provvedere alla motorizzazione di un cancello scorrevole di 11 metri,non personalmente intendiamoci ma contattando l’eventuale installatore.Il mio problema e’che non so come procedere con il cancello che e’ li da 15 anni circa in perfetto stato di conservazione gia’ predisposto all’epoca per la motorizzazione ma non certificato CE e senza documentazione ,la ditta costruttrice non esiste piu’.Come devo procedere per la messa in regola? Grazie.
Salve, Lei ha due possibilità, o si occupa Lei della redazione del fascicolo tecnico, o lo richiede a chi farà la motorizzazione.
Le anticipo che probabilmente qualsiasi installatore a cui si rivolgerà, non avrà la minima idea di cosa sia il fascicolo tecnico (fatte le opportune e sempre presenti eccezioni), quindi siccome la Sua ditta sarà sempre responsabile per quel cancello, potrebbe essere una buona occasione per imparare come si fa la marcatura CE di una macchina, perchè tale è un cancello motorizzato.
Dopo che Lei avrà imparato ad applicare la direttiva macchine, la cosa Le potrà essere utile in molti altri casi all’interno dell’azienda e forse la ditta lo riterrà un buon investimento.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
mi scuso se la disturbo io ho comprato dal costruttore un appartamento finito di costruzione 12 luglio 2011 finito di pagare e comprato il 30 maggio 2013 come atto notarile. il mio problema e il seguente tutti i cancelli sia condominiali e privati incluse le ringhiere si sono arrugginite e stanno cadendo a pezzi vorrei sapere chi deve pagare per la loro restaurazione e verniciatura grazie per una cortesissima risposta
Salve, purtroppo non posso esserLe di molto aiuto, perché mi occupo di marcatura CE, ma il Suo non è un problema di sicurezza, ma di prestazioni del prodotto.
Il mio parere da profano in diritto civile è che a meno di vizi occulti, dopo 2 anni il prodotto non è più coperto da garanzia ed in questo tempo doveva essere eseguita la manutenzione che serve appunto per evitare o rimuovere l’insorgere della ruggine.
Non conoscendo la situazione nello specifico non posso dire altro, tra poco apriremo anche una sezione legale, quindi potremo rispondere anche a questi quesiti, con l’aiuto di un legale.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Salve, la ringrazio ancora per le sue risposte e la sua gentile collaborazione per cercare di eliminare un po’ di nebbia che aleggia a volte su questi temi, come ha provato sulla sua pelle direttamente. Mi auguro che la giustizia non sconfessi se stessa e la condanni (ho seguito le sue vicende che ha raccontato in altri post), ma purtroppo vale un principio che anch’io ho provato sulla mia pelle: in giudizio conviene andarci solo se si ha torto! Perché con ragione comunque ci perdi! Approfitterò ancora in futuro della sua collaborazione e gentilezza oltreché competenza (la ragguaglierò sul mio problema con i cancelli con marcati CE e già purtroppo installati! Saluti. Luca Simoni
Grazie a Lei anche per la solidarietà, sono perfettamente d’accordo con Lei, oggi in tribunale conviene andarci quando si è in torto, perchè forse li si ribalta la realtà.
Ieri sul banco degli imputati ci doveva stare il produttore che non metteva ed ancora non mette il marchio CE sui Suoi prodotti e non chi ha definito “commercialmente non serio” un comportamento illegale, sia sul piano civile che su quello penale.
Pensi che quando mi aveva comunicato che non mi avrebbe pagato, dopo aver ricevuto tutto il mio lavoro, io ho fatto la nota di accredito ed ho cancellato il debito, proprio per non avere rapporti con i tribunali, ed invece ci sono finito lo stesso. Amen. Ora mi preparo alla condanna, sperando che per caso non venga riconosciuta la non sussistenza del fatto.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
il tutto in autocertificazione del produttore? Sarebbe questa la semplice autocertificazione?
Esatto, come vede non è che sia proprio semplice se uno non la conosce, poi quando si è compreso esattamente cos’è, diventa semplice.
Neppure costruire un cancello è semplice, ma per l’artigiano che lo sa fare è il lavoro quotidiano, per me sarebbe un “po’” più difficile, poi magari in qualche anno imparerei.
E’ certamente più facile fare la documentazione di marcatura CE che non fare i prodotti.
Cordiali saluti
ing. Carraro
ma il minimo che il produttore di cancelli non di serie è obbligato ad emettere cos’è?
Il produttore deve fare il fascicolo tecnico che è composto da:
– analisi dei rischi
– manuale di installazione, uso e manutenzione
– dichiarazione di conformità
– etichetta CE
– procedure di controllo della produzione
– disegni o foto del prodotto
– eventuali calcoli se sono stati eseguiti
Questo lavoro fatto una volta, può essere ripetuto in modo molto facile.
Il difficile è solo la prima volta
Poi al cliente dovrà consegnare: il manuale, la dichiarazione e l’etichetta.
Cordiali saluti
ing. Carraro
cosa significa questo: “Nel caso di un esemplare unico (e non di serie) basta una dichiarazione di conformità secondo l’allegato III, punto 2, possibilità 3 (n.d.t Sistema 4 – Autocertificazione)”.
Esiste un modello su cui fare riferimento?
Salve, di per sè la dichiarazione di conformità è un documento semplice, ma noi evitiamo di fornire “modelli”, perchè è come fornire la copia di un diploma e poi uno se lo compila.
Deve essere chiaro prima di tutto che la marcatura CE è la documentazione di un processo che inizia con la progettazione e finisce con lo smaltimento del prodotto.
Compilare un modulo corrisponde mai a fare la marcatura CE, anche se quel modulo si chiama certificato.
La marcatura CE corrisponde sul piano documentale al fascicolo tecnico, sul piano pratico a ciò che il produttore fa tutti i giorni.
La marcatura CE è sempre “autocertificazione” se questo termine significa che la deve fare il produttore, ovviamente i soliti furbi (non mi riferisco a Lei) pensano che con un foglietto ben compilato, magari chiamandolo DOP o DOC, così fa più professionale, possa sostituire un serio processo di garanzia della sicurezza, ma si sbagliano ed inducono in errore anche chi ci crede.
La marcatura CE è una cosa seria, perchè la sicurezza è una cosa seria, o almeno dovrebbe esserlo tra persone civilizzate, che non pensano solo al profitto, ma anche alla salute propria e degli altri.
La marcatura CE corrisponde a ciò che un bravo produttore, di qualsiasi prodotto, fa già, l’unico problema è che non lo mette per iscritto e quindi non capisce cosa deve fare.
Noi spieghiamo come si fanno i documenti, ma il contenuto di quei documenti lo fa il produttore nostro cliente.
I sistemi 1,2,3,4 sono le modalità di attestazione della conformità e possono coinvolgere un organismo notificato (1,2,3) oppure no il 4, ma nessuno di questi sistemi è o sostituisce la marcatura CE, semplicemente ne fa parte.
Spero che la risposta sia chiara ed esaustiva, in caso contrario siamo sempre qui.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, grazie della risposta. In effetti allora è come avevo intuito: le ringhiere metalliche in genere, non essendo strutturali in quanto devono portare solo il loro peso, sono escluse dal campo di applicazione della UNI 1090, ma non avendo una specifica norma armonizzata, ai sensi del CPR, non possono essere marcati CE! ma possibile una situazione del genere? Il bello è che girovagando su internet si trovano siti di produttori che si vantano di marcare CE recinzioni e parapetti!Mi piacerebbe vedere a che normativa si riferiscono!Certo che c’è molta confusione in questi campi…..Grazie ancora! saluti. Luca
Se la confusione si limitasse a questo.
Oggi sono stato sentito in tribunale in qualità di imputato, per aver scritto che un prodotto da costruzione coperto da più norme armonizzate non è legale se è privo di marcatura CE e chi lo vende non è commercialmente serio. Questo mi ha portato un’accusa di calunnia.
Quindi lo Stato che mi incarica di dimostrare che i prodotti privi di marchio CE sono illegali ed i produttori vanno condannati, accetta di farmi un processo perché ho scritto solo una piccola parte di ciò che scrivo per le autorità di controllo del mercato.
L’accusa doveva essere rigettata, ma questo presupponeva che chi ha ricevuto la denuncia si documentasse un minimo, evitando una inutile, costosa e stressante causa.
Vuole che mi stupisca per ciò che mi racconta Lei? Sono cose che sento tutti i giorni e che vivo anche sulla mia pelle.
La ringrazio e La saluto, torni quando vuole.
Ing. Carraro
Salve, approfitto ancora della sua competenza e cordialità!Le ringhiere in opera (non prefabbricate) secondo lei rientrano nella nuova UNI 1090? chiedo questo perchè leggendo la “risposta in ordine alla richiesta della Commissione Europea, DG Enterprise and Industry, sullo scopo della EN1090-1” le “recinzioni e ringhiere”, come i cancelli, risulterebbero “non coperte dallo scopo EN 1090-1 e dove al marcatura CE in accordo alla EN 1090-1 non è possibile”.Pertanto a cosa devo fare riferimento? grazie! Luca Simoni
Salve, in effetti i cancelli non sono strutturali e le ringhiere sono “border line”, ma se dovessi esprimere un parere netto direi che non sono strutturali.
Però non solo gli elementi strutturali devono essere marcati CE (come molti credono) e non tutti devono seguire la UNI EN 1090, ma qualche altra norma e/o direttiva, ad esempio i cancelli, se sono motorizzati, rientrano in direttiva macchine, se non lo sono devono rispettare il Regolamento 305/2011/CE, il quale peraltro regola anche gli strutturali compresi dalla 1090, ma non solo quelli.
Prima viene il regolamento 305 ed in seconda battuta le norme armonizzate di prodotto, quindi non è corretto parlare di marcatura secondo la norma, ma secondo il regolamento
Il Regolamento 305 obbliga alla marcatura CE, ma solo in presenza di una norma armonizzata o di un ETA, e la 1090 non è la sola norma armonizzata sui prodotti da costruzione.
Per i cancelli le inferriate esistono norme armonizzate, per le recinzioni e per le ringhiere al momento non c’è una norma armonizzata.
Quindi i cancelli devono essere marcati CE, le recinzioni e le ringhiere non possono essere marcati CE, questo è l’effetto negativo del Regolamento 305/2011/CE, ovvero impedire la marcatura CE di molti prodotti presenti sul mercato da decenni e marcabili in base alle norme nazionali prima dell’entrata in vigore del Regolamento 305.
Spero che le risposta sia chiara ed esaustiva, in caso contrario ci trova ancora qui.
Cordiali saluti
ing. Carraro
se un artigiano costruisce ed installa un cancello e poi l’elettricista installa l’automazione e rilascia il certificato di conformità, non è necessario che anche l’artigiano costruttore del cancello non di serie rilasci un’altra dichiarazione vero? In quanto è l’elettricista l’ultimo a metterci le mani. è Corretto?
Salve, sbagliato!
La dichiarazione di conformità, che è l’atto finale della marcatura CE, la deve fare chiunque faccia una qualsiasi lavorazione di trasformazione o assemblaggio, quindi sia Lei, che l’elettricista.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
La ringrazio per la risposta ed ebbene sì, sono sicuramente un po’ sprovveduto e forse “troppo buono” di carattere per cui non sempre riesco ad essere così inflessibile come forse il ruolo che a volte ricopro richiederebbe (soprattutto se in ballo c’è la sicurezza), anche se anch’io sono certo della buona realizzazione da parte del fabbro.
In merito alla predisposizione del fascicolo tecnico, sono buono sì ma non esageriamo, almeno quello lasciamolo a chi di dovere che dovrà poi apporre la marchiatura, nella speranza che gli possa tornare utile in futuro per altre realizzazioni!
La ringrazio nuovamente per la competenza e gentilezza, le farò sapere come si concluderà la vicenda! Grazie ancora. Luca Simoni
Tutto OK, ma ricordi che “il medico indulgente porta alla tomba il paziente”, quindi se si ricopre un ruolo di controllo e garanzia, non si deve essere “buoni” o chiudere un occhio, anzi è necessario tenerne aperti tre.
Le auguro buon lavoro e buona giornata.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve, in effetti riesce a rendere “digeribili” argomenti ostici come quelli di cui si occupa, anche mediante artifici linguistici e una forma verbale molto accattivante!! Tornando a noi, e sperando di non disturbarla troppo (nel caso me lo dica apertamente!), non comprendo il richiamo della direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza dei prodotti: non è applicabile solo nei casi in cui non c’è una norma armonizzata specifica? La norma UNI EN 13241-1 mi sembra invece proprio che faccia al caso nostro, quindi , come dice Lei, da qui non si scappa. Purtroppo però come le dicevo i cancelli sono già installati, e devo trovare una soluzione conforme alle norme e che non “uccida” il fabbro che li ha realizzati, in totale ignoranza delle norme, ma in buona fede ne sono certo. Secondo lei se il produttore smontasse i cancelli, li riportasse in officina e procedesse con i sistemi di valutazione e verifica della prestazione previsti dal Sistema 4 allegato V del CPR, potrebbe procedere successivamente alla marchiatura CE? Grazie ancora per la cortesia! Luca Simoni
Lei vuole proprio complicare la vita a sè stesso ed anche agli altri (non a me, non si preoccupi).
Intanto “l’uccisione” del fabbro mi sembra un’ottima soluzione, taglierebbe la testa al toro, tanto per fare un’altra vittima, scherzo ovviamente.
Lei deve “solo” spiegare al fabbro che deve realizzare il fascicolo tecnico e per farlo può lasciare i cancelli dove stanno, inoltre i documenti li può predatare, quindi non ci sarà alcuna contestazione da fare.
Sono certo al 99% (questo è un ossimoro come vede, ma molto usato) che i cancelli vanno bene e sono ben costruiti, così come sono certo al 100% (questa invece è una ripetizione) che il fabbro non ha mai letto una sola direttiva sulla marcatura CE, perciò, scartata l’idea della soppressione, prenda in considerazione quella di aiutarlo a fare il fascicolo tecnico e se proprio non ci riuscite in due, posso consigliare una buona società di consulenza, servirà al fabbro anche per tutti i prossimi cancelli, quando potrebbe trovare qualcuno meno comprensivo di Lei,
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Salve, la ringrazio per la celere ed esauriente risposta, anche se devo ammettere che dopo le prime parole della sua risposta ero rimasto un po’ perplesso!!!!Avevo inteso che l’epiteto fosse rivolto a me, e per quanto colpevole di non essermi informato prima non credevo di meritarmelo!!!Proseguendo nella lettura ho capito subito il suo discorso che condivido pienamente! Il cancello in questione (per la verità sono due di dimensioni anche piuttosto importanti) non sono motorizzati e sono manuali a due ante. Quali responsabilità sono in capo al produttore, nel caso di richiamo dell’art. V (anche se non ho ben capito perché secondo lei non è applicabile) e quali al proprietario e direttore dei lavori? La ringrazio per la competenza e cortesia!! Saluti.
Luca Simoni
Salve, avevo compreso il rischio del mio incipit, ma l’ho lasciato per creare un po’ di incertezza, tanto poi era chiaro il significato.
L’articolo V dice “in mancanza di disposizioni dell’Unione o nazionali che impongano, nel luogo in cui i prodotti da costruzione siano destinati ad essere utilizzati” ed “in un processo non in serie a seguito di una specifica ordinazione”, ciò significa che non ci devono essere norme nazionali o europee, e questo non è il caso e poi il processo non in serie, che non significa solo prodotto unico, ma anche eseguito con metodi di lavorazioni non applicati ad altri prodotti.
Quindi a meno che i cancelli suddetti non siano stati eseguiti con metodi di lavorazione unici ????, in Suo caso non ricade in entrambe o almeno nel secondo dei casi previsti da tale articolo, perciò a mio avviso non si applica.
Il cancello deve essere marcato CE e rispettare la norma UNI EN 13241-1:2003+A1:2011.
Ammesso e non concesso che non rientri in nessuna direttiva o norma (se fossi i D.L. non lo accetterei in cantiere), rimane pur sempre la 2001/95/CE ed a questo punto vorrei vedere se il cretino di turno ha qualcosa da obiettare.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera, non mi dilungo in compimenti per la sua competenza e soprattutto cortesia con la quale cerca di spiegare e illuminare norme e leggi spesso complicate e non sempre lineari! Bando ai complimenti entro nel merito: sicuramente ne avrà già dibattuto in altri interventi, ma purtroppo non sono riuscito a trovare riferimenti. Nel caso di marchiatura CE di cancelli “singoli”, si possono applicare le procedure semplificate dell’art. 38 del CPD, ma in che relazione posso considerare l’art. 5? cioè mi spiego: nel caso di unico esemplare il produttore può astenersi all’obbligo di redigere la DoP? in questo caso quindi non si procede alla marchiatura CE del prodotto? Chi ne è responsabile della sicurezza? Le spiego il mio caso: per mia ignoranza (non avevo ancora letto le sue illuminanti righe) non ho provveduto a richiedere preventivamente in sede di ordine la marchiatura CE di un cancello installato in un intervento che seguo (sono un tecnico del mondo delle costruzioni), (ammesso che fosse necessario specificarlo in sede di ordine,ma a questo punto non credo proprio!). Ora il produttore, a cancello installato, su mia richiesta di marchiatura CE, mi dice che non sa neppure di cosa parlo e che, secondo lui, essendo prodotto singolo, non è soggetto ad alcuna procedura di marchiatura CE (ha addirittura fatto riferimento alla norma UNI 1090, ma non credo sia il caso in quanto prodotto non strutturale, corretto?). Nel caso si appellasse all’art. 5 del CPD, chi è responsabile del prodotto installato?
La ringrazio per la sua cortesia e le assicuro che d’ora in avanti mi informerò meglio riguardo agli obblighi di marchiatura CE di tutti i prodotti da costruzione!
Salve, la madre dei cretini è sempre incinta e Lei me ne porta un ulteriore esempio.
Correttamente Lei afferma che era ed è superfluo richiedere la marcatura CE al momento dell’ordine.
L’articolo V del Regolamento 305 non dice che non si fa la marcatura, ma da l’esenzione dalla dichiarazione cosa peraltro discutibile dato che il cancello non viene prodotto con un sistema di produzione unico e non ripetitivo,(l’articolo V va letto attentamente, ma credo che il Suo fornitore non sia in grado di comprenderlo) invece nulla c’entra la 1090, figuriamoci se un cancello è struttura metallica, quando gli asini voleranno, ma certamente il Suo fornitore prenderà l’areo, anche solo per il gusto di smentirmi.
Il cancello se è motorizzato ricade in direttiva macchine, se non è motorizzato può essere marcato con metodo semplificato (metodo 4).
I pezzi unici NON sono previsti in direttiva macchine, mentre per i prodotti da costruzione comunque si deve passare attraverso la norma armonizzata relativa ai cancelli.
Il fascicolo tecnico deve essere sempre predisposto e la dichiarazione di conformità sempre rilasciata, così come l’etichetta sul prodotto, dato che il costruttore ha l’obbligo di assumersi la responsabilità civile e penale di ciò che ha fatto.
Quindi se il cancello è motorizzato non c’è alcun dubbio di procedura, se è manuale si devono fare ulteriori valutazioni.
In ogni caso se lei è responsabile del cantiere e dei pagamenti, blocchi il pagamento, contesti la fornitura, si rivolga alla Tributaria o alla G.di F., potrà scoprire la velocità con cui anche un cretino può risolvere la situazione.
Spero che sia chiaro che il cretino già citato varie volte non è certo Lei, che si è comportato correttamente, ora vada avanti sulla stessa strada.
Mi faccia sapere se il cancello è motorizzato o predisposto per la motorizzazione.
La saluto cordialmente.
Ing. Carraro
Buongiorno,siamo una carpenteria,dobbiamo costruire un cancello scorrevole elettrico da mt 4,00 e un cancello a due battenti pedonale per l’accesso alla nostra sede.I pezzi sono non di serie,quindi li possiamo marcare noi CE , ma per quanto riguarda la direttiva macchine, quali sono le norme di sicurezza da rispettare ? grazie roversi
Salve, vedo che Lei ha le idee chiare su quali siano gli obblighi di legge da rispettare.
La marcatura CE in termini documentali si realizza con il fascicolo tecnico, in termini pratici con il rispetto di tutte le norme relative al prodotto in questione.
Saremo ben lieti di fornirLe la nostra consulenza sia sul piano dei documenti che su quello degli obblighi di sicurezza se Lei ne farà richiesta al seguente indirizzo: carraro@marchioce.net.
La Sua richiesta è di carattere professionale ed operativo, quindi esula dall’ambito di questo blog ed entra nel campo della consulenza professionale.
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro,
Sono un fabbro, artigiano da molti anni, uno di quelli come dice lei con le mani callose ma con diverse qualifiche professionali. Questa sera, mi spetta una difficile assemblea condominiale, per discutere sugli interventi da effettuare su un cancello scorrevole. Sarò seduto al fianco dell’amministratore e dovremo confrontarci con molti condomini, tra cui avvocati e ingegneri in pensione. Io spegherò le diverse normative, italiane ed europee, da dover applicare al cancello in oggetto. Sò per esperienza che sarà durissima. E’ possibile che ogni volta si debbano dire e fare le stesse cose?? Quando si parla di norme europee, tutti si dichiarano italiani e non le fanno applicare. Quando si parla di norme italiane, tutti si appellano alla sorte. C’è anche chi porta le sentenze della cassazione, per non applicare le norme. Tutto funziona finchè non ci scappa il morto. Troppe volte, le cronache italiane hanno parlato di incidenti mortali. Vittime soprattutto bambini. Troppe lacrime sono state versate. Parlo come padre, si può per una volta, far valere il buon senso??
Vorre chiederle solo una cosa, esiste davvero una normativa che imponga il buon senso??
Grazie dell’attenzione. Cordialità.
Salve, se esistesse una norma che impone il buon senso, la maggioranza degli italiani sarebbe fuori norma e per fare una verifica rapida basta vedere chi eleggono come loro rappresentanti, assolutamente tutti “fuori norma” come chi li ha eletti.
Esiste però una minoranza che non partecipa a questi giochi idioti della “maggioranza democratica”, ma essendo minoranza, perde.
Lei faccia una cosa molto semplice faccia mettere a verbale questa frase: Dichiaro che questo prodotto deve rispettare la direttiva 2001/95/CE sicurezza generale dei prodotti, la direttiva 2006/42/CE direttiva macchine, pertanto non assumerò alcun onere relativo a costi derivanti dal mancato rispetto delle suddette da parte del condominio.
Non faccia inutili discussioni e non fornisca alcuna spiegazione, se le vogliono se le cerchino, l’amministratore è pagato anche per fare questo.
La saluto e Le auguro una “buona serata”
ing. Carraro