L’emozione non è intelligente
Intelligenza significa leggere tra le righe estrapolando il significato di ciò che sta scritto. Conoscere tutte le righe scritte senza saper leggere tra di esse è conoscenza non intelligenza.
Il titolo si può anche ribaltare in: l’intelligenza non è emotiva.
Ma forse questo non è vero, se intelligenza significa realmente “leggere tra le righe” e non solo leggere le righe, forse l’emozione è proprio solo tra le righe.
Intelligenza o conoscenza?
L’argomento è di attualità e lo rimarrà per gli anni a venire entrando certamente a far parte della nostra vita quotidiana, per l’utilizzo del termine “intelligenza” al posto di “conoscenza”
Infatti, si prospetta un futuro, già presente, nel quale per conoscere qualcosa non sarà più necessario fare ricerche in Google o ancora più arcaicamente nei libri, nelle leggi, o nelle enciclopedie (esistono ancora?).
A breve, i pionieri lo stanno già facendo, faremo le nostre domande ad AL, il nostro amico dall’intelligenza artificiale. AL di intelligente non ha assolutamente nulla ma arriverà a conoscere praticamente tutto.
Infatti, potrà raccogliere tutte le informazioni presenti nel web e da queste trarre le risposte alle nostre domande.
Le informazioni nel web sono attendibili?
Qualcuno bene informato ci ha più volte comunicato in questi anni che oltre l’80 % di ciò che si trova nel web è sbagliato o falso. Pensate ad esempio se chiedessimo ad AL:
- quanti erano i partecipanti ad una manifestazione?
- quali sono i risultati bellici della guerra in Ucraina?
Realmente pensiamo che ci potrà fornire risposte corrette?
Proprio per questo i gestori di AL si pongono una giusta questione: il problema di AL sono i dati da inserire perché possa rispondere.
Facendo in modo che si prenda i dati dal web, AL sarà sommerso di informazioni che in gran parte sono “fuffa” e ce li presenterà come risposte che non saranno la verità, ma la media tra le bugie e gli errori presenti in internet.
Conoscenza Artificiale Approssimativa?
Sarebbe già un passo avanti se invece di chiamarla Intelligenza Artificiale fosse rinominata Conoscenza Artificiale, ma ancora più corretto sarebbe Conoscenza Artificiale Approssimativa.
Infatti, AL precisa che le sue risposte potrebbero non essere corrette, tanto per pararsi …… da eventuali cause per danni derivanti dall’utilizzo delle sue risposte!
Ciò che AL o qualsiasi altra forma di conoscenza non potrà mai sostituire sono l’emozione e l’emotività, che ci distingue dalle macchine; quindi, ciò che di emotivo c’è nelle nostre espressioni e nei nostri rapporti non potrà mai essere sostituito da una macchina.
Stupidità Naturale
Mentre però ferve il dibattito sull’intelligenza artificiale, pensate ne parlano persino i politici, molti dei quali con l’intelligenza hanno dei conti in sospeso, non si parla affatto della Stupidità Naturale, cioè quella umana.
- Einstein ha detto: ci sono due cose infinite, la stupidità umana e l’universo, ma sulla seconda sono incerto.
Come dargli torto visitando qualche sito, che come molti altri, anticipando AL, permette di porre domande e di ricevere risposte da altri visitatori?
Pensate a domande come le seguenti: il figlio di Hitler è ancora vivo? Quali sono le tecniche usate dai cecchini, che nessuno conosce? Come faccio a convincere mio figlio, se mia nuora non mi vuole in sala parto? Un narcisista vive bene con sé stesso? Con duemila euro al mese si vive nel lusso?
Potremmo continuare per molto tempo, ma Vi risparmiamo.
Di fronte a questa realtà che ci circonda, molto di più di quanto possiamo immaginare, comprendiamo come chi ha creato i social e chi propone strumenti nuovi per ridurci ad esseri “non pensanti”, abbia incontrato un enorme successo ed altri più grandi ne incontrerà.
Forse è il caso di affiancare alla formula dell’entropia che a livello del nostro sistema è in costante aumento, anche la formula della stupidità, che pur infinita è in costante aumento.
Per comprendere come l’infinito possa aumentare, dimostrandosi di per sé finito, è sufficiente pensare alla stupidità.
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Dal 2021 il Regolamento (UE) 2017/745, salvo alcune eccezioni, rimane l’unica legge Europea che disciplina i dispositivi medici. Esso prevede che, procedure relative alla tracciabilità, entrino in vigore negli anni successivi a scaglioni differenti legati alla classe di rischio del dispositivo medico.
Cosa prevede il Regolamento (UE) 2017/745 per la tracciabilità dei dispositivi medici?
La tracciabilità dei dispositivi medici è corredata anche dall’implementazione di un “sistema UDI” e dalla presenza di un registro europeo denominato EUDAMED, nel quale è previsto che venga registrato ogni singolo fabbricante di dispositivi medici, denominato “attore”, ed ogni singolo dispositivo medico immesso sul mercato europeo.
Il registro EUDAMED era già presente nel 2021 e già da allora avrebbe dovuto funzionare; infatti, a che scopo approvare una legge che prevede una specifica procedura ed uno strumento ben definito, come un registro di codici, se quello strumento non è pronto e funzionante?
La registrazione dei dispositivi medici
In questi anni in Italia la procedura di registrazione dei dispositivi medici è passata tramite il Ministero della Sanità che ha continua a svolgere il suo ruolo come quando era in vigore la Direttiva 93/42/CE. Il portale di registrazione italiano è stato poi aggiornato nel 2021 per far fronte al nuovo Regolamento (UE) 2017/745 visto che Eudamed non era ancora pienamente funzionante e quindi non richiesto per soddisfare i requisiti di legge.
Vale la pena di chiedersi: chi ha registrato dopo Maggio 2021 i propri dispositivi medici sul portale del Ministero della Salute, dovrà fare anche la registrazione in Eudamed? Verrà riportata automaticamente? Ci saranno deroghe? Alla fine un ritardo a livello Comunitario ha creato dei problemi di registrazione ai fabbricanti che non ne hanno colpa, creando potenzialmente un danno, soprattutto se dal 2021 ad oggi hanno registrato centinaia di prodotti.
Attenzione
C'è sempre chi fa confusione tra certificazione e dichiarazione: la prima deriva da prove eseguite su un campione test, la seconda è di pertinenza del fabbricante, è destinata al cliente e riguarda ogni singolo prodotto immesso sul mercato.
In cosa consiste il "sistema UDI"?
Ad ogni dispositivo medico dovrà essere assegnato un identificativo univoco, che prende il nome di “UDI”. Questo termine identifica:
- UDI-DI di Base
- UDI-DI
- UDI-PI
- Vettore UDI
I codici UDI sono determinanti ed indispensabili per la registrazione di un dispositivo medico presso il portale Eudamed. Essi sono già obbligatori per i dispositivi medici dal 2021, indipendentemente dalla registrazione che verrà.
Cosa cambia dal 2025 per EUDAMED?
Finalmente quest’anno, nel 2025, EUDAMED entra in funzione in modo completo, magari per scaramanzia ci aggiungiamo un “forse” ed un “speriamo”; quindi, finalmente tutti i discorsi dei vari “esperti” del grande mare web termineranno e qui “lo speriamo” ci sta tutto.
Fabbricanti di dispositivi medici e vari addetti ai lavori ci sono due possibilità per spiegare quanto accaduto:
- Il metodo “italiano” è stato esportato a livello europeo.
- Eravamo convinti che fosse il metodo “italiano”, ma non ne eravamo gli unici titolari.
La buona notizia è che dopo quattro anni qualcosa di dichiarato obbligatorio, finalmente sarà anche possibile.
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Fabbricante, produttore, mandatario, importatore – Che ruoli hanno questi soggetti in relazione alla marcatura CE?
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