La durata della mascherina

Un concetto molto importante nei tempi in cui questo dispositivo viene usato così intensamente. In questo articolo discutiamo di alcuni aspetti non secondari.

La durata della mascherina

Gli esperti concordano su un fatto: la durata della mascherina è di 4 ore oltre alle quali bisogna sostituirla.

Ma dopo che è stata indossata la mascherina, come si fa a verificare  il rispetto della scadenza di 4 ore?

Cosa abbiamo scoperto con il Covid?

Un tempo eravamo il popolo degli eroi, dei santi e dei navigatori, ma era tanto tempo fa.

Poi nel corso degli anni, sono emerse altre peculiarità dell’italico popolo, che tutti noi sappiamo e per le quali all’estero ci conoscono.

Ogni tanto siamo citati  nei giornali stranieri per degli stereotipi che ben conosciamo, che sappiamo essere veri, ma di cui non riconosciamo agli altri la possibilità di evidenziarli.

Con il Covid qualcosa è cambiato.

Da un lato abbiamo scoperto e nessuno lo può negare, che i conti ci danno ragione ed i risultati della nostra battaglia sono i migliori del continente (vedere i dati di Francia, Spagna ed altri, che ci superano sempre in tutte le classifiche).

Dall’altro lato abbiamo scoperto che oltre agli eroi, ai santi ed ai navigatori abbiamo un’altra specie presente in gran quantità: “gli esperti”.

Chi sono e cosa dicono”gli esperti”?

Penserete agli esperti di calcio che certamente non ci mancano, ma una nuova schiera si è profilata agli orizzonti televisivi, inondandoci di esternazioni, numerose ed inutili.

Indimenticabile “un’esperta” che affermava (non unica voce) che il Covid era poco più di un’influenza. Chissà se si sta ancora vergognando, se è passata nella schiera dei negazionisti, oppure molto italicamente ha cambiato bandiera, non opinione ovviamente, quella rimane radicata, ma meglio schierarsi con la maggioranza.

Comunque che gli esperti facciano eseguire controlli immunitari per una dichiarata prostatite o che passino con nonchalance da un’ indisposizione a polmonite bilaterale, tutti concordano sulla durata della mascherina:

deve essere sostituita dopo 4 ore, altrimenti si trasforma in un ricettacolo di virus e schifezze varie e diventa pericolosa per chi la indossa e per gli altri.

La mascherina dopo 4 ore quindi inverte la sua funzione e da protettivo diventa strumento di diffusione di malattie.

Non abbiamo titolo per contestare o confermare queste affermazioni, sulle quali siamo d’accordo, ma il nostro consenso è ininfluente, quindi prendiamo atto, dato che il nostro pensiero certamente non interessa agli “esperti”.

Esperti di banchi o di calendario?

Pensavamo perfino che fosse poco serio porre come condizione di una gara d’appalto l’obbligo di consegna di 2 milioni di banchi entro il 14 settembre.

Lo pensavano anche i produttori che lo hanno espresso chiaramente.

Quelli “corretti” non hanno partecipato alla gara, essendo impossibile garantire tale “esperta” imposizione mentre gli altri, dentro nelle italiche procedure, hanno partecipato ed oggi si parla semplicemente e con nessuna vergogna di consegna entro il 31 ottobre.

Anche questa gestione delle gare d’appalto è utile per far fuori la concorrenza leale.

Rimandiamo la verifica a quella data, ma il 31 ottobre NON è il 14 Settembre, chissà se gli “esperti” di turno ne hanno coscienza. Magari sono “esperti” di banchi e non di calendario, la specializzazione è la base di qualsiasi esperto.

Controlli uguali per tutti

Torniamo alla durata della mascherina, prima però riporto un episodio di cui sono stato testimone.

In una piazza all’aperto dove alcune persone a distanze reciproche ragguardevoli transitavano senza mascherina, sono intervenute le autorità di controllo, per richiamare all’obbligo di indossare la mascherina.

Obbligo imposto da alcuni cartelli posizionati in prossimità di locali della movida che anche i passanti dovevano rispettare, pur non partecipando a queste giovanili manifestazioni di giubilo.

Contemporaneamente, alle spalle dei tutori della legge alle prese coi passanti che avevano davanti agli occhi, un centinaio di giovani erano concentrati di fronte ad uno di questi locali, che stava però dietro ai suddetti tutori, che quindi non li potevano vedere, dato che loro guardano sempre avanti.

Dimostrare la durata della mascherina

Veniamo quindi alla durata della mascherina.

Come si fa a stabilire quando è stata indossata una mascherina, obbligatoria per legge e quindi far rispettare l’altrettanto obbligatorio rispetto della scadenza dopo 4 ore?

Nessun “esperto” si è mai pronunciato, perché non pratici di obliterazioni, argomento per il quale dovrebbero essere interpellati gli “esperti dei biglietti degli autobus” (non ancora nel mirino degli ancor man televisivi), non hanno neppure preso in considerazione tale problema.

È noto che se si dice ad un italiano: “la mascherina può essere utilizzata SOLO per 4 ore”, il suo massimo impegno sarà di segnarsi il momento in cui la indossa e poi far scattare un timer. Mai penserà di utilizzarla per un giorno intero o addirittura per più giorni.

Obliterare le mascherine

Indossare la mascherina spesso è obbligatorio quindi perchè nessun “esperto” ha pensato alla necessità di obliterarla, esattamente come il biglietto del bus?

Forse perché “obliterare” è un termine noto ma non così popolare e non ha il fascino delle “rime buccali” (come non ricordare il professor Locatelli?), con cui invece si conquistano le cronache.

Non ha senso stabilire un obbligo, definire una durata e non “pensare” alla modalità di verifica.

Sappiamo che il termine “pensare”, mal si addice agli esperti, che “esternano”, “pontificano”, “elucubrano”, ma raramente necessitano di pensare, attività troppo banale.

La mascherina si può obliterare in modo semplicissimo e l’idea non è mia:

è sufficiente inserire data ed ora a mano, magari in un apposito spazio prestampato sulle mascherine.

Riporto di seguito l’immagine di un esempio, ma ci possono essere altre soluzioni grafiche, sulle quali gli “esperti” potranno lanciarsi per stabilire quale font o quale colore sia più adatto a combattere il virus.

La mascherina da obliterare:

mascherina obliterata

L’idea per verificare la durata della mascherina è stata lanciata, semplice e di buon senso, per tale ragione siamo certi non incontrerà alcun successo, soprattutto presso gli “esperti”.

 

 

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Dal 2021 il Regolamento (UE) 2017/745, salvo alcune eccezioni, rimane l’unica legge Europea che disciplina i dispositivi medici. Esso prevede che, procedure relative alla tracciabilità, entrino in vigore negli anni successivi a scaglioni differenti legati alla classe di rischio del dispositivo medico.

Cosa prevede il Regolamento (UE) 2017/745 per la tracciabilità dei dispositivi medici?

La tracciabilità dei dispositivi medici è corredata anche dall’implementazione di un “sistema UDI” e dalla presenza di un registro europeo denominato EUDAMED, nel quale è previsto che venga registrato ogni singolo fabbricante di dispositivi medici, denominato “attore”, ed ogni singolo dispositivo medico immesso sul mercato europeo.

Il registro EUDAMED era già presente nel 2021 e già da allora avrebbe dovuto funzionare; infatti, a che scopo approvare una legge che prevede una specifica procedura ed uno strumento ben definito, come un registro di codici, se quello strumento non è pronto e funzionante?

Eudamed, il 2025 sembra l’anno di entrata in vigore

La registrazione dei dispositivi medici

In questi anni in Italia la procedura di registrazione dei dispositivi medici è passata tramite il Ministero della Sanità che ha continua a svolgere il suo ruolo come quando era in vigore la Direttiva 93/42/CE. Il portale di registrazione italiano è stato poi aggiornato nel 2021 per far fronte al nuovo Regolamento (UE) 2017/745 visto che Eudamed non era ancora pienamente funzionante e quindi non richiesto per soddisfare i requisiti di legge.

Vale la pena di chiedersi: chi ha registrato dopo Maggio 2021 i propri dispositivi medici sul portale del Ministero della Salute, dovrà fare anche la registrazione in Eudamed? Verrà riportata automaticamente? Ci saranno deroghe? Alla fine un ritardo a livello Comunitario ha creato dei problemi di registrazione ai fabbricanti che non ne hanno colpa, creando potenzialmente un danno, soprattutto se dal 2021 ad oggi hanno registrato centinaia di prodotti.

Attenzione

C'è sempre chi fa confusione tra certificazione e dichiarazione: la prima deriva da prove eseguite su un campione test, la seconda è di pertinenza del fabbricante, è destinata al cliente e riguarda ogni singolo prodotto immesso sul mercato.

In cosa consiste il "sistema UDI"?

Ad ogni dispositivo medico dovrà essere assegnato un identificativo univoco, che prende il nome di “UDI”. Questo termine identifica:

  • UDI-DI di Base
  • UDI-DI
  • UDI-PI
  • Vettore UDI

I codici UDI sono determinanti ed indispensabili per la registrazione di un dispositivo medico presso il portale Eudamed. Essi sono già obbligatori per i dispositivi medici dal 2021, indipendentemente dalla registrazione che verrà. 

Cosa cambia dal 2025 per EUDAMED?

Finalmente quest’anno, nel 2025, EUDAMED entra in funzione in modo completo, magari per scaramanzia ci aggiungiamo un “forse” ed un “speriamo”; quindi, finalmente tutti i discorsi dei vari “esperti” del grande mare web termineranno e qui “lo speriamo” ci sta tutto.

 Fabbricanti di dispositivi medici e vari addetti ai lavori ci sono due possibilità per spiegare quanto accaduto:

  • Il metodo “italiano” è stato esportato a livello europeo.
  • Eravamo convinti che fosse il metodo “italiano”, ma non ne eravamo gli unici titolari.

 La buona notizia è che dopo quattro anni qualcosa di dichiarato obbligatorio, finalmente sarà anche possibile.

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