Cara estetista
Il mondo dei trattamenti estetici a volte nasconde situazioni imbarazzanti.
Breve introduzione
Cara estetista, Tu che lavori molto con l’immagine, dovresti saper distinguere l’apparenza dalla sostanza, eppure …… ecco cosa è successo ad una Tua collega, forse non unica.
Un’estetista ci contattò nel 2017 per chiedere un preventivo per macchine per estetica importate dalla Cina. La signora possedeva dei certificati validi ed emessi da un importante organismo notificato.
Le abbiamo risposto che era tutto in regola per quanto riguardava i certificati e le abbiamo inviato un preventivo per la nostra consulenza per realizzare il fascicolo tecnico. Con il fascicolo tecnico avrebbe potuto immettere sul mercato quei prodotti, nel rispetto della legge.
Dopo che le avevamo fornito tutte le spiegazioni richieste, la signora, molto cortesemente, non aveva neppure risposto alle nostre mail di chiarimenti. Amen, capita spesso e non ci riferiamo al fatto che un cliente può scegliere il fornitore che vuole, ma al fatto che non risponda alle mail con le spiegazioni richieste.
Cos’è successo oggi?
Oggi la signora ci ha ricontattato e dopo una lunga spiegazione ci ha rivelato che:
- Ha seguito le indicazioni di un “azzimato professionista” amico che si era recato presso il suo studio e che l’aveva convinta a fare dei nuovi certificati. Documenti perfettamente inutili, dato che lei acquistava i prodotti finiti e soprattutto aveva già certificati validi fino al 2021.
- Non aveva neppure idea di cosa fosse il fascicolo tecnico. “L’azzimato professionista” non ne aveva neppure fatto cenno.
- Ora lo stesso personaggio le comunica che le macchine per trattamento estetico rientrano nel regolamento dei dispositivi medici, che è tutto da rifare e ci vogliono 40.000 €. (travisando nel modo più becero il contenuto della legge ed approfittando della fiducia e dell’ignoranza dei clienti).
Pensavamo che i 26.000€ richiesti per alcuni giocattolini fossero un record, ma oggi questo “signore” ha superato le nostre ipotesi più fantasiose, chiedendo una cifra esorbitante per un macchinario elettrico, che certamente non è un dispositivo medico.
Naturalmente neppure oggi accenna al fascicolo tecnico, previsto dalla legge.
La signora si trova quindi in una situazione di assoluta illegalità, non avendo predisposto il fascicolo tecnico, avendo gettato dei soldi per inutili certificati e con la prospettiva di chiudere l’attività, se fosse vero quanto le hanno raccontato, dato che lei i 40.000 € non saprebbe dove trovarli. Forse “l’azzimato professionista” potrebbe consigliarle come procurarseli.
Abbiamo spiegato che dover rispettare alcune regole di sicurezza comuni ai dispositivi medici, non significa che le apparecchiature per estetica diventino dispositivi medici. Abbiamo chiarito nuovamente cosa significhi fare la marcatura CE e che il costo per mettersi in regola, ammonterebbe a meno di un decimo di quella cifra assurda.
Conclusione
Non sappiamo se la signora si sarà convinta, forse lo scopriremo più avanti, ciò che invece abbiamo ulteriormente constatato è che i “furbetti” che si presentano in giacca, camicia e cravatta, raccontando frottole ed imbonendo le persone, ottengono ancora credito, dimostrando che è proprio l’abito che fa il monaco, e che ancora molte persone sono disposte a dar credito all’apparenza senza cercare la sostanza.
Cara estetista prima di affidarti a qualcuno che si presenta da Te per risolvere i Tuoi problemi, pensa a quali problemi sta cercando di dare soluzione. Soprattutto usa il buon senso e la regola d’oro ovvero chiedi: me lo mette per iscritto e me lo firma, tutto ciò che mi ha raccontato?
Ti hanno chiesto il fascicolo tecnico e non sai come fare? Ti serve aiuto sulla conformità dei Tuoi prodotti, sulla loro importazione e lo sdoganamento?
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Dal 2021 il Regolamento (UE) 2017/745, salvo alcune eccezioni, rimane l’unica legge Europea che disciplina i dispositivi medici. Esso prevede che, procedure relative alla tracciabilità, entrino in vigore negli anni successivi a scaglioni differenti legati alla classe di rischio del dispositivo medico.
Cosa prevede il Regolamento (UE) 2017/745 per la tracciabilità dei dispositivi medici?
La tracciabilità dei dispositivi medici è corredata anche dall’implementazione di un “sistema UDI” e dalla presenza di un registro europeo denominato EUDAMED, nel quale è previsto che venga registrato ogni singolo fabbricante di dispositivi medici, denominato “attore”, ed ogni singolo dispositivo medico immesso sul mercato europeo.
Il registro EUDAMED era già presente nel 2021 e già da allora avrebbe dovuto funzionare; infatti, a che scopo approvare una legge che prevede una specifica procedura ed uno strumento ben definito, come un registro di codici, se quello strumento non è pronto e funzionante?
La registrazione dei dispositivi medici
In questi anni in Italia la procedura di registrazione dei dispositivi medici è passata tramite il Ministero della Sanità che ha continua a svolgere il suo ruolo come quando era in vigore la Direttiva 93/42/CE. Il portale di registrazione italiano è stato poi aggiornato nel 2021 per far fronte al nuovo Regolamento (UE) 2017/745 visto che Eudamed non era ancora pienamente funzionante e quindi non richiesto per soddisfare i requisiti di legge.
Vale la pena di chiedersi: chi ha registrato dopo Maggio 2021 i propri dispositivi medici sul portale del Ministero della Salute, dovrà fare anche la registrazione in Eudamed? Verrà riportata automaticamente? Ci saranno deroghe? Alla fine un ritardo a livello Comunitario ha creato dei problemi di registrazione ai fabbricanti che non ne hanno colpa, creando potenzialmente un danno, soprattutto se dal 2021 ad oggi hanno registrato centinaia di prodotti.
Attenzione
C'è sempre chi fa confusione tra certificazione e dichiarazione: la prima deriva da prove eseguite su un campione test, la seconda è di pertinenza del fabbricante, è destinata al cliente e riguarda ogni singolo prodotto immesso sul mercato.
In cosa consiste il "sistema UDI"?
Ad ogni dispositivo medico dovrà essere assegnato un identificativo univoco, che prende il nome di “UDI”. Questo termine identifica:
- UDI-DI di Base
- UDI-DI
- UDI-PI
- Vettore UDI
I codici UDI sono determinanti ed indispensabili per la registrazione di un dispositivo medico presso il portale Eudamed. Essi sono già obbligatori per i dispositivi medici dal 2021, indipendentemente dalla registrazione che verrà.
Cosa cambia dal 2025 per EUDAMED?
Finalmente quest’anno, nel 2025, EUDAMED entra in funzione in modo completo, magari per scaramanzia ci aggiungiamo un “forse” ed un “speriamo”; quindi, finalmente tutti i discorsi dei vari “esperti” del grande mare web termineranno e qui “lo speriamo” ci sta tutto.
Fabbricanti di dispositivi medici e vari addetti ai lavori ci sono due possibilità per spiegare quanto accaduto:
- Il metodo “italiano” è stato esportato a livello europeo.
- Eravamo convinti che fosse il metodo “italiano”, ma non ne eravamo gli unici titolari.
La buona notizia è che dopo quattro anni qualcosa di dichiarato obbligatorio, finalmente sarà anche possibile.
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Noi di CEC.Group possiamo assisterti in tutto il percorso obbligatorio per immettere i tuoi prodotti legalmente nel Mercato Europeo nel rispetto del diritto comunitario, inclusi i Regolamenti (UE) 2017/745 (MDR) e (UE) 2017/746 relativo ai dispositivi medico-diagnostici in vitro.
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