Il fascicolo tecnico per il marchio CE
Dire marcatura CE e dire fascicolo tecnico è sostanzialmente utilizzare due sinonimi.
La direttiva macchine 2006/42/CE, tutte le altre direttive e regolamenti comunitari, definiscono tutta la documentazione che il fabbricante, il suo mandatari, se il fabbricante si trova fuori della CEE o l’importatore di materiali, prodotti, macchine o impianti, deve produrre per poter apporre il marchio CE.
La parte più importante della documentazione e della stessa marcatura CE, indicata in tutte le direttive relative ai prodotti soggetti a marcatura CE, è rappresentata dal fascicolo tecnico e purtroppo come spesso succede, questa è la parte meno conosciuta e più trascurata, forse perché è la più complessa e sta alla base della realizzazione del prodotto. Alcuni addirittura lo confondono con il manuale.
Il fascicolo tecnico è una raccolta (appunto fascicolo) di tutti i documenti realizzati durante la progettazione, la costruzione, il collaudo della macchina. In esso sono inclusi: i calcoli strutturali, le caratteristiche dei materiali utilizzati, i disegni costruttivi, gli schemi, la documentazione del materiale da commercio, le misurazioni di rumore aereo e di compatibilità elettromagnetica e tutte le altre caratteristiche principali del prodotto.
Innanzitutto il fascicolo tecnico deve includere l’analisi dei rischi, che rappresenta di fatto il punto di partenza di tutto il lavoro necessario per la marcatura CE.
Il fascicolo tecnico non deve essere fornito al cliente, ma deve essere archiviato presso il costruttore, non è necessario che sia presente fisicamente per poter apporre il marchio CE sul prodotto.
Le leggi prescrivono che, a fronte di una richiesta da parte delle autorità competenti, il costruttore sia in grado di metterlo a disposizione nei tempi richiesti.
Tale aspetto porta spesso le aziende a sottovalutare il problema, demandando a un’eventuale ispezione, la necessità di produrre tale documento.
Il fascicolo tecnico deve essere attentamente analizzato con un tecnico esperto, preferibilmente esterno che conosca, oltre agli aspetti tecnici, quelli giuridici.
Per tale ragione, la realizzazione di tale documento e il reperimento di tutte le informazioni necessarie per la sua realizzazione, rappresentano il lavoro più lungo, oneroso e difficile della marcatura CE.
La nostra società può assistere gli operatori in tutto il percorso di marcatura CE, che parte dall’analisi dei rischi (sicurezza dei prodotti) e si conclude con il servizio post vendita ed in tutte le procedure previste dalle varie direttive che riguarda i prodotti.
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La CEC.Group Ti affianca lungo tutto il percorso di preparazione del fascicolo tecnico che è obbligatorio per legge anche per il Tuo prodotto. Come suddetto, ciò vale indipendentemente dalla necessità di marcatura CE.
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Prodotti senza obbligo di marcatura CE - Domande e risposte
Regolamenti e direttive
Puoi consultare i regolamenti e le direttive cliccando sui seguenti link:
- Regolamento (UE) 2023/988 “Sicurezza generale dei prodotti”- Leggi e scarica gratuitamente la direttiva dal sito ufficiale della Comunità Europea.
- Direttiva 2001/95/CE “Sicurezza generale dei prodotti” – Leggi e scarica gratuitamente la direttiva dal sito ufficiale della Comunità Europea.
- Regolamento (UE) 2019/1020 sulla vigilanza del mercato e la conformità dei prodotti
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La sintesi della marcatura CE ha un nome che è FASCICOLO TECNICO.
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Ing. Carraro buon giorno le dovrei sottoporre un quesito, il costruttore di un a macchina od di una semi macchina ha l’obbligo di consegnare l’analisi rischi al cliente se questo lo richiede? Se sì quali sono i riferimenti normativi specifici?
Grazie
Salve, questo obbligo NON esiste MAI, quindi non ci sono riferimenti normativi.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buonasera,
sono un artigiano che produce lampade e lampadari in ferro esclusivamente con tensione 220v e per uso interno, utilizzando tutti materiali certificati ce. Essendo un lavoro artigianale e personalizzato avrei necessità che eventuali prove e/o documenti venissero redatti da me.
Sto raccogliendo un po’ di norme per cominciare a studiarle e non è facile individuare quelle che interessano il mio settore.
La ringrazio cordiali saluti
Salve, i Suoi prodotti devono rispettare la direttiva bassa tensione e poi ci sono delle norme specifiche di prodotto.
Nel caso fosse interessato possiamo fornire consulenza ed assistenza per la marcatura CE, obbligatoria per i Suoi prodotti.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Grazie della celere risposta, si gradirei ricevere un preventivo per una consulenza
Grazie
Salve, lo invierò al più presto.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buonasera,
le pongo il medesimo interrogativo delle signore Roberta ed Eleonora per quanto riguarda la documentazione necessaria per vendere delle lampade da me prodotte, di cui assemblo anche le componenti elettriche.
Mi può proporre un preventivo per le pratiche necessarie?
Cordiali Saluti.
Salve, grazie per l’attenzione, Le invierò un preventivo in giornata.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Gentile Sig. Carraro,
io come la Sig.ra Emanuela costruisco lampade con materiali di recupero ma la parte elettrica è già marcata CE. Gentilmente potrebbe mandare anche a me un preventivo per la consulenza sulla marcatura CE. Grazie molto gentile, il suo blog è molto esaustivo.
Le chiedo scusa, ma non mi è arrivato l’avviso del Suo commento, provvedo subito ad inviarLe il preventivo.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Costruiamo macchine per il riempimento di fusti e un cliente ci ha contestato ingiustificatamente le prestazioni della macchina prima che questa venisse completata e collaudata presso suo stabilimento adducendo che avrebbe completato da solo la macchina . Sulla macchina era stata apposta la targa ce prima del completamento ma non e stata rilasciata nessuna conformità perché la macchina non e completa e mancano verifiche
E collaudi del fabbricante ….nostri.Vi ringrazio anticipatamente del vs consiglio.Cordiali saluti
Adesso mi chiede la conformità e il fascico tecnico completo di progetti che noi non intendiamo rilasciare ,per il semplice fatto che la macchina ha la targa applicata che era a corredo della macchina insieme alla versione base del manuale.La macchina e installata in Scozia.
Salve, se non fosse una risposta pubblica oserei rispondere: – lo mandi a ……
Voi come costruttore di una macchina non completa la potreste considerare una “quasi macchina”, in ogni caso dovete rilasciare una dichiarazione di conformità o meglio di incorporazione, solo per il lavoro che avete fatto Voi.
Non avete neppure l’obbligo di fornire il manuale di istruzioni e certamente non dovete fornire il fascicolo tecnico, con i documenti di progettazione.
Il fascicolo tecnico NON si consegna in alcun caso, MAI!
Spero che vi abbia pagato, altrimenti questo mi sembrerebe un modo “furbo” per non pagare.
Visto che hanno deciso di finire loro la macchina, il fascicolo tecnico completo lo devono fare loro.
Purtroppo gli stupidi non hanno una nazionalità di elezione, si possono trovare dappertutto, anche fuori Italia.
La saluto cordialmente
Ing. Carraro
Buongiorno,sto realizzando delle lampade da tavolo e da terra con legni di recupero che poi vorrei provare a vendere.le lampade da tavolo sono composte da una base che compro già pronta con filo presa e interruttore,dove io non faccio altro che incollare i legni e montare una lampadina,mentre in quelle da terra costruisco la mia struttura e poi assemblo io il filo elettrico all interruttore e alla presa che sono già marcati ce.Vorrei sapere che requisiti devo avere per poterle vendere e per poter essere a norma.Se fosse necessaria la marcatura ce cosa devo fare per poter applicarla?Mi interessa anche avere un preventivo per saper cosa mi costerebbe visto che sono solo agli inizi.
Grazie
Cordiali saluti
Salve, ciò che deve fare Lei è la marcatura CE, perchè anche se utilizza tutti prodotti già marcati, ciò che Lei realizza è un nuovo prodotto, di cui deve rispondere Lei per quanto riguarda la sicurezza.
Le invierò in forma privata un preventivo per la consulenza sulla marcatura CE.
Cordiali saluti.
ing. Carraro
Grazie mille per la puntuale risposta e per la celerità. Buona giornata.
Buongiorno.
La mia azienda sta comprando una macchina di misura, conforme alle EN 61010-1 ed EN 61326-1. Nella dichiarazione di conformità non viene riportato dove è conservato il fascicolo tecnico e da chi, cosa che invece per altre macchine ho sempre rilevato sulla conformità. Mi chiedo se riportare queste informazioni sia un obbligo o se in precedenza ho avuto la fortuna di lavorare con ditte particolarmente scrupolose.
Grazie,
cordiali saluti.
Salve, nella dichiarazione di conformità riportare le norme è facoltativo mentre riportare le direttive è obbligatorio, lo preciso perchè Lei cita solo le norme e perchè nel nostro strano “Bel Paese” c’è l’abitudine di confondere obbligatorio con volontario e spesso si fa ciò che è facoltativo ritenendolo obbligatorio e viceversa, accade in molti ambiti, anche in quello fiscale.
Lei parla di macchina e quindi oltre ad essere strumento di misura e rientrare nella direttiva pertinente, immagino rientri anche in direttiva macchine ed in questo caso la dichiarazione dovrebbe essere come le precedenti ovvero riportare il nome di chi conserva il fascicolo tecnico.
Può essere solo una svista, oppure la conservazione è direttamente a carico di chi firma la dichiarazione, che ne è in ogni caso responsabile, però ha ragione Lei, la nuova direttiva prevede la presenza di quel nome.
Purtroppo gli aspetti di cui preoccuparsi realmente non sono tanto quelli formali, peraltro importanti, ma quelli sostanziali.
Cosa penserebbe se le dicessi che:
– molti produttori e operatori confondono il fascicolo tecnico con il manuale di istruzione?
– quasi sempre (generalizzare è SEMPRE sbagliato) il fascicolo tecnico non esiste?
– quando esiste è incompleto e mancano soprattutto l’analisi dei rischi e le procedure di controllo della produzione?
– quando c’è l’analisi dei rischi è un modulo con quattro colonne compilato senza alcuna spiegazione e senza alcuna valutazione/misurazione dei rischi?
Come vede la realtà è ben più grave del fatto che manchi il riferimento da Lei correttamente indicato, e questa realtà è esattamente la stessa che sentiamo nelle notizie dei telegiornali (-20% di produttività il 10 anni, affari Telecom e Alitalia ) solo per citare i fatti di questi giorni.
Cordiali saluti
Sempre a riguardo di quella macchina, quali sono i costi da sostenere per ottenere la certificazione CE?
Grazie ancora!
Salve, Le ho già inviato il preventivo per la marcatura CE, ma perché a TUTTI piace il termine “certificazione” che è cosa completamente diversa da ciò che chiede la legge????? Proprio non me lo so spiegare, forse è un retaggio delle carte bollate e delle “concessioni” che ancora impestano questo Paese.
La marcatura è un OBBLIGO del costruttore, non può essere comprata o venduta né affidata a terzi, deve per forza firmarla il produttore.
Alcuni la chiamano “autocertificazione“, termine che rende l’idea ma non è esatto, comunque è meglio di “certificazione”, la marcatura CE non è un attestato e non è un certificato, ciò che chiede la legge è un chiaro e documentato impegno a garantire la sicurezza dei prodotti e questo lo può e lo deve fare solo il produttore.
Cordiali saluti.
Salve, l’azienda in cui presto servizio ha fabbricato una macchina etichettatrice per contenitori cilindrici con annesso quadro di comando, stampante, e nastro trasportatore. Questa macchina verrà adoperta nell’azienda stessa e non verrà commercializzata.
Dunque questa macchina avrà bisogno della marcatura CE, e quindi seguire la specifica direttiva?
Grazie,
cordiali saluti.
Salve, risposta semplice e breve ASSOLUTAMENTE SI!
Cordiali saluti.
Salve,
lavoro c/o una coop. sociale onlus, come tutore del laboratorio in cui si producono oggetti esclusivamente in legno, sia al naturale che decorati con vernici atossiche, ad es: appendini a forma di animali, metri per misurare i bimbi, portamatite, sagome portagioie, fermalibri, taglieri, fermacarte calamitate per frigor, etc..
Vorrei avere un’idea dei costi che la coop. dovrebbe affrontare per redigere il fascicolo tecnico e poter firmare la certificazione CE come produttrice di tali oggetti, destinati sia ad adulti che a bambini.
Grazie
Cordiali saluti Stefano
Salve, normalmente io lavoro per le autorità (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Tributaria, Camera di Commercio) pro bono, cioè gratis, lo stesso per le istituzioni come le scuole, quindi penso di poterlo fare anche per una onlus (non è la prima), quindi mi invii una mail all’indirizzo internet, cosí Le preparo il preventivo a costo 0, in cui sarà indicato il percorso di marcatura.
Cordiali saluti
Salve, volevo avere un idea dei costi per certificare alcuni prodotti che creo come artigianato.Si tratta di lampade ricavate da bottiglie di vodka,in pratica la parte elettrica non è altro che un laccio con interruttore e una portalampada dove viene poi avvitato il paralume. volevo avere maggiori info, la rignrazio anticipatamente.stefano
Salve, il prodotto di cui parla deve essere marcato CE a prescindere dalla conformità dei componenti. 10 componenti marcati CE non fanno necessariamente un prodotto finto marcato CE. In logica si dice: condizione necessaria ma non sufficiente.
Cordiali saluti.
salve,
vorrei avere un’idea dei costi che dovrei affrontare per redigere il fascicolo tecnico e poter firmare la certificazione CE come produttore di due piantane in ferro.
per darle meglio una idea sono piantane totalmente in ferro, una ha un dimmer già CE collegamento di messa a terra e termina con una normale lampada alogena. Dove il filo passa nel tubolare di ferro sono predisposti gommini di sicurezza.
l’altra ha il filo esterno senza dimmer e termina con due lampadine led da 2 watt l’una. la terra è eseguita collegando il filo di terra alla struttura di ferro.
Il problema è che essendo una produzione artigianale che avrà una vendita irrisoria devo valutare se è il caso di procedere o tenermi le lampade in casa mia…
grazie anticipatamente
arch. Ghiretti
Buongiorno, Le ho già inviato il preventivo per la marcatura CE dei prodotti da Lei indicati.
Tutti i prodotti di illuminazione devono essere marcati CE.
Cordiali saluti
Buongiorno.
Vorrei sapere se un pannello fonoassorbente (mobile, fatto per isolare un operatore dal rumore emesso da un macchinario) necessita di certificazione e marcatura CE.
Grazie.
Salve, il pannello ha la funzione di proteggere l’operatore dalle onde sonore allo stesso modo delle cuffie e dei tappi per le orecchie, quindi direi che se questi sono DPI e sono marcati CE, lo deve essere anche il pannello.
Nel caso il pannello facesse parte della macchina o fosse ad essa espressamente funzionale, ricadrebbe anche in direttiva macchine e quindi a maggior ragione dovrebbe essere marcato CE.
Cordiali saluti.
Buon giorno,
ho acquistato dei tubi a led ed ho modificato elettricamente 50 plafoniere della serie Hydro (IP65).
La modifica è stata effettuata eliminando reattore e starter per poi alimentare i socket direttamente a 230V portando fase e neutro alle estremità. La mia domanda è la seguente:
Come posso dichiarare conforme il mio lavoro e la plafoniera cosi modificata?
Grazie anticipatamente per la risposta che mi darete.
Alessandro
Salve, Lei deve fare esattamente quello che fa o dovrebbe fare, qualsiasi produttore, cioè tutta la procedura per la marcatura CE, che trova sintetizzata nel primo e-book della serie “punture di vespe” presente sul sito.
Ovviamente se avesse necessità c’è a disposizione anche la nostra consulenza sia per l’intera marcatura CE, sia per questioni specifiche da porre tramite lo spazio “servizi alle aziende”
Cordiali saluti
Egr. Ing. Carraro,
mi unisco ai complimenti dei partecipanti per l’utlità di questo blog. Desidero sapere a chi mi posso rivolgere per:
A) sapere le Direttive da applicare nella realizzazione del fascicolo tecnico di caldaie a biomassa (nocciolino di sansa, legna, pellet) destinate al mercato “consumer” e
B) se esiste e/o mi può consigliare qualche studio di ingegneria in grado di poterlo preparare.
Grazie per la collaborazione
Pietro Conversano
Salve, La ringrazio e spero che Lei come altri promuoviate il nostro blog, perchè più siamo e sempre meglio crescerà la qualità e l’efficacia del servizio, La informo che sono inoltre in preparazione delle interessanti novità e cioè un sito di vendita di prodotti sicuri ed un blog dedicato alle recensioni di prodotti presenti sul mercato.
Per venire alle Sue richieste, il prodotto da Lei indicato deve sottostare a varie direttive e poi esistono delle norme specifiche sia per il prodotto che per le prestazioni, penso che Lei confonda fascicolo tecnico con manuale di istruzione che sono due cose completamente diverse.
La Sua seconda domanda mette in crisi le nostre capacità di comunicazione, perchè evidentemente non siamo riusciti a far comprendere che noi siamo una società di consulenza ed anche uno studio di ingegneria e che ciò di cui Le ha bisogno è esattamente ciò che noi facciamo ogni giorno per lavoro e che ci permette di poter dedicare delle risorse a questo blog.
Siamo quindi a Sua disposizione per fornirLe tutto ciò che Le serve.
Cordiali saluti.
Effettivamente occorre prestare più attenzione utilizzando termini quali “conformità”, “norma”, “dichiarazione”, ecc… Noi che non mastichiamo questi termini tutti i giorni tendiamo ad essere approssimativi.
Quindi si ha la miglior garanzia sulla bontà di un prodotto se si segue la direttiva applicabile. Le norme possono essere una scorciatoia ma non possono essere migliorative della direttiva. E’ corretto?
In ogni caso mi ha chiarito ulteriormente le idee su questi aspetti, grazie per la risposta. Saluti
Riccardo
Salve, mi fa piacere di esserLe stato utile, da quello che scrive vedo che ha compreso perfettamente, finché le richieste che ci vengono rivolte sono di interesse generale e non sconfinano nella consulenza, saremo sempre disponibili a rispondere in questa sede.
Cordiali saluti
Gentile Ing. Carraro, le chiedo cortesemente un’informazione. Per una macchina per il trattamento dei rifiuti, ove sono presenti coclee, celle di carico, motorizzazioni, esiste una norma armonizzata o rientra in generale nel campo di applicazione della Direttiva Macchine?
In altre parole, per la conformità CE è sufficiente la DM o vi è qualche norma più specifica?
Grazie della disponibilità
Riccardo
Salve, rispondo volentieri a questa domanda che mi dà la possibilità di chiarire ancora una volta un punto importante.
Lei come molti pensa che le norme di prodotto siano più importanti e vincolanti delle direttive, è esattamente il contrario.
Le Direttive sono LEGGE dello stato, le Norme sono sempre di carattere volontario, ovvero nel Suo caso il rispetto della Direttiva Macchine è obbligatorio per legge, la norma no.
Nel caso esista una norma armonizzata, il produttore può scegliere di rispettare quest’ultima ed ottiene la presunzione di rispetto della Direttiva, ripeto “la presunzione del rispetto” non la certezza del rispetto, che si ottiene solo seguendo scrupolosamente quanto dice la Direttiva.
In sostanza le norme vengono preparate, dopo che è stata approvata una direttiva, per consentire ai produttori di un particolare articolo, di avere una “scorciatoia” per arrivare alla marcatura, senza dover sottostare a tutta la direttiva.
Per questa ragione nella dichiarazione di conformità deve essere sempre presente il riferimento alla direttiva cogente e se si vuole se si è utilizzata, anche alla norma specifica.
Esistono casi particolari, come il barbecue, dove esiste una norma di prodotto, ma manca la direttiva, in questo caso il prodotto non deve essere neppure marcato CE.
Cordiali saluti
Mi permetta un consiglio, se l’università Le piace, non pensi di lasciarla. Non credo al titolo come soluzione, ma come strumento che contiene suo interno molte nozioni inutili, ma l’acquisizione di un metodo di studio che Le sarà sempre utile. Di tutte le cose studiate li, la capacità di indagine dei compiere un percorso autonomo di studio é stata la piú importante. Puó lavorare quel tanto he Le serve per poter studiare, ma non baratti un’auto nuova con lo studio. Ricordi che la laurea segna la fine dello studio su materie e testi proposti da altri e l’inizio dello studio di ció che servirà a Lei, peró questo puó farlo anche ora. Se deciderà di iniziare l’avventura lavorativa, Le poté dare una mano, purtroppo non economicamente, credo negli “angeli custodi” americani,quelli che hanno permesso ai vari Bill Gates e Steve Joibs di diventare ció che sappiamo, purtroppo da noi la situazione é diversa. Al massimo posso essere un angelo povero che fornisce consigli se ne ravvisa l’opportunità. Nel caso ritenga interessante la proposta mi contatti via mail, fuori dal blog, perché qui non orliamo di cose private, c’é anche Skype .
Buona giornata
grazie mille non so come ringraziarla dei consigli preziosi !!!alla fine credo che finirà che lascio la facoltà di ingegneria ( causa mancanza di una solidità economica in famiglia)per avviare le mie attività !! una piccola domanda .. dove posso acquistare le norme !!!?? sa non vorrei farmi sfuggire qualche dettaglio nella progettazione !!! grazie mille renato !!!
Salve, ho sempre letto molti libri tecnici, molti di più prima di internet ed ho potuto verificare che se ne ricava circa il 10% di cose utili, le altre sono superate o contorno, d’altronde se è vero che “sapere è potere” anche economico, perchè qualcuno dovrebbe svenderlo se ne può trarre maggior profitto.
Il libri tecnici servono, ma servono sopratutto ad arricchire chi li scrive ed a fornire concetti generali certamente utili, ma non nella fase in cui si trova Lei.
In Camera di commercio può trovare delle indicazioni ed anche il contrario, e succede su questioni pratiche, figuriamoci su procedure come quelle della marcatura.
Si figuri che noi veniamo interpellati dalle autorità di controllo per avere informazioni su cosa fare, e la nostra è solo autoformazione.
Per quanto riguarda la partita IVA e l’apertura di una nuova azienda, la Camera di commercio è certamente utile, ma ora si trova tutto su internet nel loro sito.
Per ciò che riguarda il prodotto, Lei è partito dalla parte giusta, cioè quella commerciale, per la marcatura ripeto che su questo blog può trovare tutto ciò che Le serve, purché ci dedichi del tempo.
Se non vuole impiegare il Suo tempo nella ricerca e nello studio delle direttive e delle norme, che sono le uniche fonti veritiere, perchè anche nei blog ci sono tante chiacchiere ed a volte falsità, allora deve pagare qualcuno che le spieghi le cose, ma credo che Lei preferisca investire tempo piuttosto che soldi, e La capisco.
Quindi, forza si metta al lavoro su questo sito e cerchi le direttive e poi se servono acquisti le norme, che non trova gratis sul web, quando avrà finito di studiare potremo riparlarne.
Buon lavoro.
grazie mille per la tempestiva risposta !! comunque come dicevo sono un 21 che cerca di mettersi in gioco ,ma volevo chiedere non è che esistano magari libri che ne parlano chiaramente !?? sonodalle parti di bologna a chi mi posso rivolgere in caso di dubbio !?!?! alcuni mi hanno detto che dovrei sentire la camera di commercio , ma non so ….
non ci sono criteri di sicurezza obbligatori da seguire riguardo al luogo di produzione !?!? grazie !! pensavo di partire con un locale proprio low cost e di fare una campagna su internet ecc diciamo che il business è garantito ( ho gia fatto l’analisi del mercato e valutando tutto dai margini a tutto il resto ) il problema ora è di tipo burocratico !! prima devo aprire la partita iva immgino per poi fare il resto !!
Salve, grazie per la partecipazione, fa piacere trovare un giovane, che in questi tempi abbia voglia e coraggio di mettersi in gioco.
Il problema principale non è il luogo di produzione, ma il fatto di poter fatturare il prodotto, quindi questo é il primo passo, cioé la ditta che venderà il prodotto, che potrà essere anche individuale.
Poi c’é il problema de prodotto a norme e solo dopo si deve preoccupare della marcatura CE.
Non credo sia possibile rispondere compiutamente alle Sue necessità in un dibattito sul blog, Le consiglio quindi di navigare su questo sito e su quasi 100 articoli troverà tutte le informazioni che Le servono.
Con uno studio approfondito delle direttive e se le trova delle norme, farà il resto.
Buon lavoro.
salve !! sono nuovo del sito ma ho un dubbio che mi assilla !!! sono un giovane ragazzo che tempo fa si è appassionato della chitarra e dopo a seguito questo mio hobby mi ha lanciato verso l’elettronica !! bene !! ora calcolando che io sono capace di costruire amplificatori a valvole (ho sviluppato nuove metodologie e procedure e via dicendo , insomma ho innovato gli amplificatori a valvole in qualche modo ) ora pensando di mettermi in proprio volevo capire una serie di cose !!!
premetto che non ho i fondi per fare una sede per l’azienda !! posso usare lo stesso un garage e produrre li i miei prodotti da solo ??!! ci sono delle richieste sul fattore sicurezza !!!??? il mio problema è anche il marchio ce , nel senso che ho intenzione di sviluppare piu prodotti e non uno solo , la certificazione che devo ottenere è unica ?? oppure me ne serve una per ogni prodotto ?? nel fascicolo tecnico cosa dovrei mettere !?!?! insomma mi dia piu delucidazioni possibili a riguardo l’idea c’è e le capacità ci sono mi manca solo il locale ( cioè dove produrrò ) e il marchio ce!!!
Buon giorno, precisiamo innanzitutto che se le batterie sono pezzi di ricambio per prodotti marcati CE, sono soggette a marcatura, mentre la batteria fine a se stessa è soggetta a discipline diverse, vedi ad esempio il settore automotive.
Per tutte le altre questioni Le ricordo che il blog è un luogo di discussione e non di consulenza, quindi essendo evidente in questo caso un utilizzo professionale delle informazioni dal Lei richieste, La invitiamo se interessata, a richiedere direttamente la consulenza alla nostra società.
Cordiali saluti.
Buongiorno, vorrei gentilmente sapere da alcune info riguardo alle batterie. Dal vostro sito leggo che il marchio CE è obbligatorio per le batterie, insieme alla relativa dichiarazione di conformità.
La nostra azienda acquisterà delle batterie (3,7V 800mAh – simili a quelle per cellulari) prodotte in Cina per noi e importate da una azienda italiana dalla quale noi acquisteremo queste batterie:
– La dichiarazione di conformità deve essere preparata dalla società italiana che importa le batterie o da noi che le vendiamo al consumatore finale in tutto il mondo?
– Quale è la direttiva di riferimento da citare nella dichiarazione di conformità CE? A noi risulta essere la 2006/66/CE/BAT ed i test effettuati secondo la norma EN 62133, è corretto?
– Esiste l’obbligo di effettuare dei test presso un istituto di qualità?
– Ci sono altre normative obbligatorie cui sottostare?
– Sapreste inoltre indicarci quali indicazioni e simboli vanno apposti sulle batterie?
Graizie.
Mi pare che sia quella giusta, dovrebbe costare qualche centinaio di € peró io ave luna versione precedente. Le converrebbe vedere se trova in internet dei riassunti o delle sintesi che peraltro ci sono anche negli storse UNI e CEI, oppure interpelli direttamente il CEI.
Cordiali saluti e buon studio
Ho acquistato un paio di settimane fa un fascicolo dal sito CEI ma purtroppo ho sbagliato acquisto…ora ho trovato quello che potrebbe fare al caso mio, ma visto il costo vorrei evitare di fare un altro acquisto errato…Secondo Lei il volume CEI “34-21 Apparecchi di illuminazione
Parte 1: Prescrizioni generali e prove VERSIONE ITALIANO-INGLESE CONSOLIDATA” potrebbe fare al caso mio?
RingraziandoLa, cordiali saluti.
Gli apparecchi di illuminazione si dividono in varie tipologie, da interno e da esterno, in classe Ia ed in classe IIa, ci sono le sospensioni, le applique, le piantane, le lampade da tavolo, le plafoniere, per parlare solo di quelle da interni.
La costruzione di questi prodotti è regolamentata da norme edite dall’UNI e dal CEI e per essere “a norme” occorre appunto rispettarle, oltre a rispettare i generali criteri di sicurezza delle direttive sulla Bassa tensione e sulla Compatibilità elettromagnetica.
Per esempio il cavo blu e quello marrone hanno funzioni diverse anche se Le posso assicurare che molti costruttori non lo sanno, il diametro dei cavi di cablaggio è definito dalle norme, anche se magari si usano sempre sezioni più grandi, per non rischiare, il peso che può sopportare il cavo di alimentazione è limitato appunto dalla norma ed è bene non superarlo, anche se molti utilizzano cablaggi con cavo d’acciaio incorporato anche per pesi di poche centinaia di grammi.
Come vede le cose da conoscere contenute nelle norme sono parecchie e dovrebbe essere il punto di partenza di qualsiasi produttore, quello di conoscere le norme relative a suo prodotto, purtroppo Le assicuro che questo non succede, quasi mai e non solo per gli hobbysti.
Cordiali saluti.
La ringrazio per la tempestiva risposta; naturalmente se mai deciderò di fare IL passo mi rivolgerò per tutti gli adempimenti ad uno specialista.
Ancora una domanda, se possibile: quando parla di “Ci sono poi le norme di prodotto che definiscono le caratteristiche tecniche da rispettare a seconda del tipo e dell’uso” a cosa si riferisce? Può farmi un esempio?
Per quanto riguarda le direttive le ho già recuperate e mi immergerò nella lettura a breve.
La ringrazio nuovamente, cordiali saluti.
Salve, le apparecchiature di illuminazione sono soggette alle direttive bassa tensione e compatibilità elettromagnetica. Ci sono poi le norme di prodotto che definiscono le caratteristiche tecniche da rispettare a seconda del tipo e dell’uso. Se vuole fare un lavoro serio e privo di rischi, Le consiglio di documentarsi bene (non fai da te, non consigli degli amici, ma documenti ufficiali), anche se dovesse regalarle, l’obbligo della marcatura CE esiste comunque. Cordiali saluti.
Egregio Ing. Carraro, mi complimento con Lei per l’utilissimo sito, ricco di informazioni preziose. La disturbo per il seguente motivo: recentemente ho realizzato una lampada per casa mia, più per “gioco” che per altro. Tale prodotto ha però ottenuto numerosi apprezzamenti da parte di miei ospiti, tanto da portarmi a ipotizzare di realizzarne altre e provare a venderle. Per questo motivo, giusto per verificarne la fattibilità, Le chiedo la gentilezza di indicarmi i riferimenti normativi e l’eventuale iter da seguire per arrivare alla commercializzazione del prodotto (naturalmente solo dal punto di vista tecnico).
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti.
Alessandro
gentile Ing. Carraro, approfitto della sua disponibilità per chiederLe ancora: lei pensa che per degli astucci che sono chiaramente identificabili come scolastici, debba essere apposto il marchio o la dicitura: NON ADATTO A BAMBINI DA 0-3 ANNI?
Altra questione: Lei pensa che per delle forbici all’interno dell’astuccio prodotte in Cina, di cui l’importatore non può controllarne e comprovarne il processo produttivo, possa essere sufficiente la dichiarazione di un organismo di COLLAUDO e di RILASCIO del certificato di CONFORMITA’?
Grazie ancora
Giuseppe
La direttiva giocattoli si scarica da internet, tra l’altro proprio in questi giorni è stata recepita dal governo italiano con D. Lgs. quindi può cercare anche quest’ultimo, ma hanno il medesimo testo.
Non so se ci siano norme specifiche su questi due prodotti, bisognerebbe fare una ricerca, ma ritengo sufficiente la direttiva.
Saluti
Ok
Un ultimissimo aiuto allora
Dove è possibile trovare le norme armonizzate della direttiva sui giocattoli (o comunque un elenco di tutto ciò che è necessario fare per essere in regola)?
Grazie ancora
Giuseppe
Io penso che dovreste fare tutte le procedure per la marcatura CE, come previsto dalla Direttiva Giocattoli e per farlo avete due strade, o Vi studiate le direttive e le norme o Vi rivolgete a qualche consulente.
Saluti
Noi vendiamo materiale per la scuola, perciò dovremmo marcare CE anche l’astuccio senza colori
Lei pensa che dovremmo almeno chiedere al produttore dei colori dei documenti di conformità, o dobbiamo fare tutto da soli?
Grazie
Per gli astucci vuoti si può evitare la marcatura CE escludendo esplicitamente dall’uso la destinazione per bambini, ovvero se contengono o conterranno solo colori per gli adulti.
Saluti
In pratica, e concludo, abbiamo per l’astuccio coi colori gli obblighi come fabbricanti (pur non essendo noi i produttori dei colori)
e non abbiamo oggligo di marcatura CE per gli astucci invece senza nulla all’interno
Corretto?
Il prodotto nel suo insieme deve rispettare tutte le direttive e le eventuali norme che riguardano ogni singolo componente, siccome nel Suo primo commento Lei citava la direttiva giocattoli, a mio avviso in modo appropriato, la conclusione è semplice, tutto l’insieme ricade almeno nella direttiva giocattoli e quindi c’è l’obbligo della marcatura CE dell’astuccio con i colori secondo la direttiva giocattoli.
Saluti
Allora se permette faccio un riassunto
Noi commercializziamo con nostro marchio astucci con l’interno vuoto, prodotti materialmente in Cina, ed in questo caso non credo si faccia parte della normativa sui giocattoli, per cui non sò quali obblighi abbiamo a livello di Marcatura CE.
In più allo stesso modo commercializziamo astucci pieni, di cui l’involucro segue il primo caso (prodotto in Cina), e di cui l’interno (pastelli, penne, forbici, …) è prodotto in Italia. In questo caso noi abbiamo obblighi, secondo lei, come produttori o come distributori?
Grazie
No, mi pareva di essere stato chiaro, Voi in quanto responsabili della immissione in commercio, siete responsabili di tutto il prodotto.
Naturalmente questo è il mio pensiero, Voi potete pensarla in modo diverso ed io non intendo convircerVi del contrario.
Cercando in internet troverete certamente qualcuno che Vi darà ragione e magari per farlo si farà anche pagare.
Cordiali saluti
Di nuovo le chiedo:
ma se il rischio e la normativa dei giocattoli si applica a ciò che è all’interno dell’astuccio, e ciò che è all’interno è prodotto e verificato da una ditta italiana,
noi che produciamo solo l’involucro (prodotto in Cina ma commercializzato in Italia con nostro marchio)
quali obblighi abbiamo – ripeto: non dovremmo solo raccogliere documentazione relativa a chi produce l’interno dell’astuccio?
Grazie, e scusi l’insistenza:)
Ci sono vari punti in cui si definisce il ruolo dell’importatore, ad esempio nella preparazione dell’analisi dei rischi e nella preparazione del fascicolo tecnico.
Queste due parti fondamentali della marcatura CE, sono diverse a seconda del soggetto che le predispone e del suo ruolo nel processo produttivo, inteso come tutto ciò che si fa dall’ordine del cliente alla consegna.
Cordiali saluti
Può essere più specifico se le è possibile?
Come è possibile con le procedure di marcatura far capire il proprio ruolo?
(diverso da quello di chi produce effettivamente l’interno dell’astuccio)
Salve, la ditta che commercializza il prodotto ha l’obbligo di marcare il prodotto, ne consegue che dovrà rispondere di tutto l’insieme e non di una singola parte.
Nelle procedure di marcatura sarà poi evidente qual’è il suo ruolo, ma è comunque responsabile al 100% del 100% del prodotto.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Domanda: una ditta che commercializza astucci con all’interno i colori, di cui:
– i colori (ed in generale tutto l’interno dell’astuccio) sono di altra azienda
– l’astuccio è progettato e commercializzato con proprio nome (anche se prodotto fisicamente in Cina
Essendo la normativa sugli astucci uniformata a quella dei giocattoli, ha l’obbligo di svolgere tutte le funzioni del FABBRICANTE astucci, o può semplicemente apporre il marchio CE al di fuori dell’astuccio, avendo come garanzia i documenti e le procedure di conformità dell’effettivo produttore dei “Giocattoli” all’interno?
Grazie
Giuseppe
Salve, grazie per i complimenti.
Nel caso Voi eseguiate modifiche importanti alle macchine siete tenuti a marcarle, se gli interventi sono di entità ridotta e specifica ( es impianto elettrico è sufficiente una dichiarazione di conformità sull’intervento eseguito.
La marcatura CE delle macchine non è delegabile o acquistabile sul mercato è invece un obbligo per l’azienda che le modifica o l fa modificare e poi le utilizza.
Sarebbe più opportuno che l’azienda in questione imparasse cos’è e come si fa la marcatura.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno Ing. Carraro e complimenti per il sito, molto chiaro ed esaustivo.
Io lavoro per una ditta installatrice di impianti elettrici industriali. Una ditta ci ha chiesto di certificargli alcune macchine utensili tra cui forni, torni, trapani a colonna ecc…sprovvisti di manuali, marchio ed alcuni anche di sistemi di sicurezza.
Noi, come ditta installatrice, possiamo realizzare una certificazione CE delle macchine? Quali documenti dobbiamo produrre? Il fascicolo tecnico ad esempi prevede delle prove strutturali, ma sicuramente queste non le possiamo realizzare….e neppure tutti i manuali con i vari componenti della macchina.
La ringrazio anticipatamente per la gentile collaborazione.
Cordiali Saluti
Salve e grazie per i complimenti, fa piacere notare che stanno aumentando i frequentatori del sito che salutano e ringraziano.
In un mondo reale e televisivo in cui maleducazione e mancanza di rispetto la fanno da padrone, constatare la presenza di persone che si possono definire a ragione “civili”, è un vero piacere.
Il Suo prodotto deve essere marcato CE, perchè ricade sotto una o forse due direttive.
Non posso fornirLe in questo ambito un preventivo, che invece Le invierò volentieri, se me ne farà richiesta tramite mail.
Nel preventivo viene indicato l’iter di marcatura CE e quindi Lei potrà trovare le risposte alle Sue domande.
Grazie per la partecipazione al blog.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Salve Ing. Carraro, complimenti per il sito.
Mi occupo di elettronica ed ho progettato e costruito un dispositivo portatile (quindi a batterie) con funzioni di trasmissioni dati via radio a bassa potenza (short range) sulla banda ISM 868MHz.
Inoltre in alcuni casi è possibile collegare al PC tale dispositivo e gestirlo con un apposito software anch’esso di mia concezione.
Per ora sono solo prototipi in fase di test, ma spero un giorno di poterli commercializzare.
Volevo chiederle informazioni riguardo all’iter per la produzione della dichiarazione di conformità e gli aspetti economici e burocratici del caso.
Grazie per la Sua disponibilità.
Cordiali saluti.
Ribadisco che l’importante è che l’importatore compaia nella documentazione e che sia rintracciabile, se compare anche il nome del costruttore estero, non è un problema, per la legge l’importante è rintracciare un responsabile in Europa e questo mi pare sia possibile, in questo caso.
Cordiali saluti
Ma anche se il marchio CE riporta il nome del fabbricante originario USA?
e l’importatore fa la dichiarazione di conformità del tipo:
Io AziendaItaliana dichiaro sotto la mia responsabilità che il prodotto dell’AziendaUSA, Modello, tipo ecc è conforme alla direttiva tal dei tali?
Sarebbe questa la possibile anomalia che ho rilevato.
Cioè, forse non mi sono spiegato, il fabbricante che compare sul marchio CE non è lo stesso che redige la dichiarazione di conformità, che è l’importatore che però dichiara di prendersi la responsabilità del prodotto di tal fabbricante.
Forse sto confondendo più di prima.. provi a spiegarmi cosa ha capito!
Salve, da come descrive Lei la cosa, mi sembra tutto regolare, il produttore in USA può applicare il marchio su richiesta dell’importatore, invece che lo faccia lui all’arrivo in Italia. L’importante è che ci sia il nome dell’importatore sulla documentazione.
Se poi tutto il fascicolo tecnico sia in possesso dell’importatore non è una competenza del cliente, ma esclusivamente delle autorità di controllo che lo richiedono qualora se ne verifichi la necessità.
A prima vista direi che è tutto regolare.
Cordiali saluti
Buongiorno.
Ho comprato un frullatore da bar da un importatore. Ho notato che il prodotto è marcato CE dal costruttore, con sede negli USA. Il manuale è in italiano (fornito dal costruttore) e la dichiarazione di conformità è stata redatta dall’importatore, dichiarando: io DittaImportatore dichiaro che il prodotto DittaCostruttore,NomeProdotto,Matricola è conforme alla Direttiva Europea n. ecc ecc.
Chiedendo informazioni all’importatore, mi ha detto che altrimenti avrebbe dovuto sostituire tutti marchi CE, con ovvio aggravio di costi, e che la dichiarazione è cmq regolare perché l’importante è che si riferisca univocamente alla singola macchina immessa sul mercato.
Ammesso che l’importatore abbia fatto le cose per bene (si sia fatto inviare il fascicolo tecnico dal produttore o abbia fatto lui stesso l’analisi dei rischi e i test qui in Italia ecc ecc) Voi cosa pensate di una siffatta dichiarazione di conformità?
Grazie.
Cordiali saluti
Salve, provvederemo tramite il Suo indirizzo.
Cordiali salui
La mia e’ una piccola ditta individuale di carpenteria metallica,che produce cancelli ringhere e scale in pezzi unici. Mandatemi preventivo per certificazione cee. distint saluti.
Salve, noi facciamo anche corsi, sia presso le sedi aziendali che on line, però nel Suo caso, trattandosi (credo) di azienda artigianale, senza una grossa struttura di progettazione. è più conveniente fare la marcatura su un prodotto ( cancello scorrevole ed a battente ) e poi vedere come si procede negli altri casi, piuttosto che un corso, dove ci sono tante cose da imparare in poco tempo.
Se lo desidera può richiedere un preventivo gratuito per l’intervento, su questo blog non trattiamo né consulenza specifica, né questioni commerciali.
Cordiali saluti.
salve,sono un fabro di cagliari devo, seguire un corso per poter cerificare? se si’ dove? e quanto puo’ costare. cordiali saluti.
Non entro nel merito di ciò che succede in dogana, troppo difficile per un umano comprendere come questi funzionari rendano “difficile il facile attraverso l’inutile”
Ribadisco che se la macchina è marcata da un soggetto extra CEE, quella marcatura non vale nulla.
In ogni caso dato che Voi fate delle aggiunte o delle modifiche sulla macchina, dovete provvedere a marcarla nuovamente ( credo però che nessuno l’abbia marcata prima e la marcatura non è l’applicazione dell’etichetta, lo potrebbe fare anche un bambino ).
Cordiali saluti.
Scusi ma sto facendo un po’ di confusione….
La macchina (extra cee) viene importata da una ditta con la quale io collaboro.
Non so come funziona ma mi hanno detto che in dogana vengono fatti tutti i controlli del caso e l’ etichetta riporta il marchio ce (sia l’etichetta del costruttore si quella dell’importatore).
In sostanza devo certificare solo la mia applicazione o…
Salve, la risposta è affermativa, anche se la macchina fosse costruita in Europa e regolarmente marcata CE.Mi rimane qualche dubbio a proposito della macchina importata e marcata, perchè se viene da extra CEE, quella marcatura non è valida.
Per Voi non cambia nulla, dovete fare la marcatura.
Se avete bisogno di informazioni specifiche, potete cliccare su “Altri servizi per le Aziende”.
Cordiali saluti
Buongiorno
io e altri 2 artigiani avremmo l’ idea di “produrre” delle macchine utensili….
Produrre è virgolettato perchè pensavamo di partire da una macchina già esistente importata e marcata ce ed aggiungere alcuni dispositivi elettromeccanici per renderla più performante e versatile.
In questo caso la marchiatura ce e la dichiarazione di conformità della macchina originale decadono o devo certificare solo l’ applicazione da noi fatta.
Ringrazio anticipatamente
Emanuele
Salve, la poltrona per massaggi ha generalmente per il suo funzionamento, delle parti mobili, in questo caso mi sembra chiaro che rientri nella Direttiva Macchine, mentre le altre due direttive le deve rispettare comunque, in quanto per le parti di competenza la DM rimanda a quelle.
Se, come ipotizzato, ci sono parti mobili la direttiva principale è la DM, rispettando la quale si è obbligati a rispettare anche le altre due, ma essa impone un’analisi dei rischi ben più ampia.
In questo momento sono seduto sopra una di queste poltrone e vedo ad esempio, che potrei inserire la mano sotto il poggiapiedi e poi facendo chiudere la poltrona, “cesoiarmi” la mano, questa non è certo una situazione da bassa tensione.
Cordiali saluti
ing. Carraro
Buongiorno e complimenti per le utili informazioni presenti nel sito. Mi sto occupando dell’importazione di una poltrona massaggiante che potrebbe essere messa in funzione anche in luogo pubblico. Si può ritenere esclusa dal campo di appl. della DM e ritenerla conforme alla direttiva sulla bassa tensione e quella sulla compatibilità elettromagn.? In caso affermativo quali sono i documenti da produrre oltre alle dichiaraz. di conf. relative alla bassa tensione e alla comp. elettromagnetica?
Grazie infinite e saluti.
Buon giorno, belle domande e mi permetta una considerazione; apprezzo sempre le persone come Lei, che fanno domande chiare e dirette ed evidentemente senza timore di mostrare che non sanno una cosa. Io penso che nasciamo tutti ignoranti e moriamo un pò meno ignoranti, quindi considero l’ignoranza uno status normale dell’uomo, è far finta che non ci sia che identifica le persone stupide, quindi le Sue domande mi fanno doppiamente piacere, perchè so di interagire con una persona intelligente e mi danno la possibilità di chiarire cose che pochi sanno, ma molti fingono di sapere.
La risposta è:- non sono la stessa cosa!-
L’analisi dei rischi è un’attività che si affianca alla progettazione ed alla costruzione del prodotto.
Il manuale di installazione, uso e manutenzione serve per illustrare eventuali rischi connessi all’utilizzo della macchina, come si utilizza correttamente e come deve essere effettuata la manutenzione.
Il fascicolo tecnico è la raccolta di tutti i documenti relativi ad una tipologia di macchine, è una specie di cartella clinica della macchina, che deve rimanere in azienda per 10 anni.
Il cliente non solo può chiedere, ma ha il diritto di avere assieme al prodotto anche il manuale, la dichiarazione di conformità e l’etichetta CE, magari attaccata alla macchina se è fisicamente possibile, in modo da non poter essere rimossa.
La mancanza di una sola di queste cose, da il diritto al cliente di contestare la fornitura in quanto non regolare.
Il cliente non ha diritto ad accedere al fascicolo tecnico che deve essere messo a disposizione delle autorità che ne facciano richiesta.
Cordiali saluti.
buongiorno ,siamo costruttori di macchine industriali, parlando di una nostra macchina per imballaggio , nel fascicolo tecnico L’analisi dei rischi e la valutazione dei rischi sono la stessa cosa ? se non lo è che differenza c’è ? il cliente può richiederle ? può bloccare il pagamento se non le forniamo?
grazie per le risposte.
saluti
Buon giorno, come spiegato in altre occasioni, le questioni di carattere commerciale non trovano spazio in questo blog, quindi provvederemo ad inviarLe la risposta, direttamente al Suo indirizzo di posta.
Cordiali saluti
Buongiorno, dovendo provvedere alla preparazione del Fascicolo Tecnico di una macchina da cucire industriale, considerando che la macchina viene assemblata con le varie parti che di per sè sono certificate dai vari fornitori, quanto può costare la composizione del Fascicolo Tecnico con l’assemblaggio dei vari manuali e l’integrazione del manuale finale con le ulteriori prescrizioni dell’ultima direttiva macchine ?
Grazie
Salve, l’elenco degli organismi notificati dovrebbe essere scaricabile da internet provando a ricercare notified body.
Cordiali saluti
buongiorno
bel sito
una domanda esiste un elenco degli organismi notificati di cui all’allegato IX della direttiva macchine?
se si dove è visibile?
Buongiorno, la macchina deve avere il marchio CE, deve avere il manuale, mentre il fascicolo tecnico è un’altra cosa e deve trovarsi presso il costruttore.
Spero di aver risposto in modo esauriente alla Sua domanda.
Cordiali saluti.
Buongiorno, cortesemente vi chiedo come informazione se le macchine distributrici di detersivo alla spina necessitano di marcatura CE e se devo avere in dotazione il fascicolo tecnico. Vi ringrazio ma è per me molto importante avere una risposta che altrimenti non saprei dove reperirla. buona giornata
Salve, dichiaro la mia ignoranza e quindi non so cosa siano gli “scheletrati”, in ogni caso il fascicolo tecnico è l’insieme di tutti i documenti della marcatura CE e non è disponibile alla stregua di un manuale per l’uso di una stampante o di un lampadario.
Per avere il fascicolo tecnico è necessario fare la marcatura CE del prodotto.
Quindi è necessario conoscere il prodotto, sapere a quale direttiva è eventualmente soggetto e procedere di conseguenza.
Cordiali saluti
Buona sera,
è possibile avere una copia del fascicolo tecnico per odontotecnici? Mio marito produce scheletrati.
Grazie
Salve e benvenuto caro messicano, anche se italiano, mi fa piacere che ci leggano anche da oltre oceano, avendo noi frequenti contatti con la Florida, siamo gà un pò più vicini.
Veniamo al Suo problema, Le consiglio la strada più semplice ed efficace:
1 invii un campione per tipo al Suo referente in Italia, può essere l’importatore o comunque chi metterà in commercio i prodotti
2 fate le prove presso l?istituto Italiano per il giocattolo, sono certemente i più bravi
3 con i certificati a disposizione l’importatore o chi immetterà il prodotto sul mercato, può preparare tutta la procedura per la marcatura, per avere un aiuto in questo può rivolgersi ad una società di consulenza, come la nostra o altre, non siamo certo i soli a fornire questo servizio, però magari siamo i più bravi o almeno i più simpatici ( anche questo merita un riconoscimento )
4 dopo aver fatto tutto ciò apponete le etichette con il marchio CE sui prodotti, già in Messico e li spedite con una dichiarazione di conformità dove ci sia il nome del referente in Italia ( importatore o distributore )
Il gioco è fatto! o meglio la marcatura è fatta:
Spero che sia tutto chiaro, se ci sono problemi, ci contatti pure al nostro indirizzo.
Hasta la vista
Buon giorno , complimenti per la pagina web ed i consigli che date.
Vi disturbo perchè vivo a Città del Messico e vorrei esportare peluche (giocattoli) a Italia.
Già mi vedo come il protagonista della trottola, e la domanda sorge spontanea, posso delegare il tramite del marchio CE al”importatore italiano visto che il marchio deve essere messo in un paese EU o si può o è raccomadabile prepare in Messico il materiale che accompagna la merce.
In questo caso dove posso incontrare in Messico gente riconosciuta per il governo italiano che mi aiuti nel tramite?
grazie mille per la vostra atttenzione.
Saluti.
Luca Mercandetti, Messico.
Salve, è oggettivamente impossibile, perchè il costo può variare da 500 a 50.000 €
E poi a cosa serve un listino quando Lei può avere un preventivo preparato proprio sui Suoi prodotti?
Meglio un capo su misura che un pret a portair, se costano lo stesso
Buona giornata e grazie per l’attenzione
E’ POSSIBILE AVERE UN LISTINO PREZZI INERENTE LE PRATICHE X TALE DOCUMENTAZIONE?
GRAZIE.