Ultimi residui o efficace selezione

Piano piano, la nostra comunicazione ha chiarito alcuni aspetti di fondo, ma esistono ancora della “sacche di resistenza” alla logica, al buon senso ed all’intelligenza applicata, naturalmente anche la maleducazione fa la sua parte.

Operiamo nel settore della marcatura CE e della sicurezza dei prodotti da circa trent’anni, prima l’interazione era con le persone in presenza; quindi, in un rapporto diretto c’era tempo di conoscersi e di decidere se continuare o interrompere la collaborazione.

Con la consulenza sui prodotti, i contatti sono aumentati esponenzialmente e conseguentemente anche l’incontro con personaggi di tutti i tipi.

Come potete immaginare, dato che i nostri siti forniscono, da sempre, informazioni di carattere generale che possono interessare a moltissime persone, siamo spesso venuti a contatto anche con persone che ci presentavano idee del tutto strampalate e con modi del tutto inaccettabili.

Ultimi residui o efficace selezione

Per un certo periodo tra le cartelle di posta ce n’era una che si intitolava “maleducati e idioti”, poi con il tempo la cartella è rimasta inattiva, sia perché fortunatamente queste due categorie recepivano dal nostro sito che non c’era molto spazio per le loro “argute” considerazioni, sia perché un po’ alla volta abbiamo messo in atto delle procedure di filtraggio che ci evitano moltissime perdite di tempo.

Purtroppo, per quanto fitte possano essere le maglie di un setaccio “qualcosa” riesce a passare sempre e lascia comunque un senso di impotenza di fronte alla constatazione che l’imbecillità, che si sposa spesso con la maleducazione, alligna anche a livelli professionali dove non dovrebbe stare.

Un fatto recente

Di recente un ragioniere (lo ha detto lui) ci invia una richiesta di consulenza nella quale mette insieme, oltre ad una serie di imprecisioni, del tutto scusabili, la necessità di mettere a norme una serie di macchinari datati ad anni precedenti il 1996 e la necessità della documentazione richiesta dalla legge.

Tra le richieste non scritte ne è emersa una del tutto “italica” e del tutto inattuabile, ovvero:

  • “noi non vogliamo avere alcuna responsabilità, che invece si deve prendere chi accetta il nostro incarico “.

Con molta calma, abbiamo fatto presente che se un soggetto mette a disposizione di altri dei macchinari se ne deve assumere la responsabilità e questa è stata la risposta:

  • “se io cammino sopra un ponte e questo crolla, non può essere una mia responsabilità”.

Avendo fatto presente che non ci sembrava che l’esempio fosse calzante, perché nel caso del ponte lui sarebbe stato soggetto passivo, mentre nel caso delle macchine utilizzate nella sua azienda, erano gli altri i soggetti passivi e lui era il soggetto che metteva a disposizione le macchine, quindi ne era responsabile, obiettava:

  • ma come può un ragioniere firmare una dichiarazione di conformità delle macchine?”

Abbiamo fatto presente che non era una nostra opinione, ma che la legge indica questa responsabilità ed anche se comprendevamo il suo disappunto, il nostro dovere è quello di indicare ai nostri clienti gli obblighi di legge e non raccontargli la favola che se loro pagano qualcuno che firma le loro dichiarazioni di conformità, rispettano la legge ed hanno risolto tutti i problemi.

La sua successiva considerazione è stata:

  • bel modo di lavorare senza assumersi delle responsabilità rimanendo seduti alla scrivania”.

a cui abbiamo risposto che noi avevamo scelto un lavoro e lui ne aveva scelto un altro senza alcuna costrizione.

Il documento di arrivo della procedura di marcatura CE o di conformità di un prodotto eseguita prende il nome di Dichiarazione di Conformità e va redatta dal fabbricante che per legge è il responsabile del prodotto che immette all’interno del Mercato Comunitario.

Abbiamo convenuto con lui che la nostra società non poteva soddisfare le sue richieste e che sarebbe stato più conveniente far mettere a norme le macchine da una officina specializzata e che eventualmente noi avremmo provveduto successivamente a predisporre la documentazione prevista dalla legge, anche perché sarebbe difficile, non impossibile, trovare qualcuno che faccia, sia l’intervento sulle macchine, sia il fascicolo tecnico.

Il suo commento è stato che il nostro servizio non aveva alcun senso, a questo punto gli abbiamo fatto notare che non era compito suo stabilire se il nostro lavoro aveva o meno senso, che caso mai era una valutazione che spettava a noi ed alle migliaia di clienti che hanno scelto la nostra società.

Lui come ringraziamento di tutte le nostre spiegazioni ed informazioni ha sbattuto giù il telefono.

Conclusione

Per fortuna riteniamo che questo soggetto non rappresenti, né la categoria dei ragionieri né quella degli imprenditori, ma certamente entra a pieno titolo in quella dei maleducati imbecilli, che per nostra fortuna ci contatta molto raramente e se per caso tra i lettori c’è qualcuno con le stesse idee di questo signore, chiediamo cortesemente di rivolgersi altrove.

I clienti della CEC.group sono educati ed intelligenti.

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